L’insopportabile superficialità del giustizialismo: la vicenda Ronaldo

Pensare che la vicenda Ronaldo possa essere trattata alla stregua di un qualsiasi episodio della domenica pomeriggio è aberrante.
Ronaldo non è solo Ronaldo: è prima di tutto un essere umano coinvolto in una storia drammatica non solo per lui ma anche per chi lo accusa.
La questione è esplosa negli ultimi giorni dopo che, come sempre, sono cominciati ad emergere particolari tali da trasformare una pruriginosa curiosità in desiderio di giustizialismo a tutti i costi.

In mezzo a tante chiacchiere in libertà, tra affermazioni demenziali di colpevolezza o di assoluzione, un aspetto deve essere tenuto in conto: si discute di due esseri umani.
Da una parte un giocatore conosciuto in tutto il mondo, con milioni di followers e centinaia di milioni di euro sui conti in banca.
Dall’altra una donna che lo accusa di essere stato autore di uno stupro nei suoi confronti, con particolari tanto violenti da risultare quasi incredibili.

Se, da un lato, è comprensibile che masse di ignoranti si schierino pro o conto l’uno o l’altra, basando le proprie (pseudo) opinioni sul tifo sportivo, ciò che risulta insopportabile è che professionisti della comunicazione, (pseudo) esperti di diritto, autodefinitisi soggetti culturalmente elevati si lascino andare ad affermazioni che lasciano del tutto sbigottiti.

Non fanno eccezione i quotidiani: da un lato chi difende Ronaldo con paginate a colori senza riflettere sulla possibile vittima della vicenda, dall’altra chi accusa Ronaldo senza riflettere sulla circostanza che lo stesso potrebbe essere innocente.
Sarebbe informazione questa?
Oppure si tratta di tifoserie schierate e dotate di armi di (dis)informazione di massa?

Il problema di cui si discute ha risvolti estremamente differenti ma, in sostanza, rispecchia quanto accade ogni giorno su qualsiasi argomento: tutti parlano e scrivono di tutto, nella gran parte dei casi senza aver alcuna competenza.
Così avvocati scrivono di medicina, medici scrivono di architettura, architetti di coltura biologica, contadini di diritto, operai di medicina, persone affette da dipendenza dei social scrivono di qualunque argomento pretendendo di aver ragione in ogni caso.

Ebbene, la conseguenza diretta di questo inenarrabile casino creato dal web è banale: il proliferare di fake news.
Forse tanti non hanno compreso cosa si intenda esattamente con questa definizione.

Esistono diverse origini per una fake news.
Mi limito ad indicare due grandi gruppi di notizie qualificabili in tal senso:
fake news totalmente inventate, spesso diffuse per due macromotivi:
A – attirare visualizzazioni su siti e gruppi (numeri maggiori generano profitti maggiori);
B – fidelizzare il maggior numero possibile di followers stupidi puntando a quello che vorrebbero leggere sempre
fake news generate inconsapevolmente, per ignoranza di quel che si commenta.
Un esempio del secondo gruppo?
Il più semplice ed il più direttamente collegato a questo spazio: esistono migliaia di persone che commentano episodi arbitrali senza conoscere minimamente quel che preveda il regolamento, di fatto diffondendo fake news sugli episodi stessi. Ne ho parlato diffusamente in altro approfondimento, trattando di quelle che ho definito le leggende metropolitane applicate al calcio. Ecco, possiamo con buona approssimazione definire come fake news i vari concetti di danno procurato, disponibilità del pallone, fallo di mano involontario ecc., tutte locuzioni inesistenti ma che sono state così capillarmente diffuse e ripetute da diventare delle certezze di fatto.
Il problema è che queste certezze sono delle clamorose stupidate.

L’informazione, spesso, segue lo stesso percorso.
L’informazione diventa inqualificabile se tende ad orientare l’opinione pubblica puntando alla pancia dei lettori.
Non è un caso che alcuni quotidiani escano in edicola con titoli ed editoriali già ben indirizzati, con giudizi che vanno oltre la vicenda in sé ma si spingono a valutazioni tombali sulle persone, da una parte condannando “uno stupratore seriale”, dall’altra delegittimando una donna che, sotto sotto, viene definita come una puttana in cerca di soldi.

E’ naturale che la questione Ronaldo attiri su di sé attenzioni quasi morbose e per molti motivi: la fama del calciatore, i precedenti che abbiamo osservato da lontano (caso Spacey su tutti), la fattispecie penale di cui si discute (lo stupro, diventato centrale dopo gli scandali sessuali nel cinema americano e non solo).

Come accaduto per tante altre vicende, quel che emerge in tutta la sua forza è la superficialità con cui si affronta un argomento di questo genere.

Da parte mia, nonostante svolga la professione di avvocato da ormai 20 anni, non ho alcuna intenzione di offrire la personale ipotesi. E non c’entra essere Perry Mason o il giustiziere della notte: significa, semplicemente, non volersi calare nelle vesti di Nostradamus.
Questo il problema di fondo: è giusto discutere della questione come è giusto discutere di qualsiasi avvenimento che scuota la coscienza collettiva.
E’ totalmente sbagliato esprimere certezze su una vicenda i cui contorni sono ancora troppo frammentari e per la quale non solo non è iniziato un processo ma non è stata nemmeno iniziata una vera e propria attività investigativa.

Bisognerebbe dunque far silenzio? Non parlarne per nulla?
Assolutamente no, non è questo il concetto.
Questa vicenda va affrontata con equilibrio.

Ronaldo non è colpevole.
Ronaldo non è innocente.
Ronaldo, per ora, è al centro di una vicenda nebulosa che andrà chiarita dai magistrati.

Kathryn Mayorga non è una troia.
Kathryn Mayorga non è una vittima.
Kathryn Mayorga, per ora, è una donna al centro di un’inchiesta nata per il racconto di un presunto stupro.

Ecco, il fulcro di tutta la vicenda è in questa dizione: un presunto reato.

In vicende del genere bisogna smetterla di essere tifosi e cominciare a pensare da esseri umani, come sono anche Cristiano Ronaldo e Kathryn Mayorga. Da una parte il calciatore più famoso di tutti i tempi, dall’altra una donna che lancia un’accusa pesantissima.
Da una parte un uomo prima che un calciatore che rischia fino all’ergastolo in caso di condanna, dall’altra una donna che potrebbe essere una truffatrice ma che, al contrario, potrebbe essere stata realmente vittima di uno stupro.

Quel che consiglio sempre, prima di scrivere qualcosa, è sempre legato ad un principio fondamentale: ricordatevi che potreste essere al loro posto ed allora ragionate su come vi sentireste.
Perché milioni di donne sono state stuprate, non solo da sconosciuti ma anche da fidanzati e mariti (ebbene sì, non è così raro come si potrebbe pensare…).

Smettiamola di confrontarci come tifosi su un calcio di rigore: in quel caso non conoscere le regole ci può stare, chi se ne frega.
In queste circostanze non dobbiamo mai dimenticare che si tratta di essere umani: è un essere umano l’accusato, è un essere umano l’accusatrice.

E, magari, evitiamo di seguire trasmissioni di merda che affrontano la questione come se si trattasse di una gara a chi esprime il rutto più potente…

45 commenti
  1. Michele
    Michele dice:

    AMEN Dott. Marelli!!!!
    Ma se fanno decine di trasmissioni su mancate ammonizioni, sul VAR ad orologeria, su indagini penali arrivate al secondo grado di giudizio, non mi stupisco (e questo è grave, non stupirsi) se trattano il caso Ronaldo vs Mayorga in questo modo, con sentenze già scritte e passate “in giudicato”
    Ad maiora…

  2. Sergio
    Sergio dice:

    Come si fa a non essere d’accordo con te. In questo caso non è proprio possibile. “Si dimentica spesso e troppo il passato che, purtroppo, pare non insegnare mai nulla.” Un mio conterraneo deceduto nel 1937 diceva che “la storia insegna ma non ha scolari”. Abbiamo un estremo bisogno di persone che parlino al cuore ed al cervello delle persone, alla pancia ci pensano già in tanti, in troppi. Perciò mi auguro, per me e per tutti. che possa parlare, con la solita competenza, ad un pubblico sempre piû vasto.

  3. maurizio
    maurizio dice:

    pienamente d’accordo.

    Permettetemi di spostare il tiro sul ricorso respinto sulla chiusura della curva della Juve.
    Ricapitolando, ci sono stati dei cori razzisti a Koulibaly e su Napoli.
    Premesso che pur avendo visto la partita in tv non li ho sentiti, volevo solo cercare di capire (sono di parte, lo so, ma voglio capire davvero) perchè si è passati direttamente alla squalifica di una giornata (diventate due dopo il ricorso respinto) anziché iniziare con la solita ‘condizionale’.
    Davvero, vorrei capire. Perchè detta così come è apparsa sui giornali, la prima sentenza (e ancor più la seconda) sembrerebbero MOLTO parziali.
    In seconda battuta, se posso immaginare quali siano i cori contro il calciatore, mi piacerebbe sapere quali siano stati quelli contro la città di Napoli.
    Ripeto, sono di parte, lo e me ne rendo conto.
    Proprio per questo ho bisogno di capire se è un trattamento “diverso e punitivo” o se è cambiato qualcosa a livello di sanzioni.

    Grazie.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      La pena non è stata raddoppiata, hanno solo aggiunto la diffida sospendendo la seconda giornata di squalifica.
      I cori si sono sentiti eccome, sia in televisione che allo Stadium.
      Peraltro quel che conta è lo stadio, non la televisione: chi era presente mi ha confermato che i cori ci sono stati e non certo in un determinato momento ma per tutta la durata della gara, periodicamente.
      Non è un comportamento diverso e punitivo, è l’applicazione delle norme vigenti.
      Mi piacciono? No, non particolarmente: ci sono i mezzi per isolare ed identificare i colpevoli (anche se fossero 2000) ma non ha senso che la società colpita dalla sanzione proponga di agire solo dopo la squalifica. Lo facciano subito, senza aspettare le decisioni del Giudice Sportivo.

    • Michele
      Michele dice:

      Tutto condivisibile, però lascia quanto meno perplessi il fatto che cori similari in altri stadi non abbiano sortito i medesimi risultati di giustizia sportiva. Questo è un dato oggettivo, purtroppo, e secondo me è grave, non tanto per il doppio pesismo ma perché lascia impunito chi crede di poterla fare sempre franca, vista appunto l’impunità.

    • Michele
      Michele dice:

      Si concordo!!! Poi non capirò mai i tifosi che espongono la squadra (la propria squadra!) a sanzioni sia pecuniarie, sia di immagine; per me è un controsenso assoluto….

    • Guido
      Guido dice:

      Sfruttamento “invasivo” delle telecamere interne allo stadio, ove ci sono, ed obbligo di metterne in numero sufficiente dove mancano.
      Immagini messe a disposizione completa delle autorità per punire i colpevoli, pochi o tanti che siano.

  4. gianpaolo
    gianpaolo dice:

    Complimenti per la trasmissione, di solito si dice così. Sono un giornalista di campagna e, sebbene tu lo meriti, non ti auguro la televisione. Lì devi fare audience e quella ormai si fa solo con programmi spazzatura a chi la spara più grossa (tuo articolo docet). Non ti ci vedo. Cmq, se proprio vorrai, in bocca al lupo.

  5. gianluca
    gianluca dice:

    la cosa triste è che siamo qui a doverci congratulare per una cosa che dovrebbe essere normale, direi ovvia. siamo messi male, ma male male direi……
    complimenti luca.

  6. Franco Manzotti
    Franco Manzotti dice:

    Che dire caro Avvocato… Avremmo bisogno nel pubblico di persone come Lei, che in modo corretto, anche duro a volte, esprimono concetti che sono alla base di una convivenza civile. La prego di continuare sempre su questa strada.

  7. Cristian Zannini
    Cristian Zannini dice:

    Parole giustissime… invece no… ci si riduce al giornalista pro Juve e quindi Ronaldo innocente, al giornalista anti e quindi Ronaldo colpevole… i complotti, i media asserviti… ma cosa c’entra il tifo in una situazione del genere? Se CR7 sarà innocente o colpevole, sarà l’ uomo Cristiano Ronaldo ad esserlo. Non l’ idolo dello Stadium o l’ odiato giocatore bianconero. Niente, è troppo difficile scindere il tifo per dare giudizi con obiettività. E per quanto mi riguarda, su questa storia, manco andrebbero dati. Ma da sempre i media danno informazioni cercando di influenzare. Solo che ora con il web si butta tutto nel tritacarne ed è proprio come hai scritto tu: a chi fa il rutto più grosso… sono troppi quelli che cacciano per bocca quello che dovrebbero cacciare dal culo.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Di solito avrei cestinato il commento per i termini troppo duri ma, avendo io stesso utilizzato questi francesismi, sarei scorretto ad eliminare.
      Peraltro mi trovi totalmente d’accordo, sebbene la tv spazzatura non nasca con questa vicenda ma con altre trasmissioni (allo stesso modo demenziali) su questioni ben più serie…

    • Cristian Zannino
      Cristian Zannino dice:

      Si perdona la volgarità. Difficilmente mi capita. Alla fine tutto, media, social, ovunque trovi mala informazione o disinformazione. Però io penso una cosa: alla fine sta al singolo la scelta. Non dobbiamo essere un branco di pecoroni, ma ognuno ragionare con la sua testa. E se qualcosa non è chiaro, informarsi da chi ne “capisce” o ne “sa”.

  8. Ruggiero Distaso
    Ruggiero Distaso dice:

    “E, magari, evitiamo di seguire trasmissioni di merda che affrontano la questione come se si trattasse di una gara a chi esprime il rutto più potente…” ecco, appunto, secondo me Mughini che si autodefinisce una persona di grande cultura ma per quel che mi riguarda è un ignorante e basta e di prima categoria pure, ha perso l’ennesima occasione per tacere.

  9. maurizio visconti
    maurizio visconti dice:

    Perfetta sintesi su come va il mondo della comunicazione adesso. Complimenti Luca.

  10. Roberto Sorrentino
    Roberto Sorrentino dice:

    Ciao Luca,
    Sugli stessi toni c’è un bell’articolo di Bandini sul Guardian, ne consiglio la lettura. Cristiano Ronaldo scoring for Juventus is just a goal, nothing else

    https://www.theguardian.com/football/blog/2018/oct/08/cristiano-ronaldo-scoring-for-juventus-is-just-a-goal-nothing-else

    Ammetto di essermi augurato che la vicenda avesse una qualche incidenza sul rendimento di Ronaldo… Pensieri ignobili a parte, l’inchiesta dello Spiegel, non un giornale qualsiasi, è serissima. http://m.spiegel.de/international/cristiano-ronaldo-kathryn-mayorga-the-woman-who-accuses-ronaldo-of-rape-a-1230634.html

    Grazie ancora per il tuo contributo

  11. Riccardo
    Riccardo dice:

    Accidenti, se una persona come te è arrivata a scrivere parole così scurrili deve essere davvero furiosa (peraltro con ottimi motivi, essendo un difensore della legge)…

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Avrei potuto far di peggio, te lo assicuro.
      Mi auguro che sia passato il messaggio principale: chiunque di occupa di tutto ma, spesso, nessuno sa di quel che parla…

  12. Riccardo
    Riccardo dice:

    Ciao Luca, non credi che “l’immagine” di Ronaldo, sia che venga giudicato colpevole o innocente, sia stata già un po’ rovinata? Si può basare l’opinione del mondo su una persona sulla base di quello che viene scritto da un giornale solo (quello tedesco) e non su prese di posizioni ufficiali da parte degli organi competenti?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Non c’è dubbio ed il fulcro di tutto il “discorso” è proprio questo: sputtanare una persona prima di una condanna è indecente.
      Forse sei troppo giovane e se lo sei vai a leggere la storia di Enzo Tortora…

    • Riccardo
      Riccardo dice:

      Incredibile. È stato un evento di una gravità tale che mi sorprendo, nonostante sia un ragazzo, di non averne mai sentito parlare.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Si dimentica spesso e troppo il passato che, purtroppo, pare non insegnare mai nulla.
      In quella vicenda la superficialità sia dell’informazione che della giustizia costò la vita ad un uomo, ucciso prima nell’anima e poi nel fisico da una vicenda in cui non c’entrava assolutamente nulla. Con un’accusa, peraltro, infamante come poche.

  13. Daniele
    Daniele dice:

    Complimenti. Un piacere leggerti. Approfitto, ad ora in quali trasmissioni tv/radio é possibile seguirti?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Per ora, e per mia precisa scelta, niente televisione: aspetto (con pazienza) una proposta seria.
      In radio ho una rubrica alla domenica su Radio24, nella trasmissione “Tutti Convocati”, solitamente attorno alle 18.45

  14. Fabrizio Bongiorni
    Fabrizio Bongiorni dice:

    Grazie per l’articolo Luca, sempre sul pezzo, mi auguro di vederti presto in tv però in programma serio con una rubrica tutta per tè

  15. luca
    luca dice:

    Luca, che ti devo dire? Chapeau!
    Io ti aspetto in televisione… potresti solo far bene riducendo l’appiattimento ed il bar dello sport eccessivo che spopola in tutte le reti.

I commenti sono chiusi.