Anche gli arbitri, nel loro piccolo, si fan tante pippe mentali…

In tempi di Cristiani Ronaldi e calciomercati vari (ho scritto volutamente sbagliando…), si potrebbe pensare che anche gli arbitri (od ex, purtroppo, come me) vadano dietro a trattative più o meno vere, sognino grandi fenomeni con la maglietta della propria squadra (dato che è ovvio che ci siano arbitri juventini come interisti, romanisti, laziali, milanisti e gli altri aggiungeteli voi).

Esistono sicuramente. Così come esistono arbitri (delle categorie inferiori) che postano idiozie senza alcun senso. Specifico “delle categorie inferiori” perché usare i social per far conoscere le proprie idee non è vietato ma è stupido: sarebbe troppo facile essere oggetto di attacchi finanche politici per idee razziste, omofobe o semplicemente idiote. Più gli arbitri salgono di categoria, più stanno attenti alle scemenze che pubblicano, in numero inversamente proporzionale al numero di persone pronte a fargli le pulci. Perché sì, la comunità arbitrale è esattamente come tutte le altre: è un sottogruppo di poche persone nel quale si rispecchiano le percentuali della macrocomunità statale. Perciò ci sono arbitri leghisti, pentastellati, del PD e di tutte le altre forze politiche, come è normale che sia.

Gli arbitri, però, si caratterizzano per le pippe mentali in un altro ambito: come tutti gli esseri umani sono incuriositi dal proprio mondo relativo, pensano e strapensano su argomenti fini a se stessi.

L’esempio è proprio di questi giorni: prevedere chi saranno gli arbitri impegnati nelle fasi finali dei Mondiali di Russia. Ragionano, tirano conclusioni, citano fonti anonime, esprimono certezze come se fossero protagonisti degli ingranaggi della FIFA.
Un po’ come accade per coloro che si occupano di calciomercato: ascoltano le voci, a volte credono a sparate insensate, ogni tanto riescono ad avere notizie reali.
Le dinamiche del micromondo arbitrale funzionano esattamente come qualsiasi ambito sociale, nel quale esistono ciarlatani e mestatori con la differenza che, spesso, si ascoltano tra loro e vengono ignorati da gran parte dell’opinione pubblica.

Volete qualche esempio?
Prima dei Mondiali c’erano alcuni convinti che il posto di titolare italiano ai Mondiali fosse di Orsato, ignorando totalmente che Collina avesse selezionato Rocchi già da due anni. Orsato sarebbe rientrato tra gli arbitri del Mondiale solo ed esclusivamente se Collina avesse avuto buoni motivi per selezionarlo.
Purtroppo l’AIA vive un momento di enorme debolezza internazionale: da una parte la presenza di Orsato come secondo arbitro italiano ai Mondiali è stata da sempre una suggestione oppure una speranza (mi inserisco nel secondo gruppo), dall’altra gli Stati Uniti (non certo una potenza calcistica) ha portato due rappresentanti in campo (lo sconosciuto Marrufo ed il più noto Geiger). Ciò significa che due arbitri della medesima nazione non erano certo impossibili ma che l’AIA di Nicchi non è riuscita ad avere un peso politico determinante nonostante una commissione formata da Collina (Italia, responsabile), Busacca (svizzero del canton Ticino) e Rosetti (Italia, responsabile progetto VAR e designatore della sala VOR). E nemmeno l’elezione di Infantino ha portato i risultati sperati: l’Italia è rimasta con un arbitro nonostante Orsato meritasse ampiamente la rassegna mondiale (sui 28 arbitri visti all’opera, forse 4 o 5 possono essere ritenuti superiori al veneto). Ciononostante, nell’ambiente si sono sprecate miliardi di parole da parte di “diversamente informati” pronti a scommettere un rene sulla presenza di Orsato in Russia come arbitro e non solo come VAR.

Ancora: dopo la prima fase giravano leggende metropolitane su possibili utilizzi di Brych o Marciniak come arbitri nella fase ad eliminazione diretta, dopo aver combinato disastri inenarrabili (nonostante il VAR) nelle gare dirette. Come prevedibile, invece, sia l’uno che l’altro si sono imbarcati all’aeroporto di Mosca con destinazione (rispettivamente) Germania e Polonia.

Altro esempio di scienziati da tastiera: dopo Frosinone-Palermo più di qualcuno aveva ipotizzato che La Penna potesse non essere promosso in Serie A per un singolo errore (grave, sia chiaro, come ho chiaramente evidenziato il giorno successivo), lasciando spazio a chissà chi. Ovviamente, per chi conosce un minimo il funzionamento dell’AIA, non è mai stato minimamente in dubbio la promozione dell’avvocato romano, anche dopo le tonnellate di letame sparse ai quattro angoli dell’informazione sui rapporti dello studio legale in cui lavora con la famiglia Stirpe. Rapporti intrattenuti da altri avvocati dello studio in un periodo in cui La Penna non aveva ancora ottenuto il titolo. Da parte mia, come sapete, l’argomento è stato liquidato velocemente come una barzelletta: è come se per Ronaldo, dopo il rigore sbagliato contro l’Iran, fosse stata ipotizzata la panchina nella successiva sfida con l’Uruguay…

Ieri abbiamo saputo, per vie traverse dato che la FIFA ha tardato ad ufficializzare, le designazioni per i quarti di finale.
Non lo nego: anche io ragiono molto sulle ipotetiche scelte da qui alla fine ma non mi baso certamente su informazioni ricevute “da mio cuggino che lavora come cameriere in Russia” e nemmeno su fonti vicine a chissà chi. Molto più semplicemente guardo le partite, ho conosciuto Collina ed il suo modo di ragionare, ipotizzo. A volte sbaglio, a volte (spesso?) ho intuizioni corrette.

Come sapete, di calciomercato mi occupo il giusto, cioè zerovirgola. Per dirla in altre parole, non me ne frega niente di trattative più o meno inventate: in passato abbiamo visto “arrivare” in Italia Messi, Ibrahimovic almeno per 5 volte e sempre ad una squadra milanese, Kane, Aguero, Mascherano, Isco ed anche Conte o Guardiola. Insomma, un sacco di balle utili a vendere giornali sportivi, a riempire migliaia di ore di televisione, a generare milioni di click sui siti sportivi. Per mia precisa scelta non ho mai commentato rumors di mercato ma, al limite, i trasferimenti ufficializzati. Le bombe di mercato le lascio volentieri ad altri: giornalisti in cerca di cinque minuti di notorietà, figli di qualcuno che veicola notizie di terza mano, esperti inventatisi tali nel corso di una nottata dopo aver mangiato mezzo chilo di impepata di cozze. Pietanza indigesta, spesso anche per chi deve ascoltarli…

Sul mondo arbitrale, al contrario, spesso mi sbilancio un po’ di più perché conosco questo mondo, senza trincerarmi dietro inutili modestie, molto più di altri, molto più della gran parte delle persone che ciarlano come se fossero monumenti viventi dell’attività senza nemmeno conoscere il regolamento.

Veniamo al punto di questo approfondimento.
Quali sono le motivazioni alla base delle designazioni dei quarti di finale?

E’, a mio parere, inutile lanciarsi in previsioni più o meno azzardate per semifinali e finali. Al limite possiamo evidenziare i dati certi per cercare di ridurre al minimo i nomi di chi potrà essere utilizzato dopo le gare di questo weekend, durante il quale saranno decise le quattro semifinaliste di Russia 2018.

Avevo ipotizzato che, nei quarti di finale, avrebbero trovato posto Mazic, Irmatov, Ricci ed un arbitro già scelto negli ottavi di finale.
Il motivo non è da ricercare nella mancanza di alternative ma in un concetto ben più semplice: in questa fase del Mondiale non si rischia più nulla, si scelgono gli arbitri che hanno offerto certezze e non ipotesi.
Ecco perché i vari Brych e Marciniak, nonostante un curriculum di tutto rispetto, sono tornati a casa: sono arrivati in Russia in condizioni pessime, hanno diretto malissimo, sono stati ringraziati come si conviene e liberati dall’impegno.
Ecco perché Turpin, arbitro a mio parere mediocre, è stato salutato nonostante due gare dirette: buone prestazioni ma senza l’esperienza necessaria per poter essere considerato affidabile per una competizione di questo genere. E poi coprotagonista (con Marciniak) del clamoroso pasticcio di Germania-Svezia (rigore gigantesco non assegnato nemmeno col VAR).
Ecco perché Karasev, arrivato al Mondiale per non così misteriosi motivi, è stato utilizzato per una sola gara ed escluso dalla rassegna, pagando con un unico conto anche l’inguardabile direzione della semifinale di Europa League tra Salisburgo e Marsiglia (che, per chi non lo sapesse, era originariamente la gara di Marciniak, poi costretto a rinunciare per l’infortunio che lo ha tenuto lontano dal campo fino ai Mondiali, poi era passata a Rocchi, poi era finita a Karasev perché Rocchi venne spostato a Madrid per l’altra semifinale originariamente affidata ad Orsato, ma sostituito per la pessima direzione di Inter-Juventus).

Togliamoci dalla mente la strutturazione delle scelte operate in Brasile.
Rizzoli arrivò a dirigere la finale che, nei piani originari, non era a lui destinata. Oppure pensate che un designatore potesse ipotizzare, a bocce ferme, di utilizzare in una competizione a 32 squadre un arbitro per 3 volte con la medesima nazionale (l’Argentina, nello specifico)? Ovviamente no: Rizzoli disputò un mondiale eccezionale, approfittò della debacle dei colleghi (in particolare Irmatov che, anche allora, partiva con i favori del pronostico) e trovò una meritata finale, giustificata dalle prestazioni, dal curriculum (aveva già diretto finali di Europa League e Champions’ League) e da due assistenti meravigliosi (i troppo dimenticati Stefani e Faverani, componenti di quella che, a mio parere, è stata e rimane tuttora la miglior terna di sempre e non solo italiana).

Mazic: se lo aspettavano tutti, nonostante non abbia impressionato un granché durante i gironi eliminatori. Nonostante ciò io stesso lo avevo ipotizzato come scelta dei quarti di finale: un po’ per la mancanza di alternative credibili, un po’ per il curriculum recente, era difficile che Collina potesse “tagliarlo” più o meno ufficialmente dopo averlo scelto, un mese fa, come arbitro della finale di Champions’ League a Kiev. Una gara dei quarti è perfetta: non troppo avanti (a causa delle prestazioni non certo brillanti), non troppo indietro (sarebbe stato quantomeno curioso che Collina non utilizzasse nella seconda fase il suo ultimo arbitro finalista).

Pitana: me lo aspettavo in semifinale, ce lo ritroviamo nei quarti. Ultima gara od unico arbitro che scenderà in campo 5 volte in un solo Mondiale (come Irmatov nel 2010)? Difficile rispondere. In linea di massima credo che sarà la sua ultima apparizione, soprattutto perché le alternative ci sono e sono di ottimo livello. Certamente è particolare che ben due arbitri (lui e Kuipers) siano stati scelti sia per gli ottavi che per i quarti. Da una parte ciò significa che il gruppo dei prescelti per le fasi finali è molto ristretto, dall’altra che i valori espressi da altri non hanno convinto pienamente.
In particolare credo che la scelta di Pitana sia diretta conseguenza del clamoroso flop di Irmatov: partito con i favori del pronostico (anche i miei, non lo nascondo), nei gironi ha offerto prestazioni molto discutibili. Non ho mancato di evidenziare, per esempio, il rendimento molto al di sotto delle attese in Russia, tanto sotto le attese che anch’egli, nella giornata di ieri, è tornato in Uzbekistan a smaltire una delusione che non dev’essere di poco conto: da favorito ad escluso finanche dagli ottavi di finale non è certo un piccolo “salto del gambero”.
Da parte mia credo che Pitana sia stato scelto per i quarti di finale per una considerazione di opportunità: è un arbitro fantastico, con una personalità straordinaria, nettamente il migliore sotto questo aspetto. Ma non sta benissimo: gli ultimi 40 minuti (supplementari compresi) di Croazia-Danimarca son stati un calvario sotto l’aspetto fisico, essendo evidente che l’argentino sia arrivato in Russia con qualche problemino. I problemini si possono nascondere fino ad un certo punto.
Per tal motivo la commissione potrebbe aver deciso di rischiarlo in un quarto di finale, preferendogli per semifinali e finali colleghi apparsi in perfette condizioni fisiche. D’altro canto sarebbe stato un vero peccato non utilizzare più la sua incredibile autorevolezza che gli permette di arbitrare anche da fermo o quasi.

Ricci: la sua presenza era scontatissima. Trova il quarto, sulla carta, più scontato anche se la Russia, mediamente mediocre sotto il profilo tecnico, sta trovando il supporto del suo pubblico e lo spazio per emergere in un Mondiale di basso livello. Divertente per tanti motivi ma decisamente scadente. Col Brasile ancora in corsa, impossibile ipotizzare altri futuri impegni. Ed anche se il Brasile dovesse uscire, dubito che abbia qualche possibilità per essere selezionato oltre.

Kuipers: scelta che mi ha rallegrato molto.
No, non per simpatie personali o per chissà quali preferenze tecniche.
Viste le scelte operate per gli ottavi e considerati gli arbitri rimasti a disposizione, due europei avrebbero dovuto esserci per forza. La scelta era tra Kuipers stesso e Rocchi, i due migliori del vecchio continente finora. Ciò non significa che, per Rocchi, sia certa una semifinale od una finale. Al contrario, rimane impervia la strada ma questa scelta regala al nostro tifo patriottico una speranza di vedere il fiorentino di nuovo in campo. La finale è quasi impossibile (quasi…), potrebbe non scendere più in campo ma la semifinale (massimo traguardo che gli assegnavo prima dell’inizio) non è più un sogno proibito ma una concreta possibilità.

Quali scelte, dunque, per semifinali e finali?
Il presupposto da cui partire è che Collina e compagnia hanno studiato a fondo le varie possibilità, anche quella (peggiore) che tutti i quarti possano andare malissimo con la conseguenza di non poter più tenere in considerazione per ulteriori scelte gli arbitri selezionati.
In questa prospettiva si sono tenuti quattro elementi: Rocchi, Cakir, Faghani, Skomina. A questi potrebbe aggiungersene uno o due utilizzati nei quarti (Kuipers per gli europei, Pitana per i non europei) per poter allargare la scelta.
Tanti, tantissimi indicano come certo della presenza il turco Cakir che, però, non mi ha minimamente entusiasmato in questo Mondiale: lontanissimo parente dell’arbitro visto fino a tre anni fa, ha convinto pochissimo sotto il profilo tecnico e disciplinare in questa competizione ma, per sua fortuna, non ha inciso minimamente sui risultati. Rocchi, al contrario, è stato finora protagonista di un Mondiale in ascesa e, dato da non sottovalutare, impegnato in gare sempre di primissima fascia, a partire dal derby iberico e per chiudere con Brasile-Messico. Nota di colore: alcuni hanno avuto il coraggio di criticare la prestazione di Rocchi in Brasile-Messico. Ora, sono sempre stato fautore della libertà di opinione ma credo che, davanti al ridicolo, sarebbe il caso di contare fino a mille prima di pigiare a caso tasti su un pc od uno smartphone.

Non mi lancio in previsioni: mi limito a sostenere che, a mio parere, Rocchi è destinato alla semifinale del lato del tabellone con Inghilterra, Svezia, Russia e Croazia, mentre Cakir o Skomina (arbitro per il quale Collina ha enorme stima) sono ipotizzabili per l’altro lato (Brasile-Francia sarebbe una finale anticipata o quasi).

Per la finale, ad oggi, il grande favorito rimane Faghani: siamo sicuri che Collina & Company si lascino sfuggire l’opportunità di essere accostati nel futuro come coloro che hanno scelto il primo rappresentante asiatico? Soprattutto in una rassegna alla quale partecipa un grande arbitro come l’iraniano?

Dubito fortemente che si lascino scappare una tale occasione ma è anche vero che, al momento, esistano anche altre ipotesi alternative: Faghani ed un europeo in semifinale con Pitana in finale, Kuipers per la finalissima, Rocchi grande sorpresa od altre ipotesi più paradossali come Lahoz schierato in semifinale (eventualità, non me ne vogliate, sulla quale non voglio nemmeno riflettere…).

Come detto all’inizio, anche queste sono tutte pippe mentali, razionalizzate ma pur sempre pippe mentali…

16 commenti
  1. Francesco
    Francesco dice:

    Ciao, secondo te rocchi potrebbe essere scelto per croazia-inghilterra anche il base alla facilità di comunicazione con alcuni giocatori croati che giocano o hanno giocato in italia?

  2. luigi
    luigi dice:

    Secondo la semifinale belgio-francia rocchi croazia inghilterra skomina la finale faghani cosa ne pensi luca?

  3. Federico
    Federico dice:

    Buonasera dott. Marelli, che mi dice di Mazic e del discusso rigore/non rigore? Il fallo c’è, ma davvero non capisco perché Mazic non sia stato invitato alla OFR da Zwayer e Orsato, non penso si possa valutare la situazione in modo oggettivo (quale dei due interventi comporta il fallo? Dov’era il pallone al momento del fallo?).

  4. Antonio Alpi
    Antonio Alpi dice:

    Gentile Luca.

    Prima di tutto. Complimenti per il sito e i suoi articoli che leggo sempre molto volentieri. Poi, vorrei farle due domande storiche.

    1) E’ piuttosto difficile che Rocchi venga scelto come arbitro della finale visto che Rizzoli ha arbitrato quella del 2014. Ma nel 1982-86, ci fu una doppietta brasiliana: Coelho, Arppi. Come fu possibile? Chi avrebbe dovuto arbitrare la finale del 1986?

    2) 40 anni dopo, come valuta l’operato di Gonella nella finale del 1978. Ho letto i commenti più disparati. Ma non ho mai sentito l’opinione di un arbitro professionista.

    La ringrazio per l’attenzione

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      1 – erano altri tempi ed Havelange (brasiliano) era il deus ex machina della FIFA (rimase in carica dal 1974 al 1998)
      2 – non ho mai visto la finale del 1978, sono fermo alle tue letture…

      Grazie a te per i complimenti, apprezzo molto.

  5. Luigi
    Luigi dice:

    Spero in Rocchi almeno per la finale 3° posto o la presumibile semifinale Francia-Brasile dando per scontato Faghani come arbitro per la finalissima. Articoli sempre bellissimi. Complimenti.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Nooooooooo!
      La finale terzo/quarto no, non conta niente!
      Vediamo che succede, inutile spaccarsi la testa su pronostici, incrociamo le dita.

      Grazie per il complimento, apprezzo molto.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Solo in via incidentale.
      Mercoledì non ho avuto tempo per farlo, sarebbe inutile approfondire una gara che è già passata agli annali.

  6. Francesco
    Francesco dice:

    Ciao Luca, dopo un (come al solito) ineccepibile articolo, proprio con Lahoz dovevi finire? Rischi di farmi andare di traverso il pranzo! :))))

I commenti sono chiusi.