Anticipi terza giornata: pomeriggio tranquillo, qualche discussione in Inter-Udinese

Anticipi della terza giornata che possono essere giudicati come complessivamente positivi dal punto di vista arbitrale. Qualche discussioni in più sull’ultimo anticipo tra Inter ed Udinese.

Napoli – Sampdoria 2-0, arbitro La Penna

Altra conferma per il romano che continua a “lanciare” segnali incoraggianti al designatore Rizzoli, alla disperata ricerca di arbitri affidabili per cominciare il ricambio generazionale fermo ormai da un decennio (ma non certo per colpa sua).

Pomeriggio molto positivo per La Penna nella partita del San Paolo, nella quale si possono segnalare due episodi marginali ma didatticamente interessanti.

Al minuto 52 il Napoli conquista un calcio di punizione dal limite dell’area per un tocco di mano di Ferrari su cross di Mertens:

La prima annotazione riguarda il tocco di mano: distanza non propriamente limitata (circa tre metri), pallone non violento, braccio di Ferrari in posizione innaturale, fallo di mano evidente. Bravo La Penna a fischiare il fallo, sebbene la sensazione è che si sia fidato più di un’intuizione che di una certezza: al momento del contatto braccio/pallone era completamente coperto dal corpo stesso del difensore della Sampdoria.
La seconda annotazione è che Ferrari era già stato ammonito al 26esimo del primo tempo. In questo caso, però, è corretto non sanzionare disciplinarmente il fallo di mano perché ormai da parecchie stagioni queste infrazioni non vengono punite col cartellino giallo dato che non viene interrotta alcuna azione potenzialmente pericolosa: il pallone, infatti, viene solo lanciato verso il centro dell’area ed è impossibile (tranne circostanze eccezionali ma non è questo il caso) sapere chi devierà, controllerà o colpirà il pallone. Bene, perciò, assegnare solo il calcio di punizione.

Al minuto 67 il Napoli trova la rete del raddoppio con Mertens che raccoglie un assist di Llorente. L’azione si sviluppa sulla fascia sinistra, Mario Rui direziona il pallone verso il centro, Ekdal devia la traiettoria verso Llorente che controlla e serve Mertens:

L’assistente Prenna di Molfetta, dopo aver lasciato concludere l’azione, segnala una posizione di fuorigioco. La Penna annulla perciò la rete in attesa di un controllo del VAR.
L’aspetto curioso di questo episodio è che il VAR ha impiegato un paio di minuti per controllare qualcosa che non si capisce. Prenna ha commesso un errore molto grave (inutile nasconderlo): sulla giocata di Mario Rui Llorente è in gioco di un metro, sul retropassaggio di Ekdal è ancora in gioco di mezzo metro circa. Sinceramente trovo complesso capire cosa possa aver visto il secondo assistente di La Penna dato che l’attaccante del Napoli non è mai stato nemmeno sul limite del fuorigioco.
Ancor più curioso il fatto che il VAR Banti abbia impiegato circa due minuti per rettificare la decisione assunta in campo. Non ho una spiegazione logica ma è probabile che, di fronte ad una decisione incomprensibile, Banti abbia voluto controllare con accuratezza l’azione per accertarsi di non aver “perso” qualcosa di fondamentale.

Purtroppo questo è un errore che a Prenna costerà parecchio: sbagliare un fuorigioco sul filo dei centimetri è comprensibile, questo errore non ha una spiegazione convincente.

Fiorentina – Juventus 0-0, arbitro Irrati

Non una novità che le polemiche preventive si dissolvano nel nulla: era successo alla prima giornata con la designazione di Maresca di Napoli (eccellente in Parma-Juventus), era successo per Orsato alla seconda giornata (eccezionale in Juventus-Napoli), è successo anche ieri dopo la scelta di Irrati per il big match di Firenze.
Irrati, che per la cronaca ha vissuto a Firenze giusto il tempo di nascere e che da decenni vive a Pistoia (città nella quale svolge anche la sua professione di avvocato da tre lustri), ha chiuso la gara con una prestazione di tutto rispetto, come (quasi) sempre. Se proprio dobbiamo trovare un difetto, è il solito: Irrati non è mai stato un atleta ed anche al Franchi ha mostrato dei limiti evidenti sotto questo aspetto. La sua grande qualità, già sottolineata più volte, è l’intelligenza tattica che gli permette di trovarsi sempre nella posizione migliore anche in mancanza di un cambio di passo naturale.

Dal punto di vista tecnico un errore l’ha commesso: ci arriviamo.

Al minuto 36 De Ligt anticipa nettamente Chiesa che commette un fallo chiaro. Irrati interrompe il gioco ed ammonisce immediatamente l’attaccante della Fiorentina:

Sulla corsa Chiesa colpisce con i tacchetti il polpaccio di De Ligt. Intervento molto pericoloso, del quale Chiesa si accorge immediatamente chiedendo scusa all’avversario.
Ovviamente questo atteggiamento non è sufficiente per evitare la sanzione disciplinare, non solo corretta ma doverosa. Si tratta di un fallo sicuramente non voluto ma altrettanto chiaramente imprudente. Non si tratta di una fallo grave di gioco né tanto meno di una condotta violenta: dalla stessa dinamica si nota la casualità del fallo ma ciò non toglie che l’ammonizione sia sanzione indiscutibile.

Al minuto 85 Irrati commette un errore, nonostante sia passato più o meno sotto silenzio.
Castrovilli si impadronisce a centrocampo di un pallone vagante e punta l’area avversaria. Bentancur lo urta da tergo ed Irrati fischia la (giusta) punizione a favore della Fiorentina:

Non è un fallo di entità particolare ma, in questo caso, il motivo per cui Bentancur doveva essere ammonito è da ricercare nel fatto che ha interrotto un’azione potenzialmente pericolosa. Castrovilli, in pieno possesso del pallone, ha di fronte a sé molto spazio, si trova ad una distanza non eccessiva dalla porta e, soprattutto, i due difensori più vicini non hanno possibilità di intervenire nell’immediatezza (anche perché costretti a controllare degli avversari). Per quanto il fallo non sia né pericoloso né violento, in questi casi fischiare il fallo porta all’ammonizione automatica per SPA (azione potenzialmente pericolosa).
Il capitano Badelj, subito dopo l’interruzione del gioco, chiede con la giusta correttezza la sanzione disciplinare per l’avversario ed Irrati risponde con una frase “furba”:

Ovviamente, da questa immagine, non possiamo “leggere” la frase di Irrati che giustifica la decisione affermando che si era trattato di un mezzo fallo. E’ vero, è proprio un mezzo fallo ma ciò non conta: nel caso in cui si fischi, non siamo di fronte ad un’ammonizione risparmiata ma ad un errore. Bentancur era già ammonito e, pertanto, avrebbe dovuto lasciare i compagni in inferiorità numerica per una decina di minuti.

Inter – Udinese 1-0, arbitro Mariani

Nel complesso una direzione con tante piccole sbavature per il laziale: la sensazione è che manchi sempre quel passetto per diventare un arbitro di assoluta affidabilità. Soprattutto nel primo tempo, con la gara in equilibrio, Mariani è apparso sempre alla rincorsa della partita che è via via cresciuta sotto il profilo nervoso fino all’espulsione di De Paul. Meglio nel secondo tempo, facilitato dal fatto che, a parte qualche rara circostanza, la partita è stata giocata con meno impeto da entrambe le squadre. Nonostante ciò, a fine gara un errore che, benevolmente, possiamo definire di distrazione che però non si può sottacere.

Al 28esimo minuto Barella controlla male un pallone a centrocampo e, nel tentativo di recuperarlo, commette un fallo evidente su De Paul:

Mariani, come si nota dal fermo immagine, è coperto da almeno un calciatore al momento del contatto. Fischia subito ma estrae il cartellino giallo dopo parecchi secondi, probabilmente raccogliendo il suggerimento del secondo assistente Cecconi.
Il fallo di Barella è al limite ma non è da rosso per un motivo ben evidente:

La prima immagine la pubblico perché dimostra quanto possa essere ingannevole una prospettiva unica: da questo frame pare che Barella entri direttamente col piede a martello sullo stinco dell’avversario. In questo caso, se così fosse stato, il cartellino rosso sarebbe stato l’unico provvedimento accettabile.
L’immagine migliore per giudicare il contatto è la seconda da cui si comprende il motivo per cui l’ammonizione è corretta ed il perché il VAR abbia deciso di non richiamare Mariani alla review.
Tutto ruota attorno ad un concetto che può sembrare fuori luogo ma che, in realtà, assume grande importanza in talune circostanze: la fortuna, in questo caso di Barella.
Il fallo del centrocampista è decisamente imprudente e sfugge alla classificazione di fallo grave di gioco perché Barella non colpisce “in pieno” l’avversario ma solo di striscio col tallone sinistro. Nel caso in cui Barella avesse impattato con la pianta del piede De Paul, il VAR avrebbe senza dubbio richiamato Mariani alla “on field review” per modificare il provvedimento disciplinare da ammonizione ad espulsione. Ricordiamo, a tal proposito, che il concetto di “colpire o tentare di colpire” si applica non per la possibile violenza del gesto (che, in questo caso, è rimasta solo un’eventualità non concretizzatasi) ma per la valutazioni della punibilità di un episodio. Se, per esempio, Barella non avesse nemmeno sfiorato De Paul, il fallo avrebbe dovuto essere ugualmente fischiato perché De Paul non era tenuto a farsi colpire per ottenere un fischio a favore.
Barella, in questo caso, si è salvato dall’espulsione per centimetri e per una buona dose di buona sorte.

Al minuto 33 l’episodio centrale della gara.
A pallone lontano Candreva e De Paul si scambiano opinioni non certo urbane e, alla fine, il centrocampista dell’Inter cade a terra:

Nel momento in cui De Paul colpisce Candreva, Mariani volta le spalle ai due calciatori. Non è certo un errore dato che, correttamente, l’arbitro stava seguendo l’azione in svolgimento nei pressi dell’area dell’Inter.
Il VAR Guida, in questo caso, ha richiamato quasi immediatamente Mariani alla “on field review“:

La condotta violenta di De Paul è plateale: con la mano destra aperta colpisce al volto l’avversario. Candreva, per dirla tutta, si produce in una sceneggiata eccessiva per il colpo ma ciò non toglie che, sulla sanzione disciplinare per il centrocampista dell’Udinese, ci sia ben poco da aggiungere: espulsione sacrosanta e sulla quale sarebbe quantomeno curioso aprire una discussione.
Quel che manca, però, è l’ammonizione di Candreva perché la provocazione c’è tutta: non è certo violenta come la reazione ma è sbagliato lasciarla impunita. Ed è altrettanto sbagliata la tesi secondo cui Mariani non avrebbe potuto ammonire Candreva: una volta richiamato al VAR per valutare una possibile condotta violenta, è nei poteri del direttore di gara punire con un cartellino giallo un comportamento meritevole di sanzione disciplinare. Errore non di poco conto, considerando quanto accade nel secondo tempo.

Tale opzione (cartellino giallo dopo review) è espressamente prevista dal protocollo VAR, punto 8.4, pagina 35:

Al minuto 77 è proprio Candreva che, in ripiegamento difensivo, controlla male ed è costretto ad atterrare Lasagna che si era impossessato del pallone:

Sul fallo c’è poco da dire: netto.
Più interessante sottolineare un particolare: questo è un episodio che spiega perfettamente il motivo per cui, da ormai una dozzina di anni, sia stato abbandonato il concetto di “ultimo uomo”. In vigenza di quella definizione regolamentare, infatti, Candreva avrebbe dovuto essere espulso per questo fallo.
Tale dizione venne abbandonata proprio per evitare paradossi come questo: è vero che Candreva era l’ultimo uomo ma Lasagna non avrebbe avuto nell’immediatezza la possibilità di segnare una rete. Per tal motivo, ormai da parecchi anni, la dizione “ultimo uomo” è stata sostituita dal DOGSO, cioè dalla chiara opportunità di realizzare una rete. Il DOGSO, come sappiamo, deve essere escluso nel caso in cui la direzione generale dell’azione non sia verso la porta (come in questo caso, dato che il pallone è direzionato verso la linea laterale destra) e la distanza sia consistente (ed il fallo si concretizza a circa 35 metri dalla porta difesa da Handanovic).

Al minuto 84 ancora Candreva protagonista. Nel tentativo di recuperare un pallone in area avversaria, il centrocampista dell’Inter commette un fallo su Opoku, trattenendolo vistosamente:

Cito l’episodio perché è completamente destituita di ogni fondamento la teoria secondo cui questa azione irregolare avrebbe dovuto essere punita con un cartellino giallo. Per punire una trattenuta di questo genere (che, ovviamente, non ha alcun elemento di imprudenza o di vigoria sproporzionata) con un cartellino, il giocatore avrebbe dovuto perlomeno impedire il concretizzarsi di un’azione potenzialmente pericolosa. Onestamente è difficile poter ipotizzare una SPA con il difensore di spalle ed a cento metri circa dalla porta avversaria…

Al minuto 92 un errore non decisivo ma che ben definisce la serata approssimativa di Mariani.
Successivamente ad un’azione dell’Inter in area udinese, Becao rimane a terra. L’Udinese recupera il pallone ma lo perde senza alcuna infrazione al limite dell’area in favore di Gagliardini. Col pallone già in possesso dell’Inter l’assistente Liberti richiama via auricolare l’arbitro (prima immagine sotto) che fischia mentre corre verso l’area:

Decisione molto discutibile (non c’era stato alcun colpo alla testa pertanto l’interruzione non è prevista automaticamente) e dovuta a precipitazione sia di Liberti che di Mariani che segue senza riflettere a sufficienza l’indicazione del suo primo assistente.
Errore veniale, naturalmente. Meno veniale quel che accade dopo:

Mariani ha interrotto l’azione con il pallone in pieno possesso dell’Inter fuori dall’area di rigore.
Ingiustificabile che il pallone venga restituito al portiere dell’Udinese: doveva essere consegnato all’Inter nel punto in cui si trovava al momento dell’interruzione e con i calciatori avversari a non meno di quattro metri di distanza.

54 commenti
    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Un bell’arbitro in generale, non fortunatissimo sugli episodi. Soprattutto il rigore che ha concesso è stato molto, molto, molto leggero (per non dire inesistente).
      Nulla di male, è giovane ed ha qualità.

  1. Giovanni
    Giovanni dice:

    Buongiorno Luca,in merito all’episodio Candreva\De Paul,si sarebbe potuto scegliere la doppia espulsione per reciproche scorrettezze,visto che dal replay si vede che entrambi si mettano le mani in faccia,prima Candreva e poi De Paul per reazione… ps se De paul avesse fatto la stessa scena di Candreva,al primo contatto,Candreva sarebbe dovuto essere espulso?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      No, sarebbe stata una forzatura eccessiva.
      Il gesto di De Paul è violento, quello di Candreva molto meno grave. Espellere De Paul era doveroso, l’eventuale espulsione di Candreva sarebbe stato un errore clamoroso.

  2. Dalla
    Dalla dice:

    Luca, interessante e preciso come sempre. Concedimi solo una puntualizzazione a riguardo dell’intervento falloso di Barella: con cognizione di causa posso garantire che sia DI GRAN LUNGA più pericoloso colpire l’avversario con il tallone che con la pianta del piede. Il regolamento, nel caso in cui preferisca punire l’intenzionalità rispetto alla pericolosità, andrebbe rivisto.

  3. Enrigo
    Enrigo dice:

    Buongiorno, hai fatto caso che in occasione del secondo gol di mertens la regia televisiva abbia continuato a mandare in onda un fermo immagine con le righe tracciate per dimostrare la posizione di llorente, regolare? Solo che il fermo immagine si riferisce al momento del tocco del difendente doriano! Un momento che non conta nulla nella valutazione, sia se si tratti di giocata sia se si tratti di deviazione. Quanta confusione sul regolamento possono avere e di conseguenza ingenerare con quell’immagine riproposta più volte?

  4. Lorenzo
    Lorenzo dice:

    In fiorentina juve durante il recupero si è perso almeno 1 minuto e mezzo per l infortunio a cuadrado. Come giudichi il fatto che l arbitro non abbia fatto recuperare nemmeno un secondo?

  5. Gus
    Gus dice:

    Ciao Luca, mi preoccupa questo lassismo sulle simulazioni. Abbiamo la tecnologia, richiediamo un calcio più leale e maturo, ma continuiamo a fare niente di concreto per atteggiamenti a mio avviso gravi e che non hanno niente a che vedere con lo spirito del gioco. Sia a livello arbitrale (ma anche di giustizia sportiva), che a livello giornalistico, dove sembra ancora radicata l’idea della simulazione come furbata accettabile. Basterebbe veramente poco

  6. Angelo
    Angelo dice:

    Ciao Luca , possibile che in Inter udinese il guardalinee abbia detto che era fallo e che nel non concretizzarsi il vantaggio l’arbitro Mariani abbia fischiato fallo ?
    Forse per questo l’azione riparte dal portiere ?

  7. Tancredi
    Tancredi dice:

    Luca una curiosità, prima che scrivi i tuoi articoli di analisi delle partite, ti confronti con altri arbitri (sugli episodi più controversi), oppure fai tutto in autonomia senza parlare degli episodi con nessun collega?
    Perché a volte quando sento gli arbitri moviolisti in tv, dicono le stesse identiche cose che scrivi te…sembra come che vi parliate prima per concordare sulle cose da dire/scrivere…

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Mi confronto con altri arbitri ma NON con quelli che appaiono in televisione.
      Diciamo che molto spesso i “moviolisti” leggono quel che scrivo e poi utilizzano le mie spiegazioni appropriandosene senza nemmeno citare…

  8. Massimo
    Massimo dice:

    Buongiorno Luca. Sull’episodio del secondo gol del Napoli, il fatto che la giocata del difensore della Samp fosse volontaria sia pur goffa, non avrebbe comunque sanato una eventuale posizione di offside di Llorente? Grazie.

  9. Alessandro
    Alessandro dice:

    Buongiorno, ho due domande:

    1) Ho letto da più parti una presunta difformità di giudizio tra l’episodio dell’espulsione di De Paul e quello del “buffetto” ricevuto da Piatek da parte di Troost-Ekong in Udinese-Milan alla prima giornata e non rilevato né dall’arbitro né dal VAR. Lei è d’accordo? I due episodi (tralasciando la simulazione di Piatek di cui ha già parlato nella sua analisi a suo tempo) sono paragonabili?

    2) Nella sua analisi della prima giornata ha già spiegato che, se anche fosse intervenuto il VAR, non ci sarebbe stato un calcio di rigore per il Milan perché c’era stata precedentemente una simulazione di Piatek. Ipotizzando per un attimo che il buffetto di Ekong fosse punibile con un rosso, il VAR avrebbe potuto richiamare l’arbitro? E l’arbitro, dopo essere stato richiamato e aver valutato l’azione nella sua interezza (simulazione di Piatek+buffetto), avrebbe potuto ammonire Piatek per simulazione ed espellere Ekong per condotta violenta?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      1 – Episodi totalmente differenti.
      Peraltro, se avesse rivisto l’azione, l’arbitro avrebbe ammonito sia il difensore dell’Udinese che Piatek per una clamorosa simulazione. E si sarebbe ripreso con un calcio di punizione indiretto per l’Udinese dato che la simulazione è avvenuta prima del leggerissimo buffetto subito da Piatek;
      2 – Ho risposto nella domanda numero 1.

      Ciao.

  10. Alessandro Riccardi
    Alessandro Riccardi dice:

    Ciao Luca, siamo ex colleghi obiettori e volontari Cri; complimenti per le tue disamine sempre puntigliose,professionali e che spiegano a meraviglia le interpretazioni regolamentari e i dovuti o mancati provvedimenti del caso. Un caro saluto

  11. Davide
    Davide dice:

    Buongiorno,
    Come giudica la decisione di non assegnare rigore per il tocco di mano di Stones in Norwich-Manchester City?

  12. Gennaro Lento
    Gennaro Lento dice:

    Buongiorno Luca, ti chiedo un parere su un episodio che non hai citato. Nel primo tempo, sulla trequarti della Juve, Pulgar interviene sulla caviglia di Khedira in maniera abbastanza pericolosa, senza che l’arbitro fischi alcun fallo. A mio parere siamo ai limiti del rosso.
    Grazie

  13. Stefano
    Stefano dice:

    Non sono così convinto che il fallo di Candreva su Lasagna non meritasse una sanzione maggiore rispetto al cartellino giallo. È vero che la distanza dalla porta era consistente, ma senza l’intervento falloso del giocatore nerazzurro non ci sarebbero stati più ostacoli tra Lasagna e Handanovic. Come si vede dall’immagine gli altri giocatori dell’Inter erano troppo lontani per poter riuscire a intervenire prima di una eventuale conclusione in porta di Lasagna, giocatore peraltro rapido di gamba

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Guarda bene l’azione è ti accorgerai che Asamoah avrebbe recuperato su Lasagna ed al centro c’era almeno un altro difensore in recupero.
      Il rosso non avrebbe avuto alcuna giustificazione.

  14. Serafino
    Serafino dice:

    Ciao Luca, avrei alcune domande ‘sparse’:
    1. Quest’anno il VAR può intervenire sulla seconda ammonizione?
    2. Gli allenatori ammoniti, dopo quattro cartellini prendono una giornata di squalifica, proprio come i calciatori?
    3. Il VAR può intervenire sulle espulsioni degli allenatori o altri membri dello staff in panchina? (ad esempio se un allenatore dà una manata/pestone a un giocatore, oppure se non la dà ma un giocatore fa finta di averla ricevuta e si butta a terra, causando l’espulsione dell’allenatore…il VAR può intervenire?)
    3. Qual è la “frase furba” che ha detto Irrati…ce la puoi rivelare?
    4. Sei sicuro che Mariani poteva ammonire Candreva nell’episodio dell’espulsione di De Paul? Perché il protocollo è chiaro, il VAR non può far mettere in luce ammonizioni…dunque Mariani era obbligato a focalizzarsi solo sul gesto da rosso di De Paul, non poteva focalizzarsi sul gesto da giallo di Candreva…non sarebbe uscito fuori dal protocollo se avesse ammonito Candreva?
    Grazie della pazienza e delle tue analisi

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      1 – No
      2 – Ammetto la mia ignoranza in materia, mi informo. Promesso 😀
      3 – No
      4 – “Era un mezzo fallo”, più o meno
      5 – Il VAR non può richiamare l’arbitro per un giallo ma l’arbitro può ammonire nel caso in cui rileva altra infrazione nella review. E’ previsto espressamente dal protocollo (adesso lo aggiungo nel testo).

      Grazie a te.

  15. Carlo
    Carlo dice:

    come possono essere spiegate le decisioni di Irrati di fermare il contropiede della Fiorentina con Cuadrado a terra e di non prolungare il recupero malgrado i due minuti persi?

    • Carlo
      Carlo dice:

      Sì ma a mio avviso questi errori di bassa rilevanza sono i peggiori in quanto sono inspiegabili. Non si tratta di una valutazione errata su un episodio, ma di una decisione deliberata di non applicare il regolamento (né la consuetudine)

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      No, ti sbagli: sono errori di valutazione.
      E poi non giriamo attorno alle parole: se scrivi “decisione deliberata di non applicare il regolamento (né la consuetudine)” stai parlando di malafede. E su questo concetto non transigo: sono sciocchezze. Se hai sicurezze sulla malafede, vai a denunciarla.

    • Carlo
      Carlo dice:

      No, è che delle volte gli arbitri credono di non dovere applicare alla lettera il regolamento per applicare un loro personale “buon senso”, mi pare questo il caso di “errori di valutazione” come quello, più che necessariamente la malafede.

  16. ClaudioD
    ClaudioD dice:

    Ieri tutto bene e ci fa piacere, pero’ vorrei solo capire una cosa. Tiro di insigne colpisce il volto di Bonucci che cade, non si ferma l’azione contropiede e gol . Ieri tiro di Mertens cade un calciatore della Samp si ferma l’azione. Come si spiega?

  17. Stavrogin
    Stavrogin dice:

    Solo una precisazione per te (puoi anche non pubblicare il commento): nell’episodio della mancata ammonizione a Bentancur, il capitano viola che chiede spiegazioni a Irrati è Badelj (Pezzella era uscito prima per infortunio).

  18. Francesco
    Francesco dice:

    Buongiorno Sig. Marelli, prendo spunto dalla mancata ammonizione di Candreva in occasione dell’ espulsione di De Paul, per chiederle una cosa riguardo all’ aspetto verbale che nel calcio per sua natura passa un pó in sordina rispetto all’ aspetto fisico, ai contatti e alla gestualità. Pertanto, Le chiedo cosa dice il regolamento del calcio riguardo ad insulti, minacce pronunciate (senza alcuna gestualità ma solo a voce) da un giocatore verso un giocatore avversario o magari anche verso un compagno di squadra durante una partita. Se l’ arbitro udisce ciò, è tenuto da regolamento ad ammonire o espellere il giocatore? O è sufficiente richiamare verbalmente il giocatore o i giocatori in questione senza prendere alcun provvedimento disciplinare (come mi sembra accada solitamente)? Mi pare che gli insulti o le minacce rivolte verso gli arbitri vengano punite molto spesso con un cartellino giallo o rosso, mentre ciò che viene detto tra giocatori venga quasi sempre tollerato. Grazie. Buona domenica.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Il regolamento prevede l’espulsione per espressioni ingiuriose ma questa è una materia che deve essere trattata con molta prudenza: se si dovesse espellere qualsiasi giocatore per un insulto, difficilmente una partita finirebbe al novantesimo, molto spesso verrebbe a mancare il numero minimo di calciatori in campo.

  19. Walter D'Ascoli
    Walter D'Ascoli dice:

    Lasciando da parte la fede calcistica che sicuramente ottenebra i nostri giudizi , mi è sembrato che nel primo tempo Pulgar , irritato dai soliti giochetti di CR7 con tanto di passaggio no look , sia entrato deliberatamente con un pestone sulle caviglie del portoghese . Irrati ha fatto cenno di aver visto ed ha concesso il vantaggio . Due domande 1) E’ giusto concedere il vantaggio con la palla che ,se ricordo bene, si allontana dall’area viola , piuttosto che deliberare una punizione da posizione abbastanza pericolosa ? 2) Visti i cenni di Irrati , mi attendevo una successiva sanzione disciplinare che non è poi stata comminata … tutto giusto ? Grazie per l’attenzione

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      1 – Sì, era corretto concedere il vantaggio col pallone in possesso della Juventus a pochi metri dall’area di rigore;
      2 – Il fallo di Pulgar era al limite ma ci sta non aver ammonito. Il cenno di Irrati era solo per indicare la concessione della norma del vantaggio.

      Ciao.

  20. Alessandro
    Alessandro dice:

    C’è una cosa che mi ha lasciato perplesso in Fiorentina-Juve: Irrati ha assegnato 4 minuti di recupero, di cui all’incorca un minuto e mezzo è stato perso per l’infortunio di Cuadrado e il litigio con Montella. Invece di aumentare il recupero, però, Irrati ha addirittura fischiato prima dal 94′! Noto che è una tendenza abbastanza diffusa, perché Banti, nell’ultima partita della sua carriera, perse un paio di minuti per annullare un gol nerazzurro col Var e non fece recuperare nulla. Non so se alcuni direttori di gara siano restii ad allungare il recupero per timore di un gol nel tempo extra, ma da spettatore neutrale ho apprezzato molto di più il comportamento di Orsato nel derby di Milano di due anni fa (la partita terminata 2-2 con gol di Zapata al 96′): 5 minuti di recupero, non si gioca per 120 secondi, il recupero viene allungato al 97′.

  21. Gianluca
    Gianluca dice:

    Ciao Luca, ho letto che anche tu ritieni errata l’interruzione del gioco da parte di Mariani nel finale della partita per il difensore a terra.
    Ti chiedo: mi sembrava di aver capito che quando un difensore resta a terra in area di rigore, l’arbitro debba interrompere il gioco più che altro per evitare che questi, in quella posizione, possa tenere in gioco tutti i giocatori della squadra avversaria che ne volessero approfittare. Non pensi che il fischio di Mariani possa essere letto in questa direzione? Grazie

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Non è questa la norma: il gioco deve essere interrotto solo nel caso in cui l’integrità del calciatore possa essere messa in pericolo in caso di soccorsi ritardati. Perciò parliamo di colpi alla testa o di infortuni di elevata entità.
      Nel caso di ieri sera non c’era alcuna necessità di interrompere il gioco.

  22. Antonio
    Antonio dice:

    Buongiorno e grazie per la chiarezza nell esposizione. Riguardo alla partita di Firenze. Mi trova d’accordo sul caso Bentancour. Non cita però l evidente calcione di Caceres, anche lui già ammonito, a Kedira. Una piccola perplessità poi, nel recupero si perde un bel po’ di tempo per un infortunio . Irrati non prolunga il recupero

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Non l’ho citato perché lo ritengo un fallo nei limiti, oggettivamente difficile vederci imprudenza. Poi siamo onesti: definirlo calcione è decisamente fuori luogo, un po’ da tifoso 😉

  23. Giuseppe Tomasello
    Giuseppe Tomasello dice:

    Un’altra cosa interessante in Fiorentina – Juve è l’azione fermata alla Fiorentina perché Cuadrado era a terra. Ha anche portato all’ammonizione di Montella per proteste.

  24. Antonio
    Antonio dice:

    Non ricordo il minuto preciso, ma piu o meno nella seconda metà del secondo tempo in Fiorentina-Juventus, c’è un contatto tra Bernardeschi e Dalbert nell’area di rigore viola, con quest’ultimo che spinge con braccia piuttosto larghe lo juventino che cade a terra, ma l’arbitro lascia proseguire. In base a cosa quel contatto non è calcio di rigore?

  25. Antonio
    Antonio dice:

    In Fiorentina Juventus ci sono stati 3 o 4 interventi (Pulgar, Chiesa, Castrovilli) che mi sembravano chiaramente passibili di ammonizione ma su cui Irrati ha sorvolato.Secondo me condizionato dalle polemiche e dall’ambiente che non gli avrebbe “perdonato” le pur giuste sanzioni. Segnalo poi due sbavature di Irrati con protagonista Higuain a cui sono stati fischiati un fallo di mano e un intervento in gioco pericoloso inesistenti. Naturalmente a mio modestissimo giudizio.

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