Il ricorso di Gavillucci, le nubi temporalesche sull’AIA e le possibili conseguenze

Il fatto è che Gavillucci, sezione di Latina, ha presentato ricorso al Tribunale Federale contro la dismissione dalla CAN A, ufficializzata durante la conferenza stampa del 30 giugno scorso.
La motivazione: normale avvicendamento. Traduzione: escluso dalla categoria per risultanze tecniche non adeguate alla Serie A. Quali sono queste risultanze tecniche? Graduatorie, valutazione di osservatori ed organi tecnici, errori commessi in campo e giudicati tali da non consentire la permanenza nella massima categoria nazionale. Nessuna di queste risultanze è pubblica.

Nel mese di ottobre 2017 commentavo la sentenza Greco, con la quale un associato campano, da poco dismesso dalla CAI (la prima categoria nazionale per gli arbitri e che, fino a qualche anno fa, veniva indicata con la dizione di “Scambi Nazionali”) veniva reintegrato nel ruolo per una serie di motivi che potete trovare elencati in questo approfondimento.

Poco dopo l’AIA proponeva appello contro la decisione di reintegro immediato del Greco, così come sancita dal Tribunale Federale. Il giudizio, in realtà, non si è mai svolto poiché lo stesso Greco si dimise dall’associazione, di fatto rendendo improcedibile il giudizio per mancanza della parte appellata.
L’AIA pubblicò questo post sul proprio sito:

Post AIA

Il link è il seguente: http://www.aia-figc.it/dettaglio.asp?ID=14542.

Come possiamo leggere, l’AIA annuncia (in data 28 novembre 2017) che “la Corte Federale d’Appello ha annullato la decisione del Tribunale Federale nel giudizio d’appello promosso dall’AIA contro il dott. Giovanni Greco“.

La notizia non è falsa ma parziale.
In realtà la Corte Federale d’Appello non limitò a dichiarare annullata la sentenza di primo grado (che, come scritto precedentemente, prevedeva il REINTEGRO dell’arbitro Greco nei quadri della CAI) ma specificò anche altro:

comunicato stampa corte d'appello federale

In particolare la Corte d’Appello Federale elencò altri due punti fondamentali:
1 – dichiarò cessata la materia del contendere dato che Greco aveva rinunciato all’azione;
2 – dichiarò estinto il giudizio.

Tradotto: davanti al Tribunale d’Appello Federale non si è mai svolto alcun procedimento, resosi inutile per la cessazione della materia del contendere. Nello specifico la materia del contendere era il Greco stesso che, avendo lasciato l’AIA, di fatto aveva rinunciato al giudizio nonostante, in primo grado, avesse vinto su tutta la linea, come anche il Tribunale d’Appello Federale evidenziò chiaramente:

favorevole a Grco

L’informazione del sito dell’AIA è stata, quantomeno, parziale: scelta non condivisibile per chi, come me, conosce a fondo l’ambito giuridico ma la gran parte degli arbitri in attività ha potuto leggere di una vittoria dell’associazione. Che, nei fatti, non esisteva e non è mai esistita.
A questo link potete trovare la decisione completa del Tribunale Federale Nazionale, completa dei principi di merito che hanno portato al reintegro di Greco nella CAI.
Attenzione: giuridicamente la sentenza di primo grado non ha più avuto conseguenze concrete ma un dato di fatto è stato troppo superficialmente ignorato poiché i principi che hanno portato alla decisione NON sono caduti nel nulla ma sono diventati giurisprudenza.

Gavillucci non è un arbitro fenomenale, sia chiaro: è un buon arbitro che, a mio parere, aveva buonissimi margini di miglioramento e che ha concluso una stagione di livello medio con pochi inciampi (su tutte la oggettivamente pessima direzione di Torino-Fiorentina del 18 marzo 2018, gara con tanti errori di valutazione corretti dal VAR).

Come ben sapete, nella massima libertà ed onestà, non ho apprezzato la scelta di dismettere Gavillucci, come ho scritto chiaramente pochi giorni fa. Non ho apprezzato la scelta perché, sulla base dei dati oggettivi, altri arbitri hanno chiuso la stagione con risultanze tecniche ben inferiori. Peraltro tale posizione non è isolata: la stragrande maggioranza degli osservatori esterni accolse l’uscita di scena di Gavillucci con sorpresa.
Nomi di altri arbitri meritevoli di dismissione? Nessuno perché arrivare in Serie A non è esattamente una passeggiata e sarebbe ben poco rispettoso “tifare” per la permanenza di un elemento oppure per la dismissione di un altro.

Il ricorso di Gavillucci non mi sorprende minimamente e non perché lo sapessi o meno. Non mi sorprende perché la sentenza Greco, colpevolmente mal diffusa dall’AIA e dalla stessa sottovalutata, ha avuto il merito di far emergere un’evidente falla nelle norme di funzionamento degli organi tecnici nazionali.
Non è certo un caso che i motivi del ricorso siano esattamente gli stessi portati davanti al Tribunale Federale dal Greco nell’estate del 2017, come ha ben riportato il sito calciomercato.com.

Cosa potrà accadere, dunque?

Facendo leva sul fatto che il tribunale adito è il medesimo della sentenza Greco, sarei molto, molto sorpreso che gli stessi Giudici, sulla base dei medesimi motivi di doglianza e per due vicende praticamente identiche, possano cambiare la propria interpretazione nel giro di soli 9 mesi: è, dunque, probabile che il Tribunale Federale accolga il ricorso di Gavillucci, che riammetta d’ufficio l’arbitro di Latina nei quadri della CAN A, nell’attesa che si svolga, per la prima volta, anche un contraddittorio in appello.
“Per la prima volta in appello” evidenziato non a caso: quel che l’AIA non ha comunicato sul proprio sito è che in appello non si svolse alcuna attività di merito (mancò il contraddittorio tra le parti, per semplificare) poiché Greco, semplicemente, rinunciò a resistere in giudizio.
Il motivo? Non ne ho alcuna certezza ma possiamo ipotizzare che, ottenuta la sentenza desiderata, Greco abbia preferito dimettersi dall’associazione per agire in sede civile contro l’AIA, chiedendo il risarcimento dei danni subiti. Ipotizzo, naturalmente, perché non ho alcuna certezza in merito. Sarebbe il caso, per esempio, che qualche giornalista chiedesse a Nicchi se esista o meno una tale azione incardinata presso un tribunale, invece di dover ascoltare le solite domande scontate… L’occasione? Facile: Sportilia, luogo in cui inizierà (tra due giorni) il raduno precampionato degli arbitri di Serie A. E’ una domandina semplice, vedremo se qualche giornalista la farà invece di accontentarsi delle solite banalità.

L’eccezione che mi è stata più volte posta è la seguente: “ma cosa potrebbe succedere se Gavillucci venisse reintegrato? Che senso avrebbe farsi reintegrare per poi essere visto “di traverso” da tutti?“.
A questa domanda rispondo con un’affermazione di cui sono certo: gli arbitri non solo della Serie A ma TUTTI, indistintamente, dovrebbero ringraziare Gavillucci e, prima ancora, il Greco stesso per aver investito il proprio denaro per ottenere delle regole più democratiche, più trasparenti, sinteticamente più giuste.

Un inciso finale.
Sapete quali sono state le innovazioni dell’AIA dopo la sentenza Greco per ovviare ai difetti strutturali chiaramente evidenziati dal Tribunale Federale?
Nessuna.
Non hanno cambiato una virgola delle norme di funzionamento.
Non mi stupisce che Gavillucci (l’unico dismesso per motivi differenti dai limiti d’età, per la cronaca) abbia presentato il (legittimo) ricorso: sono più sorpreso del mancato ricorso degli arbitri delle categorie inferiori. Però c’è un motivo: un ricorso al Tribunale Federale ha costi non indifferenti (soprattutto alla voce: parcelle degli avvocati) ed è più che lecito pensare che molti abbia preferito rinunciare.
Il problema, nel caso Gavillucci, è che il ricorso è stato incardinato da un arbitro di Serie A che, come ben sapete, guadagna cifre non marginali, ben più alte rispetto anche solo ad un arbitro di Serie B.

La vicenda andrà seguita con attenzione.
Naturalmente non aspettiamoci risalto in trasmissioni televisive, sui quotidiani o sulle radio: gli arbitri servono come oggetto di polemica, non certo nel momento in cui difendono i loro sacrosanti diritti civili.

Per quanto mi riguarda vedo gli arbitri non come carne da macello ma come esseri umani…

8 commenti
  1. Alessandro Calvo
    Alessandro Calvo dice:

    Grande Luca! Come al solito, ottimo il tuo approfondimento…
    Mi auguro di cuore che qualcuno degli arbitri effettivi buttati, di fatto, fuori dai ruoli effettii da norme di funzionamento quantomeno “criptiche” possa procedere nelle sedi civilistiche per la valutazione del “quantum”. Come psicopatologo e neuropsicologo forense esperto nella valutazione del danno psichico, metto a disposizione la mia professionalità per aiutare scientificamente a sostenere una importante voce di danno, quello psichico, che come sottolineano numerosissime sentenze della Corte di Cassazione va personalizzato.

  2. Alfonso
    Alfonso dice:

    Luca l’AIA non cambierà mai non ci sarà la trasparenza delle valutazioni e fin quando gli OT avranno potere decisionale assoluto rimarrà tutto uguale. Gli OA non servono a niente anche per loro le promozioni o bocciature sono decise a tavolino

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Caro Alfonso, manca una chiosa finale nel tuo commento: quel mi dicevi sempre quando ci salutavamo 😀
      E’ un piacere leggerti.

      Aspettiamo qualche giorno, potrebbe cambiare tutto. Ma proprio tutto…

  3. Simone
    Simone dice:

    Buongiorno Luca, ti chiedo troppo se ti chiedo di spiegare come funziona la valutazione di un arbitro da parte degli osservatori, sia in A che nelle categorie nazionali che nelle categorie regionali?
    Probabilmente è pane quotidiano per gli arbitri, ma per noi non-arbitri è “un po’ più complesso”.

  4. GIORGIO GILIOLI
    GIORGIO GILIOLI dice:

    Buongiorno dottor Marelli, sono i primi sassolini che cominciano a cadere dopo che il “masso” Greco è stato spostato e preannunciano una frana che l’AIA ha irresponsabilmente mente sottovalutata.
    Il sistema con cui sono gestiti gli arbitri, dagli esordienti fino alla serie A, è talmente assurdo da sconfinare nel grottesco. Tutto segreto, tutto nascosto, tutto impenetrabile. Personalmente ritengo questo metodo come una enorme vergognos. mancanza di rispetto e di fiducia nei confronti di persone che sacrificano i fine settimana e la loro vita per Il calcio. Perché, non consegnare al termine della gara una sintetica valutazione all’arbitro? È un modo per aiutarlo a migliorare, a rivedere i punti sui quali deve lavorare. In altri paesi (Svizzera, ad esempio) questo già succede, e non solo nel calcio, ma anche nel basket, nell’ hockey etc. L’osservatore consegna all’arbitro la sua valutazione. Una semplice paginetta. Valutazione tattica, tecnica, disciplinare ed infine un giudizio globale con un voto finale. Tutto sereno e tranquillo. Mi sembra così semplice, ma purtroppo si continua a preferire un oscurantismo che legittima dubbi e sospetti e che offende migliaia di anonimi eroi domenicali. Un caro saluto.

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