Sesta giornata: Manganiello non convince a Napoli, buoni segnali dal giovane Volpi a Cagliari
Manganiello, dopo la prestazione discutibile in Verona-Milan della terza giornata convince poco a Napoli. Incomprensibile la gestione di Giua nel recupero di Udine, VAR contraddittorio a Roma.
Buoni segnali da Volpi, arbitro della CAN B alla terza presenza in serie A in 15 mesi. E proprio da Cagliari iniziamo, con un episodio molto interessante e che ci riporta alla mancata ammonizione di Valdifiori su Ronaldo di sabato.
Cagliari – Verona 1-1, arbitro Volpi (CAN B)
Ragazzo sul quale l’AIA punta molto e che dimostra di avere eccellenti potenzialità. Certo, non è stata una prestazione perfetta ma dobbiamo anche ricordare che si tratta solo della terza partita nella massima serie: non pretendiamo la luna dai giovani, lasciamogli il tempo di perfezionare alcuni difetti come uno spostamento da adeguare alla categoria, un po’ di autorevolezza da conquistare, un metro di giudizio che non sia altalenante (come è capitato ieri in taluni momenti). Nel complesso la direzione di Volpi è stata di buon valore: la sua candidatura alla promozione a fine stagione è sempre più quotata nell’ambiente. E, se continuasse con questo rendimento, non ci sarebbe nulla da obiettare.
Al 29esimo minuto il Cagliari passa in vantaggio al termine di un’azione iniziata nei pressi della propria area di rigore. Volpi, con molta intelligenza, concede la norma del vantaggio nonostante un fallo di Stepinski su Pisacane:
Volpi lascia proseguire, il Cagliari segna e, successivamente, l’arbitro ammonisce Stepinski.
Decisione impeccabile: a differenza di quanto accaduto sabato, questo è fallo imprudente, non una trattenuta. L’azione si è sviluppata ugualmente ma, trattandosi di una sanzione comminata per l’entità dell’infrazione, la concretizzazione dell’azione pericolosa non funge da depenalizzazione. Esattamente come ho scritto ieri:
Un minuto dopo la rete del vantaggio, il Cagliari reclama un calcio di rigore per un presunto fallo di Veloso su Rog:
In presa diretta la sensazione è stata di un calcio di rigore piuttosto evidente.
Come spesso accade, la prima impressione non è la più corretta: Veloso, in scivolata, anticipa nettamente Rog deviando il pallone in calcio d’angolo e solo successivamente, per normale dinamica dell’azione, entra in contatto con il centrocampista del Cagliari. Ottima la scelta di Volpi, facilitato da un posizionamento non scolastico ma leggermente più decentrato rispetto al solito.
Bene.
Lazio – Genoa 4-0, arbitro Pairetto
Una gara senza storia che però pone al centro della discussione un problema non da poco: perché due interpretazioni del protocollo differenti tra il gol del vantaggio concesso e quello annullato poco dopo? Li tratto assieme per semplicità.
Al settimo minuto Lazio in vantaggio con una rete di Milinkovic-Savic. Lo stesso centrocampista aveva iniziato l’azione recuperando il pallone sulla trequarti, strappandolo a Lerager:
Pairetto è vicinissimo, non fischia fallo ed il VAR Mazzoleni non interviene, di fatto concedendo la rete alla Lazio.
Al minuto 34 la Lazio segna con Luis Alberto dopo una rapida ripartenza innescata ancora una volta da Milinkovic-Savic che, nella propria metà campo, recupera il possesso dopo un contatto con Cassata:
Questa volta Mazzoleni richiama Pairetto alla “on field review” nonostante lo stesso fosse vicinissimo all’azione ed in pieno controllo della stessa.
La domanda è spontanea: di fronte a due infrazioni praticamente identiche, entrambe valutate dall’arbitro col miglior campo visivo possibile, per quale motivo in un caso il VAR non è intervenuto e nel secondo invece ha consigliato la review? Delle due l’una: o non doveva intervenire in entrambi i casi, oppure doveva portare Pairetto al monitor in entrambe le circostanze.
Per quanto mi riguarda non è un mistero che abbia sempre sollecitato un uso più massiccio della tecnologia perché un arbitro può legittimamente mal interpretare un contatto ed il VAR può evitare errori. Però sappiamo anche che, in caso di episodi visti e valutati dall’arbitro, il VAR non può invadere la sfera soggettiva dell’arbitro, come nel caso della seconda rete annullata. Resta un fatto oggettivo: in due circostanze molto simili, il VAR ha avuto due linee differenti nel giro di mezz’ora scarsa e ciò non può essere liquidato con troppa facilità.
Al 41esimo minuto la Lazio chiede un calcio di rigore per un presunto fallo di Ghiglione su Luis Alberto:
Corretto lasciar correre: un contatto c’è sicuramente stato ma nulla che possa essere sufficiente a considerarlo come irregolare.
Al 54esimo minuto la Lazio reclama un calcio di rigore per un contatto in area tra Caicedo e Criscito:
Pairetto lascia proseguire e fa bene: leggerissimo, un normalissimo contrasto di gioco.
Lecce – Roma 0-1, arbitro Abisso
Confermo l’impressione avuta nelle prime giornate di questa stagione: Abisso è in lenta ripresa ma ci vorrà ancora molto per tornare ai livelli delle prestazioni precedenti a Fiorentina-Inter della scorsa stagione. Purtroppo il palermitano sembra, da quella sera, un po’ spento, opaco, livellato alla scolasticità. Non è un ruolo che gli compete: le qualità non si perdono all’improvviso, deve solo riprendere confidenza con le sue potenzialità.
Solo… Mica facile, sia chiaro.
Al settimo minuto la Roma chiede un calcio di rigore per un fallo di mano di Lucioni che colpisce il pallone deviato poco prima del portiere Gabriel:
Interessante questa prima immagine: l’arbitro non si vede, per tal motivo è forte l’impressione che l’episodio gli possa essere del tutto sfuggito. Non sarebbe un dramma: questi episodi sono già complessi di solito, in questo caso diventa molto difficile anche rivedendolo trenta volte (sì, l’ho rivisto almeno trenta volte).
Elementi a favore del calcio di rigore: braccio larghissimo, quasi all’altezza della spalla.
Elementi contro il calcio di rigore: pallone completamente inatteso, Lucioni che goffamente tenta di evitare in ogni modo il contatto.
Alla fine propendo per la punibilità sebbene sia ben consapevole che anche l’opinione opposta sia sostenibile con la stessa credibilità.
E’ uno di quegli episodi che vengono definiti “border line“, cioè sospesi tra due giudizi opposti ma altrettanto sostenibili in sede valutativa.
Al 78esimo minuto Abisso assegna un calcio di rigore alla Roma per un fallo di mano di Lucioni su un tiro di Dzeko:
Episodio sul quale c’è poco da discutere: braccio larghissimo, posizione innaturale e, soprattutto
la distanza dall’attaccante della Roma non è limitato. In ogni caso un plauso ad Abisso perché si è trovato nella posizione ideale per poter decidere, stringendo il movimento verso la destra invece di spostarsi verso la sua sinistra.
Udinese – Bologna 1-0, arbitro Giua
Due episodi da rivedere ed una gestione da non ripetere.
Al minuto 60 il Bologna si lamenta della mancata seconda ammonizione per Okaka, a parere dei calciatori reo di aver colpito al volto Denswil:
I fermo immagine non rendono “giustizia” all’episodio, il video è molto più chiaro: non c’è alcun colpo di Okaka al volto (rectius: al collo) del difensore del Bologna ma è un semplice appoggio del gomito. E’ sicuramente un’infrazione, giustamente rilevata dall’arbitro, ma nulla di più.
All’80esimo l’episodio che lascia più perplessi.
Skov Olsen salta Samir (già ammonito in precedenza) che non trova altra soluzione se non abbatterlo letteralmente:
Ammonizione scolastica, facile, banale, evidente: Giua fischia e non ammonisce il difensore dell’Udinese. Oggettivamente inspiegabile: non è vietato espellere, questo non è un giallo risparmiato con personalità ma un errore enorme. E sotto gli occhi di Rizzoli sarebbe meglio evitare queste interpretazioni fantasiose.
Dopo la conclusione della partita viene espulso (sul terreno di gioco) Soriano per proteste. Sempre sbagliato eccedere nelle proteste ma, per una volta, parte della responsabilità è anche dell’arbitro.
Giua concede cinque minuti di recupero.
Al minuto 93 e 39 il gioco si interrompe per un infortunio del difensore Becao:
Il gioco rimane fermo per un minuto e 41 secondi. Il gioco riprende al 95esimo e 20, Giua fischia la fine al 95esimo e 41:
In sostanza, dei cinque minuti di recupero, se ne sono giocati 4. Il tempo di recupero, come sappiamo, può essere allungato dall’arbitro ma non può essere ridotto. Di fatto è quasi un tempo effettivo: lunghe pause come quelle dell’infortunio di Becao vanno recuperate integralmente, altrimenti i giocatori sarebbero autorizzati a rimanere a terra per interi minuti fino al triplice fischio finale.
Non va bene: il Bologna aveva diritto di giocare tutti i cinque minuti assegnati, non solo una parte. Magari non sarebbe successo nulla ma certamente non possiamo averne certezza, soprattutto considerando il risultato parziale tutt’altro che deciso.
Napoli – Brescia 2-1, arbitro Manganiello
Così come a Verona, anche ieri il piemontese mi è piaciuto poco. Soprattutto nel secondo tempo è parso totalmente in balia della partita, sempre alla rincorsa della stessa e con molte valutazioni incomprensibili.
Giustifico ampiamente la volontà di Rizzoli di insistere, affidandogli gare di valore ma difendere a prescindere una prestazione rischia di essere controproducente: se l’arbitro si dovesse convincere che la direzione di ieri sia stata positiva, in futuro continuerà sulla stessa linea.E non è incoraggiante la prospettiva…
Al 17esimo minuto il Napoli trova la via della rete con Manolas che controlla il pallone e lo calcia verso la porta del Brescia:
Manganiello assegna la rete. La posizione è buona ma connotata dal solito difetto: arbitro statico, piantato a terra, ciò che gli impedisce di valutare con una visione decente il controllo del pallone.
Il VAR Chiffi lo richiama alla “on field review” per un tocco di braccio del difensore del Napoli:
Sull’episodio in sé nulla da aggiungere: fallo di mano evidente e non certo casuale.
Manolas aveva una sola strada per tentare di evitare l’ammonizione: comunicare l’infrazione all’arbitro, un controllo così palese era impossibile che sfuggisse al VAR. Se avesse confessato subito il fallo, l’arbitro (forse) non avrebbe riguardato le immagini, non avrebbe rilevato la volontarietà del gesto e la conseguente condotta antisportiva che porta all’ammonizione automatica. E Manolas lo sapeva: non a caso non ha minimamente esultato dopo la rete…
Al 21esimo minuto blande proteste del Napoli per un presunto fallo di mano di Cistana:
Non c’è nulla.
Chancellor tenta di rinviare il pallone lontano dall’area, svirgola e calcia addosso a Cistana, in quel momento sdraiato a terra in conseguenza di un contrasto precedente. Il pallone gli arriva addosso, le braccia sono attaccate al corpo, non poteva far nulla per evitare l’impatto. Il tocco di braccio forse c’è ma certamente non vi è margine per discutere la concessione di un calcio di rigore.
Al minuto 25 il Brescia si lamenta per un cartellino giallo a carico di Allan per fallo su Tonali a centrocampo:
Ho inserito questo episodio (molto marginale) per un motivo specifico: mi auguro che Tonali non sprechi energie per accentuare troppo contatti come questi (e non è un’eccezione, è una tendenza già vista nelle precedenti partite). Un contatto c’è con Allan, innegabile. Il fallo anche ma giustamente Manganiello ha concesso il vantaggio. Un cartellino sarebbe stato sbagliato: Allan non ha affondato il colpo, è un normalissimo contatto di gioco come ce ne sono cento in ogni partita.
Al minuto 46 l’episodio che, secondo il mio parere, ha mandato in tilt Manganiello.
Llorente, in area di rigore, controlla il pallone e finisce a terra dopo un contatto con Chancellor:
Visuale buona per l’arbitro che, al momento del contatto, non ha nessuno davanti a sé se non il corpo del difensore.
Manganiello lascia proseguire ma l’espressione del viso denota grande titubanza. Non solo: invece di portarsi velocemente verso il centro del campo per osservare il calcio di rinvio, rimane nella zona dell’area quasi come se attendesse un aiuto esterno.
Il VAR, come ormai ben sappiamo, è limitato in questi casi perché l’arbitro era in controllo dell’azione, ha valutato come regolare il contatto e non ha assegnato il calcio di rigore:
Il fallo di Chancellor è evidente: Llorente anticipa nettamente il difensore che, con la gamba destra, lo atterra in piena area. Sarebbe stato calcio di rigore e null’altro: Chancellor ha cercato di contendere il pallone ma è stato anticipato, azione potenzialmente pericolosa depenalizzata.
Al 49esimo minuto il Brescia trova la via della rete con Tonali dopo aver ricevuto il pallone dal compagno Bisoli che, poco prima, lo aveva strappato a Maksimovic:
In questo caso non ne faccio una colpa particolare all’arbitro (sebbene, come al suo solito, si trovasse in posizione statica al limite dell’area, atteggiamento che non serve a niente). Più difficile giustificare il fatto che l’assistente Gori non abbia segnalato nulla:
Fallo evidentissimo, le immagini non lasciano spazio a dubbi.
Il problema si pone per il VAR: perché, se l’episodio è stato valutato dall’assistente, Manganiello è stato chiamato alla “on field review“?
In questo caso la risposta potrebbe essere abbastanza semplice: in presa diretta ho avuto la sensazione che Bisoli avesse deviato anche il pallone. E’ probabile che, in questo caso, Chiffi abbia chiesto a Gori cosa avesse visto, ricevendo come risposta “la deviazione del pallone”. Se così fosse andata la dinamica, saremmo in presenza di un chiaro ed evidente errore, ciò che giustificherebbe la review.
Sia chiaro: sono interpretazioni che sarebbero inutili se, come desidero, il protocollo avesse meno vincoli. Anche perché, oggettivamente, sarebbe stato abbastanza assurdo convalidare una rete nata da un’infrazione indiscutibile.
Al 57esimo minuto Sabelli supera Zielinski che non ha altra scelta se non sgambettare da tergo l’avversario:
Cartellino giallo chiaro, banale, Manganiello sorvola. Incomprensibile, così come il silenzio di Gori per un episodio facile avvenuto a sette metri di distanza.
Al minuto 91 scontro aereo tra Balotelli e Luperto. Il difensore del Napoli rimane a terra lamentando un colpo al volto:
Movimento pericoloso: un cartellino giallo non sarebbe stato sbagliato (fallo imprudente), Manganiello non ha nemmeno fischiato il fallo.
Meglio pensare alla prossima.
Milan – Fiorentina 1-3, arbitro Giacomelli
Una serata complicata per l’arbitro triestino che, come sempre, si è distinto per la sua calma olimpica. Nel complesso non delude le aspettative di Rizzoli anche se qualcosa da rivedere c’è.
Al 12esimo minuto la Fiorentina passa in vantaggio con un rigore trasformato da Pulgar e conquistato da Chiesa per fallo di Bennacer:
Perfetta la posizione scelta da Giacomelli, molto centrale tale da consentirgli una visuale eccellente.
Sul rigore c’è poco da dire:
Lo sgambetto di Bennacer non lascia spazio a dubbi di sorta. Mi ha sorpreso, al contrario, il cartellino giallo: Bennacer è stato anticipato nettamente da Chiesa ma ha cercato di contendere il pallone. Non si tratta di chiara occasione da rete e perciò non vale il concetto di depenalizzazione da rosso a giallo. Si tratta, invece, di azione potenzialmente pericolosa che, sempre in virtù della depenalizzazione, avrebbe dovuto portare ad evitare il cartellino giallo.
Al 31esimo minuto proteste del Milan per un contatto in area di rigore tra Piatek e Caceres:
Il VAR non poteva intervenire.
Siamo al solito discorso: arbitro in totale controllo, un contatto c’è sicuramente ma la valutazione dell’entità spetta solo ed unicamente all’arbitro centrale. Torniamo al concetto espresso venerdì per Torino-Milan, nell’approfondimento relativo al calcio di rigore concesso per il contatto tra Leao e De Silvestri: leggero o meno che sia, il VAR non può richiamare alla “on field review” l’arbitro. Ho sostenuto (e ribadisco, sulla base del protocollo) ciò che ho espresso venerdì: qualunque decisione assunta da Giacomelli sarebbe stata confermata dal VAR Maresca.
Sull’episodio specifico, le immagini ci aiutano molto:
Caceres si aiuta parecchio con le braccia. Sicuramente Piatek accentua la caduta ma è indubbio che il calcio di rigore non sarebbe stato un errore, anzi. Inoltre Caceres avrebbe dovuto essere ammonito ma non espulso: Piatek non aveva possesso del pallone ma non c’è contesa del pallone da parte del difensore.
Al 52esimo minuto, nei pressi del centrocampo, fallo di Musacchio su Ribery:
Giacomelli interrompe il gioco ed ammonisce il difensore del Milan.
Pochi secondi dopo, però, il VAR Maresca richiama l’attenzione di Giacomelli e lo richiama alla “on field review” per valutare un possibile cartellino rosso:
Il cartellino giallo è sbagliato, l’espulsione l’unica scelta possibile.
Gamba alta, piede a martello direttamente sulla tibia di Ribery, velocità elevata, pallone non giocabile. Fallo grave di gioco connotato da vigoria sproporzionata. Curioso che Giacomelli, di fronte ad immagini così chiare, sia rimasto davanti al monitor un minuto abbondante: troppo per decidere su un episodio non interpretabile.
Al 62esimo minuto secondo calcio di rigore per la Fiorentina, di nuovo per un fallo di Bennacer, questa volta su Castrovilli:
Non eccezionale la posizione di Giacomelli, un po’ troppo vicino all’azione ma sono dettagli.
Il rigore, anche in questo caso, è netto:
Ancora una volta Bennacer si fa anticipare dall’avversario, cerca il pallone ma trova solo le gambe di Castrovilli.
Giusto, in questo caso, non ammonire il centrocampista del Milan: non siamo in presenza nemmeno di un’azione potenzialmente pericolosa e certamente non è una chiara occasione da rete.
buonasera, quando il pallone colpisce il braccio in seguito a rimpallo o rinvio di un compagno (lucioni), e’ punibile? perche’ a meno che la palla sia diretta in porta non ne vedrei il motivo
La direzione del pallone non ha alcuna importanza: quel che deve essere valutata è la punibilità del braccio, a prescindere da dove sia diretto.
L’episodio di Lecce è molto al limite, sinceramente sono 51-49 per il rigore ma non trovo alcun elemento per definire un errore la mancata concessione.
Scrivo con ritardo, ma continuo a ripetere ciò che ho detto in passato: trovo scandaloso che Musacchio (e tanti altri prima di lui) venga squalificato per una sola giornata per un’entrata che potenzialmente può farti star fuori fino a 1 anno.
Sono onesto: ha sorpreso anche me la squalifica per una sola giornata.
domanda breve: come si spiega, dopo oltre un anno, tutta questa confusione nell’utilizzo del Var?
Da cosa dipende? Possibile che non si facciano riunioni ogni settimana, magari in video-conferenza, per analizzare e correggere tutti questi “orrori”?
Si spiega con la disinformazione: il VAR viene utilizzato generalmente bene con qualche errore (come è normale che sia) ma quella che viene definita “informazione” esaspera solo gli errori e, spesso, invoca l’uso del VAR in situazioni nelle quali non può intervenire. Il tutto si traduce in “gli arbitri fanno casino!!111!1!” mentre, in realtà, l’affermazione giusta è spesso “chi commenta non ci capisce una mazza di VAR e regolamenti”.
Scusi Luca ma allora c’è qualcosa che non è stato mai chiarito bene da nessuno.
Lei scrive “Il VAR, come ormai ben sappiamo, è limitato in questi casi perché l’arbitro era in controllo dell’azione, ha valutato come regolare il contatto e non ha assegnato il calcio di rigore.”
sul rigore solare su Llorente.
Ma allora, il chiaro ed evidente errore è solo quando l’arbitro non vede un fallo di mani?
Per quale motivo il Var può invadere la soggettività dell’arbitro quando l’arbitro ammonisce anzichè espellere e non può invadere la soggettività dell’arbitro quando non fischia un rigore evidente invece di assegnarlo?
Scusami ma non ho capito cosa vuoi dire.
Luca voglio dire: nel caso rigore su Llorente non dato, tu affermi ” l’arbitro è in pieno controllo dell’azione e il var è limitato, l’arbitro ha valutato il contatto …..”.
Però poi, il Var (come previsto dal regolamento) interviene tranquillamente quando pensa che un fallo che l’arbitro ha sanzionato con ammonizione (milan-fiorentina musacchio) possa essere da rosso. E questo avviene nonostante l’arbitro abbia avuto sicuramente pieno controllo dell’azione ed abbia soggettivamente valutato il contatto come da ammonizione.
Dunque perchè nel caso del rigore si dice che il var è limitato e non può invadere la soggettività dell’arbitro e invece nel caso del fallo si consente liberamente al var di invadere la soggettività dell’arbitro e suggerire la review?
Perché nel caso di Musacchio è palese che ci fosse un errore di valutazione, evidentemente Giacomelli aveva intuito il fallo ma non l’aveva visto: se l’avesse visto bene, non avrebbe mai ammonito il difensore.
Nel caso di Napoli, invece, il rigore c’è A MIO PARERE ma, se guardi la dinamica, non c’è un fallo plateale: la gamba destra non affonda il colpo, non c’è un vero e proprio sgambetto ma più un contatto con l’anca.
Punibile, a mio parere, ma non sicuramente un chiaro ed evidente errore.
In ogni caso c’è una certa differenza tra un rigore ed un fallo che avrebbe potuto spezzare una gamba a Ribery 😉
Gentile Luca buongiorno,
mi è venuto in mente un episodio di Udinese-Bologna. Intorno al 25′, se non erro, Troost-Ekong entra sul pallone nella propria area, travolgendo però poi malamente Orsolini con il piede a martello. C’erano per lei gli estremi per il calcio di rigore?
Saluti e grazie in anticipo
Secondo me no. Tackle molto al limite ma è un contatto che rientra (di pochissimo, per centimetri) nel novero dei tackle regolari.
Salute Luca, una sola domanda: hai visto Udinese – Bologna?
L’ho vista (quasi) tutta, ho perso i primi 20 minuti.
Buongiorno Luca,
concordo con te sull’insufficienza a Manganiello ma, secondo me, sul rigore negato a Llorente la colpa maggiore è del Var. L’arbitro, evidentemente, ha visto solo il primo colpo dato dal difensore, quello di anca, che ha giudicato regolare, ma non lo sgambetto, perché se lo avesse visto avrebbe certamente fischiato il rigore.
Il VAR, lo ribadisco, non poteva in alcun modo intervenire. Non ha nessuna colpa.
Quindi, secondo te, l’arbitro ha visto lo sgambetto e ha ritenuto che fosse un normale contatto di gioco?
Ha visto un contatto ma non l’ha ritenuto sufficiente per un calcio di rigore.
Luca due domande:
1- Come si distingue se un arbitro ha evitato un doppio giallo per ‘autorevolezza’ o per errore?
2- Qual è il frame giusto per individuare la posizione di fuorigioco di un calciatore: il frame in cui il piede tocca il pallone, o il frame in cui il pallone si stacca dal piede?
Grazie, ossequi
Lassa sta’ gli ossequi, non sono mica un cardinale… 😀
1 – Dipende. In ogni caso un’ammonizione codificata non è mai segno di autorevolezza ma semplicemente un errore;
2 – Il momento nel quale il piede tocca il pallone, MAI quello in cui il pallone si stacca (è una leggenda metropolitana in salsa regolamentare).
Egregio Luca MARELLI, che dire? Condivido quasi tutta la sua puntuale disamina tecnica, tranne su un Arbitro.
È forse esagerato citare il compianto Andrea CAMILLERI, ma credo sia opportuno, perché efficace.
Forse avrebbe detto: “Oramai mi sono fatto persuaso che nel massimo campionato di calcio arrivino arbitri per modo di dire” .
Non ho i Suoi elementi per giudicare le scelte, o forse gli esperimenti, di Nicola RIZZOLI, che vanno comunque lodati perché punta sui Giovani, certo è che in Cagliari Verona ho assistito a una direzione di gara da cancellare dalla storia dell’AIA.
Manuel VOLPI rappresenta la perfetta esemplificazione di un Arbitro affacciatosi in serie A non si sa per quali meriti o qualità .
Forse solo per “virtù fisiche”?
Non accettato dai Calciatori e da questi contestato, si sposta lasciando giocare la palla alle sue spalle.
Disciplinare soporifero, per non dire assente, tant’è che nel campo si sono viste scene degne di platee da Lotta Libera; Calciatori in completa autogestione, liberi di regolare i conti da soli, senza alcun provvedimento a norma di Regolamento.
Ma come arrivano certi “Direttori di Gara”?
E’ alla terza presenza in Serie A.
Fidati di me: Volpi sarà un grande arbitro ma deve crescere tanto.
Anche Rocchi, alla terza gara in A, era da mettersi le mani nei capelli ma si vedeva che aveva le caratteristiche del fuoriclasse.
Volpi non sarà un fuoriclasse ma fidati di me. Ne parliamo tra un paio d’anni. Se sbaglio, lo ammetterò.
Qual’è la differenza tra il contatto Caceres-Piatek e l’abbraccio su Ronaldo nei primi minuti di Juve-Spal ?
Che sono due episodi totalmente differenti: nell’uno il pallone è a terra ed il braccio è solo appoggiato al fianco di Ronaldo.
L’altro avviene per aria e Caceres si appoggia all’avversario in elevazione.
Cosa avrebbero di paragonabile?
Gentile Luca buonasera,
alla luce di quello che hai scritto (e di quello che ho visto in presa diretta) mi sento di definire la prestazione di Pairetto insufficiente. Concorda con me in questa sensazione?
Saluti e, come sempre, complimenti per le disamine precise.
Ahimé, direi di sì.
Buongiorno Luca. Dato che quest’anno uno degli arbitri costretti a lasciare dovrà essere Rocchi per motivi anagrafici (sigh, sia per l’arbitro sia per il motivo), chi secondo te rischia di più? Almeno per adesso Pairetto e Manganiello sembrano quelli dal rendimento meno elevato di tutti (in proporzione naturalmente alle aspettative).
Grazie e complimenti per il blog.
Non rischia nessuno.
Oltre a Rocchi per limiti di età, usciranno Giacomelli e Calvarese per limiti di permanenza.
Concorrenza? Zero.
Buongiorno, ho letto la risposta sul margine di errore del VAR sui fuorigioco; è una curiosità che mi sono sempre posto ma mi sembra un valore troppo basso, qual è la fonte? Non so che fps abbia la tecnologia del VAR ma se fossero 60 frame al secondo (credo sia il massimo attualmente) un giocatore che corre a 25 km/h si sposterebbe di circa 12 cm tra un frame e l’altro. E la palla, il cui movimento è determinante nella scelta del frame corretto, spesso si muove ben più velocemente.
Grazie per il grande lavoro che svolge, è molto interessante leggere le sue spiegazioni (anche per me che spesso non vedo nemmeno gli episodi).
Ma certamente il margine d’errore c’è, mica lo nego (e non ne avrei nemmeno le capacità, non sono un ingegnere ma un avvocato di provincia).
Detto ciò, meglio un margine di errore di pochi centimetri delle infinite polemiche a cui abbiamo assistito per 40 anni…
Buongiorno Avv. Marelli
Ricordo che la scorsa stagione si discusse a lungo dell’espulsione di Vecino per un fallo su Mandzukic, durante Inter-Juve. Oggetto della disputa era la possibilità, secondo protocollo, da parte del Var di richiamare l’arbitro per un fallo che l’arbitro aveva evidentemente visto e valutato, comminando un’ammonizione. All’epoca si disse, credo, che in realtà era stato Orsato a rivolgersi al Var, nel dubbio di non aver visto bene l’intervento.
Nel caso dell’espulsione di Musacchio è lecito riproporre il dubbio sul rispetto del protocollo (cioè: il Var poteva richiamare l’arbitro ad una review, anche se egli aveva già valutato l’episodio ammonendo il difensore?), oppure dall’anno scorso è cambiato il regolamento -in meglio, direi- e questo tipo di review è ora concessa?
Sono due episodi diversi.
Quello di Musacchio è certamente da considerare, oggettivamente, un abbaglio. Il giallo è un errore grossolano sul quale non si può non intervenire.
Quello di Vecino su Mandzukic fu molto più al limite. Il rosso ci stava tutto ma, a mio parere, la review molto meno perché era un episodio borderline sul quale Valeri avrebbe fatto meglio a non interferire.
Se proprio devo esprimere un giudizio, quello di ieri sera è stato un rosso chiaro, quello di Vecino molto più pallido. Ma non stupisca: lo dissi anche il giorno dopo ()
Buongiorno Luca. Rivedendo l’entrata di Musacchio ai danni di Ribery, mi è tornato in mente un episodio di cinque anni fa: l’espulsione di Marchisio durante Italia – Uruguay ai mondiali brasiliani. Ricordo che all’epoca il fatto fece molto scalpore, perché non sembrava un intervento da espulsione diretta, o almeno così dissero tutti gli esperti sui giornali e negli studi televisivi. A parer mio, sia il giallo sia il rosso sarebbero stati condivisibili, era un intervento al limite. Secondo te, era effettivamente da espulsione quell’intervento?
Oddio, sono abbastanza diversi come dinamica.
Detto ciò, Marchisio doveva essere espulso. La stampa polemizzò giusto per dovere di patria ma il giallo sarebbe stato un errore grossolano.
Sì, in effetti non ci sono molti nessi tra i due episodi. Però nonostante ciò mi è venuto un flashback, e ne ho approfittato per fugare un dubbio che avevo da cinque anni. Grazie mille! 😉
Ciao Luca e buon lunedì.
Scusa ma per l’episodio di Llorente,a prescindere dalla posizione di Manganiello,non si può configurare il chiaro ed evidente errore?
Perché credo che Mazzoleni abbia interpretato così il contatto su Cassata,secondo me oggettivamente falloso,mentre sul primo tutto sommato c’erano molti più dubbi.
Concordo con te sull’analisi e soprattutto sulle inspiegabili ammonizioni mancate in questo turno.
Posso dire che al netto di qualche imperfezione più o meno evidente,a me è piaciuto molto Giacomelli:
Sia per la tranquillità,sia per come ha lasciato scorrere il gioco non esagerando con le interruzioni nei contatti a limite
Non è un chiaro ed evidente errore, è un contatto tra due calciatori visto nella dinamica da Manganiello.
Certamente in questo turno abbiamo visto uno strano utilizzo del VAR, soprattutto a Roma…
Ciao Luca. Un tuo ex collega in rai ha detto che Valdifiori era da giallo.
Non mi esprimo mai sulle valutazioni altrui, sei libero di seguire chi vuoi 😉
Ciao.
Sono capitato sulla rai x sbaglio. L’altro programma che stavo seguendo era in pubblicità
Lo so benissimo che ogni caso e partita fa storia a sé ma mi chiedo e le chiedo perché davanti a un Sanchez si prende il sacrosanto provvedimento e a casi lampanti come a Cagliari (2 volte) e a Milano con Chiesa gli arbitri glissano. Inoltre il pur bravo Chiesa non le pare che sta ogni anno peggiorando in questi tuffi? Gli arbitri non potrebbero “educarlo” ad eliminare questo vizio?
Probabilmente sì, dovrebbero fare qualcosa in più.
Però è un problema atavico, che esiste dalla notte dei tempi: giocatori che accentuano esasperatamente qualsiasi contatto ce ne sono stati, ce ne sono, ce ne saranno sempre.
Mi chiedo da tempo se a norma di regolamento l’arbitro può sanzionare le perdite di tempo dovute ad evidenti simulazioni. In Udinese Bologna nel secondo tempo i giocatori locali erano sempre a terra; in particolare Nestorowski ha simulato un infortunio facendo perdere due-tre minuti, salvo rientrare in campo e scattare velocissimo sul primo pallone utile. E se si passasse al tempo effettivo, come nel rugby?
E’ una proposta già bocciata decine di volte dall’IFAB: non è possibile il tempo effettivo per il calcio, ci sono troppe interruzioni e qualche secondo verrebbe perso per strada od aggiunto.
Ti immagini un gol segnato al minuto 29 e 38 effettivo su tempi di 30 minuti? Bene, quanto ci metteremmo a vedere una ricostruzione secondo la quale la rete è stata segnata al minuto 30 e 01 per un errore dei cronometristi?
Lasciamo perdere, davvero…
Nel rugby non esiste il tempo effettivo.
A me risultava il contrario, ma in effetti hai ragione, il regolamento non ne parla (anche se dice che l’arbitro in caso di infortunio può concedere al massimo un minuto che deve essere recuperato). Ma la domanda che mi interessava era l’altra: possibile che non ci sia modo di impedire le solite irritanti sceneggiate?
Difficile, è una questione di cultura sportiva…
Io più che al tempo effettivo, intanto, fermerei il tempo almeno sulle revisioni al monitor (OFR), in modo che gli arbitri possano decidere senza furia. È una mia modesta proposta, però non mi sembra una cosa sciocca.
Fermare no ma più attenzione a recuperare tutto il tempo passato per l’OFR.
Buongiorno Luca,
era da un po’ che volevo farti questa domanda poi per un motivo o per l’altro ho sempre rimandato.
Il caso riguarda il gol annullato fuorigioco di Kane in Tottenham Leicester del 21 settembre per un fuorigioco di 1cm(?) o anche meno.
Si puó dire che in questo caso estremo il fuorigioco non sia piu un qualcosa di oggettivo ma piuttosto soggettivo vista la distanza minima?
Mi spiego: quali sono i margini di tolleranza di questo strumento? É veramente cosi preciso? Come fa a valutare il punto esatto dove inizia il braccio (la maglia di Kane é completamente bianca e si fa veramente fatica a capire)? É veramente possibile scegliere il frame esatto (nella maggior parte dei casi non fa molta differenza, ma in questo caso potrebbe farla), etc?
Dal suo punto di vista é giusto annullare un gol del genere?
Grazie,
Lorenzo
Il margine è di circa 3 centimetri (veramente il nulla).
Non ho presente il gol di Kane a cui ti riferisci ma ti posso assicurare che sul fuorigioco si sono fatti passi da giganti. Se si comincia a tollerare qualche centimetro, quale sarebbe poi l’asticella? Qualche centimetro? Quanti? Qualche centimetro più uno? O più due? “Eh, ma se tollerano 3 centimetri ne possiamo tollerare anche 5”.
Lasciamo perdere, va bene così, evitiamo altri problemi.
Vorrei fare una piccola aggiunta sulla partita Napoli-Brescia avendola vista dallo stadio :sul rigore non dato e sul goal annullato in entrambe le occasioni prima l’arbitro e poi il guardalinee hanno fatto segno di rialzarsi. La gestualità errata può portare al var ad intervenire?
La gestualità di quel genere andrebbe evitata, proprio per evitare problemi di collaborazione tra VAR e terreno di gioco.
Salve,sempre un piacere leggere le sue disamine da cui si impara molto anche per semplici appassionati.Prendo spunto dal primo rigore dato alla Fiorentina:è stato assegnato il vantaggio in area e poi una volta parato il tiro è stato assegnato il rigore.Quale parte del regolamento dice che questa decisione è giusta?Il vantaggio non si è già concretizzato col tiro in porta dopo il fallo a Chiesa ed è “colpa” del calciatore che se l è fatto parare?
Sinceramente non ho visto alcun vantaggio concesso ma solo Giacomelli che ha tardato solo per il tempo necessario per portare il fischietto alla bocca.
In ogni caso la norma del vantaggio si può applicare in qualunque parte del terreno di gioco, anche in area.
Peraltro il rigore è enorme, spero che non ci si attacchi a questo per contestarne la concessione: saremmo veramente oltre la soglia del ridicolo (e so che non è una teoria tua).
Intanto la ringrazio per aver capito la mia buona fede,la mia domanda era più semplicemente sul vantaggio in area ,pensavo venisse assegnato solo con evidente opportunità di segnare.So che in caso di fallo “da ultimo uomo” e palla comunque in rete il rosso viene “declassato” a giallo;tuttavia non riesco a trovare nel regolamento cosa succede se,una volta concesso il vantaggio,il calciatore non fa gol per colpa sua,non per il fallo subito che risulta dunque vano.Se può servire,alla 19ma della scorsa stagione in Udinese-Cagliari Mariani avrebbe dovuto concedere il vantaggio,ma se l avesse concesso e poi Lasagna non faceva gol?In poche parole,se do il vantaggio e l attaccante non è bravo a sfruttarlo (non è il caso di ieri perché c erano due uomini davanti),posso tornare indietro sui miei passi e dare il rigore?
Il fallo da “ultimo uomo” non esiste da dieci anni almeno 😉
Comunque, in linea di massima, si torna indietro solo se la conclusione a rete è immediata, non certo dopo due/tre passaggi anche se all’interno dell’area di rigore.
Ciao Luca, una domanda sul rigore non dato a Llorente. Sappiamo che il Var non ha molti margini di manovra in questi casi, ma nello specifico non si tratta di un chiaro ed evidente errore? Cerco di spiegarmi: un check mi sembra evidente ci sia stato, se la decisione finale rimane comunque al direttore di gara, cosa c’è da “checkare” se non asssegnare il rigore visto il “chiaro ed evidente errore”?
Manganiello ha visto il contatto e lo ha giudicato nei limiti.
il VAR poteva avere un’idea differente ma, sulla base dei parametri protocollari attuali, sarebbe stato un errore.
Altro episodio che dimostra quanto sia ormai imprescindibile il challenge delle panchine per superare la rigidità del protocollo.
Sulla questione dei recuperi che troppo spesso sono accorciati (sorvolando il fatto che molte volte si danno 2-3 minuti in meno rispetto a tutte le perdite di tempo) condividi che si potrebbe introdurre il tempo effettivo vero e proprio nei recuperi?
E’ già tempo effettivo, questo è il problema…
Buongiorno, volevo chiedere delucidazioni sulla on field review nel caso del fallo di mano di Manolas.
Trattandosi di una rilevazione, come mai l’arbitro viene chiamato al monitor?
Non lo so, me lo chiedo da inizio campionato: infatti in Inghilterra non c’è OFR in questi casi.
E’ una scelta italiana che, francamente, non capisco: forse ieri hanno deciso la OFR anche per consentire di valutare la volontarietà del controllo. Effettivamente, senza OFR, Manolas non sarebbe stato ammonito.
Oddio, sai che mentre scrivevo mi hai fatto ragionare su questo particolare? Grazie!
Buongiorno dott Marelli, è veramente triste pensare a cosa sarebbe successo a Napoli senza Var.
Manganello avrebbe assegnato due gol irregolari generando l’isteria sei calciatore e cartellini a ripetizione.
Veramente sconcertante poi l’assistente sul gol di Tonali e sul fallo da rigore su Llorente anche perché se il Var ha le mani legate dal protocollo è l’assistente ad avere un ruolo importante su quel tipo di contatto.
Sul fallo da rigore su Llorente l’assistente non poteva farci nulla: dalla sua prospettiva i calciatori sono uno davanti all’altro, impossibile individuare il contatto laterale.
Sul resto non posso che darti ragione, senza VAR sarebbe stato un casino monumentale.
Dott. Marelli, poste tutte le scusanti del caso (giovane, neanche CAN A, terza partita ecc.), non posso concordare con la valutazione di Volpi. Sarà proprio per il fatto che è giovane e sconosciuto, ma i giocatori a malapena l’hanno rispettato e la partita è stata immotivatamente nervosa. Spesso mani in faccia, tantissimi interventi in scivolata, anche in ritardo e per fortuna in più casi non pericolosi, ma non mi pare che Volpi l’abbia tenuta salda. Non ha voluto mettere mano ai cartellini, ma spesso sarebbero stati sacrosanti da entrambe le parti. Ultima cosa, mi è sembrato molto stanco dall’80esimo in poi, spesso sbuffava e ansimava. L’impressione è che volesse terminarla il prima possibile e infatti i 3 minuti di recupero, con 6 cambi e tante interruzioni sono stati inspiegabili… Soprattutto se, come a Udine, dal 90′ al 91′ esatti non si è giocato, ma l’arbitro ha fischiato comunque al 93′! (lasciando di stucco anche il telecronista…). Ecco ribadisco che ci sono tutte le ragioni per scusarlo e non essere troppo duri (la conduzione non è stata scandalosa, ma non precisa), però a quel punto non capisco perché essere così duri poi con Giua, che ha fatto lo stesso…
Non sono d’accordo su nulla ma rispetto la tua opinione.
La gara è stata molto difficile, probabilmente nemmeno Rizzoli se la aspettava così tirata. Volpi ha faticato un po’ (innegabile) ma l’ha gestita positivamente nel complesso.
Concordo, invece, sul recupero: troppo pochi tre minuti, andava allungato di un paio di minuti almeno.
Giua non è un CAN B, è un CAN A: ci si aspetta qualcosa di più, soprattutto sotto l’aspetto disciplinare. La mancata ammonizione di Samir è senza alcun senso, su un episodi quasi banale…
Spesso si protesta molto per le decisioni arbitrali (più o meno giustamente). Di certo qualche “lezione” comportamentale a giocatori che provocano rigori o rischi con postura sbagliata del corpo o interventi scomposti in area più volte nello stesso incontro andrebbe data.
Concordo ma non spetta agli arbitri: sono le società che, a mio parere, dovrebbero intervenire…
Sui recuperi c’è molto da “allineare” da parte del designatore. Anche Irrati fu ripreso da Montella per un mancato allungamento del recupero in Fiorentina Juventus, dopo oltre un minuto utilizzato per resuscitare Cuadrado.
Su questo non ci dovrebbe essere bisogno di “metro unico”, ma semplicemente di buonsenso. E da Irrati (e anche da Giuia, che è stato effettivo della sezione di Pisa durante i suoi studi all’Università), che considero arbitri di ottimo livello, quel buon senso me lo aspetto.
Non posso che accogliere la tua osservazione: effettivamente c’è un po’ di superficialità sotto questo aspetto.
A mio avviso l’errore più grave di Giua è la mancata ammonizione e conseguente espulsione di Samir a seguito del fallo su Skov Olsen.
In generale, mi è parsa una gestione dei cartellini quantomeno confusionaria.
Grazie e complimenti per il blog
Vero, hai ragione: ho aggiunto l’episodio che mi era sfuggito.
Nel primo tempo il contatto in area su Orsolini era da rigore?
No, ma ha rischiato molto Trost Ekong.
Ciao Luca:
1) Ci sono sempre io sotto i tuoi commenti, mi scuso in anticipo ma i le tue spiegazioni valgono più di qualsiasi RTO.
2) Il cartellino rosso di Musacchio. In caso avesse toccato il pallone sarebbe stato da rosso lo stesso.
3) Per quale motivo sul contatto Piatek-Caceres il VAR non è intervenuto? Il rigore a me sembrava evidente…
1 – Mi fa piacere ma le RTO sono fondamentali, non metterle MAI dietro a quel che leggi qui. Mai.
2 – No, il tocco del pallone non avrebbe cambiato nulla: il fallo è troppo pericoloso per essere derubricato ad imprudente;
3 – Il VAR, come ho scritto, non poteva intervenire: Giacomelli era in controllo, la trattenuta va valutata sotto l’aspetto dell’entità, l’entità di una trattenuta è ambito solo dell’arbitro in campo, a meno che non abbia completamente perso il contatto.
Ciao.
Mentre ragionavo mi è venuta in mente un altra domanda: quando un grave fallo di gioco viene considerato condotta violenta?
La scriminante è la volontarietà di arrecare un danno fisico all’avversario. Esempi: un pugno, uno sputo (che non è un colpo ma viene parificato), un calcio a gioco fermo, ecc.
Quindi Musacchio non è una condotta violenta, anche se è entrato per fare male a Ribery?
No, secondo me non aveva intenzione di fargli male, è entrato totalmente fuori tempo e con la gamba eccessivamente alta.
La condotta violenta è molto rara in un’azione ordinaria, più facile che accada a gioco fermo.