Comunicato FIGC, challenge e VAR: inizia una nuova era? Nulla di tutto ciò…

Nel pomeriggio di ieri, come ormai sapete tutti, è stato pubblicato sul sito ufficiale della Federazione un comunicato che ha colto di sorpresa non solo per la tempistica ma soprattutto per i contenuti.

Questo il testo, tratto proprio dal sito della FIGC:

Per i non addetti ai lavori può apparire come un comunicato per certi versi rivoluzionario, per altri versi come un’apertura ulteriore alla tecnologia.

In verità il testo pubblicato dalla Federazione è agghiacciante per tanti motivi.
Vediamoli.

1 – Il contesto

Nel bel mezzo del campionato, dopo 23 giornate e tra le due semifinali di Coppa Italia, si introduce il tema del challenge, oltre ad un riferimento sull’utilizzo della tecnologia e sul quale tornerò più avanti.
Come era scontato che fosse, questa intemerata ha creato un caos pazzesco perché alcuni sono arrivati a pensare che il challenge potrà essere introdotto già dal prossimo turno di campionato.
Ovviamente ciò è totalmente impossibile: nel caso in cui l’IFAB approvasse una norma di questo genere, la stessa entrerebbe in vigore dalla prossima stagione (di solito dall’1 luglio successivo).
Esattamente ciò che accadrà prossimamente: il 29 febbraio prossimo (qui trovate gli estremi del programma) si riunirà l’IFAB per le modifiche del regolamento che entreranno in vigore dopo la conclusione della stagione corrente.
In realtà non sono previsti grandi cambiamenti, probabile che venga rivisto qualcosa in merito ai tocchi di mano: non aspettatevi rivoluzioni, forse solo una rielaborazione del testo attuale che, peraltro, non ha modificato nulla relativamente alla disciplina rispetto al passato (al netto dell’introduzione della norma in merito ai tocchi di mano in fase offensiva).

2 – Challenge e panel

Un comunicato di tal genere è il tipico mezzo attraverso il quale creare aspettative infondate: non viene spiegato nulla, sono contenuti generici riferimenti a “disponibilità a sperimentare” il challenge, si ipotizza un’introduzione senza riferimenti temporali.
Come funziona, dunque, l’IFAB?
L’introduzione del VAR aveva colto tutti di sorpresa ma non perché è stato introdotto dalla sera alla mattina ma per il semplice fatto che nessuno ne aveva parlato prima, essendo rimasti i lavori dell’IFAB sconosciuti ai più.
Nel 2016 l’IFAB autorizzò la sperimentazione del VAR, non imponendola a nessuno (e nemmeno oggi è obbligatorio adottare la tecnologia) ma fornendo alle federazioni interessate un protocollo di utilizzo e linee guida da seguire.
L’Italia decise di sperimentare il VAR in modalità offline fin da subito. La sperimentazione avrebbe dovuto durare per due stagioni ma, visti i buoni risultati ottenuti in quelle che apparivano come delle “simulazioni” di “on field review“, l’IFAB autorizzò l’applicazione della tecnologia già dalla stagione successiva.
Ma come si arrivò a questo traguardo?
Ovviamente non in una serata davanti ad un aperitivo ma in anni di studi, iniziati nel 2014 con i cosiddetti “panel”.
I panel, per semplificare la descrizione, possono essere definiti come gruppi ristretti di esperti che lavorano e si confrontano su un’idea embrionale, elaborandola in incontri di approfondimento e sviluppo.
Ebbene, nel corso di quei panel si esplorò l’ipotesi di introdurre da subito i cosiddetti “challenge” ma l’ipotesi venne bocciata.
E non venne certo bocciata su pressioni degli arbitri ma per valutazioni derivate dalle opinioni di allenatori e calciatori.
Come posso affermarlo?
Come posso essere certo di questa ipotesi?
Molto semplice:

L’IFAB lo scrisse chiaramente all’interno del protocollo VAR, precisamente a pagina 10.
Non sorprenda: l’IFAB non è un organismo arbitrale ma un board che raggruppa tutte le componenti del calcio, dagli arbitri agli allenatori, dai dirigenti ai calciatori.
Lo scopo è di migliorare il gioco del calcio.
A volte ci riescono, a volte meno.
Per esempio, pur non modificando minimamente la disciplina sui tocchi di mano, è innegabile che abbiano creato un po’ di confusione con la nuova stesura in materia.
Gli addetti ai lavori sanno perfettamente che non è cambiato nulla (ma proprio nulla) ma è indubitabile che si potesse (e forse dovesse) far meglio.

3 – Ipotesi percorribile il “challenge”?

Nulla è impossibile, dice un vecchio adagio.
Nel caso del challenge possiamo affermare con certezza che risulta assolutamente impossibile per la stagione in corso (ed abbiamo visto perché) mentre per la prossima appare altamente improbabile.
Perché?
Il motivo è presto detto: per approvare una modifica del genere, il cambiamento deve essere preceduto da almeno un anno di studio perché non si può inserire il challenge a caso, ma ci sono mille problematiche da risolvere (ne trovate alcune in questo approfondimento del 12 gennaio 2018, due anni fa).
In sintesi: l’IFAB, dopo aver bocciato l’ipotesi in sede di stesura del protocollo VAR, non ha più affrontato l’argomento, non ha nemmeno mai ipotizzato l’istituzione di un panel di studio sull’argomento.
Non è certo un caso che tale argomento non sia minimamente previsto nell’agenda IFAB per il prossimo 29 febbraio.
Poi, sia chiaro, può sempre accadere che l’IFAB introduca anche il tempo effettivo o l’aggiunta di altre due porte per aumentare il numero di rete ma, al momento, le possibilità che nella prossima stagione venga introdotta questa novità sono prossime allo zero.

4 – Challenge nel futuro?

Chi mi segue da tempo conosce la mia idea in proposito: il challenge non è un capriccio delle società ma solo una naturale evoluzione della tecnologia applicata al calcio.
E’ quanto accaduto nella NFL (il link lo trovate qui): l’instant replay venne introdotto molti anni dopo i primi esperimenti e dopo non poche discussioni tra i proprietari delle varie franchigie.
Per arrivare ad una stesura stabile delle regole di ingaggio dell’instant replay hanno impiegato quasi trent’anni ed ancor oggi vengono introdotte modifiche (per esempio, nella stagione appena conclusa, è stato consentito il challenge anche sul pass interference, possibilità negata fino allo scorso anno).
Le voci favorevoli al challenge applicato al calcio cominciano ad essere parecchie e non solo nel contesto italiano.
Ciò mi porta a pensare che l’IFAB inizierà ad approfondire l’argomento, magari già nei prossimi mesi per ipotizzare la sperimentazione nel giro di un paio d’anni.
Tempi?
Nessuna possibilità per il 2020/2021, qualche spiraglio per il 2021/2022, a mio parere molti indizi portano ad indicare nel 2022/2023 il periodo giusto, considerando che nell’inverno 2022 si svolgeranno i Mondiali in Qatar.
Vedremo.
Di certo non è un’opzione immediata e, per quanto concerne l’IFAB, ad oggi nemmeno un argomento di discussione.

5 – La seconda parte del comunicato

Se la prima parte è semplicemente una definizione di intenti (e fors’anche un inutile contentino per talune società che si sono lamentate molto negli ultimi tempi), la seconda parte del comunicato la trovo agghiacciante.
Il primo elemento che risalta è l’indicazione delle persone coinvolte nella discussione: Gravina e Rizzoli.
Interessante notare come sia stato totalmente bypassato Nicchi.
Solitamente, nel caso di un comunicato in accordo tra FIGC ed AIA, dovrebbero comparire i presidenti delle due istituzioni.
In questo caso, invece, compaiono il Presidente della FIGC ed il designatore degli arbitri di Serie A.
Se non si tratta di una defenestrazione virtuale dell’attuale presidente dell’AIA, poco ci manca…

Al di là questi formalismi, comunque, il comunicato è inaccettabile sotto altri aspetti.

A – Intensificare il ricorso alla “on field review” nei casi previsti dal protocollo.
La domanda che sorge spontanea è la seguente: quali sarebbero questi casi?
Non sfuggirà ai più attenti l’estrema genericità di quanto affermato, esattamente come la proposta di sperimentare il challenge (senza alcun riferimento a procedure, studi, IFAB ecc.).
Semplicemente si butta un cerino acceso su un serbatoio di benzina aperto, lasciando a chiunque la possibilità di interpretare liberamente l’ambito di applicazione di questi fantomatici “casi”.
E la domanda sorge spontanea: ma se questa è la raccomandazione della federazione condivisa dal designatore degli arbitri, allora dobbiamo pensare che nelle prime 23 giornate è stato artatamente limitato l’utilizzo del VAR nonostante il protocollo internazionale?
Sinceramente trovo poco comprensibile che l’AIA possa aver avallato un comunicato del genere, accettando di essere implicitamente additata come organizzazione che non ha utilizzato a sufficienza la tecnologia.

La sensazione (ma questa è solo una sensazione personale) è che Gravina abbia volontariamente bypassato Nicchi (del quale non vede di buon occhio l’ennesima riconferma, come ebbe già modo di affermare in un’intervista al Corriere dello Sport del scorso agosto) e che Rizzoli abbia un po’ subito questa imposizione.
E l’abbia subita non per mancanza di carattere (anzi!) ma perché talmente stufo di polemiche (non solo esterne) da essere pronto ad accettare le sirene provenienti dall’estero (o magari dalla FIFA, chi può dirlo…).

B – L’ultima parte è ancora più incredibile.
In sostanza il comunicato sottolinea che questo ricorso maggiore alla “on field review” non è determinata da un’esigenza tecnica (peraltro nemmeno accennata, come visto nel punto precedente) ma (testuale) “al fine di non alimentare polemiche strumentali che intacchino l’immagine del nostro campionato, che si appresta ad entrare nella fase cruciale della stagione“.
In sintesi: la Federazione chiede agli arbitri di intervenire di più con “on field review” per evitare le polemiche.
E’ oggettivamente incredibile leggere un’affermazione del genere: la Federazione che, di fatto, si piega all’opinione pubblica.
Non si evidenzia, infatti, la necessità di conoscere il regolamento e le basi applicative del protocollo ma l’opportunità di implementare le review per non alimentare polemiche.
Sarebbe incredibile già a prima vista ma diventa ancor più indecifrabile una tal presa di posizione se pensiamo alle conseguenze: cosa si potrà rispondere su un certa tipologia mai rivista fin ad oggi ma che sarà oggetto di “on field review” da sabato prossimo?

Ma come ha potuto l’AIA accettare di essere coinvolta in un comunicato del genere?
Perché mettersi nella scomodissima posizione di essere additata come l’associazione che non ha applicato fino ad oggi il protocollo nella sua interezza?
Per quale motivo ammettere implicitamente (perché è questo che traspare) di aver limitato eccessivamente le “on field review“?

La verità?
A mio parere tutto questo comunicato è una foglia di fico, annunciando una novità impossibile a breve (challenge), esponendo concetti generici e concludendo con una sorta di “maniavantismo” su eventuali polemiche per mancato utilizzo del VAR.

E se ciò accadrà, la colpa ricadrà solo sulla categoria arbitrale, portando nuove polemiche (perché dalla 24esima giornata sì e prima no?, per esempio) invece di rasserenare il clima.

Un trionfo.

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55 commenti
  1. Ivano
    Ivano dice:

    Buongiorno Luca. Nulla di nuovo in campo italico. Succede nello sport come nella politica. Si sente un personaggio (sportivo) che dice una cosa fregandosene del regolamento e non c’è nessuno degli organi interessati che lo contesti. Si sentono 2 politici che dicono cose diverse di una legge sullo stesso argomento e chi li ascolta (noi) non sappiamo se e chi stia dicendo la verità.
    In questo paese (bellissimo) manca cultura sportiva, manca cultura civica, manca cultura di rispetto.
    Se non si comincerà a lavorare su queste cose difficilmente si faranno passi avanti.
    Grazie dell’ospitalità.

    p.s. Contentissimo di rivederti online

  2. Roberto
    Roberto dice:

    Ciao Luca mi dispiace per tutto quello che stai passando ed egoisticamente,visto che dici che sono soprattutto i social il problema…ti direi..continua a scrivere sul blog e mettiti un po’in standby sui social a questo punto…Se mi è consentito vorrei fare tre considerazioni.
    1)mi piace l’idea del Challenge..darei la possibilità di una chiamata a tempo per ogni squadra quindi 4 in tutto e lascerei invariata la casistica attuale ma eliminando solo il chiaro ed evidente errore;
    2)non trovi anche tu che col Regio Decreto Var sia stata abrogata implicitamente la prova tv?mi sa che non vi è traccia in questi tre anni;
    3)so che non parli di episodi ma ieri in Lazio inter ho scoperto il rigore “Assiomatico” sul contrasto tra de vrj e immobile…Tutti dicono che è rigore ma nessuno spiega il perché..immobile viene spinto da de vrj?nessuno lo dice…immobile calcia e siccome nel calciare prende quasi i “gioielli “di de vrj è disturbato nel movimento??nessuno lo dice…In ogni caso se viene assegnato quel rigore credo ce ne fosse un altro molto evidente per un placcaggio di acerbi su de vrj verso la fine dove il var “doveva” intervenire…
    Un saluto..

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Torno nel weekend.
      1 – Vedremo, credo che ci vorrà tanto altro tempo per veder introdotto il challenge;
      2 – Sì, implicitamente è stato abolito per la serie A. Ma il Codice di Giustizia Sportiva vale per tutti i campionati, perciò oggi ha ancora valore fondamentale dalla Serie B in giù;
      3 – non commento gli episodi, perlomeno fino a domenica. O forse prima se dovesse accadere qualcosa di particolarmente interessante nelle Coppe.

      Ciao.

  3. Luca
    Luca dice:

    purtroppo anche secondo me il problema sono i social, per un fatto molto semplice:
    la maggior parte delle notizie vengono condivise senza neanche esser lette, si considera solo il titolo o la frasetta scritta sopra l’immagine e ci si illude di aver letto e compreso articoli interi senza aprirli.

    Certe notizie condivise da migliaia di persone sono evidenti bufale o stracolme di st******e, ma pochi si prendono la briga di verificarlo, tanto basta il titolo per convincere “la massa”

    In riferimento al challenge, non saprei esprimermi: dare uno strumento tale alla panchina potrebbe essere utile per tanti motivi o al contrario diventare mezzo per perdere tempo o altro (come scriveva nel suo post, il Dtt Marelli)… poi penso (come cantava gaber “Sarà che gli italiani per lunga tradizione son troppo appassionati di ogni discussione.”) ma la volta che verrà chiamato un challenge, e l’arbitro dov’esse confermare la sua scelta (errata) che tipo di POLEMICA verrebbe fuori? Dubito che la spiegazione a fine giornata dell’AIA potrebbe chiarire la faccenda, in quanto faremmo polemica ugualmente… Basta vedere i commenti in questo blog ove di fronte all’evidenza qualcuno continua a provare ad aver ragione 🙂

  4. Giordano
    Giordano dice:

    Ciao Luca,
    – Giallo o Rosso a De Vrij?
    – Contattino su Young Punibile?
    Ti prego non rispondere “non commento gli episodi”…ti prego…

  5. Publio
    Publio dice:

    Per parte mia piuttosto che aggiungere in un futuro affatto prossimo un ulteriore elemento di revisione preferirei ci si limitasse ad eventualmente correggere quel che alle volte ancora non sembra funzionare al meglio nell’utilizzo o meglio nell’interazione tra sala VAR e arbitro.
    Fiducia e non ingerenza e sopratutto rispetto assoluto da parte di tutti (giocatori allenatore dirigenti tifosi etc) per l’operato dell’unico dei partecipanti il cui primo ed unico interesse è quello di giudicare al meglio ed in modo imparziale quanto accade in campo e senza il quale occorre sempre ben tenerlo a mente non si gioca una partita che sia una.
    Non si contano per parte mia le volte per dire che dagli spalti dello stadio ho “inveito” in gioventù per un fischio contrario alla mia squadra per poi la sera rivedendo le immagini e pure a velocità normale dover ammettere che a mal giudicare ero stato io ovvero il fesso sugli spalti e non l’incolpevole giudice della contesa in atto sul tappeto erboso da me così sul momento mal giudicato.
    Potranno non sempre prenderci o incappare in una giornata più che storta ma il loro è davvero l’unico punto di vista di cui si deve una buona volta imparare ad aver fiducia piena e quasi cieca in quanto non emotivamente coinvolti (noi tifosi) o facenti parte dell’una o dell’altra squadra.
    Ci piantassimo sto chiodo in fronte bello fisso e in profondità sai gli alibi che crollerebbero per molti dei quali piuttosto che render conto dei loro di errori continuano a menare il can per l’aia e a buttar la croce addosso sul primo che passa.
    Abbiamo al momento una classe arbitrale tecnicamente acerba o di non altissima qualità tecnica?
    Se ne domandi il perché a Nicchi ed eventualmente Rizzoli.
    La mia adorata Fiorentina naviga in zone basse e malsicure di classifica?
    Ne chiedo conto all’area tecnica e dirigenziale e non al fatto che un contatto in area di rigore o un paio o tre son stati interpretati in un modo piuttosto che in un altro.
    Fossimo più di quel che al momento siamo arbitri o non arbitri ce la giocheremmo in zona Europa e non retrocessione.
    Un saluto e una più che buona domenica a tutti.

  6. Nicoló
    Nicoló dice:

    Salve Luca,
    Innanzitutto spero che lei non ceda ai maleducati ed ai fenomeni da tastiera e continui con li suo blog.
    Poi volevo chiederle se avesse visto Atalanta-Roma, prestazione impeccabile di Orsato come al solito.
    Un arbitro che mi piace molto da sempre: ha personalità da vendere, usa sempre lo stesso metro, sa gestire benissimo le partite anche senza mettere mano al taschino se non è strettamente necessario.
    Non so cosa ne pensa lei ma per me è il migliore arbitro italiano per distacco ed azzardo europeo.
    Ci sono possibilità che arrivi al mondiale 2022?
    Saluti

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Non commento gli episodi.
      Al momento, viste anche le convocazioni al raduno premondiale di Lisbona, non solo ha qualche possibilità ma è l’unica speranza italiana per un mondiale che rischia di non vederci presenti.
      Poi magari cambia tutto e Guida o Massa riusciranno ad inserirsi.
      Ma, al momento, è più una pia illusione che una prospettiva…

  7. Roberto
    Roberto dice:

    Colgo l’occasione per una domanda che mi venne in mente tempo fa. Spero di riuscire a spiegarmi.
    Visto che i guardalinee hanno l’indicazione di tenere giù la bandierina fino al termine dell’azione o quasi, per fare in modo che in caso di dubbio possa intervenire il VAR, se nel prosieguo dell’azione c’è un un intervento da espulsione e l’arbitro tira fuori il rosso prima della “review” sul fuorigioco, come ci si deve comportare con il provvedimento disciplinare occorso, in teoria, dopo l’arresto del gioco se si dovesse verificare che era effettivamente fuorigioco ?
    Spero di essermi spiegato 🙂
    Ciao e grazie,
    Roberto

  8. Luca
    Luca dice:

    A proposito del challenge anche io, come Luca Marelli, non vedo spazio per una sua introduzione. Un chiaro ed evidente errore prevede gia la OFR e negli altri casi l’arbitro ha gia’ fatto la sua valutazione, per quale motivo lui o gli uomini al Var dovrebbero cambiare idea?
    Si tratterebbe di un evidente stato di.schizzofrenia, da TSO piu’ che da Var..
    Poi stamattina leggendo il blog ho pensato che lunico “spazio” d’intervento del Challenge e’ solo la’ dove il Var non puo’ intervenire: in una partita in bilico non sarebbe indifferente per una squadra poter.chiamare il Challenge per un probabile fallo dal limite dell’area, un calcio d’angolo al 92° o una seconda ammonizione possibile a un giocatore avversario. Poi se vogliono chiamare il Challenge per.una rimessa laterale a meta’ campo…liberissimi di farlo.

  9. Luca Testa
    Luca Testa dice:

    Volevo fare due domande alla luce del recente Milan – Juventus. Come giudica la prestazione di Valeri? Secondo me ha cercato di lasciar giocare ma la gara gli e’ un po’ sfuggita di mano. Come giudica le dichiarazioni del dopo partita sulla RAI dove il povero arbitro e’ stato letteralmente crocifisso sia dal conduttore che da un ex collega (Pieri) secondo me anche con motivazioni inconsistenti. Al di la dell’effettiva prestazione di Valeri trovo che cavalcare le polemiche in nome dell’audience sia inaccettabile, sopratutto da parte del servizio pubblico, Buona giornata

  10. Christian P
    Christian P dice:

    Ci mancavano solo aia e Figc ad aggiungere tensioni…
    Quello che serve veramente è un qualcosa di ufficiale al termine della giornata che spieghi, confermi e segnali le decisioni prese nelle partite.
    In pratica quello che hai fatto tu Luca fino a poco tempo fa con l’aggiunta del timbro dell’aia.
    C’è troppa ignoranza riguardo al regolamento del giuoco del calcio e non solo tra i tifosi. Si sente parlare spesso allenatori e dirigenti di serie A con frasi fatte ed assurde tipo: “ha preso la palla quindi non è fallo.”
    Possono incrementare la var quanto vogliono ma resta il fatto che alla fine è sempre l’arbitro a decidere e finché non si spiegherà la decisione presa non cambierà nulla. Anzi probabilmente andrà anche peggio.
    Siamo nel 2020, Basta con questi comportamenti segreti da setta religiosa…

  11. Renzo
    Renzo dice:

    Io leggo nel comunicato (tra le righe):
    – la maggior parte delle polemiche avviene quando l’arbitro NON va a rivedere un caso controverso. Il challenge risolve il problema.
    – i tifosi non accettano più la frase “era rigore netto, ma giusto non farlo rivedere al VAR perchè il contatto pur lieve c’è stato ed è una decisione che spetta solo dal vivo all’arbitro” (o la frase contraria se il rigore non c’era ed è stato assegnato).

    In attesa che la FIFA spinga all’IFAB la nostra proposta (e lo sanno anche loro che minimo ci vogliono 2 anni), almeno PER FAVORE, quando vedete che han dato un rigore che al 90% se lo rivede cambia idea o viceversa, mandatelo a rivedere! Non nascondiamoci dietro a un dito per quello che è un errore “chiaro ed evidente”.

    Ho tradotto male il comunicato?

    P.S. sarei curioso di sapere (in via ovviamente ipotetica), se gli arbitri avessero potuto rivedere al monitor i rigori di contatto che il VAR ha supportato a norma di regolamento “giustamente”, ma che poi sono stati universalmente riconosciuti come errati, in che percentuale avrebbero confermato la loro decisione del campo. Se come penso e spero tale numero sarebbe prossimo allo zero (perchè nessun arbitro, potendo, sbaglierebbe di proposito o per orgoglio), perchè tali episodi non sono considerati “chiaro ed evidente errore” come invece fa la FIFA nelle sue competizioni?

    Non molli!

    • Alessandro
      Alessandro dice:

      Forse posso aiutare: credo che Renzo si riferisca a episodi come il rigore non dato da Guida in Fiorentina-Lazio, il fallo in area subito da de Ligt e non sanzionato da La penna in Juventus-Sassuolo, il rigore non dato da di Bello in Parma-Lazio. Sono solo alcuni dei tanti esempi che si possono fare di episodi di semplice lettura valutati male in campo, che il Var non ha corretto con la scusa del “chiaro ed evidente errore” : sicuramente con una on field review avremmo potuto evitare pesanti errori e tante polemiche.

    • Ivano
      Ivano dice:

      Le polemiche ci sono e ci saranno, sempre, perché in Italia non si accetta il risultato sul campo. Si prenda esempio dal tennis dove, da quando è stato introdotto l’occhio di falco, si sono notati molti errori, impossibili da vedere per un giudice di linea. Eppure, soprattutto se si gioca sul cemento, dove non ci rimangono segni, nessun giocatore, piccolo o grande che sia contesta. Si accetta il risultato e si continua a giocare.
      Si chiama cultura sportiva.

  12. Ernesto
    Ernesto dice:

    Buona sera.
    Chissà se Nicchi ha qualcosa da dire, chissà se risponderà….
    Tutto quello che scrivi è condivisibile ma è un ragionamento di un arbitro, quindi di parte (non fazioso, sia chiaro) e pertanto non può servire, da solo, a spiegare perché si è arrivati a scrivere il comunicato.
    Questo calcio è malato, è evidente a tutti, troppe polemiche, troppa sfiducia, troppi rancori e sospetti.
    Molti sono gonfiati ad arte dai giornalisti, allenatori e dai presidenti, sono d’accordo, ma resta il fatto che la maggior parte dei tifosi non ne può più di dover litigare ogni domenica per “colpa” degli episodi arbitrali. Da una parte si sentono defraudati, dall’altra si sentono vittima di una campagna di delegittimazione/diffamazione.
    Il clima è diventato insopportabile.
    In questo contesto le regole attuali sono una bomba ad orologeria pronta a fare strage di quel che resta in termini di fiducia e buona fede.
    Come ho avuto modo di dire pochi giorni fa, ma vi immaginate se lo scudetto sarà assegnato su un episodio controverso? L’effetto sarebbe dirompente e chi ha scritto il comunicato lo ha capito benissimo chiamandosi fuori dal gioco al massacro che ne potrebbe derivare.
    Da tifoso ignorante traggo due conclusioni: Nicchi è stato dimissionato; queste regole non reggono.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Non si litiga per episodi arbitrali.
      O, meglio: si litiga ANCHE per episodi arbitrali ma, soprattutto, si litiga per ignoranza del regolamento, creando “casi” che non esistono, strumentalmente, sparando a zero senza nemmeno sapere di cosa si parli.

      Lo scudetto sarà sicuramente assegnato su un caso controverso.
      Che magari sarà chiarissimo ma che verrà RESO controverso per alimentare all’infinito polemiche, culto di se stessi, click e banner.

    • Ernesto
      Ernesto dice:

      si litiga e come per gli episodi arbitrali, che poi alla base ci sia ignoranza è palesemente ovvio, così come è palesemente ovvio che queste regole (fallo di mano e chiaro ed evidente errore) sembrano essere fatte apposta per far azzuffare i tifosi.
      Ribadisco il mio pensiero, non ne uscite vivi se non si semplificano le regole, se non si riduce al minimo l’arbitrarietà.
      Questo sport è fatto per orde di ignorantoni come me, non per arbitri bravissimi ad applicare regole molto complesse ed opinabili.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Abbi pazienza ma sarebbe il caso di proporre delle soluzioni.
      IO una ce l’ho: capire il regolamento che è tutt’altro che complesso.
      E’ complesso per chi non l’ha mai letto 😉

    • ernesto
      ernesto dice:

      Caro luca, io leggo il tuo blog proprio per capire meglio le regole e le scelte arbitrali, sfondi una porta aperta con la tua proposta, ma il problema non sono io (o la maggior parte di chi ti legge qui), il problema è la massa enorme e preponderante di tifosi che migra da un “moviolista” all’altro in cerca di chi gli dia ragione.
      La tua soluzione al problema, perdonami, è una pia illusione. La massa non vuole o non è in grado di capire le spiegazioni, te ne sei reso conto anche tu, o no?
      Non venirmi a dire che il regolamento è semplice e che le polemiche siano solo quelle gonfiate ad arte, ci sono molti problemi, lo hai detto più volte anche tu.
      No, le regole non sono semplici affatto, almeno per chi si occupa di altro.
      Tutte queste maledette polemiche stanno distruggendo tutto, non per caso siamo arrivati al punto che la FIGC sfiducia il vostro presidente e vi abbandona al vostro destino, che un presidente minaccia di chiedere i danni per i rigori non dati, mentre un altro presidente sono anni che chiede, per davvero, i danni dopo essere stato condannato in diversi gradi di giudizio.
      Siamo allo sbando più totale e secondo te perché?
      Nicchi nicchia e voi vi arroccate dietro il rispetto del regolamento e alla sua spiegazione.
      L’idea di eliminare alla radice l’erba infestante delle polemiche non vi sfiora nemmeno?
      Siamo d’accordo nel dire che non potranno mai essere annullate del tutto, ma ridotte di molto certamente si.
      Vuoi un esempio concreto? il tocco di mano è sempre fallo se le braccia non sono aderenti (ma proprio aderenti) al corpo. Non ti piace? nemmeno a me, ma se penso a quante polemiche si potrebbero evitare mi piace da impazzire!
      Se preferisci che poi ogni lunedì ci siano i processi in piazza perché il tal arbitro ha concesso o non concesso un rigore decisivo su considerazioni comprensibili solo a voi allora va tutto bene così come è adesso ma poi non vi meravigliate se il “giocattolo” si dovesse rompere.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Non so che dirti.
      Posso solo scrivere che, tra arbitri, il regolamento non presenta difficoltà.
      Gli episodi sì ma è normale che sia così in talune circostanze, proprio perché esistono fattispecie borderline.
      Se poi ritieni che il regolamento sia complesso, non so che farci.
      Il regolamento è semplice, è il gioco che è maledettamente complesso negli episodi.

      Quella sui tocchi di mano è una proposta irricevibile, è già stata tentata 20 anni fa con risultati talmente orribili da essere abbandonata in due settimane.

  13. @Maserismo
    @Maserismo dice:

    Sfrutto quest’area di commento perché oggi ho scoperto con grande sorpresa e rammarico di essere stato bloccato da lei su Twitter. Non ne conosco le motivazioni, visto che l’ho sempre seguita con interesse senza mai mancarle di rispetto. Certo non sempre ho condiviso le sue interpretazioni, ma mai sono andato fuori dalle righe nei commenti. Mi farebbe piacere continuare a seguirla o almeno conoscere le motivazioni della sua scelta che proprio non riesco a comprendere. Qualunque sia la sua decisione la saluto cordialmente e le auguro un buon lavoro con il blog e le sue disamine.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Se ti ho bloccato, un motivo c’è.
      Non blocco mai per una critica ma blocco all’istante per:
      – insulti;
      – insinuazioni personali;
      – giudizi sul mio lavoro (non questo, quello vero);
      – diffamazioni.

      Errori?
      Capitano.
      Ma ti assicuro che sono rari.
      Comunque contattami su FB e ne parliamo.

      P.S.: tutte le volte che ho proposto questa strada, nessuno si è fatto vivo…

  14. Stefano
    Stefano dice:

    Ciao Luca, sul comunicato la pensò esattamente come te, anche se non sono così sicuro che Rizzoli sia stato contento di essere esplicitamente citato. Anch’io andrei all’OFR in ogni occasione, ma il problema nasce dalla dizione chiaro ed evidente errore: quello che lo è per me può non esserlo per te e viceversa. Tradotto poi in termini pratici mi piacerebbe sapere quando un errore è chiaro ma non evidente e viceversa e quindi il VAR non deve (dovrebbe) intervenire: mi puoi produrre alcuni esempi ?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Più o meno quel che abbiamo visto nel nostro campionato.
      Perché ti potrà sembrare strano ma sono pochi i casi nei quali il VAR è stato mal utilizzato.
      Ma se guardi qualche approfondimento a spot, ti accorgerai che ho rilevato pochissimi errori di utilizzo (mancato od eccessivo).
      Ecco il motivo per cui questo comunicato, secondo me, non ha alcun senso.

    • Stefano
      Stefano dice:

      È esattamente quello che desideravo mi rispondessi: il VAR è intervenuto quasi sempre in modo corretto rispettando il protocollo.
      Ed aggiungo che praticamente in ogni occasione indipendentemente dall’esito di un eventuale OFR le polemiche ci sarebbero state lo stesso. Infine, secondo me, ieri sera Valeri gli episodi chiave li ha valutati TUTTI correttamente (non sono juventino) e non è colpa sua il clima stile ok corral venutosi a creare.

  15. Ezequiel
    Ezequiel dice:

    Buonasera Luca,
    la prego, mi dia qualche dritta…il rigore di ieri di Calabria…cosa dirà Rizzoli a Valeri?
    Perché secondo me siamo veramente al limite…io credo abbia preso la decisione corretta comunque.

  16. Matteo
    Matteo dice:

    Buongiorno.
    So di essere totalmente OT, ma mi piacerebbe conoscere, se possibile, il suo parere riguardo due episodi. Uno è il fallo di mano sanzionato con calcio di rigore da Pasqua in Juventus-Fiorentina del 2 febbraio e uno il fallo di mano (anch’esso sanzionato da Valeri con il penalty) nella partita Milan-Jiventus di coppa Italia del 13/2.
    In un post precedente aveva ritenuto condivisibile la scelta dell’arbitro Pasqua di non sanzionare un tocco di mano in area (mi pare in un Fiorentina-Atalanta) basando la decisione sul principio di pallone inatteso.
    Questo principio non era, secondo lei, da applicare anche agli altri due episodi citati?
    Grazie e buona serata

  17. Giorgio
    Giorgio dice:

    L’episodio Rebic-Cuadrado di ieri sera è il classico episodio da challenge: non è un chiaro ed evidente errore ma se Valeri lo avesse rivisto al monitor avrebbe quasi certamente dato rigore. Io non condivido tutte queste criticità nei confronti del challenge, si potrebbe introdurre 1 challenge per tempo, se lo utilizzi a ragione ti rimane, se lo utilizzi a torto lo perdi. Se anche venisse usato a scopo antisportivo non credo sia un dramma perdere 2 minuti (che verranno recuperati), tanto già adesso con i silent check si perde tempo e ci sono tante interruzioni. Si stabilisce un limite temporale (1 minuto?) nel quale l’addetto var della squadra può valutare le immagini e decidere se richiamare o meno l’arbitro, senza fermare la partita. Come ha sempre sostenuto lei perdere 30 secondi o 1 minuti di partita è secondario rispetto all’assumere una decisione corretta. Poi si possono disciplinare ulteriori aspetti, come una sanzione per un uso manifestamente strumentale del challenge, ma sinceramente non mi sembra una novità così complessa da implementare.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Dubito che avrebbe assegnato rigore e dubito che un addetto VAR della società avrebbe chiamato il challenge su un episodio che non è nulla.
      Per il resto sono proposte interessanti che sicuramente l’IFAB valuterà se mai dovesse aprire qualche “panel” per studiare l’applicazione del challenge.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      E’ a causa di commenti come il Suo che non aggiorno più il blog.
      Si senta importante.
      Un abbraccio.

      P.S.: i Suoi prossimi commenti finiscono direttamente nello spam perciò si eviti la fatica.

  18. Sascja
    Sascja dice:

    Come hai ricordato, più volte tu, la comunicazione della FIGC non è mai stato il suo cavallo di battaglia.
    Detto ciò è evidente che da 3-4 settimane l’ambiente attorno alla classe arbitrale non sia dei più accattivanti se non dire completamente avverso, alla categoria. Vuoi la stampa, tv, ecc ecc . . ., ormai qualsiasi cosa faccia un arbitro è sbagliata in ogni verso (non entro nel merito).
    Soluzioni al problema? Bella domanda.
    Forzare il sistema e affidarsi al VAR risolverebbe davvero il problema? Ho i miei dubbi, tanto un rigore fischiato alla Juventus (come a tutte le contendenti al titolo sia ben chiaro) sarà sempre contestato, per le solite stucchevoli ragioni.

    Speriamo almeno si rendano conto che la classe arbitrale ha bisogno di rinnovarsi e trovare validi sostituti agli uscenti ma non certo di essere affogata dalle polemiche (che il “challenge” non potrò mai placare).

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Non si rendono conto che stanno avvelenando tutto l’ambiente con polemiche assurde.
      Il tutto per tornaconto personale e non certo per amore di cronaca.

    • Sascja
      Sascja dice:

      Bha fossero soltanto i mezzi di comunicazione.
      Sinceramente credo che il problema sia soprattutto generazionale. Come ogni tifoso, ho amici della mia stessa squadra ma anche di altri tifoserie, mi capita spesso di leggere/sentire commenti su un arbitraggio “scandaloso” solo perché sfavorevole alla propria squadra e viceversa.

      Diciamolo che anche gli episodi di queste ultime settimane non hanno di certo aiutato la situazione, ma per poterla risolvere, servono prestazioni “forti” della classe arbitrale, tanto da poter spegnere le numerose male lingua che si aggirano attorno agli arbitri stessi.
      Ma sinceramente non credo che gli arbitri stessi siano sereni in questo momento e non vedo la situazione particolarmente rosea.
      Spero di potermi sbagliarmi nel prossimo futuro 😉

    • Sascja
      Sascja dice:

      Bhe sì il mio generazionale era di larga interpretazione ma parli con qualcuno che non ha neanche Facebook o Instagram per scelta (e ho meno di 35 anni).
      Ma se gli stessi ex-arbitri hanno tutti opinioni contrastanti e le esprimono creando confusione (non prendo neanche in considerazione i grandi siti di informazione sportiva), come si può pretendere che il giudizio di chi legge possa propendere verso un giudizio positivo?

      La confusione che c’è, fra gli addetti ai lavori e chi legge, è palese. Forse potrebbe essere un periodo proficuo affinché l’aia si esprima ufficiosamente sugli episodi di maggior risonanza mediatica, sebbene la cosa non mi sia molto simpatica.

      P.s.
      Se decidessi in futuro di riprendere a esaminare le partite di campionato, mi piacerebbe facessi un esperimento. Inserisci soltanto le immagini e la parte del regolamento che dovrebbe riguardare l’episodio e aspetta di vedere come la pensa chi ti legge. Secondo me troverai più persone di quante ti aspetti in disaccordo fra di loro.

    • Sascja
      Sascja dice:

      Hai letto le opinioni di molti allenatori riguardo al Challenge?
      Le vedo tutte abbastanza negative a riguardo (si sono espressi Conte, Ancelotti ecc ecc).
      Pensi che tutti ci vedano un modo per poter speculare sulle ripartenze e fermarle? O semplicemente l’allenatore deve allenare e non andare a sindacare sugli episodi dell’arbitro?
      Tu che sei arbitro sei favorevole e viceversa buona parte degli allenatori no, sembra un po paradossale.

      Sempre in un intervista ad Ancelotti, ma ti consiglio di leggere anche quella del vice della UEFA, ha affermato che in Inghilterra sulle review decide il VAR e non l’arbitro. Fidandosi del suo giudizio, mi chiedo come si comporti l’applicazione del VAR nei vari campionati maggiori.

  19. Andrea
    Andrea dice:

    Buongiorno Luca.
    Comunicato assurdo, convengo con lei. In altri ambiti, si definirebbe “populista”. Va beh…
    Mi chiedo però la causa di uno scritto di tal genere: perchè scaricare tutto sugli arbitri?
    A chi può giovare tutto ciò?
    E’ una manovra per sbarrare la strada al Nicchi quater? In questo caso la toppa è peggio del buco. O no?

  20. Emanuele
    Emanuele dice:

    Intanto, senza entrare nel merito di episodi, in 10 giorni giorni (solo per citarne 4):
    > La Juve ottiene un cdr. Arbitro richiamato al Var. Rigore confermato. POLEMICHE
    > Il Parma reclama un rigore. L’arbitro non va al Var. POLEMICHE
    > Il Napoli reclama un rigore. L’arbitro non va al Var. POLEMICHE
    > La Juve reclama un rigore. L’arbitro va al al Var. Fischia rigore. POLEMICHE.
    Sintesi estrema del comunicato FIGC: “+ OFR = – polemiche”
    Ma dove?? MA DOVE???
    Provo quasi imbarazzo, da arbitro, a spiegare ai miei amici questo comunicato: francamente mi rappresenta meno di 0. Fossi alla CAN A un attimo di giramento di balle lo avrei.

  21. Giovanni
    Giovanni dice:

    Mi sembra di aver capito che in una modalità tipicamente italiana, è in atto una guerra (non dichiarata?) tra Federazione e AIA per una procedura che loro stessi hanno la consapevolezza che quest’anno non potrà mai essere applicata. Insomma, la Federazione con questo comunicato fa intendere ai presidenti delle società di calcio che stanno ascoltando le loro lamentele e che possibili futuri errori sono da imputare esclusivamente sulla classe arbitrale.

  22. Alessandro
    Alessandro dice:

    Io voglio essere ottimista: Lei non crede ci possa essere una correlazione tra la seconda parte del comunicato, in cui si propone un maggior ricorso alla review e si fa il nome di Rizzoli, e le designazioni dello stesso Rizzoli, che oltre a fermare di Bello e Giua ha bloccato anche i rispettivi Var, Banti e Abisso? Forse l’Aia ha finalmente compreso che è sbagliato giustificare pesanti sbagli del Var con la scusa “non è un chiaro ed evidente errore, non si può intervenire”; un ulteriore indizio potrebbe essere che Calvarese, che ha forzato un po’ il protocollo mandando Pasqua al monitor, è stato premiato con una semifinale di coppa Italia.
    In ogni caso, le ultime designazioni danno quasi l’impressione (o meglio, l’hanno data a me) di una resa di fronte all’evidenza: tra i giovani nessuno è in grado di sostenere determinati incontri, così i 4 big match della settimana sono andati ai soliti Rocchi, Orsato, Calvarese e Valeri (e intanto Manganiello ormai non esce da un mese…). Anche i var sono sempre gli stessi, con il povero Mazzoleni che, da solo, ha fatto la metà delle partite più prestigiose.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Troppo presto per giudizi del genere, le partite che citi sono appena accadute.
      Non ho ancora visto le designazioni, adesso che mi ci fai pensare…

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