Preview stagione 2018/2019, parte seconda: gli arbitri

Per quanto poco se ne parli durante la stagione estiva, gli arbitri sono stati e saranno protagonisti di gran parte dei dibattiti mediatici anche nella prossima stagione.
Naturalmente ciò non per loro volere ma per il semplice motivo che, in mancanza di argomenti, (quasi) tutti cavalcano le polemiche arbitrali ben sapendo che troveranno una vasta platea di tifosi pronti ad ascoltarli.

Devo essere onesto: quando ho aperto questo blog immaginavo un seguito limitato ed avevo come obiettivo quello di creare un luogo personale per parlare di una materia che mi appassiona da sempre.
Ebbene, devo ammettere che sono rimasto felicemente sorpreso: al di là di un numero di visualizzazioni enormemente superiore alle attese, ho notato grande desiderio da parte di tanti sportivi di capire non solo il regolamento ma anche le dinamiche del campo.

Ciò non toglie che le questioni arbitrali, ancor oggi, siano trattate (nella gran parte dei casi) da pseudo-esperti che pensano di sapere ma, in realtà, conoscono a malapena il numero delle regole.
Ci vorrà tempo ma arriverà il giorno in cui i mass media cercheranno la didattica e non la polemica o, perlomeno, una polemica didatticamente corretta, non guidata dall’ignoranza, dalla saccenza e dall’arrogante convinzione di non aver bisogno di capire.

Come ben sapete non mi sono espresso in merito alle scelte tecniche effettuate a fine stagione.
Lo farò oggi, per quanto in grande ritardo (consapevole e volontario).

Accanto alle scontate dismissioni per raggiunti limiti di età di Antonio Damato di Barletta

Damato

e di Paolo Tagliavento di Terni,

Tagliavento

il designatore Nicola Rizzoli ha deciso di avvicendare, per motivi tecnici, il laziale Claudio Gavillucci.
Scelta che non mi è piaciuta per nulla, arrivata alla fine di una stagione complessivamente positiva per il ragazzo di Latina ma culminata con una dismissione per certi versi incomprensibile.

Gavillucci

La sensazione è che la promozione di Federico La Penna (meritatissima, peraltro, al netto delle polemiche da bar per un episodio [sbagliato] in una stagione quasi perfetta), laziale come Gavillucci, abbia imposto una scelta dolorosa per evitare che la CAN A contasse un numero eccessivo di arbitri provenienti dalla stessa regione (oltre a La Penna, infatti, ci saranno anche Doveri, Valeri, Mariani e Pasqua), con ovvie ripercussioni sulle preclusioni per Roma e Lazio.
Dispiace molto per Gavillucci, dismesso al termine di una buona stagione (a parte alcuni inciampi come Torino-Fiorentina) e la cui uscita ha, di fatto, regalato almeno altre due stagioni ad arbitri che avrebbero meritato di proseguire la visione della Serie A dal divano di casa.
Nomi? Non ne faccio, non è corretto: sebbene si tratti di arbitri che ritengo molto scadenti, conosco bene la fatica per arrivare a certi livelli, conosco lo stress giornaliero, conosco tutte le difficoltà nel dover sopportare anche solo gli sguardi delle persone incrociate per strada. Ognuno è libero di farsi le proprie idee.
Resta il fatto che, per la prima volta, mi sono trovato in profondo disaccordo con la scelta di Rizzoli: scelta che rispetto ma che non condividerò mai.

La prossima stagione sarà l’ultima per una folta schiera di internazionali: Mazzoleni, Banti e Rocchi.
La perdita di Mazzoleni non sarà indolore ma, oggettivamente, nemmeno traumatica: al netto degli ultimi tre (splendidi) mesi della scorsa stagione, il bergamasco arrivava da anni di semianonimato, dopo aver conquistato tra la sorpresa generale il passaporto da internazionale (peraltro utilizzato pochissimo). Certamente un arbitro affidabile ma non una perdita epocale: ci sono giovani che potranno tranquillamente sostituirlo.

Ben più complessa la questione relativa all’uscita di scena di Rocchi e Banti, sicuramente i due migliori elementi dell’ultima stagione, stante la pessima annata di Orsato.
Può la CAN A perdere anche loro due?
A mio parere la risposta è “sì” ma con enormi rischi: è possibile forzare la crescita dei giovani a tal punto da poterli proporre  già dal prossimo campionato per i big match?
La risposta è “sì” perché non esiste un arbitro insostituibile. Accertato ed accettato questo concetto generale, è probabile che il rinnovamento non verrà proposto così velocemente.

Rocchi e Banti sono due arbitri nel pieno delle capacità fisiche (fisiologicamente hanno perso qualcosa in velocità e resistenza, come normale che sia per due 44enni, ma hanno sopperito questo calo con una qualità tattica di prim’ordine), stanno offrendo le migliori prestazioni tecniche da quando sono stati inseriti nella massima categoria nazionale, sarebbe un delitto perderli.

Le regole, però, valgono per tutti. Le deroghe sono possibili ma è praticamente impossibile che ne vengano concesse due nella stessa stagione.
E’, pertanto, più che probabile che Rizzoli possa optare per una deroga che, giocoforza, andrebbe a Rocchi per la stagione 2019/2020, forte di tante stagioni ad altissimi livelli, di un Mondiale straordinario, di una capacità di migliorare il suo rendimento anche a 44 anni (come abbiamo visto, da ultimo, in Russia).

Rocchi

Ovviamente si tratta di una prospettiva che necessita di due eventualità per nulla scontate:
– una stagione di Rocchi ai livelli delle ultime;
– la volontà del fiorentino di continuare.
Ebbene sì, non è affatto scontato che un arbitro, arrivato a 45 anni d’età ed oltre 15 in serie A, abbia ancora quella passione che anima ragazzi ed uomini per decenni. Ricordiamo anche casi di arbitri di altissimo livello abbandonare il campo in anticipo, spesso più per mancanza di stimoli che per offerte alternative: su tutti Domenico Messina e Roberto Rosetti, ritiratisi nonostante appartenessero ancora all’elite degli arbitri internazionali.
Rocchi ha raggiunto tutti gli obiettivi dipendenti dalle sue capacità: tantissimi big match in serie A, la Champions’, una finale di SuperCoppa Europea, i Mondiali. E’ mancata la grande “ribalta”, la finale di una competizione internazionale ma questo è un argomento ben più complesso  e che riguarda le scelte (spesso incomprensibili) di Collina che gli ha preferito arbitri mediocri come Brych, Lahoz, Marciniak o Mazic. Scelte che non capirò mai: d’altronde non è una novità che talune decisioni di Collina siano prive di ogni logica da sempre. Il motivo per cui, ad esempio, non abbia designato Rocchi per l’ultima finale di Europa League tra Atletico Madrid e Marsiglia preferendogli Kuipers, per la seconda volta in Europa League, è completamente ignoto.
Raggiunti tutti questi obiettivi, Rocchi avrà ancora quel sacro furore che spinge un arbitro a passare tutti i weekend fuori casa, lasciando moglie e figli, spesso assentandosi anche durante la settimana per gli impegni internazionali?
Sinceramente, dopo 16 anni, ho i miei dubbi che si possano trovare motivazioni sufficienti per affrontare un’altra stagione senza, in fondo, alcun obiettivo personale.

Capitolo a parte per Banti.
Non ha ottenuto, a livello internazionale, i risultati che avrebbe ampiamente meritato. Ricordo pochissime polemiche incentrate su Banti nei suoi 15 anni di CAN: qualche errore (come tutti), tantissime gare di alto livello, una tecnica sopraffina ed un piccolo difetto mai del tutto superato, dovuto ad un carattere spesso non sufficientemente deciso in campo.
Certo non basta questo per sottacere il fatto che il livornese non abbia mai esordito nemmeno nella fase a gironi della Champions’ League, nella quale abbiamo visto designati arbitri imbarazzanti (inutile scrivere nomi, ce ne sono una quantità infinita di elementi nettamente inferiori a Luca Banti). Torniamo sempre allo stesso discorso: di Collina non si capisce niente, a volte sembra voler penalizzare appositamente gli arbitri italiani…

In sintesi, dunque, le prospettive dei vari arbitri.

Rosario Abisso (sezione di Palermo): dopo un buon inizio di stagione, si è un po’ perso nella seconda parte. Si è un po’ tanto perso… E’ necessario resettare gli ultimi sei mesi e riprendere dal positivissimo inizio della scorsa stagione. L’importante è che trovi qualcuno, nella sua ristretta cerchia di conoscenze, in grado di evidenziare i difetti: non si cresce se tutto viene giustificato o se ci si circonda di lacché. Chi vuol intendere, intenda.

Luca Banti (sezione di Livorno): si veda sopra.

Gianpaolo Calvarese (sezione di Teramo): difficile che esca dall’anonimato, ormai il suo ruolo è quello di garantire un minimo di rotazione per le gare delle big. Lo rivedremo ancora per scelte di seconda/terza fascia, senza grandi acuti. Dovrebbe essere il suo penultimo anno ma attenzione che, in caso di deroga di Rocchi, potrebbe rischiare seriamente di uscire in anticipo.

Daniele Chiffi (sezione di Padova): uno dei due neopromossi. E’ bene essere chiari: è un arbitro di grandissime qualità, in prospettiva una risorsa di prim’ordine per la categoria ma ancora lontano dall’essere pronto per la Serie A. Perché è stato promosso? Perché, oggettivamente, in Serie B la situazione è drammatica alla voce “qualità” e, a fronte di arbitri più o meno equivalenti, si è scelto di puntare su un ragazzo che ipoteticamente potrebbe compiere il salto di qualità atteso ormai da qualche anno. Potenzialmente un mezzo fenomeno, per ora solo un’idea di arbitro completo. La sua fortuna è quella di essere capitato nelle mani di Morganti ed ora di Rizzoli: di meglio non poteva sperare.

Marco Di Bello (sezione di Brindisi): neointernazionale, nell’ultima stagione ha mostrato molti miglioramenti sotto l’aspetto tecnico e, soprattutto, di personalità. La strada pare quella giusta, dovrà raccogliere il testimone da Damato, anche a livello europeo. Sperando che possa ottenere qualche riconoscimento in più. Le qualità ci sono, fondamentale che non si monti la testa…

Daniele Doveri (sezione di Roma 1): internazionale in deroga, scelta assunta per evitarne la dismissione a giugno 2019 (per il raggiungimento dell’ottavo stagione nella massima categoria senza passaporto da internazionale). Una scelta obbligata e conseguenza della scellerata divisione della CAN in A e B, voluta da Nicchi e Collina e sulla quale, a 10 anni di distanza, nessuno è ancora in grado di dare una risposta sensata. Era in ballottaggio con Giacomelli, venne scelto lui perché il triestino ha ancora due anni davanti. Buon arbitro, non è mai stato e mai sarà un fenomeno ma può assicurare affidabilità anche in gare di medio/alto livello.

Michael Fabbri (sezione di Ravenna): arbitro che non mi fa impazzire. E’ tecnicamente preparato, verrà promosso internazionale dal 1 gennaio 2019 ma trasmette una sensazione di arroganza che non sempre porta a risultati positivi. Se fossi al posto di Rizzoli punterei sul ragazzo ma facendogli comprendere che, ogni tanto, scendere sulla Terra non sarebbe un delitto…

Piero Giacomelli (sezione di Trieste): cresciuto tantissimo ad inizio stagione, Rizzoli ha riposto in lui grande fiducia. Dopo il famoso Lazio-Torino è letteralmente naufragato per lunghissimi mesi, ritrovandosi solo verso fine stagione. Deve riprendere da dove aveva lasciato, ricordandosi che le sanzioni disciplinari non sono un orpello superfluo ma un elemento fondamentale dell’attività arbitrale. Soprattutto in Serie A.

Marco Guida (sezione di Torre Annunziata): l’eterna promessa. Sinceramente non mi è mai piaciuto (e non è un mistero) ma devo ammettere che Rizzoli, nell’ultima stagione, ha “tirato fuori” il meglio del campano. Secondo me non ha molti margini di miglioramento, evidenzia i classici limiti di un arbitro costruito (molto bene) ma privo di quel talento arbitrale che possiamo vedere in soggetti come Rocchi, Orsato, Pasqua o La Penna (questi ultimi in prospettiva, ovviamente). Confermarsi agli stessi livelli deve essere il suo obiettivo. In campo internazionale è più una presenza che una risorsa, Collina non lo “vede” proprio. E non riesco a dargli torto, almeno in questo caso.

Massimiliano Irrati (sezione di Pistoia): la notizia è che è stato liberato, finalmente è uscito dalla sala VOR di Mosca dopo 50 giorni di reclusione e 17 gare del Mondiale supervisionate da VAR. Un’esperienza straordinaria ma Irrati è ben altro, oltre al miglior VAR del mondo. Stagione fondamentale per il toscano, lo scorso anno brutalmente penalizzato da un infortunio rimediato in occasione di (assurdi) test atletici a cui vennero sottoposti i VAR a Doha. Mesi a riposo per dei test completamente inutili. Mi aspetto una grande crescita: l’intelligenza non gli manca, mi assicurano che i suoi “consiglieri” siano di primo livello e che, soprattutto, non si sia mai adagiato sugli allori.

Federico La Penna (sezione di Roma 1): ho già scritto abbondantemente del giovane avvocato romano (lo trovate qui), inutile ripetersi. In sintesi: sicuramente più pronto per la A rispetto a Chiffi, ultimamente ha denotato una certa tendenza ad amministrare più che ad arbitrare. Mi auguro che ritorni ad essere il La Penna del 2016, decisamente preferibile a quello delle ultime due stagioni.

Gianluca Manganiello (sezione di Pinerolo): stagione anonima anche l’ultima ma durante la quale non mi è dispiaciuto. Credo che sia arrivato al suo massimo ma sarei contento di essere smentito.

Fabio Maresca (sezione di Napoli): neo papà (auguri), reduce da una stagione così così, è atteso da un rilancio, soprattutto in prospettiva gennaio 2019, dato che potrebbe essere scelto come internazionale. Sia chiaro: siamo lontanissimi (perlomeno ad oggi) da quella qualità minima richiesta per un internazionale ma è la dimostrazione del fallimento (in primis di Nicchi e Collina) della divisione della CAN in A e B. L’importante è che non si senta già internazionale, altrimenti rischia di cadere fragorosamente…

Maurizio Mariani (sezione di Aprilia): ottima la sua stagione. Qualche errore (normale), qualche scivolone (normale), molti passi in avanti sotto ogni aspetto (eccellente). Potrebbe rientrare nelle scelte internazionali, fondamentali i primi 5 mesi di campionato. Non un gran fisico ma qualità arbitrali rilevanti. Sono curioso di rivederlo, probabile un utilizzo (fin da subito) in gare di difficoltà crescente.

Davide Massa (sezione di Imperia): di gran lunga l’arbitro più migliorato nel corso dell’ultima stagione. Neopromosso in prima categoria di merito internazionale, non è escluso che possa esordire anche nella prossima Champions’ League (nel corso della quinta o sesta giornata e tra due squadre già senza obiettivo, come è giusto che sia un esordio). E’ l’unica speranza per il Mondiale del 2022 ma è una prospettiva difficile. Ed a cui non deve minimamente pensare, onde evitare di crollare sotto il peso delle aspettative. E’ un talento straordinario (uno dei pochissimi con le stigmate del potenziale fuoriclasse), saranno fondamentali le persone attorno a lui. E’ l’erede designato di Rocchi, sta a lui confermare le ottime impressioni dell’ultima stagione.

Paolo Silvio Mazzoleni (sezione di Bergamo): vedi sopra.

Daniele Orsato (sezione di Schio): comprensibile la delusione per non essere stato selezionato per i Mondiali in Russia se non come VAR. L’ultima stagione è stata decisamente la peggiore della sua carriera, è importante che torni ad essere un arbitro, non solo un direttore di gara. E’, pertanto, di primaria importanza che torni in condizioni fisiche ottimali (non come l’ultima versione, apparsa palesemente appesantita) e ritorni ad essere l’Orsato visto fino a due anni fa. L’obiettivo è l’Europeo 2020 ma deve capire, fin da subito, che la rassegna continentale è tutto fuorché assicurata: Collina gli ha “tolto” la semifinale di Europa League per un gara diretta male in Serie A, non si farà problemi ad escluderlo se non tornerà l’Orsato di sempre…

Luca Pairetto (sezione di Nichelino): credo che l’uscita di Gavillucci lo abbia salvato. E forse possiamo eliminare il “credo che”. Stagione pessima, è un arbitro che non mi piace, sinceramente non so quale possa essere l’obiettivo della prossima stagione. Magari potrebbe iniziare dall’atteggiamento in campo, insopportabile sia per chi lo guarda sia, soprattutto, per calciatori e dirigenti. Per poter migliorare sotto questo aspetto, però, dovrebbe perlomeno iniziare a rendersene conto e, francamente, non mi pare che ci siamo anche solo vicini…

Fabrizio Pasqua (sezione di Tivoli): grande talento. Ha iniziato benissimo la scorsa stagione, si è un po’ spento nel girone di ritorno (culmine del periodo negativo in occasione di Benevento-Juventus), deve trovare il modo di allenarsi senza rischiare altri infortuni (che, già nella scorsa stagione, lo hanno parecchio penalizzato). Se fossi il designatore mi prenderei un rischio a gennaio 2019: è vero, è molto giovane ed inesperto ma preferisco una scommessa razionale ad un arbitro senza prospettive e già avanti con gli anni.

Gianluca Rocchi (sezione di Firenze): ho già detto tutto.

Paolo Valeri (sezione di Roma 2): quando è integro, è un grande arbitro. Penalizzato dalla sezione di appartenenza, ha sempre dovuto lottare contro infinite preclusioni. Purtroppo è il limite di una cultura che preclude la direzione di gare che coinvolgono società della propria città. E’ come se vietassero la direzione dell’Inter, del Milan o della Juventus agli arbitri che, da giovani, ne sono stati tifosi. Esistono, ve lo assicuro. I paradossi della civiltà del sospetto a prescindere.

Come sempre, con un pizzico di invidia, in bocca al lupo a tutti gli arbitri, soprattutto quelli delle categorie inferiori, alcuni dei quali prenderanno il posto dei succitati…

25 commenti
  1. Salvatore vasamí
    Salvatore vasamí dice:

    Ciao Luca ho notato che esprimendo liberamente la tua opinione sconfinati sempre nella critica serrata a signori arbitri che hanno reso grande l associazione ed orgogliosi la maggior parte degli associati e dei dirigenti la classe arbitrale. Seguirò con attenzione questo blog,buona idea complimenti, ma da vecchio ex associato ti invito conoscendomi da quando correvi in regione a informare e non scadere in considerazioni ,che seppur legittime e personali, sono e restano solo un tuo giudizio che in alcuni casi non condivido .un saluto con stima Salvatore Vasamí

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Ciao Salvatore, bentrovato.
      Ti ringrazio per i complimenti ma non casco nel tranello: continuerò a scrivere quel che penso. Come hai ben detto, le opinioni possono essere differenti ma certamente non terrò per me le critiche (nel limite del rispetto) perché sono una persona libera: libera di esprimermi, libero di spiegare quel che i mass media ignorano, libero di criticare (quando necessario) anche l’associazione. La divisione della CAN è una scelta senza alcun senso, i risultati sono sotto gli occhi di tutti coloro che VOGLIONO vedere e chi sbaglia deve risponderne.
      Ormai sono grandicello e, soprattutto, posso liberamente scrivere quel che voglio, senza il terrore di cadere nei giudizi disciplinari interni.

      Siamo sicuri che sia io a “scadere” per dei giudizi personali e non chi abbassa la testa a rinunciare al proprio senso critico?
      Essere autoreferenziali non giova a nessuno se non a chi ha il volante del comando.

      Buon pomeriggio.

  2. Giuseppe
    Giuseppe dice:

    COMPLIMENTI PER QUESTA RUBRICA VERAMENTE INTERESSANTE. COMPLIMENTI LUCA . CONTINUERÒ A SEGUIRTI.

  3. Simone
    Simone dice:

    Ciao Luca.
    Secondo me Maresca è sempre stato sopravvalutato,da te per primo.Lo ricordo in serie B e ho visto a Brescia degli episodi davvero male gestiti.
    Una domanda:non credi che l’introduzione degli addizionali prima e della Var poi,abbiano ridotto la crescita di personalità degli arbitri?Spesso ho avuto l’impressione che la Var colmasse lacune di personalità facendo prendere decisioni ben valutabili a occhio nudo.Grazie a presto e buona Estate!

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Può essere, son ben lontano dall’essere infallibile.
      Non so se l’ho sopravvalutato: in realtà credo di averlo ben inquadrato ma che, ultimamente, si sia perso un po’ tra le sue troppe certezze, arrestando una crescita che pareva promettente. La sensazione è che si sia sentito arrivato. Il segreto di ogni grande arbitro è quello di circondarsi di persone in grado di evidenziare gli errori, non di lodare sempre e comunque qualsiasi prestazione. I nomi non li farò mai per ovvi motivi ma (quasi sempre) dietro ad un grande arbitro c’è sempre un consigliere sconosciuto ma fondamentale per non sedersi sugli allori.
      Gli episodi da te ricordati non li ho presenti perché non giudicherò mai un arbitro da un singolo episodio o da una singola gara: è un esercizio stucchevole che lascio ad altri.

  4. Faber
    Faber dice:

    Ciao Luca. Molte volte hai fatto riferimento alla riforma Can A Can B di Collina da te detestata.
    Potresti spiegare in termini semplici ai profani come me in cosa consiste e perché è stata una pessima decisione?
    Grazie un salutone

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      In sintesi divisero il gruppo della CAN A/B in due distinte categorie: 20 andarono in A, gli altri in B. Praticamente non c’era più interscambio tra categorie: gli arbitri reduci da gare negative in A prima si riprendevano (soprattutto di testa) in gare di B, da 8 anni ciò non è più possibile, pertanto ad una gara negativa in A segue un periodo di riposo per poi riprendere subito in A di nuovo. Allo stesso tempo i giovani della B trovano (se va bene) una partita in serie A in una stagione intera, con ripercussioni evidenti sulla crescita dei ragazzi: molti si perdono, alcuni invecchiano in B, enormi risorse vengono sprecate. Esempi? Velotto, Pinzani, Nasca. E la stessa fine sarà quella di Minelli, Aureliano e rischiano anche Forneau e Piccinini, buonissimi arbitri ma non giovanissimi, tutti ragazzi che non hanno NULLA da invidiare ad almeno un terzo degli arbitri attualmente in A.
      Oltre a ciò non esiste più il ricambio tecnico ma solo per limiti di età o di permanenza: chi arriva in A non rischia mai. Un esempio: Pairetto, non certamente un fenomeno, quest’anno non rischia nulla dato che tre arbitri sono in uscita per limiti di età: Rocchi, Banti e Mazzoleni. Se dovessero dare una deroga a Rocchi, nel 2020 uscirebbero Rocchi e Calvarese (con probabile deroga a Giacomelli). Nel 2021 uscirebbe Giacomelli ed un altro.
      Ti pare un sistema funzionale? Non si rimane per qualità ma per età: semplicemente assurdo.

  5. Stevanato Dimitri
    Stevanato Dimitri dice:

    Caro Luca, concordo con quanto hai scritto su Daniele, aspettiamo noi veneti il grandissimo arbitro di Schio che abbiamo conosciuto due anni fa e in quell’epica Napoli-Juve. Tu, passa il tempo, ma non fai mai passi falsi, resti il numero 1!!!!!

  6. Christian
    Christian dice:

    Ciao Luca,ottima disamina,sei come sempre preciso,chiaro ed il 95% delle volte concordo con te. Permettimi solo una replica al tuo articolo: non sono per nulla d’accordo con quanto scrivi riguardo Mariani. Ho avuto modo di seguire con attenzione nelle ultime stagioni questi terzi o quarti anni,sin da prima che venissero promossi in A: di lui,per quanto abbia un fisico atletico ed un ottimo portamento,ho sempre notato limiti caratteriali evidenti,sia sulla gestione delle proteste (debole con i forti,forte con i deboli – tipo espulsione di Lucarelli in Parma-Torino – ) sia in episodi eclatanti (clamoroso salvataggio di mano sulla linea non visto in un Reggina-Palermo,rigore inventato in Udinese-Cesena,e di sicuro me ne sfuggono minimo altri 2) mentre ho L’IMPRESSIONE che quando arbitra le cosiddette big sia troppo accondiscendente,oltre che insicuro (ho memoria di tante revisioni Var)…secondo me sono molto meglio Gavillucci (dismissione inspiegabile) e Fabbri (se lima il carattere). Quest’ultimo e Maresca sono i 2 migliori nuovi internazionali da gennaio 2019…che ne pensi? Grazie in anticipo per i preziosi costanti contributi.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Punti di vista differenti: ci stanno (e ci mancherebbe se non fosse così…).
      Gli episodi di Mariani, in tutta franchezza, non li ricordo. Sulla sua accondiscendenza con i giocatori di nome non posso essere in disaccordo ma ti ricordo che Mariani è in fase di crescita: pian piano metterà a posto tutti i tasselli.
      C’è un motivo per cui (raramente) ricordo gli episodi: mi interessano veramente poco, mi interessa molto di più l’arbitro nel complesso. Gli episodi sono episodi, li hanno sbagliati tutti: io, Rocchi, Collina, Webb, Rizzoli, un qualsiasi arbitro di qualsiasi categoria. Come ben sai, non giudico mai una prestazione da un singolo episodio, tranne casi particolarissimi.
      Maresca è potenzialmente un buon arbitro ma deve tornare coi piedi per terra altrimenti rischia di schiantarti in breve tempo. Fabbri è un oggetto misterioso: non mi piace il suo atteggiamento, sembra aver perduto umiltà (fondamentale per un arbitro). Vedremo la prossima stagione, di grandissima importanza per entrambi.

  7. Paolo Canciani
    Paolo Canciani dice:

    Caro Luca….in un’era del sospetto ad oltranza come quella in cui viviamo, pensi che il passato e la presenza di Pairetto-padre continui a “pesare” nell’inconscio di Rizzoli (e prima il povero Farina) vis-a-vis la carriera di Pairetto-figlio? Gia’ la promozione dalla C alla B sembro’ una forzatura visti gli errori commessi (Abruzzo dolce Abruzzo…) poi dalla B alla A (sempre Farina No?) e adesso lo “scempio” della riconferma “del peggiore”….povero Gavillucci ma anche “poveri” Cervellara o Balice per dire…..e povera meritocrazia!!!

  8. giacomo
    giacomo dice:

    Non è una casualità che gli arbitri Italiani siano penalizzati….è una prima donna, e per rimanere dov’è ha il bisogno del consenso degli altri arbitri, di altre federazioni. Per creare intorno a se l’immagine della sua imparzialità, che invece è solo dettata dal suo ego di rimanere sempre il n1 indiscusso. C’ha costruito la sua carriera sull’immagine….perché per qualità tecnico-tattiche è sempre stato molto lontano dall’essere n1. Ma così va il mondo…..

  9. Riccardo
    Riccardo dice:

    Ciao Luca. PIù di una volta hai detto che il livello medio degli arbitri di Serie A e B è calato: se tu fossi al posto di Nicchi, quali riforme, oltre alla riunificazione della CAN A con la CAN B, proporresti? Grazie, e complimenti per il blog.

    • Riccardo
      Riccardo dice:

      E inoltre: perché Collina continua a preferire arbitri di così basso valore nelle competizioni internazionali? C’entrano anche simpatie e antipatie personali?

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Posso parlare per me: il nostro rapporto tecnico è stato inesistente per motivi personali, negli ultimi mesi non mi salutava nemmeno ai raduni. Che la mia dismissione sia stata dovuta a motivi di simpatia personale, non è un mistero. Lo nega solo chi non ha interessa a difendere le persone, chi vive senza una coscienza…

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      -Riunificare il prima possibile le CAN;
      -cambiare il presidente dell’AIA, da sempre interessato più al vertice che alla base (ed i risultati si vedono…);
      -rivoluzionare il settore tecnico, oggi diventato un cimitero di elefanti composto da centinaia di persone, gran parte delle quali inutili, sconosciute e poco preparate;
      -osservatori selezionati con stipendio fisso (scelti tra ex arbitri arrivati perlomeno in CAN B) utilizzati in tutte le categorie, dalla Serie A alla CAI;
      -diminuzione del 50% almeno degli osservatori di CAN A e CAN B (non servono ad un accidente) ed investimento delle somme risparmiate su organi tecnici in più.

      Ci sarebbero tante altre innovazioni ma la realtà è che l’AIA è diventato un crogiolo politico, non più tecnico.I risultati li vediamo: oggettivamente un disastro.

  10. Luca
    Luca dice:

    Secondo me Luca Banti non ha mai diretto una gara dei gironi di champions perché è esploso troppo tardi infatti ha iniziato a dirigere con grande qualità solo negli ultimi 3 anni

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      No, non credo.
      In realtà è stato chiuso per molti anni da Rocchi, Orsato, Tagliavento e Rizzoli, classe Elite (e già in sovrannumero, di solito erano solo un massimo di 3 per singola federazione). Diciamo che è stato un po’ “sfigato” ma è anche vero che Collina, volendo, avrebbe potuto trovargli qualche gara.

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