Prima giornata: si parte male con l’ormai consueta confusione sui tocchi di mano

Dopo le prime nove gare della prima giornata di campionato, possiamo già anticiparlo: sui tocchi di mano abbiamo decisamente un problema.
I primi due anticipi avevano già fornito qualche segnale di preoccupazione che oggi si sono palesati nuovamente.
Per una discussione basata su fatti e regolamento tralasciamo quel che ha dichiarato ieri sera alla Domenica Sportiva il presidente degli arbitri: la sensazione è che lui per primo abbia capito ben poco. Come ho ripetuto più volte, di questione tecniche deve occuparsi solo ed esclusivamente il designatore Rizzoli perché il rischio è proprio di ascoltare spiegazioni confusionarie che non servono a nulla se non a creare ulteriore caos, in particolar modo con ragionamenti senza capo né coda. Se poi anche il presidente degli arbitri si mette a sostenere la sussistenza di regole “nuove”, allora è notte fonda.
Passiamo oltre, facciamo finta che la puntata di ieri sera della Domenica Sportiva non sia mai stata trasmessa.

SPAL – Atalanta 2-3, arbitro Manganiello

Un solo episodio interessante da approfondire.
La SPAL trova la rete del momentaneo 2-0 al 26esimo minuto con una deviazione sotto porta di Petagna su cross di Igor.

Da un certo punto di vista ha molto sorpreso il fatto che il check dei VAR si sia prolungato per parecchio tempo, considerando che Petagna, al momento del cross al centro, si trovava in posizione regolare di oltre un metro:

Perché, dunque, il lungo check?
Il motivo è da ricercare nella posizione di Di Francesco a centro area. Nel caso in cui si fosse trovato in posizione irregolare, l’azione avrebbe dovuto essere rivalutata per decidere se Di Francesco potesse essere considerato in posizione attiva, influendo sull’azione dei difendenti, in particolare del portiere. Questione sulla quale possiamo sorvolare dato che Hateboer tiene tutti in gioco.

Udinese – Milan 1-0, arbitro Pasqua

Come sempre la valutazione generale prescinde dal singolo episodio (che, però, influisce non poco a livello massmediatico).
Pasqua conferma di essere un prospetto di grande interesse, alla ricerca di una costanza che finora è stato il suo vero punto debole.

Ad Udine offre una prestazione complessivamente buona con una criticità sul consulto al VAR dell’episodio chiave della partita. Ci arriveremo.

Al minuto 45 l’Udinese protesta per un tocco di mano di Castillejo su cross dalla destra di Jajalo:

L’episodio è di estrema complessità perché, al momento del tocco di mano, Castillejo non ha i piedi appoggiati a terra, ciò che avrebbe potuto consentire ai VAR di individuare con buona precisione il punto di contatto.
Togliamoci ogni dubbio: le braccia di Castillejo sono molto staccate dal corpo su un cross che arriva da circa 5/6 metri, pertanto è un errore non fischiare, a prescindere dal calcio di rigore o meno. In ogni caso, come ormai sappiamo, sui cross al centro non è prevista alcuna sanzione disciplinare.

Anche le immagini da altre inquadrature non chiariscono con precisione il punto in cui avviene il contatto col braccio:

Possiamo avere una sensazione ma la certezza è tutt’altro. In questi casi un VAR non può richiamare alla “on field review” l’arbitro proprio perché non esiste la possibilità di collocare all’interno dell’area il contatto tra braccio e pallone.
Giusto, pertanto, non procedere ad alcuna review sebbene la sensazione è che il contatto potrebbe essere stato quanto meno sulla linea. Ma è solo una sensazione, anche la sensazione opposta è del tutto legittima.

Al minuto 69 un episodio particolare.
Piatek viene lanciato da Suso verso la rete dell’Udinese, non controlla il pallone e cade a terra nettamente fuori area:

L’episodio è curioso perché, se da un lato è evidente la simulazione di Piatek,

d’altro canto deve essere sottolineato che Pasqua non interrompe il gioco.
Subito dopo, a gioco in svolgimento, Ekong e l’attaccante del Milan si “beccano” per qualche istante, fino al momento in cui il difensore tocca leggermente la testa dell’avversario

Non c’è praticamente nulla di importante e la scelta di lasciar proseguire è certamente condivisibile.
A livello puramente didattico, ipotizziamo che l’azione di Ekong fosse stata perlomeno da ammonizione. In questo caso il VAR avrebbe potuto chiamare l’arbitro alla review perché l’azione fallosa di Ekong poteva essere punita col calcio di rigore.
Detto ciò, ed in caso di review, Pasqua avrebbe rivisto tutta l’azione e non avrebbe concesso il calcio di rigore. Il motivo è semplice: rivedendo tutta l’azione l’arbitro avrebbe dovuto prendere atto anche della simulazione di Piatek (precedente al buffetto di Ekong), comminando di conseguenza un’ammonizione all’attaccante con calcio di punizione indiretto per l’Udinese.

Al minuto 82 l’episodio centrale della gara.
Su calcio d’angolo il pallone spiove al centro dell’area, forse viene sfiorato da Romagnoli (ma poco conta nell’economia del giudizio) per poi essere deviato sul fondo da Samir:

Pasqua non fischia nulla ma dopo un paio di minuti viene richiamato dal VAR Giacomelli alla “on field review” per valutare la deviazione di Samir.
Alla fine della consultazione del video, Pasqua decide di non concedere il calcio di rigore.
L’unica spiegazione plausibile è che l’arbitro abbia ritenuto che Samir abbia deviato il pallone con la spalla sinistra, impossibile considerare il braccio come non punibile. E, naturalmente, la lettura di questo episodio è identica a quella che avremmo descritto nella scorsa stagione.
Samir, in realtà, colpisce il pallone col braccio sinistro, non certo con la spalla. E’ chiaro che la sua intenzione fosse di colpire di testa ma è altrettanto evidente il fatto che il pallone venga deviato da un braccio molto allargato. Secondo l’interpretazione corrente, non c’è alcun elemento che possa consentire una valutazione differente dal calcio di rigore.

Al minuto 84 è l’Udinese a lamentare un tocco di mano punibile nell’area del Milan su tiro di Mandragora intercettato da Rodriguez:

Questa è una delle fattispecie espressamente indicate dall’IFAB: il braccio a terra in appoggio non è mai punibile perché considerato come un movimento naturale (evitare di cadere a terra con tutto il peso del corpo).
Corretta la scelta di Pasqua, bene anche il VAR a non intervenire.

Verona – Bologna 1-1, arbitro Giua

Esordio da arbitro della CAN A per il giovane direttore di gara sardo (promosso a luglio dalla CAN B superando proprio allo sprint finale Abbattista): prestazione convincente in una gara che ha avuto un solo episodio critico ma risolto con grandissima personalità, decisione e velocità.

La copertina, però, la dedico a Mihajlovic.
Malato di leucemia, come dallo stesso raccontato in una drammatica conferenza stampa 40 giorni fa, si presenta al Bentegodi con i “segni” della terapia, molto dimagrito e con un volto che denota un fisico provato da questa terribile sfida.

A lui invio un virtuale abbraccio: mi auguro che riesca a vincere questa battaglia contro un nemico che se ne frega di regole, norme di convivenza, rispetto per la vita. Il messaggio implicito che ci lascia la serata di Mihajlovic è di godersi ogni istante della nostra esistenza perché nessuno potrà mai sapere cosa potrebbe attenderlo dietro l’angolo. Godersi tutto della vita, anche la gioia di una panchina alla prima di campionato, con la consapevolezza che la prossima potrebbe essere tra molto tempo.

Un segnale di forza, coraggio e passione.
Sono con Mihajlovic e tutte le persone che oggi, come lui, soffrono e non si arrendono.

Al minuto 12 il Bologna usufruisce di un calcio di rigore per un fallo commesso da Dawidowicz su Orsolini, lesto a sfruttare un passaggio in profondità:

Immagine fondamentale per una prima osservazione: si tratta di una chiara occasione da rete (DOGSO):

Il rigore è netto: il difendente crolla a terra e, senza alcuna possibilità di giocare il pallone, travolge Orsolini il cui piede destro rimane sotto il corpo di Dawidowicz (dinamica peraltro molto pericolosa per l’incolumità, anche se totalmente fortuita).
La precisazione dell’impossibilità di giocare il pallone è fondamentale per la sanzione disciplinare: in caso di tentativo “onesto” di contesa, il difendente avrebbe dovuto essere punito con un cartellino giallo (sanzione depenalizzata in area di rigore). In realtà, non essendo presente alcuna possibilità di contesa, la sanzione non poteva che essere quella dell’espulsione. Bene, molto bene Giua a fischiare immediatamente e ad estrarre senza alcuna esitazione il cartellino rosso.
Perfetto.

Roma -Genoa 3-3, arbitro Calvarese

Anche a Roma un solo episodio da valutare.
Al minuto 40 Pinamonti sfugge alla difesa della Roma e penetra in area di rigore, finendo a terra dopo un contatto con Juan Jesus:

Rigore ineccepibile.
Juan Jesus, come si dice in gergo, prende tutto il prendibile: pallone e gambe dell’avversario. Come sappiamo il fatto di toccare il pallone non funge da salvacondotto per un eventuale contatto irregolare con un avversario e questo è un esempio perfetto di questo concetto.
Il rigore è assolutamente corretto, meno condivisibile la decisione di Calvarese di non punire il difensore con il cartellino giallo: difficile non intravvedere una chiara occasione da rete dato che Pinamonti, senza il fallo, avrebbe avuto davanti a sé il solo portiere della Roma.

Sampdoria – Lazio 0-3, arbitro Rocchi

Nessun episodio da segnalare nella gara di Marassi che si presentava come la più complessa della giornata assieme a Fiorentina-Napoli ma che, in realtà, è stata senza storia.
Un compleanno sereno per Rocchi, 46enne da sabato scorso ma in condizioni fisiche che provocano invidia a tanti trentenni.
Auguri.

Torino – Sassuolo 2-1, arbitro Fabbri

Anche a Torino nessun episodio particolare da segnalare (a parte una rete annullata giustamente a Zaza per netto fuorigioco) se non la sostituzione dell’arbitro che, in origine, avrebbe dovuto essere Mariani, fermato da un piccolo problema di salute (nulla di preoccupante, giusto una precauzione).

Cagliari – Brescia 0-1, arbitro Abbattista (CAN B)

Anche quest’anno, come nelle ultime 3 stagioni, il pugliese parte tra i favoriti per la promozione (sfumata nel luglio scorso a favore di Giua). Il problema di Abbattista comincia ad essere la carta d’identità che, già adesso, gli preclude qualsiasi aspirazione internazionale. Per tal motivo non sarei affatto sorpreso (ed anzi me lo aspetto…) che venga promosso Volpi di Arezzo. Vedremo quanto andrò lontano con il mio pronostico.

La partita di Cagliari è stata caratterizzata da ben tre reti annullate e da un rigore che, lo preannuncio, è senza alcun senso. Una decisione che rappresenta alla perfezione la confusione che si è notata in questa prima giornata di campionato.

Al 12esimo minuto Bisoli trova in area di rigore Donnarumma che, di testa, supera il portiere del Cagliari:

Situazione al limite che solo il VAR riesce a risolvere dopo un lungo check. Questione di centimetri e Donnarumma individuato di pochissimo oltre la linea difensiva.

Al minuto 48 altra rete annullata al Brescia.
Su calcio d’angolo calciato da Tonali, Chancellor devia verso il palo opposto ove si trova Bisoli:

In questo caso, a differenza dell’episodio precedente, il VAR non ribalta la decisione assunta in campo ma conferma la scelta di Bresmes, altro neopromosso in CAN A, bravissimo (e preciso) nel segnalare la posizione irregolare del capitano del Brescia dopo la conclusione dell’azione.
Bene.

Al minuto 50 l’episodio che deciderà la gara.
Su un altro calcio d’angolo battuto da Tonali, Chancellor devia verso il centro e trova la deviazione di Cerri:

Già da questo fermo immagine è chiaro il problema di questo episodio: Cerri è voltato di spalle e sta saltando verso il pallone, accompagnando il movimento con le braccia che si allargano in modo del tutto naturale:

Abbattista lascia proseguire l’azione e nessun calciatore del Brescia accenna la benché minima protesta. E’ vero, non è un elemento fondamentale ma fornisce un indizio di quel che è stata la percezione dell’episodio.
Dopo un minuto circa, il VAR Pairetto richiama l’attenzione di Abbattista per consigliargli una “on field review“. Scelta che lascia molte perplessità perché siamo ben lontani dal poter considerare la fattispecie come un chiaro ed evidente errore o, perlomeno, come una decisione chiaramente sbagliata.
Alla fine della “on field review” Abbattista decide di assegnare il calcio di rigore. Al di là delle indicazioni dell’IFAB questo episodio non era da calcio di rigore nella scorsa stagione e non lo è nemmeno in questa. Cerri non solo è voltato di spalle, non solo ha il braccio destro in posizione legittima (perché conseguente ad un movimento in elevazione) ma è anche vicinissimo all’avversario. Se dovessimo avallare questa decisione, allora sì che potremmo pensare che sia stato reintrodotto il concetto di “tocco di mano = rigore sempre”: in realtà questa è un’equazione priva di ogni fondamento ed il calcio di rigore in oggetto non ha alcuna base regolamentare.

Urge una sterzata immediata, troppa confusione in questa prima giornata: il rigore di Firenze è corretto, la scelta di Udine molto opinabile, quella di Cagliari non hanno alcuna logica.

Al minuto 62 l’ultimo episodio, questa volta di facile lettura:

Sul tiro da fuori area di Cerri (poi respinto dal portiere) Castro è in netto fuorigioco.

80 commenti
  1. Pietro
    Pietro dice:

    Luca se nell’episodio del rigore Giua avesse estratto il cartellino giallo poteva anche essere accettata come decisione? Oppure era rosso inequivocabile? Perché a mio avviso non è così netta la ‘non genuinità’ del fallo; alla fine il difensore tentava di recuperare la posizione con poco equilibrio ed è finito per ‘franare’ sull’attaccante, ma non mi è parso un fallo ‘non genuino’ (tipo tirata di maglia). Che dici è sostenibile la mia posizione?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      La domanda a cui rispondere è la seguente: al momento del fallo (non prima e non dopo, proprio in quel momento) il difendente ha tentato di contendere il pallone?
      La risposta mi pare semplice: no.
      Pertanto il giallo non avrebbe avuto una spiegazione logica.

  2. Attilio
    Attilio dice:

    Caro Luca, innanzitutto grazie ancora per questo blog. Ti confesso che è ormai diventato un punto di riferimento per me e i miei amici, in cui trovare spiegazioni chiare e soprattutto prive di polemiche e strumentalizzazioni… Volevo chiederti un’opinione dell’espulsione di Farias in Inter Lecce. Grazie sin da ora della risposta.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Corretta, intervento da tergo, zero possibilità di giocare il pallone, colpo sul polpaccio che poteva provocare danni seri.
      Per questi falli vorrei vedere SEMPRE l’espulsione.

  3. Giuseppe
    Giuseppe dice:

    Buonasera Luca.

    Mi scuso se scrivo solo oggi, più che altro le volevo chiedere se ho notato soltanto io o anche altri.
    Mi riferisco ad Udinese – Milan ai primi minuti del secondo tempo.
    Calcio di rinvio di Musso che decide di passare al compagno in area visto il nuovo regolamento permette ciò
    solo che Pasqua ferma il gioco e fa ribattere il rinvio.
    Lieve errore del fischietto di Tivoli=

  4. Flavio
    Flavio dice:

    Salve, da appassionato di calcio non posso non notare che siamo già alla prima giornata ma i giocatori in campo incominciano a simulare in qualsiasi zona del campo…questo si traduce in nervosismo su tutti i calciatori in campo. Non parlo solo delle simulazioni in area, ma soprattutto quelle nelle altre zone del campo che danno veramente fastidio e irritano.

    Lei non crede che la var possa aiutare tutto il movimento calcistico comminando delle ammonizioni ai giocatori rei di simulazione palese in tutte le zone del campo? Magari con questa ulteriore regola i giocatori in campo si danno una regolata e possiamo godere di uno spettacolo con meno nervosismi da parte di tutti, calciatori pubblico e arbitri

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      No.
      La tendenza a simulare va combattuta dagli arbitri e sono più importanti, in questo senso, i richiami verbali “volanti” od ufficiali.
      In area abbiamo avuto solo una simulazione effettiva, le altre cadute in area fanno parte del gioco e del normale “gioco delle parti”.

  5. Andrea
    Andrea dice:

    Buongiorno sig. Marelli, giusto un chiarimento, è stato giusto assegnare, a termini di regolamento, il gol a Belotti anche se il suo tiro, deviato nettamente da Zazza fa cambiare anche la traiettoria del pallone?
    La ringrazio e buona giornata

  6. Sergio
    Sergio dice:

    Buongiorno Luca, ben tornato, e soprattutto grazie per il lavoro che fai. Volevo solo evidenziare che anche Cacciatore, in Napoli – Cagliari, al momento del contatto con la palla non aveva i piedi poggiati sul prato , come pure Castillejo . “Castillejo non ha i piedi appoggiati a terra, ciò che avrebbe potuto consentire ai VAR di individuare con buona precisione il punto di contatto”. Rizzoli il 5 maggio rivelò del cursore (cross air) che permette(rebbe) di localizzare il punto esatto del campo in cui viene impattata la palla. O qualcuno dell’AIA dice che il Var ha valutato l’episodio ed accertato che il tocco era fuori area (ragion per cui egli stesso non poteva intervenire) o altrimenti, nella migliore delle ipotesi, dobbiamo pensare che le partite sono in mano a sprovveduti che non conoscono gli strumenti che hanno disposizione. Spero, per la classe arbitrale, che arrivi presto un comunicato che dimostri che il tocco di Castillejo è avvenuto fuori dall’area di rigore. Sono completamente d’accordo che c’è una confusione totale di tocchi di mano, come pure nella prima parte del campionato scorso. Ritengo particolarmente felice la definizione “senza alcun senso il rigore assegnato in #CagliariBrescia.”.
    “È di solito un’infrazione se un calciatore:
    • tocca il pallone con le mani / braccia quando:
    – queste sono posizionate in modo innaturale aumentando lo spazio occupato dal corpo
    – queste sono al di sopra dell’altezza delle sue spalle (a meno che il calciatore non giochi intenzionalmente il pallone che poi tocca le mani / braccia).
    L’azione l’abbiamo vista tutti e mi pare che innaturale sia stata la concessione del rigore.
    Del “fumus” rilevato dal Presidente Frattini non si è saputo più nulla? Le motivazioni sono state pubblicate?

  7. Cristian
    Cristian dice:

    Salve sig. Marelli,
    Secondo il mio punto di vista Samir salta facendo un movimento congruo, è vero, sbaglia l’intervento di testa ma secondo un mio parere mi sembra assurdo che un calciatore possa saltare con senza muovere le braccia. Che tipo di movimento sarebbe da considerarsi congruo quando un giocatore salta per colpire di testa?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Nessuno ha mai affermato che un giocatore debba saltare senza muovere le braccia.
      Semplicemente è stato detto che un calciatore che salta con le braccia larghe, che sbaglia l’intervento di testa e colpisce il pallone con il braccio si assume un rischio.
      Poi non è detto che sia per forza una regolamentazione totalmente condivisibile ma questa è, perlomeno per adesso.

    • Antonio
      Antonio dice:

      Allora, secondo la logica dell’intervento sbagliato con le braccia larghe, anche quello di cagliari è rigore.
      Sia in questo che nell’intervento di cagliari le braccia sono “congrue” al movimento. L’unica differenza è la posizione del corpo, ma entrambi sono considerabili colposi..

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Non posso lottare contro l’illogicità di chi non conosce il regolamento.
      Se considerare un giocatore di spalle ed uno frontale al pallone come paragonabili, allora è inutile discutere perché è chiaro che non ci sia alcuna volontà di comprendere.
      Buona giornata.

  8. Salvatore
    Salvatore dice:

    Con questa storia dei falli di mano siamo andati un po’ tutti in tilt, pensa che tra tifosi del Cagliari mentre guardavamo la partita abbiamo considerato il rigore sacrosanto. Poi ci è venuto il dubbio che il movimento delle braccia fosse fisicamente naturale nell’elevazione e lì qualche perplessità è sorta. Speriamo non si ripetano più episodi del genere nelle prossime giornate, ormai questa è andata. Grazie per la puntualità e la chiarezza delle spiegazioni.

  9. Alessio
    Alessio dice:

    Buon Pomeriggio Dott. Marelli.
    La ringrazio per le sue analisi sempre molto dettagliate.
    L’ episodio di Udine non potrebbe rientrare nel primo caso di eccezione alla regola descritta dalla circolare 1 cioè ” Ad eccezione delle suddette infrazioni, di solito non è punibile se il pallone tocca le mani/braccia del calciatore : se proviene direttamente dalla testa o dal corpo (compresi i piedi) del calciatore stesso.”, in quanto il difendente effettua una giocata volontaria toccando il pallone con la testa per poi colpire il braccio.

  10. Lorenzo
    Lorenzo dice:

    Buongiorno Luca, potresti spiegarmi il funzionamento dei cartellini in occasione di un rigore causato da fallo di mano? So che l’hai già spiegato diverse volte in articoli di vecchie partite ma se puoi rispondermi eviterei di andare a rileggerli tutti. Grazie

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Semplice:
      – su un cross al centro non è previsto alcun cartellino;
      – in area è previsto il cartellino giallo se viene impedita un’azione potenzialmente pericolosa oppure
      – cartellino rosso se viene interrotta una chiara occasione da rete.
      Per il fallo di mano non vale il concetto di depenalizzazione perché non si può contendere validamente il pallone con le mani.

    • Lorenzo
      Lorenzo dice:

      Grazie per la risposta. Quindi in caso di chiara occasione da rete non è rilevante il concetto di intenzionalità? Mi spiego meglio: un fallo di mano che ferma chiara occasione da gol dovuta a braccia larghe porterebbe comunque al cartellino rosso (penso a primo impatto a Benatia in Milan-Juventus)? Non è secondo te una punizione un po’ eccessiva dal momento che adesso tutte le casistiche di cartellino rosso diretto comunque sono relative a falli intenzionali (senza la possibilità di contendere il pallone) o pericolosi per l’incolumitá.
      Grazie

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Benatia non era da rosso ma da giallo (il pallone non era diretto in porta ma solo dietro di lui).
      In ogni caso è una norma che mi trova d’accordo perché evita , in caso di contesa onesta del pallone, una sanzione eccessiva per i difendenti. Ovvio che lasci amarezza un’espulsione dovuta ad un fallo non voluto ma dei paletti vanno posti altrimenti diventa tutto un’eccezione.

  11. Leonardo
    Leonardo dice:

    Buongiorno Luca, come al solito ottima analisi dei vari casi.
    Un solo caso che non hai nemmeno citato però mi ha fatto pensare ieri. La partita è Udinese Milan e mi riferisco al gol di Becao.
    E’ evidente che per prendere posizione, Becao spinge Kessie sbilanciandolo e questo gli permette di prendere il tempo e colpire sovrastandolo. Premesso che per me non è assolutamente fallo, ma se Kessie si fosse buttato a terra subito dopo aver sentito le mani di Becao, la Var sarebbe dovuta intervenire o sbaglio? La casistica mi sembra molto simile al contatto dello scorso anno tra Chiellini e Morata nell’andata degli ottavi di Champions. In quel caso Chiellini (sapendo di essere giustamente tutelato dal Var) ha deciso di “sfruttare” la mano appoggiata di Morata a suo vantaggio.
    Ripeto che per me non è fallo ne quello su Kessie né quello su Chiellini, ma la “furbizia” di un giocatore secondo te potrebbe influire in situazioni del genere?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      No, il VAR non sarebbe mai intervenuto perché è un episodio valutativo nel pieno controllo dell’arbitro. Peraltro la spinta è minima, in area di rigore è pressoché naturale che si sviluppino contatti di questo genere.
      Mi sembra un po’ forzato il parallelismo perché Morata spinse a due mani Chiellini, ieri abbiamo visto un appoggio molto modesto e certamente differente da quello da te citato.

  12. Marcello
    Marcello dice:

    Buongiorno avv. Marelli,
    vorrei chiederle questo chiarimento in merito all’episodio di Samir. A differenza del caso di Zielinski, le braccia di Samir (pur allargate) non mi sembrano allargate in maniera innaturale, anzi appaiono consone al movimento di un giocatore che carichi per dare più forza al colpo di testa (poi mancato). Non costituisce questo motivo per giudicare non punibile il tocco di braccio di Samir? Grazie in anticipo per la risposta. La seguo sempre.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      E’ un tuo punto di vista.
      Dal mio vedo un calciatore che tenta la deviazione di testa, sbaglia completamente il tempo e devia il pallone con il braccio largo e parecchio aperto rispetto al corpo.

      Grazie del tempo investito sul blog.

    • riccardo
      riccardo dice:

      buonasera, ma ricordo male o lei la scorsa stagione sosteneva che un giocatore, anche se girato di spalle a seguito di un salto, con le braccia larghe (quindi in posizione naturale poiche’ tutti saltano con le braccia larghe), deve sapere che se la palla gli sbatte sul braccio si prende il rischio e quindi il rigore si puo’ fischiare? il primo esempio che ricordo e’quello del rigore fischiato ad alex sandro a napoli sbagliato poi da insigne, ma ne ricordo altri..non si capisce piu’ niente. siamo in una fase dove chi decide il regolamento deve davvero fare attenzione a non rovinare il gioco. grazie per l’eventuale risposta

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Mai scritta una roba del genere.
      Alex Sandro era frontale al giocatore del Napoli.
      Va bene tutto ma non inventiamo affermazioni, per cortesia.

  13. antonio
    antonio dice:

    Salve Dott. Marelli,
    prima di tutto bentornato , sono un suo fan del suo blog, in quanto reputo le sue considerazioni molto precise e puntuali. Volevo chiederLe quale sia la differenza tra il tocco di braccio di Samir e quello di Cerri, in quanto entrambi utilizzano le braccia , in maniera consona, per aiutarsi in elevazione. Inoltre , in Verona – Bologna, Dawidowicz sembrerebbe, in primis,contendere il pallone ad Orsolini con un goffo colpo di testa , per poi franare sull’attaccante bolognese. Non crede?? Grazie ancora per le sue considerazioni, e le auguro una buona giornata.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Beh, la differenza è lampante: Cerri è di spalle, nel momento in cui tocca il pallone non sa nemmeno dove si trovi il pallone stesso. Samir, al contrario, è fronte all’azione, sbaglia il tempo di intervento e devia il pallone con un braccio molto largo.
      Per quanto concerne l’episodio di Verona sono d’accordo ma quel che conta è il fallo: che sia volontario o meno non conta nulla, conta la chiara occasione da rete impedita da un fallo oggettivo e senza la possibilità di contesa.

  14. Giorgio
    Giorgio dice:

    Scusami se intervengo nuovamente, ma è per un altra fattispecie stavolta ? Ho appena visto un servizio a studio sport, in cui si è detto che nella giornata odierna il designatore Rizzoli ha pienamente giustificato la scelta di Pasqua di non assegnare il rigore al Milan per il tocco di braccio di Samir. Lungi da me voler scatenare una polemica tra te e Rizzoli, però sul blog la tua opinione è del tutto opposta…ciò è dovuto a quella cattiva traduzione del regolamento di cui spesso parli?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Si tratta, eventualmente, di una differente interpretazione.
      Due precisazioni:
      – non ho trovato alcuna dichiarazione in merito di Rizzoli e non ha detto nulla in merito questa mattina a Radio 1 Sport (trasmissione che ho ascoltato integralmente);
      – non mi stupisce affatto che possa difendere la decisione. Lui fa il suo mestiere, io seguo la passione: in un episodio che coinvolge molta soggettività è normale avere opinioni differenti.
      Se volessi avere sempre credibilità con persone come te che non ragionano sull’episodio ma su dichiarazioni altrui, andrei sempre dietro a Rizzoli…

    • Giorgi
      Giorgi dice:

      Veramente io le partite le guardo e mi faccio una mia idea anche sugli episodi.. Nel caso specifico, per quel poco che ne so io e per quanto possa valere la mia opinione, l’arbitro ha sbagliato perché, a mio giudizio, avredde dovuto assegnare il rigore, per gli stessi motivi da te citati nel blog.. Io capisco che Rizzoli debba difendere gli arbitri, come un allenatore che difende i propri giocatori, però l’immagine mi sembra abbastanza chiara, la palla sbatte sul braccio, non sulla spalla…Ho scritto il commento pensando che ci potesse essere qualche altro fattore che scrimasse Samir, tutto qui.. Non perché vado dietro a Rizzoli piuttosto che a pinco pallo. ??

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Ripeto: Rizzoli non ha detto una parola sul tocco di Samir.
      Forse ti confondi con Nicchi ieri sera alla Domenica Sportiva ma, come ho chiaramente ed esplicitamente scritto, di quel che dice il presidente dell’AIA dal punto di vista tecnico non ne tengo minimamente conto.

  15. Alfredo
    Alfredo dice:

    Buongiorno Marelli,

    Mi è venuta in mente una curiosità leggendo la sua analisi della simulazione di Piatek. Nel caso in cui un arbitro fischiasse subito il rigore, per poi cambiare idea dopo averlo rivisto al VAR (senza però ravvisare una simulazione dell’attaccante, essendoci semplicemente un contatto non meritevole di rigore) come si deve procedere? Palla scodellata?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Palla rimessa in gioco dall’arbitro.
      Trovandoci in area di rigore, come dettano le nuove regole (queste sì “nuove”), il pallone verrebbe consegnato direttamente al portiere.

  16. Alessandro Frongia
    Alessandro Frongia dice:

    Dott. Marelli innanzitutto bentornato e bentornate le sue analisi.

    Segnalo una “discrepanza” in questo articolo e in un suo altro della passata stagione, un famoso “caso che fa giurisprudenza”.

    Sul caso del rigore “dentro/fuori area” di Castillejo in Milan-Udinese lei scrive:

    “In questi casi un VAR non può richiamare alla “on field review” l’arbitro proprio perché non esiste la possibilità di collocare all’interno dell’area il contatto tra braccio e pallone.”

    Il problema è che nella 35esima giornata della scorsa stagione, 5 maggio, Napoli-Cagliari fu decisa da un caso analogo.
    Grandi polemiche e intervenne addirittura Rizzoli dicendo che il caso fu deciso con la medesima tecnologia di posizionamento tridimensionale dei cursori, come quelli del fuorigioco.

    Lei stesso scrisse
    (https://www.lucamarelli.it/35-giornata-episodio-controverso-a-napoli-convince-nuovamente-calvarese-a-roma/)

    “Attenzione, però: da oggi tutti gli episodi di questo genere dovranno essere valutati e giustificati con l’utilizzo del cross air (cioè della tecnologia utilizzata a Napoli per individuare il punto di contatto)…”

    Aspettavo, dopo quel curioso caso, per non dire grottesco, un caso analogo, ed è arrivato alla prima giornata della nuova stagione. Ecco, mi pare che Rizzoli e l’AIA se ne siano già dimenticati di quell’astrusa decisione. Lei lo escluse, ma temo che Rizzoli a questo punto intervenne in quel modo solo per salvare la faccia alla categoria…

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Ai tempi presi atto di un utilizzo di cui non ero a conoscenza.
      In questa circostanza non è una discrepanza: ho preso atto di quella precisazione di Rizzoli e mi sarei aspettato lo stesso ieri.
      Il problema di ieri è che, al momento del contatto braccio/pallone, Castillejo non ha i piedi per terra: è impossibile avere un punto di riferimento per l’utilizzo del cross air.
      Ciao.

    • Alessandro Frongia
      Alessandro Frongia dice:

      La discrepanza ovviamente l’ho percepita nella decisione di Napoli allora, più che l’eventuale non utilizzo nel caso di ieri, non ho notato discrepanze nel suo giudizio, ovviamente.

      Sul caso dei piedi non sul terreno, oggettivamente mi pare strano possa essere quella la ragione. Non per altro, vorrebbe dire che la cross air non si potrebbe utilizzare nei casi di fuorigioco, caso tutt’altro che raro, dato che è normale che in un cross, magari “spizzato”, ci siano giocatori in volo in posizione da valutare con la tecnologia.

      In sintesi, a distanza di 5 mesi, quella decisione a Napoli mi risulta ancora “strana”, vedremo se ci saranno casi simili in futuro. Non c’è due senza tre…

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Purtroppo esisteranno sempre discrepanze tra un episodio ed un altro: arbitro e VAR sono e rimarranno sempre degli uomini che, come tali, sono per definizione fallibili, esattamente come me e come te 😉

    • Gianni
      Gianni dice:

      Buongiorno dott.Marelli.
      Volevo precisare che nell’episodio di Napoli dell’anno scorso (rigore decretato tramite cross air) il giocatore del cagliari Cacciatore al momento del contatto col pallone non aveva i piedi sul terreno, stava saltando e li aveva entrambi per aria. Come mai questa differenza di interpretazione?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Hai ragione, Gianni, sono andato a recuperare l’episodio perché mi hai dato uno spunto.
      Cambia poco, per quanto mi riguarda: in quella circostanza scrissi di non essere convinto della decisione, in questa circostanza ho scritto che condivido il mancato intervento del VAR.
      Probabilmente, a parità di episodi, si è deciso che la decisione di Napoli non doveva essere seguita da esempi simili.
      Per quanto mi riguarda è una soddisfazione personale, se questa fosse la reale spiegazione.

  17. Antonio Cambria
    Antonio Cambria dice:

    Buongiorno,
    avrei una mia idea sul contatto del rigore assegnato alla Fiorentina contro il Napoli, però prima mi servirebbe una sua spiegazione:

    Mi piacerebbe conoscere il limite oltre cui è considerato falloso il comportamento di un giocatore che aiutandosi con le braccia difende la sua posizione, ovvero impedisce all’avversario di prendere posizione.

    Perchè, secondo me, è questo quello che fa il giocatore del Napoli: allarga il braccio per impedire al giocatore della Fiorentina di entrare il possesso del pallone. Ora, dato che tale movimento non è funzionale alla sua azione motoria, ma è un atteggiamento tattico, mi sembra ragionevole che possa assumersi il rischio di commettere fallo di mano, anche solo con una carambola … di conseguenza l’assegnazione del rigore.

  18. Pasquale
    Pasquale dice:

    Buongiorno Luca.
    Non capisco perché in tanti chiedano la prova TV x Mertens. Il rigore è inesistente, ed è inconcepibile che non sia intervenuto il var, ma non esiste la simulazione in quanto Mertens incespica nelle gambe di Milenkovic mentre corre per raggiungere il pallone e tirare in porta.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Milenkovic, al momento della simulazione, si trova dalla parte opposta dell’area.
      Il giocatore era Castrovilli che ritrae le gambe ed è Mertens a cercare il contatto, trovandolo calpestando un piede dell’avversario.
      E’ simulazione gigantesca. Altro discorso è che la prova tv possa essere applicata o meno, in questo ambito la questione diventa molto più complessa.

  19. gus
    gus dice:

    Ciao Luca, d’accordissimo su Cerri. Dissento su Samir. Ho visto e rivisto il replay in diretta e si nota abbastanza chiaramente il movimento della maglietta dopo l’impatto col pallone (bisogna vederlo in hd, ma ti assicuro che si vede bene, eravamo in 3 e l’abbiamo notato tutti): la zona è tra spalla e parte iniziale del braccio, nel dubbio condivido la scelta di Pasqua.

  20. Giovanni R
    Giovanni R dice:

    Ciao Luca –

    Sui tocchi di mano io interpreto il regolamento nel seguente modo. Purtroppo non ho trovato la traduzione italiana ma solo la versione inglese. Avresti per caso un link (grazie!).

    Se il braccio: (1) e’ in una posizione che in maniera innaturale aumenta il volume corporeo (“unnaturally bigger” ) o (2) sopra la spalla, allora il tocco e’ solitamente punibile anche se la palla proviene da un tocco ravvicinato dello stesso giocatore o di altro giocatore (“even if the ball touches a player’s hand/arm directly from the head or body (including the foot) of another player who is close.”). Altri tocchi che diventano quindi ininfluenti ai fini della punibilita’.

    In altre circostanze (“Except for the above offences…”), vale a dire se le condizioni 1 o 2 sopra citate non si verificano, il regolamento elenca alcune casistiche (tra cui per esempio altri tocchi ravvicinati) in cui il tocco non e’ solitamente punibile.

    Quindi per quanto riguarda il caso di Zielinski visto che il braccio non e’ sopra la spalla, e visto che chiaramente aumenta il volume corporeo, l’unica domanda che resta da porsi per l’arbitro e’ se il braccio di Zielinski sia in posizione innaturale o meno. Se lo e’ allora il tocco e’ da punire con certezza. Se non lo e’ allora il tocco resta potenzialmente punibile e uno deve andare a valutare le circostanze attenuanti sopra citate quali ad esempio altri tocchi ravvicinati.

    Ti sarei grato se potessi confermarmi se l’interpretazione e’ corretta o altrimenti eventuali errori.

    Grazie
    Giovanni

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      E’ esattamente quel che ho scritto.
      Il regolamento italiano va sistemato perché, nella traduzione, hanno commesso qualche leggerezza di troppo.

  21. andrea
    andrea dice:

    non capisco perchè la posizione del braccio di Cerri debba essere considerata naturale e quella dei giocatori di Napoli (rigore assegnato) e Udinese (rigore non assegnato) debbano essere considerate non naturali, a mio avviso erano tutte e 3 posizioni naturali

    • Luisa
      Luisa dice:

      Sono molto simili, perché chiunque abbia calcato un campo da calcio sa che sia il movimento di Cerri sia quello di Zielinski sono naturali.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Infatti noi arbitri, da piccoli, ci inseguivano nelle caverne con le clave.
      Sai quanto ci divertivamo a prenderci a roncolate in testa…

      Finiamola con ‘sta sciocchezza, per cortesia.

  22. maurizio
    maurizio dice:

    Buongiorno.
    in due giorni, due simulazioni. Oso dire clamorose.
    Una, per fortuna, non ha causato danni, l’altra ha causato un rigore.
    Nei commenti post-gara sento sempre troppo ‘buonismo’. Addirittura ho sentito che Mertens ha perso l’equilibrio perchè ha cambiato passo, dunque nessuna simulazione.
    Non ho ancora letto nessun commento su Udine, ma ho paura che saranno simili.
    Possibile che non si riesca ad eliminare questo buonismo, a parlare in modo chiaro e (da parte della giustizia sportiva) punire in modo serio e costante questa gente?

  23. Marco
    Marco dice:

    Buongiorno,
    Una curiosità sull’episodio Var in Milan-Udinese. Pasqua in diretta non ha visto la deviation del giocatore dell’Udinese e ha assegnato rimessa dal fondo.
    Rivista al Var, c’è chiaramente una deviazione. Nonostante ciò si è ripreso con la rimessa dal fondo. Non era possibile dopo la review assegnare un calcio d’angolo? O la decisione può essere cambiata solo per assegnare un rigore?
    Grazie.
    Marco

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Sì, doveva essere assegnato il calcio d’angolo. Non avrebbe potuto essere chiamata la review per assegnare il calcio d’angolo ma poteva essere assegnato perché è un’ipotesi contemplata dal protocollo (sebbene non espressamente ma per similitudine).

  24. Domenico
    Domenico dice:

    Buongiorno,
    un paio di chiarimenti: se non ricordo male l’anno scorso fece notizia il fatto che Rizzoli avesse detto che avevano anche la possibilità di applicare il sistema del fuorigioco anche sulla posizione dei giocatori nei pressi dell’area di porta, cosa di cui sembra pochi fossero al corrente, e ricordo che anche Lei ne fu abbastanza sorpreso da queste affermazioni quindi, in teoria, anche il tocco di mano di Castillejo si sarebbe potuto valutare con quel sistema. Anche nel caso di Piatek si potrebbe ricorre alla prova TV o il fatto che non si sia concesso il rigore come nel caso di Mertens ha, per cosi dire, “depotenziato” la simulazione??? Grazie e complimenti per le analisi sempre ben argomentate …

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Probabilmente sì ma non ho scritto per caso che Castillejo, al momento del contatto, non avesse i piedi appoggiati sul terreno di gioco: mancando un punto d’appoggio diviene impossibile usare il “puntamento” usato per il fuorigioco perché manca un presupposto, cioè un riferimento a terra. Per tal motivo possiamo ipotizzare che il contatto sia avvenuto fuori o dentro l’area ma averne certezze è impossibile. Se Castillejo avesse avuto almeno un piede a terra forse avrebbero potuto calcolare la posizione esatta delle braccia.
      No, per Piatek non è possibile alcuna prova tv perché il suo gesto non ha ingannato l’arbitro e non ha portato alla concessione di un calcio di rigore o provocato un’espulsione.

      Grazie a te.

    • Giorgio
      Giorgio dice:

      Buongiorno Luca, come sempre complimenti per tutte le delucidazioni che giornalmente ci fornisci. Mi allaccio alla tua risposta per fare una considerazione: mettiamo il caso di un calcio d’angolo, con cross al centro dell’area di rigore..nel momento in cui il pallone sorvola l area, parecchi giocatori saranno in volo nel tentativo di colpire il pallone di testa.. Ora se un giocatore della squadra offendente in fase di stacco lo devia leggermente su un suo compagno di squadra, anche lui in fase di stacco e quest’ultimo segna… Come si fa a valutare la presenza o meno del fuorigioco, dato che entrambi sono in volo come presumibilmente anche i loro rispettivi marcatori della squadra difendente?

  25. Antonio Massiero
    Antonio Massiero dice:

    Ciao Luca complimenti per il blog. Volevo chiederti che ne pensi di Giua. Ieri ero allo stadio e mi ha impressionato tantissimo

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Ho visto la partita e mi ha pienamente convinto, come ho scritto.
      Vediamo le prossime gare, per ora verrà impiegato (giustamente) per impegni sulla carta non particolarmente gravosi ma i presupposti sono buoni.

  26. Gianluca
    Gianluca dice:

    Ciao Luca, innanzitutto buon campionato (viste le premesse ne avrai di “lavoro” da fare). Volevo chiederti se sul braccio di Cerri non possano aver tenuto conto che, senza quel tocco, la palla sarebbe finita al giocatore del Brescia al centro dell’area. La mia è solo un’ipotesi perché sono d’accordo che dare un rigore così sia decisamente mortificante.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Grazie dell’augurio, spero di aver poco da fare ma ne dubito.
      Sul rigore di Cagliari: no, non conta nulla dove sarebbe finito il pallone, è un elemento che non ha alcuna rilevanza nella valutazione della punibilità.

  27. Alessio
    Alessio dice:

    È normale che ci sia confusione sui falli di mano, nessuno ha capito quale sia l’indirizzo voluto dal legislatore. Quello di Samir non sarebbe un movimento naturale per colpire il pallone di testa? Vorrei sapere lei come andrebbe a colpire un pallone di testa…Bastava restringere la punibilità sui tocchi di mano in modo che nessuno dei 3 visti in questa prima giornata fosse rigore: il primo per la distanza nulla e per la posizione del braccio dovuta al contatto con l’avversario, il secondo per la posizione naturale del braccio e perché il pallone viene lisciato mezzo metro davanti a lui, e il terzo non c’è nemmeno bisogno di spiegarlo. Invece si è andati nella direzione contraria e ognuno interpreta come gli pare le nuove direttive (che sono incomprensibili). Contenti voi di vedere rigori su rigori per falli di mano, silent check eterni che ti fanno addormentare, partite spezzettate di continuo. Così non va bene, il var serve ad altro, non a diventare una gigantesca lente d’ingrandimento per scovare tocchi di mano. Guardacaso dal campo nessuno dei 3 tocchi era stato sanzionato.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Sono tue opinioni che rispetto e sulle quali posso anche essere d’accordo.
      Però queste linee interpretative ci sono e non possiamo far finta di nulla…

  28. Paolo Venturini
    Paolo Venturini dice:

    Buongiorno,
    La ringrazio per l’analisi sempre precisa e puntuale. Ormai i suoi articoli sono l’unico luogo per avere un’opinione sensata su ciò che accade nei campi.
    Ho una domanda: come giudica il contatto fra Donnarumma e l’attaccante dell’Udinese (purtroppo non ricordo chi sia) al 17′? Mi pare che ci sia spesso un po’ di confusione anche per quanto riguarda i contatti fra portieri e giocatori

  29. claudio
    claudio dice:

    Buongiorno Dott. Marelli,
    volevo chiederle una sua considerazione sulle affermazioni rilasciate dal Dott. nicchi ieri sera aal Domenica Sportiva in merito ai tocchi di mano di Zielinski, Samir e Cerri; sostanzialmente il Dott. Nicchi ha dichiarato che in ognuno dei citati episosi l’arbitro ha fatto la scelta corretta.
    Mi chiedo e le domando: ma a che serve ospitare Nicchi se questi, credo a difesa della classe arbitrale, non descrive correttamente, come fa invece lei, la dinamica degli episodi? In questo modo non si fa che continuare ad ingenerare errate interpretazioni del regolamento nei tifosi.
    PS: Concludo dicendo che in tutti e tre i casi, al di là della corretta interpretazione o meno delle nuove regole, le decisioni assunte sono lontane dalla logica, per cui converrebbe rivedere immediatamente ie nuove norme per non far diventare il calcio realmente uno sport basato sulla casualità degli eventi.
    Resto in attesa di una sua cortese risposta e la saluto.
    Claudio da Napoli

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Nicchi dovrebbe evitare di invadere lo spazio di Rizzoli, unico responsabile tecnico della CAN A.
      Ieri sera ho seguito i suoi interventi e, da addetto ai lavori, non ho capito nulla di quel che ha detto. Pensi cosa potrebbe aver compreso un semplice appassionato…
      Sul ruolo di Nicchi mi sono già espresso mille volte: dopo dieci anni di nulla sarebbe ora di lasciar spazio a qualcun altro, possibilmente più giovane e con idee più moderne dell’associazione che è rimasta ancorata agli anni ottanta. L’AIA è dominata all’interno da Nicchi ma, esternamente, non funziona niente: la comunicazione è agghiacciante, il sito è un luogo di esaltazione personale, il comitato nazionale è composto da persone che nessuno conosce al di fuori dell’associazione.
      Per quanto riguarda gli episodi mi sono già espresso ma il rigore di Zielinski non è affatto sbagliato, né l’anno scorso né quest’anno.

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