Punibilità dei tocchi di mano: breve guida illustrata (senza tagli strumentali…)

Come prevedibile la prima giornata ha offerto alcuni episodi controversi, spesso analizzati senza le basi regolamentari col risultato di leggere ricostruzioni fantasiose, fonti tagliate strumentalmente, regolamento citato a caso.

Nulla di sorprendente, era quasi scontato perché abbiamo si è passata l’estate a discutere di Icardi a Madrid, Parigi, Londra, Torino, Napoli, Roma. Icardi, ad oggi 27 agosto, è ancora a Milano, per la cronaca.

Poco male, me lo aspettavo.

Questa sorta di guida la riprenderò spesso come base per la discussione dei tocchi di mano, sui quali bisogna soffermarsi partendo da alcuni punti cardine:
esistono centinaia di possibili fattispecie sul tocco di mano. Come metro di paragone possiamo rifarci al fuorigioco che, bene o male, si riduce all’essere un attaccante più o meno vicini alla linea di porta rispetto al penultimo difendente.
il regolamento è stato modificato in merito al fallo di mano (in questo senso e solo in questo senso possiamo impropriamente parlare di “nuove regole”) ma tutti i parametri valutativi sono rimasti identici;
rispetto alla scorsa stagione è stata aggiunta una sola fattispecie, essa sì oggettiva e con talune eccezioni.

Venerdì scorso Nicola Rizzoli ha illustrato a Coverciano la normativa e le linee interpretative vigenti ai giornalisti accreditati (e che potremo rivedere mercoledì 28 agosto su SkySport) commettendo, a mio parere, un piccolo errore: prima di entrare nello specifico avrebbe dovuto illustrare la pagina del regolamento. Piccola pecca dovuta al fatto che, probabilmente, Rizzoli ritiene scontato che tale testo sia conosciuto a tutti.

Questa guida non si propone di illustrare tutte le fattispecie perché sarebbe sostanzialmente impossibile ma solo di portare un minimo di chiarezza (e che verrà sviluppato nella discussione sui vari episodi che si concretizzeranno nel corso della stagione).

Partiamo, dunque, dal Regolamento, per la precisione la pagina 91, Regola 12, Falli e Scorrettezze:

Direte: “ma come? Tutto qui? E dove sono tutti gli altri concetti di cui abbiamo sentito parlare spesso come “congruità del movimento” o “velocità del pallone”“?

In realtà è bene precisare che questi elementi non erano previsti neppure nella vecchia versione del regolamento che era questa:

Da dove saltano fuori, pertanto, i vari parametri di valutazione del tocco di mano, tali da giudicarli come falli da cui scaturisce un calcio di punizione diretto o di rigore?

Semplicemente dalle linee interpretative che non fan parte del regolamento ma che possiamo paragonare a dei “decreti attuativi” nei quali vengono indicate le linee guida per il giudizio delle varie fattispecie.

Focalizziamoci sulla lettera del Regolamento, non elidendo parti specifiche in modo strumentale ma approfondendo i vari passaggi.
La prima parte specifica in quali casi un tocco di mano deve essere ritenuto punibile:

Se prima la volontarietà era un elemento fondamentale per la punibilità, nella nuova versione la stessa volontarietà è divenuta una fattispecie specifica. Ciò significa che il tocco di mano, per essere punibile, non deve essere sempre connotato da volontarietà. Perciò un tocco volontario è sempre punibile mentre, al contrario, un tocco involontario non è sempre da ritenersi regolare.
E’ un concetto che sembra nuovo ma, in realtà, non lo è affatto: da ormai molti anni, infatti, la volontarietà era stata di fatto sostituita da un concetto che si avvicinava più alla colposità, cioè ad una infrazione commessa nonostante mancasse la volontà di intercettare il pallone con un braccio od una mano. L’IFAB non ha cambiato il regolamento, semplicemente ha recepito quello che era un dato di fatto ormai applicato da anni, soprattutto tenendo in considerazione la circostanza che il 90% circa dei falli di mano non sono certo volontari ma dovuti a contatti determinati da posture che vengono ritenute innaturali.

La parte successiva è sicuramente una novità che può essere inserita a buona ragione nella categorie dei cambiamenti effettivi. Si specifica, infatti, che non si può più segnare una rete con un braccio od una mano e che dovrà essere punito con un calcio di punizione diretto a favore della squadra difendente.
I più attenti si saranno accorti di un particolare: in questo passaggio non si cita l’avverbio “volontariamente” proprio perché saranno puniti oggettivamente tutti i tocchi di mano che portino direttamente alla realizzazione di una rete o che creino i presupposti per la realizzazione di una rete.

Sulla base di questo passaggio, diventa quasi banale la decisione assunta da Oliver in Manchester City-Tottenham di dieci giorni fa, con l’annullamento di una rete di Gabriel Jesus dopo che il giocatore aveva recuperato il pallone a seguito di un tocco di braccio da parte di Laporte:

Tocco senza dubbio involontario ma dal quale è scaturita la successiva rete di Gabriel Jesus.
Regola giusta?
A me non piace, come ho scritto più volte, ma dobbiamo adeguarci alla normativa vigente.
E’ un po’ come la questione sul Governo illegittimo e sulle elezioni: si possono raccontare tutte le favole che si vogliono ma la Costituzione è chiara, non sono certo i sondaggi ad imporre una nuova consultazione ma solo ed esclusivamente l’impossibilità di formare una maggioranza parlamentare, qualunque essa sia.

Relativamente a questo passaggio del regolamento, Rizzoli ha affermato che “finalmente si pone una distinzione tra difendenti ed attaccanti“.
A me questa norma non piace proprio per questo motivo: trovo abbastanza assurdo che un tocco di mano totalmente casuale (come questo) venga punito in attacco e non in difesa, ciò che rende iniquo il regolamento di fronte a due giocatori che hanno solo due ruoli differenti.

La regola non mi piace ma la capisco perché è vero, come dice l’IFAB, che un gol di mano è contro lo spirito del gioco e non viene accettata da dirigenti, società, calciatori, tifosi.
Verissimo. Come è anche vero, però, che è contro lo spirito del gioco differenziare una stessa fattispecie a seconda che venga compiuta da un attaccante o da un difendente.

Detto ciò, la rete è da annullare e giustamente (secondo regolamento) è stata annullata.

La parte successiva del testo

evidenzia, in linea generale, quali siano i tocchi ritenuti punibili.
La dizione “di solito” può trarre in inganno ma indica semplicemente il fatto (banale) che esistono delle eccezioni proprio perché è impossibile catalogare in un’unica voce tutte le possibili fattispecie concrete.

Questa parte della regola evidenzia due fattispecie specifiche:
– è punibile il tocco se la mano/il braccio sono posizionate in modo innaturale (era già previsto nelle scorse stagioni);
– è punibile il tocco di mano/braccio se le stesse si trovano oltre la linea delle spalle (ad eccezione del caso in cui il difendente giochi il pallone con una parte del corpo consentita e, per effetto di un rimpallo, il pallone finisca casualmente sulle sue mani/braccia).

Fondamentale la parte successiva:

Le ipotesi suddette (braccia posizionate in modo innaturale oppure posizionate sopra la linea delle spalle) si concretizzano (e sono perciò punibili) anche nel caso in cui il pallone provenga direttamente dalla testa o dal corpo di un altro calciatore (non importa se compagno di squadra od avversario).

Torniamo, dunque, al famoso rigore di Firenze:

Il braccio è in posizione innaturale? Sì.
Ha importanza che il pallone gli caramboli sul braccio dopo il tocco di Castrovilli? No, proprio perché è un’eventualità che è prevista espressamente, dato che il tocco è punibile anche se il pallone proviene da un altro calciatore.

Allora perché sostengo che il rigore di Cagliari sia stato concesso erroneamente?

Per il semplice motivo che quel braccio NON è in posizione innaturale ma congruo (e torniamo ai parametri vigenti già lo scorso anno) perché Cerri sta ricadendo a terra dopo aver mancato la deviazione di testa, è di spalle e non ha la minima intenzione di mettere il braccio in quella posizione.
Al contrario Zielinski, a Firenze, aveva proprio quell’intenzione, cioè mettere un braccio a protezione del pallone per non farlo giocare da Castrovilli. Nel momento stesso in cui il giocatore si approccia al contrasto con un braccio allargato, in quello stesso momento implicitamente “accetta il rischio” che un tocco di mano venga punito sulla base del regolamento.

L’ultima parte della disciplina generale individua alcuni elementi che portano a giudicare i tocchi di mano come non punibili:

Questa parte del regolamento non è affatto in contraddizione con quella precedente ma è solo un elenco di talune circostanze che rendono non punibile un tocco di mano.
E, pertanto, viene considerato non punibile un tocco di mano nel caso in cui:
– il giocatore colpisca il pallone con la mano dopo averlo giocato egli stesso con una parte del corpo (ma ci sono eccezioni, evidenziate da quel “di solito”). Ricordate Chiellini a Firenze, con pallone deviato con un colpo “coscia/braccio”?

Ebbene, questo è un episodio che rientra in quel “di solito” dato che questo contatto è senza dubbio punibile perché il contatto con la coscia ha portato il pallone a carambolare su un braccio in posizione innaturale (e si torna al punto precedentemente approfondito).
– se il pallone proviene dalla testa di un compagno od avversario vicino. Naturalmente non è punibile se la mano od il braccio si trovano in posizione naturale, non certo se si trovano in posizione innaturale (ed è questo il punto che differenzia questa ipotesi da quella precedente che, come ricorderete, punisce un tocco di mano se il pallone proviene da un avversario o compagno vicino);
– nel caso in cui mani/braccia si trovino vicino al corpo, in tal modo non aumentando il volume corporeo;
– nel caso in cui un calciatore colpisca il pallone con un braccio in caduta, cioè col braccio che si trova appoggiato sul terreno o che si sta appoggiando sul terreno, dato che si tratta di un movimento naturale per evitare il contatto con tutto il peso. L’esempio più semplice è il più volte richiamato episodio di Juventus-Inter, Icardi-Benatia:

Come ricorderete, anche allora scrissi che questo tocco di mano non era punibile. Allora come oggi perché, in realtà, non è cambiato nulla…

42 commenti
  1. Giovanni
    Giovanni dice:

    Anni fa, in una gara Inter Bologna a San Siro, il tiro di un giocatore del Bologna fu fermato dal braccio di un giocatore dell’inter appostato sulla linea di porta, con la mano appoggiata al palo, il braccio largo e il corpo spostato verso il centro della porta. Tale posizione l’aveva assunta precedentemente al tiro, e non si è mosso mentre il pallone viaggiava verso la porta facendo quindi la funzione di un “manichino” con le braccia aperte. L’arbitro non concesse il calcio di rigore e l’azione si concluse con un normale “salvataggio sulla linea”. Lei cosa ne pensa? Il giocatore dell’Inter in quel caso avrebbe dovuto togliere il braccio e lasciar passare il pallone che sarebbe dunque finito in porta oppure il braccio aperto prima del tiro dimostra l’involontarietà del tocco di mano?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Non ricordo l’episodio e non so a che periodo si riferisce.
      Negli ultimi 10 anni una tale dinamica sarebbe stata sempre punita con rigore ed espulsione. Ogni diversa interpretazione, sempre in base alla descrizione, sarebbe stata errata.

  2. Costantino
    Costantino dice:

    Luca non è rischiosa la designazione di Orsato in Juventus-Napoli per via del pregresso?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Rischiosa? Sì.
      Azzardata? No.
      Coraggiosa? Molto.
      Motivo? Recuperare Orsato per qualunque tipo di partita. Sono pronto a scommettere che prestissimo incrocerà di nuovo anche l’Inter.

    • Costantino
      Costantino dice:

      Sì ma nel dubbio non credi che fischierà a favore del Napoli? Perché anche un minimo fischio dubbio in favore della Juve creerebbe un pandemonio mediatico.
      Lo dico non per polemica, ma solo perché siamo tutti umani.

  3. Matteo
    Matteo dice:

    Quale partita tocca a Guida, Lazio-Roma o Juve-Napoli?
    E l’altra secondo te a chi sarà assegnata?

  4. Luca
    Luca dice:

    Luca hai visto cosa ha detto Gravina sul corriere dello sport approposito di nicchi che deve essere cambiato cosa ne pensi? Una batosta sicuro per nicchi

  5. Gabriele
    Gabriele dice:

    Buongiorno Luca
    Seguo il suo blog con passione ed interesse essendo anch’io un arbitro, ma di pallavolo non di calcio. Avendo in mente il regolamento di quest’ultimo sport, che conosco molto meglio di quello del calcio, mi sorge spontanea una domanda: non pensa che sia da evitare la dicitura “di solito” in un regolamento? Anche se lei ha spiegato bene nell’articolo che cosa si intenda, a me (e a chi legge il regolamento per la prima volta) dà l’idea di un regolamento soggettivo, interpretabile a piacere dell’arbitro. Per intenderci, secondo me la locuzione “di solito” sarebbe più adatta alle linee interpretative che al regolamento vero e proprio.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Ciao, sono contento che ci siano anche arbitri di altri sport: siamo una grande famiglia, in fondo.

      Sulla dizione utilizzata (“di solito”) concordo con te: oltre ad essere orribile semanticamente e foneticamente, è una locuzione avverbiale che lascia più dubbi che certezze. E’ stato utilizzato perché, come ben sai, calcio e pallavolo sono due sport molto differenti dato che le possibili fattispecie sono pressoché infinite: in tal senso possono essere ipotizzate migliaia di ipotesi di “tocco di mano” tal da rendere impossibile una classifica “scientifica”. Non è certo un caso che sia improbo trovare episodi quantomeno simili.
      Il problema non è tanto per coloro che conoscono il regolamento ma per chi, come hai evidenziato, non lo conosce oppure lo conosce per sentito dire. E’ quel che è accaduto in questi giorni: per ignoranza, per stupidità, per limitate capacità o per palese malafede ci sono state citazioni parziali del regolamento, pubblicazione delle parti strumentali ad una certa tesi.
      Il problema è che, soprattutto nella materia relativa ai tocchi di mano, una forma di interpretazione non può essere completamente eliminata e, pertanto, anche il regolamento non può descrivere una fattispecie senza ipotizzare eccezioni alla norma generale.

  6. Alberto
    Alberto dice:

    Sta tutto lì, se uno considera il braccio di Zielinski, sbagliando, in posizione innaturale è rigore, altrimenti no.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Gli arbitri sanno perfettamente che quella posizione è innaturale.
      Se dovessero farsi influenzare da opinioni totalmente contrastanti col regolamento, allora sarebbe davvero il caos per 90 minuti.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Evito di pubblicare ‘sto commento perché contiene solo una serie di sciocchezze infinite, peraltro personali e di pessima educazione.
      E’ un approfondimento sul regolamento, se non ti interessa basta evitare di aprire il link.
      Stai sereno, se non mi leggi stanotte dormo tranquillo e sereno come sempre…

  7. Cristian
    Cristian dice:

    Ho un dubbio riguardo un concetto:
    Inizialmente il regolamento cita che la distanza non deve essere presa in considerazione, tuttavia, in seguito è scritto che se la distanza è ravvicinata di solito non è un’infrazione.
    Non capisco quale delle due affermazioni sia da considerare.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Che un tocco di mano ravvicinato (esempio: un attaccante che mira il braccio) non sarà punibile, un tocco come quello di Zielinski col braccio in posizione innaturale sarà punito.
      Alla fine, come vedi, è tutto molto semplice.

  8. daniele
    daniele dice:

    Marelli grazie della spiegazioni molto dettagliate da cui emerge sostanzialmente una cosa….il mestiere dell’arbitro è davvero difficilissimo. Comunque mi ricordo che l’anno scorso io le chiesi se riteneva giusto il rigore contro la juve a Napoli per il fallo di mano di Alex Sandro e lei rispose di si perchè lo juventino col suo movimento si assume il rischio di poter essere colpito sul braccio. Per me non era rigore proprio perchè Alex Sandro salta per prendere la palla, non la trova e il giocatore dietro a lui (a un metro circa) lo colpisce (sul braccio) mentre sta finendo il movimento di salto. Mi sembra un po’ la stessa cosa di Cagliari, o no? P.S. Tifo Fiorentina eh, figuriamoci se voglio perorare la causa bianconera, è solo una mia curiosità arbitrale.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      C’è una differenza enorme e caratterizzante: Cerri non si muove verso il calciatore avversario (sta solo ricadendo a terra dopo aver fallito il colpo di testa), Alex Sandro è in contrasto sull’avversario.
      Può sembrare che siano episodi con qualche punto di contatto ma, in realtà, sono completamente diversi.

  9. Luca
    Luca dice:

    Ciao Luca,tutto sto caos mediatico per 2 rigori con errate valutazioni,quello di Udinese-Milan sì e quello di Cagliari-Brescia no. . ma attenzione se il colpo di testa è indirizzato verso la porta ed evita la rete anche se girato di spalle ed in caduta?
    Per tutto il resto solidarietà verso gli arbitri ed i primi ad aiutarli dovrebbero essere calciatori,allenatori e dirigenti(complimenti a Pradè) e invece non mi sono piaciuti per comportamento Mertens e per le parole Montella. . A fine gara bisogna stringere la mano agli arbitri e ringraziarli e non accusarli di questo o quello. . Ciao Luca e grazie per condividere sempre tutto. .

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Sì, certo, non è punibile perché casuale, il movimento delle braccia è naturale e non c’è alcuna intenzione di aumentare il volume corporeo.

      Quel che chiedi lo auspica ogni arbitro ma l’arbitro è solo un mezzo per alcuni: per ottenere un vantaggio ingiusto o come oggetto di critiche strumentali.

    • Luca
      Luca dice:

      Ciao Luca,non so se già lo hai visto,ma proprio in Schalke-Bayern Monaco è accaduto un episodio complesso non so se posso linkare ma basta fare un piccolo search e trovi delle immagini,non è simile come Cagliari-Brescia ma ha differenze importanti e potrebbe evitare altro caos in futuro e sarebbe utilissima a scopo didattico una tua risposta. . quando puoi. .di nuovo grazie. .
      Saluti,Luca

  10. Giovanni R
    Giovanni R dice:

    Post utilissimo, come spesso avviene. Questo blog dovrebbe essere riconosciuto come un servizio pubblico. Sulla questione dei falli di mano magari un qualche volenteroso volontario potrebbe cercare di convertire la regola in un “decision tree”. Risparmierebbe al mondo calcistico ore e ore di discussioni a oltranza su episodi futuri. Alcuni episodi resteranno sempre ambigui ma almeno si limiterebbe di molto il campione.

  11. Stavrogin
    Stavrogin dice:

    Grazie per l’articolo, ci voleva.

    Ho una domanda per te, Luca: secondo te, se al posto di tutti questi criteri che tentano di “oggettivizzare” la volontarietà/colposità del gesto, si restituisse agli arbitri l’onere del “processo alle intenzioni”, lasciandoli liberi di valutare la volontà/colpa del giocatore senza aver davanti una lista di “check” da dover spuntare, gli effetti sarebbero più positivi o più negativi rispetto alla situazione attuale?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Sarebbe identico.
      Perché si è arrivati a questo punto proprio perché lo schema da te proposto non ha funzionato.
      Se rifletti bene, i tocchi di mano non sono difficili da interpretare. O, meglio: sono sicuramente complessi ma un arbitro ha tutti gli elementi per giudicare nel migliore dei modi.
      Poi ci sono errori, come commetto anche io errori nella valutazione di taluni episodi: siamo umani.

    • Stavrogin
      Stavrogin dice:

      Proprio perché, come dici tu, “non sono difficili da valutare”, io trovo che lasciare “carta bianca” agli arbitri, ad oggi, creerebbe meno polemiche rispetto a una situazione in cui, in teoria, può succedere che un gesto soddisfi tutti i criteri di sanzionabilità, ma che agli occhi appaia chiaramente non sanzionabile (o viceversa).
      Però hai anche ragione nel dire che lo schema di cui parlo io si è già dimostrato fallimentare…

    • Giulio Ongaro
      Giulio Ongaro dice:

      Purtroppo credo che le polemiche sono una conseguenza della scarsa cultura sportiva. Non si accettano le decisioni prese contro la propria squadra, mai. E allora qualsiasi cosa si faccia (VAR, regolamento, lasciare piu’ autonomia agli arbitri) non puo’ cambiare il dato di fatto che la gente poi si accapiglia per settimane sulla concessione di un rigore, mentre in altri paesi (Inghilterra) se ne parla un po’ ma non in maniera ossessiva, e senza tirar fuori trame nascoste, ecc. ecc. Gli arbitri per me sono bravi gia’ perche’ accettano di lavorare in questo ambiente per loro assai tossico.

    • Emidio
      Emidio dice:

      Concordo con questo commento, e del resto questa lista di check difficilmente potra’ racchiudere tutti i possibili casi. Tanto vale affidarsi alla discrezionalita’, a maggior ragione adesso che il VAR permette di rivedere l’azione e rivalutare la sensazione avuta in campo.
      Luca, uno spunto sul tocco di Zielinsky, il braccio non puo’ essere interpretato come largo nel gesto istintivo di tenere distante l’avversario ? In questo caso il tocco di braccio sarebbe comunque punibile ?

  12. Daniele
    Daniele dice:

    Salve Luca
    Come è possibile spiegare il rigore richiesto dal Milan contro l’Udinese? In quale fattispecie ricadrebbe?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Prova a trovare da solo la risposta rispondendo a queste domande:
      – il pallone è stato toccato da qualcun altro prima di arrivare a Samir?
      – il braccio era attaccato al corpo oppure staccato?
      – occupava un maggior volume corporeo?

      Vedrai che la risposta non è difficile 😉

    • Daniele
      Daniele dice:

      Avevo già fatto una scaletta di questo tipo, e direi un

      -Si

      -Staccato

      -Si

      E la risposta viene da se. Era giusto una conferma da parte tua. Grazie mille per il lavoro che fai ogni settimana e che ci si aspetterebbe fosse fatta dall’AIA stessa cosi da avvicinare tifosi al regolamento e associati a chiarimenti essenziali.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Precisiamo solo un passaggio.
      Alla prima domanda (è stato toccato da qualcuno prima) la risposta è no: Romagnoli non ha toccato il pallone, lo ha solo sfiorato.
      La risposta al ragionamento perciò è: il tocco di braccio era punibile.
      Non a caso Nicchi, nell’intemerata alla Domenica Sportiva, ha giustificato il non rigore con un tocco di spalla che, oggettivamente, non ha alcun riscontro video.

    • Daniele
      Daniele dice:

      Rivedendo i video a me quel tocco (anche solo se sfiora) cambia un po’ la direzione del pallone, o per lo meno è una mia impressione che ho avuto da quelle due angolazioni disponibili che ho visto.
      E anche per me la spalla è una copertura per poter provare ad avvallare la decisione dell’arbitro. Rimango sulla punibilità dell’intervento

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Se il pallone non viene toccato, non può cambiare direzione, a meno che non ci sia stata una folata di vento…
      Sulla punibilità siamo d’accordo.

    • Francesco
      Francesco dice:

      Pur con tutte queste precisazioni resta il fatto che se in area un difensore ha le braccia aperte per mantenere la.posizione, l’attaccante potrà facilmente ottenere un rigore semplicemente calciandogli il pallone sulle braccia. O no?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Certamente, come se fosse facile.
      Ragazzi, non è FIFA2019, se fosse così facile avrebbero già provato.
      10 partite, zero episodi del genere.
      Sai perché?
      Perché i giocatori sanno perfettamente che questa storia di mirare alle braccia è una sciocchezza sesquipedale.

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