I giocatori cominceranno a mirare le braccia: breve storia di una leggenda…

Quante volte, in queste prime due settimane di campionato, abbiamo sentito l’affermazione secondo la quale “i calciatori più tecnici cominceranno a mirare le braccia dei difensori per guadagnare un calcio di rigore“?

Tante, troppe.

E’ la dinamica classica di una leggenda metropolitana: spesso per mancata comprensione di una novità viene lanciata un’interpretazione verosimile ma non veritiera.
La ricostruzione, essendo verosimile, non viene approfondita e, nel giro di pochi giorni, viene ripresa da una moltitudine di persone che diffondono una notizia che, in realtà, non ha alcun fondamento.

Pensiamo al recente scenario politico.
Quante volte abbiamo letto questa “notizia“?

Notizia verosimile? Sì, perché Laura Boldrini è parte di LEU, alcuni parlamentari di LEU sosterranno il nuovo governo, non era completamente impossibile che la deputata di LEU potesse assumere un ruolo attivo.
Per fortuna in Italia abbiamo tanti siti che svelano bufale più o meno sensate: azione meritoria. La foto è tratta dal sito www.bufale.it.

Una volta messa in rete una bufala, diventa complicato smontarla perché chi la condivide spesso crede anche al fatto che la stampa sia complice e non voglia che si sappia quel che accade tra i “poteri forti”.

Un tempo queste leggende metropolitane giravano nei bar o nelle discussioni del mattino davanti alla macchinetta del caffè, oggi circolano sui social, sulle chat, sulla messaggistica privata.

Non siamo certo a questi livelli (credere a bufale del genere significa avere grave problemi di comprensione della realtà) per quanto riguarda la questione del calcio di rigore per il semplice motivo che il regolamento del gioco del calcio è una materia che sembra facilissima ma, in realtà, è di rara complessità interpretativa.

Il motivo deve essere trovata nel fatto che, come spesso ho ripetuto, il calcio è uno sport facile ma dannatamente complesso.

Torniamo dunque al fallo di mano.
Dopo la prima giornata di campionato sono stato contattato da molti network radiofonici per tentare di portare un minimo di chiarezza sull’argomento, complicatosi ulteriormente a causa di alcuni errori di valutazione molto plateali:. A titolo esemplificativo ricordiamo il rigore assegnato in Cagliari-Brescia:

Il metodo migliore per creare confusione in materia è sostenere che questo calcio di rigore sia stato assegnato correttamente. In realtà questo è un clamoroso errore per due motivi:
– il VAR non doveva intervenire per consigliare la review;
– l’arbitro della partita, dopo aver visto le immagini, non doveva assegnare il calcio di rigore.

Il problema si acuisce oltremodo se il Presidente dell’AIA, alla Domenica Sportiva, sostiene che questo calcio di rigore sia stato assegnato correttamente. Ovviamente non è vero, l’affermazione di Nicchi è priva di fondamento ed ha alimentato involontariamente una bufala che già si stava gonfiando.

Nello spiegare le regole sul fallo di mano (che, come detto, non sono minimamente cambiate ad eccezione della punibilità oggettiva in occasione di reti segnate con braccia o mani, qui il link al testo), spesso mi sono riferito al famoso Italia-Cile dei Mondiali 1998.

Facciamo un passo indietro.
L’11 giugno 1998 l’Italia esordisce al Mondiale di Francia contro il Cile. A cinque minuti dalla conclusione della partita l’arbitro nigerino Lucien Bouchardeau fischiò un calcio di rigore a favore dell’Italia per un tocco di mano del difensore cileno Ronald Fuentes:

Questo calcio di rigore venne definito “generoso” anche dalla stampa italiana. Nel contempo scatenò la reazione della federazione cilena ed anche di quelle camerunense ed austriaca che accusarono senza mezzi termini l’arbitro di essere stato quantomeno influenzato dal peso politico della nazionale azzurra.

Oggi, a 21 anni di distanza, i ricordi di quel Mondiale si concentrano sulla finale Francia-Brasile, su Ronaldo immortalato mentre scende dalla scaletta dell’aereo, sul malore del brasiliano in albergo e su tutte le ricostruzioni della serata che precedette l’atto finale.

Quel che è passato nel dimenticatoio è che quell’edizione del Mondiale si aprì nel solco di una sperimentazione che puntava sulla punibilità in area di rigore di praticamente tutti i tocchi di mano.
L’arbitro Bouchardeau, venuto a mancare lo scorso anno all’età di 57 anni un’insufficienza cardiaca, pagò con l’esclusione dal Mondiale non questa decisione ma una direzione oggettivamente inguardabile dell’intera gara. Nelle cronache veicolate da disinformazione dilagante (compresa una presunta squalifica per corruzione, di cui non c’è traccia ufficiale se non una confusionaria ricostruzione su un presunto pagamento di 25000 dollari da parte di Blatter), tale esclusione venne collegata proprio al rigore assegnato all’Italia.

In realtà, secondo la lettura introdotta in quel mondiale, quel rigore andava assegnato proprio in forza di una applicazione piuttosto cervellotica della disciplina in merito ai tocchi di mano. Interpretazione che venne abbandonata immediatamente proprio perché il rischio era quello di dover premiare attaccanti dotati tecnicamente ed in grado di colpire volontariamente da distanza medio/breve la mano di un avversario.

D’altronde la sperimentazione di novità regolamentari è piena di fallimenti:
– è fallito miseramente l’esperimento del doppio arbitro, tentato in Italia nella Coppa Nazionale della stagione 1990/2000 dagli ottavi di finale in poi, con risultati agghiaccianti;
– è fallito l’esperimento (peraltro durato più anni) di valutare il fuorigioco sulla base della “luce”, cioè dell’effettiva distanza dei tronchi corporei (così venivano definiti) di difendenti ed attaccanti. Definizione abbandonata nel 2004 perché creava più danni che benefici dato che spostava solo “avanti” il problema dell’individuazione di una posizione irregolare:


– è stato abbandonato il concetto di “ultimo uomo” perché portava a paradossali espulsioni di difensori che risultava effettivamente nella posizione di “ultimo uomo” ma spesso a 60 metri dalla porta ed in posizione defilata.

Potrei citare altri casi ma sarebbe superfluo.
Basti sapere che tante innovazioni sono state accantonate perché creavano più problemi che benefici.

Torniamo all’episodio di Italia-Cile.
Se un caso del genere capitasse oggi, il tocco di mano del difendente non verrebbe mai considerato punibile per una semplice ragione: il regolamento dice tutt’altro.

Ecco il testo, che già abbiamo visto più volte in queste prime due giornate:

Sulla base del regolamento e dell’interpretazione autentica del significato, il tocco di mano di Fuentes oggi verrebbe giudicato NON punibile sulla base del concetto fondamentale di posizione non innaturale (quarto paragrafo) e di pallone proveniente da un avversario nelle vicinanze.

Insomma, pensare che basti mirare e “centrare” il braccio di un avversario a mezzo metro di distanza  è una leggenda metropolitana. Da smontare il prima possibile onde evitare che diventi una realtà virtuale difficilmente sradicabile.

Altrettanto fuori luogo un’altra teoria, ancora una volta veicolata da chi non ha nemmeno letto le novità regolamentari.
Qualcuno sostiene, infatti, che un difendente in difficoltà potrebbe “mirare” l’arbitro per interrompere l’azione e farsi consegnare il pallone con gli avversari ad almeno quattro metri di distanza, come espressamente statuisce la nuova regolamentazione in materia.

L’IFAB ha commesso alcuni errori nella stesura delle nuove norme (contribuendo non poco alla confusione dilagante, nella quale è cascato lo stesso presidente degli arbitri) ma non è composta da totali incompetenti.

Il rischio che un difendente possa “mirare” un arbitro per sbrogliare una dinamica complessa e pericolosa per la propria porta è stata espressamente prevista:

Se un calciatore calcia volontariamente il pallone addosso al direttore di gara (ma non con negligenza, imprudenza o vigoria sproporzionata) al fine di guadagnare una rimessa da parte dell’arbitro “favorevole” (magari in una pericolosa posizione d’attacco), il calciatore deve essere ammonito per comportamento antisportivo, e il gioco riprende con un calcio di punizione indiretto in favore della squadra avversaria“.

In sostanza l’IFAB ha ipotizzato questa ipotesi di comportamento antisportivo prevedendo per il colpevole di un tale atto volontario l’ammonizione.
E lo stesso concetto vale anche per un attaccante che, nei pressi dell’area, magari pressato da un avversario, decidesse di colpire l’arbitro col pallone al fine di ottenere il possesso in posizione pericolosa col primo difendente a quattro metri (pensate a quanto potrebbe essere appetibile l’idea di avere quattro metri di spazio al limite dell’area, ciò che permetterebbe di calciare in porta senza opposizione immediata): anche in questa circostanza, se mai dovesse concretizzarsi, il calciatore colpevole verrebbe punito con un calcio di punizione indiretto ed un’ammonizione.

Se del caso, tratteremo altre leggende metropolitane che potrebbero svilupparsi e diffondersi.
Con la speranza che certi commentatori decidano, una buona volta, di aprire per la prima volta un regolamento…

29 commenti
  1. Mario
    Mario dice:

    Ciao Luca, domanda tecnica: durante l esecuzione di un calcio di punizione l arbitro deve pretendere che i compagni di squadra di chi batte devono essere a 1metro dalla barriera o fregarsene e annullare il gol nel caso di distanza inferiore al metro? Questo perché vedendo Fiorentina-Juve, su una punizione x la Juve, Irrati si é molto concentrato sulla distanza della barriera viola non richiamando però quelli della Juve che erano accanto all ultimo difendente della barriera

  2. Massimo
    Massimo dice:

    Buongiorno dott. Marelli,
    premetto, qualora fosse necessario, che considero l’arbitro come facente parte del gioco e quindi ne accetto gli errori tecnici e di valutazione alla stessa stregua di un allenatore o di un giocatore ;non mi curo da dove provenga, al più spero dirige bene.
    Fatta questa premessa, ho notato che, nelle prime due giornate i media sono stati molto soft nel giudicare episodi tipo il rigore inesistente in fiorentina napoli, la simulazione di Martens, la sua mancata squalifica, il fallo di Koulibaly su Bonucci ed infine la designazione di Irrati in fiorentina. Tutto questo è commendevole:commenti pacati, polemiche ridotte al minimo e spazio dedicato agli episodi ridotto all’osso. La mia speranza è che si continui su questa falsariga, ma mi pongo un interrogativo che lei, forse, giudicherà retorico(sono un simpatizzante bianconero) :ma siamo sicuri che, nel proseguo del campionato, in questi e altri episodi, fosse protagonista la Juventus, i media avrebbero un atteggiamento altrettanto commendevole?
    La ringrazio per lo spazio che mi ha concesso.
    Cordiali saluti.
    Massimo Novo

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Beh, i toni sono soft fino ad un certo punto con qualche specifica:
      – il rigore della Fiorentina è correttissimo;
      – sul rigore del Napoli si è parlato eccome;
      – sulla mancata squalifica si è detto e molto;
      – il fallo di Koulibaly è stato evidenziato il giusto perché non era MAI da rosso;
      – la designazione di Irrati è normalissima,è buona solo per qualche stupidissima polemica social.

      Posso permettermi un consiglio?
      Non provarci con me, non casco in questi trucchetti.

      Ciao.

  3. Romualdo Arrigoni
    Romualdo Arrigoni dice:

    Gentile Avvocato Marelli,
    io trovo un controsenso di fondo nell’utilizzo della VAR:
    Se il Varista interviene solo in caso di chiaro ed evidente errore, perché lasciare poi all’arbitro la possibilità di mantenere la propria decisione? Non è un controsenso?
    Va cambiato qualcosa nella nomenclatura, come è possibile che l’IFAB (o adesso non so quale sia l’organo competente) non ci abbia pensato?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      In realtà la ratio della norma è di lasciare sempre all’arbitro (in situazioni soggettive) di decidere, evitando che una scelta del campo venga assunta da un VARista che può avere una visione differente dell’episodio. Se si lasciasse l’ultima parola al VAR, l’arbitro diverrebbe solo una figura marginale e ciò non è possibile perché l’arbitro deve mantenere la centralità nella direzione di gara.

    • Romualdo Arrigoni
      Romualdo Arrigoni dice:

      Grazie della risposta.
      D’accordo capisco la motivazione, ma allora in tale ottica non sarebbe più opportuno semplicemente parlare di “episodio che necessita di revisione video”, piuttosto che di “chiaro ed evidente errore”.
      In tal modo, si entra meno nel merito, a priori, della decisione e si evita quel paradosso.
      Che ne pensa?
      Grazie ancora

  4. Oliviero
    Oliviero dice:

    Buonasera Luca,
    Una domanda, quando tu eri alla CAN A-B c’era anche Stefanini di Prato?
    Come mai lo hanno fatto fuori? Pensavo fosse considerato una promessa…
    E Pierpaoli di Firenze, perché lo dismisero? Anche lui era bravo…no?
    Grazie ed una buona serata,
    Oliviero

  5. Casemiro
    Casemiro dice:

    aiaiai….Fiorentina-Juve al tuo collega di Pistoia….gara nervosissima con Montella sulla graticola….prevedo polemiche… ?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Irrati era ampiamente previsto.
      Trovo abbastanza insensata questa polemica preventiva: sono spariti migliaia di commenti su Orsato prima di Juventus-Napoli, evidentemente l’esperienza non insegna mai nulla… 😉

  6. Fabiano
    Fabiano dice:

    Luca cosa gli manca a Giacomelli per essere un arbitro di alta fascia?
    Quali sono le qualità che gli mancano?
    Perché da quel che vedoè un decennio che viene considerato un arbitro ‘medio’, ma niente di più.
    Grazie, un saluto,
    Fabiano

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      La continuità ad alti livelli.
      Ma non è certo un arbitro top, non lo è mai stato. Certamente è un arbitro affidabile ma, dopo il derby di Torino di un paio di anni fa (diretto male, oggettivamente), non si è più visto ad alti livelli. E non credo che Rizzoli abbia qualcosa contro il triestino, evidentemente non lo ritiene adatto ai big match.

  7. Peter
    Peter dice:

    Ciao Luca,
    Da 1 a 10 quanto c’era il rigore per la Finlandia ieri?
    Da 1 a 10 quanto non c’era il rigore per l’Italia?
    Se la somma è 20 ho vinto un premio! 🙂

  8. grigio
    grigio dice:

    Permettimi un quesito “off topic”:
    Esiste ancora (è mai esistita?) La regola per cui un portiere deve spossessarsi della palla entro 6 secondi?
    Te lo chiedo perché mi è capitato di controllare con il cronometro di gara e mi pare che quando una squadra è in vantaggio il portiere trattenga la palla (in genere) almeno una decina di secondi.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Sì, esiste ma è molto elastica l’applicazione.
      Diciamo che un arbitro deve fischiare nel caso estremo in cui tenga il pallone per una tempo decisamente eccessivo…

  9. Cristian
    Cristian dice:

    Buongiorno Luca,
    Due domande se mi permetti:
    • Fra gli arbitri degli ultimi 6-7 anni, qual è quello in cui ti rivedi di più, per stile, tecnica e modo d’arbitrare?
    • In che rapporti sei con Ostinelli?
    Grazie e buona domenica
    Cristian

  10. Marco M.
    Marco M. dice:

    Ciao.
    Secondo te è corretto il rigore assegnato per il tocco di mano di De Light in Germania Olanda?
    Anche in funzione del nuovo regolamento io non ho ancora capito se in sostanza basta che la palla tocchi il braccio.
    Grazie.

  11. Ermanno
    Ermanno dice:

    Buonasera Luca,
    articolo interessante, ma non ci hai fornito un input personale che attendevo tutto l’articolo di sapere, e cioè: Baggio secondo te mira apposta al braccio di Fuentes? 🙂
    Secondo me sì, uno con la tecnica di Baggio poteva fare questo ed altro.
    E poi se mi puoi togliere un’altra curiosità, visto che in qualche commento fa avevo letto che spiegavi come vengono assegnati i voti agli arbitri sulle partite.
    Tu nella partita Avellino-Napoli del 2005, che voto prendesti?
    Secondo me un bel 8,70 te lo meritavi!
    Saluti,
    Ermanno dalla provincia di Pavia

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Beh, sì, lo disse anche qualche anno dopo.
      E poi, come hai giustamente detto, Baggio con quel piede destro avrebbe potuto anche fare il pittore.
      In Avellino-Napoli non ho idea del voto che mi venne assegnato e, sinceramente, non mi sono mai premurato di saperlo: sapevo di essere il numero 1 della graduatoria con un margine enorme sul secondo, l’unica mia preoccupazione era quella di non sbagliare la partita per evitare problemi massmediatici.

      Ciao.

  12. Giulio
    Giulio dice:

    Sempre preciso come al solito, grazie. Per quel che riguarda i due arbitri vorrei parlare della mia esperienza personale. Ho seguito i corsi arbitrali (e passato l’esame) in Italia, ma poi sono andato negli USA dove spessissimo i campionati dei licei (e solo quelli) sono arbitrati col doppio arbitro (ma senza assistenti). Il problema e’ proprio che si puo’ finire con due pesi e due misure e questo confonde i giocatori ecc. Pero; c’e’ stato un periodo in cui io (che stavo finendo un dottorato) e un ragazzo iraniano abbiamo arbitrato credo il 75% delle partite insieme (essendo studenti potevamo andare alle partite pomeridiane, mentre chi aveva un lavoro non poteva). E cosi’ siamo diventati una coppia molto affiatata. Lui aveva giocato a calcio e quindi non era sprovveduto, e avevamo una filosofia simile, nel senso di lasciar giocare e di controllare il gioco anche parlando ecc. e cosi’ via. Dopo un po’ ricordo che ci bastava un;occhiata tra di noi per capire cosa volevamo fare, ecc. Siamo andati avanti circa tre anni e andavamo benissimo. Altre volte, in coppia con altri arbitri mi sono trovato malissimo.
    Questo per dire che *forse* sarebbe possibile, ma ci vorrebbe molta accortezza nel mettere insieme le coppie.

  13. Alessandro Frongia
    Alessandro Frongia dice:

    Sembrano cose banali ma ha fatto benissimo a ribadirlo.

    Piuttosto, curiosità personale, quali furono le principali cause del fallimento del doppio arbitro? Gli arbitri di porta fallirono perchè si dimostrò come anche da quella posizione difficilmente vedevano meglio di una tecnologia VAR (e oltretutto costavano…), ma il doppio arbitro? Non riuscivano ad avere la giusta autorevolezza e responsabilità?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Il problema principale fu che la partita veniva arbitrata con due differenti metri di misura, creando una confusione terribile.
      L’esperimento durò per una decina di partite ma venne bocciato definitivamente dall’IFAB stessa durante la competizione. Ovviamente si concluse la Coppa Italia in quel modo (il regolamento ormai era quello) ma senza un seguito.
      E, aggiungo io, per fortuna.

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