Primo turno Champions League: il dubbio di Napoli, l’errore di San Siro

Primo turno interessante in Champions’ League, con alcuni episodi che mettono in evidenza che anche in Europa il VAR può fare la differenza e che, soprattutto, l’utilizzo della tecnologia si presta alle medesime polemiche a cui siamo abituati in patria. Non solo Napoli: episodi particolari ed uso discutibile anche a Londra, Dortmund, Milano.

Chelsea – Valencia 0-1, arbitro Cakir (Turchia)

L’episodio di cui si discute (e che avrebbe sollevato un polverone non proprio banale se il Chelsea non avesse fallito la trasformazione) al minuto 80.
Su calcio d’angolo Tomori salta più alto di tutti e devia il pallone verso la porta. Il pallone viene intercettato da Wass del Valencia:

Cakir lascia correre (difficile avere certezze in episodi come questo, soprattutto con una visuale non perfetta) e viene richiamato dal VAR Kalkavan dopo una trentina di secondi.
Dopo la “on field review” Cakir decide di assegnate il calcio di rigore al Chelsea.
La scelta è molto, molto al limite: il braccio di Wass è leggermente aperto ma, vedendo le immagini, pare un movimento molto naturale. Il rigore, oggettivamente, ci sta (e ne vedremo tantissimi di questo genere, perlomeno in questa stagione) ma è veramente complesso cogliere un movimento innaturale.

Borussia Dortmund – Barcellona 0-0, arbitro Hategan (Romania)

Poco da dire sul rigore assegnato al Borussia Dortmund: un’ingenuità di Semedo ben colta dal direttore di gara rumeno.
Più difficile spiegare quanto accade al momento del tentativo di trasformazione. Hategan catechizza per venti secondi circa il portiere del Barcellona Ter Stegen, raccomandandosi di mantenere almeno un piede sulla linea di porta al momento della battuta.
Poi, sul tentativo di trasformazione di Reus:

Ter Stegen è abbondantemente con entrambi i piedi oltre la linea di porta, i giocatori del Borussia Dortmund sono tutti fuori area mentre almeno tre difensori del Barcellona sono già all’interno.
A cosa serve raccomandarsi per un mezzo minuto con il portiere per poi lasciar correre un calcio di rigore parato in modo palesemente irregolare? Sappiamo bene il motivo per cui ci sono queste raccomandazioni: perché, dallo scorso giugno, l’IFAB ha reso esecutivo il regolamento in merito, espressamente richiamando l’uso del VAR in casi del genere, la ripetizione del calcio di rigore e l’ammonizione (perlomeno durante i tempi regolamentari) del portiere.

Tutto ciò lascia molto perplessi perché non ci sono margini di dubbio: il rigore andava ripetuto. Si può anche assolvere, con buona dose di bontà, il secondo assistente Gheorghe ma il VAR Marciniak che stava facendo? Spiace dirlo ma il polacco, fino a qualche anno fa uno dei più affidabili arbitri europei, sembra ormai del tutto perso, sia in campo che davanti al VAR. Questo errore è oggettivamente inescusabile.

Inter – Slavia Praga 1-1, arbitro Buquet (Francia)

Il francese Buquet non rientra certo tra i miei “preferiti”. Ciò non mi impedisce di affermare, però, che ieri sera ha ben diretto a San Siro, mantenendo lucidità anche in un episodio che avrebbe potuto cambiare il corso della gara.

L’episodio avviene al minuto 54.
Su una ripartenza dello Slavia Praga Asamoah commette un chiaro fallo su Traorè:

Buquet era un po’ lontano dall’azione (ma è giusto così, in questa zona di campo ci sono assistente e quarto ufficiale che possono aiutarlo), fischia immediatamente ed estrae il cartellino giallo nei confronti del difensore dell’Inter.
Pochi secondi di attesa e poi il VAR Letexier richiama il collega alla “on field review” per valutare un possibile fallo grave di gioco, con conseguente trasformazione del cartellino giallo in espulsione:

La “on field review” è totalmente fuori luogo.
Il fallo di Asamoah è certamente imprudente ma è palese che il difensore sia andato alla ricerca del pallone, forse anche sfiorandolo con la punta del piede. Certamente è vero che il ginocchio sinistro di Traoré rischi una torsione pericolosa ma fa parte del gioco. Per quanto si possa discutere della gravità del fallo, di certo non siamo di fronte ad un chiaro ed evidente errore: è una valutazione soggettiva, non certo una scelta che possa anche solo avvicinarsi ad un episodio da VAR. Buquet mostra grande fermezza ed evita di cadere nell’errore di espellere Asamoah: giallo corretto, non ci sono gli elementi minimi per la vigoria sproporzionata.

Al minuto 63 lo Slavia Praga segna la rete del momentaneo vantaggio con Olyinka, lesto a ribadire in rete un tiro di Zeleny respinto da Handanovic:

Questione di centimetri ma la rete è regolare: è Brozovic a tenere in gioco Olyinka. Il centrocampista dell’Inter, infatti, tiene in gioco l’avversario con le gambe.

Napoli – Liverpool 2-0, arbitro Brych (Germania)

Che Brych non mi piaccia per nulla è risaputo.
Ieri sera ha semplicemente confermato (episodi a parte) la personale sensazione: non si capisce mai quale sia il metro di giudizio, non ammonisce in circostanze chiare e poi sanziona disciplinarmente interventi molto più leggeri (esempio: Milner), ogni tanto fischia, ogni tanto lascia correre. In tutta franchezza ho smesso da parecchio tempo di comprendere quale sia la strategia di Brych in campo.

Al minuto 53 Insigne calcia verso il centro dell’area ma il suo cross viene deviato in calcio d’angolo da Alexander-Arnold. L’attaccante del Napoli (e non solo lui, per la verità) protesta con Brych chiedendo il calcio di rigore per fallo di mano:

Proteste assolutamente infondate: braccio attaccato al corpo, tocco di mano nemmeno lontanamente ipotizzabile come punibile. Se, al contrario, il pallone fosse stato deviato dal braccio destro del difensore, allora il rigore sarebbe stato evidente (aumento del volume, posizione innaturale).

Al minuto 80 l’episodio decisivo della gara.
Sulla parte fascia destra Callejon entra in area di rigore, con un dribbling a rientrare salta Robertson e poi cade a terra:

Brych, vicinissimo, fischia immediatamente il calcio di rigore. Il VAR (Dankert) non interviene e conferma in pochi secondi la decisione dell’arbitro.
In presa diretta e dal campo questo intervento è sempre da calcio di rigore, perché è una dinamica che lascia pochissimi dubbi. Non è certo un caso che anche i telecronisti non abbiano avuto alcun dubbio in diretta per poi esprimere qualche titubanza rivedendo i replay:

E’ un rigore quanto meno generoso.
Callejon, dopo aver portato il pallone sulla sua sinistra, cerca il contatto col difensore e lo trova, approfittando anche del fatto che Robertson non ha avuto la prontezza, una volta vistosi saltato, di ritrarre la gamba sinistra sulla quale l’attaccante del Napoli trova il contatto.

Non è certo una novità che questi rigori mi piacciano pochissimo: è un episodio simile per dinamica a quello accaduto in Benevento-Juventus un paio di stagioni fa e sul quale mi espressi esattamente allo stesso modo.

Come scrissi in quell’occasione, si tratta in entrambi i casi di episodi nei quali un contatto tra i calciatori c’è e, pertanto, il VAR non può intervenire. E non avrebbe potuto intervenire nemmeno nel caso contrario, cioè nel caso in cui l’arbitro avesse lasciato proseguire, perché si sarebbe trattato comunque di una fattispecie soggettiva.

Ultima nota.
Robertson NON doveva essere ammonito. Al di là del fatto che il tentativo di contesa è evidente (pertanto il cartellino giallo avrebbe potuto essere comminato solo in presenza di chiara occasione da rete che non esiste), Callejon si è portato il pallone sulla sua sinistra direzionandolo in uscita dall’area. Oltre a ciò Van Dijk era esattamente sulla traiettoria del pallone, motivo per cui è difficile ipotizzare anche un’azione potenzialmente pericolosa. Escluso, ovviamente, il fallo imprudente, non c’è alcuna base per una tesi del genere.

57 commenti
  1. Sante
    Sante dice:

    Buon giorno Luca,
    Una cosa, mi ricordo che una volta ho letto un tuo articolo in cui dicevi che due episodi di campo, in due partite diverse, non si possono mai paragonare perché non esistono episodi matchabili tra di loro, e che quindi non si può fare l’attività di mettere in parallelo episodi di due partite differenti (o qualcosa del genere, correggimi se sbaglio).
    Ora ho notato però che tu hai messo a raffronto l’episodio di Napoli con quello di Benevento. Dunque sono rimasto un po’ spiazzato…mi puoi aiutare a capire meglio?
    Grazie, Sante dall’Abruzzo

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Ottima domanda.
      Solitamente, nel testo di un commento, si leggono paragoni improponibili (per esempio ho letto spesso paralleli tra l’episodio di Firenze e quello di Madrid che non hanno nulla in comune). Ho sempre detto (e lo ribadisco) che non esistono episodi identici ma, al limite, simili. Per quanto avvenuti in posizione dell’area parzialmente differenti e con disposizione difensiva diversa, gli episodi di Napoli-Liverpool e Benevento-Juventus hanno dei punti in comune e pertanto un parallelismo è possibile.
      Per esempio: alcuni mi hanno proposto paragoni tra l’episodio Callejon-Robertson e Meret-Ronaldo. Io credo che sia di prima evidenza che si tratti di due fattispecie che non hanno nulla in comune. Al contrario lo stesso episodio e quello di Benevento-Juventus hanno dei punti in comune.
      La questione centrale è la seguente: qualche paragone è possibile ma devono essere episodi che possano avere un senso di parallelismo, altrimenti il rischio è solo di ingenerare una colossale confusione.

  2. Tommaso Stefanini
    Tommaso Stefanini dice:

    Salve sig. Marelli:
    Leggevo, nell’occasione del fallo di Asamoah, che ritiene corretto il posizionamento dell’arbitro. In caso parlassimo di un campionato minore (diciamo 2°/3° categoria) un posizionamento del genere sarebbe stato sbagliato no?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Con gli assistenti quella posizione è corretta, senza assistenti si può ipotizzare un movimento meno schematico ma dobbiamo sempre fare i conti con un presupposto: solo in Serie A ci sono mezzi tecnologici di supporto, nelle altre categorie quel che conta è l’occhio umano e la percezione. Per avere una migliore visuale ed una percezione ideale, in talune circostanze l’intuizione fa la differenza. Per tal motivo capita che gli arbitri più dotati possano anticipare quel che potrebbe accadere, assumendo la miglior visuale possibile, magari derogando per una volta al movimento classico sul terreno di gioco.

    • Tommaso Stefanini
      Tommaso Stefanini dice:

      Grazie. Perché in sezione ci continuano a dire a noi “nuovi” che il posizionamento deve sempre essere sull’esterno del campo e di evitare come la peste la zona centrale del campo. Ripeto: a noi “umani” che dirigiamo senza assistenti e soprattutto senza VAR.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Perché è corretto.
      Senza assistenti (ma anche con gli assistenti) nella zona centrale del campo è meglio essere sempre un po’ defilati da una parte o dall’altra, perché il gioco si sviluppa proprio in quella zona. Ciò per evitare, prima di tutto, di essere colpiti fortuitamente dal pallone.

  3. Lorenzo
    Lorenzo dice:

    Se non sbaglio c è stato anche un fallo assassino di un giocatore del valencia su uno del Chelsea intorno al 15mo e se l è cavata solo con un giallo.

  4. Carmine
    Carmine dice:

    Buongiorno Luca,
    Se consideriamo, oltre al contatto pur minimo anche l’intervento irruento e scomposto di Robertson (preda di insulti degli stessi tifosi red sui social), allora perché qui non va usato lo stesso metro di valutazione usato da Rocchi nel contatto-non contatto Meret-Ronaldo nella gara di campionato dello scorso anno? Grazie

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Perché non hanno nulla in comune.
      E credo che, da ora in poi, non pubblicherò nemmeno più commenti del genere perché servono solo a fare una confusione pazzesca. E se non ci si toglie la maglietta da tifosi, non serve a niente commentare a caso solo per cercare di evidenziare incongruenze che esistono solo agli occhi di chi non riesce a capire un concetto BANALE: i due episodi citati non c’entrano NIENTE l’un con l’altro. Ma niente di niente.

  5. Franco
    Franco dice:

    Ciao Luca, e perdona l’invasione di campo. Tu, oggi, in risposta ad una domanda, scrivi che, nell’episodio del rigore in napoli/Liverpool, “Per simulazione NO, un contatto c’è stato e non è vietato cadere a terra.”
    Sono perfettamente d’accordo con te, ma non capisco perché qui sia così mentre, nel cado che ti sottoposi di Skov Olsen, in Brescia/bologna, tu abbia ritenuto corretta la decisione di Rocchi: non ritieni che vi sia stato un contatto?
    In questo caso nulla quaestio, altrimenti non varrebbe più il principio contatto = no simulazione.
    Ovviamente il tutto solo per capire alcune sfumature, e non per assurde rivendicazioni postume che, nella fattispecie, non sarebbero nemmeno giustificate dal risultato finale. Grazie e buona giornata

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Domanda più che legittima.
      Ovviamente conta molto anche la reazione.
      Se Callejon, dopo un eventuale NON fischio, si fosse rialzato protestando, l’ammonizione avrebbe avuto una motivazione. Se, al contrario, un calciatore cade a terra limitando le proteste, allora non ha senso ammonire. Una simulazione vera e propria, cioè per ingannare l’arbitro, si concretizza nel momento in cui non c’è alcun contatto.
      Nel caso di Brescia concordo sul fatto che forse il giallo poteva essere risparmiato per la simulazione perché un minimo contatto c’è stato ma nulla che potesse essere ritenuto punibile.

  6. Federico
    Federico dice:

    Buonasera Luca, non so se scriverai qualcosa riguardo Atletico Madrid – Juventus, è stata una partita bellissima e quando l’arbitraggio è come quello di stasera diventa ancora più godibile. È abbastanza lontano dalla mia idea di arbitro (è molto rigido nei dialoghi coi calciatori, ad esempio), ma stasera Makkelie, a mio parere, è stato strepitoso. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi, grazie.

    P. S. Per rispondere all’utente che chiedeva della retrocessione da Élite a First Group, negli ultimi anni è stato retrocesso il norvegese Moen, dopo aver diretto a Euro 2016 si è completamente perso ed è stato (secondo me giustamente) retrocesso.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Ne ho scritto brevemente questa mattina e l’ho pubblicato una mezz’oretta fa.
      Su Moen hai ragione, non me ne ricordavo. Grazie della precisazione 🙂

  7. Alberto
    Alberto dice:

    Buonasera Luca,
    una curiosità sul gol dello Slavia: è evidente che l’autore del gol è più indietro rispetto alla linea di Brozovic, ma mi domando se è stata valutata anche la linea di Handanovic, che, al momento del tiro, è sicuramente avanti rispetto alla linea di porta. Se quindi per ipotesi la linea di Handanovic fosse più avanzata di quella di Brozovic, l’autore del gol sarebbe comunque in fuorigioco.
    La curiosità è : il sistema computerizzato che valuta le linee del fuorigioco capisce “in automatico” qual è il difensore più arretrato rispetto alla linea di fondo oppure è l’arbitro addetto al VAR che “istruisce” il sistema identificando il difendente rispetto al quale valutare la posizione dell’attaccante ? Grazie

  8. Cesare
    Cesare dice:

    In merito al rigore su Callejon, nell’ipotesi che da regolamento fosse stata prevista la OFR, l’arbitro, avrebbe potuto revocare il rigore e ammonire Callejon per simulazione?

    Ciao e grazie mille.

    • maurizio
      maurizio dice:

      Buongiorno.
      E’ vero che c’è contatto. E’ altrettanto vero che quel contatto non può far cadere una persona. Lui accentua la caduta, quindi simula. Quindi, come a Benevento, io avrei ammonito per simulazione. Naturalmente è solo il mio pensiero, tra l’altro di non-arbitro.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Anche sulla simulazione c’è parecchia confusione.
      A mio parere, e sulla base del regolamento, né quello di martedì sera né quello di Benevento due anni fa sono episodi da simulazione. Semplicemente la scelta migliore sarebbe stata lasciar correre.

    • maurizio
      maurizio dice:

      Io sono per la “tolleranza zero” (esagerato!!).
      Nel senso che una cosa è cadere perchè è la dinamica dell’azione che mi “obbliga” a farlo, un conto è cadere perchè sento un tocco. Son d’accordo che, in linea di massima, in entrambe i casi lasciar correre sarebbe stato l’ottimale. Però sono anche convinto che sia opportuno estendere l’intervento del VAR ed ampliarne l’operatività. Io sono quelli che sono convinti che una chiamata in più è meglio di una in meno…

      🙂

  9. Rocco
    Rocco dice:

    Buon pomeriggio Luca, sono molto lieto che la Sua rubrica si occupi anche delle partite di coppa! Crede di poterlo fare – compatibilmente coi Suoi impegni professionali – per ogni settimana di calcio europeo?
    Una domanda su Brych. Fermo restando che anche a me non ha mai convinto appieno (eccezion fatta per la sua prestanza atletica), vorrei sapere che tipo di “sanzioni” sono previste per un arbitro UEFA Elite che attraversa un periodo di appannamento. In altre parole: è possibile per un arbitro UEFA Elite essere retrocessi a First Category?
    Un caro saluto.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Non abituarti perché non so se riuscirò a farla sempre: il tempo non è tantissimo, la professione non mi lascia tanto spazio in settimana. Vedremo.
      Sì, sono ipotizzabili le “retrocessioni” ma non ricordo un Elite retrocesso negli ultimi 10 anni.

      Ciao.

  10. matteo
    matteo dice:

    Buonasera,
    non ho visto l’analisi del posticipo di Lunedì sera tra Torino e Lecce, mi è sembrato di capire che la direzione dell’esordiente Giua e mi sarebbe piaciuto avere il suo commento.
    Grazie

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Purtroppo non ho sempre tempo in settimana.
      Anche questa rubrica sulle coppe non so quante volte potrà farla, la professione non mi lascia molto tempo libero.
      Giua mi è piaciuto nel complesso, sugli episodi decisamente rivedibile.

  11. Michele
    Michele dice:

    Di solito l’attaccante va a sbattere contro la gamba che fa ostacolo proseguendo la corsa. Quello che infastidisce di più qui è che Callejon si tuffa, si lancia ancora prima di impattare. Poi da vivo effettivamente poteva sembrare rigore. Ma è proprio quella la bravura dei simulatori.

  12. Salvatore
    Salvatore dice:

    Salve Luca, non mi dilungo oltremodo sui convenevoli per il contributo inestimabile che fornisce a chi, da semplice tifoso/spettatore, cerca di capire un po’ di più sul complesso mondo arbitrale e quindi di godersi la partita invece che cadere nella trappola della dietrologia.
    Domanda rispetto alla risposta fornita in precedenza al signor Giuseppe “Ho scritto che un contatto c’è stato, a mio parere non era punibile ma che il VAR non può intervenire perché si tratta di valutazione soggettiva”.
    Sta quindi dicendo che il contatto di per se non proibisce al VAR di intervenire giusto.
    Quindi, implicitamente, anche il VAR non potesse essere sicuri del fatto che il contatto sia stato cercato dall’attaccante napoletano. Giusto o ho capito male io?
    Senza vena polemica, tutt’altro glielo assicuro, credo che la domanda del signore di cui sopra fosse posta al fine di capire: ma se un attaccante simula, in modo non plateale ma comunque dubbio, basta che si ‘faccia toccare’ dal difendente per impedire l’intervento del VAR?
    Dalla sua risposta credo di aver capito che non è così. Scrivo per togliermi il dubbio.
    La ringrazio anticipatamente per la risposta ed è un peccato che non si possano avere le stesse delucidazioni su quotidiani o rubriche televisive al fine di educare un po’ le persone.
    I giocatori del Liverpool non hanno fiatato. Immagino cosa sarebbe potuto succedere in A, magari a fine campionato….

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Esatto.
      E’ chiaro che dobbiamo evidenziare delle differenze: il tuffo di Mertens a Firenze è da VAR perché non c’è stato alcun contatto, il rigore fischiato a Callejon è fischiato per un contatto che Brych ha individuato e che ha ritenuto sufficiente per considerarlo punibile.
      A Firenze, dunque, il VAR doveva intervenire perché Massa ha fischiato un contatto non valutativo ma che non c’è proprio stato: ed ecco che si configura il chiaro ed evidente errore…

  13. Pino
    Pino dice:

    Buon pomeriggio. Se ho capito bene, poiché il contatto c’è stato, il VAR non interviene e quindi fa fede l’impressione dal campo. Mi chiedo, é possibile che sia stata valutata anche la possibile intenzione, di non far passare Callejon, una volta passata la palla? Inoltre vorrei ricordare, a chi ha attribuito la vittoria, solo per il rigore (dubbio, ma cmq anche rigore), che il Napoli ha realizzato il secondo gol, su pressing alto, quando la necessità di far gol, era dalla parte del Liverpool. Ovviamente non rivolto all’ottimo Marelli, dal quale attendo curioso, la risposta che ho rivolto. Grazie

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Esatto: in mancanza di un chiaro ed evidente errore (ed è questo il caso), rimane la decisione assunta sul campo dall’arbitro.
      Per quanto riguarda il resto del commento non mi esprimo anche se una cosetta voglio dirla: da arbitro mi spiace che si parli più del rigore che di altro, da italiano mi prende questo rigore e me lo porto a casa.

    • Pino
      Pino dice:

      Scusa Luca, in merito a questa altra parte che avevo scritto?

      “Mi chiedo, é possibile che sia stata valutata anche la possibile intenzione, di non far passare Callejon, una volta passata la palla?”

  14. Marcello
    Marcello dice:

    Ciao Luca, ma secondo te gli 8 minuti di recupero sono stati corretti? A me sono sembrati un pò esagerati rispetto agli standard utilizzati per recuperare sostituzioni e controlli var

  15. Sergio Franceschini
    Sergio Franceschini dice:

    Per leggere le recensioni sulla serie A non è sufficiente seguirla su tweeter o mi sono perso Io quelle riferite alle ultime partite (3^ giornata)

  16. Schiri
    Schiri dice:

    Ciao Luca, secondo te, rivendendolo (se richiamato) confermava il rigore ? Come avresti deciso te dal campo, e dopo averlo rivisto (se richiamato) un abbraccio..

  17. Antonio
    Antonio dice:

    Ciao Luca, come sempre ti ringrazio per questo lavoro. Una considerazione ed una domanda. La domanda riguarda un episodio che non hai segnalato, cioè il fallo di Coquelin, per cui è stato ammonito, in Chelsea Valencia, e che poteva sembrare da rosso.
    La considerazione riguarda l’ammonizione per il portiere in caso di ripetizione del rigore, secondo me inutile, anche perché si tratta di cm e che spesso neanche ci si rende conto, e troppo penalizzante. Immagina, un portiere che commette un fallo da rigore e viene ammonito e poi espulso per pochi cm con comunque il rigore da ripetere. Ciao e grazie

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Confermo, era nettamente da rosso e, soprattutto, da VAR.
      E sono d’accordo con te in linea generale ma si nasconde un rischio: cioè quello di autorizzare il portiere a parare irregolarmente e più volte senza rischio di sanzione.
      Secondo me sarebbe il caso di ammonire dopo la seconda infrazione: è raro ripetere due volte il rigore e proprio per questo credo che potrebbe essere la soluzione migliore.

  18. Enrico
    Enrico dice:

    Buongiorno Luca,
    dopo aver letto la descrizione del fallo di Asamoah ammetto di essere un po’ confuso, soprattutto mettendo in relazione tale intervento con il fallo commesso da Stepinski in Verona – Milan. Anche quest’ultimo cerca di andare sul pallone e lo sfiora leggermente. Non capisco quindi l’interpretazione del concetto di vigoria sproporzionata: mettere a rischio il ginocchio di un avversario è meno grave per la sua incolumità rispetto a piantare il piede tra spalla e viso? Mi sembrano gravi entrambi, ma forse sto saltando qualche passaggio logico.
    Ti ringrazio in anticipo per l’eventuale risposta e buon lavoro.

  19. Riccardo Maffucci
    Riccardo Maffucci dice:

    Hanno rotto le scatole con questi tuffi. Partita combattuta ed equilibrata e quindi complimenti al Napoli, ma la partita è decisa da un rigore inesistente. Con questo regolamento tra questi interventi e la questione delle braccia i difensori sono troppo penalizzati, sei d’accordo?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Direi che ci sono meno dubbi, rigore. Il difensore allunga la gamba verso l’avversario nel momento stesso del dribbling a rientrare e lo colpisce abbastanza nettamente.
      Diverso, molto diverso da quello di Napoli (per fare un paragone).

  20. Giuseppe
    Giuseppe dice:

    Un contatto tra Robertson e callejon c’è perché quest’ultimo lo va a cercare, non certo per dinamica dell’azione. Questa spiegazione dei mancati interventi del var la trovo veramente senza senso, quindi basta che un attaccante riesca in qualche modo a toccare il difensore per inibire il var? […]

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      L’ultima frase la rivolgi a casa tua a persone che ti stanno vicine. Oppure al bar, non qui.

      Per il resto NON ho scritto ciò.
      NON ho scritto che un contatto CERCATO inibisca il VAR.
      Ho scritto che un contatto c’è stato, a mio parere non era punibile ma che il VAR non può intervenire perché si tratta di valutazione soggettiva.
      E’ italiano, non è difficile.
      Sempre che si abbia la volontà di capire e non di voler insultare, far polemiche pretestuose e non tentare nemmeno di comprendere il significato di parole, frasi, regolamenti e protocolli.

      Saluti.

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