Mondiali 2018: è corretto il cartellino giallo di Pitana sul rigore per la Croazia?

Prima di entrare nel merito degli episodi accaduti nella giornata di ieri, un commento generale: Pitana si conferma un gigante dell’attività arbitrale e Kuipers di essere in grande condizione. Due direzioni pressoché perfette con qualche decisione da approfondire.

Spagna – Russia 1-1 (4-5 dopo i tiri di rigore), arbitro Kuipers (Olanda)

Altra grande sorpresa in un’edizione che sta regalando emozioni a non finire. La Russia, al di là della vittoria ai tiri di rigore, non è parsa una squadra particolarmente valida ma, d’altro canto, ha superato una Spagna lontana parente di quella che ha dominato gli ultimi anni: 23 gare senza sconfitte, esce dal Mondiale da imbattuta e, paradossalmente, chiude due anni perfetti senza nemmeno un titolo in bacheca, dato che l’ultima sconfitta risale all’Europeo 2016, finito con l’Italia e sempre agli ottavi di finale. Italia che poi è stata spedita dalla stessa Spagna allo spareggio di qualificazione e di cui conosciamo tutti l’esito.

Al minuto 40, con la Spagna in vantaggio per 1-0, Kuipers assegna un calcio di rigore alla Russia per un tocco di mano di Piquè:

Rigore Russia 40esimo Piquè Rigore Russia 40esimo Piquè fischio Kuipers

Nella prima foto il momento in cui Piquè intercetta il pallone con il braccio sinistro, nella seconda l’istante in cui Kuipers assegna il calcio di rigore.
Tra i due attimi passano esattamente 3 secondi.
Cosa è successo in questi 3 secondi? Una segnalazione dei VAR? Un aiuto dell’assistente van Roekel?
Nulla di tutto ciò, il rigore è stata una scelta autonoma di Kuipers e ciò si deduce da due elementi:
i VAR non hanno avuto il tempo materiale per trovare le immagini, rivederle ed esprimere un parere. In ogni caso non avrebbero potuto “spingere” Kuipers a fischiare il rigore senza review poiché, come sappiamo, la decisione ultima è e deve essere dell’arbitro;
– l’assistente non può mai indicare un calcio di rigore da 40 metri di distanza, soprattutto in una circostanza nella quale la sua attenzione è sul giocatore spagnolo a fianco di De Gea.

Kuipers, in primo luogo, si trova in posizione perfetta:

Rigore Russia 40esimo Piquè 3

Perché non fischia subito?
Nonostante sia un fallo evidente, un arbitro non si aspetta MAI, in un’azione del genere, un tocco di mano. E’ perciò più che probabile che Kuipers abbia avuto il dubbio di aver visto l’infrazione, abbia osservato la reazione di tutti i calciatori della Russia e, sulla base di un mix di esperienza e coraggio, abbia deciso di indicare il dischetto del rigore mettendo assieme le informazioni.

Sul rigore in sé, c’è poco da discutere: è netto.

Rigore Russia 40esimo Piquè 2

Un braccio in questa posizione non può mai essere considerato come una conseguenza di un movimento congruo. A maggior ragione se consideriamo che Piquè colpisce il pallone con un braccio che si alza in fase in ricaduta a terra, esattamente in controtendenza rispetto alla normale dinamica del gesto.
Personalmente credo che Piquè abbia volontariamente frapposto il braccio tentando di far leva proprio sul fatto che fosse di spalle rispetto all’avversario, cercando di convincere arbitro e VAR dell’involontarietà facendo leva sul fatto che non potesse vedere lo stesso pallone. In realtà un giocatore come Piquè, con oltre 15 anni di esperienza, è perfettamente consapevole di dove si trovi e dove sarà diretto il pallone.
In sintesi: giusto il calcio di rigore e corretto anche il cartellino giallo per aver interrotto un’azione potenzialmente pericolosa (SPA non genuina, dato che non è consentito giocare il pallone con mani e braccia).

Al minuto 114 proteste vibranti della Spagna per un presunto fallo da rigore di Kutepov su Ramos:

rigore reclamato dalla Spagna trattenuta su Ramos di 114esimo 3 rigore reclamato dalla Spagna trattenuta su Ramos di Kutepov 114esimo

Due fermo immagini per evidenziare che sia Ramos che Kutepov si aiutano (e non poco) con le braccia, sotto lo sguardo attento di Kuipers che, in quel momento, sta guardando proprio nella direzione del contatto:

rigore reclamato dalla Spagna trattenuta su Ramos di 114esimo 2

Scelta che mi trova totalmente concorde: fallo reciproco tra i due calciatori, impossibile determinare quale dei due commetta l’infrazione più grave. Certamente corretto che Kuipers attenda il silent check dei VAR, per togliersi ogni dubbio in merito.
In ogni caso si tratta di un episodio da moviola e non da VAR: fattispecie lontanissima dal poter essere considerata come “chiaro ed evidente errore”.

Nel complesso una direzione molto convincente di Kuipers, arrivato in Russia in grande condizione sia tecnica che atletica: nonostante una gara durata ben oltre 120 minuti, nelle fasi conclusive non è apparso nemmeno in debito di fiato, mantenendo una lucidità ammirevole.
Significativo, alla voce “lucidità”, quanto accade al 63esimo: il suo assistente van Roekel segnala un fuorigioco in partenza di Diego Costa, Kuipers si perde completamente la segnalazione, l’assistente abbassa la bandierina e, in quel momento, Kuipers fischia. L’assistente alza nuovamente la bandierina e mostra palesemente la propria contrarietà nei confronti dell’arbitro, reo di aver raccolto tardi la segnalazione:

fuorigioco 63esimo Diego Costa

Van Roekel parla per parecchi secondi con Kuipers e non con un’espressione tranquilla: è un Mondiale anche per lui. La risposta di Kuipers è da fuoriclasse:

fuorigioco 63esimo Diego Costa 2

Pollice verso l’alto e rivolto verso il suo assistente, contatto visivo per tranquillizzarlo ed assumersi la responsabilità di aver avuto un momento di distrazione.
Mi rendo conto di quanto sia complesso far comprendere la psicologia arbitrale ma vi assicuro che questi sono attimi che trasformano una momento banale in un passaggio fondamentale per cementare il rapporto con gli assistenti: ammettere una mancanza non significa essere inadeguati ma avere la giusta umiltà per riconoscere di aver sbagliato. E, per farlo, bisogna avere la lucidità per ragionare velocemente, ciò che distingue un arbitro “normale” da un arbitro di qualità.
Non lo nascondo: questo è stato l’episodio che più mi ha colpito dell’intera gara e, nello stesso tempo, sono ben consapevole che è molto difficile far capire il perché. Spero di esserci riuscito.

Attenzione in prospettiva: Faghani, Irmatov e Pitana rimangono i favoriti per la finale (con l’uzbeko in netto calo) ma Kuipers potrebbe essere la scelta inattesa se la commissione FIFA decidesse di optare per la scuola europea.

Croazia – Danimarca 1-1 (4-3 dopo i tiri di rigore), arbitro Pitana (Argentina)

Che abbia qualche problema fisico è ormai evidente a chiunque: nei 90 minuti l’ha nascosto abbastanza facilmente grazie a ritmi non eccessivi e compensando la limitata mobilità con uno spostamento in campo eccezionale per conoscenza del gioco ed intuito sull’evoluzione delle azioni. Nei supplementari ha quasi del tutto smesso di correre, probabilmente limitato da fitte che si sentono soprattutto in fase di partenza e di cambio di direzione. E sono coltellate, ve lo assicuro…

Un solo episodio ma sul quale si è discusso molto nel post partita, sebbene sia stato poi ininfluente sul risultato.
Al minuto 113 verticalizzazione da scuola calcio di Modric per Rebic che salta nettamente il portiere Schmeichel, si presenta di fronte alla porta vuota in pieno possesso del pallone ma il tiro viene impedito per un contatto con Mathias Jorgensen:

Rigore Croazia 113esimo Jorgensen su Rebic Rigore Croazia 113esimo Jorgensen su Rebic 2

Gran parte dei “non arbitri” si aspettavano il calcio di rigore ed il cartellino rosso. In realtà la scelta finale di Pitana è stata per il calcio di rigore e per il cartellino giallo.
Dobbiamo scindere le considerazioni su due piani distinti: il Regolamento e lo spirito del gioco.
Per Regolamento dobbiamo approfondire il contatto in sé, lasciando da parte tutto il resto:

Rigore Croazia 113esimo Jorgensen su Rebic 3 Rigore Croazia 113esimo Jorgensen su Rebic 4

L’immagine più significativa è certamente la seconda e per due motivi:
– è il momento esatto in cui Jorgensen tocca leggermente il pallone;
– è fondamentale per comprendere l’intenzione del giocatore danese.

Togliamo ogni dubbio: per quanto Jorgensen sfiori il pallone, ciò non comporta la regolarità del tackle che è e rimane scorretto. Il calcio di rigore è l’unica scelta corretta possibile, a conferma di quanto ho già affermato decine di volte in passato: non conta che il pallone venga toccato o meno dal calciatore, conta la qualificazione del contatto come regolare od irregolare. Questo episodio è la dimostrazione di tal concetto: nonostante il tocco, il fallo è nettissimo.

La seconda immagine, però, ci mostra un altro particolare fondamentale per giudicare l’episodio: Jorgensen ha tutta l’intenzione di intervenire sul pallone e ciò lo accertiamo se osserviamo lo sguardo del calciatore, fisso sul pallone. Ed anche il tackle, per quanto disperato, è certamente alla ricerca del pallone, ciò che qualifica, come ormai sappiamo, il DOGSO genuino.

Sulla base delle considerazioni sviluppate e del Regolamento attuale, è corretta la scelta di Pitana di assegnare il calcio di rigore e punire Jorgensen con il cartellino giallo.

D’altro canto non escludo che questo episodio abbia aperto un tema molto importante, trattandosi di fattispecie molto particolare: potrebbe essere ipotizzata una (piccola) falla nel Regolamento?

Il ragionamento parte da una considerazione: in questo caso è imperfetto definire l’azione come “chiara occasione da rete” e sarebbe più corretto qualificarla come “evitare la segnatura di una rete certa”.
E’ una differenza concettualmente molto sottile ma importante: potremmo paragonarla ad un ipotetico episodio nel quale un giocatore di movimento intercettasse il pallone con la mano sulla linea di porta, ciò che porterebbe all’espulsione ed al calcio di rigore. Senza il contatto irregolare di Jorgensen, infatti, Rebic avrebbe semplicemente dovuto appoggiare il pallone nella rete ormai priva del portiere, precedentemente superato. E’ ben diverso dal presentarsi da solo davanti al portiere che è considerata come la fattispecie esemplificativa della chiara occasione da rete. Probabilmente questo episodio dovrebbe rappresentare un’eccezione nella linea generale ma, ovviamente, non si può ad oggi applicare un’eccezione che non esiste nel Regolamento.
Sulla base degli strumenti a nostra disposizione, la scelta di Pitana è stata perfetta.

Per chiudere, una valutazione sulla prestazione dell’arbitro argentino.

Nelson Pitana
Per quanto qualche legittimo dubbio debba sorgere sulle sue condizioni fisiche, Pitana ha confermato di essere un grande arbitro. Lontanissimo dai cliché contemporanei, non è un grande atleta, non è per nulla elegante ma brilla per autorevolezza, lettura della gara, senso tattico, capacità di intuire lo sviluppo del gioco, ascendente sui calciatori.
L’arbitro perfetto non esiste: l’unico che si è avvicinato ad una definizione del genere si è ritirato nel settembre del 2005 e si chiamava Pierluigi Collina.
Oggi abbiamo tanti buoni arbitri ma ognuno con i suoi piccoli o grandi difetti. Pitana non è un’eccezione: è sgraziato, l’eleganza non sa nemmeno cosa sia ma, in campo, è semplicemente eccezionale.
Tre gare, tre prestazioni di gran livello: la sua candidatura alla finale è sempre viva anche se è impossibile che l’occhio attento di Busacca e Collina non abbia notato la non perfetta condizione fisica dell’argentino.

Oggi tocca a Rocchi, impegnato nell’attesissimo e, secondo il mio parere, per nulla scontato ottavo di finale tra Brasile e Messico: come sempre lo seguiremo con affetto. Giunga, pertanto, un grande “in bocca al lupo” a lui, ai suoi assistenti Tonolini e Di Liberatore ed anche al VAR. VAR che non è stato ancora ufficializzato ma sono pronto a scommettere sulla dodicesima presenza di Irrati…

6 commenti
  1. torcello
    torcello dice:

    in effetti kuipers e rocchi gli unici che hanno tenuto alta la qualita’ europea , per il resto i pupilli di collina da dimenticare poi grande pitana ma direi in primis la splendida sorpresa faghani tra loro usciranno i tre per semifinali e finale

  2. Alberto
    Alberto dice:

    La condotta gravemente sleale era stata introdotta nel 1990 per scoraggiare interventi come quello del danese…….direi che a distanza di 28 anni si è fatto un significativo passo indietro…..occorrerebbe una ulteriore revisione della regola

  3. Loris
    Loris dice:

    Nella gara Croazia vs Danimarca nulla da dire sull’esecuzione del calcio di rigore (e poi anche dei tiri) ? Mi pare che il comportamento dei portieri non sia stato esemplare, guadagnando preziosi e vistosi centimetri prima del tocco del tiratore …

  4. GIORGIO GILIOLI
    GIORGIO GILIOLI dice:

    Due direzioni di gara eccellenti. Personalmente ritengo Kuipers uno dei tre migliori arbitri al mondo. Ieri la serenità con cui ha arbitrato e l’accettazione dei giocatori sono state fantastiche. A mio avviso ha seriamente ipotecato una semifinale. Vedremo. Ad ogni modo è stato un bellissimo spot per l’arbitraggio.

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