Sponsor, arbitri, FIAT e bufale: l’ennesima puntata dei (finti) scandali acchiappaclick

E’ ormai una sorta di tradizione: periodicamente ci imbattiamo nello (pseudo) scandalo delle sponsorizzazioni degli arbitri, in palese conflitto di interessi con una certa società.

Anche quest’estate non abbiamo dovuto attendere troppo, ci hanno pensato i soliti “ben informati” ad evidenziare il conflitto di interessi degli arbitri con la Juventus.

Il motivo del contendere?
Il solito: la FIAT ha rinnovato il contratto di sponsorizzazione con la Federazione (scadrà tra cinque mesi circa ma è in fase di contrattazione per il prolungamento), l’AIA fa parte della FIGC perciò l’AIA viene finanziata dalla FIAT.

Il solito giochino dei vasi comunicanti apparentemente inattaccabile e buono per i meno furbi che, di fronte a questa prova incontrovertibile, non possono nutrire dubbi sul fatto che gli arbitri abbiano un occhio di riguardo per la Juventus, emanazione diretta della società madre.

Negare che la FIAT sia lo sponsor della FIGC?
Non avrebbe senso, non son solito cavalcare sciocchezze. Allo stesso tempo, però, trovo intollerabile dover ascoltare e leggere ogni sei mesi di questa stupidata.

Chi dovrebbe rispondere?
Ovviamente l’AIA che, di fronte alle bufale od alle ricostruzioni fantasiose, ha due strade da percorrere:
A – dimostrare pubblicamente che si tratta di una falsità;
B – dimostrare pubblicamente che si tratta di una falsità.

Sono uguali le ipotesi prospettate?
Già. Nel mondo della comunicazione globale e social, un’associazione di primaria importanza dovrebbe utilizzare questi canali per scrollarsi di dosso queste chiacchiere, semplicemente mettendo in evidenza ciò che è noto a chi non corre dietro a bufale o scandali inesistenti.

Niente da fare, l’AIA tace. I social sono mezzi buoni per la propaganda autorefenziale, spesso incentrata sulla persona del presidente.

Esempi.

Due giorni fa l’AIA, via Twitter, si è prestata alla propaganda filogovernativa per evidenziare una novità epocale che, in realtà, non sposta di un centimetro la disciplina in merito alla questione DASPO per chi si renda colpevole di atti di violenza nei confronti degli arbitri.

Ho ritwittato quel post per far emergere il chiaro obiettivo della dirigenza attuale: esaltare delle norme punitive che, in realtà, esistevano già.
Il giorno dopo l’AIA ha rimosso il tweet sostituendolo con altro identico:

Ciò per evitare, ovviamente, che potesse emergere (perlomeno tra i fedelissimi) la possibilità di aver enfatizzato il nulla col solo scopo di alimentare il culto della personalità vantandosi di un risultato concretamente inesistente.

Già, perché in realtà il DASPO esiste da 30 anni, era ed è applicabile a chiunque si renda colpevole di atti di violenza nel corso di eventi sportivi di qualsiasi tipo.
Non a caso, infatti, ci sono decine di esempi nel passato più o meno recente (e ben prima dell’approvazione di questa ridondante norma) di DASPO applicati nei confronti di persone colpevoli di aggressioni agli arbitri. Di seguito alcuni esempi:
cinque anni di DASPO ad un dirigente, 3 dicembre 2014 (quattro anni e mezzo fa)
Due anni di DASPO per un calciatore, 9 maggio 2015
Tre anni di DASPO in Sardegna, 11 maggio 2016
Due anni di DASPO in Puglia, 16 aprile 2011

In sintesi si tratta di un’attività meglio nota come propaganda.
Anche perché gli arbitri non hanno bisogno di veder puniti i loro aggressori, hanno bisogno di andare in campo senza il timore di essere aggrediti. Il DASPO è una conseguenza ma la prevenzione è altro, non la punizione. Bene la punizione (e ci mancherebbe) ma preferirei che i miei colleghi arbitri possano tornare a casa senza aver preso legnate.

Torniamo al punto.
Purtroppo la comunicazione dell’AIA, gestita come peggio non potrebbe, lascia che queste bufale continuino a girare, alimentando un clima di sospetto che imbarbarisce ulteriormente l’ambiente in cui si opera, soprattutto nelle categorie inferiori, quelle in cui i giovani arbitri rischiano ogni volta che scendono in campo.

Nulla di tutto ciò, i profili social dell’AIA servono per pubblicare foto autoreferenziali in occasione della finale di Baku in Europa League:

39 persone hanno apprezzato questo post, un successone.
Vabbuò…

Torniamo alla questione in oggetto, la FIAT.
Possiamo negare che la FIAT sia sponsor della FIGC e, pertanto, indirettamente anche dell’AIA?
Assolutamente no, sarebbe sciocco negare ciò di cui tutti possono essere certi solamente guardando il sito ufficiale della FIGC.

Ma mi sorge un dubbio: siamo sicuri che qualcuno, prima di buttarsi anima e corpo nelle polemiche social, abbia perlomeno dato un’occhiata alla pagina della FIGC?

Già, perché guardando la pagina della FIGC scopriamo tanti piccoli particolari. Nulla di sconvolgente, sia chiaro, ma che smontano con una semplicità quasi fanciullesca tutte le chiacchiere in merito alle sponsorizzazioni.

Prendiamo in esame, dunque, la pagina dei partner della FIGC:

Solo una parte degli sponsor, sono molti di più (e per fortuna, dato che la Federazione raccoglie risorse per tutti, anche per chi si diletta in terza categoria, spesso utilizzando come sacco d’allenamento l’arbitro di turno…).

Naturalmente le polemiche periodiche si concentrano sulla FIAT e sulla federazione, sugli arbitri e su non troppo nascoste accuse di avere un occhio di riguardo per chi paga.

Ebbene, basta approfondire un attimo la ricerca (ma giusto un minimo, quel che sarebbe sufficiente per capire il significato del termine “cretinate”) per rendersi conto di alcuni particolari interessanti:

Prima immagine: sito FIGC.
Seconda immagine: sito ufficiale del Napoli.
In comune hanno l’Acqua Lete come sponsor. Ed attenzione: non si tratta di sponsor marginale, sono parecchi anni che la nazionale è seguita da questo marchio. Ed anche il Napoli.

Altro esempio:

Prima immagine: sito della FIGC.
Seconda immagine: sito ufficiale dell’Inter.
Terza immagine: sito ufficiale del Torino.
Hanno tutti in comune lo sponsor FrecciaRossa, non esattamente una società di valore marginale.

Ancora un esempio, questo importantissimo:

Prima immagine: sito FIGC.
Seconda immagine: homepage del sito del Milan.

Siamo di fronte al medesimo sponsor tecnico, la Puma. E si tratta di tanti, tanti, tantissimi soldi che vengono versati ogni anno dalla casa di abbigliamento sia al Milan che alla Nazionale Italiana.

E dunque?
La sintesi è che la Federazione e tutte (o quasi) le grandi società hanno in comune alcuni sponsor perché il mondo del calcio è una grande vetrina che attira gli investimenti delle grandi aziende che cercano attraverso le partnership di aumentare ricavi e guadagni. Non c’è nulla di strano, nulla di scandaloso, nulla di nemmeno latamente inaccettabile.
Ma davvero pensate che, se qualcosa di poco chiaro esistesse realmente, le “altre” società avrebbero accettato supinamente una situazione anomala?
Ovviamente è fuori discussione, le società avrebbero creato un caos senza precedenti.
Attendo già l’eccezione: “eh ma la Juventus controlla tutto, le altre società non hanno la forza per opporsi!”. Nulla di più falso, come dimostrato recentissimamente in merito alla questione della SuperLega Europea:

Le società, per tutelare i propri interessi, non hanno problemi a “mettersi di traverso” (e ci mancherebbe altro), davvero pensate che sarebbero silenti di fronte ad una situazione anomala?
Suvvia, cerchiamo di essere seri.
E di seguire persone credibili, non personaggi mediocri alla ricerca di click, visibilità, fidelizzazione…

57 commenti
  1. Attilio
    Attilio dice:

    Ciao Luca! Una curiosità: nella tua carriera arbitrale hai mai diretto, o sei mai stato designato come quarto ufficiale di gara, in una partita del Messina?

  2. Giuseppe Pinto
    Giuseppe Pinto dice:

    Caro Luca,
    non so se lo sai ma questa pagliacciata della sponsorizzazione nasce all fine del 2013 grazie ad un articolo di Tommaso Lorenzini il quale affermava che gli arbitri costavano alla FIGC 5 milioni all’anno e che la Fiat sponsorizzava quest’ultima per 3 milioni all’anno, ergo senza la sponsorizzazione ci sarebbero state molte difficoltà a pagare gli stipendi degli arbitri.
    Purtroppo per Lorenzini le spese per gli arbitri ammontavano a 44 milioni ed il fatturato della FIGC era di 181 milioni ( i dati sono relativi al bilancio del 2012) ( in parole povere la sponsorizzazione della Fiata copriva una piccola parte delle spese per gli arbitri ed una parte infinitesimale delle entrate della FIGC) per di più oltre alla Fiat c’erano altri 18 sponsor.
    Eppure questa cretinata viene tirata fuori puntualmente dai soliti noti…

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Precisazione.
      La sponsorizzazione della FIAT non copriva e non copre un singolo centesimo delle spese arbitrali della CAN A, spese che vengono pagate dalla Lega Serie A.

    • Giuseppe Pinto
      Giuseppe Pinto dice:

      quindi se prima la sponsorizzazione Fiat copriva le briciole adesso neanche quelle.. e adesso chi glielo dice ai complottisti di professione?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Ho chiesto sui social l’opinione delle persone che interagiscono con me proprio per capire quale fosse il sentimento “diffuso”.
      Per ora non mi esprimo, ci sono troppi aspetti non delle tutto chiari e nei prossimi giorni ne sapremo di più.

  3. Alessandro
    Alessandro dice:

    Buongiorno, le volevo chiedere un commento sulla partita di ieri Italia-Spagna U21. Da una parte ho visto un arbitraggio poco coraggioso con molti interventi che avrebbero meritato provvedimenti già nel primo tempo (da una parte e dall’altra a dispetto del tifoso ottuso); dall’altra ero fra l’imbarazzato e il disperato nell’ascoltare i commenti di giornalisti terribilmente faziosi (capisco l’amore patrio ma c’è un limite che si chiama onestà intellettuale) e ignoranti (almeno due volte hanno dichiarato che era inconcepibile che un giocatore assistito dai sanitari non uscisse dal campo dimenticando che non è obbligatorio se lo stesso ha subito un fallo poi sanzionato con cartellino). Mi chiedo come si possa essere ottimisti su un miglioramento culturale se mancano le basi di oggettività e competenza… Al di là dell’amarezza, questa è solo la mia opinione e la ringrazio per la disponibilità e chiarezza!

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      L’arbitro è stato mediocre, inutile nasconderlo: in 90 minuti non ho capito minimamente la linea adottata, ho avuto troppe volte la sensazione che andasse “a braccio”.
      Sulla mancanza di conoscenze ormai sono quasi alla disperazione: durante la partita abbiamo sentito una serie di affermazioni agghiaccianti. Tu te ne sei accorto, il problema è che migliaia di persone hanno assorbito informazioni false prendendole per vere. Fin quando non tornerà un minimo di meritocrazia, non vedo speranze concrete…

    • maurizio
      maurizio dice:

      Non avevo messo nessun commento, perchè non ho visto nessun articolo tuo sulla manifestazione. Concordo pienamente con il giudizio di Alessandro: telecronaca di una faziosità imbarazzante. Per tre volte ci si è lamentati che il giocatore infortunato non è uscito dal campo e via di seguito. senza parole.

  4. maurizio
    maurizio dice:

    Buongiorno.
    La cosa che più mi fa rabbia (per modo di dire…) è proprio questa.
    Tu cerchi di spiegare un fatto, cerchi di dare informazioni così che la gente capisca che non c’è nulla di male se la Fiat sponsorizza la FIGC, Così come non c’è nulla di male se la TIM sponsorizza il campionato di serie A, o GAZPROM sponsorizza la Champions.

    Ma… niente da fare, anche tu vieni catalogato come servo dei padroni, servo del potere. A nulla sono serviti mesi di analisi dei casi da moviola nei quali ha dimostrato la tua imparzialità, “andando contro” ora alla Juve, ora al Milan, ora al Napoli e tutte le altre, nessuno escluso.
    A cosa servirebbe, per queste persone, se l’arbitro avesse la possibilità di spiegare le proprie decisioni? Solo ad aumentare le polemiche.

    Esco dall’argomento base.
    Qualche giorno fa è stata pubblicata l’intervista a Mazzoleni.
    Lui è stato onesto. Se le cose che ha detto lui le avessero dette Insegne, Capello, Delpiero e tanti altri, tutti avremmo detto che avevano personalità e che finalmente qualcuno rompeva il muro di omertà. Ma Mazzoleni è un arbitro.
    Sul sito sportmediaset, nella rubrica “cuore tifoso Napoli” un giornalista si permetteva di scrivere questo: “Non si offenderà Paolo Silvio se in seguito ai tanti errori commessi in carriera, dalla finale di Supercoppa a Pechino, con l’espulsione ancora indecifrabile di Pandev, ai rigori concessi, passando per i cartellini gialli eccessivi, per non parlare del rosso a Koulibaly in seguito ai buu razzisti a San Siro e le decisioni più che dubbie, nemmeno il 99,9% dei napoletani abbia grande empatia nei suoi confronti.”
    Un giornalista.
    Ed il sito pubblica, senza problemi.

    Cambiamo ancora, notizie fresche.
    Sarri allenatore della Juventus. Non bastano le parole di questi pseudo giornalisti, ci si deve anche mettere un sindaco.

    Sono disgustato. E poi, questi, sono gli stessi che fanno le morali ai giocatori che simulano o a quelli che protestano troppo in campo?
    Ma veramente è così difficile capire che questi atteggiamenti, queste parole non fanno altro che alimentare il focolaio della stupidità e della violenza che poi, quando raggiungono l’apice, si trasformano negli incidenti di Milano o fatti simili?

    E noi pretenderemmo di poter ‘vendere’ all’estero a cifre simili a quelle della Premier il nostro campionato? E chi lo compra un campionato che la maggior parte degli stessi protagonisti dichiara falsato o truccato?

    quasi quasi inizio a seguire l’ippica…..

    • maurizio
      maurizio dice:

      …però femminile….
      tra poco inizia il sand volley 4×4. In campo ci saranno alcune ragazze che giocano tra A1, A2 e Beach. Al di là delle battute idiote, è davvero bello da vedere…

  5. Diego
    Diego dice:

    Caro signor Marelli come molti utenti le hanno già fatto notare , io il nesso tra Lete ed il Napoli o Trenitalia ed Inter non lo trovo … mentre tra Fiat e Juve è evidente e non mi dica che questo non è un conflitto di interessi… ma si è forse dimenticato anni addietro che il Signor Collina fu rimosso dal suo incarico federale solo perché aveva come suo sponsor personale Opel che all’epoca era main sponsor del Milan ? Allora premesso che seguo il calcio è come appassionato spero sempre che gli errori siano in buona fede , però secondo me per evitare strane congiure e inutili (a suo dire ) sospetti bisogna creare una legge affinché soggetti proprietario di grandi Holding (come exor) non possano più in futuro sponsorizzare la Figc… semplice se poi i conflitti di interesse dobbiamo vederli solo quando ci conviene vabbè allora …

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      E che c’entra?
      La vicenda di Collina era molto differente perché un arbitro (non la federazione) aveva stretto un accordo con il main sponsor di una società.
      Ed infatti, se ben ricordi (e se vuoi ricordare tutto e non solo che fa comodo) Collina mantenne l’impegno con la casa automobilistica e si ritirò dall’attività.
      Ora, se volete andar dietro a queste cretinate paragonando episodi completamente differenti, siete liberissimi di farlo ma ti lascio una domanda: per quale motivo, se questa sponsorizzazione favorisce una squadra, allora anche altre società non si muovono per una sponsorizzazione della Federazione? Sarebbe così semplice in un momento nel quale la FIGC ha bisogno di soldi…
      Evidentemente perché non interessa come marketing, non certo perché ciò sia impedito da un regolamento.
      Impediamo questa sponsorizzazione, poi impediamo le sponsorizzazioni multiple, poi impediamo ancora qualcos’altro e, tra cinque anni, ci giochiamo il torneo dei bar contro la Birmania…

  6. ilpugliese
    ilpugliese dice:

    Il problema di fondo è purtroppo sempre lo stesso:
    se l’AIA iniziasse a far sentire la sua voce magari qualcosa cambierebbe…
    E comunque chi ostacola i proprietari cinesi dell’inter a fare magari un’offerta maggiore della fiat per sponsorizzare le loro proprietà?
    La verità, purtroppo, è che questo tipo di complotti in italia ci saranno sempre perchè l’italia è popolata da una marea di “fessacchiotti” che sono sempre pronti a credere a questo tipo di scemenze.
    Dico purtroppo perchè tutto questo non è limitato al solo mondo del Calcio ma bensì ad argomenti che sono molto più importanti!

  7. Rosario
    Rosario dice:

    C’é una sostanziale differenza, da una parte frecciarossa,lete, puma sono semplici sponsor di aziende che fanno i propri interessi attraverso la pubblicizzazione del marchio, dall altra parte fiat, un marchio che non sponsorizza ma é propruetario della squadra di cui é sponsor… Credo non sia difficile da capire la differenza… Ci hai provato, e tanti fessacchiotti hanno pure abboccato ?

  8. Michele Guarracino
    Michele Guarracino dice:

    Salve se ho capito bene si sta provando a paragonare la Fiat a Lete, Ferrovie dello stato e Puma……ma stiamo scherzando!!!
    Concordo sul non vedere il marcio ovunque ma da qui a provare a buttare tutto in caciara!!!

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      La caciara è generata da persone come Lei che non comprendono che lo sponsor tende a far conoscere il marchio. Che una società faccia parte della medesima holding (no, FIAT NON è proprietaria della Juventus) non c’entra assolutamente nulla. L’obiettivo è sponsorizzare una federazione ed una squadra. Fine.

  9. Tiziana
    Tiziana dice:

    Ma alla fine di tutto, davvero si pensa che gli arbitri vadano in campo con la direttiva di favorire la juve, solo perchè una certa parte di soldi destinati alla loro associazione proviene da uno sponsor legato alla juve? davvero un arbitro al momento di assegnare o meno un rigore a favore o contro la juve pensa “ok mi paga la fiat, allora non dò rigore contro/ dò rigore a favore”…? Ma fate i seri va! L’arbitro in campo credo pensi a tutto tranne ai soldi.

    • gaetano
      gaetano dice:

      Marelli qualcuno lo pensa perche non piu tardi di 10 anni fa la classe arbitrale è stata pescata con le mani nella marmellata,quindi è inutile che facciamo finta di niente.Non parliamo di una classe professionistica immacolata

    • maurizio
      maurizio dice:

      Bel colpo!
      Adesso nessuno ti risponde più.
      Perchè questa risposta non se l’aspettava nessuno. Adesso, prima di gridare allo scandalo, sono costretti a pensare con la propria. E questo, per molti, è un problema.

    • sal
      sal dice:

      grande risposta, che dovrebbe finalmente zittire tutti questi geni del crimine. Ma purtroppo ho la sensazione che quando svegli una persona riportandola alla realtà quella si incazza perché non lo hai lasciato nel suo mondo dei sogni…

    • Davide
      Davide dice:

      Un paio di cose che mi sento di aggiungere. Andrò un po’ lungo, me ne scuso in anticipo.
      La prima, è che un arbitro deve vedere, valutare e decidere, ha 1-2 secondi di tempo per farlo. Si trova in campo largo e con tanti giocatori (chi non ha mai arbitrato non ci pensa, ma il campo è largo, e le cose “interessanti” è vero che tendono ad avvenire nei pressi del pallone ma non è detto che sia sempre così, è richiesta una percezione periferica pazzesca), in uno sport dove è ammesso il contatto e quindi, pur avendo un regolamento a guidarlo, gli tocca caricarsi la responsabilità della discrezionalità. Tutto questo in un contesto raramente collaborativo: i giocatori sono allenati a provare a fregarlo e gran parte del pubblico lo vede come un asino mandato lì a far danni. Bene, in un contesto del genere uno non ha nemmeno tempo di stare a pensare anche a chi sponsorizza l’Associazione.
      La seconda è la questione se un arbitro abbia o meno delle simpatie per qualche squadra. Bene, che le abbia è pressoché certo: uno diventa arbitro perché gli interessa il gioco del calcio, altrimenti mai gli verrebbe in mente una cosa del genere, e si diventa tifosi da bambini, mentre si diventa arbitri non prima dei 16-17 anni di età. Chiaramente, finché uno arbitra nelle varie categorie dilettanti, importa gran poco se tiene la Juve o l’Inter o la Roma. Per chi arriva a dirigere in B e poi in A, continua a importare niente, per via del punto precedente: prima di arrivare lì uno ha diretto centinaia e centinaia di gare nelle serie minori, in cui ha sbagliato, si è corretto, ha affinato la propria professionalità e via dicendo, insomma si è allenato a “ragionare da arbitro”. Uno è talmente condizionato verso il fine di arbitrare bene che proprio se la dimentica la sua eventuale simpatia calcistica verso questa o quell’altra squadra.
      Ogni arbitro merita rispetto, a partire dall’esordiente che magari sta “andando in barca” e non ci sta più capendo niente in campo, su su fino al grande arbitro che sta dirigendo la finale di Champions. Chi non lo ammette, provasse prima ad arbitrare anche solo per una mezz’oretta.

    • Davide
      Davide dice:

      Per forza, è vita vissuta, anche se ormai lontana nel tempo. Poi, per un paio di motivi (uno è la poca chiarezza dell’AIA nei rapporti personali verso i suoi tesserati, problema che par di capire ci sia ancora adesso, l’altro è che avevo anche altri interessi anche solo in ambito sportivo, ed il primo ha aiutato il secondo), pur avendo iniziato ad arbitrare da molto giovane, me ne andai ancora giovane. Ma fu un rapporto coinvolgente, per quanto breve.
      Oggi a volte provo a spiegare queste cose quando ci si ritrova tra amici, se capita di parlare di calcio (e parlando di calcio prima poi agli arbitri ci si arriva).

  10. Francesco
    Francesco dice:

    Buongiorno.
    Sapevo che i soldi che vengono elargiti agli arbitri come compenso ( Serie A/B/C) e come rimborso spese ( tutte le altre categorie) venivano finanziati annualmente dal CONI. Essendo il CONI un’ente governativo lo stesso viene sostenuto dai contribuenti Italiani.
    Quindi gli arbitri di calcio vengono indirettamente “pagati” dai contribuenti. Negli anni queste somme grazie alla spending rewiew si sono ridotte e l’Aia è stata costretta a cercare sponsorizzazioni ,tramite la FIGC, per poter mantenere inalterato il proprio budget annuale, non tagliando raduni ed incontri vari. Questa è la storia che mi hanno raccontato.
    A consuntivo l’Aia e gli arbitri non sono pagati dalla FIGC bensì dal popolo italiano.
    Potrebbe confermare?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      No, non è così.
      Il CONI riceve dallo Stato, ogni anno, una certa somma (a cui si aggiungono sponsor, attività di autofinanziamento ecc.) e la distribuisce alle varie federazioni. La FIGC, pertanto, riceve una certa cifra che utilizza anche per pagare gli arbitri. In particolare paga direttamente quelli delle categorie dilettantistiche, le somme agli arbitri della Serie A e della Serie B vengono pagate dalle Leghe di riferimento.
      Sul resto è vero, ci sono stati tagli enormi alle spese (un esempio: nei primi anni 2000 i raduni della CAN A/B duravano tra i 9 ed i 12 giorni, oggi sono 5).
      Sulla questione “arbitri pagati dal popolo italiano” è un’espressione che non ha senso dato che stiamo parlando di ragazzini di 14/17 anni che portano a casa 30 euro lordi. Inutile anche solo discutere di un’affermazione di tale pochezza, soprattutto considerando che il calcio genera ricchezza dato che il giro d’affari rappresenta la quinta “industria” italiana, con conseguenti introiti per le casse dello Stato che restituisce solo una frazione di ciò che incassa.

    • Francesco
      Francesco dice:

      La mia affermazione che definisci di tale pochezza, non era un’affermazione ma una semplice domanda di chiarimento. Un chiarimento che è signigicativo. Perché molto spesso si sente dire nei campi gli arbitri vengono pagati dalla lega, quando in alcune categorie non è cosi. Giusto per precisare i 30 non sono lordi ma netti. Giusto per precisare volevo delucidazioni in merito e non volevo ne attaccare ne offendere nessuno. Giusto per precisare i 30 netti per una gara di settore Giovanile secondo me è un compenso giusto, che aumenta in base ai km e che può arrivare anche a 140 euro. Certo da precisare che il rimborso comprende le spese per sopraggiungere il luogo della gara. E pensp proprio che il tuo “lordi sia riferito a questo”.
      Non riesco a capacitarmi invece dei “compensi” per la diaria ed il chilometraggio che viene rimborsato agli arbitri nazionali fino alla Serie C. Forse vado fuori tema, ma è giusto per precisare

    • Francesco
      Francesco dice:

      Sull’espressiome “arbitri pagati dal popolo “, era semplicemente difensiva nei confronti degli stessi, per scrollarsi questa cattiva diceria di “arbitri pagati dalle società “. Peccato ci speravo a da quanto apprendo mon e cosi…

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Ho scritto (e ribadisco) che quell’affermazione è di una pochezza imbarazzante. Evidentemente, se volevi esprimere un concetto positivo, ti sei espresso male.
      Le diarie sono tutte al lordo perché comprendono le spese di viaggio.
      I 140 euro che citi esistono ma non credo che ci sia mai stato un caso in cui si sia arrivati a tale cifra, soprattutto perché viene espressamente raccomandato di mandare gli arbitri entro un raggio limitato per non gravare troppo sulle spese di trasferta.
      Il rimborso chilometrico, fermo a 0.21 (o pochi centesimi in più) è senza alcun senso, sono valori da terzo mondo e fermi da vent’anni.

  11. Dario Testaverde
    Dario Testaverde dice:

    Caro Luca Marelli,
    Da Juventino ero a conoscenza di quanto da Lei trattato, così come della sponsorizzazione di Euro Vita sulla casacca degli arbitri. Purtroppo il fascino del complotto è irresistibile ai più, specialmente se giustifica il proprio insucesso (o quello della propria squadra). Ad ogni modo colgo l:occasione per ringraziarLa del Suo interessamento e approfondimento sulla questione. Cordiali Saluti.

  12. Vincenzo
    Vincenzo dice:

    Salve,

    mi permetto di farle notare che le proprietà di Lete e SSC Napoli non coincidono (non conosco la situazione patrimoniale di Trenitalia e Internazionale FC), mentre la proprietà FIAT e quella di Juventus si (EXOR). La differenza è sostanziale: parliamo in un caso di due soggetti indipendenti e dall’altro dello stesso soggetto che è da un lato proprietario di una squadra di calcio e dall’altro sposorizza l’organo che regola la competizione a cui suddetta squadra partecipa.

    • Giampaolo
      Giampaolo dice:

      Nel caso di Napoli, Inter, Milan e Torino è come se un ladro andasse al supermercato con una maglia Lete/Trenitalia/Puma e tempo dopo entrasse un altro soggetto con quella maglia.
      Nell’altro caso è come se un ladro entrasse al supermercato con la maglia Fiat e tempo dopo rientrasse lo stesso ladro.
      Chiaramente, in questo caso, tutti vorrebbero che venisse accusato.
      Non mi sembra difficile.

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