Gli anticipi della 13esima giornata: prima rete del Napoli da non assegnare, manca un rigore alla Roma

Torna il campionato e, come consuetudine, tornano le polemiche. Naturalmente è bastata un’anticipazione per essere accusato, in questa serata, di essere antinapoletano: ci sono abituato, mancava alla collezione.

In realtà emerge, ancora una volta, l’enorme confusione sulle direttive VAR creata da una comunicazione molto approssimativa che poco chiarisce e troppo lascia in sospeso.

Roma – Lazio 2-1, arbitro Rocchi

Gara di gran livello per il fiorentino, fresco di convocazione per il raduno in preparazione al Mondiale di Russia 2018 (sarà certamente tra i “titolari”) e preciso nella sua direzione. Con una macchiolina, peraltro più dovuta ad una mancanza dei VAR.

Due gli episodi principali (sorvolo sul rigore assegnato ad inizio secondo tempo sul quale non c’è nulla da approfondire).

Al minuto 57, su calcio d’angolo calciato da Kolarov, la difesa della Lazio allontana il pallone dopo un tocco “sospetto” di Parolo:

Fallo da rigore di Parolo

Il contatto tra il pallone ed il braccio sinistro di Parolo è punibile.
E’ un intervento goffo del giocatore laziale, il quale cerca il pallone con la testa. Ciononostante il braccio sinistro è largo ed il pallone non colpisce alcuna parte del corpo prima di impattare nella zona del gomito.

Nel momento in cui avviene il contatto tra pallone e braccio, Rocchi si trova sulla parte sinistra dell’area di rigore e, in ogni caso, nell’impossibilità non solo di valutare ma fors’anche di vedere il tocco che avviene in mezzo ad una moltitudine di calciatori. Può anche essere che Rocchi abbia notato un tocco più o meno involontario ma, per dinamica, era praticamente impossibile avere certezze.
In questo caso è Irrati che avrebbe dovuto intervenire per segnalare all’arbitro l’episodio. In estrema ipotesi Rocchi avrebbe anche potuto confermare la propria impressione iniziale non assegnando il calcio di rigore ma una “on field review” sarebbe stata la scelta migliore.

Al minuto 71, su un cross al centro, Manolas interviene in modo scomposto sul pallone.
Rocchi lascia proseguire:

Fallo mano Manolas

A prima vista può sembrare incredibile la mancata assegnazione del calcio di rigore ma, in realtà, è il classico episodio che un arbitro non può mai vedere in campo sebbene le immagini televisive non lascino dubbi.
In azioni del genere l’arbitro NON deve mai entrare in area di rigore (dato che molto elevate sarebbero le possibilità di essere d’intralcio ai calciatori) ma deve trovarsi nei pressi dell’area di rigore per osservare quanto accade con la miglior visuale possibile. Ed infatti:

posizione Rocchi

Sul cross al centro Rocchi è in posizione perfetta.
Il tocco di braccio di Manolas avviene col braccio più vicino alla porta. Ciò comporta che Rocchi non poteva vedere il contatto dato che il pallone è coperto completamente dal corpo del difensore. Difficile anche una segnalazione dell’assistente Tonolini, lontano circa 25 metri e coperto da Fazio, posizionato tra assistente e compagno di squadra.

Bene la tempistica di consulto tra VAR e Rocchi, benissimo il breve lasso di tempo tra la “on field review” e la decisione definitiva. Inspiegabili, al contrario, le proteste dei calciatori della Roma.

Napoli – Milan 2-1, arbitro Doveri

Eliminiamo ogni altra discussione: è regolare la seconda rete di Zielinski, il centrocampista del Napoli è tenuto in gioco da Musacchio, mal posizionato:

Gol 2 - 0 regolare Napoli

Nulla da segnalare nemmeno sul tocco di mano di Koulibaly nel secondo tempo: il pallone viene colpito da brevissima distanza da un compagno, il difensore se lo ritrova addosso senza il tempo né di cercarlo né di evitarlo:

tocco mani Koulibaly

Contatto non punibile, classico caso di impatto totalmente casuale. La conferma arriva dal Regolamento, Regola 12, pagina 88:

Tocco di mano non punibile

E’ chiaramente il pallone che si muove verso il braccio e non il contrario.

Sul gol di Romagnoli, che fissa il risultato sul 2-1 finale, qualche momento di attesa per un “silent check“.
Quasi tutti si son chiesti per quale motivo sia stato necessario controllare la regolarità della rete:

Controllo VAR gol Romagnoli

Il motivo del controllo è da rinvenire nella posizione di Kalinic dato che il pallone calciato da Romagnoli passa nei pressi dell’attaccante del Milan.
Vedendo il fermo immagine è molto probabile che la posizione di Kalinic fosse irregolare (questione di centimetri, come accade sovente) ma la rete è stata considerata regolare poiché il calciatore non impatta con la visione del portiere Reina al quale non viene impedito di vedere sempre il pallone.

Veniamo all’episodio centrale della gara.
Al minuto 33 Jorginho lancia nello spazio Insigne che controlla il pallone e batte Donnarumma.
L’assistente Costanzo lascia proseguire l’azione e, dopo la segnatura della rete, alza la bandierina per indicare la posizione irregolare in partenza dell’attaccante del Napoli:

segnalazione fuorigioco

Gestualità chiarissima: fuorigioco al centro (in caso di fuorigioco su una delle fasce laterali la bandierina avrebbe dovuto avere un’inclinazione verso l’alto o verso il basso).
Il dubbio nasce dal fermo immagine:

gol insigne

La linea del fuorigioco parrebbe non lasciare interrogativi: i piedi di Romagnoli sono più vicini alla linea di fondo rispetto ai piedi di Insigne.
Il problema è che Insigne è slanciato in avanti e non possiamo avere alcuna certezza circa la posizione della spalla sinistra o della testa (il braccio, come sappiamo, non conta, nemmeno per i difensori: Regolamento, Regola 11, pagina 83). La linea tracciata dal VAR è solo indicativa ma non dirimente poiché non tiene in considerazione la proiezione di spalla e testa di Insigne sul terreno di gioco.

In assenza di VAR avremmo potuto discutere per ore sulla posizione di Insigne. In presenza di VAR, continueremo a discuterne.
Il motivo è da ricercare nel solito problema: per valutare il fuorigioco o meno di Insigne NON è sufficiente una linea tracciata sui piedi di Romagnoli poiché non sappiamo quale sia la posizione reale dell’attaccante del Napoli.
Molti ritengono la posizione regolare, altrettanti intravvedono una proiezione del corpo di Insigne oltre i piedi di Romagnoli. Come sempre, invidio molto chi ha certezze assolute: ho il grave difetto di confrontarmi e, ogni tanto, di cambiare idea…
Nel caso specifico non sono in grado di affermare se la posizione sia regolare o meno. Propendo per la regolarità ma non ho alcun elemento concreto se non una sensazione. Ed è proprio questo il punto!

Ricordiamo un altro aspetto importante: la tecnologia attuale è bidimensionale, per episodi come questo sarà fondamentale sviluppare in fretta uno strumento tridimensionale per eliminare in tempo reale i dubbi.

Qual è, dunque, il problema?

Torniamo ad Udinese – Juventus di qualche settimana fa. Due furono gli episodi molto discussi: la rete del momentaneo pareggio di Danilo e la rete realizzata da Khedira su “sponda” di Rugani:

Rete 2-2 udinese 2 4

Il giorno dopo questa gara giustificai la decisione di convalidare entrambe le reti basandomi sul concetto espresso da Rizzoli e Rosetti in merito ad episodi del genere, cioè di avallare le decisioni assunte in campo in caso di immagini non dirimenti e relative a posizioni regolari o meno sulla base di pochi centimetri.

Ebbene, in questa gara le reti vennero convalidate poichè i due assistenti NON segnalarono posizioni irregolari ma convalidarono entrambe le segnature.

Ieri sera è avvenuto il contrario: Costanzo, dopo la rete di Insigne, ha segnalato la posizione di fuorigioco dell’attaccante del Napoli.
Trattandosi di episodio dubbio, sul quale (per problemi di prospettiva e di proiezione del corpo sul terreno di gioco) non ci può essere assoluta certezza sulla regolarità o meno, l’arbitro ed i VAR avrebbero dovuto avallare e supportare la scelta assunta in campo, cioè l’annullamento della rete.

Il concetto è il seguente:
– chi sostiene la regolarità della rete ha le sue ragioni;
– chi propende per l’irregolarità della rete ha le sue ragioni.

In mancanza di certezze la scelta avrebbe dovuto essere l’annullamento della rete e la conferma, di conseguenza, della decisione assunta infine da Costanzo. Perché è vero che l’assistente di Doveri lascia proseguire ma lascia proseguire non perché convinto della bontà della posizione di partenza bensì per consentire (giustamente, secondo le direttive) la conclusione dell’azione aprendo l’opzione di utilizzo della VAR in caso di realizzazione di una rete.

Questo, al momento, è il più grave limite dello strumento al momento disponibile. La tecnologia tridimensionale è sempre più necessaria proprio per evitare situazioni del genere.

La speranza è che la sperimentazione tridimensionale (già in atto) possa concludersi a breve.

18 commenti
  1. enrigo
    enrigo dice:

    Una domanda: ma il rigore per la Roma? Io non ho trovato nessuna inquadratura che mi convincesse che effettivamente Bastos tocchi Kolarov. Tu ne hai? L’impressione vista la morbidezza della caduta di Kolarov è che minimo simuli un contatto tale da farlo cadere. Cioè al massimo c’è un tocco, ma di sicuro non uno sgambetto. Solo che questo tocco non sono riuscito a vederlo nei replay.
    Parlo da osservatore esterno, non seguo nessuna delle due squadre…

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      A me è parso netto ma, per carità, posso essere caduto in errore.
      Basandomi sulle immagini che tutti abbiamo visto, sulla reazione (nulla) di Bastos e sulla posizione di Rocchi al momento della decisione, direi che non ci siano dubbi in merito. Ma non pretendo di convincere qualcuno, cerco solo di esporre il mio punto di vista arricchendo la discussione con elementi spesso (sempre?) trascurati.

    • enrigo
      enrigo dice:

      Kolarov non è nuovo a cadute immotivate, e in velocità non è sempre facile capire. Io un urto non lo vedo, ma non pare esistere nessuna immagine laterale, solo una da davanti (dove non si vede nulla) e una da dietro (dove non si capisce per parallasse la posizione delle rispettive gambe per capire se c’è un “incontro”.
      Vero che le proteste non sono vibranti, ma mi chiedo se al Var avessero immagini migliori di quelle passate in tv.

  2. Red5goahead
    Red5goahead dice:

    C’è da chiedersi perché il Var abbia scelto le immagini meno efficaci cioè quelle ampiamente più defilate all’altezza dell’area di rigore invece che quelle sulla linea di centrocampo (oltretutto quelle viste da tutti in diretta)

    Premium Sport l’ha proposta ieri
    https://i.imgur.com/fPZ8iBY.jpg

    a me pare un fuorigioco evidente e solo discutibile con una certa dose di temerarietà 😀

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Ti rispondo con una domanda: che certezze in più offre la telecamere centrale rispetto a quella posizionata sul limite dell’area di rigore?
      In realtà non cambia nulla: questi episodi rimarranno indecifrabili fino a quando non avremo a disposizione la tecnologia tridimensionale.

  3. Berto
    Berto dice:

    Ma se il piede di Romagnoli si trova più avanti vuol dire che la sua spalla é più avanti di quella linea tracciata. E di conseguenza se il piede di Insigne é di almeno 50cm più dietro rispetto al piede di Romagnoli la sua spalla o testa potrà arrivare al massimo all’altezza della linea tracciata e quindi dietro la spalla di Romagnoli che é oltre la linea tracciata.

  4. Roberto
    Roberto dice:

    Se ho ben capito, in estrema sintesi si sono sommati due errori: quello dell’assistente che non avrebbe dovuto segnalare il fuorigioco in quanto palesemente dubbio e quello del Var che non avrebbe dovuto correggere l’assistente trattandosi di situazione palesemente dubbia. Quindi, se la Var non avesse convalidato il goal, l’assistente sarebbe stato messo sulla graticola avendo compiuto un grave errore. A me sembra che alla fine sia stato evitato un errore e questa dovrebbe essere la vera sostanza da considerare. A meno che non si dica che la regola “nel dubbio non si alza la bandierina” non sia mai esistita.

    Un’ultima cosa, dopo il goal annullato a Kalinic con l’Udinese, I milanisti chiesere che nel dubbio anche la Var non rilevasse il fuorigioco e non che nel dubbio dovesse prevalere la decisione dell’assistente.

  5. Matt77
    Matt77 dice:

    Buongiorno,
    concordo pienamente con le sue analisi,sempre puntuali e obiettive.Ammiro anche il suo autocontrollo nel confrontarsi spess o con persone che per posizione di parte o tifo,criticano l’uso della VAR per mascherare problemi legate alla loro squadra non sapendo accettare le sconfitte sul campo.

  6. Me
    Me dice:

    Mettiamo non esista la VAR, non avendo il guardalinee la certezza che si tratti di fuorigioco non avrebbe sbagliato a chiamarlo? E mi spiego ancora meglio, se il guardalinee avesse segnalato il fuorigioco alzando subito la bandierina l’arbitro avrebbe fatto proseguire l’azione e poi visto le immagini e non convalidato. Mi sembra evidente come il guardalinee si sia in pratica “arrogato il diritto” di far proseguire l’azione ed alla fine abbia alzato la bandierina solo per segnalare il suo dubbio all’arbitro, che però non poteva annullare una rete che era decisamente regolare (ribadisco, nel dubbio la rete è regolare). Quindi se proprio la colpa è di qualcuno al massimo è del guardalinee che non ha saputo fare il proprio lavoro, mettendo in difficoltà l’arbitro. Spero di essermi spiegato XD

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Prendilo come una precisazione “affettuosa”: assistente, non guardalinee 🙂
      Sul lasciar proseguire: è corretto, è una direttiva che, in presenza di VAR, è giusto lasciar concludere l’azione.
      Sull’errore dell’assistente: concordo, è un errore. Il motivo è presto detto: se alza la bandierina, ritiene che Insigne fosse in fuorigioco. La posizione di Insigne è veramente al limite, non ho certezze (ed invidio chi ne ha: probabilmente è in grado anche di trasformare l’acqua in vino od in champagne francese…). Nel dubbio non avrebbe dovuto alzare ma, una volta alzata la bandierina, la sua decisione non può essere modificata proprio per le direttive impartite da Rizzoli all’indomani del gol annullato a Kalinic.

    • Me
      Me dice:

      Scusa hai ragione, assistente :). Capisco la tua precisazione, ma non capisco il senso di non alzare subito la bandierina se riteneva, a torto o a ragione, che fosse fuorigioco, per questo mi sembrava in diretta più qualcosa tipo “guarda la VAR” che una vera indicazione di fuorigioco. Comunque sono un problema per le coronarie quei lunghi secondi di attesa tra il goal e la convalida, spero che con la VAR tridimensionale ci voglia meno almeno per il fuorigioco XD

  7. Giacomino
    Giacomino dice:

    Sono un tifoso del Napoli. Le faccio i complimenti per la capacità didattica e mi dispiace per le accuse di cui ha scritto a inizio articolo.

    Probabilmente mi sbaglio, perché non conosco né il regolamento né il protocollo, ma faccio lo stesso un ragionamento, sul quale spero mi possa rispondere. Il Var o l’Avar che smentisce una decisione presa dal guardalinee non equivale all’arbitro che (e ogni tanto accade) fa lo stesso in campo?

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Bravo.
      Ed è proprio questo il motivo per cui, in circostanze “grigie” come questa, l’indicazione è quella di avallare le scelte iniziali dei colleghi.

    • Pasquale
      Pasquale dice:

      Salve, la mia perplessità sta proprio nel fatto che quella dell’assistente possa essere considerata una decisione; invero, se l’assistente ritiene non esserci il fuorigioco e non alza la bandierina, assume una decisione; se, al contrario, ritiene che sussiste il fuorigioco, lo segnala bloccando l’azione. Invece, lasciar proseguire l’azione e indicare il fuorigioco dopo la conclusione della stessa equivale a una “non decisione ” (l’assistente ha un dubbio e lo segnala all’arbitro affinché sia lui ad assumere la decisione dopo aver visionato le immagini). Se così è, nel caso specifico, l’arbitro non ha “scavalcato” alcuna decisione, ma ha egli stesso assunto una decisione su episodio dubbio segnalato dall’assistente. Questo distingue l’episodio di Insigne dai precedenti citati.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Il tuo “errore” è concettuale: un assistente che non alza la bandierina immediatamente NON sta valutando corretta l’episodio ma sta solo posticipando la decisione per evitare che un proprio errore possa privare una squadra di una realizzazione.
      Nei due casi di Genova gli assistenti erano certi delle loro valutazioni e le immagini confermano le loro scelte.

      Ciao Pasquale.

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