Anticipi 17^ giornata: Pairetto? Rizzoli, come sempre, ci ha visto lungo

Giornata di anticipi, finale di Mondiale per Club e di campionati esteri.
Ma anche la giornata che pone fine alle polemiche su Pairetto, col silenzio (ovviamente…) di tutti coloro che avevano (a volte anche inconsapevolmente) alimentato tesi senza alcun senso.
Esattamente come accaduto lo scorso anno: stesse identiche polemiche insensate alla vigilia di Napoli-Empoli. Altra partita di terza fascia per la quale era stato scelto il medesimo arbitro. Anche in quel caso finì con una goleada (ampiamente prevedibile) del Napoli sull’Empoli ed anche in quel caso calò il silenzio dopo giorni di insulti e sospetti.
Tutto superato?
Ma figuriamoci: aspettiamo la prossima designazione di un campano per la Juventus, di Orsato per l’Inter (arriva presto, statene certi…), di un laziale per una delle due o dei torinesi per le romane (accadranno tutte).
Invece di godersi un campionato (finalmente) aperto, combattuto, bellissimo, ci si “scanna” in queste perdite di tempo.
E no, non risponderò agli attacchi personali ricevuti in questi giorni (come se il sottoscritto fosse il designatore…), non ne vale la pena.

Iniziamo da un particolare episodio accaduto nel campionato spagnolo.

Barcellona – Alaves 4-1, arbitro Melero Lopez

Al 69esimo minuto entrano in contatto a centrocampo Umtiti e Wakaso.
L’arbitro, vicinissimo, fischia e non indica la direzione del calcio di punizione:

Sempre senza indicare la direzione del calcio di punizione, ammonisce sia Umtiti che Wakaso:

Per quanto si tratti di un episodio curioso, la scelta di Melero Lopez non ha alcun senso. Wakaso, infatti, non commette alcuna infrazione o, se proprio vogliamo essere molto severi, interviene con il piede sinistro leggermente sollevato rispetto al terreno di gioco.
Fallo negligente?
Va bene, diciamo che si tratta di un fallo negligente ma l’ammonizione non ha alcuna giustificazione. Al contrario assolutamente imprudente il contrasto di Umtiti che non sono colpisce con la gamba sinistra pericolosamente tesa l’avversario ma anche con una ginocchiata sulla schiena. Questo sì episodio da cartellino giallo.
Nel caso di fallo contemporaneo, deve essere punito il più grave (pagina 45, Regola 5):

In questa circostanza pochi sono i dubbi: il fallo più grave è senza dubbio di Umtiti.
Dopo aver ammonito entrambi i calciatori, Melero Lopez riprende il gioco con una sua rimessa: l’unica decisione possibile che non ha alcun senso.

Finale 1^-2^ posto Mondiale per Club
Liverpool – Flamengo, arbitro Al-Jassim (Qatar)

Si gioca in Qatar, per la finale viene designato un arbitro qatariota.
Definiamola curiosità…

Al minuto 53 il Flamengo chiede un calcio di rigore per un contatto in area tra Van Dijk e Gabriel Barbosa:

Innegabile che il movimento di Van Dijk sia stato pericoloso, soprattutto perché in area di rigore.
In realtà, però, non c’è niente: forse (e ripeto: forse) il difensore sfiora l’attaccante ma è in ogni caso troppo poco per poter assegnare un calcio di rigore. Corretto lasciar proseguire.

Al 91esimo minuto quello che non posso che definire come un colossale pasticcio tra arbitro e VAR.
Il Liverpool conquista un pallone a centrocampo, Mané viene lanciato nello spazio e, al momento del tiro in porta, viene contrastato da Rafinha in un tentativo “disperato” di contendere il pallone:

Al Jassim fischia il calcio di rigore ed ammonisce il giocatore del Flamengo per DOGSO genuino (cioè con contesa del pallone):

Contattino?
Assolutamente sì ma il contatto c’è.
E da questo momento inizia il pasticcio.
Il VAR interviene ma non per spostare la posizione del pallone, consegnando un calcio di punizione al Liverpool invece del rigore. Decisione che, tra l’altro, avrebbe portato all’espulsione di Rafinha (dato che la depenalizzazione del contatto vale solo in area di rigore).
Il VAR, al contrario, richiama Al Jassim alla “on field review” per rivalutare il tutto.
Ci sta?
Sì, se il VAR potesse essere utilizzato per questi episodi. In realtà, per quanto il contatto sia discutibile per entità, l’arbitro lo ha sanzionato e, pertanto, non si poteva intervenire su un elemento di valutazione soggettiva.
L’arbitro, dopo aver rivisto l’azione, ha deciso misteriosamente di revocare la propria decisione sul contatto irregolare. Per chiudere il cerchio di una procedura rivedibile, ha ripreso il gioco in questo modo:

Una propria rimessa in area di rigore, consegnando il pallone al portiere.
Peccato, però, che il gioco sia stato interrotto per un contatto fuori area e pallone in possesso pieno del Liverpool: si sarebbe dovuto riprendere quantomeno con una rimessa dell’arbitro fuori dell’area di rigore e con pallone riconsegnato al Liverpool.

Udinese – Cagliari 2-1, arbitro Piccinini

Bene.
Ancora una volta bene, benissimo Piccinini.
Prima o poi si dovrà affrontare il problema: perché un arbitro con queste qualità arriva in Serie A a 36 anni?
Il modo migliore per non affrontare un problema serissimo è facile: negarlo. Esattamente quel che accade da anni: negare che la divisione della CAN A/B abbia creato un’enorme criticità, impedendo la veloce crescita di talenti come quello del forlivese.
Ci si riferisce a Piccinini definendolo spesso “il giovane arbitro di Forlì” ma, in realtà, è giovane fino ad un certo punto. Ricordiamo, per esempio, che Rocchi è diventato internazionale a 35 anni, Orsato a 34, Massa e Guida a 32. Piccinini è al primo anno di CAN, a 36 anni compiuti lo scorso settembre…

Un solo episodio rilevante nell’eccellente direzione ad Udine.
Al minuto 91 il Cagliari rimane in inferiorità numerica per l’espulsione di Pisacane, punito col secondo cartellino giallo per un fallo su Pussetto:

Le immagini “larghe” non rendono l’idea di quanto accaduto:

Fallo molto ruvido per l’attaccante dell’Udinese: Pisacane salta col braccio destro larghissimo, col quale colpisce in pieno volto l’avversario, causando una pericolosa torsione del capo.
Perfetta la scelta di Piccinini, oggettivamente inspiegabile la protesta del difensore del Cagliari.
Una curiosità: la partita di Udine si è chiusa al minuto 97 e 40, dopo un iniziale recupero concesso di 6 minuti. Recupero ulteriore, peraltro, perfettamente calcolato.

Torino – SPAL 1-2, arbitro Fabbri

Reduce dalla discussa (e negativa) direzione di Lazio-Juventus due settimane fa, viene riproposto da Rizzoli in una gara di fascia decisamente inferiore. In tutta franchezza non mi aspettavo che venisse designato ma, tutto sommato, è una scelta che ci sta: lasciarlo fermo per un mese (il periodo che sarebbe passato tra la partita dell’Olimpico e la ripresa del campionato il prossimo 5 gennaio) avrebbe potuto rappresentare un contraccolpo psicologico pericoloso per un arbitro che Rizzoli deve cercare in ogni modo di recuperare in fretta.
L’episodio centrale della gara è rappresentato dall’espulsione per doppia ammonizione di Bremer al 55esimo minuto.
Qualche fonte ha espresso dubbi non tanto sulla seconda sanzione (che, come vedremo, non si presta ad alcuna discussione) quanto sulla prima.
Vediamola.

Al minuto 41 Valoti riconquista un pallone nella propria metà campo e viene contrastato da Bremer:

Prende il pallone?
Può essere ma conta pochissimo: tackle imprudente, coi piedi impatta con una certa violenza sulle gambe dell’avversario. Cartellino giallo che, oggettivamente, si presta a ben poche discussioni.

Scelta corretta di Fabbri che non sbaglia nemmeno al 55esimo:

Petagna si impossessa del pallone e se lo porta avanti, con la possibilità di poter alimentare un’azione potenzialmente pericolosa con un solo avversario di fronte a sé, un compagno di squadra alla sua destra e la difesa avversaria mal disposta. Bremer trattiene Petagna per parecchi metri, ciò che consente a Fabbri di scegliere il motivo della seconda sanzione: è plausibile qualsiasi descrizione, sia un comportamento antisportivo che una SPA. Seconda ammonizione che risulta ineccepibile come la prima.

Interessante il pareggio della SPAL al 42esimo minuto.
Sul tiro vincente di Strefezza, Kurtic è in netta posizione di fuorigioco:

Posizione punibile?
Risposta semplice ma interessante: no.
Nel momento in cui Strefezza colpisce il pallone verso la porta, Sirigu gode di una linea di visione totalmente libera e può vedere tutta la traiettoria del pallone senza mai essere nemmeno parzialmente oscurato da Kurtic.
Rete regolare.

Inter – Genoa 4-0, arbitro Pairetto

Della designazione abbiamo ampiamente parlato nei giorni scorsi e, pertanto, non credo che ci sia molto da aggiungere.
Come era facile prevedere non c’è stata partita, troppo evidente la differenza tra due squadre che si trovano, non a caso, agli opposti della classifica (da ieri sera l’Inter è nuovamente prima in classifica assieme alla Juventus, il Genoa è tristemente ultimo da solo, superato anche dalla SPAL).
Gara di terza fascia che Rizzoli, come sempre, ha perfettamente inquadrato. Logica, pertanto, la scelta dell’arbitro, “pescato” non tra i top ma tra coloro che faticano ad offrire prestazioni tali da essere considerati per partite più impegnative.
Anche ieri pomeriggio, peraltro, Pairetto ha offerto una prova non propriamente esaltante, cadendo in due errori evidenti.

Al nono minuto scontro aereo tra Pinamonti e De Vrij:

Pairetto lascia proseguire per poi far intervenire i sanitari dopo aver interrotto il gioco.
Pinamonti salta allargando molto il braccio sinistro: classico esempio di fallo imprudente meritevole di cartellino giallo (basti vedere la corretta decisione assunta da Piccinini in Udinese-Cagliari: vedasi sopra).

Al 43esimo minuto l’Inter conquista un calcio di punizione dal limite dell’area per un fallo di mano di Romero:

Interessante notare un primo particolare di fondamentale importanza: il fallo di mano di Romero è volontario, poiché il braccio si allarga e si sposta verso il pallone, col chiaro intento di fermarne la traiettoria.
Come sappiamo un fallo di mano non deve essere punito disciplinarmente per il sol fatto di essere volontario o plateale ma per aver interrotto un’azione potenzialmente pericolosa (SPA) oppure una chiara occasione da rete (DOGSO). Allo stesso modo non è detto che un fallo al limite dell’area sia sempre passibile di ammonizione (si veda episodio successivo).
In questo caso è da escludere il DOGSO ma è palese la SPA, dato che Romero ha interrotto un’azione potenzialmente pericolosa, considerando che il passaggio di Lukaku era diretto ad Esposito che avrebbe potuto ricevere il pallone in piena area di rigore e con spazio a disposizione.
Manca, pertanto, il cartellino giallo per il difensore che avrebbe dovuto essere espulso per seconda sanzione.

Al 47esimo minuto l’Inter protesta per un presunto tocco di mano punibile di Romero su tiro dal limite di Esposito:

Braccia raccolte dietro alla schiena, più aderenti al busto sarebbe stato impossibile.
Non c’è nulla.

Al minuto 52 è il Genoa a conquistare un calcio di punizione dal limite per un fallo di Bastoni su Biraschi:

Il fallo c’è. La decisione di Pairetto è corretta e non c’è alcun elemento per poter ipotizzare un cartellino giallo: non c’è imprudenza (è un fallo negligente, nulla di più) e nemmeno una SPA (davanti a sé Biraschi avrebbe avuto almeno tre calciatori dell’Inter).

Al 63esimo minuto l’Inter conquista un calcio di rigore a seguito di un contatto tra Agudelo e Gagliardini:

Eccellente la posizione di Pairetto che non ha esitazioni a concedere il rigore.
Tenete però presente l’azione e la posizione in cui avviene il contatto.
Prima un rapido sguardo all’episodio:

Poco da aggiungere: fallo netto, rigore solare.
Pairetto fischia ed ammonisce Agudelo.
L’ammonizione fa parte di quelle decisioni che potremmo definire misteriose:

Posizione molto defilata, quattro difensori del Genoa al centro dell’area, Agudelo viene anticipato nettamente da Gagliardini ma cercando di contendere il pallone. In questa circostanza, perciò, l’ammonizione sarebbe stata corretta solo nel caso in cui Agudelo avesse interrotto una chiara occasione da rete.
Ovviamente non è questo il caso: Gagliardini, da quella posizione, non si sarebbe trovato di fronte al portiere ed avrebbe avuto un angolo di tiro quasi impossibile.
Ammonizione che non ha alcuna spiegazione, escludendo a priori un fallo imprudente (che non esiste nemmeno come ipotesi residuale).

Promemoria

Domani sera ho programmato un filo diretto con voi su Youtube (il link è questo, inizio ore 21, minuto più minuto meno).
Argomenti: Supercoppa Italiana, Serie A, arbitri, VAR, varie ed eventuali.
Per chi vorrà, come sempre.

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29 commenti
  1. elia lenzu
    elia lenzu dice:

    ciao, volevo sapere una cosa. come mai metti solo le foto di certi episodi e non i video?? a volte le foto possono ingannare, non sarebbe meglio mettere qualche video ogni tanto??
    grazie.

  2. Stefano
    Stefano dice:

    Salve Luca,
    Le chiedevo se in SASSUOLO-NAPOLI l’arbitro ha fatto bene a non dare il rigore sulla trattenuta ai danni di hisaj su cross da calcio d’angolo.. personalmente mi sembra un fallo da rigore

  3. Mario
    Mario dice:

    Ciao Luca, una curiosità tecnica. Durante Watford-ManUTD, al 78min un giocatore (1) del ManUTD nella propria metà campo passa la palla ad un compagno (2). Il pallone é deviato leggermente dall’arbitro ed arriva lo stesso al giocatore (2) del ManUTD. In questi casi nn esiste il vantaggio? I giocatori del ManUTD erano a 80metri dalla porta del Watford e nn c era nessun giocatore del Watford nelle vicinanze del pallone.
    Grazie

  4. Massimiliano
    Massimiliano dice:

    Buongiorno Luca, ho visto le partite Udinese-Cagliari e Inter-Genoa. Anch’io, pur non essendo arbitro, ho notato le due performance arbitrali e condivido pienamente anche la tua disamina. Una sola domanda: sicuro che Piccinini sia stato “rallentato” solo dalla suddivisione can A e can B? Ieri non ha proprio sbagliato un colpo, deciso, posturalmente corretto, autoritario, dialogante e… chi più ne ha, ne metta. Grazie

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Secondo me sì: ha trascorso tre anni in serie B (oltre ai cinque in CAN PRO), troppi per un talento del genere.
      Senza assurde divisioni sarebbe arrivato a molte presenze in più già a 33/34 anni.
      Invece ha dovuto attendere qualche partita in A ogni due mesi e tre anni di cadetteria.
      Non ha alcun senso.

  5. Roberto
    Roberto dice:

    Ciao Luca, avrei una domanda su una cosa che proprio non mi entra in testa. Ah, l’età!!!
    In caso di fallo netto ( trattenuta, sgambetto ) su una ripartenza, e concessione del vantaggio, quali sono i casi un cui bisogna ammonire l’autore del fallo al termine dell’azione ?
    Grazie mille e complimenti, come sempre.
    Ciao, Roberto

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      In caso di fallo imprudente, non per una SPA (trattenuta, per esempio) perché non ha impedito lo svilupparsi di una potenziale azione pericolosa.

      Ciao.

  6. mario
    mario dice:

    Ciao luca prima di tutto volevo farti i complimenti x il blog perche grazie a te ho imparato cose che nn sapevo,la mia domanda e’ ma in spagna nn hanno la goal line xkè ieri vedendo valladolid-Valencia ho visto assegnare il goal con il var ? Auguri di buone feste

  7. M.C.
    M.C. dice:

    Ciao Luca, da tempo dici che Orsato tornerà ad arbitrare presto l’Inter ma ormai dall’aprile del 2018 questo non accade. Sei così convinto che venga riproposto proprio ora che Inter e Juve se la giocano punto a punto?
    Buone feste!

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Perché è passato tempo sufficiente.
      Anzi, ne è passato troppo.
      Ed Orsato non può essere messo da parte per le partite dell’Inter in un campionato così tirato.
      Buone feste anche a te.

  8. Massimo
    Massimo dice:

    Buongiorno dott. Marelli,
    come da prassi consolidata,anche in questa ultima giornata non sono mancate le solite trite e odiose polemiche sugli arbitri:questa volta è toccato finire sotto le forche Caudine al povero Pairetto.
    Consiglierei l’AIA di scegliere i suoi arbitri tra individui orfani e figli unici.
    Cordiali saluti.
    Massimo Novo

  9. Mauro
    Mauro dice:

    Ciao Luca, ho una domanda su Pairetto da farti:
    ma tu non ti saresti aspettato una sospensione di almeno una partita (oltre alla fisiologica pausa di una settimana) dopo lo strafalcione sulla dibattuta del calcio di rigore di due giornate fa?

    • Mauro
      Mauro dice:

      Sì, ma qui l’errore fu oggettivamente molto grave. È un errore tecnico. Mi é sembrato assurdo fallo passare così in cavalleria (oltre alla spero scontata troncatura da parte dell’osservatore)

  10. Francesco
    Francesco dice:

    Un episodio didattico sulla partita di Udine
    Attorno al minuto 50 del secondo tempo, Piccinini fa uscire dal punto perimetrale più vicino Klavan, che era appena rimasto a terra nella sua area interrompendo un’azione promettente dell’Udinese.
    Scelta discutibile, visto che Klavan era già stato fischiato dai tifosi bianconeri e farlo uscire esattamente sotto la curva dell’Udinese non è stato proprio il massimo e, poiché era a 3 metri da loro, c’era l’alto rischio che potesse piovere qualunque oggetto dalla curva.
    Secondo la Circolare 1 infatti il giocatore deve uscire dal punto perimetrale più vicino, a eccezione che questo non comporti problemi di sicurezza per lui

  11. Alessandro F.
    Alessandro F. dice:

    “Una curiosità: la partita di Udine si è chiusa al minuto 97 e 40, dopo un iniziale recupero concesso di 6 minuti. Recupero ulteriore, peraltro, perfettamente calcolato.”

    2 gol, 5 cambi, 2 interventi dei sanitari, espulsione extra nel recupero. Ecco quando ci stanno i recuperi corposi, non con secondi tempi scivolati lisci e senza gol 😀

    Sul caso del Mondiale per Club secondo me ha valutato l’altra immagine in cui si vede che prima prende il pallone e forse ha valutato non fallo. Però si, rimane inconcepibile la ripartenza con palla al portiere..

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Esattamente come nella gara precedente, recupero calcolato secondo i parametri validi da 20 anni.
      Forse sarebbe semplicemente il caso di prendere atto e, per qualcuno, avere il coraggio di chiedere scusa.

  12. Francesco
    Francesco dice:

    Buongiorno Sig. Marelli, ho visto la partita del Barcellona, e sono completamente d’ accordo sul fatto che Umtiti andasse punito con l’ ammonizione e che quindi l’ arbitro abbia mal valutato tale episodio. Ma volevo sottolineare che non appena ho visto quest’ episodio ho pensato subito a quello di Lazio-Juve tra Luiz Felipe e Matuidi: medesima velocità, gamba tesa e piede a martello, situazione di pallone conteso. In tale situazione Fabbri sbagliò nettamente non fischiando nulla ma a mio parere fu messo alla graticola ingiustamente accusato di non aver espulso il laziale da molti media e moviole. A mio parere quello dell’ Olimpico e quello di Barcellona erano due ammonizioni, ma non due espulsioni. Mi sembrano due fattispecie molto molto simili. Ricordo che lei nella sua interessante moviola di Lazio-Juve non si espresse così fermamente su tale episodio come altri media che parlarono di espulsione sacrosanta, però anche lei era più propenso ad un eventuale espulsione del laziale. Oggi per Umtiti ha scritto, a mio parere giustamente, di una mancata ammonizione ma non ha ventilato la possibilità dell’ espulsione. Volevo pertanto gentilmente chiederLe se questi due falli secondo Lei sono due fattispecie differenti, visto che a me sembrano molto molto simili e pertanto sanzionabili nella stessa maniera (ammonizione). Colgo l’occasione per augurarle buone feste.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Sono due episodi che non hanno nulla in comune.
      Ma proprio niente di niente, abbi pazienza: a Barcelloan lo scontro è laterale, a Roma fu frontale. A Barcellona Umtiti è andato sul pallone con la gamba praticamente a terra, a Roma Felipe ha colpito Umtiti sullo stinco.
      Come ho spesso scritto, non si possono paragonare episodi completamente differenti.
      A Barcellona non si pone nemmeno l’ipotesi del rosso, non c’è nemmeno un elemento a supporto: la curiosità è più la ripresa del gioco che l’episodio in sé.

      Buone feste anche a Lei.

  13. Nicola
    Nicola dice:

    Buongiorno Luca, preciso come sempre. Ero a San Siro ieri. Mi ha colpito molto il “linguaggio del corpo” di Pairetto. Non mi ha dato proprio l’impressione di sicurezza nelle decisioni (a parte il rigore che obiettivamente era semplice da decidere). Anche il fischio soprattutto all’inizio della gara non era secco e deciso come doveva essere. E i partecipanti alla gara lo hanno percepito eccome. È una cosa che si può allenare? Oppure o ce l’hai o non ce l’hai? Grazie e Buone Feste. Nicola

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      No, si può allenare eccome.
      Una delle regole fondamentali della nostra attività è cercare di migliorarsi sempre.
      Ed è ciò che rende Orsato e Rocchi oggi, Collina e Rosetti (ad esempio, ma ce ne sarebbero altri cento) ieri degli autentici fuoriclasse.

      Buone feste anche a te.

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  1. […] Former Italian referee Luca Marelli has analysed the decisions made by Luca Pairetto in Inter’s 4-0 win over Genoa last night in a post on his blog. […]

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