Vicenda Doveri: proviamo a portare un po’ di chiarezza. Anche su una mia affermazione…

Cercherò di portare un po’ di chiarezza sulla vicenda Doveri in merito al derby di Coppa Italia, eventualmente specificando ulteriormente un concetto che ho espresso (e ribadisco) sulla qualità dell’errore.

Partiamo da un presupposto visivo:

Posizione Doveri rispetto azione 35 metri

Nel momento del famoso contatto tra Khedira ed Acquah, Doveri è lontano una trentina di metri e, soprattutto, (parzialmente) impallato da Dybala che si trova a metà strada tra i due e l’arbitro.
Se per caso aveste l’opportunità di vedere l’episodio, vedrete che Doveri interrompe per ben due volte il gesto di portarsi il fischietto alla bocca, non avendo alcuna certezza in merito a quanto accaduto.
Perché, dunque, non fischia?
Il motivo è lampante: ascolta nell’auricolare un consiglio. Da parte di chi? Chiaramente da parte di Calvarese, quarto ufficiale. Per tal motivo lascia proseguire l’azione che poi si concluderà con la seconda rete della Juventus.

Adesso vi aspetterete che mi soffermi sull’episodio.
Ebbene, è il momento di chiarire il mio pensiero in merito: non me ne frega niente se fosse fallo o meno.
Nel caso in cui Doveri avesse assegnato la rete, senza visionare il monitor, non avrei speso nemmeno un minuto per questo episodio: si sarebbe trattato di uno dei tanti casi sui quali la mia idea può lecitamente (e, magari, EDUCATAMENTE…) essere criticata.

Il problema vero di questo episodio non è nemmeno il richiamo alla “on field review” di Doveri da parte di Mariani (VAR): è un chiaro errore?
Forse no, forse sì. Ribadisco per la seconda volta: non mi interessa.

Dopo un lungo conciliabolo con il VAR Mariani (che ci sta: trovare le immagini e rivederle non può essere operazione di pochi secondi), decide di optare per una “on field review” ed è in questo momento che sorge il grave vulnus.

Lo ribadisco e poi lo spiego: questo è l’errore più grave della stagione NON sotto il profilo tecnico ma sotto l’aspetto puramente arbitrale.

Ripeto per i più duri di comprendonio: l’errore più grave dal punto di vista arbitrale, NON sotto il profilo tecnico.

In campionato ci sono stati episodi decisamente più evidenti, alcuni dei quali non corretti per i più svariati motivi: il rigore di Mertens a Crotone, il rigore non assegnato alla Lazio contro il Torino, il rigore non assegnato al Sassuolo a Genova.
Non ho MAI affermato che questi episodi siano di minor importanza.
MAI.

Perché, dunque, affermo (e ribadisco) che questo rappresenti l’episodio più grave della stagione?

Partiamo da un’immagine tratta dalla Gazzetta dello Sport di oggi:

Gazzetta dello Sport oggi 2

Non so chi sia il fotografo che ha immortalato questo momento ma, forse inconsapevolmente, ha individuato l’istante preciso in cui nasce l’errore grave di Doveri.
Come possiamo notare nell’immagine a sinistra, Doveri sta indicando il pallone, fissando la propria attenzione su un elemento che non ha alcuna rilevanza ai fini della decisione sulla punibilità o meno del contatto tra Khedira ed Acquah. Riprendiamo in mano il regolamento per un momento e vediamo come viene descritto un qualsiasi fallo commesso:

Fallo

Come potete vedere, il Regolamento (pagina 87, Regola 12) non cita minimamente il pallone, non pone alcuna attenzione sul fatto che il pallone venga toccato o meno.
In sintesi il regolamento pone dei paletti sui quali si inserisce la valutazione personale, in campo, dell’arbitro.

Fissiamo dunque un punto: toccare o meno il pallone non ha alcuna rilevanza per valutare la punibilità o meno.

Nel dettaglio il Regolamento (pagina 87, Regola 12, qui il testo completo sul sito AIA) definisce in tal modo il fallo negligente (quello commesso da Khedira su Acquah):

Negligenza

Ancora una volta, non viene minimamente preso in considerazione il pallone. Il motivo è chiaro: ci sono contatti regolari nonostante il pallone non venga toccato (esempio: contrasto spalla contro spalla), ci sono contatti irregolari nonostante il pallone sia toccato, deviato, allontanato, spazzato, spedito sulla Luna.

Arriviamo al punto.
Ho affermato (e ribadisco) che questo rappresenta l’errore più grave e che si concretizza in questo momento:

Doveri segnala tocco del pallone

Doveri utilizza con Mihajlovic (il cui comportamento, sia chiaro, non può e non deve essere in alcun modo giustificato) un gesto che significa “palla”.
In sintesi Doveri giustifica la propria scelta sulla base del fatto che il calciatore abbia toccato il pallone, basandosi su un elemento che il regolamento NON contempla. Ha utilizzato il VAR (correttamente o meno non mi interessa, perlomeno in questa fattispecie), ha visionato l’episodio e l’ha giudicato NON secondo regolamento ma secondo il tocco del pallone.

Se Doveri avesse semplicemente confermato la propria decisione giudicando regolare il contrasto, non avrei sprecato un singolo minuto sulla vicenda: si sarebbe trattato di una valutazione, discutibile o meno che fosse. Avrei potuto avere un’idea personale ma nulla che potesse spingermi ad esprimere un giudizio PURAMENTE ARBITRALE su un episodio piuttosto marginale.

Non solo:

Doveri P Doveri L

(immagini RAI)

Doveri ripete più volte il concetto, non solo a gesti ma anche a parole (come potrete capire non posso offrire immagini ma le trovate facilmente sul web).

Lo ripeto per l’ultima volta: NON è l’episodio tecnicamente più grave, è l’episodio più grave sotto il profilo puramente arbitrale.
Chi vuol capire la differenza, l’ha capito da subito. Chi non la vuol capire, non la capirà nemmeno adesso. Pazienza.

Capitolo designazioni / sospensione.
E’ OVVIO che la sospensione più o meno anticipata dalla Gazzetta dello Sport non riguardi la prossima giornata di campionato: Doveri non era stato inserito in alcun ruolo per semplice turnazione (Rizzoli è bravo ma non credo che sia in grado di predire il futuro…) e le designazioni pubblicate nel pomeriggio precedente alla gara.
Chi viene utilizzato il giovedì (con turno alla domenica) difficilmente viene designato anche per le gare del weekend (non cercate il pelo nell’uovo, ci sono state eccezioni dovute a mille fattori). Anche in questo caso, trattandosi di gara al mercoledì con turno anticipato a sabato, il non inserimento di Doveri risulta abbastanza normale.

Ovvio (di nuovo…) che dell’eventuale sospensione avremo certezza solo in occasione del turno di campionato del prossimo 20/21 gennaio. Non escludo che (dati i numeri risicati a disposizione) possa essere utilizzato come VAR in qualche gara di minor interesse mediatico ma sollevare un vespaio per questa discronia tra designazioni per sabato ed annunciata sospensione è veramente demenziale.

24 commenti
  1. Massimo Megalovic
    Massimo Megalovic dice:

    Per capire. Nell’articolo in cui giudicavi non da rigore l’intervento di Mandzukic su Icardi in Juventus-Inter della scorsa stagione scrivi (cito) “Per fortuna sua e della sua squadra Mandzukic colpisce il pallone e solo successivamente viene a contatto con Icardi”. Perché in questo caso parli di fortuna? Se, come scrivi in questo articolo, “toccare o meno il pallone non ha alcuna rilevanza per valutare la punibilità o meno”, non sarebbe cambiato nulla se Mandzukic non avesse preso il pallone, e l’intervento dello juventino sarebbe stato comunque regolare. O mi sbaglio?

    • Massimo Megalovic
      Massimo Megalovic dice:

      non confrontavo l’episodio. Volevo solo far notare che, se si scrive “per sua fortuna Mandzukic colpisce il pallone prima di Icardi” si sta indirettamente sostenendo che, se non avesse toccato il pallone prima, sarebbe stato fallo (altrimenti perché parlare di fortuna?). E questo contraddice quanto invece sostenuto in questo articolo, dove si scrive che “toccare o meno il pallone non ha alcuna rilevanza”.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Ti faccio un esempio:
      – il portiere arriva sul pallone un attimo prima dell’attaccante e lo devia;
      – il portiere arriva sul pallone un attimo dopo ed entra in contatto coll’attaccante, magari anche toccando il pallone ma travolgendo l’attaccante.

      Nel primo caso è “niente”, nel secondo caso è rigore.

      Quando si parla di “rischio del difendente” è proprio questo che si intende: basta essere anticipati (o non prendere il pallone) per trasformare un intervento regolare in un rigore.
      Nel caso di specie Mandzukic entrò (frontalmente, e questo conta MOLTO) in scivolata, prese nettamente il pallone per poi finire, per dinamica, addosso ad Icardi. Intervento regolare.
      Se, al contrario, non avesse preso il pallone, il contatto successivo sarebbe stato da punire poiché non conseguenziale alla deviazione.

      Come dico spesso: il calcio è un gioco semplice, con 17 semplici regole ma dannatamente complesse.

    • Massimo Megalovic
      Massimo Megalovic dice:

      Capito grazie per la risposta chiara!

      Approfitto della tua gentilezza per fare una domanda che non c’entra nulla con il caso Doveri. Una domanda teorica. Se c’e’ un fallo ma l’arbitro da vantaggio, poi nel contrasto successivo la squadra avversaria recupera palla, parte in contropiede e segna. VAR può tornare indietro e annullare il gol o di fatto aver dato il vantaggio ha “sanato”, rispetto al possibile intervento VAR, quel fallo?

  2. Giovanni
    Giovanni dice:

    Luca, avanzo una tesi.

    Partendo dal dato di fatto – spero non contestato – che molti giocatori quando cercano di discolparsi su un eventuale fallo indicano il pallone come se questi fosse elemento discolpante o perlomeno attenuante vedo almeno due possibilità.

    1. Quei giocatori, ancora dopo anni di professionismo e centinaia di partite in cui hanno probabilmente assistito a migliaia di contrasti giudicati fallosi o meno, non hanno ancora capito che il giocare il pallone e’ del tutto irrilevante ai fini della valutazione di un fallo da parte di un arbitro.

    2. Nell’esperienza di quei giocatori quell’elemento non e’ irrilevante ma viene altresì considerato dagli arbitri, probabilmente insieme a tutta una serie di altri fattori, nella loro valutazione. Forse pensano in base alla loro esperienza che vi e’ una zona “grigia” di contatti fallo-non fallo nei quali l’arbitro sarà incline a fischiare fallo se il giocatore non gioca la palla e colpisce solo l’avversario, e sarà invece piu’ “indulgente” se al contrario la palla e’ stata giocata.

    In sintesi, o quei giocatori sono degli asini ignoranti (del regolamento) e non particolarmente intelligenti (visto che la loro comprensione della realtà contraddice quella che dovrebbe essere la loro esperienza diretta) o forse se pensano sia un fattore rilevante una ragione ci sarà. Trovo semplicistica la prima spiegazione e propendo per la seconda.

    Non mi si fraintenda. La mia non e’ un’analisi su cosa sia corretto da un punto di vista del regolamento del gioco del calcio. Quanto piuttosto un tentativo di trovare una spiegazione logica e convincente a quello che trovo essere un dato di fatto osservabile.

    PS: Per pura coincidenza pure lo stesso Khedira – che vanta piu’ di 100 partite in team nazionali, un campionato del mondo e una champions league – nell’episodio incriminato indica subito il pallone. Una ragione ci sarà, e mi viene difficile pensare che sia solo la sua ottusità. Link al filmato in questione: https://youtu.be/5bgAFSqvmqY

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Ti pongo una domanda (per rispondere): secondo te quanti sono a conoscenza del fatto che toccare il pallone è ininfluente ai fini della regolarità o meno di un contrasto?
      I calciatori non sfuggono a questa logica, fan parte delle “persone”. E’ vero, sono professionisti, ma ti assicuro che ho subito migliaia di proteste in campo da professionisti che mi dicevano “ho preso il pallone!”. E non possono essere tutti degli Einstein incompresi. La realtà (dura) è che gli stessii addetti ai lavori conoscono il regolamento per sommi capi…

    • Giovanni
      Giovanni dice:

      Ma la mia domanda e’ perche’ – come Khedira – ti dicevano “ho preso il pallone”? Avendo giocato centinaia di partite non dovrebbero aver capito che per gli arbitri e’ ininfluente ai fini del loro giudizio. Forse – e io propendo per questa spiegazione – nella esperienza diretta di quei giocatori quando gli arbitri valutano i contrasti considerano insieme a molti altri fattori anche l’eventuale contatto col pallone. Differenti punti di vista.

      PS: Parentesi…certo che quando ex arbitri internazionali vanno in TV ed essi stessi si focalizzano sul contatto o meno col pallone non aiutano nessuno. Vedi Cesari: (https://youtu.be/gghcCDaR3X0)

  3. Stefano
    Stefano dice:

    Sono d’accordo sul fatto che toccare o meno il pallone non ha nessuna rilevanza sulla punibilità. O meglio, più che essere d’accordo, ne ho preso atto leggendo il regolamento. Ma va anche detto che nella maggior parte dei casi in cui un calciatore tocchi prima il pallone non è mai fallo. Altrimenti ci dimentichiamo di cos’è il calcio: sport dinamico, di contatto. In alcune circostanze è inevitabile per un calciatore “franare sull’avversario” dopo aver anticipato l’intervento (netto) sul pallone, e in alcuni casi ci sta anche bene usare il tanto amato termine degli opinionisti/giornalisti/telecronisti: “eh ma non poteva smaterializzarsi”. Ovviamente non sto parlando del contatto di Khedira, ma in generale. Non mi piacciono per niente le partite spezzettate dai continui fischi per presunti falli in cui ci si butta a terra al minimo contatto, e se ci mettiamo anche le situazioni in cui si prende il pallone siamo apposto. Va bene l’interpretazione e l’applicazione del regolamento ma io sono del parere che se il pallone viene toccato (non sfiorato) 9 volte su 10 non è fallo. Inoltre volevo chiedere a Luca se sarà mai possibile vedere un arbitro, un assistente, Rizzoli o un qualunque tesserato AIA in un’intervista o conferenza stampa a fine partita per spiegare le decisioni. Non perché vogliamo torturarli in mondo visione o avere la certezza di chi lapidare in piazza ma semplicemente vogliamo chiarezza, per noi, ma soprattutto per l’immagine (alle volte negativa va) che viene restituita a chi sta a casa.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Non devi confondere gli ambiti: gran parte dei contrasti coinvolgono i calciatori poichè il calcio è un gioco di contatto. Sono rari i casi in cui il possesso del pallone cambia senza un contrasto tra calciatori. Tradotto, ciò significa che gran parte dei contrasti sono regolari nonostante ci siano contatti tra calciatori.
      Ed è proprio questa che consente agli arbitri più validi di emergere: distinguere i contrasti regolari dai falli, tanto che su questo principio si basa la valutazione tecnica di un arbitro da parte di un osservatore o di un organo tecnico.

  4. Alessio
    Alessio dice:

    Buonasera Luca, hai fatto molto bene a chiarire il tuo punto di vista e sono totalmente d’accordo con te: su episodi del genere ci saranno sempre opinioni diverse (ricordo l’espulsione di Acquah dove ogni moviolista disse una cosa diversa) ma che la gestualità di Doveri non sia accettabile per un arbitro di serie a è innegabile. Per la cronaca Mercoledì ero allo stadio e live mi era sembrato un contrasto regolare. Rivedendo il replay il fallo ci stava assolutamente, ma non trovo scandaloso lasciar correre, come dici tu ne vediamo 4 o 5 a partita di questi episodi e qualunque cosa decidi va bene.

  5. Simone
    Simone dice:

    Ciao Luca, leggo sempre i tuoi articoli molto belli e ben scritti. Questa volta peró non sono d’accordo: vedendo l’azione in tempo reale ho gridato al fallo ma, vedendo l’immagine al replay, non era così chiaro l’intervento falloso. Mi spiego meglio: per me il fatto che Khedira prenda il pallone è una conseguenza, non la causa, dell’intervento. A mio giudizio khedira capisce la traiettoria del pallone e riesce a mettere parte del corpo davanti ad acquah ed intercettarlo. Rimane comunque un intervento dubbio, soggetto secondo me a varie interpretazioni che possono portare a valutazioni differenti. Non mi sembra comunque un errore gravissimo (ne ho visti di più nel corso della stagione). Penso inoltre che la segnalazione di doveri che indica il pallone sia dovuta più a una questione di velocità nella spiegazione che a una non conoscenza del regolamento: era il messaggio più diretto che poteva dare ai calciatori, magari non il più corretto ma sicuramente il più veloce (come tu spesso dici non dobbiamk anche insegnare il regolamento ai calciatori). Detto questo rispetto la tua opinione, anche se non concordo, e complimenti per il blog.

  6. Vaxigrip
    Vaxigrip dice:

    Esclusa la volontarietà di colpire l’ avversario, può anche darsi che valutare solo i fermo immagine non renda la pericolosità dell’intervento. Vedendolo a velocità naturale il fallo c’è ( ma Doveri era distante, se questa è una colpa), in moviola non mi pare un errore cosí grave.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Nè arbitro né VAR possono guardare i fermo immagine, proprio per evitare errori del genere. La foto mostra un fermo immagine ma, ovviamente, erano immagini in movimento.

  7. Giovanni
    Giovanni dice:

    Ciao Luca, tutto molto chiaro come sempre. Lasciando da parte questo particolare episodio mi pongo una domanda di carattere piu’ generale. C’e’ una particolare tipologia di contrasto in cui il metro di giudizio – da parte della stampa, dei vari moviolisti, dell’uomo comune ma mi si consenta anche da parte di arbitri e giocatori – per valutare se un fallo sia stato commesso o meno e’ per l’appunto quasi esclusivamente se vi sia stato contatto, piu’ o meno netto, col pallone. O per lo meno se non l’unico e’ senz’altro un fattore importante nella valutazione. Tale tipologia e’ la classica azione con attaccante lanciato a rete che cerca di aggirare il portiere il quale, in tuffo nel tentativo di allontanare la palla, causa un contrasto con l’attaccante. Ebbene il consenso (e sembrerebbe anche il parametro arbitrale) e’ che se il portiere tocca in maniera decisa la palla non e’ rigore se non la tocca – o il tocco e’ superficiale – e’ rigore. Quante volte abbiamo visto un portiere a cui e’ stato fischiato un rigore in tali circostanze rialzarsi e mostrare o indicare la palla all’arbitro? Ahime’ il portiere in questione e’ chiaramente ignaro del fatto che quel gesto non fa nulla per provare la sua innocenza ma semplicemente testimonia la sua ignoranza del regolamento. Fatto alquanto grave per un professionista. Se il contatto con il pallone e’ in effetti irrilevante, come da regolamento, mi chiedo quale sia il parametro in base al quale giudicare questa tipologia di azione. Vista la frequenza con cui avviene e il fatto che la conseguenza e’ molto severa, in quanto calcio di rigore, forse la dirigenza arbitrale dovrebbe effettuare un’operazione di completa rieducazione (di tutte le componenti su citate) per spiegare come valutare quel tipo di contrasto.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      perdonami ma affronti un tema scivoloso.
      Gli arbitri devono applicare il regolamento, non insegnarlo.
      Chi vuol giocare a calcio deve conoscere e studiare, non aspettare che glielo spieghino. Se gioca senza conoscere le regole, problema suo, non degli arbitri.

    • Giovanni
      Giovanni dice:

      Certo ma come ben sai il calcio non e’ il gioco degli scacchi con regole certe, inequivocabili e mai soggette a interpretazione. Come in ogni sport di contatto vi e’ una componente soggettiva, interpretativa. Puoi leggere il regolamento migliaia di volte ma quella componente non emergera’ mai.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      E quelle indicazioni vengono da anni diffuse con circolari (pubblicate sul sito), interpretazioni autentiche (idem) e disponibilità di arbitri e dirigenti per spiegare a calciatori e dirigenti tutte le novità.
      Ma questo non significa che debbano istruirli sul regolamento: quello è pubblico e se non lo conoscono è un problema loro.

  8. paolo
    paolo dice:

    Ps: un’altra questione. Non potrebbe essere che il sig.Doveri abbia fatto riferimento ripetutamente al pallone per farsi capire meglio e rapidamente dai giocatori ? Grazie di nuovo.

  9. paolo
    paolo dice:

    Spiegazione chiara ed esauriente. Mi chiedo quanti siano gli arbitri di serie A in circolazione che abbiano ben chiara questa norma e se molti di essi non applichino valutazioni , per situazioni simili,un po’ fuori dalle regole facendo un mix, nel caso specifico, fra irregolarità del contrasto e contatto o meno con il pallone. Sarebbe un po’ come svolgere un lavoro “adattandolo” al proprio pensiero, un po’ fuori da norme e regolamenti, come spesso capita. Grazie per l’attenzione e la pazienza.

  10. Giovanni Ciaravino
    Giovanni Ciaravino dice:

    Mi sembra, come sempre, chiarissimo e, nel caso, condivisibile. Ho avuto varie discussioni con i miei cognati spagnoli, almeno dal 1996, per fargli intendere che toccare o meno il pallone non vuol dire nulla per determinare se c’è fallo o meno (l’episodio scatenante fu un intervento di Roberto Carlos). P.S. per me era fallo e lo dico da zebrato

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