La nuova bufala social-televisiva: gli arbitri non usano il VAR per salvaguardare la propria immagine (sic…)

In copertina: foto di Harvey Sapir

Premessa d’obbligo.
Scrivo questo breve approfondimento perché non se ne può più di sentire personaggi più o meno informati veicolare sciocchezze sesquipedali.
Ciò non significa che tornerò ad occuparmi degli episodi: centinaia di messaggi mi fan barcollare ma ero arrivato al punto di avere il terrore di una notifica.
Non si può vivere in questo modo una passione.

Ormai da mesi ascoltiamo questa strana teoria secondo la quale gli arbitri tenderebbero a non andare a rivedere le azioni a bordo campo per tutelare la propria immagine.
Come tutte le storielle social (volgarmente definite bufale), esistono varie versioni:
– “se un arbitro cambia idea su un episodio, gli abbassano il voto“;
– “se un arbitro non vuole essere umile, rifiuta di andare a rivedere l’azione“;
– “alcuni arbitri sono contrari al VAR e lo boicottano“.
Queste sono le versioni più diffuse.

Non biasimo chi corre dietro a queste sciocchezze: spesso si tratta di persone che distrattamente ascoltano la televisione o la radio mentre armeggiano come forsennati con i social.
Queste persone sono talmente impegnate da non avere il tempo di riflettere o, quantomeno, di fare una piccola ricerca sul web: sia mai che quel post su FB o quel tweet spariscano prima di aver la possibilità di commentarlo!

Ironia a parte (ma è veramente ironia? Oppure descrizione della normalità?), tutte questa sciocchezze (perché di sciocchezze si tratta) sono veicolate da persone che evidentemente non hanno alcuna informazione ed elaborano teorie verosimili.

Il tutto si amplifica nel caso in cui i soggetti della “storiella” siano gli arbitri: se ne sono raccontate talmente tante che ormai tutto sembra plausibile.

Esempi?
Quante ne volete.
Siamo passati dalla FIAT sponsor degli arbitri all’assicurazione partecipata da Exor, con veloci puntatine a Lazio favorita perché Lotito muove i fili del calcio.
Peccato che, due anni fa, Lotito era nella medesima posizione ma per un intero campionato la Lazio si lamentò di torti arbitrali.
Due anni fa erano tutti contro la Lazio, oggi tutti favoriscono la Lazio.
Eppure gli arbitri sono più o meno gli stessi…
Insomma, quantità industriali di stupidaggini.

Prove a supporto?
Nessuna, ovviamente.
Semplicemente si elabora una teoria, si controlla che possa essere verosimile, si butta giù l’idea, la si fornisce in pasto all’utenza e si diffonde l’epidemia.

A distanza di anni, per esempio, circola ancora la bufala sulla FIAT sponsor degli arbitri perché è facile diffondere sciocchezze, molto più complesso eliminare queste dicerie.

Torniamo al punto.
Nel fine settimana, discutendo sull’episodio di Di Bello a Parma (che non commento, sia chiaro, nemmeno negli eventuali commenti), è stata avanzata questa tesi:
Questa è una delle raccomandazioni (…) se vedete bene voi non chiamate il VAR come se andare al VAR fosse un decremento dell’immagine“.

Bene, ne prendiamo atto.
Dove si trova questa raccomandazione?
Ovviamente non esiste ed ovviamente ci si guarda bene dall’indicare una fonte. Non a caso il soggetto rimane indeterminato: ma chi sarebbe questo personaggio che ha fornito una tale raccomandazione?
Rizzoli?
Eppure, in questi tre anni, non ho mai sentito Rizzoli esprimere un concetto del genere ed il motivo è molto semplice: non ha alcun senso.

Un arbitro che utilizza il VAR ottiene un decremento dell’immagine?
Ed in che modo, precisamente?
Perché, una volta inquadrato davanti al monitor, è sudato e spettinato?

Eppure questa tesi è stata ripresa da innumerevoli testate e siti internet ed ora sarà ben complesso togliersi dalla testa questa affermazione.

Perché il paradosso (e so che qualcuno ci starà pure pensando tra voi che leggete…) è che, per dimostrare l’infondatezza di una tale assurdità, dovrei essere io a portare elementi a supporto.
E’ questo il vicolo cieco in cui si è infilata l’informazione odierna: chi diffonde strane teorie senza alcun elemento a supporto viene creduto, chi semplicemente vuol far emergere la mancanza di basi di una teoria deve dimostrarlo.
E’ un po’ come la questione dei terrapiattisti: ci sono alcuni personaggi che sostengono questa cretinata. Tutti sanno che si tratta di una cretinata tranne loro e per fargli cambiare idea vogliono prove.
Insomma bisogna provare che la loro idea è una cretinata. Siamo alla follia.

La questione dell’immagine dell’arbitro è più credibile perché sugli arbitri circola di tutto.
Aspetto solo la designazione di Juventus-Inter per ridere un po’ perché, se fosse Doveri (…), sicuramente sarà come minimo sospettato di essere laziale. Oppure di essere romanista…

Trattandosi di teoria più verosimile, non ci interroga nemmeno.
Di fronte ad una “notizia” del genere la prima regola dovrebbe essere la seguente: “ha senso questa affermazione?

La risposta è banalissima: ovvio che no!
Come può difendere la propria immagine un arbitro che non utilizza il video per ovviare ad un proprio errore?
Al limite è esattamente il contrario: un arbitro dovrebbe visionare ogni azione proprio per tutelare l’immagine.

Nella collettività si fissa più l’immagine di un arbitro che ha cambiato la propria opinione con una “on field review” oppure quella di un direttore di gara che non ha posto rimedio ad un errore?
Chi dei due finisce nel tritacarne delle polemiche? Chi cambia la propria scelta ripristinando la verità del campo oppure chi commette un errore non correggendo con le immagini?
La risposta è talmente banale da risultare quasi insultante doverla scrivere.

E dunque che senso avrebbe non rivedere un episodio per salvaguardare la propria immagine?
Nessuna, ovvio.

Eppure questo messaggio è passato tanto da vederlo riportato anche nei commenti di alcuni giornalisti.

Passiamo ad un’altra meravigliosa favoletta: gli arbitri vengono penalizzati se cambiano una propria decisione.
Questa meriterebbe l’Oscar per la stupidità ma, purtroppo, ormai circola ovunque.
E mi tocca sbufalarla.

Poniamo che venga commesso un errore in campo. Ne abbiamo visti tanti.
Ci sono due tipi di errore:
– errori evitabili che comportano una penalizzazione dell’arbitro (o dell’assistente);
– errori inevitabili (che non comportano una penalizzazione dell’arbitro).

Passiamo ad alcuni esempi.

Verona-Juventus, fallo di mano di Bonucci:

Questo fa parte degli errori inevitabili perché Massa, al momento del tocco di mano di Bonucci, non poteva vedere nulla: posizione corretta (su calcio d’angolo al limite poteva essere qualche metro più  profondo ma non sarebbe cambiato nulla), tocco di mano punibile ma invisibile, tanto che non se ne è accorto nessuno in campo. Solo Fabbri (bravo) ha avuto la capacità di individuare un tocco di mano punibile.
Perché l’arbitro non può essere penalizzato?
Semplicemente perché non poteva vedere nulla. E non per un proprio errore di posizionamento o valutativo ma proprio perché si tratta di una fattispecie impossibile da percepire per dinamica, posizione, assembramento di calciatori.

In questa circostanza, perciò, Massa non subirà alcuna penalizzazione nella valutazione della gara. In linea di massima (ma in questo caso vado per intuito più che per certezze) Massa avrà ricevuto un 8.60, voto sul quale non incide minimamente l’individuazione del calcio di rigore solo con VAR.

Prendiamo un altro esempio famoso, Abisso lo scorso anno in Fiorentina-Inter:

In questa circostanza la questione si complica.
Dal campo, per quanto possa sembrare strano, è certamente un errore ma non un errore di estrema gravità: il tutto è avvenuto in un decimo di secondo scarso, per quanto la posizione di Abisso fosse eccellente può capitare di “prendere un colpo di sole” ed assumere una decisione senza senso.
Il VAR, in quella occasione, lo richiamò alla “on field review” e qui accadde il fattaccio: arbitro che conferma la decisione, rigore assegnato e realizzato, Abisso sospeso per un mese con perdita delle residue speranze da internazionale.
Domanda: ha tutelato la sua immagine confermando una scelta senza alcun senso?

Due settimane fa, Juventus-Fiorentina.
Pasqua assegna un calcio di rigore alla Juventus.
Un calcio di rigore che magnanimamente possiamo definire generoso ma più tecnicamente completamente inventato (e non c’entra nulla con l’episodio del ’98: non offendete la vostra intelligenza con paragoni del genere…):

Calvarese (fors’anche forzando un po’ il protocollo) richiama Pasqua alla “on field review” ma l’arbitro, dopo un sacco di tempo (troppo) decide di confermare la sua scelta.
Risultato?
Calvarese designato per la semifinale di Coppa Italia tra Inter e Napoli, Pasqua rimasto a casa nell’ultimo turno.
Oltre a ciò 0,10 in meno per il rigore fischiato a sensazione, probabile un altro 0,10 in meno per aver confermato un rigore inesistente davanti al monitor.
Non credo che si possa dire che Pasqua abbia difeso con risultato rilevanti per la propria immagine.

Milan-Lazio, aprile 2019.
Rocchi fischia un rigore per il Milan per un tocco di mano di Acerbi su cross di Calhanoglu:

Rigore inesistente fischiato con un minimo di precipitazione.
Rocchi viene richiamato al monitor dal VAR e, nel giro di pochi secondi, revoca il calcio di rigore.
Penalizzazione di 0,10 per la scelta sul campo, penalizzazione che è rimasta tale nonostante abbia corretto la propria decisione.

Arriviamo all’episodio centrale di domenica scorsa, Napoli-Lecce con Milik ammonito per simulazione:

Ammonizione senza alcun senso, decisione a naso (non poteva certo vedere Donati da quella posizione, completamente coperto da Dell’Orco e Milik stesso), polemiche a non finire.
Ora, anche in questo caso si è letto veramente di tutto, in primo luogo che Giua non sia voluto andare al monitor.
Probabilmente (probabilmente? Mmmmh…) è andata così:

“Che hai visto, Antonio?”
“Ho visto Milik volare a terra simulando”
“Un contatto c’è”
“E’ da calcio di rigore?”
“Ha accentuato molto ma secondo me non è simulazione”
“E’ da rigore?”
“Non so, diciamo che la tua decisione è sostenibile tecnicamente ma l’ammonizione mi lascia dubbi sulla OFR. Va bene, continua pure”.

Insomma, la responsabilità è di entrambi: di Giua per aver ammonito Milik per qualcosa di mai avvenuto (la simulazione) e di Abisso per non aver richiamato alla OFR con decisione l’arbitro.
Poi, chiaramente, Giua deve essere più “furbo”: una frase come “Milik ha fatto un carpiato” la può al limite pensare, non certo dire ai calciatori.
Detto ciò, prestazione poco convincente sulla quale non può non pesare uno 0,10 in meno per la gestione complessiva di tutta la dinamica.
Ha tutelato la propria immagine?
Diciamo che ha ottenuto esattamente il risultato contrario.

Dulcis in fundo…

Nei giorni scorsi la il sito “chiamarsi bomber” ha pubblicato una notizia secondo cui, dopo l’ammissione di un errore contro il Chelsea, l’Ajax starebbe pensando ad una richiesta di risarcimento.
Con tutto il rispetto, chiunque può occuparsi di scrivere notizie sul web, ci mancherebbe, però un paio di domandine ce le si dovrebbe porre:
– “chiamarsi bomber” lo seguo pure io, ogni tanto è divertente. Ma possiamo prenderlo come fonte attendibile per una questione di tal fatta?
– se nessun quotidiano ha ripreso questa “notizia”, un motivo ci sarà o no?

Passano pochi giorni ed ecco che la notizia evolve:

Dall’idea di una richiesta di risarcimento siamo arrivati alla richiesta di super risarcimento dell’Ajax a Rocchi.

Fonte?
La solita: tuttoacaso.boh.

Praticamente da una palla di neve (o forse sarebbe meglio scrivere semplicemente “da una palla”) nasce una valanga. Il problema è che la valanga diventa sempre più potente (insomma: una palla bella grossa…) e poi diventa difficile capire da dove sia nata.
E soprattutto diventa difficile fermarla…

Nel frattempo Rocchi passa per un delinquente anche se non esiste nulla di tutto ciò.
Semplicemente Rosetti, al raduno di Palma de Majorca, ha detto che in quella circostanza l’arbitro avrebbe dovuto fermare l’azione sul primo fallo (a favore del Chelsea…) e che il rigore avrebbe dovuto essere revocato con “on field review”.
Fine.

Tra qualche giorno (più o meno a fine settimana) Rocchi sarà arrestato ed estradato verso l’Olanda.
Tra un mesetto circa tutta la sua famiglia sarà trasferita in Cina e fucilata in piazza Tienanmen.

Ve lo devo proprio scrivere che si tratta di una cretinata?
No, non devo scriverlo.
Spero…

87 commenti
  1. Ivano
    Ivano dice:

    Luca, una domanda. Capisco che l’AIA non voglia permettere ai suoi tesserati interviste nel dopo partita. Ma, portare un arbitro di fronte alle telecamere a, scusami il termine, sputtanare il giornalista o il dirigente o il calciatore tendenzioso, non avrebbe prezzo. cadrebbero gli alibi. Si vedrebbe chi il regolamento lo legge e lo capisce (aggiungo io) e chi neanche lo conosce.
    Tutto a vantaggio di chi ha la giacchetta nera.

  2. Franco
    Franco dice:

    Bungiiorno Luca , volevo farti una domanda : secondo te quanti anni passeranno per riavere un arbitro come Orsato , Rocchi , Collina o Rizzoli ?

  3. Gianluca
    Gianluca dice:

    Ciao Luca, approfitto del post per chiederti se è saggio per un arbitro farsi “abbracciare” da un giocatore alla fine della partita. Mi riferisco a Valeri ovviamente, ma, credimi, non lo dico perché penso chissà che sia “amico” della Juve, ma semplicemente perché si potrebbe evitare qualsiasi tipo di dietrologia da social. Grazie

  4. Luca
    Luca dice:

    Buongiorno Luca, mi unisco al coro dei complimenti. Bello è leggere spiegazioni argomentate che ci restituiscono interesse in quello che è, e spero riamaga, un giUoco.
    Mi permetto un suggerimento da “professionista” del mio settore, che non è legato allo sport.
    Parto dal principio che ritengo impossibile fermare il fiume di comunicazioni, belle e brutte, che ti raggiungono.
    Non hai pensato a mettere un filtro (inteso come una serie di strumenti, automatici e umani) che ti consenta di ricevere solamente quanto ti interessa? Il tuo lavoro di formazione ne gioverebbe e ti consentirebbe di lavorare con serenità. Qualcun altro scremerà per conto tuo e non sapresti nemmeno quanto brutto c’è lì fuori. Certo, si tratterebbe di una realtà “virtuale”, ma perché non viverla?
    Se posso essere d’aiuto ed argomentare con maggiore profondità, non hai che da chiedere.

    Buona vita, credo che tu ne abbia bisogno.
    Luca

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Difficile per due motivi:
      A – trovare qualcuno che conosca una materia così di nicchia è molto difficile;
      B – non ho intenzione di spendere altro denaro per una passione.

      La mia vita è di qualità notevole, fortunatamente, a parte qualche spiacevole inconveniente.
      In ogni caso vedremo che fare.

      Ciao.

  5. Simone
    Simone dice:

    Buongiorno Luca,
    Secondo me ciò che alimenta tutte queste teorie, fake news e speculazioni fantasiose è la poca trasparenza. Il motivo per cui esiste questo blog è che I tifosi non conoscono al 100% il regolamento. Al mondo arbitrale però sembra che la cosa non interessi. Che problema ci sarebbe, visto che abbiamo introdotto il var, nel sentire le discussioni tra arbitro e sala var durante i silent check? Così si potrebbe capire cosa abbia valutato ed accettare la valutazione. Se proprio non si vuole far sentire le discussioni, che gli arbitri facciano le interviste post partite come i giocatori per dare il loro punto di vista. Perché in caso di episodi da var gli arbitri non devono avere un “atteggiamento collaborativo” tra di loro per diramare l’episodio? La persona in sala var è un arbitro,giusto? perché nel caso in cui il varista pensi che ci sia o meno un rigore o un rosso non chiama SEMPRE il suo collega? Potrebbero così decidere insieme non lasciando la discrezionalità solamente all’arbitro in campo. Io credo che si continui a girare attorno al problema con soluzioni fantasiose pur di non esporre il giudizio arbitrale in modo chiaro. Per questo poi ci dobbiamo inventare il var a chiamata(chi lo dovrebbe chiamare?gli allenatori a 40 m di distanza o i giocatori che spesso non conoscono le regole?) , dobbiamo sorbirci centinaia di persone che provano ad interpretare cosa avesse valutato l’arbitro in quel momento e dobbiamo sentire tutte queste teorie complottistiche. Finisco dicendo che questo blog era per me un faro che mi illuminava nel buio dei tanti episodi,quindi spero che tornerai presto ad aiutare noi poveri tifosi.
    Un saluto

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Le fake news ci sono in ogni ambito, anche le più trasparenti.
      Non nascondiamolo: le fake news nascono per ingannare i meno intelligenti, la fetta meno colta della popolazione, i più ingenui ed i meno informati.
      Discutere con una persona intelligente è (quasi) facile, con un cretino è impossibile. E non è certo un caso che chi diffonde fake news è spesso parte della seconda categoria.
      Oppure è chi ha interesse a diffondere scemenze per la propria personale causa (e nella politica è pieno, purtroppo, di questi squallidi personaggi).

  6. Alessio
    Alessio dice:

    Anche io mi unisco al coro dei disperati, perché finalmente, dopo anni di commenti e spiegazioni senza senso da parte di ex arbitri televisivi avevo finalmente trovato un punto di riferimento, un maestro, per capire le regole arbitrali e la loro corretta applicazione. Però ti capisco, fare un’attività formativa e prendersi insulti e minacce è inaccettabile. Se un giorno tornerai, ti aspetteremo a braccia aperte.

  7. roberto
    roberto dice:

    Ciao Luca,
    vorrei farti una domanda che non c’entra nulla con nessun episodio.
    Il voto ad un arbitro tiene conto anche dell’atteggiamento che ha in campo ( non parlo di sicurezza e di autorità, ma proprio di “arroganza-simpatia-supponenza-semplicità”, scusa ma non riesco ad esprimermi meglio)?
    Vedo tantissima differenza fra un Valeri o un Pairetto rispetto ad un Giacomelli, ad esempio.
    Si tiene conto anche di questo, di quello che “passa” del carattere di un arbitro ?
    Grazie mille,
    Roberto

    • Roberto
      Roberto dice:

      Ed è preferito un atteggiamento “tipo Giacomelli” o un po’ più alla “Valeri” ?
      A me, da esterno, piace molto di più l’arbitro che, con la giusta severità, cerca il dialogo e cerca di stemperare la tensione.
      Poi ovviamente l’atteggiamento va adeguato ai momenti della partita.
      Sbaglio ?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      E’ molto soggettivo.
      A me piace più un atteggiamento conciliante (e Rizzoli era un maestro in questo senso), però è evidente che anche Orsato, con modi differenti, è indiscutibile.

  8. Blu Cobalto
    Blu Cobalto dice:

    Luca secondo me il rigore di Calabria c’era…braccio troppo largo e messo a fare opposizione…giusto assegnarlo no?
    Il fatto che un giocatore sia girato non può sanare sempre il tocco di braccio…secondo te Rizzoli la valuterà decisione giusta o errata?

  9. Sascja
    Sascja dice:

    Non so se hai letto la notizia ma in questi giorni è trapelata la notizia che la FIGC, abbia chiesto ufficiosamente di testare la possibilità per le squadre di richiamare alla on fiele review il direttore di gara, in partite di campionato secondo i metodi e i tempo che l’Ifab dovesse concedergli.
    Immagino che Nicchi, con l’avvicinarsi delle elezioni, stia cercando di migliorare la sua visibilità 😀

  10. Alessandro
    Alessandro dice:

    Sono l’unico a ritenere che il tocco sul piede di Milik non sia da rigore?
    Trovo errata la designazione di Valeri per la gara di questa sera: è un arbitro adatto per gare di seconda/terza fascia, non può arbitrare una partita di questo livello, che sarà sicuramente tirata e nervosa; oltretutto non è nemmeno un giovane in rampa di lancio. Sono rimasto davvero stupito dal vedere il suo nome.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Sull’episodio non commento.
      Su Valeri, invece, dissento totalmente: sta arbitrando bene da oltre due mesi, non è certo un caso che nell’ambiente la scelta del romano sia stata ampiamente prevista.

    • Alessandro
      Alessandro dice:

      Purtroppo come ampiamente previsto e prevedibile Valeri ha fatto un disastro… Ha dato un rigore identico a quello di Cerri a inizio campionato per il quale Rizzoli ha detto che non era rigore; non ha dato rigore per la gomitata di Theo su Cuadrado; il giallo a Ramsey non ha alcuna base, quello a Kessie per un fallo inesistente. Lo stesso Kessie non viene sanzionato per una gomitata da giallo; in più tanti altri errori. Non ci voleva Nostradamus per sapere che sarebbe andata così

  11. Zoran Ban
    Zoran Ban dice:

    Secondo me le fake news nascono anche perché la “gente” non capisce il non-uso del VAR proprio in queste situazioni con casi clamorosi di errore. Se l’arbitro di Napoli-Lecce non può vedere i piedi dei giocatori a contrasto perché non va a vedersi il monitor? È suo interesse!
    La gente va in confusione perché proprio non ne capisce il motivo e allora ecco che partono le teorie più assurde.
    Spero di leggerla ancora, forza!!!

  12. Samuele
    Samuele dice:

    Ciao Luca, mi sono accorto soltanto oggi che sei (in parte) tornato ed è un piacere. Ti confermo che in TV ho sentito spesso la frase “gli arbitri boicottano il VAR”, purtroppo detta a Mediaset da un tuo ex collega ora opinionista. Ma vabbè…ho notato che non rispondi sugli episodi, io ci provo più che altro perchè mi è venuta proprio una curiosità regolamentare piuttosto che una opinione su un episodio. In Napoli-Lecce Milik cade a terra (per me non è rigore) e prende giallo per simulazione. A quel punto, considerando che sicuramente non è simulazione (in quanto un tocco minimo c’è), il VAR ha la possibilità addirittura di far rivedere l’intero episodio e decisione all’arbitro? Mi spiego meglio (spero): se Giua non avesse ammonito Milik, il gioco sarebbe proseguito tranquillamente ed il VAR non sarebbe sicuramente intervenuto (giustamente, secondo me, ma non ti chiedo opinione su questo). Il fatto che invece Giua abbia ammonito Milik, commettendo quindi un errore, potrebbe portare il VAR ad attenzionare l’episodio? E in questo caso, l’arbitro potrebbe solamente togliere l’ammonizione a Milik senza dare poi il calcio di rigore, oppure siamo al classico “o tutto (rigore e niente ammonizione) o niente (resta ammonizione)”???? Ragionando io penso: ammonire Milik non è chiaro ed evidente errore, non è un rigore, non è una espulsione, quindi non c’è bisogno dell’intervento del VAR. Confermami se ho ragionato bene. Per quanto riguarda Bentancur, so che non risponderai ma le statistiche dicono che rigori come quelli non vengono mai fischiati (ce ne sono a decine di episodi simili, specie in Premier, nessuno mai fischiato, a partire da Ronaldo-Iuliano per finire a Young quest’anno ma anche Lichtsteiner in un derby di qualche anno fa) quindi io manterrò sempre coerenza di opinione.

  13. Andrea
    Andrea dice:

    Buongiorno Luca.
    Sono felice di leggere di nuovo le sue riflessioni.
    Le faccio una richiesta: quando ha tempo, perchè, da addetto ai lavori, non prova a scrivere una serie di proposte su come ripensare il protocollo VAR, le linee guida, l’ipotetica chiamata dalle panchine?
    Mi sembra il momento giusto: quasi nessuno mette in discussione lo strumento, molti finalmente si stanno impegnando per migliorarlo.
    Utilizzi il blog per questo.
    Moltissimi di noi ne sarebbero contenti.
    Grazie e spero di leggerla di nuovo molto presto

  14. Publio
    Publio dice:

    Ok.
    A scanso di equivoci non era tanto l’episodio nello specifico ad interessarmi quanto la possibilità o meno per l’arbitro di poter comminare in una situazione di quel tipo sanzioni e per l’attaccante X e per il difensore Y.
    Che poi in altri termini e senza riferimenti specifici equivale alla seguente domanda.
    Può il direttore di gara in una situazione del genere tener conto di entrambe le infrazioni o è costretto da regolamento ad optare necessariamente per una delle due?
    Come detto ancora grazie a prescindere da quelle che saranno le tue decisioni future e un saluto.

  15. Publio
    Publio dice:

    Giorno Luca.
    Mi unisco al coro dei bentornato (se di bentornato si tratta che anche se così non fosse grazie comunque, solidarietà piena e un immenso augurio di una più che eccellente vita) spero in pianta stabile alla guida del tuo piacevolissimo spazio.
    Una domanda/curiosità riguardo l’episodio di Milik.
    Esiste la possibilità regolamentare per l’arbitro di comminare nella stessa azione e il fallo da rigore e l’ammonizione per il giocatore che pur avendo subito il contatto dal difendente accentua in maniera troppo plateale l’effetto del contatto stesso?
    Che dici?
    Troppo salomonico?

  16. Michele74
    Michele74 dice:

    Ciao Marco,
    Mi toglieresti una curiosità, circa dieci anni fa, quando la Serie A era serie A Tim e la Coppa Italia era Coppa Italia Tim, ti ricordi chi comandava la Tim e di quale società di calcio era vice presidente?
    Anche questo ti scandalizzava?
    A me no, sebbene non tifi quella squadra.
    La penso come Luca, non facciamo dietrologia a tutti i costi, peraltro, se non ricordo male, ha scritto un articolo su questa questione, dovresti trovarlo nel blog.

  17. Roberto
    Roberto dice:

    A prescindere da tutto, è bello rileggerti, anche per “sbufalare” le bufale.
    La conoscenza rende l’uomo migliore.

  18. Massimiliano Ferrara
    Massimiliano Ferrara dice:

    Ci manca tanto la tua rubrica del lunedì.
    Torna presto!!!!
    Massimiliano tifoso della Lazio

  19. Giulio
    Giulio dice:

    Buongiorno Luca e ben tornato!
    Ho letto con piacere il tuo articolo, e mi sono venute due considerazioni molto semplici:
    La prima è: “Se, come in altri sport, come il Rugby, l’arbitro potesse parlare e giustificare la sua scelta, mille problemi sarebbero risolti”.
    Sapremmo subito il perchè un rigore è stato concesso o non concesso… Poi può esserci l’errore, ma almeno avremmo una giustificazione.

    Quanto segue lo scrivo come battuta, che serva anche come modo per dirti “Torna, perchè non ci stiamo capendo più nulla e ci serve un punto di riferimento”.
    La seconda è più “complessa”, perchè tocca un episodio e so che non vuoi parlare di episodi, ma riguarda Calvarese, che giudichi come “promosso”. Secondo me si è perso un episodio grave sullo 0-0, e quindi proprio sufficiente non lo giudicherei. Ma è una mia opinione personale, e purtroppo, NON AVENDO PIU’ NESSUNA FONTE AUTOREVOLE che ci spieghi “il perchè ed il per come non abbia potuto intervenire…” , non lo saprò mai… 🙂

    Buone cose, e speriamo in un tuo ritorno a breve!
    Saluti!
    Giulio

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Devo dirti che, su Calvarese, non ho nemmeno idea di cosa tu stia parlando: negli ultimi due weekend ho seguito pochissime partite e mi sono dedicato a tutt’altro.
      E ti dirò che mi sono pure divertito…

  20. Giovanni Corvino
    Giovanni Corvino dice:

    Mi fermerei su Napoli – Lecce e sul dialogo intercorso tra arbitro e Var.
    In sintesi “ha accentuato ma il contatto c’è, non è simulazione, non è giustificata l’ammonizione, ma la decisione è sostenibile tecnicamente”.
    Come dire decidi tu perché vista da te a velocità normale ci può stare.
    Ti dicono che non è simulazione e che l’ammonizione non è sostenibile.
    Cosa ti devono dire di più per farti capire che hai toppato?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Non commento gli episodi.
      Unica precisazione: il dialogo me lo sono più o meno inventato, è verosimile che il contenuto sia quello ma non prenderlo per oro colato, era solo per far capire che l’episodio è molto meno facile di quanto possa apparire.

  21. Marco
    Marco dice:

    Il problema è che noi non capiamo perché ci sia uno strumento così potente e non venga utilizzato: non è un problema di protocollo, è un problema di arbitri mediocri al var. In Parma-Lazio Di Bello non può salvarsi fischiando un fallo in attacco Inesistente, dopo averci pensato su qualche secondo, perché non ha il coraggio di dare un rigore al 91esimo (non è la prima volta che accade con DI Bello, ricordo un Genoa-Roma). Lì il varista deve fregarsene di quello che gli dice l’arbitro e spedirlo al monitor, non è un episodio interpretabile. Stesso discorso per quello di Milik, per noi che guardiamo da tifosi o semplici appassionati non capiamo come un arbitro possa giudicare sostenibile quel giallo per simulazione. Bisogna introdurre il prossimo anno i challenge, così la finiamo con questo vedo/non vedo. E così gli arbitri come Pasqua che anche davanti al monitor prendono decisioni senza senso verranno puniti, come è giusto che sia.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Sul challenge concordo ma ci sono problemi non da poco da risolvere.
      Sul resto rispetto la tua opinione anche se non credo che si tratti di coraggio.

  22. Marco Marcon
    Marco Marcon dice:

    Buongiorno,
    la seguo occasionalmente e stimo. Premettendo che non mi interessa la dietrologia, vorrei portare alcuni elementi, frutto di ricerche da fonti ufficiali o che possono universalmente essere considerate autorevoli, sull’argomento “Fiat sponsor degli arbitri”, da cui risulta che effettivamente Fiat/FCA sia sponsor di FIGC, di cui AIA è una componente.
    Lasciando stare le considerazioni sull’opportunità di questo rapporto commerciale, vorrei chiedere perchè lo riporta come clamoroso esempio di bufala nel suo articolo.
    Grazie

    Marco Marcon

    Fonti:
    https://it.wikipedia.org/wiki/Associazione_Italiana_Arbitri
    https://www.aia-figc.it/
    https://www.fiat.it/mondo-fiat/sponsorizzazioni/fiat-e-figc
    http://www.ansa.it/canale_motori/notizie/industria/2019/06/12/fca-insieme-agli-azzurri-del-calcio-per-i-prossimi-4-anni_3375831a-a049-4b9a-a4b2-1c0e32f5506a.html

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Perché l’AIA non è dipendente della FIGC.
      E’ questo che sfugge.
      La FIAT era (od è, non so sinceramente) sponsor della FIGC, non dell’AIA.
      L’AIA decide i vertici autonomamente, sceglie gli arbitri al suo interno, non ha alcuna relazione diretta con la FIGC se non un INUTILE 2% nel consiglio federale. Ripeto: inutile.
      E’ questo che proprio non riuscite ad accettare.
      Anche l’acqua Lete, per fare un esempio, è sponsor del Napoli e della Nazionale ma nessuno di sogna di metterli in relazione.
      Perché?
      Semplice, quasi banale. E non te lo scrivo nemmeno perché…

    • Marco Marcon
      Marco Marcon dice:

      Grazie per la risposta. Mi permetta solo di sottolineare che trovo una differenza sostanziale tra l’essere uno dei tanti sponsor comuni (Lete, Frecciarossa, …) e l’essere direttamente collegati al maggiore azionista di una delle squadre che partecipano a competizioni organizzate dall’ente sponsorizzato.
      Auspicherei una normativa contro il conflitto di interessi per casi come questo, che possono quantomeno trasmettere un’immagine di poca trasparenza. Ne beneficerebbero tutte le parti in causa senza alcun dubbio

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      E’ un distinguo inutile che serve solo a coprire una polemica senza alcun senso.
      Provi ad osservare la realtà con maggior equilibrio e si renderà conto del fatto che si tratta di una polemica surreale.
      Senza considerare, LO RIPETO, che la Fiat era sponsor della FIGC, NON dell’AIA.
      Poi siete liberi si farvi usare da ‘sta gente, per carità.
      Ma non ci fate una bella figura, fidati…

      Come chiedere trasparenza.
      Cosa c’è di più trasparente di uno sponsor chiaramente indicato?

      Sul conflitto di interessi, passo: non c’entra niente con questa bufala.

    • Marco Marcon
      Marco Marcon dice:

      Oggi è stato deciso, come ha giustamente osservato su Twitter in modo sorprendente, visto che la stagione è in corso, di fare maggiore ricorso alla OFR. A me però la cosa che fatto più specie è che l’invito è del presidente FIGC al designatore della CAN A Rizzoli. Direttamente e senza passare dal via. Non il massimo riguardo alla supposta totale indipendenza dell’AIA.

  23. Stefano
    Stefano dice:

    Che differenza c’è tra il rigore non dato all’inter su Young e quello dato alla Juventus su Betancur? Entrambi i difensori si inseriscono tra uomo e palla disinteressandosi del pallone ma andando addosso all’uomo, uno di spalla e l’altro con le mani.

  24. Luca
    Luca dice:

    Ciao , sono d’accordo sull’analisi della prestazione di Massa , quando dici 8.60 ,quindi secondo te non può almeno influire di -0.10 quel clamoroso fuorigioco fischiato su Retro? dal mio P.V è sembrato molto clamoroso ecco.

    Questione simulazione di Milik … non ti pare che sia proprio il giocatore del Napoli a cercare il Contatto a tutti i costi non potendo più raggiungere la palla , indipendentemente dal ‘ carpiato’ parlo di contatto scarpino-scarpino .

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      No, quel fg incide sull’assistente.
      Al limite a Massa si può tirare le orecchie ma, dalla sua posizione, è difficile essere certi che non si trattasse di retropassaggio (soprattutto perché è un momento di “scarico” su azione statica).
      Certo, non è stato bello vederlo…

  25. Massimiliano
    Massimiliano dice:

    Ciao Luca,
    ritorno sulla questione Milik anche se hai già spiegato bene cosa potrebbe essere successo tra Var e arbitro. A me è parso che il guardalinee ha compiuto il gesto convenzionale di porre la bandierina in mezzo alle gambe e l’arbitro se n’è infischiato…

  26. Giorgio A.
    Giorgio A. dice:

    Bellissimo rileggerti. Sull’episodio milik c’è da dire che è vero che il contatto c’è ma è altrettanto vero che i due piedi volano all’indietro con una dinamica innaturale. Si dice spesso su questi contatto che l”‘attaccante accentua ma”… in questo caso lo fa un po’ troppo. E questa però è una sensazione che può cogliere solo l’arbitro sul campo a mio avviso. Poi avesse fischiato rigore senza o con OFR la scelta sarebbe stata sostenibileovviamente. Io non vedo l’ora che l’arbitro possa spiegare al microfono le sue scelte. Come l’allenatore che deve spiegare perché fa un cambio e la squadra perde o il portiere che svirgola e la squadra prende gol.

  27. Christian P
    Christian P dice:

    Che bello leggerti di nuovo!!!
    L’ho già scritto precedentemente: è tutto colpa di una ignoranza culturale che non si vuole assolutamente modificare. Io sono juventino e quando ho cercato di spiegare ad altri juventini che il rigore su bentancur non esisteva mi hanno preso per pazzo. C’è gente che mi ha risposto che pure Zeman aveva confermato il rigore. L’altra bufalata che si sente in giro è che Massa ha finito di arbitrare. L’aia invece di pensare al Nicchi quater dovrebbe trovare un modo per parlare e spiegare perché se no quest’anno sarà molto pesante visto che il campionato è incerto come non si vedeva da decenni.
    Forza Luca!

    • Andrea
      Andrea dice:

      Io ero allo stadio, in buona prospettiva. Ho giudicato che non fosse rigore. Mi sono confrontato con i miei vicini tra sguardi molto perplessi. Alla chiamata OFR ancora più perplessità. Per dire che l’educazione e la conoscenza servono…..persino all’interno dello stadio. E quindi questa battaglia di civiltà vale la pena portarla avanti (spiegazioni degli interventi o motivazioni delle OFR)

  28. Simone
    Simone dice:

    Ma nell’episodio di Milik come poteva il var “obbligare” arbitro a OFR se da un lato per lui comunque non era rigore netto e dall’altro arbitro ha visto (se ammonisci vuol dire che hai visto)? Certo il buon senso dice altro, ma OFR x annullare una ammonizione non è previsto…

    • Fra
      Fra dice:

      Per me fare l’arbitro è difficilissimo, l’episodio di Milik è ancora più complesso, non mi sento di condannare completamente Giua perchè Milik in effetti accentua parecchio, anche se il contatto effettivamente c’è ma quanto pesante? Tale da causare un calcio di rigore? Sono le stesse perplessità che avranno avuto al VAR e non essendo un errore grave hanno lasciato correre.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Vedremo.
      Non ho ancora deciso niente.
      Ho scritto questo approfondimento solo per arginare l’ennesima tesi senza senso che sta circolando in questi giorni.

  29. Maurizio
    Maurizio dice:

    Concordo sul banner. Se sei bravo, se tanta gente ti segue, non vedo perché tu non debba essere in qualche modo ricompensato anche economicamente.

    La notizia su Uefa e Rocchi è stata fatta diventare credibile anche da una testata giornalistica sportiva web che pensavo MOLTO più seria, ma che non riesce (o non vuole) censurare certi commenti da querela. Commenti che sarei molto felice se venissero letti e querelati dalle società o dalle persone direttamente chiamate in causa e insultate.

    Concludo citando una frase di non mi ricordo bene chi… “Siamo nella condizione per cui chi studia per anni un un’argomento e da una opinione è un un’arrogante, chi legge due minuti sul web è cittadino informato”. La discussione sui vaccini ne è un clamoroso esempio.

    Buon lavoro.

  30. Alberto
    Alberto dice:

    Ciao Luca,
    probabilmente c’è qualcosa che non capisco, e quando non capisco mi piace andare alle fonti, quelle vere.
    Così prendo la bibbia: “IFAB Laws of the Game 2019/20”, Video Assistant Referee (VAR) protocol.
    Capitolo 4, procedures. Alla voce “Review”, leggo testuali parole:
    “For subjective decisions, e.g. intensity of a foul challenge, interference at
    offside, handball considerations, an ‘on-field review’ (OFR) is often
    appropriate”
    Dunque, dove sbaglio, se penso che, ovviamente nelle 4 casistiche previste dalla VAR, sia corretto e “spesso appropriato”, come dice il protocollo, ricorrere a una OFR per valutare l’intensità di un fallo fischiato o non fischiato ?
    Grazie

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Verissimo.
      Però ricorda che quello non è il protocollo (composto da oltre 60 pagine) ma solo le linee guida.
      Poi c’è la problematica della linea interpretativa corrente che è molto stringente.
      A mio parere decisamente troppo…

  31. MICHELE BARTOLETTI
    MICHELE BARTOLETTI dice:

    Sulla vicenda Milik anche io ho pensato che non fosse simulazione perchè un contatto c’è effettivamente stato. Ma quale può essere allora la spiegazione del fatto che, notizie alla mano, lo stesso calciatore sia stato multato per simulazione? Il giudizio dell’arbitro e del giudice sportivo seguono strade e regole diverse?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      E’ abbastanza semplice, se ci riflettiamo un attimo.
      Giua ha ammonito per simulazione, ha scritto la motivazione nel referto, l’ha inviato al Giudice Sportivo ed il Giudice Sportivo non ha alcun potere di cambiare la valutazione di un arbitro.
      Perciò non poteva che applicare il Codice di Giustizia Sportiva e comminare una multa per la simulazione rilevata dall’arbitro.

    • Alessandro Borille
      Alessandro Borille dice:

      Non so se la questione sia normata dal regolamento o dalle linee guida però io, in linea di principio, non direi che il contatto, quando esso sia valutato come minimo, escluda la simulazione. Non potrebbe essere che Giua abbia considerato che Milik abbia simulato (e con un tuffo del genere è difficile pensare il contrario), nonostante il contatto, valutato come ininfluente?

  32. Ernesto
    Ernesto dice:

    Fa piacere rileggerti, sono contento.
    Hai più volte detto/fatto intendere che il protocollo VAR sarebbe da cambiare. La tua proposta del challenge cerca di mettere una pezza a colori a regolamento/direttiva, lo dico io, pessimi che invece di semplificare la vita degli arbitri gliela complica, che invece di dare serenità ai tifosi li fa imbestialire.
    Piuttosto che mettere un cerotto tu, avendo carta bianca, come lo modificheresti?
    Grazie

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Il challenge, secondo me, potrebbe sanare tanti piccoli problemi applicativi (come l’asticella molto elevata del chiaro ed evidente errore).
      Però ci sono oggettivamente dei problemi.
      Te ne propongo uno (venuto fuori oggi pomeriggio in una discussione con Max Dotto): se dovesse esserci un challenge, cosa accadrebbe nel caso in cui un Varista di parte (cioè della società) avesse bisogno di tempo per rivedere l’azione e valutare la richiesta di challenge?
      Il rischio è che un calciatore ritardi la ripresa di gioco per concedere tempo al suo varista di rivedere l’azione.
      Ed ancora: se invece il challenge fosse opzione della squadra in trasferta ma il pallone in possesso della squadra di casa (calcio di rinvio, rimessa laterale), come regolarsi su riprese del gioco veloci che, oggi, inibiscono il ricordo al VAR?

      Non sono problemi da poco, se ci pensi…

    • rccs
      rccs dice:

      Per rispondere a Luca: challenge che deve essere richiesto dalla panchina entro x secondi (15?) dal fatto da rivedere.

    • ernesto
      ernesto dice:

      c’è anche il problema del numero massimo di richieste: quante se ne avrebbero a disposizione?
      Non è pensabile un numero illimitato, al massimo 2 per partita, e se, esaurito il limite, ci fosse un errore? Non funziona così, purtroppo.
      é necessario rifondare il protocollo del VAR e dare più potere agli uomini (non uso a caso il plurale, per me ce ne vogliono almeno 2 o 3).
      In ogni caso non mi hai risposto su come faresti tu, ma mi rendo conto che la risposta è troppo complessa per poter essere liquidata in poche righe.
      Magari potresti fare un articolo dedicato solo a questo.
      Grazie comunque.

    • grigio
      grigio dice:

      Vorrei dare un mio piccolo contributo alla discussine:
      – nessun tempo al varista di parte per rivedere l’azione, se si ritiene “a sensazione” che potrebbe esserci un errore si chiede subito il challenge, e se ci si è sbagliati amen (COME SUCCEDE ATTUALMENTE NELLA PALLAVOLO)
      – massimo due richieste per tempo e per società, se l’osservazione è accolta non si annulla il challenge, se respinta si annulla; cosa capita se dopo aver esaurito le due richieste succedesse qualcosa di grosso? niente, si attaccano, semplicemente devono imparare a richiedere i challenge per cose serie, non per stupidaggini (COME SUCCEDE ATTUALMENTE NEL TENNIS)
      – tutte queste cose fanno perdere un sacco di tempo e gli arbitri non sempre recuperano il necessario alla fine? basta passare al tempo effettivo, se funziona per la pallacanestro, la pallanuoto, ecc…. ma soprattutto per il calcio a cinque perchè non dovrebbe funzionare per il calcio a 11?

  33. sergio
    sergio dice:

    A me dispiacerebbe la cosa, ma siccome mi interessa il suo parere sugli episodi e non riesco a rassegnarmi a pochi minuti su radio24 (in genere solo sulle partite di cartello), piuttosto che niente perchè non pensa a disattivare i commenti?

  34. Maurizio
    Maurizio dice:

    Ma certo, mettili ‘sti banner… leggerti fa sempre piacere, non saranno due (o dieci) banners a toglierti lettori interessati. Chi invece non lo è (interessato) magari se ne andrà, ci guadagniamo tutti e tu hai il giusto rendiconto per l’impegno. Io aspetto…

  35. Ant
    Ant dice:

    Sì, mi scusi, non avevo esplicitato di aver pensato a un ritorni economico (per esempio prevedendo una specie di quota di iscrizione ). Ha ragione, non vale la pena vivere con ansia qualcosa che nemmeno porta niente in tasca. Nonostante la passione.

  36. Ant
    Ant dice:

    Marelli, la cosa giusta da fare la può sapere solo lei e non ci deve niente; ma potrebbe essere una soluzione scrivere di episodi rendendo quegli specifici post più esclusivi? Mi spiego: non pubblicandoli sul blog ma includendoli in una specie di newsletter, oppure mettendoli in una sezione privata? Mi rendo conto che sarebbe un lavoraccio, ma è triste che abbia dovuto rinunciare a fare questo perché le toglieva serenità. Con simpatia e stima

I commenti sono chiusi.

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