La valutazione di Inter-Juventus 2018 è lo specchio di una realtà troppo spesso taciuta

Inter-Juventus, 28 aprile 2018.
Sì, lo sapevo da tempo che Orsato venne valutato con 8.50 (che, nel codice arbitrale, significa prestazione “buona”).

Vi chiederete: “e perché non ne hai mai parlato?

Pensateci e la risposta la troverete con immediatezza.
Ci avete pensato?
Bene.

Non ho mai parlato prima del voto ottenuto da Orsato in quella serata per il semplice motivo che non avevo alcuna “pezza d’appoggio”, che sarebbe stata solo una mia affermazione suffragata dal nulla cosmico.
Un po’ come chi inserisce complottismi nelle discussioni: squadre aiutate, altre “scomode”, altre “non ci vogliono in” [scegliete voi la serie o la Coppa].
Senza prove tangibili non avrebbe avuto alcun senso commentare quel che si conosce grazie a canali privilegiati perché il rischio, non certo banale, è di incorrere in querele per diffamazione.

Dato che la materia della responsabilità penale è parte della professione che svolgo ogni giorno, sono ben consapevole delle ipotetiche conseguenze di un’informazione recepita ma basata sulla fiducia della stessa.
Potevo correre il rischio di commentare un voto che mi era stato solo riferito, senza vedere coi miei occhi quei due fogli di relazione?

Ovviamente no: va bene informare ma espormi in prima persona a problemi di natura giudiziaria non ci penso nemmeno.

Oggi possiamo approfondire la questione relativa a quella gara con un dato di fatto: abbiamo a disposizione la relazione dell’osservatore di quella gara, pubblicata nel libro di Claudio Gavillucci, arbitro della CAN A fino a giugno 2018 (questo il link):

La premessa: come funziona la scala di valutazione dell’AIA

Da più di dieci anni la forbice di valutazione di un arbitro è compresa tra 8.20 ed 8.70.
In sintesi questa è il significato dei vari voti:

  • 8.20: prestazione insufficiente
  • 8.30: prestazione deludente
  • 8.40: prestazione sufficiente
  • 8.50: prestazione buona
  • 8.60: prestazione ottima
  • 8.70: prestazione eccellente

Nella realtà l’8.20 viene utilizzato di rado e solo per prestazioni disastrose nelle quali risaltano gravi lacune in quasi tutti gli aspetti.
In Serie A è un voto che non viene praticamente mai utilizzato e di cui non ho alcun riscontro perlomeno negli ultimi tre anni.

Gara falsata di proposito? Non c’entra nulla

Mi auguro che sia chiaro da subito che la gara in sé non c’entra assolutamente nulla.
In questa sede non mi interessa minimamente di chi ha vinto e di chi ha perso, di chi ha usufruito di errori e di chi ne ha pagato le conseguenze.
Non mi interessa niente di Vecino, di Pjanic, del Napoli e dello scudetto perso in albergo: sono argomenti che non fan parte dell’oggetto e sui quali non nutro alcun interesse.
Quel che voglio affrontare in questa sede, e finalmente con un elemento concreto a disposizione, è far comprendere che, all’interno dell’AIA, ci sono dinamiche sulle quali nessuno si è mai soffermato ma che possono cambiare radicalmente non solo una stagione ma la vita stessa dell’uomo-arbitro.
E tutto ciò accade da decenni nell’assoluto silenzio dell’opinione pubblica che, come sempre, se ne frega degli arbitri, utili solo per veicolare discussioni strumentali a share, vendite e spazi pubblicitari.
Quel che ha significato quella partita per il campionato non ha alcun interesse in questa sede e (preferisco scriverlo onde evitarvi perdite di tempo inutili) non rispondere (né pubblicherò) commenti che vertano sulle conseguenze sportive.
L’oggetto di questo approfondimento è il mondo arbitrale e la valutazione di una gara nel contesto di una graduatoria finale.

La partita

Non è certo un mistero che, il giorno dopo, abbia definito la prestazione di Orsato molto deludente (a questo link trovate l’approfondimento completo di quella serata e già dal titolo traspare molto).
Non mi interessano rigori presunti, espulsioni comminate o meno, utilizzo del VAR: sono tutti argomenti che appartengono alla rivisitazione della gara.
Quel che interesse oggi è rilevare come venne giudicata quella prestazione.

Gavillucci, nel suo libro L’uomo nero, la verità di un arbitro scomodo, ha pubblicato la relazione scritta dall’osservatore di quella serata.
L’osservatore è un ex arbitro che, una volta conclusa la carriera in campo, rimane a disposizione per visionare gli arbitri in attività.
Il suo voto, assieme a quello degli Organi Tecnici, è necessario per comporre la graduatoria finale, sulla base della quale sono decise promozioni, dismissioni, permanenze nel ruolo ed anche raggiungimento dell’agognato ruolo di internazionale.

Appare tutto semplice, no?
Niente affatto.
Nella storia dell’AIA solo in una circostanza la graduatoria finale è stata pubblicata ed è quella relativa proprio alla stagione 2017/2018:

Questa graduatoria è l’unica di cui sia a conoscenza (o, meglio, l’unica di cui abbia documentazione scritta).
Come mai è stata resa pubblica?
Non certo per una decisione unilaterale dell’AIA che, anzi, si è sempre opposta a qualsiasi pubblicazione di questo genere.
Pare un’affermazione di parte dato che non ci sono elementi a supporto di questa tesi.
In realtà, come sempre, non scrivo e non parlo senza avere certezza delle mie affermazioni.
E’ già accaduto in passato che un arbitro abbia chiesto la graduatoria finale e le relazioni della stagione per accertarsi che ogni decisione fosse stata assunta secondo il principio della correttezza.

Chi chiese graduatoria finale e relazioni di tutti gli arbitri?
Il sottoscritto.

Questa la lettera inviata in data 14 gennaio 2010:

E questa la risposta ricevuta dal Presidente Nicchi in data 25 gennaio (notare il “Lei”, forma totalmente desueta nell’Associazione, e la chiosa finale…):

Insomma, anche a fronte di richieste ufficiali l’AIA ha sempre negato l’accesso alle relazioni di osservatori ed organi tecnici oltre che alle graduatorie.

Gavillucci, nel corso della sua lunga battaglia contro l’AIA ottenne, con una specifica azione giudiziaria, di ricevere tutta la documentazione che invano avevo chiesto a mia volta.
La differenza è che Gavillucci ha deciso di insistere utilizzando giudici terzi mentre io scelsi (colpevolmente) di non credere più ad una Associazione così poco trasparente. Quell’anno stesso mi dimisi dall’AIA.

Non citerò né l’osservatore di Inter-Juventus e nemmeno l’Organo Tecnico presente (era una covisionatura, con la quale l’Organo Tecnico giudica non solo l’operato degli arbitri in campo ma anche l’Osservatore): non mi interessa sputtanare persone, non è lo scopo di questo approfondimento.

Quel che importa è capire che la trasparenza inesistente dell’AIA potrebbe aver cambiato radicalmente il futuro di un uomo, prima ancora di un arbitro.

Un inciso.
Il voto dell’Organo Tecnico ha un valore fondamentale.
La media finale si calcola non dividendo la somma di tutti i voti per le partite dirette ma con questo sistema:

(Media voto Osservatori + Media voto Organi Tecnici) diviso 2.

E’ lampante che il voto di un Organo Tecnico incida enormemente di più rispetto al voto di un osservatore, non fosse altro che per il fatto che gli osservatori sono sempre molti di più durante una stagione.

Poniamo, ad esempio, la media finale di Orsato.
In quella stagione la sua media fu di 8.5688, risultante tra l’8.5625 degli osservatori (16) e l’8.5750 degli organi tecnici (8).

La direzione di Inter-Juventus fu giudicata da 8.50, cioè “buona”:

Ovviamente fu una valutazione completamente campata per aria perché di quella sera tutto di può dire tranne che si sia trattato di una buona direzione.
Non a caso Orsato chiuse quella sera stessa il suo campionato e rivide la Serie A nella stagione successiva, segnale evidente che Rizzoli giudicò la gara molto negativamente.
Poniamo che Inter-Juventus fosse stata giudicata da 8.40 (anche se il voto giusto avrebbe dovuto essere 8.30).
In questo caso la media di Orsato sarebbe stata la seguente:

8.5625 + 8.5500 = 8.5562

Con un solo decimo in meno (cioè un 8.40 che avrebbe potuto essere giustificabile), Orsato sarebbe sceso dal settimo posto al nono.
Poco?
Certamente è poco ma pensate a cosa potrebbe accadere se quello slittamento di graduatoria riguardasse l’ultimo ed il penultimo della graduatoria.
Già esattamente quanto accaduto a Gavillucci, dismesso per 0,0164.
Un solo decimo in meno per Inter-Juventus significa due posizioni di arretramento, un solo decimo in più od in meno significa dismissione o permanenza.

Ci sta, per carità.
Ma quel che stona è che queste medie sono state tenute nascoste per decenni.
Solo Agnolin e Tedeschi, all’inizio della stagione 2006/2007, introdussero la comunicazione delle valutazioni agli arbitri ma, a fine stagione, la coppia Gussoni (nuovo presidente da novembre 2006) e Collina (nominato designatore dal 2007/2008) abolirono subito questa innovazione.

Le conclusioni?
Tiratele voi, avete tutti gli elementi per giudicare…

Una postilla.
Per Orsato non sarebbe cambiato nulla anche se fosse arrivato 15esimo in graduatoria.
Il punto è che Orsato stesso avrebbe preferito essere giudicato secondo una logica e non certo in questo modo. Ed infatti questo approfondimento non sfiora nemmeno l’arbitro ma è, semplicemente, un esempio basato su una gara che tutti abbiamo visto e che aiuta a comprendere la grandezza del problema.

46 commenti
  1. Kevin
    Kevin dice:

    Buona sera Luca,
    vorrei chiederle:
    un arbitro che diventa internazionale, rimane internazionale fin quando è in attività?
    Ci sono dismissioni dall’internazionalità?
    La ringrazio

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Dovrei controllare ma, a memoria, ricordo solo Dondarini.
      Forse anche Trefoloni ma in realtà si dimise dalla CAN B.
      Poi potrei anche dimenticarne qualcun altro ma non mi pare.

    • Kevin
      Kevin dice:

      E se un arbitro è da più di 8 anni alla Can A, e poi gli revocano l’internazionalità…a quel punto non può neanche più stare nell’organico CAN A?

  2. Corraddo
    Corraddo dice:

    Ciao Luca,
    ma Gavillucci è laureato in giurisprudenza o economia o qualcos’altro?
    Grazie

  3. maurizio
    maurizio dice:

    Buongiorno.
    Una domanda che c’entra nulla con l’articolo.
    Da due giorni sento parlare di un “algoritmo” per decidere la classifica finale in caso di ulteriore stop.
    Sono terrorizzato quando si cerca di applicare la statistica al calcio, forse l’unico sport nel quale la statistica serve a poco o nulla o comunque non da mai l’esatta fotografia di come si è svolta una partita e (gol fatti a parte) non ti permette di sapere chi ha vinto.

    Detto ciò… sappiamo cos’è, come funziona?

    grazie.

  4. roberto
    roberto dice:

    buongiorno Luca,
    ho letto il libro di Claudio Gavillucci mi ha lasciato l’amaro in bocca, per l’uomo Gavillucci, per ogni arbitro che sul campo ci mette la “faccia”. Mi complimento per il coraggio e la caparbia nel voler render nota la poca trasparenza da parte dell’AIA. In ogni campo l’autoreferenzialità non può che portare danni. La speranza che, in qualche modo, le cose possano cambiare all’interno del sistema arbitrale, innanzi tutto per gli arbitri stessi, persone non rotelline di un diabolico ingranaggio, e dunque per lo sport tutto.
    Un quesito: come vede l’istituzione un “ente” che raccolga tutti gli arbitri di tutte le discipline sportive, come suggerito nel libro?
    Saluti

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Non mi piace per nulla.
      Sono troppo specifiche le varie figure arbitrali per poterle pensare riunite in un unico organismo: assomiglierebbe più ad un sindacato ma, tecnicamente, non avrebbe alcun significato pratico.

  5. Matteo Faustoni
    Matteo Faustoni dice:

    Buongiorno Dr. Marelli,
    Sul presente articolo avrei alcune domande da porle:
    1- Anche gli assistenti (‘guardalinee’) sono valutati con un voto da 8,20 a 8,70?
    2- Ed il quarto ufficiale?
    3- Il Var e l’AVar anche ricevono una valutazione da 8,20 a 8,70 per la loro prestazione?
    Ringraziandola per il tempo e la disponibilità che ha nei confronti dei lettori,
    Porgo cordiali saluti
    Matteo Faustoni da Fermo

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      1 – Sì
      2/3 – No, per i quarti ufficiali la votazione è un po’ differente ma, soprattutto, la valutazione non viene presa in considerazione nella media finale. E lo stesso vale per i VAR che non hanno alcuna valutazione da parte degli osservatori (mentre ricevono un giudizio dagli Organi Tecnici, anche se è un discorso molto complesso).

      Ciao.

  6. Gianluca
    Gianluca dice:

    Ciao Luca,
    a proposito di arbitri dismessi per motivi tecnici, io ricordo l’arbitro Tommasi che se non sbaglio era stato promosso alla Can A a 37/38 anni e fu dismesso mi sembra dopo un paio d’anni.
    Mi sembra che fossero diversi anni fa.

  7. Mario
    Mario dice:

    Ciao Luca, un quesito off-topic: hai visto Dortmund-Bayern? Che ne pensi del tocco di braccio di Boateng al 59min? Il gioco é ripreso troppo velocemente con angolo del Dortmund. Secondo me il VAR non ha avuto neanche il tempo x rivedere l’intervento. É vero che Boateng é a terra, ma dal replay ho avuto impressione che é braccio ad andare verso il pallone e non viceversa. Secondo me cerca di aumentare il volume….Rigore nn sarebbe stato scandaloso.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Rigore netto, incredibile che il VAR non sia intervenuto.
      Sinceramente non trovo una spiegazione decente per poter giustificare la scelta di non portare l’arbitro alla on field review.

    • Marco M.
      Marco M. dice:

      Anticipato sul tempo… volevo chiedere la stessa cosa, mi sembrava un episodio netto.
      Allora cambio, c’è un altro episodio su Lewandoski a fine partita, anche quello mi è sembrato abbastanza evidente, che dici?
      Ciao

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Stesso discorso con una differenza: non era episodio da VAR perché l’arbitro, in pieno controllo dell’azione, ha valutato nei limiti l’entità della spinta.
      Decisione che non mi trova d’accordo: rigore e giallo (SPA non genuina, spinta senza alcuna intenzione di giocare il pallone).

    • Mario
      Mario dice:

      Ma la domanda è anche un’altra: il VAR se ne accorto del contatto Boateng-pallone? Secondo me no, in quanto il gioco è ripreso troppo velocemente. Ho avuto l’impressione che sia successa la stessa cosa della finale di Coppa Italia Atalanta-Lazio quando Calvarese non si accorse al VAR del tocco di mano di Bastos

  8. Goffredo
    Goffredo dice:

    Ciao Luca,
    Ma come funziona, perché non sempre a fine anno ci sono dismissioni (ed il numero varia).
    Il Designatore può decidere anche di riconfermare tutto il gruppo, con qualche nuovo innesto, giusto? E’ a sua discrezione?
    Oppure ogni anno c’è un numero predeterminato di arbitri che “tornano in provincia” e di arbitri che vengono promossi in CAN A?
    Potresti darmi qualche lume in merito?
    Grazie mille,
    Goffredo

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Negli ultimi anni non ci sono mai state dismissioni per motivi tecnici (Gavillucci a parte) ma solo per limiti di età e di permanenza.
      Ed è il motivo principale per il quale il sistema attuale è un totale fallimento: è impensabile che non si esca più per limiti tecnici ma solo per questioni di età o permanenza.

    • Goffredo
      Goffredo dice:

      Secondo me Luca invece è giusto che sia così.
      È anche ingiusto che un arbitro sbaglia una stagione e magari si ritrova ad aver vanificato 20 anni di sacrifici.
      Salvo casi eccezionali, a mio avviso è giusto che un arbitro una volta giunto in CAN A abbia diritto di rimanerci per almeno 8 anni…
      Anche a livello mentale, tenere gli arbitri così precari e sul lastrico, a mio avviso li porta ad arbitrare troppo tesi e con poca serenità…
      Invoco il “posto fisso” anche per gli arbitri ?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Discorso complesso ma pensare che certi arbitri (decisamente non all’altezza della serie A) possano rimanere per otto anni non ha senso.
      Il risultato lo stiamo vedendo: qualità media precipitata negli ultimi anni e, senza VAR, sarebbe stato un disastro epocale.
      Così non va…

  9. Alessandro
    Alessandro dice:

    Quanto sono attendibili le valutazioni effettuate a quei livelli? Sono effettivamente legate solo alle prestazioni in campo o basate anche su fattori esterni? Lo chiedo perché, leggendo la graduatoria degli arbitri, pare di trovarsi di fronte ad un documento di un universo parallelo: ad eccezione del primo posto di Rocchi, i nomi sembrano distribuiti casualmente; lo stesso Gavilucci, pur non essendo un fenomeno, è ultimo quando ci sono almeno due elementi (tuttora presenti in serie A) decisamente più modesti di lui. Viene naturale pensare che sia una valutazione parzialmente ‘forzata’ per dismetterlo (forse c’erano troppi fischietti di Roma?).

  10. riccardo
    riccardo dice:

    È qualcosa che possiamo ritrovare all’interno delle valutazioni personali su un manager di una grande azienda.
    In alcune, ad ottobre, viene effettuata una valutazione da parte del capo che, a sua volta, riceverà lo stesso da parte del sottoposto. Spesso ciascuno deve fare un self assessment per poi confrontare, in contraddittorio, i dati e trarne delle conclusioni di cui le parti saranno quindi a conoscenza. Da questo si traggono delle conseguenze: premi, promozioni, licenziamenti.
    Ecco, quello che manca è semplicemente la trasparenza.
    A meno che questo non sia proprio lo scopo di chi comanda.

  11. Christian
    Christian dice:

    Due domande: 1. voti da 8.20 a 8.60, che senso hanno? Sembra un’autoreferenzialitá dove anche se ho fatto male ho preso comunque 8.
    2. Perche questa opacità che dá idea, magari sbagliata eh, di chissà quali manovre? Non è meglio rendere pubblici questi dati? Come non è meglio far parlare gli arbitri come fa l’NBA? Non toglie errori o polemiche ma evita complottismi.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      1 – E’ una scala introdotta oltre dieci anni fa.
      E’ chiaro che si tratta di una scelta ragionata ma un arbitro sa perfettamente che un 8.20 è un disastro epocale.
      Peraltro, in ambito UEFA, la forbice è molto più ampia, si può arrivare anche a 7.20.

      2 – L’opacità è ciò contro cui lotto da anni. Oggi è un po’ meglio perché gli arbitri possono sapere le medie, i voti ed anche le relazioni. E di questa maggior trasparenza bisogna rendere omaggio a Gavillucci ed alla sua (giusta) lotta.
      Peraltro con Gavillucci non sono mancati momenti di tensione perché la lotta l’ho condivisa fin dall’inizio ma alcuni metodi no. Nulla di male, gliel’ho sempre detto in modo diretto od indiretto, non sono al servizio di nessuno.
      Gli arbitri NBA parlano solo su “appuntamento”, non parlano MAI a fine partita.
      Per quanto concerne i complottismi, esisterebbero anche se gli arbitri spiegassero. Pensa, per esempio, ad una spiegazione pro o contro una società: si aprirebbero scenari di complotti ugualmente.

  12. matteo
    matteo dice:

    una curiosità: l’8,50 fu il voto dato sia dall’osservatore che dall’organo tecnico?
    e come si diventa organo tecnico? sono sempre ex arbitri? grazie mille

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Che il voto sia stato il medesimo lo si comprende guardando lo spazio riservato all’OT (sulla sinistra della prima pagina): tutti e tre confermarono l’8.50, perciò…
      Gli organi tecnici sono tutti ex arbitri, nelle categorie nazionali sono quasi tutti ex arbitri con trascorsi in A e B.

  13. Francesco
    Francesco dice:

    Danilo Nucini parlò di un problema di valutazioni arbitrali anche al processo alla juventus.
    In quel caso si sostenne che, attraverso lo strumento delle valutazioni degli arbitri, alcune persone indirizzassero l’esito dei campionati.
    Indipendentemente da chi se ne avvantaggi oggi, mi pare che la classe arbitrale continui ad avere un problema.

  14. Alberto
    Alberto dice:

    Buonasera Luca, mi piacerebbe leggere, in questo periodo di calcio poco giocato, un ricordo sulla carriera di Stefano Farina, a mio giudizio un ottimo arbitro, che ha svolto egregiamente il suo lavoro in un periodo decisamente poco felice per il mestiere di arbitro, e che avrebbe meritato molta più visibilità anche a livello internazionale. Grazie

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Di Farina può scrivere chi lo conobbe davvero bene.
      Io lo conoscevo (ovviamente) ma non con una profondità tale da poterne scrivere come un amico.

  15. Giovanni
    Giovanni dice:

    Credo che la chiosa della risposta di Nicchi dica molto. Da avvocato, non avevo mai sentito dell’ “immunità” dal ricevere comunicazioni da trattare quali personali e riservate. 🙂
    Congratulazioni per il post, molto interessante.

  16. Emmeci
    Emmeci dice:

    Ciao Luca, il succo del discorso è che se ci sono arbitri scomodi (per diversi motivi) l’AIA li può togliere di mezzo senza troppi problemi “grazie” ad un sistema di voto totalmente soggettivo? Sarebbe scandaloso ma dopo tutto siamo in Italia, non mi stupirebbe neanche un po’.
    Buona fine settimana

  17. Giovanni
    Giovanni dice:

    Grazie Luca, sarei interessato a comprare il libro per mia curiosità, ma resto sull’argomento del voto assegnato ad Orsato: come è possibile che di fronte ad una prestazione del genere si metta un voto buono? Quali meccanismi portano a fare un errore del genere da parte di un osservatore arbitrale di serie A, che secondo me dovrebbe essere super competente? Fatico a comprendere, perché quella situazione è molto evidente. Mi pare comunque chiaro, in ogni caso, come il sistema di giudizio sugli arbitri sia assolutamente imperfetto, e le dismissioni vengono decise da fattori troppo aleatori. Orsato non si giocava niente, ma come dici tu, se era un altro, e si salvava magari esattamente per questo voto al’ultima giornata (tra l’altro con una prestazione comunque negativa)? Sarebbe stato giusto? Mi sa che l’AIA dovrebbe cambiare qualcosa e farla più facile, possibile che le cose le vedano tutti meno chi le deve vedere (intendo la prestazione negativa)?

    • Antonio Rispo
      Antonio Rispo dice:

      Quellw di gara di fu “indirizzata” la sera di Real-Juve quando Agnelli chiese pubblicamente la testa di Collina…la Juve non poteva permettersi un doppio fallimento in CL e campionato…sarebbe crollata in borsa…Ed Orsato fu premiato con il mondiale…i numeri ed i voti contano poco…basta vedere in Italia come si indirizzano i concorsi pubblici…figuriamoci gli arbitri

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Ma proprio per niente.
      Orsato non ci andò al Mondiale e la sua stagione fu molto sotto le aspettative proprio perché a dicembre seppe che sarebbe andato in Russia solo come VAR.

      Insomma, hai capito zerovirgolaquasiniente di quel che ho scritto.

  18. Matteo Spadoni
    Matteo Spadoni dice:

    Ciao Luca, grazie per la consueta informazione precisa e diretta.
    In una puntata del suo programma “Il testimone”, Pif ha investigato il significato di arbitro, visionando diversi arbitri di diverse categorie e parlando con loro del ruolo che hanno. Se lo hai visto, ti volevo chiedere quanto è fedele alla realtà e se è un buono specchio di quello che accade nei dintorni del mondo arbitrale. Confrontandolo con i tuoi racconti, mi sembra un ottimo specchio, ma volevo un giudizio più autorevole.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Fu un buon servizio, indubbiamente, anche se il tempo ridotto non risultò sufficiente per esplorare tanti particolari completamente sconosciuti al grande pubblico di tifosi, appassionati ed anche giornalisti.

  19. Stefano
    Stefano dice:

    Buongiorno Luca, immagino che la valutazione derivi da dati oggettivabili; mi piacerebbe sapere quali sono gli elementi presi in considerazione per arrivare al voto finale: parlo in generale, non di Orsato in Inter-Juventus. Grazie.

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