VAR, quando, come e soprattutto SE. Ma non è una moviola… (Parte 1 di 2)

Mancano pochi giorni all’esordio ufficiale dell’innovazione più attesa degli ultimi anni ma c’è tanta confusione. Tanta confusione sul quando potrà essere utilizzata, sul come aiuterà gli arbitri e sugli episodi in cui si ricorrerà alla rivisitazione video degli episodi accaduti in campo.

Cercherò di portare un po’ di ordine, anche se appare icto oculi inspiegabile che, a 10 giorni dalla prima giornata di campionato, ancora nessuno abbia sentito il bisogno di chiarire i concetti basilari della tecnologia.

IL VAR o LA VAR?

Partiamo da un concetto semplice, di marginale importanza ma utile.
Di cosa stiamo parlando?

Il termine corretto è VARs, così come indicato dalla FIFA che lo definisce come Video Assistant Referees. In mancanza di univoche indicazioni in merito, lo strumento in sé può essere indicato come la VAR mentre il VAR identifica gli arbitri che si troveranno davanti al monitor per aiutare (in caso di necessità) l’arbitro centrale che NON perderà alcuna responsabilità, potendo però contare su un sostegno tecnologico per confermare, modificare, annullare le proprie decisioni. Non tutte, come vedremo più avanti, ma solo alcune fattispecie: alcune molto specifiche, altre più vaste.

Oltre alle linee guida della FIFA, inoltre, l’AIA ha già optato per alcune implementazioni, allargando le fattispecie teoriche trasformandole di fatto, in automatismi. In particolare tali temi sono stati affrontati nel recente raduno precampionato di Sportilia, conclusosi pochi giorni orsono, sotto la guida del neodesignatore Rizzoli e con il prezioso supporto di Roberto Rosetti, responsabile della sperimentazione.

Avremo la VAR da oggi e per sempre?

Non è detto.
Un punto spesso ignorato è che la FIFA non ha mai approvato l’utilizzo della VAR nelle competizioni ufficiali. No, non sto affermando che l’Italia stia innovando senza il supporto della FIFA: semplicemente il nostro campionato è stato scelto (sotto impulso dell’AIA, che ha inoltrato richiesta ufficiale alla federazione internazionale) per sperimentare lo strumento online, dopo un anno di sperimentazione offline.

La FIFA non ha ancora deciso di inserire la VAR nel gioco ma attenderà la fine della sperimentazione a giugno 2018 per deliberare definitivamente. Nel caso in cui la FIFA decidesse di non proseguire l’esperimento, tutto ciò che vedremo in questo campionato potrebbe essere solo un ricordo per gli almanacchi, come già accaduto in passato per il (fallimentare) esperimento del doppio arbitro, visto in Coppa Italia con risultati disastrosi e, in alcuni casi, quasi comici.

In tal senso anche l’utilizzo del VAR ai mondiali di Russia 2018 non rappresenterà la prima manifestazione internazionale per squadre nazionali disputato con aiuti tecnologici ma solo l’ultima tappa della sperimentazione biennale che si chiuderà non più il 30 giugno 2018 ma il 17 luglio, in concomitanza con la finale per l’assegnazione del titolo.

Naturalmente si tratta di una valutazione prettamente teorica: la VAR verrà ufficialmente approvata , le possibilità che possa venire bocciata sono limitate all’1%, forse anche meno.

In ogni caso teniamo presente un concetto fondamentale: la VAR è e sarà ancora per un anno in fase di sperimentazione, perciò non è escluso che potrà essere parzialmente differente da quella che impareremo a conoscere nei prossimi mesi.

In quali casi può essere utilizzata la VAR?

In pochi e specifici casi.
La FIFA stessa, nel documento programmatico, ha indicato 4 fattispecie, peraltro molto disomogenee tra di loro: alcune sono specifiche, altre molto più ampie.

Nella generica spiegazione della VAR la FIFA scrive:

Decisioni rivedibili

Ciò significa che, per precisa definizione, la VAR potrà intervenire per 3 tipologie di episodi (tecnici) principali e per una fattispecie prettamente amministrativa. La spiegazione per sommi capi si conclude con una frase fondamentale: “Only these are part of the VARs experiment”: con poche parole si precisa che SOLO i casi indicati potranno aprire la “rivisitazione” dell’episodio e non altri.

Quali sono le fattispecie indicate?

Come appena evidenziato, le fattispecie sono 3 di tipo tecnico ed una di natura amministrativa:

1 – (tecnica) Episodio concernente la segnatura di una rete viziata da avvenimenti che impongono l’annullamento della segnatura;

2 – (tecnica) Evitare che vengano assunte decisioni chiaramente sbagliate in merito all’assegnazione o meno di un calcio di rigore

3 – (tecnica) Impedire chiari errori in merito ad espulsioni dirette di calciatori;

4 – (amministrativa) Evitare che l’arbitro punisca con una sanzione disciplinare il calciatore sbagliato.

Più avanti tornerò sulle varie casistiche che possono sembrare semplici ma non lo sono per nulla. E la mancanza di chiarimenti ha già cominciato a creare confusione fin dalle amichevoli estive utilizzate come test di funzionamento.

Chi saranno i VAR?

Verranno aboliti (finalmente, aggiungo…) gli addizionali. Ovviamente gli addizionali continueranno ad esistere in ambito Europeo e per le qualificazioni mondiali poiché le stesse non hanno ancora introdotto il supporto tecnologico. Le designazioni ufficiali indicheranno non solo arbitri, assistenti e quarto ufficiale ma anche i VAR.

In campo non scenderanno più in 6 ma in 4.
Avremo, dunque, l’arbitro centrale, i due assistenti ed il quarto ufficiale. Il quarto ufficiale che era, con gli addizionali, un assistente, tornerà ad essere un arbitro. In particolare sarà un arbitro di CAN B nel 90% dei casi. Probabile (se non certo) che l’addizionale sarà un arbitro CAN A in casi particolari, cioè in gare di vertice, derby, scontri diretti e partite-salvezza. Il motivo è intuibile: in caso di infortunio dell’arbitro (o di un assistente) tornerà ad essere il quarto ufficiale a prenderne il posto e sarebbe troppo rischioso affidare (per esempio) un Sampdoria-Genoa (il derby più complesso in assoluto) ad un arbitro di serie B, non tanto per mancanze tecniche (in B abbiamo alcuni arbitri nettamente superiori ad un buon terzo di quelli di A) ma per questioni di esperienza in gare di quel genere.

I VAR, cioè i due associati impegnati davanti al monitor, saranno due arbitri. Si è riflettuto, in ambito AIA, se affiancare un assistente al VAR 1 ma, alla fine, si è deciso per il doppio arbitro. Per quanto mi concerne la scelta è indifferente, due arbitri od un arbitro ed un assistente avrebbero assicurato (in ogni caso) competenza più che sufficiente per assumere le decisioni più corrette.

Nello specifico il VAR 1 sarà sempre e comunque un arbitro di serie A, il VAR 2 quasi sempre un arbitro di serie B. Quasi sempre perché, anche in questo caso, potrebbe optarsi per l’utilizzo di arbitri della CAN A anche nella posizione di VAR 2 e sempre in occasione di gare particolari.

Come si procede per l’utilizzo della VAR?

La linea di comunicazione non sarà unilaterale ma bilaterale. Ciò significa che le comunicazioni necessarie per azionare l’utilizzo della VAR potranno essere inoltrate sia dall’arbitro centrale ai VAR che dai VAR all’arbitro centrale. Ovviamente saranno di natura differente: è chiaro che la richiesta dal campo si baserà su un dubbio sorto al direttore di gara a seguito di un episodio appena accaduto mentre la comunicazione del VAR all’arbitro si baserà su un episodio mal valutato dall’arbitro oppure dallo stesso non rilevato per i più vari motivi (visuale coperta, lontananza dall’azione, contatti in mezzo all’area, violenze commesse in zona del campo momentaneamente non sotto il controllo dell’arbitro o degli assistenti).

Come osserveranno la gara i VAR?

Sembra una domanda banale ma non lo è per nulla.

I VAR, in particolare, NON vedranno le medesime immagini.
No, non pensiate che uno dei due VAR potrà sollazzarsi guardando un film o l’ultima puntata de “Il trono di spade”. Semplicemente i due VAR guarderanno la gara da due monitor differenti: il primo trasmetterà la gara in diretta, il secondo in leggera differita. Parliamo di poco, non più di 3/4 secondi.

Per quale motivo questa scelta?

Se in un primo momento anche il vostro “relatore” non ufficiale è rimasto spiazzato da questa scelta, una volta ascoltata la spiegazione la logica è apparsa inattaccabile.

La doppia immagine discronica è basata sul concetto che il VAR, nel momento in cui interverrà per segnalare un episodio all’arbitro, perderà contatto con l’azione eventualmente in svolgimento. La “presa diretta”, però, NON PUO’ essere abbandonata perché sappiamo perfettamente che il calcio può proporre episodi dubbi in continuazione e, soprattutto, sarebbe pericoloso abbandonare quanto sta accadendo per concentrarsi su ciò che è già accaduto.

Nello specifico, mentre uno dei VAR comincerà ad elaborare (con l’aiuto di un tecnico video specializzato) le immagini, scegliendo quelle più chiare, il secondo VAR potrà continuare a vedere quel che accade in campo, per evitare di perdere episodi nel frattempo verificatesi.

E’ chiaro che ciò non sarà necessario nel caso in cui il gioco sia fermo (ad esempio dopo la segnatura di una rete) ma potrà accadere (ed accade spesso) che l’azione continui dopo un contrasto dubbio in area oppure dopo un fallo meritevole di espulsione non sanzionato.

Una volta fermo il gioco, i VAR cominceranno (con rapidità MA SENZA fretta!) ad esaminare i replay da varie angolazioni per poi proporre all’arbitro le immagini più significative e più chiare per assumere la decisione definitiva. In linea di massima l’arbitro potrà fidarsi delle indicazioni del VAR (si pensi ad una gomitata sfuggita al controllo di arbitro ed assistenti) oppure valutare personalmente (gran parte dei casi) le immagini attraverso l’utilizzo di un tablet o di un monitor posto a bordo campo, nei pressi del quarto ufficiale. Tablet o monitor che NON saranno MAI in mano a tesserati dell’una o dell’altra società ma in possesso a persone a ciò espressamente autorizzate e riconosciute prima della gara.

Quali immagini verranno utilizzate?

Togliamo subito ogni dubbio: le immagini utilizzate e scelte NON saranno mai quelle prodotte dalle società ma quelle della regia centrale. Potrà accadere che immagini Sky o Mediaset possano essere più chiare e nulla impedirà che possano essere scelte (sempre e solo dai VAR, non da terzi soggetti esterni all’associazione arbitri) per decidere sullo specifico episodio. Ovviamente non tutte le immagini verranno scelte e sottoposte all’attenzione dell’arbitro altrimenti ogni ricorso alla VAR importerebbe una quantità di tempo eccessiva che snaturerebbe del tutto il gioco. Verranno scelte le immagini più chiare.

Chi deciderà?

In linea di massima deciderà quasi sempre l’arbitro. Il “quasi” è inserito di proposito perché potrebbero verificarsi casi particolari in cui non sarà necessario che l’arbitro riveda l’azione (si pensi al caso del gol annullato ieri sera in Milan-Betis Siviglia: Doveri ha voluto vedere personalmente il video per valutare il tocco di un giocatore prima della deviazione in rete di Andre Silva ma non ce ne sarebbe stato bisogno, tanto era chiara la posizione di fuorigioco). Sono casi oggettivi, cioè che non dipendono dal metro utilizzato dall’arbitro ma episodi nei quali non c’è altra scelta. Nel caso di ieri sera, per esempio, la posizione di Andre Silva non andava valutata ma solo rilevata.

In tutti gli altri casi (contatti in area di rigore, eventuali contrasti precedenti alla segnatura di una rete) l’arbitro sarà tenuto a rivedere le immagini ed a decidere sulla base della propria interpretazione, trattandosi di fattispecie rimesse alla percezione del singolo. Non è certo escluso che il VAR possa avere un’opinione differente (per esempio) sull’assegnazione di una rete ma quel che conterà, in quel caso, sarà la scelta dell’arbitro che, pertanto, rimane figura centrale della direzione tecnica e disciplinare.

Domani torneremo sulle singole fattispecie, cercando di chiarire quando la VAR potrà essere utilizzata e quando no.

6 commenti
  1. Leonardo
    Leonardo dice:

    Salve, ma cosa succede nel caso in cui viene segnalato un fuorigioco, i difensori e il portiere si fermano perché sente il fischio, ma l’attaccante tira in porta e segna, e poi il VAR dice che in realtà non era fuorigioco? Viene convalidato lo stesso il goal? Grazie.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Ti rispondo oggi o domani, quando troverò il tempo per la seconda parte, relativa agli episodi. Sul mio profilo FB, inoltre, aprirò un post da utilizzare per qualsiasi domanda in merito al concreto utilizzo dello strumento.
      Ti ringrazio per la domanda.

    • Clesippo Geganio
      Clesippo Geganio dice:

      posso dare una mia opinione in merito?
      L’eventuale segnalazione viene data solo dall’equipe arbitrale e da nessun altro.
      Ma la domanda opportuna e calzante dovrebbe essere un’altra, il mezzo tecnologico è uno strumento adoperato con discrezionalità dagli addetti in campo e fuori campo, quindi potranno comunque influire positivamente o negativamente sui risultati della partita, ergo il problema sollevato da decenni sulla terzietà imparzialità dell’arbitro in campo non viene risolta, quindi il dubbio di eventuali favoritismi rimane.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      L’obiettivo delle innovazioni non è quella di combattere contro la credulità di certi tifosi.
      Chi vuol pensare che gli arbitri favoriscano l’una o l’altra società, continuerà a farlo.
      L’obiettivo degli arbitri è decidere bene, giudicare l’episodio correttamente, non certo quello di dimostrare di essere terzi.
      Gli arbitri sono imparziali. Chi non vuol crederci continuerà a non crederci. Pazienza.

    • Clesippo Geganio
      Clesippo Geganio dice:

      un arbitro anche il più bravo in assoluto può sbagliare in buonafede favorendo una delle due squadre.
      In Lazio-juve supercoppa il rigore su Immobile non c’era, come seri dubbi su quello concesso alla Juve, con la VAR avrebbe preso altra decisione.
      Ciò che dovrebbe essere fatto è l’eliminazione dell’errore umano, ma ho seri dubbi in merito, che la federazione non voglia eliminare il problema alla radice per avere ancora margine di addomesticamento delle partite quindi campionati.
      D’altronde li “capisco” ci sono in gioco miliardi di euro.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Se si affrontano in questo modo gli episodi, sono d’accordo che tutto sia discutibile. I due rigori assegnati sono indiscutibili, nemmeno i moviolisti più incalliti hanno trovato qualcosa da recriminare.
      Sul fatto che la federazione non voglia eliminare l’errore umano… perdonami ma passo oltre, sono argomenti che mi annoiano terribilmente.

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