16^ giornata: l’ennesima conferma che il VAR, così utilizzato, rischia di diventare controproducente



Il posticipo di Roma ha messo una volta di più che il VAR, utilizzato come quest’anno, rischia di essere controproducente: invece di riportare alla realtà del campo, si accentuano polemiche sui motivi per cui non intervenga anche in casi chiarissimi.

Frosinone – Sassuolo 0-2, arbitro Abbattista (CAN B)

Un solo episodio nella seconda presenza stagionale dell’arbitro pugliese (sempre più tra i favoriti per il passaggio di categoria a fine campionato).

Al minuto 82 il Frosinone chiede la concessione di un calcio di rigore per un contrasto in area tra Lirola e Pinamonti:

Proteste del tutto infondate: Lirola anticipa nettamente l’avversario ed è Pinamonti a calciare il polpaccio del difensore del Sassuolo. Brevissimo il check del VAR Pasqua per confermare la scelta (corretta) di Abbattista.

SPAL – Chievo 0-0, arbitro Banti

Anche a Ferrara un solo episodio degnodi menzione.
Al minuto 53 la SPAL chiede un calcio di rigore per un contatto in area tra Kurtic e Leris:

Difficile comprendere con certezza se, tra i due calciatori, ci sia effettivamente un contatto. Al di là di ciò, la decisione appare comunque corretta: se un contatto c’è stato, lo stesso è certamente da considerare del tutto casuale e dovuto al movimento di difensore ed attaccante. Non a caso entrambi guardano solo ed esclusivamente il pallone, disinteressandosi del tutto dell’avversario.

Sampdoria – Parma 2-0, arbitro Pairetto

Al 38esimo minuto la Sampdoria chiede la concessione di un calcio di rigore per un fallo di mano di Rigoni su cross di Praet:

Sull’episodio in sé poco da aggiungere: per quanto il pallone rimbalzi prima sulla gamba del giocatore del Parma e solo successivamente sul braccio, la dinamica avrebbe portato ad una “on field review” ed alla concessione del calcio di rigore, dato che il braccio stesso è molto largo ed in posizione innaturale.
La review si prolunga per parecchio ed il motivo va ricercato all’origine dell’azione:

Pochi secondi prima dell’episodio, Quagliarella alimenta l’azione d’attacco partendo in posizione di fuorigioco. Errore grave dell’assistente Caliari (non fortunato nelle ultime settimane) poiché la posizione irregolare dell’attaccante è di almeno mezzo metro, vicino alla sua posizione e, soprattutto, su dinamica quasi statica.
Attento il VAR Piccinini che si è preso (giustamente) tutto il tempo necessario per accertarsi della posizione e per comunicare a Pairetto la rilevazione geografica di fuorigioco.

Fiorentina – Empoli 3-1, arbitro Giacomelli

Due episodi da segnalare nella gara del Franchi.
Al minuto 18 la Fiorentina trova la rete del vantaggio con un colpo di testa di Biraghi su cross di Chiesa. L’assistente De Meo lascia concludere l’azione per poi segnalare la posizione irregolare di Biraghi.
Episodio molto interessante ed utile per sottolineare la straordinaria importanza del VAR (quando utilizzato razionalmente):

Questa fattispecie, senza la tecnologia, sarebbe stata al centro di polemiche poiché risulta praticamente impossibile essere certi della posizione di Biraghi.
Le immagini sono prese nello stesso momento (al limite con qualche frazione di secondo di differenze): nella prima immagine Biraghi sembra in posizione regolare, nella seconda il fuorigioco appare evidente.
Eccezionale la valutazione di De Meo. E forse anche un po’ fortunato perché vedere il difensore della Fiorentina Biraghi oltre il penultimo difensore di pochi millimetri è (anche) frutto di un filo di buona sorte.

Al minuto 50 il VAR Aureliano richiama alla “on field review” Giacomelli per un fallo sfuggito completamente sia all’arbitro che alla diretta (dato che, in quel momento, stavano riproponendo un contatto su Chiesa):

On field review” consigliata a Giacomelli per valutare la sussistenza di un grave fallo di gioco da parte di Benassi su Bennacer.
L’arbitro, dopo aver rivisto le immagini, opta per un cartellino giallo.
La decisione è corretta: il contrasto di Benassi è in ritardo ma non sussistono i presupposti per qualificare un grave fallo di gioco, giusto sanzionare l’imprudenza.
Si potrà pensare: “perché il cartellino giallo? Il VAR può intervenire solo per un cartellino rosso“.
Vero ma anche falso.
Il VAR può richiamare l’arbitro solo nel caso in cui ritenga che possa essersi concretizzato un episodio da cartellino rosso ma il protocollo concede al direttore di gara la possibilità, dopo aver rivalutato con l’assistenza del video, di sanzionare il fallo anche col cartellino giallo (protocollo, pagina 34):

Cagliari – Napoli 0-1, arbitro Doveri

Pessima prestazione di Doveri a Cagliari.
Lo so, probabilmente sarete sorpresi da una tale presa di posizione, soprattutto da parte mia che, spesso, tendo a difendere quelli che sono stati miei colleghi in campo.
E’ vero e non lo nascondo: tendo a far capire quanto sia complesso dirigere una qualsiasi partita di calcio ma ci sono anche gare come quella di Cagliari, dirette male e con una impostazione incomprensibile.
Non è stata, finora, una gran stagione per l’arbitro romano: non so e non posso sapere quale sia il problema ma è indubbio che anche a Cagliari la direzione ha lasciato molto a desiderare e ciò, come sempre, a prescindere dagli episodi. Nella prestazione di Doveri ho visto pochissima coerenza, un metro di giudizio mai comprensibile, una quantità infinita di proteste, scarso ascendente sui calciatori e, nel secondo tempo, troppi minuti perduti per oggettive sceneggiate volte a perdere tempo. Sceneggiate troppo spesso tollerate, a tal punto che i 7 minuti di recupero sono apparsi perfino molto ridotti rispetto a quanto avrebbe dovuto proseguire il secondo tempo.

Nella gara, fortunatamente, solo un paio di episodi.
Al minuto 32 il Napoli si lamenta per un presunto episodio da calcio di rigore per un contatto tra Padoin e Fabian Ruiz:

Buona, in questo caso, la posizione di Doveri: campo libero di fronte a sé, distanza adeguata per vedere le figure intere dei calciatori, posizione statica (ideale per avere un campo visivo perfetto).
Mi trova, al contrario, in disaccordo sulla scelta assunta:

Intervento quantomeno ingenuo per un calciatore dell’esperienza di Padoin che, come si nota perfettamente dalle immagini proposte, si disinteressa totalmente del pallone andando a spingere alle spalle il centrocampista del Napoli.
Contrasto di spalla?
Certamente, ma il contatto spalla (contro spalla) è consentito solo per contendere il pallone. In questo caso si tratta di spalla contro schiena: difficile poterlo considerare regolare. E, da parte mia, non lo considero regolare ma meritevole di calcio di rigore.
Episodio ovviamente da moviola e non VAR: visuale aperta, entità vista e valutata direttamente da parte di Doveri. Siamo, dunque, nel solito caso di valutazione soggettiva sulla quale il VAR non può far null’altro se non confermare la scelta dell’arbitro centrale.

Al minuto 90 il Napoli conquista il calcio di punizione da cui nascerà la rete decisiva di Milik:

Lo segnalo perché più persone mi hanno chiesto se fosse effettivamente da punire il contrasto portato da Andreolli.
Da questa immagine si può notare solo la posizione di Doveri che pare perfetta.
In realtà l’arbitro è coperto:

Per quanto coperto dal giocatore del Cagliari Cigarini, la decisione è corretta: Andreolli (sulla destra della seconda immagine) non tocca il pallone ma il piede d’appoggio di Mertens.
In realtà non solo è corretta la scelta ma manca anche il cartellino giallo per il difensore del Cagliari (uno di quei casi in cui si può “scegliere” se punire per SPA o per imprudenza).

Roma – Genoa 3-2, arbitro Di Bello

Buona la prestazione per 94 minuti del giovane pugliese che, però, paga mediaticamente (ma anche arbitralmente) la scelta proprio all’ultimo minuto di recupero.

Al minuto 48 il Genoa trova il terzo vantaggio della gara con una rete di Lazovic.
Di Bello convalida la rete, così come l’assistente Tasso che non rileva nulla di irregolare.
Un po’ a sorpresa la review si prolunga per parecchio e, infine, il VAR Chiffi segnala a Di Bello una posizione di fuorigioco.
Episodio molto più strutturato di quanto non possa sembrare dato che sono state ben 3 i momenti da approfondire:

I primi due sono abbastanza semplici. La posizione di Kouamé sul lancio in profondità è regolare, così come la posizione di Bessa sul tiro/cross di Lazovic.
La rete, in realtà, viene annullata per la posizione in partenza di Piatek che, con un retropassaggio, alimenta l’azione d’attacco del Genoa:

Decisione assunta sul filo dei centimetri ma del tutto corretta: con la tecnologia tridimensionale applicata al fuorigioco, dubbi non ce ne possono più essere (al netto dei complottisti che, ovviamente, esistono anche nel calcio).
Giusto anche tornare all’origine dell’azione: il concetto di attacking possession phase è stato perfettamente rispettato, dato che il tocco di Piatek avviene 9/10 secondi prima della rete e, soprattutto, non si è concretizzato alcun cambio di possesso ma solo una respinta sballata della difesa della Roma.
Giusto, pertanto, annullare la rete ed errore di Tasso ampiamente scusabile: si tratta di una fattispecie che più al limite è difficile da immaginare.

Al minuto 95 il Genoa protesta vibratamente per la mancata concessione di un calcio di rigore per un contatto in area di rigore tra Pandev e Florenzi:

C’è obiettivamente poco da discutere: calcio di rigore enorme, Florenzi spinge con due mani l’avversario in netto vantaggio e pronto alla deviazione verso la porta.
Due gli elementi da evidenziare.
In caso di assegnazione del calcio di rigore, Di Bello avrebbe dovuto espellere Florenzi per DOGSO: non c’è contesa del pallone (ed è, pertanto, da escludere la depenalizzazione) e Pandev avrebbe facilmente conquistato il possesso del pallone (da intendersi, in questo caso, come deviazione di testa verso la porta). Chiara occasione da rete evidente, scelta disciplinare semplice.

Il secondo elemento è quello più importante: con la tecnologia a disposizione è inaccettabile che questo episodio non venga perlomeno rivisto.
Ma torniamo al problema ormai acclarato: con il protocollo di oggi e con la lettura restrittiva dello stesso, i VAR si trovano nella scomodissima posizione di non poter intervenire su un episodio visto e valutato dall’arbitro centrale.
Così non si può continuare: in queste condizioni il VAR rischia di essere solo controproducente alimentando teorie complottare sulla volontà degli arbitri di non volersi avvalere dell’aiuto tecnologico. Che ovviamente è una sciocchezza ma, in un mondo social, sono teorie che hanno facile presa sul pubblico meno “attento” (sì, è un eufemismo).
Giornata dopo giornata cresce la necessità di modificare quanto prima il protocollo, andando verso una visione meno “soggettiva” degli episodi da sottoporre alla review.

Ultima postilla.
Nel calcio non esistono episodi identici.
Per tal motivo sarebbe del tutto fuori luogo un parallelismo tra questo episodio e quello occorso durante l’anticipo tra Torino e Juventus (Matuidi/Belotti); è diversa la dinamica, è diversa l’entità della spinta, è diversa la posizione dei due calciatori. In sintesi: questi due episodi sono simili solo per chi non riesce a capire quanto possano divergere in termini concreti due fattispecie che hanno in comune solo il termine “spinta”.

109 commenti
  1. Alessio
    Alessio dice:

    Se lasciamo le cose come sono adesso un’ammonizione errata dopo 5 minuti continuerà a falsare la partita, non ci sarebbe nulla di diverso da ora da questo punto di vista.

  2. Alessio
    Alessio dice:

    Per quanto riguarda l’utilizzo del var per le doppie ammonizioni io ho pensato a questa soluzione: nel caso in cui il var ritenga un’ammonizione errata mantiene le immagini memorizzate; se dovesse arrivare un secondo giallo chiama l’arbitro per fargli rivedere il primo giallo in modo tale da toglierlo nel caso in cui lo ritenga errato ed evitare un’esplosione ingiusta. Cosa ne pensa?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Impercorribile.
      Significherebbe tornare indietro di minuti e minuti per una decisione che, comunque, ha già influenzato la prestazione del calciatore (che, già ammonito, dovrà far maggiore attenzione ai contrasti). Pensa solo ad una eventualità del genere: giocatore viene espulso per doppia ammonizione all’85esimo, prima ammonizione dopo 5 minuti. Se venisse revocata la prima ammonizione dopo 80 minuti, si potrebbe ben affermare di partita parzialmente falsata. E non si potrebbe dar torto a chi lo affermi.

  3. Pellegrino
    Pellegrino dice:

    buonasera Luca,
    cosa ne pensa di introdurre per gli arbitri l’obbligo di conferenza stampa a fine partita? Lo so che le polemiche sarebbero ancora maggiori, all’inizio, ma non sarebbe un ulteriore passo verso una totale trasparenza e si spera, in futuro, per un cambio di mentalità da parte di tutti?
    D’altronde, io penso che se si vuole “educare” il pubblico al rispetto dell’avversario e dell’arbitro, quale migliore strategia che quella di rendere le decisioni quanto più trasparenti possibile?

    Infine, non crede che l’esplicita e non velata confidenza di alcuni giocatori/allenatori/DS con gli arbitri AL DI FUORI DEL CAMPO, sia controproducente e contribuisca ad alimentare un clima basato sul sospetto? Capisco che non si possa creare uno stato di polizia nel calcio, ma alcuni atteggiamenti (il famoso “Taglia” di Allegri) sono veramente sconvenienti.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Assolutamente no.
      E non perché gli arbitri non sappiano esprimersi ma per altri due motivi principali:
      – la stampa italiana non sfrutterebbe l’occasione per capire ma per far casino il giorno dopo (se non subito dopo la conferenza);
      – prima del giudice sportivo non ha alcun senso che gli arbitri esprimano valutazioni sul proprio operato.

      Sono, al contrario, d’accordo per interviste dopo il pronunciamento del giudice sportivo, inizialmente solo tra un giornalista e l’arbitro.

  4. Eugenio Diana
    Eugenio Diana dice:

    Buonasera Luca,grazie per il suo contributo che ogni settimana puntualmente leggo.
    Avrei una una premessa,una domanda e una considerazione e vorrei il suo parere.
    Premessa: ogni fuorigioco,anche di 5 cm deve essere fischiato.
    Domanda: le posizioni di Piatek e Acerbi della passata giornata di campionato (entrambe in fuorigioco di 20-30 cm) si devono considerare errori chiari ed evidenti?
    Con la tecnologia 3D è giusto fischiarli entrambi, ma essendo situazioni davvero difficili,l’errore che c’è,non è così evidente secondo me.
    Considerazione: posso affermare che sugli off-side il VAR deroga dal concetto di errore chiaro ed evidente?
    Saluti,
    Eugenio

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Sul fuorigioco la dizione “chiaro ed evidente errore” non si applica.
      Aveva un senso lo scorso anno, in mancanza di una tecnologia certa. Oggi, con l’introduzione della tridimensionalità, il fuorigioco non è più una valutazione soggettiva ma oggettiva, motivo per cui anche una posizione regolare od irregolare può essere di un centimetro. Pertanto no, non c’è alcuna deroga, è semplicemente l’applicazione concreta di una tecnologia che non ha margini d’errore.

  5. Jacopo B.
    Jacopo B. dice:

    Gentile Luca buongiorno,
    Volevo intanto come sempre ringraziarla per la consueta puntualità nelle spiegazioni (Dopo aver letto le sue disamine, mi rendo conto di quante boiate si dicano a livello giornalistico, sia in tv che sui giornali). Volevo un piccolo commento su Maresca, protagonista di Bologna-Milan ieri sera. A me la direzione è sembrata buona, anche se le ammonizioni nel primo tempo per proteste di Calabria e Santander mi sono sembrate un po’ fiscali. Il suo parere?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Non mi è dispiaciuto.
      Peccato per la prima ammonizione di Bakayoko, si è fatto “fregare” dalla dinamica: fallo semplice, molto lontano dall’imprudenza.
      Denota sempre il solito difetto: essere precipitoso e non ricorrere mai al richiamo verbale (che, in questa categoria, è fondamentale).

  6. Jacopo
    Jacopo dice:

    Buongiorno Luca.
    Per quale motivo l’IFAB non ha preso in considerazione l’esempio della NFL che utilizza l’attuale sistema di “challenge” dal 1999: lasciare che siano gli allenatori a richiedere l’intervento della tecnologia. Avrebbe responsabilizzato i giocatori (con un limite di chiamate per tempo), ridotto le proteste e, possibilmente, introdotto il tempo effettivo. Trovo il loro atteggiamento estremamente presuntuoso.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Lo ha preso in considerazione ma ha bocciato l’ipotesi: lo stesso protocollo ne parla, affermando che tale possibilità potrebbe portare ad un utilizzo tattico da parte delle società.
      Non è un’eccezione del tutto infondata, il rischio esiste. Ma credo che il challenge sia la normale evoluzione della tecnologia e che, prima o poi, ci si arriverà. D’altronde la NFL ci è arrivata nel 1999, vent’anni dopo la sperimentazione dell’instant replay: non credo dovremo aspettare così tanto.

    • maurizio
      maurizio dice:

      E’ vero, diventa un elemento ‘tattico’. Nel volley è così, spesso viene chiamato il ‘check’ anche su episodi chiaramente giudicati correttamente dagli arbitri, solo per avere a disposizione un altro o addirittura altri due time-out.
      Però, mi domando… meglio ‘regalare’ due time-out (spesso di pochi secondi e comunque senza la possibilità di parlare con gli atleti) o meglio sbagliare ‘aiutati’ da un protocollo come questo?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      La coperta di Rizzoli è oggettivamente cortissima.
      Siamo arrivati al problema che ho cominciato a sollevare 9 anni fa, quando si decise di dividere la CAN A/B.
      E sarà sempre peggio.

  7. Fabrizio
    Fabrizio dice:

    Caro Luca cosa ne pensi dei due nuovi arbitri inseriti nella lista degli internazionali e come valuti le prestazioni offerte da fabbri e mariani in questo primo scorcio di stagione ? .
    Grazie

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Nomi scontati (per chi conosce l’ambiente) da qualche mese.
      Per Fabbri ci sono poche dubbi: arbitro di valore e con margini di crescita ampi.
      Qualche perplessità in più su Mariani, soprattutto per un inizio di stagione decisamente poco positivo. Però le qualità le ha, sia per ben figurare a livello internazionale sia per tornare alle prestazioni offerte nella scorsa stagione.

  8. Giulio
    Giulio dice:

    Buongiorno, Luca. Partita Atalanta-Lazio, ti chiedo due pareri su aspetti non determinanti ai fini del risultato, aspetti minori (e quindi, capisco se non potrai rispondere). Al minuto 61, Wallace commette un brutto fallo su un avversario ma la palla resta nella disponibilità di un altro giovatore atalantino che, dal fondo, effettua un cross che va fuori. L’arbitro ammonisce Wallace ma da anche il calcio di punizione ai padroni di casa. La domanda: quando si concretizza il vantaggio? Ancora: Acerbi esulta per il gol poi annullato dal var. Prima che venisse presa la decisione, era stato ammonito per essersi tolto la maglietta. L’ammonizione resta? Ultima domanda: fermo restando che i giocatori conoscono l’automatismo via la maglietta/ammonizione e non capisco questa necessità di doversi spogliare, non trovi il regolamento che punisce tale gesto, altrettanto stupudo? Ti ringrazio anticipatamente

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Il vantaggio si concretizza nell’immediato. Nel caso in cui, nell’immediato o nei momenti immediatamente successivi, il vantaggio non si concretizzi, l’arbitro può tornare indietro e sanzionare tecnicamente il fallo. Nel caso di Wallace, se il vantaggio si fosse concretizzato, sarebbe stato ammonito alla prima interruzione per fallo imprudente.
      L’ammonizione di Acerbi non è stata revocata: togliersi la maglia è considerato comportamento antisportivo e, pertanto, non revocabile dopo VAR review. Sul togliersi la maglietta, l’ammonizione non mi piace, è una posizione personale che non ho mai nascosto. Però il regolamento in materia c’è e, per quanto anacronistico, va applicato.

  9. Roberto Sinisi
    Roberto Sinisi dice:

    Ciao Luca sempre bello leggerti e soprattutto istruttivo..Su roma genoa io mi soffermerei non tanto sul rigore non fischiato a pandev se si doveva o meno rivedere l’azione al var,ma sposterei l’attenzione sul fatto che il fallo,evidente,di florenzi avrebbe comportato il rosso…Quindi il grave errore per me è soprattutto questo,non aver utilizzato il var per sanzionare l’espulsione di florenzi..Errore gravissimo e imperdonabile,e naturalmente chiaro ed evidente trattandosi di chiara occasione da gol

  10. Giorgio Cesare
    Giorgio Cesare dice:

    Buonasera Luca. Una domanda sulla review del fallo di Benassi, perché a questo punto la situazione rasenta il ridicolo: perché l’arbitro non lo ha espulso? Avendo effettuato l’OFR, non significa che la mancata sanzione col rosso era un chiaro ed evidente errore? L’ammonizione, nonstante la tua chiara spiegazione, mi lascia comunque perplesso, è la concretizzazione della contradditorietà del protocollo. Complimenti come sempre, ti auguro ben più ampio pubblico anche nel breve futuro, sarebbe pienamente meritato

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Il richiamo all’OFR è stato chiaramente un errore, non c’erano i presupposti. Ma è solo una conseguenza dell’enorme confusione attuale sull’applicazione del protocollo, innescato dal protocollo stesso ma anche da Rizzoli che, evidentemente, ha posto un’asticella eccessiva alta sui contatti in area ed eccessivamente bassa per altre fattispecie.

  11. Pellegrino
    Pellegrino dice:

    Mi scusi Luca,
    io ancora non riesco a capire una cosa: chi ha deciso, ed in base a cosa, che il VAR non può intervenire quando l’arbitro “vede” l’episodio?
    E poi un’altra domanda: in questi casi, l’arbitro comunica in cuffia al VAR “ho visto” ?
    Perchè si fa differenza tra fallo compiuto con tocco con il piede sulla gamba dell’attaccante e fallo compiuto con spinta sulla schiena dell’attaccante?
    Perchè il primo può essere soggetto a VAR ed il secondo no? Qual è la regola che esclude categoricamente l’utilizzo del VAR nel secondo caso?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      l’IFAB.
      Sì, la comunicazione per attivare il VAR dev’essere “non ho visto niente”.
      Non c’è alcuna differenza, al limite sono differenze poste da presunti esperti. Molto presunti.
      Sul resto non ho capito cosa tu intenda.

    • Pellegrino
      Pellegrino dice:

      in realtà quello che mi domando è:
      giocatore A spinge alla schiena giocatore B in area di rigore.
      In quel caso il VAR non ha alcun appiglio per raccomandare la OFR?
      E se la risposta è NO, cosa impedisce al VAR di raccomandare all’arbitro la OFR? Quale precisa regola o interpretazione?

      Altro esempio: giocatore A colpisce con il piede la gamba del giocatore B in area di rigore. L’arbitro lascia correre perchè ritiene “ho visto, non c’è stato contatto”, ma il replay lo sconfessa. Cosa succede in quel caso?
      Il protocollo parla di chiaro ed evidente errore. Ma un errore di valutazione dell’entità di una spinta non rientra nei casi di chiaro ed evidente errore?
      Il protocollo al punto 2 dice “a decision to allow play to continue after an alleged offence can be reviewed.”.
      Poi al punto 4 dice “Only the referee can initiate a ‘review’; the VAR (and other match officials) can only recommend a ‘review’ to the referee.”
      Dunque la domanda finale è: nei casi florenzi-pandev, matuidi-belotti e tanti altri recenti, il VAR raccomanda o non raccomanda la OFR?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      no, non ha alcuna possibilità perché si tratta di episodio visto e valutato. Unica opzione: l’arbitro chiede personalmente una review perché incerto sulla propria decisione. Sono le direttive dell’organo tecnico sulla base del protocollo in vigore e delle raccomandazioni IFAB (presenti nelle prime pagine del protocollo stesso).
      L’errore di valutazione è soggettivo, pertanto rimane nella sfera dell’arbitro: su una valutazione soggettiva il VAR non può intervenire.
      No, non raccomanda review perché si tratta di valutazioni soggettive sulle quali il VAR non può intervenire.

    • Alessio
      Alessio dice:

      Perdonami ma dove è scritta questa cosa che il VAR possa essere attivato solo se l’arbitro non ha visto niente? Sul web non ho trovato traccia di documenti ufficiali riguardo a ciò… nel protocollo ufficiale della FIGC aggiornato al 13 settembre non c’è assolutamente nulla di simile, anzi, si incoraggia la OFR… l’unica differenza con lo scorso anno è la dicitura “chiaro ed evidente errore” invece che solo “chiaro errore” e non mi pare proprio che l’aggiunta di questa singola parola possa cambiare granchè… se un errore si vede bene al replay è palese che sia “chiaro ed evidente”…
      Se eventuali direttive diverse vengono dalla classe arbitrale i casi sono due: o si sono rincoglioniti oppure si sta cercando di mantenere per qualche oscuro motivo una sorta di intoccabilità dell’arbitro in campo… in entrambi i casi la categoria ne esce malissimo dandosi la zappa sui piedi.
      Se io fossi un arbitro, cosa che non farei mai perchè è di una difficoltà inaudita, sarei ultra-contento di avere qualcuno che possa aiutarmi in caso di errore o incertezza, arbitrerei più tranquillo e probabilmente farei meno errori… si pensi alla complessità assurda di alcune regole come quella del fuorigioco con le posizioni influenti o meno ecc, ingestibili correttamente dall’occhio umano in presa diretta senza replay

      Cito un episodio: Roma-Samp arbitro Irrati che ha fischiato rigore per la Samp, non credo che abbia fischiato senza vedere eppure è stato mandato alla OFR e ha cambiato decisione, tra l’altro su un episodio non propriamente limpidissimo

      Un saluto e scusa per la lunghezza

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Spiegami tu, allora, il motivo per cui si interviene così poco con OFR.
      Da parte mia lo so, altrimenti non lo scriverei.
      Dato che mi sembri “sul pezzo”, chiedi 😉

    • Alessio
      Alessio dice:

      Io chiedevo solo se ci fosse una direttiva, una circolare, un documento ufficiale insomma, che andasse oltre al regolamento ufficiale della FIGC di settembre e spiegasse questo ostracismo senza senso per la OFR… se questo non ci fosse il comportamento della classe arbitrale andrebbe palesemente contro il regolamento e ciò è francamente inaccettabile, oltre che poco furbo…
      Io vado regolarmente allo stadio, pago il biglietto per assistere ad uno spettacolo sportivo con delle regole scritte… ovviamente non mi aspetto uno spettacolo completamente immune da errori, ci mancherebbe, ma uno schifo come quest’anno fa male al calcio e allontana la gente
      Senza ausilio tecnologico l’errore è assolutamente accettabile, vista la difficoltà di molte valutazioni e il malcostume di tanti calciatori che simulano e ingigantiscono i contatti, ma con la possibilità di rivedere le immagini la maggior parte di questi errori non è più scusabile e si alimentano ancora più dubbi di prima
      Perdona lo sfogo, un caro saluto

    • Pellegrino
      Pellegrino dice:

      Gent. Sig. Marelli,
      https://www.youtube.com/watch?v=uJiPi4t9uwc
      questo è un caso fresco fresco di VAR in Olanda, applicata per una trattenuta/spinta in area di rigore vista chiaramente dall’arbitro che ha visuale completamente libera e guarda in quella direzione.
      Naturalmente, dato che non vi è alcuna norma che vieta la raccomandazione della OFR all’arbitro in episodi del genere, e dato che non siamo in Italia, l’arbitro viene raccomandato alla OFR e concede calcio di rigore.
      Possiamo dire dunque che il responsabile di quanto sta avvenendo in queste ultime settimane in Serie A ha un nome e cognome?

    • Pellegrino
      Pellegrino dice:

      è quello che io sto dicendo da circa 1 mese, ma il Sig. Marelli non mi ha mai risposto in merito.
      Non vi è traccia alcuna su nessun documento ufficiale di questa cosa che “se l’arbitro ha visto il var non può raccomandare la OFR”.
      Ho chiesto al Sig. Marelli di indicarmi la fonte ufficiale, ma da 1 mese, non ho avuto ancora risposta.
      La risposta che naturalmente un osservatore può darsi è che siano direttive “all’italiana”, al solo scopo di mantenere uno stato “torbido” delle cose.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Diciamo che ho risposto a questa domanda circa duemila volte e, peraltro, è un concetto talmente chiaro che sarebbe come spiegare che, con temperatura a zero gradi, fa freddo…

  12. Sergio
    Sergio dice:

    Premetto che sono sardo,del cagliaritano, tifoso del Cagliari e che concordo sull’analisi dell’episodio del contatto in area tra Padoin e Fabian Ruiz. Il difendente non ha alcuna possibilità di giocare la palla, spinge da tergo con la spalla sulla schiena. Se fosse stato fischiato rigore non sarebbe stato uno scandalo. Però questo tipo di contatto, in qualunque parte del terreno di gioco, non viene quasi mai fischiato. Anche tante spinte simili a quella di Florenzi a Pandev passano in cavallerie in tutte le parti del rettangolo. La tendenza è fischiare il meno possibile quasi ci fosse una gara a chi fischia di meno. Penso che un direttore di gara debba fischiare quando vede una fallo (escluso il vantaggio), indipendentemente dal numero di fischi finali. In tanti bollano il calcio come uno sport di contatto. Contatti si ma regolari- L’ultimo arbitro che ho visto fischiare questo contatti è Skomina.
    Per quanto attiene il recupero penso che esso debba essere “effettivo”. Doveri avrebbe dovuto fischiare la fine al 49° per recuperare, come da regolamento, il tempo perso per festeggiamenti a seguito della segnatura di una rete. Mazzoleni in Cagliari -Roma ha fatto peggio. Ha concesso 5 minuti di recupero e prima del 91° ha fischiato un fallo (sacrosanto) di Faragò su Olsen, ne è seguito un parapiglia e due espulsioni. Il gioco è ripreso al minuto 93,30 e subito Sau ha pareggiato. I festeggiamenti e la giusta ammonizione di Sau, han fatto si che si riprendesse a giocare dopo il 95°. Fischio finale al minuto 95,30 circa. In pratica si è giocato solo 1,30 e anche meno dei 5 concessi. Salludi.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Che ci sia tendenza a fischiare il meno possibile, concordo.
      Il problema è che, per raggiungere questo scopo, si sorvola troppo spesso su falli palesi che andrebbero fischiati sempre ed in ogni categoria. Citi Skomina e, non a caso, lo ritengo attualmente il miglior arbitro europeo.
      Sul recupero non ho nulla da aggiungere: hai ragione.

  13. Luca
    Luca dice:

    Luca ma adesso che tonolini e di liberatore non sono più internazionali chi accompagnerà Rocchi dagli ottavi in poi?

  14. Paolo Jeff
    Paolo Jeff dice:

    Caro Luca, vorrei chiedere un chiarimento.
    Il protocollo dice che la VAR non può superare la discrezionalità dell’arbitro, come purtroppo si è visto alla fine di Roma-Genoa.
    Ma in Lazio Sampdoria dell’8 dicembre un tocco di mano in area è stato sanzionato col rigore dopo revisione VAR, azione lasciata inizialmente correre dal ddg (che era ben piazzato visto che si trattava di tocco di mano di un uomo della barriera, su punizione diretta).
    Dunque, perché lì c’è stato l’intervento? Non si trattava anche lì di giudizio soggettivo del ddg?

    Grazie!

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Perché sui tocchi di mano, ormai, la review non è l’eccezione ma la norma.
      Non ho visto la partita Lazio-Sampdoria, ero a New York e mi sono preso una settimana di pausa.
      In ogni caso non confondiamo i falli di mano con i contrasti tra calciatori, sono fattispecie enormemente lontano tra loro.

    • Paolo Jeff
      Paolo Jeff dice:

      Grazie per la risposta.
      Dunque deduco che la sciagurata modifica restrittiva al protocollo riguarda le fattispecie soggettive (i.e. intensità del contatto), mentre rimane tutto invariata rispetto a quelle fattuali (i.e. tocco di mano). E’ corretto?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Corretto.
      Ma spero che il testo venga modificato a breve (marzo, prossima riunione IFAB) e che, nelle more, si torni perlomeno all’applicazione della scorsa stagione.

  15. Vincenzo
    Vincenzo dice:

    Ciao Luca. Ancora una volta grazie per il tempo che dedichi per tutto questo.
    Ho una domanda un po fuori luogo su le deroghe
    Perché gli assistenti Di Liberatore e Tonolini sono in deroga quest’anno invece Rocchi no ?
    L’anno scorso Tagliavento non era in deroga ma Damato si . Avevano tutti due 45 anni. Alla fine di questa stagione lasceranno Banti e Mazzoleni .
    Essendo anche lui del 1974 lascerà anche l’assistente Manganelli?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Perché Di Liberatore e Tonolini sono del primo semestre 1973 mentre Rocchi è di agosto 1973. La stagione sportiva inizia il 1 luglio di ogni anno, pertanto (per l’AIA) i due assistenti sono già nel 46esimo anno di vita mentre Rocchi ha iniziato la stagione nel 45esimo.
      Stesso discorso per Tagliavento e Damato, con la differenza che Damato era in deroga non per l’età ma per i limiti di permanenza (non essendo più internazionale).
      Manganelli chiuderà la carriera nel 2020 ma, probabilmente, avrà una deroga per poter disputare gli Europei (come Di Liberatore e Tonolini quest’anno per i Mondiali).

  16. Giulio
    Giulio dice:

    Luca, al 47′ di roma genoa, intervento in netto ritardo di Zaniolo su Sandro. Ammonito. Dal replay si vede la gamba del romanista, non molto bassa, che va sulla caviglia dell’avversario. Ti chiedo, anche per il fatto che il contatto è avvenuto in una zona “non pericolosa” del campo, se ci fossero gli estremi per un cartellino rosso

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Episodio che ho visto adesso, in diretta mi era sfuggito.
      Direi che il giallo sia il provvedimento corretto, più imprudente che fallo grave di gioco. Anzi, per la verità non vedo proprio alcun presupposto per il rosso.

  17. Giovanni
    Giovanni dice:

    Buongiorno, non concordo sul rigore a favore del Napoli; o meglio: non pensavo nemmeno di trovarlo nella sua analisi, dato che è un episodio estremamente marginale in cui non è successo niente, bollarlo come calcio di rigore mi sembra francamente assurdo. Mi ricorda un calcio di rigore assegnato per una cosa del genere?

  18. Alessandro Puppo
    Alessandro Puppo dice:

    Ciao Luca,
    per me ieri a Roma non è stato un problema di protocollo, ma di errore da parte di Di Bello E del VAR Chiffi: il protocollo parla di chiaro ed evidente errore e se non sbaglio comprende sia ciò che non vede l’arbitro, sia il chiaro errore di valutazione, che è esattamente il caso della spinta di Florenzi su Pandev. Come concetto di episodio credo sia assimilabile al rigore tolto alla Sampdoria per un fallo che per me non c’era su Ramirez, proprio in quella area: e allora mi chiedo, cosa ha trattenuto Chiffi dall’intervenire?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Il protocollo cita anche la valutazione soggettiva che non può essere superata dal VAR. Il problema nasce proprio da ciò: come si può lasciare integra la valutazione soggettiva di un arbitro che ha visto e valutato senza entrare nel merito?
      Devi fidarti (più non posso dirti): Chiffi non è intervenuto perché ha dovuto lasciare la valutazione del campo dato che, coi limiti attuali, i VAR stessi hanno le mani legate in episodi di questo genere.

    • Alessandro Puppo
      Alessandro Puppo dice:

      Capisco che il protocollo sia difficile da gestire, ma concettualmente qual è la differenza tra Pandev e Ramirez? In entrambi i casi c’è stata una valutazione soggettiva sbagliata dell’arbitro, ma in un caso c’è stato l’intervento del VAR e nell’altro no!

    • Alessandro Puppo
      Alessandro Puppo dice:

      Che imbarazzo….alla fine penso e spero che torneranno ad allargare il campo di applicazione, altrimenti non ha davvero senso.

      Una curiosità: anche l’on field review con cui è stato assegnato il netto rigore al Genoa contro la SPAL è stato considerato non opportuno?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      No, non è stato considerato un errore perché Pasqua, nel colloquio col VAR, ha detto “ho visto il giocatore della SPAL prendere il pallone”. Una volta recepita questa frase, il VAR è potuto intervenire poiché si è palesato un chiaro ed evidente errore, dato che a Pasqua era sfuggito che il pallone era stato toccato solo da Romero.
      Se il calciatore della SPAL avesse toccato a sua volta il pallone, il VAR non sarebbe potuto intervenire perché l’episodio sarebbe rientrato nel concetto di valutazione soggettiva.

  19. Filippo
    Filippo dice:

    Ciao, dove le trovi queste immagini dei falli, e perché non posso scaricarle grazie se mi risponderai. Continua così.

  20. Andrea
    Andrea dice:

    Buongiorno Luca, come sempre grazie per le spiegazioni. Qualche curiosità: nell’azione contestata di Pandev, si vede l’arbitro allungare il braccio come per dire di aspettare a un genoano che si stava avvicinando alle spalle, per caso stava vedendo se gli arrivavano comunicazioni dal var?; il giallo a zaniolo poteva essere sanzionato più severamente? infine in Cagliari napoli in almeno tre occasioni Doveri si è trovato a intercettare il pallone, sfortuna o cattivo posizionamento?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Probabilmente sì.
      Il giallo a Zaniolo è corretto, non ravviso alcun elemento per giustificare un fallo grave di gioco.
      Doveri, come ho scritto, mi è piaciuto pochissimo ieri sera e lo spostamento è stato uno dei problemi evidenziatisi.

  21. Terenzio
    Terenzio dice:

    Ciao Luca,
    Scusami, tornando un passo indietro, volevo farti una domanda sulla Champions.
    Il fallo di Virgil Van Dijk su Dries Mertens era da giallo o da rosso?
    Perché parrebbe evidente il rosso se non avesse preso il pallone….ma il fatto che prima di colpire il giocatore abbia preso di netto la palla mi fa venire il dubbio se è corretta l’ammonizione comminata da Skomina.
    Qual è il tuo parere?
    Grazie mille,
    Terenzio

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Il fallo di Van Dijk era decisamente da rosso, poco importa che abbia preso il pallone. Quel che va valutato è il fallo in sé, il regolamento non prevede “il tocco precedente del pallone”. Naturalmente al netto di contatti del tutto fortuiti per dinamica.

    • Andrea
      Andrea dice:

      So che il regolamento è sempre lo stesso in qualsiasi momento della partita, ma in qualche caso può avvenire, specie in una partita decisiva, che determinate decisioni siano più facili da prendere a 10 dalla fine della partita che al decimo del primo tempo?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Perché, secondo me, hanno voluto eccessivamente tutelare la continuità del gioco limitando al massimo le possibilità di review. Purtroppo (per loro) si sta rivelando controproducente perché ormai non si interviene mai su contatti tra calciatori, il che sta svilendo lo strumento, potenzialmente straordinario. Ma è un problema che sottolineo ormai da due anni…

  22. Federico
    Federico dice:

    Buongiorno Luca, grazie come sempre per la disamina. La mia osservazione riguarda Fiorentina Empoli: ho visto la partita e onestamente l’intervento del VAR (credo fosse Aureliano, Di Martino mi sembrava fosse il Quarto Ufficiale) l’ho trovato “eccessivo”, il contrasto tra Benassi e Bennacer mi sembrava lontano dal poter essere catalogato come grave fallo di gioco. Cosa ne pensi? Grazie dell’attenzione e della pazienza nel rispondere ad ogni commento.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Era Aureliano, ho corretto: mia svista (il jetlag mi sta creando problemi di concentrazione, come mi capita ogni volta, ahimè: sto invecchiando). Concordo che sia stato eccessivo però ha avuto un pregio: portare ad un giallo sacrosanto che Giacomelli si sarebbe del tutto perso.

  23. Gianluca De Lorenzo
    Gianluca De Lorenzo dice:

    Luca, torno sul paragone delle spinte del derby e roma-genoa.. è vero che probabilmente l’entità è diversa e che quella in Roma Genoa è più forte. Però se un giocatore è in aria, non ha alcuna possibilità di opporre resistenza. Quindi il difensore ha la possibilità di ottenere il risultato di non far prendere la palla all’avversario anche con un piccolo tocco, dato al momento giusto. Poi chiaramente nei due casi ci sono differenze: uno è DOGSO e l’altro no. È evidente che con un’impostazione più restrittiva sarebbero concessi tanti rigori, ma io penso che il difensore abbia due possibilità: saltare e contendere la palla all’attaccante o rimanere a terra senza toccarlo: se lo sbilancia anche con un dito, si dovrebbe dare calcio di rigore. Quando un giocatore è con i piedi piantati a terra se va giù appena sente la mano sulla schiena, chiaramente sta simulando o accentuando…in aria secondo me è diverso e si deve considerare che quel “troppo poco” per dare un rigore potrebbe essere sufficiente al difensore per raggiungere il suo obiettivo.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      E’ una tua opinione che rispetto (e ci mancherebbe altro). D’altro canto, però, non posso essere d’accordo: la spinta di Matuidi non so se abbia avuto qualche influenza diretta sul gioco di Belotti, quella su Pandev è stata decisiva senza alcun dubbio.

    • Gianluca
      Gianluca dice:

      Guarda tutto sommato siamo d’accordo.. io penso che non si debba considerare tanto la forza, quanto le conseguenze, e se parli di influenze dirette credo che il metro di giudizio sia lo stesso. Magari ho visto male io ma mi sembra che belotti sia spostato di quel tanto che basta per non arrivare alla palla. La mia puntualizzazione era sulla difficoltà di valutare correttamente questo tipo di infrazione che potrebbe essere facilmente sottovalutata.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Sì, forse di qualche centimetro Belotti è stato spostato ma continuo a non vederci gli estremi per un rigore, per quanto mi sforzi.
      In ogni caso, dato che ne stiamo parlando ancora dopo due giorni, evidentemente si tratta di un episodio molto al limite, sui quali propendo sempre verso la non punibilità in considerazione dell’entità.

    • Enrigo
      Enrigo dice:

      Ma scusami, e magari ora ti incazzerai, questo non è esattamente come parlare di danno procurato? La spinta c’è, in un caso secondo te il giocatore non ha subito un danno da questa e nell’altro sì. Il che probabilmente dipende dall’entità, ma di fatto se spingi in aria Mertens con la stessa intensità con cui spingi Petagna mi pare ovvio che l’effetto sarà diverso, no? Belotti, e si vede dal filmato da dietro, viene spostato comunque di ben più che qualche centimetro, e proprio al momento “giusto”.

    • Enrigo
      Enrigo dice:

      Asp, cerco una parafrasi o un sinonimo… il nocumento inferto! Dunque, il nocumento inferto è una locuzione che sintetizza un concetto. La locuzione non è presente nel regolamento, ma il concetto non può non esserlo. Perché un fallo negligente o imprudente etc si concretizza quando c’è nocumento. Il che non vuol dire che ogni volta che sussiste detto nocumento automaticamente sia fallo, nessuno sostiene che Belotti solo per il fatto di aver mancato il pallone abbia subito fallo, ma di certo se Matuidi avesse toccato sulla schiena Belotti senza spostarlo minimamente non ci sarebbe potuto essere fallo. Esso è quindi condizione necessaria, ma non sufficiente per il fallo. Nello stesso tempo è anche un “sintomo” che può indurre a considerare l’intervento del difendente in ottica punitiva, proprio perché si trascureranno invece tutti gli interventi che non si concretizzano in un dan.. ops, nocumento per l’avversario.
      Influenza diretta sul gioco per me è un’altra buona perifrasi della frase innominabile, come vedi è inevitabile basarsi sull’effetto di un atto del difendente per valutarne l’irregolarità…

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Facciamo così: chiamalo come preferisci.
      Altra concessione (e ci mancherebbe): pensala come vuoi sull’episodio, è legittimo.
      Per me è una spinta talmente minima da non creare alcuna conseguenza.
      Non è obbligatorio essere d’accordo.

    • maurizio
      maurizio dice:

      Scusate se mi intrometto, però mi sembra che, come al solito, cadiamo nelle solite polemiche arrivando a insinuare che uno è pro o contro la tale squadra a seconda delle sue valutazioni su determinati episodi.
      Mi sembra che, nel caso di Toro-Juve siano stati dati due giudizi, uno pro-Toro ed uno pro-Juve o, se preferite, uno pro-direttore ed uno contro-direttore. Con questo non voglio dire che il sig. Marelli abbia fatto una scelta ‘salomonica’ cercando di ‘accontentare’ una e l’altra squadra, ma semplicemente, abbia dato una sua valutazione degli episodi. Personalmente non avrei dato rigore in nessuno dei due casi, non sto qui a spiegarne il motivo, non è il senso del mio post. Ora, mi chiedo, ma perchè dobbiamo necessariamente volere che il nostro punto di vista sia adottato da tutti? Stiamo parlando di spinte e trattenute più o meno reciproche, comunque di cose che ognuno di noi vede e valuta in modo diverso e che, non potendo misurare la forza della spinta con un adeguato strumento, continueranno a dividerci. Ognuno accetti le idee dell’altro, confrontiamoci, ma non stiamo a tirare in ballo anche le misure di quanto uno si sposta…
      Quello che invece dovrebbe infastidire tutti, ma non succede, perché siamo in Italia è quella dietrologia che ci contraddistingue e che spesso deploriamo, citando ad esempio gli altri campionati. Dietrologia che viene fatta soprattutto (ed è questo ciò che davvero mi infastidisce!) dai tesserati che continuano a chiamare “dati di fatto” e “episodi certamente a mio sfavore” episodi dubbi o addirittura episodi che, a termini di regolamento, sono stati valutati giustamente dal direttore di gara. Oppure ancora dimenticarsi che magari nella stessa partita, hai avuto un episodio sfortunato e due o tre fortunati.
      Ecco, queste cose mi danno veramente fastidio, e su queste cose, da tempo, invoco un intervento duro e punitivo della giustizia sportiva. Che ci siano presidenti/direttori sportivi/allenatori che sostengono un giorno si ed uno anche che “lo scudetto ci è stato portato via”, che “c’è malafede”, o cose del genere, non va bene. O… sono io che non ho capito nulla?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Concordo in toto.
      D’altronde non ho mai imposto la mia visione ma solo fornito elementi per valutare il più oggettivamente possibile gli episodi. Certo, se si giustifica il rigore sulla base del danno procurato o della disponibilità del pallone, allora significa essere molto lontani da una minima credibilità…

  24. Gianluigi
    Gianluigi dice:

    A proposito del rigore non assegnato al Genoa, alla fine della gara nello studio di sky è stato detto che il non fischio da parte dell’arbitro sarebbe dovuto ad una palese mancanza di carattere, non ritenendo possibile che Di Bello non abbia visto la spinta da parte di Florenzi. Premesso che siamo sempre nel campo delle ipotesi, esiste davvero la possibilità che un arbitro di serie a si lasci condizionare dall’ambiente? O è lecito pensare che arrivati a certi livelli si sia ormai in grado di prendere decisioni senza lasciarsi influenzare dalla situazione? Qual è la tua opinione?
    Grazie

  25. giuseppe_hp_
    giuseppe_hp_ dice:

    Senza discutere dei singoli episodi – simili per chi mastica poco regolamenti e pratica arbitrale, ma, concordo con lei, diversi fra di loro – ciò che mi rende perplesso è la varietà di opinioni da un lato e l’uniformità di giudizio dall’altra. Mi Spiego.
    Su tre episodi del fine settimana, ho sentito le opinioni più varie. Qualcuna tecnica, come la sua, che ha ritenuto non falloso l’intervento di Matuidi, da rigore la trattenuta su Zaza e da rigore quella su Pandev. Fra quelle giornalistiche qualcuna ha ritenuto non punibili entrambi gli interventi della difesa della juve e da rigore la spinta di Florenzi. Altre, sempre giornalistiche, hanno ritenuto da rigore la trattenuta su Zaza e la spinta di Florenzi, ma non la spinta di Matuidi. Gli ex calciatori che ho sentito commentare gli episodi in parola non hanno ritenuto da rigore la trattenuta su Zaza ritenendo, di contro, da rigore gli interventi di Matuidi su Belotti e Florenzi su Pandev.
    Tutto questo per dire che su solo tre episodi dello scorso weekend calcistico ci sono state le più disparate opinioni da parte di una moltitudine di commentatori e non mi riferisco a noi tifosi, ma agli addetti ai lavori.
    Di contro, ogni volta che ci troviamo di fronte ad una decisione, tra virgolette soggettiva, cioè, rimessa da regolamento alla valutazione dell’arbitro, in determinate partite, in tempi diversi, arbitri diversi, tutti fischiano con una uniformità e unicità di senso che è umanamente disarmante. Ma come è possibile? Ora, senza parlare di complottismi e chiacchiere da bar, secondo lei qual è il motivo per cui chi di dovere ha deciso di limitare così fortemente l’utilizzo del VAR? E cosa bisognerebbe fare per poter utilizzare al meglio questa nuova tecnologia, considerato che, a quanto leggo nel blog, se non ho letto male, anche lei trova insoddisfacente e controproducente l’attuale utilizzo del VAR?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Per quel che mi riguarda la strada da seguire è di intaccare il dogma della soggettività arbitrale perché può capitare (e te lo dico per esperienza personale) che una sensazione del campo si scontri pesantemente con quello che è realmente accaduto: mi accaduto più volte di essere certo di una scelta e poi rendermi conto, con le immagini, di aver valutato erroneamente un episodio.
      Insoddisfacente è il protocollo perché la dizione di “chiaro ed evidente errore” limita troppo l’ambito di applicazione di uno strumento potenzialmente straordinario che, per come strutturato oggi, diventa quasi controproducente.

    • Giuseppe_hp_
      Giuseppe_hp_ dice:

      Grazie sia per il tempo che mi ha dedicato sia per la bella risposto. Spero che chi di dovere accolga questi suggerimenti sensati anche perché da più parti arrivano richieste in tal senso

    • Pellegrino
      Pellegrino dice:

      io continuo a non essere “logicamente” daccordo con quest’affermazione “la dizione chiaro ed evidente errore limita troppo l’ambito di applicazione di uno strumento…..”.
      Ma perchè?
      Ma dove sta scritto che quella dizione rappresenta un limite?
      Spinta di Florenzi su Pandev è un chiaro evidente ed enorme errore! Cosa impedisce al VAR di raccomandare caldamente la OFR?

  26. Roberto
    Roberto dice:

    Salve Luca,
    ma quindi Di Bello avrebbe visto e valutato lui l’entità della spinta di Florenzi? Non si tratta comunque di chiaro ed evidente errore, dato che la spinta, avvenendo per aria, ti sbilancia nettamente anche se non viene data con forza?

    Grazie e complimenti per le tue interessanti disamine.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Purtroppo questa è l’interpretazione corrente: dalle immagini si nota chiaramente che Di Bello abbia la visuale libera e, pertanto, il VAR viene inibito dall’intervento proprio in considerazione del fatto che l’arbitro avrebbe valutato secondo la sua discrezionalità l’entità della spinta. Ed è proprio questo che non va nel protocollo: pensare che la soggettività degli arbitri sia un dogma è un errore concettuale.

  27. Orlando
    Orlando dice:

    Esiste una statistica di quante volte sia intervenuta la Var ai fini della concessione di calci di rigore per cause diverse da falli di mano?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Non è stato reso pubblico alcun dato in merito ma, a memoria, non ricordo più di 4/5 episodi in tutte le 16 giornate fino ad oggi disputate, mentre sono aumentati in modo esponenziale i ricordi alla review per tocchi di mano, anche lontanissimi dall’essere chiari ed evidenti errori.

    • Orlando
      Orlando dice:

      E secondo te questo accade solo per un incidente criterio formale (protocollo) o anche per una presunzione di merito in base alla tipologia di fallo (cioè si presume che la fallibilità degli arbitri ci possa essere solo per i falli di mano)?

  28. Matteo Costa
    Matteo Costa dice:

    Buongiorno
    Pensando al caso di Roma-Genoa, non crede che con questo protocollo ci sia il pericolo che l’arbitro si “deresponsabilizzi” attendendo l’eventuale chiamata dal VAR e lasciando correre in assenza di tale chiamata? Al di là delle conseguenze immediate degli errori, temo che gli arbitri non svilupperanno personalità e capacità di prendere decisioni importanti

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      No, questo non è un pericolo perché anche gli arbitri centrali sono consapevoli che, su episodi del genere, il VAR non potrà mai aiutarli. E’ esattamente il contrario: l’arbitro sa che deve decidere da solo, senza aiuto tecnologico. Il problema è che l’arbitro è un essere umano ed anche su un episodio visto e valutato può interpretare male.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      L’IFAB.
      E mi auguro che chi di dovere intervenga presso il massimo organismo internazionale per modificare il protocollo che mostra chiaramente un problema interpretativo che sta emergendo prepotentemente.
      Fin quando il protocollo non verrà modificato, questa tecnologia (sulla carta straordinaria) rischia di diventare quasi controproducente.

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  1. […] A, ha analizzato il contatto Pandev-Florenzi durante l’ultimo minuto di Roma-Genoa. Si legge sul suo blog: «C’è poco da discutere, calcio di rigore enorme: Florenzi spinge con due mani […]

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