Seconda giornata: benissimo Maresca in Cagliari-Inter, complesso valutare Guida nel derby di Roma

Tantissimi episodi da rivedere nelle gare della domenica dopo l’entusiasmante Juventus-Napoli di sabato sera.

Per una volta, però, inizio da una questione personale.
Questa:

Probabilmente per superficialità, sovente per pregiudizi, sono stato frequentemente accusato di essere la voce dell’AIA per il pubblico, avendo il terribile difetto (sono ironico…) di non attaccare gli arbitri ma di spiegare il motivo per cui talune decisioni vengono assunte.

L’AIA mi ha bloccato su Twitter, dopo avermi impedito i commenti sul profilo ufficiale di Facebook.
Il motivo?
Non ne ho la minima idea ma ci tengo ad evidenziare un fatto: dopo aver pubblicato questo screenshot ieri pomeriggio mi sono arrivati centinaia (e non esagero) messaggi privati tra lo stupito e l’irritato per la “scelta” dell’Associazione. Nulla di grave perché, in realtà, l’AIA non pubblica mai nulla di interessante sui propri profili social. Resta l’amarezza di un’associazione che non ho mai tradito e la cui meritoria attività ho sempre difeso.

Dopo essere stato escluso dalla festa per gli 80 della Sezione di Como (la mia sezione…) nella scorsa stagione arriva anche questa decisione.
L’importante è sapere che non sono stato bloccato dagli arbitri ma da qualche social manager, non so se per iniziativa personale o per una direttiva arrivata da persone terze.

In realtà li ringrazio: implicitamente mi ha donato credibilità e, soprattutto, la dimostrazione del perché con gli attuali dirigenti dell’AIA non ho e non voglio avere nulla a che fare.

Passiamo alle questioni serie, cioè ai tanti episodi della seconda giornata.

Lecce – Verona 0-1, arbitro Sacchi (CAN B)

Un solo episodio nella gara diretta da Sacchi, secondo arbitro della Serie B ad affacciarsi nella massima serie in questa stagione.

Al minuto 50 il Lecce reclama un calcio di rigore per un presunto fallo di mano in area da parte di Kumbulla su tiro di Shakhov:

Sacchi lascia proseguire ed il VAR conferma.
Scelta corretta: il braccio del difendente è vicinissimo al corpo, il tiro da distanza limitata, il contatto del tutto fortuito, nessun movimento di Kumbulla per intercettare il pallone.

Atalanta – Torino 2-3, arbitro Doveri

Anche sul campo neutro di Parma (sede scelta dall’Atalanta stante l’indisponibilità dello stadio Azzurri d’Italia) un solo episodio rilevante.
Al minuto 86 proteste dell’Atalanta per un presunto fallo di mano in area di rigore di De Silvestri su cross di Arara:

Doveri lascia proseguire ed il VAR conferma la decisione.
La scelta è corretta: De Silvestri non assume alcuna postura innaturale ed anzi porta il più vicino possibile al corpo il braccio sinistro. Devia certamente il pallone con il braccio ma il tocco non è punibile poiché il difensore non aumenta in alcun modo il volume corporeo.

Genoa – Fiorentina 2-1, arbitro Giacomelli

E’ una delle due gare che ho visto nella serata di ieri.
Giacomelli, nel complesso, mi è piaciuto molto confermando le sue caratteristiche principali: fischi ridotti al minimo indispensabile, precisione nelle scelte tecniche e disciplinari, dialogo pacato ma deciso quando serve coi calciatori. Ha commesso, a mio parere, un errore piuttosto evidente assegnando il rigore alla Fiorentina: ci arriviamo.

Al 44esimo minuto Giacomelli interrompe il gioco ed ammonisce per fallo imprudente Criscito, autore di un’infrazione su Sottil:

I più attenti si saranno immediatamente accorti che Criscito, in realtà, non tocca nemmeno l’avversario.
Nonostante ciò la decisione di Giacomelli è perfetta.

Per fare un parallelismo, questo episodio è identico alla tanto discussa espulsione di Meret in Napoli-Juventus per fallo su Ronaldo. In quella circostanza venne chiarito, a norma di regolamento, che non è necessario un effettivo contatto tra i calciatori per una sanzione tecnica e disciplinare.
Lo stesso concetto vale in questo caso: Sottil salta oltre Criscito ma ciò non assolve il difensore del Genoa. Non è necessario che l’attaccante lasci le gambe a terra per farsi travolgere, è giusto e normale che tenti di evitare un calcione da un avversario ormai superato ma in netto ritardo. Allo stesso modo è corretta l’ammonizione poiché, senza tale tackle, Sottil avrebbe avuto tutta la fascia a disposizione per costruire un’azione potenzialmente pericolosa. Bravo e preciso Giacomelli in questa circostanza.

Al minuto 74 la Fiorentina accorcia le distanza grazie ad un calcio di rigore assegnato per un presunto fallo commesso da Romulo su Dalbert:

La prima immagine mostra una posizione di Giacomelli eccellente per poter valutare.
La seconda immagine dimostra che il rigore è quantomeno molto, molto dubbio. Anzi, a mio parere è inesistente.
Dalbert arriva sul pallone in velocità e ancor prima di venire a contatto (sempre che il contatto ci sia) appare chiaramente già in caduta. Alle sue spalle Romulo non può far altro che rimanere nella sua posizione senza far nulla che possa apparire come irregolare.
La domanda nasce spontanea: per quale motivo il VAR non è intervenuto? Torniamo ad un concetto più volte espresso: in presenza di immagini che non chiariscano il mancato contatto oppure una evidente simulazione, i VAR non hanno alcun potere di intervenire. In questo caso è probabile che il VAR possa aver avuto qualche dubbio sulla decisione di Giacomelli ma, in mancanza di immagini che dimostrassero l’errore dell’arbitro, non ha potuto far altro che confermare la decisione soggettiva del direttore di gara.

Sassuolo – Sampdoria 4-1, arbitro Pairetto

Due episodi nella gara di Reggio Emilia.
Al minuto 45 la Sampdoria rimane in inferiorità numerica per un fallo di Vieira su Peluso:

Pallone già lontano, entrata killer sulla caviglia dell’avversario, velocità di impatto elevata: ci sono tutti i parametri per un fallo commesso con vigoria sproporzionata e siamo al limite della condotta violenta. Molto bravo nella circostanza Pairetto che estrae immediatamente il cartellino rosso, aiutato da una posizione impeccabile e da una visuale ideale per giudicare.
Decisione che non si presta ad interpretazioni differenti: espulsione ineccepibile.

Al minuto 65 la Sampdoria ottiene un calcio di rigore a seguito di un contatto tra Duncan ed Ekdal:

Ekdal entra in area in velocità e trova sulla sua strada Duncan che pare fermarsi giusto in tempo per non commettere un’infrazione.
Ed effettivamente non è tanto Duncan a colpire Ekdal quanto Ekdal ad allargare il piede destro per cercare l’avversario. Il VAR non può nulla su un contatto che c’è e sul quale ha giudicato Pairetto (in posizione ideale, forse ingannato dalla prospettiva), rimane un fischio quantomeno dubbio. Se proprio devo esprimere un giudizio, questo non è un episodio da calcio di rigore.

Cagliari – Inter 1-2, arbitro Maresca

L’altra gara che ho visto interamente nella serata di domenica.
Prova molto convincente del napoletano, già apparso in eccellente condizione nell’esordio di sabato scorso in Parma-Juventus. In realtà Maresca non avrebbe dovuto dirigere questa partita: era stato designato originariamente come VAR di Mariani, rientrato a Roma per un problema personale.

Per quanto il “treno” internazionale sia ormai perso, Maresca ha tutte le carte in regola per candidarsi a divenire un arbitro di sicuro affidamento per qualsiasi tipologia di gara, soprattutto in vista degli addii (a fine stagione) di Rocchi (anche se rimane uno spiraglio di ulteriore deroga, soprattutto se Rosetti decidesse di non privarsene a livello internazionale), Calvarese e Giacomelli (difficile una deroga).

A Cagliari quattro episodi da approfondire.

Al 16esimo minuto protesta limitata del Cagliari per un tocco di mano di Asamoah su cross dalla trequarti sinistra di Luca Pellegrini:

Non c’è nulla: il controllo è chiaramente col petto.

Al minuto 29 l’Inter passa in vantaggio con una rete realizzata da Lautaro Martinez (fors’anche con l’aiuto di una deviazione da parte di Cerri):

Episodio di grande interesse soprattutto mediatico.
Subito dopo la realizzazione della rete, Maresca annulla su segnalazione del primo assistente Del Giovane.
E, vedendo la prima immagine, la scelta dopo i primi replay è sembrata quasi banale.
Un’azione che, senza VAR, non avrebbe lasciato alcun dubbio e, d’altro canto, nessuna particolare lode per l’assistente perché la sensazione è che fossero tre i calciatori dell’Inter in posizione irregolare.
La ricostruzione del VAR, al contrario, ha restituito una realtà completamente differente: la rete è stata convalidata perché, dalle immagini classiche, era impossibile accertarsi che Lautaro Martinez fosse tenuto in gioco dal piede destro di Pisacane. La posizione di Lukaku, ben oltre il penultimo difendente, risulta ininfluente dato che il suo fuorigioco non si concretizza mai: non trae vantaggio e non influenza la giocata degli avversari.

Al minuto 66 proteste vibranti (con conseguente ammonizione di Ceppitelli) del Cagliari per un presunto fallo di mano di Brozovic su cross di Ionita:

Impossibile per Maresca vedere qualcosa dalla sua posizione (per quanto tecnicamente corretta): non può vedere la deviazione di Brozovic col braccio destro.
Brozovic effettivamente devia il pallone in calcio d’angolo con il braccio destro ma lo stesso è aderente al corpo, conferente al movimento e, pertanto, non è presente alcun elemento di punibilità del gesto. Bene il VAR a confermare velocemente la decisione assunta in campo. O, meglio: a non correggere Maresca che, nell’occasione, ha potuto solo fidarsi della sua sensazione, rivelatasi corretta.

L’episodio decisivo al 69esimo.
Sensi conquista un pallone e lo controlla in area di rigore, cadendo successivamente ad un contatto con Pisacane:

Bravissimo Maresca a cogliere un’irregolarità molto difficile da individuare in campo: Pisacane viene sbilanciato dalla finta a rientrare di Sensi e lo colpisce nettamente con la gamba sinistra sul piede destro.
Rigore netto e sarebbe stato corretto non ammonire: Sensi è spalle alle porte perciò è da escludere una chiara occasione da rete. Oltre a ciò Pisacane tenta di contendere il pallone, ciò che non accade grazie al gesto tecnico di Sensi. Si tratta, pertanto, di azione potenzialmente pericolosa, sanzione depenalizzato da giallo a semplice fallo da rigore. Nulla di irrimediabile.

Un’ultima nota.
La Sardegna è meravigliosa, il popolo sardo orgoglioso e corretto. Cinquanta cretini razzisti non possono e non devono rappresentare lo sport sardo: ci sono le immagini, è possibile isolare e daspare questi imbecilli.
Il cretinismo non deve più avere cittadinanza nel nostro paese.

Lazio – Roma 1-1, arbitro Guida

La partita di Roma, oltre ad un record difficilmente superabile di 5 pali colpiti in 27 minuti, è veramente difficile da valutare sotto il profilo arbitrale.
Nel complesso non posso negare che Guida mi abbia nuovamente entusiasmato, sulla falsariga di tutta la scorsa stagione (perfetta ad eccezione di Torino-Milan, direzione molto negativa). Purtroppo, come spesso capita, la gestione complessiva viene mediaticamente sminuita da singoli episodi che rimangono impressi più di decine di scelte corrette in una partita di enorme difficoltà tecnica, disciplinare ed anche ambientale.

Se da un lato l’era mediatica ci consente di vedere una partita senza perderci un particolare, allo stesso tempo le prestazioni arbitrali vengono a tal punto vivisezionate da perdere una visione complessiva, perdendosi in mille episodi marginali.

Prendiamo, ad esempio, l’inizio della gara.

Al secondo minuto Florenzi entra in palese ritardo su Acerbi:

Prendendo i frame così, decontestualizzati dalla complessità della gara, può apparire un errore grave, poiché Florenzi andava ammonito per fallo imprudente.
Arbitrare, però, non è così banale: iniziare subito coi cartellini rischia di trasformare il terreno di gioco in un ring, innervosendo i calciatori. Per quanto questo episodio possa essere interpretato come un errore, al contrario ho molto apprezzato la scelta di Guida

che, con serenità e determinazione, ha preferito richiamare ufficialmente il capitano della Roma.

Al sesto minuto, su un veloce contropiede della Lazio, Zaniolo placca Luis Alberto:

Da più parti si è sentito dire che Guida avrebbe sbagliato nel non ammonire Zaniolo per il “fallo tattico” (sic…) dopo la conclusione dell’azione. In realtà questa affermazione è proprio sbagliata concettualmente: Zaniolo avrebbe dovuto essere ammonito solo se avesse commesso un fallo imprudente. Questo non è un fallo imprudente ma una sorta di placcaggio (senza alcuna pericolosità fisica per l’avversario) volto ad impedire il concretizzarsi di un’azione potenzialmente pericolosa. Guida ha visto il fallo ma ha concesso il vantaggio. Perciò la Lazio non è stata privata di un’azione potenzialmente pericolosa e, perciò, l’eventuale ammonizione di Zaniolo sarebbe stata completamente errata. Non solo per dinamica ma proprio nella sostanza.

Al 15esimo minuto la Roma si porta in vantaggio con Kolarov su calcio di rigore assegnato per un fallo di mano di Milinkovic Savic su cross di Dzeko:

Calcio di rigore netto, fischiato nell’immediatezza da Guida che ha potuto giudicare (bene) grazie ad una posizione eccellente.
Lo ammetto: ho avuto il dubbio che fossimo in presenza di un rigore cercato da Dzeko mirando, mal interpretando il regolamento (che non ha nulla di nuovo in questa fattispecie), la mano dell’avversario. Dubbio che mi sono levato con due frame:

Dzeko prima guarda verso il centro dell’area e poi il pallone. Non rivolge mai l’attenzione a Milinkovic Savic che, da parte sua, intercetta il pallone col braccio destro molto allargato rispetto al corpo. Rientriamo nella posizione innaturale e nell’aumento del volume occupato.

Al 31esimo minuto quello che ritengo uno dei due errori di Guida nella partita.
Zaniolo non controlla un pallone a centrocampo ed commette un fallo su Luis Felipe:

Ginocchio teso, velocità elevata, pallone nelle vicinanze ma colpo molto pericoloso per il centrocampista della Lazio.
Guida ammonisce Zaniolo ma, a mio parere, è un cartellino che avrebbe dovuto essere rosso per vigoria sproporzionata: Luis Felipe non ha riportato danni, per fortuna, ma il fallo avrebbe potuto avere conseguenze molto serie. Il VAR decide di avallare la scelta di Guida: scelta che non mi trova d’accordo, a mio parere c’erano tutti i presupposti per una “on field review“.

Al minuto 49 la Lazio chiede un calcio di rigore per un contatto in area tra Kolarov e Lazzari:

Oggettivamente il braccio di Kolarov è molto alto e rimane all’altezza del volto di Lazzari per un periodo di tempo non proprio modesto. E’ una situazione al limite sul quale è difficile anche per me esprimere un parere netto. Kolarov ha rischiato molto, non avrei criticato la scelta di punire l’azione del difensore della Roma. Naturalmente non si tratta di un chiaro ed evidente errore ma di una valutazione soggettiva dell’arbitro sulla quale il VAR non aveva alcun margine di intervento.

Al minuto 81 ancora Kolarov e Lazzari protagonisti. Il difensore della Lazio calcia il pallone verso un proprio compagno e si scontra subito dopo con Kolarov:

Con un minimo di esperienza il difensore della Roma impedisce a Lazzari di proseguire la corsa ma, oggettivamente, mi pare troppo poco per poterlo giudicare come un fallo imprudente. La SPA è esclusa: difesa schierata, distanza enorme dalla porta degli avversari.
Condivido la decisione di Guida.

Al minuto 91 il secondo errore di Guida.
Santon perde un pallone sulla trequarti offensiva e placca Immobile:

Situazione differente dalla precedente perché, in questa circostanza, tanti giocatori della Roma si trovavano oltre la linea del pallone e la trattenuta è stata evidente, prolungata ed atta ad impedire lo sviluppo di un’azione pericolosa. Santon doveva essere ammonito e, di conseguenza, espulso.

48 commenti
  1. Vincenzo
    Vincenzo dice:

    Buonasera Ing. Marelli,
    Leggendo la sua disamina, sulla quale concordo appieno con le spiegazioni fornite, sono rimasto tuttavia spiazzato sul fallo in scivolata di Criscito del Genoa.
    Pensavo che quando un giocatore saltasse e poi si lasciasse cadere senza che vi sia alcun contatto, tale dinamica rientrasse nel novero delle simulazioni (o perlomeno dei non falli).
    Ad esempio quando i calciatori saltano il portiere in uscita bassa e poi si lasciano cadere senza contatto, solitamente si parla di simulazione.
    Dunque la sua analisi mi ha preso un po’ in contropiede e da qui sorge la mia domanda: come si distingue il non-contatto falloso dal non-contatto non falloso? Qualche dritta nella lettura tecnica di tali episodi?
    Grazie del lavoro e disponibilità

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      E’ una fattispecie particolare, esattamente come la (giusta) espulsione di Ronaldo a Napoli nello scorso febbraio.
      In questo caso bisogna considerare che, nel caso in cui Sottil non avesse saltato, sarebbe stato preso in pieno da Criscito. Il regolamento, infatti, descrive la fattispecie come “sgambettate o TENTARE di sgambettare un avversario”.
      Come diceva Collina “non è necessario che un fallo vada fischiato solo nel caso in cui ci sia contatto. Per fischiare non è necessario veder saltare una tibia od un perone”.
      In sostanza, il giocatore salta per evitare una “legnata” (passami il termine) ma ciò non assolve il difendente che, in assenza di salto, avrebbe preso in pieno l’attaccante.

  2. William
    William dice:

    Ciao Luca,
    Secondo te quanti anni impiegherà Prontera a salire in Serie A?
    Saluti cordiali e grazie

  3. Rosario
    Rosario dice:

    Buon pomeriggio Dr. Marelli.
    Avrei due domande da porle:
    (1) Se un attaccante mira volontariamente al braccio largo del difensore per ottenere il rigore (stile Baggio ai mondiali), è calcio di rigore oppure è comportamento antisportivo e quindi cartellino giallo per l’attaccante? [domanda molto teorica lo so, perché non si potrà mai dimostrare il dolo, però mi incuriosiva sapere a termini di regolamento come andrebbe valutato tale episodio secondo lei]
    (2) Che fine ha fatto il cartellino verde in Serie B..? Qual è il suo parere su quell’iniziativa?
    Grazie, ossequi,
    Rosario Casazza

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      1 – In linea di massima potrebbe essere comportamento antisportivo ma è davvero difficile aver certezza del fatto che un attaccante possa mirare una mano. In ogni caso non sarebbe rigore, è una leggenda metropolitana questo rischio di attaccanti che mirano alle mani e che tocchi di tal genere potrebbero essere puniti;
      2 – Non è mai esistito fisicamente, semplicemente veniva indicato dagli arbitri nel referto un giocatore distintosi durante la gara per fair play.
      Mi auguro che abbiano abolito ‘sta stupidaggine…

      Ciao.

  4. Stefano
    Stefano dice:

    […]
    – non è sufficiente che la Lazio abbia effettivamente sviluppato l’azione arrivando alla conclusione, affinchè il danno provocato da zaniolo su luis alberto non debba esser sanzionato. E’ necessario e sufficiente che la Lazio abbia realizzato l’azione, altrimenti il danno di avere un giocatore in meno durante l’azione può esser sempre imputato come elemento diminutivo della mancata realizzazione, ovvero gol. Oltre alla acclarata antisportività del gesto, ovvero di un placcaggio vero e proprio stile rugby.
    – la gomitata su Lazzari data da kolarov è assolutamente da sanzionare, se non direttamente sul campo dall’arbitro, almeno dal VAR, poichè, una gomitata.. non è una spinta o intervento scomposto o quel che si voglia portare ad esempio, ma è una gomitata e in quanto tale, violenta. Senza contare le due mani dell’altro difendente sullo stesso Lazzari. E’ un rigore.. so la re!
    – concordo su lei rispetto alla prima ammonizione su florenzi, posso capire ed anche accettare e comunque l’arbitro stesso ha compensato con Radu, anche platealmente spiegando l’aspetto.
    -. l’ammonizione su Immobile è da sciocchi, per non usare un’altra parola… e la condotta utilizzata con i giocatori della Lazio è stata assolutamente pregiudizievole, basti vedere la faccia di Guida (sempre più in stato di ebbrezza) in occasione della mancata espulsione di santon, dove minaccia lo stesso Immobile che quasi implora una sua decisione in merito, incredulo!
    – Non riesco a capire come abbia fato, mi sembra vi fosse Mazzoleni, grandissimo arbitro a mio parere, a non intervenire nella mancata espulsione di zaniolo (rivedendolo a casa mi sono piegato in due dalle risa, sentendo i commentatori sky dire inizialmente che forse poteva essere rosso, per poi al replay, affermare che il giallo era invece stata addirittura una sanzione troppo severa.

    Il tutto, non ci crederà perchè non sono stato molto buono con lei, con la massima stima.
    Stefano Leone.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      La prima frase l’ho cancellata ma mi preme risponderLe con la massima calma possibile: affermazioni di quel genere le può andare a scrivere a casa Sua; alla prossima salvo, pubblico e querelo.

      Sul resto rispondo, giusto per far capire a tutti il significato della locuzione “scrivere senza avere la minima idea dell’argomento”:

      1 – Il danno procurato non esiste. Lo ripeto da circa un lustro, ormai anche l’ultimo dei giapponese nella foresta ha abbandonato questa locuzione che non significa assolutamente nulla. Che un calciatore non possa partecipare all’azione, nel regolamento non esiste riferimento. Quel che conta è l’azione potenzialmente pericolosa della squadra, non del singolo. Zaniolo ha commesso un fallo normalissimo che non ha impedito lo svilupparsi di un’azione pericolosa della Lazio.

      2 – Come ho scritto, è un episodio che può lasciare dei dubbi.
      Come ho scritto, se avesse fischiato non avrei criticato la scelta.
      Come ho scritto precedentemente, se non si conosce un argomento o si tace oppure si studia.
      Il VAR, in quella circostanza, non può MAI intervenire perché non è condotta violenta e, soprattutto, perché l’arbitro ha visto e valutato. Se per te è rigore, ne prendo atto. Per tanti non è rigore (e ci stanno entrambe le opinioni) ma senza dubbio non si tratta di chiaro ed evidente errore.
      Se non conosci il protocollo, studialo.
      Oppure chiedi con educazione (non con questi toni da osteria) e ti spiego il funzionamento. Anche se, dopo due anni, è drammatico non aver ancora capito come funzioni in VAR, eh…

      3 – Le ammonizioni risparmiate di Radu e Florenzi hanno due genesi completamente differenti, la compensazione non c’entra assolutamente niente. L’ho spiegato: se vuoi capirla bene, se non vuoi capirla amen…

      4 – “Guida sempre più in stato d’ebbrezza”: questa frase l’ha scritta Lei, se Guida o chi per esso dovesse chiedermi i dati di chi ha scritto questa affermazione, glieli consegnerò immediatamente. Un commento contenente un’affermazione del genere può tranquillamente essere ignorato nel contenuto successivo.

      Se il 1967 è l’anno di nascita, forse sarebbe il caso di crescere, no? Mi pare arrivato il momento.
      Saluti.

    • Stefano
      Stefano dice:

      Intanto la ringrazio per la risposta, nonchè per non avermi querelato. Con la Sua altrettanto calma mi preme solo brevemente dirle che la mia era una critica ironica (senza entrare nel merito, per quello parlavo di Lo Bello) e per lo stesso motivo la mia chiosa finale Le rimarcava la stima per quanto scrive qua sopra.
      Detto questo, vorrei entrare nel merito, senza dar dell’incompetente a nessuno, come mi sembra che invece Lei faccia con me: se le scrivo qua sopra è per confrontare il mio pensiero con un pensiero “acculturato” sul tema oggetto della discussione, pensiero di cui sono convinto naturalmente ma che pongo disponibile a ripensamento, altrimenti sarei ancora più becero veramente di quel giapponese..
      1) non ho parlato di danno procurato, mai! Ritengo che innanzi tutto e a prescindere, il fallo di zaniolo su luis alberto sia da ammonizione e sinceramente non capisco come faccia Lei a non ritenerlo tale; un giocatore che blocca un altro con entrambi le mani, gettandosi sul corpo, non lo ritiene da sanzionare con il giallo? Inoltre, come le dicevo non ritengo che il danno sia sdoganato dal fatto che la Lazio abbia comunque concluso l’azione, poichè non avendola conclusa con il gol ed avendo il fallo di fatto annullato il vantaggio numerico della squadra attaccante, è stato determinante. Perchè Lei parla di fallo normalissimo?
      2) Lei qui mi dice che praticamente dovrei tacere perchè non conosco l’argomento. Ok. Allora Le chiedo, ma veramente come sopra con la massima curiosità e non strafottenza: dare una gomitata non rappresenta gioco violento?? Non vengono richiamati gli arbitri dal Var quando è constatato un episodio violento come una gomitata o “addirittura” uno sputo? Dico addirittura perchè l’accezione del termine “violento” viene giustamente ampliato nel giudizio.
      3) Lei dice che la compensazione non c’entra nulla nel caso florenzi – radu. Forse però lei non era presente allo stadio o forse non avrà avuto la fortuna che le immagini televisive abbiano inquadrato l’arbitro (ps: Guida in stato di ebbrezza è anch’essa una battuta… pensavo fosse chiaro… credevo anche simpatica…. mah, ok!). L’arbitro ha, come Le ho scritto, platealmente, fatto capire che il fallo di radu faceva pari e patta con quello di florenzi, indicando radu e poi indicando la porzione di terreno dove era avvenuto il fallo di florenzi a inizio partita, sancendo nell’aria con le mani un gesto di annullamento e che da quel momento in poi non sarebbero stati tollerati altri falli pesanti. Scusi se mi dilungo, ma anche in un punto in cui mi dichiaro d’accordo con Lei, mi scrive come se fossi un testone.. ok.. amen.
      4) senza parafrasi, allora, io affermo che secondo me è molto più grave aver minacciato con lo sguardo immobile, nell’occasione della mancata espulsione di santon. Lei cosa ne pensa del fatto che, oltre a non averlo espulso (ok.. errore, si possono fare errori, trovo molto meno grave questo piuttosto della mancata concessione del rigore) venga trattato così un giocatore che tu poco prima hai ammonito per un gesto di stizza (neanche rivolto all’arbitro!!) che ti viene educatamente, senza livore, con calma, a chiederti “Perchè?” ?
      5) infine, l’ultimo punto, che Lei ha saltato forse perchè l’ha associato a quello precedente che non ha voluto commentare causa la mia colpevole battuta mal proposta, Le chiedo nuovamente e in breve quali possono essere le motivazioni per le quali il Var non abbia chiesto l’OFR nell’occasione del cartellino giallo di zaniolo per il fallo oggettivamente pericolo e violento su luis felipe. Credo si possa affermare oggettivamente violento…

      si, sono del 67. Forse sono più “grande” di Lei. Le scrivo per confrontarmi, non per litigare. Le scrivo perchè la ritengo ferrata e scevra da certi meccanismi. Quindi Le scrivo, così come Le ho scritto anche prima, perchè La stimo. Toni da osteria non mi sembra proprio di averli tenuti e mi permetto solo di farla ragionare su una cosa: non si finisce mai di imparare, neanche se fossi stato nel ’37.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      1 – Non ha mai parlato di danno procurato:

      Ah...

      Ok, allora Le hanno hackerato la mail.
      Sul resto ripeto il concetto: il regolamento è quello che ho citato nella precedente risposta. Se non vuole capirlo, non è un problema mio.

      2 – C’è una certa differenza tra gomito alto e gomitata.
      Koulibaly aveva un gomito alto ed andava ammonito.
      Kolarov ha appoggiato un gomito alto su Lazzari. Dinamica completamente differente ed esempi che servono SOLO ad indicare la fattispecie di gomito alto, non che andassero puniti allo stesso modo (dato che non esistono episodi identici).

      3 – Ha indicato che “come per il precedente fallo vale il concetto di primo avvertimento su un fallo al limite dell’ammonizione”. Non c’entra nulla la compensazione.

      4 – Mi faccia capire: Immobile che urla contro Guida è un comportamento descritto come “educatamente, senza livore, con calma” mentre Guida che guarda Immobile è un comportamento minaccioso?
      Boh…

      5 – Perché, come ho scritto, è un episodio al limite e non un chiaro ed evidente errore. E torniamo alla conoscenza del protocollo.

      Sì, Lei è più “maturo” di me anagraficamente.
      In questo commento dimostra un minimo di educazione in più (probabilmente perché, a 52 anni, si riesce a comprendere di aver decisamente esagerato per insulti, diffamazioni, ineducazione e mancanza di quel rispetto che dimostro rispondendo a tutti i commenti).

      La stima non si dimostra tacciandomi di dire balle nel momento in cui basta un semplice screenshot (vedasi sopra, alla voce “danno procurato”) per evidenziare il contrario.

      Chiudo qui, le risposte Le trova nei commenti e, se interessato, nel sito tutti i link per capire regolamento, protocollo, leggende metropolitane e tutto quel che serve per esprimersi conoscendo l’argomento.

      Buona serata.

  5. Lamberto
    Lamberto dice:

    Ciao Luca,
    Potresti darmi qualche cenno su come funziona la carriera da Osservatore Arbitrale?
    Come viene valutato un Osservatore, con che criteri, e da chi?
    Quali sono i parametri che ne determinano la promozione alla categoria superiore, o retrocessione in quella inferiore?
    Grazie della disponibilità e mi scusi per il disturbo.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Partiamo da un punto fondamentale: non esistono retrocessioni ma dismissioni. Una volta arrivati al top di carriera, un osservatore torna in sezione (e, a volte, aiuta anche a livello regionale se la carriera si è chiusa per limiti di permanenza nelle categorie nazionali).
      Le valutazioni si effettuano con conoscenza personale, capacità di parlare, qualità della scrittura, capacità valutativa, visione sulla futuribilità di un arbitro.

  6. Enrigo
    Enrigo dice:

    Non concordo sulla tua valutazione riguardo alla mancata ammonizione di Zaniolo, perché in quel caso il giallo è dovuto non per SPA ma per gioco sleale (non mi ricordo la dicitura corretta, ma ne parlasti in un secondo momento commentando l’ammonizione a hysaj in juventus napoli dell’anno scorso, facendo ammenda riguardo alla tua prima valutazione a riguardo). Peraltro un fallo analogo l’ha commesso, ignorato da Orsato, anche Pjanic in una ripartenza del Napoli. E lì sottraendo un giocatore in attacco al Napoli che poi non si rende infatti pericoloso a mio avviso andava ammonito anche per SPA.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Comportamento antisportivo.
      Ed infatti, in riferimento a quella gara ed all’episodio da te citato, scrissi che la sanzione disciplinare fu errata:

      hysaj

      Se proprio devi far riferimento alle mie opinioni, citale interamente.

      Su Pjanic ne abbiamo già parlato e vale il medesimo concetto espresso per Zaniolo Luis Alberto.

    • Enrigo
      Enrigo dice:

      Scusa, ma dovresti leggere con attenzione prima di rispondere, anche se capisco che hai tante richieste, specie se muovi critiche a chi ti scrive. Ho scritto esplicitamente che “ne parlasti in un secondo momento commentando l’ammonizione a hysaj in juventus napoli dell’anno scorso, facendo ammenda riguardo alla tua PRIMA valutazione a riguardo”. Quindi nell’articolo che citi c’è la tua prima valutazione a riguardo. Ma in seguito ammettesti, non ricordo dove ma ne sono piuttosto certo, che l’ammonizione non era causata da SPA (che ovviamente non c’era) bensì appunto da comportamento antisportivo (trattenuta prolungata). La quale trattenuta prolungata o comunque volontaria la consideri tu stesso da ammonizione. Ti cito a questo proposito come prova un paragrafo di un altro tuo articolo (22esima giornata dell’anno scorso): “Anche in questa circostanza nulla da obiettare: l’attaccante della SPAL ruba tempo e pallone al difensore che non può far altro che trattenere platealmente l’avversario che stava entrando in area di rigore. Azione di Paloschi senza la minima irregolarità, l’ammonizione di Nkoulou è giustificabile sia per la trattenuta (comportamento antisportivo) che per la dinamica (fallo commesso per impedire il concretizzarsi di un’azione potenzialmente pericolosa).” Da quello che scrivi si desume che una trattenuta prolungata è considerata di per sé comportamento antisportivo e quindi va sanzionata con un giallo.
      Ritengo che anche una trattenuta volontaria ad un avversario che ti scappa via possa esservi equiparata, è un fallo antisportivo, come stoppare il pallone con la mano volontariamente (bloccandolo proprio, ad esempio), cosa che viene sempre sanzionata col giallo, anche senza una situazione da SPA.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      E’ abbastanza sconcertante quel che scrivi: non critico affatto chi mi scrive (ad eccezione di chi insulta senza motivo e con scadente comprensione del concetto di educazione) anzi cerco di chiarire ulteriormente chi avanzi dei dubbi regolamentari. Non me la prendo, capisco che sia complesso comprendere che qui si discute su fatti e non certo su illazioni, voci di corridoio o teorie più o meno strane.
      Non ho mai fatto ammenda di quell’opinione ma ho scritto che si trattava di una direttiva specifica di Rizzoli che aveva chiesto ai suoi arbitri di ammonire per comportamento antisportivo qualsiasi trattenuta. Criticai quella scelta perché, secondo me, era palesemente una forzatura della lettera del regolamento.
      Nel corso della stagione questa direttiva è stata giustamente abbandonata giornata dopo giornata, riportando l’ambito sanzionatorio nella SPA e non nella semplice trattenuta senza sviluppi possibili immediati.

      Come ho sempre detto e scritto, ci possono essere direttive e norme regolamentari che non amo particolarmente ma che, essendo parte della disciplina attuale, non posso sottacere. Ed ecco perché, pur non condividendo la direttiva, ho espresso nella scorsa stagione le motivazioni alla base di alcune sanzioni tralasciando il fatto che non mi piacessero.
      Quest’anno pare (e dico pare) che questa direttiva sia caduta e, pertanto, non la cito più (con personale soddisfazione per aver riportato le azioni entro il regolamento).

      Che un fallo di mano volontario venga sempre punito con l’ammonizione è falso: non esiste nel regolamento una tale norma (esisteva vent’anni fa ma è stata abbandonata illo tempore) ed il fallo di mano viene punito per gli stessi motivi di un fallo o di una trattenuta.

      Ciao.

  7. Giorgio
    Giorgio dice:

    Buongiorno sig. Marelli, volevo chiederle una cosa: credo di non sbagliarmi (ma non lo escludo al 100%) ma ricordo di aver letto più volte nel suo blog considerazioni di questo tipo “un fallo da rosso lo è sia se fatto al 1 minuto che al 90” oppure “non capisco i giocatori che di fronte all ammonizione protesta o dicendo {ma è solo il primo fallo che faccio} perché un fallo da giallo è da giallo sia se è il primo e sia se è il decimo” ecc ecc… Quando ora ho letto la sua considerazione sul non giallo a florenzi dopo pochissimi minuti, sono un attimo restato interdetto… Ricordo male io quindi o ha cambiato opinione lei? Ovviamente non sono né laziale e né romanista, poteva anche essere a parte invertite, glielo avrei chiesto lo stesso ?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Da rosso.
      Qui stiamo parlando di un fallo tra il negligente (semplice fallo) od imprudente (giallo), non certo da rosso.
      E’ una differenza che pare da poco ma che è tutt’altro che ininfluente.

      No, non ho cambiato opinione, semplicemente ci sono gialli che non possono essere risparmiati (SPA, maglia levata, comportamento antisportivo) ed altri che possono essere amministrati differentemente.

  8. Alessandro
    Alessandro dice:

    Domanda che forse dovrei rivolgere più a un ingegnere che ad un avvocato, ma ci provo. Come è spiegabile quella “discrepanza” nel (non)fuorigioco di Lautaro in Cagliari-Inter tra l’immagine dei 16 metri, convenzionalmente usata come immagine per gli offside, e quella, molto schiacciata e non in asse, utilizzata dal VAR per la posizione dei cursori? Cioè io personalmente, considerando i tradizionali errori di parallasse, son rimasto molto stupito che abbiano usato quell’immagine come immagine “ufficiale”, solo perchè si vedeva il piede di Pisacane e tutt’ora non me lo spiego. È normale che non ci fossero altre immagini disponibili?

    E, più da arbitro questa, è possibile da regolamento che venga lasciata la decisione del campo (fuorigioco segnalato dall’assistente) nel caso in cui non ci siano immagini disponibili oppure in questi casi l’utilizzo della “cross air” è obbligatorio?

  9. Stefano
    Stefano dice:

    Premesso che quando ho un problema di interpretazione sui comportamenti degli arbitri guardo subito il blog di Marelli che trovo sempre molto didattico analitico e super partes, e premesso che il tuo blocco da parte dell’AIA e’ una cosa indegna; mi chiedo, quindi se Dzeko avesse fatto apposta a tirare sul braccio di Milinkovic non sarebbe stato rigore?
    Mi viene da ridere pensando a Immobile che tira sul braccio di Iago Falque e alla Lazio il rigore non l’hanno dato, ma hanno espulso Immobile! (Lo so, la fattispecie era diversa, c’e’ stato il confronto con. Burdisso che e’ poi stramazzato al suolo…).

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Secondo me il problema non si pone proprio per due motivi:
      – al momento del tentativo di cross Milinkovic Savic era ancora in ritardo ed aveva le braccia in posizione naturale. A meno che Dzeko non sia uscito da Matrix, dubito che sia in grado di valutare traiettoria, movimento in arrivo, potenza ed altezza del pallone per beccare un braccio che deve ancora alzarsi;
      – un attaccante non ha alcun interesse a rischiare di perdere un pallone per tentare di mirare un braccio.

      L’episodio Immobile-Falque è tutt’altro, non ha alcuna conferenza con quel di cui stiamo discutendo.

  10. Giorgio
    Giorgio dice:

    Buongiorno, grazie come sempre per l’approfondimento, condivido quasi tutte le valutazioni. Sono tuttavia rimasto stupito del suo apprezzamento per la mancata ammonizione di Florenzi al 2′ del derby di Roma. Se Florenzi ha commesso un fallo imprudente, la mancata ammonizione è un errore. Credo che il regolamento, nel caso di episodi di facile intepretazione, debba essere puntualmente applicato indipendentemente da squadra, partita, minuto e punteggio. In caso contario, si rischia di non apparire coerenti nelle decisioni prese e di lasciare spazio a facili dietrologie.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      E’ un fallo al limite tra negligente ed imprudente. Più il secondo che il primo.
      Però è anche un derby, non ci trovo nulla di male nel “risparmiare” una sanzione disciplinare nel caso in cui ci sia lo spazio regolamentare per limitarsi ad un richiamo verbale.
      Chiaro, ci sono situazioni e situazioni e proprio questa è la sensibilità arbitrale. Se, per esempio, avesse risparmiato un giallo per un fallo come quello di Vieira a Reggio Emilia non si sarebbe trattato di una scelta strategica ma di un errore inescusabile.
      Arbitrare è veramente complesso perché in una gara ci sono mille sfumature da considerare, anche dal punto di vista strategico-disciplinare. Non è facile far passare questo concetto ma continuerò a provarci: molti mi hanno dimostrato di aver compreso il concetto.

  11. Antonio
    Antonio dice:

    Buongiorno Luca, prima cosa grazie per questo servizio che ci offri ogni giornata di campionato.
    La mia, più che una domanda, è una riflessione riguardo la nota sul razzismo di ieri a Cagliari. Non pensi che ormai i provvedimenti per questi gesti disgustosi riguardano l’eco mediatico che si crea piuttosto che i fatti realmente accaduti? Mi spiego. A Cagliari, si verificano spesso questi casi, vedi ieri e vedi la stessa cosa successa con Kean l’anno scorso in Cagliari-Juve, ma nessun provvedimento. Quando dopo Inter-Napoli, si venne a creare un caso mediatico seguito da appelli, fiaccolate e minacce di sospendere le partite, non si esitò a concedere 2 turni a porte chiuse e una con la curva vuota (sacrosanti, anzi sempre pochi per questo genere di episodi). In ogni caso vedo una clamorosa differenza nell’affrontare questi casi. Spero di essere stato compreso, buona giornata

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Hai centrato un punto importante.
      Per quanto mi riguarda la lotta al razzismo (ormai evidente come degrado sociale) va combattuta con pene pesanti e con l’individuazione personale degli autori. Colpire le società non serve assolutamente a nulla e spesso si trasforma in arma di ricatto da parte di piccoli gruppi organizzati nei confronti della società stessa.
      Interessante, in questo senso, l’intervista di Gravina della scorsa settimana nel passaggio in cui parlava del superamento della responsabilità oggettiva che, come dimostra il susseguirsi di queste porcate, non ha avuto alcun effetto concreto se non economico per le società.
      Gli stupidi, invece, la passano regolarmente liscia e questo è un vulnus per tutto lo sport, non solo per le società che sono quasi impotenti.
      Il razzismo non si batte culturalmente negli stadi ma lasciando fuori dallo sport gli imbecilli.

  12. Roberto
    Roberto dice:

    Caro Luca, sei stato già molto esauriente nella valutazione dell’indecoroso rigore dato alla Fiorentina. Ma non credi che questo episodio sia l’ideal-tipo di chiaro ed evidente errore? Della serie: se il VAR non interviene per una OFR in questi casi, quando mai lo potrà/deve fare? Non c’erano assolutamente dubbi sul non-fallo di Romulo…eppure, il mancato intervento di Banti ha rischiato di pregiudicare l’esito del match (se fosse entrato il palo di Chiesa al 93’…). Reputo la cosa molto, molto grave.
    Grazie mille per l’attenzione, Roberto

    ps) se non l’avessi visti, ti consiglio di guardare i rigori dati la scorsa settimana a Perugia in Perugia-Chievo e a Empoli in Empoli-Juve Stabia. Due mostruosità nella casistica dei “falli di mano” da far vedere e rivedere a tutti gli arbitri perchè non si verifichino mai casi così…

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      No perché un contatto c’è stato, Giacomelli era in posizione ideale per valutare ed il VAR non aveva spazio di intervento secondo la lettera del protocollo.
      In questo caso sarebbe stato fondamentale il challenge: se il Genoa lo avesse avuto a disposizione avrebbe certamente imposto la review e, con ogni probabilità, portato l’arbitro a cambiare la sua decisione.
      Banti non ha responsabilità, semplicemente era impossibilitato dal protocollo a richiamare Giacomelli. Sono questi gli episodi che convinceranno l’IFAB ad introdurre il challenge perché il VAR non deve essere uno strumento a disposizione degli arbitri ma del calcio in generale.

      Il rigore di Perugia-Chievo l’ho visto e non sta né in cielo né in terra, un errore enorme probabilmente dovuto a scarsa comprensione delle linee guida.

  13. michele
    michele dice:

    Buongiorno Luca, mi puoi spiegare quale ratio ti fa dire che Lukaku non influenza minimamente l’azione, se non altro per la sua stazza, un armadio di quelle proporzioni influenza a prescindere! No a parte gli scherzi, come si fa a dire con tanta certezza che Lukaku non interferisce su un possibile intervento del difendente n° 23?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Il regolamento non discrimina (e ci mancherebbe!) i giocatori per stazza od altezza.
      Il concetto centrale è influenzare un avversario (che non c’è) oppure trarre vantaggio dalla propria posizione (ed anche questo non si concretizza).
      Manca solo di porre delle differenze per qualità fisiche… 😉

    • Enrigo
      Enrigo dice:

      Il commento è scherzoso, ma effettivamente la stazza rientra in parte nel regolamento, perché una condizione per ritenere attiva la posizione di un giocatore in fuorigioco è se copre la visuale del difendente che sta per intervenire. Quindi ci sono dei casi in cui un Insigne non copre la visuale se non alla mascotte della squadra avversaria (si scherza) e un Lukaku impedisce all’intera curva di godersi l’azione. Nel caso specifico però non mi pare si possa ritenere attiva la posizione dell’attaccante dell’Inter, anche considerando che il difendente è sul metro e novantacinque (assurdo che si sia fatto superare da Lautaro, 20 cm più basso…).

  14. Matteo
    Matteo dice:

    Ciao Luca, secondo te è possibile diversificare le “sanzioni” nei falli di mano in area?
    Mi spiego meglio: se un tiro indirizzato verso la porta (quindi potenzialmente pericoloso) viene fermato da una mano o un braccio punirlo con il rigore, se invece si tratta di sponda, passaggio o cross punirlo con una punizione di seconda da battere nel punto di “impatto”.
    Ovviamente è sempre riferito ai tocchi di mano casuali tipo quello di Cerri o Samir nella scorsa giornata, se è volontario, che sia cross o tiro, sempre punito col rigore.

    Potrebbe essere una soluzione o possiamo definirla “una ca**ata”?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Tale ipotesi è difficile perché creerebbe ulteriore discrezionalità: già è difficile così, cosa accadrebbe in fattispecie punite alternativamente con calci di rigore o punizioni indirette?
      Già c’è caos adesso, una tale innovazione distruggerebbe il gioco completamente.
      In realtà la disciplina non è complessa ma è difficile l’interpretazione. E, soprattutto, c’è un gravissimo problema: spesso (se non sempre) gli episodi vengono valutati per “tifo” e non secondo regolamento, è per questo che è difficile far passare i concetti alla base di una decisione in merito.

  15. Dario
    Dario dice:

    Salve Marelli, nel gol di Martinez in Cagliari inter, sebbene non prenda parte attiva all’azione, lukaku non crede che attirando dei difensori del Cagliari verso se, possa invece influenzare, seppur indirettamente ,l’azione del gol e financo la regolarita della prima rete dell’inter?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Il regolamento è chiaro: il fuorigioco si concretizza nel momento in cui un giocatore in posizione irregolare influenzi direttamente (con un body check, per esempio) un avversario oppure tragga vantaggio dalla sua posizione.
      Non è il caso di Cagliari: Lukaku non partecipa attivamente all’azione e non trae alcun beneficio dalla sua posizione.

  16. Alessandro Papitto
    Alessandro Papitto dice:

    Grazie della risposta. Condivido il fatto che non si debba giudicare una partita da un paio di episodi. Condivido in questo caso molto meno il giudizio complessivo sulla gara, specialmente la distribuzione dei cartellini (4 alla Lazio, 3 alla Roma) che non rispecchia quanto avvenuto in campo. Credo anzi la partita non sia degenerata più per il corretto comportamento dei giocatori che per un controllo effettivo del direttore di gara.

    p.s. il fuorigioco che ha portato all’annullamento del gol della Lazio al 92′ nasce proprio dalla fascia di Santon, che come giustamente dice, non doveva più essere in campo.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Prendo atto della tua opinione ma non sono affatto d’accordo.
      Ci sta: ragioniamo su due piani differenti, spero un giorno di riuscire a far comprendere questo concetto anche a chi non osserva con l’occhio dell’arbitro.

  17. Alessandro
    Alessandro dice:

    Il IV uomo del derby, Rocchi, due anni fa non si fece problemi (giustamente!) a sventolare il secondo giallo in faccia a Radu. Purtroppo sembra che Guida non abbia la sua stessa personalità: ho avuto l’impressione che, avendo paura di condizionare la partita, abbia deciso di non tirare mai fuori i cartellini, sperando che i calciatori non si facessero troppo male. Il risultato è che, in uno dei derby più semplici degli ultimi anni (al di là del rigore estremamente evidente, non c’è stato alcun episodio dubbio), alla fine mancano molti cartellini, tra cui un clamoroso secondo giallo a Santon.

    • Alessandro
      Alessandro dice:

      Certo, ci mancherebbe altro, non sono mica la bocca della verità! Però proprio il secondo giallo non dato a Santon è esemplificativo della mia idea: immagino che Guida abbia pensato che, arrivati ormai al 91′, non c’era motivo di diventare protagonisti e cacciare qualcuno; meglio limitarsi a fare finta di niente, tanto l’errore sarebbe stato quasi ininfluente e nessuno se la sarebbe presa con lui.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Può essere.
      Ma credo che sia stato solo uno svarione dovuto al fatto che Guida ha mal interpretato l’azione, probabilmente non rendendosi conto del fatto che la difesa della Roma era piuttosto sbilanciata in attacco.

  18. Bruno
    Bruno dice:

    Buon giorno, volevo sapere la sua opinione sulla gomitata subita da Bonucci.
    Se fosse stato Bonucci a darla, e l’arbitro non avesse fischiato e ammonito, cosa sarebbe successo?
    Sui giornali e Rizzoli cosa avrebbe fatto?
    Grazie

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Al di là del fatto che siamo su un approfondimento che non tratta di quella partita, rispondo solo per porti una domanda: ma ti rendi conto di quanto sia sciocco quel che chiedi?
      Dai, su, forse sarebbe il caso di crescere un po’.

  19. Alessandro Papitto
    Alessandro Papitto dice:

    Leggo spesso il suo blog da tifoso, per imparare ed avere un punto di vista oggettivo sui casi arbitrali, depurato dalla ovvia parzialità del tifo. Capisco che il giudizio su una prova arbitrale sia complessivo e non necessariamente basato sugli episodi. Francamente non capisco però come si possa definire entusiasmante la prova di Guida, quando se ne sottolineano tre errori gravi che avrebbero potuto cambiare l’esito dell’incontro (due rossi, un rigore). Il tutto in una direzione in cui l’arbitro ha concesso ripetute perdite di tempo dalla metà del primo tempo senza alzare un cartellino. Le faccio notare poi una imprecisione, il fallo da espulsione di Zaniolo era su Luis Felipe (non Luis Alberto) che dopo pochi minuti è dovuto uscire dal campo per quell’infortunio. Non è stato ancora comunicato se l’infortunio avrà conseguenze più gravi.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Il rigore, al posto di Guida, non l’avrei concesso: contatto al limite ma nulla di particolare. La mancata espulsione di Santon è episodio del 91esimo minuto.
      L’unico vero errore (secondo me) è su Zaniolo.
      Diciamo anche due errori: giudicare una prestazione eccellente sulla base di due soli istanti è sbagliato, come ho scritto decine di volte. Capisco questa difficoltà di comprendere il concetto, abituati da decenni a condannare gli arbitri per un singolo errore ma è una linea derivante dall’esperienza personale.

  20. Giovanni
    Giovanni dice:

    Zaniolo andava ammonito eccome, l’azione era potenzialmente pericolosa proprio per quel giocatore che si stava lanciando in avanti e viene abbattuto. Che razza di vantaggio è andare avanti? A quel punto fischi e ammonisci. Guida è stato pessimo in tutta la partita, Florenzi andava ammonito almeno 3 volte, Radu dopo 10 minuti ha fatto un fallo che più imprudente non si può senza essere ammonito.
    Ottimo Maresca? Spero stia scherzando… 95 minuti pro Inter in ogni singola decisione

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      L’azione potenzialmente pericolosa si è concretizzata?
      Sì, dato che la Lazio è arrivata in contropiede nell’area della Roma.
      Per tal motivo l’ammonizione non solo sarebbe stata sbagliata tecnicamente ma proprio concettualmente perché la trattenuta non ha impedito nulla.

      Sul resto del commento non mi esprimo ma solo un consiglio: prima di scrivere togliersi la maglietta sarebbe meglio 😉

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  1. […] Marelli, ex arbitro di Serie A e ora opinionista, ha analizzato dal suo sito la direzione di gara di Giacomelli in Genoa-Fiorentina soffermandosi sugli episodi incriminati. In […]

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