Anticipi 10^ giornata: ottima prova di Fabbri a Brescia, in ripresa anche Manganiello a Parma

Parma – Verona 0-1, arbitro Manganiello

Ritorno in campo del piemontese dopo la disastrosa direzione di Napoli-Brescia (e che gli è costata un mese esatto di lontananza dal campo) e segnali positivi: la sosta forzata pare avergli giovato, l’ho trovato molto più sereno e meno preoccupato di prendere una decisione.
Ha gestito piuttosto bene la gara, intervenendo il minimo necessario ed evitando moti di nervosismo nei quali spesso è caduto anche nel recente passato. Tranne a fine gara…

Ovviamente non basta una prestazione positiva per trovare partite di fascia superiore ma anche Manganiello ne è consapevole: dovrà offrire continuità di rendimento per convincere Rizzoli a rischiare una designazione di valore superiore.

Un solo episodio da approfondire.

Al 31esimo minuto il Parma si lamenta per un contatto in area tra Darmian e Salcedo:

Questo è un difetto che prima o poi deve togliersi: va bene osservare un’azione in posizione statica ma rimanere piantato a terra per dieci secondi con tutti quei calciatori in area alza enormemente la possibilità di trovarsi coperto al momento topico dell’azione.
In tale circostanza è stato fortunato: al momento del contatto aveva visuale libera davanti a sé ed ha potuto valutare bene quanto accaduto.

Manganiello non fischia nulla ed è la scelta migliore: il contatto è molto leggero, è cercato più da Darmian che provocato da Salcedo, il difensore del Parma accentua molto un tocco con il piede sinistro del calciatore del Verona.
Nemmeno ipotizzabile un intervento del VAR: episodio lontanissimo dal poter essere considerato un chiaro ed evidente errore.
Bene.

Se proprio dobbiamo trovare un punto su cui migliorare è la capacità di non andare “nel panico” appena accade qualcosa di inatteso, come al 90esimo:

Non ha alcun senso attaccarsi all’auricolare nel corso di una mass confrontation ancora in essere: si comunica la sensazione di essere in balìa degli eventi e di aggrapparsi ad un aiuto esterno che non può e non deve esserci in questi casi. Semplicemente basta mettersi lontano da tutto e tutti, osservare senza gesticolare, attendere che gli animi si calmino e poi provvedere a punire almeno un giocatore per squadra. Inutile infilarsi nel casino, rischiare uno spintone o peggio, cercare aiuti da chissà chi.

Brescia – Inter 1-2, arbitro Fabbri

Finalmente si comincia a rivedere il vero Fabbri che, oltre ad una convinzione maggiore, denota una tranquillità che non si notava da parecchio tempo. Seconda presenza in 48 ore (segue la buonissima impressione destata in Torino-Cagliari di domenica pomeriggio) anche se non è da escludere che la partita fosse originariamente destinata ad altri (Pasqua?), scelta saltata per qualche decisione non gradita al designatore. Può capitare ma è solo un’ipotesi (basata sul fatto che raramente un arbitro viene impiegato in due gare nel giro di tre giorni).
Una buona notizia per il designatore ma vale più o meno lo stesso discorso di Manganiello, sebbene su due piani di partenza differenti: Fabbri è un internazionale che deve perlomeno provare ad ambire nuovamente i big match (dai quali manca da aprile scorso, dopo la pessima direzione di Juventus-Milan), Manganiello deve scalare dalla quarta alla terza fascia come prossimo obiettivo.

La partita di Brescia non è stata affatto facile, anzi.
Fabbri ha mantenuto un metro di giudizio costante per tutta la gara. E’ vero, può aver perso qualche fallo per strada e magari pure un cartellino ma, nel complesso, ha sempre deciso per il meglio, anche in situazioni critiche di nervosismo molto accentuato, mantenendo una calma serafica che rappresenta (per quanto mi riguarda) il miglior segnale: uno dei difetti di Fabbri è sempre stato quello di essere troppo nervoso, irruento, eccessivamente aggressivo con i calciatori. Forse è arrivato il momento del salto di qualità: rimango freddamente ottimista.

Al 36esimo minuto blanda protesta del Brescia per un presunto tocco di mano di Gagliardini su colpo di testa di Donnarumma:

Check velocissimo tra Fabbri ed il VAR Aureliano, gioco che prosegue: Gagliardini ha toccato il pallone con la nuca.
A titolo puramente di curiosità: se anche Gagliardini, in questa occasione, avesse toccato il pallone con un braccio, in linea di massima tale tocco non sarebbe stato punibile considerando che il colpo di testa dell’avversario arriva dalle sue spalle (ricordate il rigore erroneamente assegnato proprio al Brescia per il tocco di mano di Cerri?).

Al minuto 43 momenti di tensione a centrocampo.
Gagliardini commette un fallo piuttosto evidente su Tonali e, dopo il fischio di Fabbri, appoggia la mano destra sul collo dell’avversario e lo spinge:

Gesto antipatico, esattamente come quello di Dzeko su Musacchio a Roma domenica pomeriggio. Come accade praticamente sempre in queste circostanze, si accende una mischia tra vari calciatori.
Molto bravo Fabbri in questa occasione.
A differenza di Manganiello a Parma non corre verso i calciatori, non si infila pericolosamente nel capannello, non sbraccia a caso e non si attacca all’auricolare (anzi, la usa per dire ai collaboratori di avere tutto sotto controllo). Rimane a distanza di sicurezza e con decisione già assunta:

Attende che i giocatori si calmino col cartellino in mano, per far capire a tutti che qualcuno finirà sul taccuino ed eventuali esagerazioni saranno punite più severamente.
Perfetto.
La scelta di Fabbri è, alla fine, l’ammonizione di Gagliardini per la spinta e Cistana per lo spintone al giocatore dell’Inter:

Nulla da eccepire.
Non cambio certo idea rispetto a domenica: gesto antisportivo di Gagliardini ma certamente non violento. Giusta anche la sanzione di Cistana che spinge a due mani l’avversario: non è compito suo punire tecnicamente o disciplinarmente un calciatore, c’è l’arbitro per queste scelte.
Dato che, dopo qualche tempo, comincio a prevedere le reazioni, questo episodio non ha nulla in comune con l’espulsione di De Paul in Inter-Udinese (l’approfondimento completo lo trovate a questo link).
In quella circostanza De Paul colpì con uno schiaffone tra collo e volto l’avversario, in questa episodio Gagliardini ha appoggiato una mano e spinto (esattamente come Dzeko domenica).

Al 57esimo minuto Donnarumma cade a terra in area di rigore dopo un presunto contatto con Asamoah:

Perfetta posizione di Fabbri (una costante in tutta la serata), non c’è assolutamente nulla. Donnarumma si rialza immediatamente senza protestare e probabilmente questo atteggiamento lo salva da una possibile sanzione disciplinare.

All’88esimo tocca all’Inter protestare per un presunto fallo di mano di Balotelli sugli sviluppi di un calcio d’angolo:

Molto bene anche in questo caso Fabbri sebbene un dubbio gli sia sorto: se così non fosse stato, non si sarebbe aggrappato all’auricolare con un certo nervosismo. Nulla di male: come ormai ben sapete queste sono le fattispecie più complesse perché non ci attende mai una criticità del genere sull’intervento di un calciatore senza pressione di avversari. Anche in questo caso apprezzabile il veloce check di Aureliano.

Ultimo episodio proprio negli ultimi secondi di recupero. Il Brescia conquista un calcio d’angolo e chiede per ben tre volte il rigore per tocchi di mano.
Si inizia sul cross di Sabelli deviato da Biraghi:

si continua con la deviazione di De Vrij sul tentativo di rovesciata di Balotelli

e si finisce con la deviazione di Brozovic

La sagra della protesta ma non c’è assolutamente nulla: Biraghi devia con il petto, De Vrij e Brozovic la prende in piena faccia.

28 commenti
  1. Raffaele Squizzato
    Raffaele Squizzato dice:

    Buongiorno Luca. Vado certamente OT: mi sono permesso di consigliare il tuo blog ad un giornalista, Claudio De Min, de ‘Il Gazzettino’, quotidiano che va per la maggiore qui in Veneto; lunedì scorso, infatti, nel suo editoriale, aveva espresso forti dubbi sulla regolarità della segnatura di Lukaku in Inter – Parma. Gli ho scritto una mail, invitandolo a seguire il tuo lavoro, dicendo che sei persona super partes e con cui, ovviamente nel rispetto delle regole del vivere civile e di quelle del blog, ci si può confrontare serenamente, Ieri sera mi ha risposto, dicendomi che seguirà il mio suggerimento…

  2. Stefano Simone
    Stefano Simone dice:

    Una curiosità: quest’anno, col nuovo contratto di sponsorizzazione tecnica stipulato con Legea, sono state presentate quattro divise nuove (nera, gialla, rossa e azzurra). Solo che finora non ho mai visto in Serie A quella azzurra: secondo lei è stata una decisione dell’AIA, o c’è qualche altro motivo dietro? (può anche darsi che sia stata usata, e io non l’abbia mai vista, per carità)

  3. Alessio
    Alessio dice:

    Aggiungo alla domanda precedente una più pertinente con la giornata ossia il giallo a Gagliardini.Sono d accordo che non ci sia vigoria sproporzionata e brutalità,ma secondo me non c era neanche in occasione del calcio nel sedere di Milinkovic Savic in Lazio Chievo della 33ma giornata 2019 tanto che il giudice sportivo diede una sola giornata parlando di “nessuna conseguenza fisica per l avversario” smentendo in pratica il direttore di gara poiché per la condotta violenta sono previste tre giornate.In quell occasione ,come per tutti i calcetti di reazione (che non fanno male all avversario) perché si dà il rosso anche se non c è brutalità?Un calcetto è più grave di uno schiaffetto?Grazie e buona serata!

  4. Alessio
    Alessio dice:

    Buonasera,mi scuso se vado OT.Guardando il Napoli in un occasione l Atalanta stava per ripartire ma l arbitro ha segnalato un fuorigioco di Callejon.A tal proposito vorrei chiederle,come mai è rarissimo vedere assegnato il vantaggio per la squadra difendente che potrebbe ripartire in contropiede.Forse perché in automatico quasi sempre dopo la sbandierata c è il fischio?

  5. Bruno
    Bruno dice:

    Dott.Marelli in riferimento all’episodio di Gagliardini:se l’arbitro avesse voluto ammonire Gagliardini per il fallo e poi lo stesso da’una manata a Tonali era possibile comminare una seconda ammonizione?Secondo Lei il fallo di Gagliardini era da ammonizione?
    Grazie e Cordiali Saliti

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Il fallo di Gagliardini non era da ammonizione, lo era il gesto antisportivo.
      Su quello che sarebbe potuto succedere se, è inutile rispondere: non è accaduto perciò…

  6. Roberta
    Roberta dice:

    Caro Luca complimenti vivissimi per lo sforzo titanico nel voler spiegare il regolamento a chi conosce a malapena le basi dell’educazione e del vivere civile e soprattutto complimenti perché così facendo influenza il campionato. Davvero non credevo fosse così potente ed influente. Ma scusi la domanda…….Lei ne era al corrente?
    (Sto ovviamente scherzando però ci pensi su e cerchi di sfruttare tutto questa influenza).

  7. Alessio
    Alessio dice:

    Su Gagliardini non concordo, episodio diverso da Roma: Dzeko spinge con forza molto limitata un giocatore che si trova davanti a lui, Gagliardini spinge con molta più fora un giocatore a terra cogliendolo di spalle, è un comportamento […] che rientra nella condotta violenta

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Al limite è il contrario.

      In ogni caso forse non hai ancora capito quel che ti ho scritto la volta scorsa: certi termini (quello cancellato) qui NON si usano.
      Questa volta ho depurato il commento, la prossima volta cestino direttamente tutto il commento, non ho tempo da buttare a modificare quel che scrivete.

  8. Giovanni
    Giovanni dice:

    Caro Luca, scusa l’ignoranza, ma gli arbitri fanno incontri federali (magari periodici) con psicologi dello sport per migliorare la gestione personale con gli atleti? Grazie

  9. Alessandro F.
    Alessandro F. dice:

    Segnalo io un episodio sul finale di Parma-Verona: Veloso del Verona va a terra (verrà pure sostituito causa infortunio a seguito di quel contatto). Il Parma è in possesso della palla e continua a giocare, senza produrre qualcosa di realmente pericoloso a dir la verità, con la palla che passa da destra a sinistra. Dopo diversi secondi il Verona riconquista palla e butta la palla fuori visibilmente stizzita. Alla ripresa Karamoh del Parma non restituisce il pallone e addirittura conquista un calcio d’angolo, generando poi un discreto parapiglia con caccia all’uomo da parte dei veronesi.

    Ora dico, caro Manganiello, ti hanno messo la regola apposta per fermare il gioco a causa dell’uomo a terra e restituire la palla alla squadra in possesso, proprio per evitare queste scenette di “finto fair play” sulla palla restituita o meno. Perché non la utilizzi e lasci passare guai a Karamoh rischiando di incattivire una partita tranquilla? E se da quel corner poi il Parma avesse pareggiato? Cosa sarebbe successo?

    Mi chiedo, si parla sempre dei calciatori e degli addetti ai lavori che faticano ad imparare le nuove regole, o non vogliono farlo, perchè ci si mettono anche gli arbitri? Questa regola agevolerebbe tantissimo gli arbitri stessi ma di questi episodi quest’anno ne ho contato già diversi…

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Mi spiace doverti contraddire ma Manganiello non c’entra niente.
      Il gioco deve essere interrotto solo ed esclusivamente nel caso in cui un calciatore venga colpito alla testa od al volto. Non è stato questo il caso.
      Se poi i calciatori si comportano in maniere poco sportiva, non è un problema dell’arbitro che deve applicare il regolamento, non fare (passami il termine) il paraculo.

      Se il Parma avesse pareggiato, sarebbe stato un problema di fair play della società, non certo di Manganiello che non poteva farci nulla.

      Ripeto: l’arbitro non è responsabile dell’inciviltà dei calciatori.

  10. Angelo
    Angelo dice:

    Ciao Luca , per quanto riguarda la prestazione di fabbri sono rimasto molto colpito in maniera positiva , ha capito i tempi (all inizio lasciava giocare , dopo quando ha cominciato a capire che gli animi si riscaldavano ha uscito i cartellini ) uniformità di giudizio : fischia nel giro di 5 minuti due falli uguali uno vicino l’area dell’ Inter il giocatore tocca prima il pallone ma’ poi prende il piede e lo stesso fa’ con Esposito qualche minuto dopo , quando conte viene ammonito . Parla con i giocatori e accenna anche dei sorrisi per placare gli animi , per me’ ieri il migliore in campo è stato fabbri.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Soprattutto il tentativo di sorridere in campo, ciò che non appartiene al suo bagaglio tecnico, mi ha sorpreso in positivo. Mi auguro che non sia stata un’eccezione e di rivederlo in campo con la medesima serenità nelle prossime occasioni.

  11. Lorenzo
    Lorenzo dice:

    Ciao Luca. Mi dispiace, magari il regolamento non lo prevede, ma dal mio punto di vista manate su faccia e collo andrebbero punite sempre e solo con l’espulsione. Lasciare il solo giallo come sanzione non è un deterrente efficace.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Gli arbitri devono giudicare quel che vedono, non applicare la giustizia sommaria che tanto si sta diffondendo.
      Pensare che quello di Gagliardini sia gesto da rosso, significa pensare che ogni partita dovrebbe finire con 5/6 espulsi di media.
      Il nervosismo in campo non va punito con eccessi ma col regolamento.

  12. Giovanni
    Giovanni dice:

    Caro Luca, arbitrare è difficilissimo e si possono/devono accettare gli errori. Ma perché sbagliare in situazioni a gioco fermo, Facilmente codificabili? In sintesi, perché non comportarsi sempre come Fabbri? Freddezza, distanza dai litiganti, stemperare gli animi, provvedimenti disciplinare chiari. Non so….. dovrebbe essere facile da insegnare. Grazie

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Talento?
      Capacità di interpretare il momento?
      Non è un caso che Manganiello e Fabbri abbiano avuto carriere molto diverse finora…
      Naturalmente mi auguro che Manganiello possa imparare dai suoi errori ma la sensazione è che, invece, pensi di essere già un arbitro completo: commette sempre i medesimi errori.

  13. Federico
    Federico dice:

    Buongiorno Luca, parlando del posizionamento di Fabbri sono d’accordo, è stato molto buono in tutta la partita. Ho però l’impressione che durante la battuta dei calci d’angolo fosse troppo vicino ai calciatori all’interno dell’area. Mi spiego, nelle ultime immagini che hai postato è normale che fosse all’interno dell’area di rigore, visto che l’azione si svolgeva nell’area di porta; in generale però, lo vedevo in area di rigore anche prima della battuta del corner, quando i giocatori si trovavano più o meno sul dischetto del rigore. Considerando il nuovo regolamento sull’eventualità che venga colpito dal pallone, non è una posizione un po’ “rischiosa”? Essendo in area di rigore il pericolo maggiore è di essere colpito e privare la squadra che attacca di un’occasione importante, visto che il pallone verrebbe restituito, in quel caso, al portiere.

    Volevo poi aggiungere un particolare che secondo me ha fatto capire la lucidità di Fabbri ieri sera, anche se forse è una cosa banale. Durante una ripresa di gioco in cui consegnava il pallone a Brozovic, il croato l’ha controllato prima del rimbalzo, e giustamente Fabbri ha fatto ripetere il tutto perché il pallone deve prima toccare il terreno: una piccola cosa forse, ma credo sia sintomo di grande attenzione.

    Scusami per la lunghezza del commento, grazie come sempre dell’attenzione.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Forse un po’ rischiosa ma nemmeno eccessivamente rischiosa: aveva tutto il tempo, in caso di parabola “particolare”, di allontanarsi dall’area o di defilarsi dalla stessa.

      Grazie a te per il contributo.
      Ciao.

  14. Massimiliano Cassano
    Massimiliano Cassano dice:

    D’accordissimo sul giudizio in merito alla bontà delle decisioni di Fabbri. L’unico “neo”, a mio avviso, è che è apparso spesso incerto nel fischiare i falli. In più di un caso ha fischiato in ritardo (altre volte molto in ritardo), con una mimica non chiara, facendo apparire la rilevazione del fallo come “dettata da proteste” (non dico che lo fosse, dico che lo appare) e spesso generando reazioni dei calciatori.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      La partita è stata molto, molto nervosa.
      Sinceramente non ho notato questo fischio in ritardo. Sulle proteste è inutile negarlo: ci sono state perché Fabbri non ha ancora quel valore mediatico alla Orsato o Rocchi, in partite ruvide si nota maggiormente una carenza di autorevolezza che si costruisce col tempo.
      Fabbri non è un fenomeno, non sarà mai Orsato o Rocchi ma, se comincia a smussare gli angoli, può ancora diventare un bell’arbitro.

I commenti sono chiusi.