Mondiali 2018: perché il VAR non poteva essere utilizzato per la revoca del rigore su Neymar. E Brych…

Il rigore revocato a Neymar con l’utilizzo del VAR passerà (e, in queste ore, sta passando) come un eccellente esempio del valore della tecnologia.
In realtà si tratta di un grave errore di applicazione.
Sia chiaro: su Neymar non c’era assolutamente nulla di punibile ed l’esito della review ha restituito la verità del campo, portando alla revoca di un rigore totalmente inesistente.
Ma non si può sottacere quel che ripeto da mesi: il protocollo, così come strutturato, non può essere la versione definitiva.

Analizziamo l’episodio passo per passo.
E’ il minuto 66 e Neymar riceve il pallone in area di rigore. Dopo un paio di finte, cade per l’ennesima volta senza aver subito alcuna fallo da parte dell’avversario diretto, in questo caso il costaricense Gonzalez:

Rigore fischiato Brasile 77esimo Gonzalez su Neymar

La prima immagine evidenzia la posizione dell’arbitro Kuipers: oggettivamente perfetta, visuale libera e campo totalmente aperto. Il calciatore del Costarica davanti a lui non rappresenta un ostacolo, come si potrà apprezzare dalle immagini successive.
Al momento del fischio quasi tutti si aspettavano (finalmente) l’ammonizione per simulazione ai danni di Neymar, dopo 156 minuti complessivi nei quali ha passato più tempo a volare per terra che a giocare a pallone.
Mi spiace essere così severo ma un calciatore di questo talento non può pensare di ottenere quel che vuole cercando di trarre in inganno un arbitro, che sia Kuipers o chiunque altro.
Tra la sorpresa generale, invece, Kuipers assegna un calcio di rigore al Brasile, generando le proteste dei calciatori costaricensi.
Proteste del tutto legittime: non c’è assolutamente nulla nel contrasto tra Gonzalez e Neymar.

Il problema nasce successivamente.
Kuipers, una volta accerchiato dai giocatori del Costarica, spiega il motivo per cui è intervenuto per assegnare il calcio di rigore:

Kuipers indica la spinta

Con entrambe le braccia indica la spinta ai danni di Neymar da parte di Gonzalez.
Qualcuno ha ipotizzato che, come prevede il protocollo, sia stato lo stesso Kuipers a chiedere l’utilizzo del VAR. Ciò, evidentemente, non può essere, dato che lo stesso Kuipers appare a tal punto sicuro della propria decisione da mimare anche il gesto punito.
Non solo: dopo 30 secondi di proteste, comunica ai calciatori che i VAR stanno controllando. Il linguaggio del corpo è inequivocabile:

Kuipers indica auricolare per VAR

Con le mani indica l’auricolare, comunicando che, in caso di errore, sarebbero intervenuti dalla sala VAR per procedere alla “on field review”.

Ma il VAR, in questa circostanza, non poteva intervenire.
Ormai sappiamo (per chi vuol capire, ovviamente) che i VAR non possono intervenire nel caso in cui l’arbitro centrale abbia visto personalmente il contatto, valutandolo soggettivamente come meritevole di calcio di rigore.
Ebbene, un contatto c’è ed è esattamente quello che Kuipers ha mimato nell’immediatezza dell’assegnazione del calcio di rigore:

Contatto c'è

Gonzalez appoggia la mano sinistra sul costato di Neymar, per poi ritrarla subito senza trattenere minimamente l’avversario.
Kuipers ha visto questo contatto e lo ha sanzionato: per quale motivo, dunque, i VAR sono intervenuti? Di fatto hanno invaso il campo di interpretazione soggettiva dell’arbitro, portandolo a rivedere la sua decisione. Una decisione basata sull’intensità del contatto che, come ormai sappiamo, NON PUO’ essere posta in dubbio dai VAR.

Torniamo ad un concetto espresso mesi fa, in occasione dell’ormai celebre rigore assegnato da Mazzoleni durante Napoli-Bologna.
Vorrei evitare polemiche sull’episodio: non l’ho scelto perché sia tifoso dell’una o dell’altra squadra, sono allusioni che lascio a persone deboli di intelletto. Lo prendo come esempio perché è l’episodio più simile a quello visto oggi.
Ebbene, tutti ricordiamo che Mazzoleni fischiò un rigore a favore del Napoli per un tocco con la mano di Masina sulla spalla di Callejon:

34esimo rigore su Callejon 34esimo rigore su Callejon caduta

Un rigore totalmente inesistente ma che venne confermato proprio per il concetto espresso precedentemente: il VAR (in quell’occasione Orsato) non poteva interferire con una decisione sull’entità del contatto, visto da Mazzoleni e valutato dallo stesso. In quell’occasione scrissi:

testo

Tesi che confermo anche oggi, nonostante sia stata evitata una clamorosa ingiustizia con una forzatura evidente del protocollo. Nell’interpretazione corrente una valutazione dell’arbitro non può essere posta in discussione.

Perché, poi, nella serata, questa interpretazione di Makkelie (VAR di Kuipers) cozza pesantemente con la scelta di Zwayer (VAR di Brych) che ha ritenuto di non intervenire per sollecitare quantomeno una review su questo contatto:

Rigore Mitrovic 66esimo Lichtsteiner e Schar Rigore Mitrovic 66esimo Lichtsteiner e 2 e Schar

Un gigantesco calcio di rigore negato alla Serbia sul risultato di 1-1 per un doppio fallo di Schar e Lichtsteiner su Mitrovic. Episodio sul quale Brych ha scelto di intervenire assegnando un calcio di punizione a favore della Svizzera. Peraltro, anche in vigenza dell’interpretazione corrente del protocollo, Zwayer non poteva intervenire ma DOVEVA portare il collega alla “on field review“: Mitrovic non ha commesso assolutamente alcuna infrazione, ha solo subito un doppio placcaggio da parte di due difensori svizzeri. Un episodio esemplificativo del concetto di chiaro errore: sanzionato un fallo che non c’è mai stato. E’ un mistero il motivo per cui i VAR non siano intervenuti.
Per completezza: ieri sera ho visto un pessimo Brych dal punto di vista disciplinare con la ciliegina di questo rigore che fatico a giustificare razionalmente. Difficile capire chi possa aver giudicato positivamente la direzione del tedesco in Serbia-Svizzera.

Torniamo per un attimo a Brasile-Costarica.
Una volta visionato al monitor l’episodio, Kuipers non poteva far altro che revocare il calcio di rigore ma è incomprensibile il motivo per cui Neymar non sia stato sanzionato con l’ammonizione per la evidente simulazione, atta a trarre in inganno l’arbitro. Si è ripreso, al contrario, con una rimessa da parte dell’arbitro.

In questo mondiale, purtroppo, stiamo rivedendo lo stesso “film” di Brasile 2014: una pioggia di ammonizioni risparmiate, cartellini rossi trasformati in cartellini gialli non appena possibile (non a caso abbiamo avuto un solo rosso fino ad ora).
La conseguenza è che i calciatori, non essendo stupidi, se ne stanno platealmente approfittando con una serie infinita di proteste, culminate oggi con un atteggiamento totalmente fuori luogo dello stesso Neymar:

Neymar Don't touch

Neymar che, in sostanza, dice per ben due volte all’arbitro di non toccarlo. E che sei, Neymar? Una divinità? Atteggiamento irritante sul quale, oggettivamente, Kuipers non poteva far nulla ma che è diretta conseguenza di un condotta generale (anche dello stesso olandese) volta a tollerare le proteste ben oltre il consentito tanto che, ad oggi, le sanzioni per tali comportamenti sono solo 3 in 10 giorni di mondiali: una di Irmatov in Argentina-Croazia e due ieri a carico del Brasile per Neymar (che ne avrebbe meritato 4 o 5) e Coutinho. Tutto come in Brasile, edizione contrassegnata da direzioni di gara imbarazzanti.
Con tutto il bene che possa volere agli arbitri e ad una professione difficile, questo non è arbitrare ma amministrare. Quante sono, per esempio, le ammonizioni risparmiate per il “segno del VAR“, espressamente proibito dal protocollo (pagina 5)?

protocollo pagina 5

A questo punto si elimini del tutto questo paragrafo che non rappresenta una possibilità ma un obbligo (se è stato inserita la dizione “will be cautioned” e non “could be cautioned” un motivo ci sarà, no?), altrimenti diventa quasi comico appellarsi al protocollo.

Ultima annotazione.
Sono state rese note le designazioni per le gare dei prossimi giorni e, come atteso, è arrivato anche il secondo impegno per la nostra “squadra”: Rocchi, Tonolini e Di Liberatore saranno impegnati nella gara tra le due sorprese della prima giornata, Giappone e Senegal. Non una gara banale: chi vince si qualifica al turno successivo, chi perde rischia seriamente di trovarsi fuori dagli ottavi, considerando i complessi impegni con Colombia e Polonia nell’ultimo impegno. Dimostrazione, se pur ce ne fosse bisogno, di quanto sia stata valutata positivamente la prestazione offerta durante Portogallo-Spagna.
In bocca al lupo!

36 commenti
  1. bruno
    bruno dice:

    Ciao Luca, te lo chiedo qui perché nell’articolo precedente non riesco a postare i commenti. Hai definito come “punibile” il fallo di mani del difensore portoghese contro l’Iran, quindi per te il rigore c’era. La International Board invece la pensa diversamente, ritenendo un errore l’assegnazione del penalty (vedi link: https://www.thetimes.co.uk/article/those-world-cup-var-reviews-in-full-14-decisions-made-mostly-correct-nflnrrv3k ) Che ne pensi? Grazie!

  2. GIORGIO GILIOLI
    GIORGIO GILIOLI dice:

    Buongiorno, dottor Marelli. Come le è parsa la direzione di Cakir, ieri sera? Tecnicamente non ha commesso gravi errori, ma disciplinarmente mi è sembrato estremamente fragile. Mascherano, già ammonito, lo ha seguito per 30 metri reclamando, senza che Cakir facesse niente. È stata una brutta scena, a mio modo di vedere.

  3. Luca
    Luca dice:

    Luca visto che c è un problema tecnico perche non mi fa vedere sull altro post le domande ti scrivo su questo cosa ne pensi della designazione di Skomina( il mio arbitro preferito) per Inghilterra Belgio pensi che possa arbitrare una finale o quantomeno una semifinale

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Designazione che mi lascia un po’ perplesso, in verità: si giocano solo il primo posto del girone e, vedendo il possibile incrocio, potrebbe essere una gara a “ciapa no” per tentare in ogni modo di arrivare al secondo posto. Mi aspettavo un arbitro diverso (tipo Gassama o Brych, destinati a lasciare il gruppo dopo la fase a gironi).
      Non so, scelta criptica. Skomina sta arbitrando bene, lo vedo in semifinale ma bisogna capire questa designazione.

    • Federico
      Federico dice:

      Luca, in tutta sincerità, per quanto sia piaciuto ben poco in Serbia-Svizzera (e per quanto io non sia un suo grande estimatore), non riesco ad immaginare un Brych a casa dopo la fase a gironi. Il comitato arbitrale lo apprezza troppo per non affidargli quantomeno un ottavo di finale.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Può essere.
      Brych non mi è mai piaciuto e l’unica gara diretta è stata un disastro ma, effettivamente, c’è talmente poca qualità arbitrale in questo Mondiale che non escludo un suo nuovo utilizzo “per disperazione”…

  4. Federico
    Federico dice:

    Altro giro di designazioni.
    * Sud Corea – Germania: Geiger
    * Messico – Svezia: Pitana
    * Serbia – Brasile: Faghani
    * Svizzera – Costa Rica: Turpin

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Ottime gare per Geiger e Pitana: confermano di essere due degli arbitri che potrebbero essere presi in considerazione per la finale. Scende Irmatov, sale Faghani, stabile Pitana, in ascesa Geiger.
      La gara più complessa dell’ultimo turno (in generale, non solo per il girone) va proprio all’iraniano: segnale ottimo in prospettiva futura. Occhio perché la Serbia vincente contro il Brasile non è per nulla impossibile. Per Turpin una gara decisiva solo per la Svizzera, a cui basta un pareggio per qualificarsi. In linea di massima saluterà la Russia dopo questa direzione di gara.

  5. GIORGIO GILIOLI
    GIORGIO GILIOLI dice:

    Dott. Marelli, come valuta la prestazione del nostro Rocchi nella sua seconda gara? Chi sono, a suo giudizio, fino al momento i tre migliori arbitri di questo mondiale? Grazie per l’attenzione.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Prestazione impeccabile di Rocchi, certamente tra i primi come rendimento assieme al sempre più costante Faghani (lo rivedremo nella delicatissima e per nulla scontata Brasile-Serbia).
      In ogni caso è ancora presto per esprimersi, meglio attendere almeno la seconda gara di tutti (iraniano compreso).

  6. Luca
    Luca dice:

    Luca, un po’ in ritardo, secondo te il fallo di Boateng sull’ attaccante della Svezia era calcio di rigore assolutamente ma avresti optato per il giallo cioè un intervento genuino o rosso? Grazie

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Rigore e giallo.
      Purtroppo i mille impegni mi impediscono di aggiornare il blog su ogni giornata.
      Vedrò di trovare un po’ di tempo in più per la fase ad eliminazione diretta.

    • Luca
      Luca dice:

      Già per quello che fai dovrebbero farti una statua. Sfido chiunque a fare quello che fai tu combinando tutti i vari impegni.

  7. Luca
    Luca dice:

    Luca ma è possibile che un arbitro convocato per il mondiale non scenda mai in campo? ( ad esempio l arbitro del Panama Pitti che non è ancora sceso in campo).

  8. Federico
    Federico dice:

    Altro giro di designazioni:
    * Danimarca – Francia: Ricci
    * Australia – Peru: Karasev
    * Nigeria – Argentina: Cakir
    * Islanda – Croazia: Lahoz
    Dott. Marelli, a lei se vuole commentare in qualche modo. 🙂

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Grazie, non le avevo ancora viste.

      Ricci per una gara decisiva soprattutto per la Danimarca: gara non facile (sebbene un pareggio basti alla Danimarca per qualificarsi ed alla Francia per arrivare al primo posto), si è scelto un arbitro di sicuro affidamento.
      Karasev per un incontro che conta nulla per il Perù già eliminato e poco per un’Australia che deve vincere e sperare nella vittoria della Francia. Diciamola fuori dai denti e con poco diplomazia: che l’arbitro russo fosse designato era scontato, così come è scontato che la sua avventura terminerà qui. Il suo mondiale sarà quello in Qatar, è stato selezionato per questo grazie alla sua nazionalità. Ma va bene così: sarebbe stato “antipatico” partecipare a mille raduni e ad una “reclusione dorata” di 40 giorni per non scendere mai in campo.
      Cakir è, secondo me, in fase calante da almeno due anni. Partita difficilissima, speriamo bene.
      Dall’altra parte Croazia qualificata ed Islanda che, simpatie a parte, è parsa veramente una squadra di scarso valore. La Croazia giocherà con le riserve, l’Islanda deve vincere con ampio scarto e sperare che la Nigeria non vinca. Sulla carta una gara non particolarmente “tirata”, designazione adeguata (anche se, personalmente, Lahoz non l’avrei nemmeno selezionato per il Mondiale).

  9. Federico
    Federico dice:

    Buonasera dott. Marelli. Volevo un suo parere sulle 4 designazioni comunicate oggi:
    * Uruguay – Russia: Diedhiou
    * Arabia Saudita – Egitto: Roldan
    * Iran – Portogallo: Caceres
    * Spagna – Marocco: Irmatov
    Come va interpretata la designazione dell’uzbeko? Se si segue il criterio delle confederazioni, diciamo che le due partite appetibili erano questa e Serbia – Brasile. Se i nomi in ballottaggio sono il suo e quello di Faghani, probabile che l’iraniano verrà mandato in SRB-BRA perché più convincente e perché l’Iran è nello stesso girone di Spagna e Marocco?
    Secondo lei l’uzbeko avrà una terza designazione?
    Grazie

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Concordo.
      Diedhiou e Roldan andranno a casa dopo la fase a gironi, Caceres ha una gara eccellente (e meritata), Irmatov è stato giudicato positivamente in Argentina-Croazia (arriverà in fondo, son pronto a scommetterci).

    • GIORGIO GILIOLI
      GIORGIO GILIOLI dice:

      Grazie mille. Sul sito Fifa a volte le pubblicano un’ora prima della gara. Pessima l’informazione sul sito Fifa.

  10. Antonio Russo
    Antonio Russo dice:

    Lei dice: “Nell’interpretazione corrente una valutazione dell’arbitro non può essere posta in discussione”. In altre parole nell’interpretazione corrente, la formula “chiaro errore” equivale ad “errore oggettivo”: l’arbitro vede qualcosa che non c’è o non vede qualcosa che c’è e le immagini permettono oggettivamente di smentirlo. Nel caso specifico, essendoci un contatto, pur lieve, non c’è un errore oggettivo.

    Premesso che l’interpretazione corrente è sicuramente quella che lei porta avanti, mi domando se anziché modificare, come lei propone, il protocollo inserendo l’espressione “possibile errore”, che pemetterebbe la review in un numero troppo elevato di occasioni, non sia il caso di mantenere il protocollo così com’è e introdurre una interpretazione più ampia del concetto di chiaro errore, facendovi rientrare casi come quello di Neymar.

    In fondo, lei stesso afferma che “su Neymar non c’era assolutamente nulla di punibile” e “[Neymar]cade per l’ennesima volta senza aver subito alcuna fallo da parte dell’avversario diretto”.
    Si tratta quindi di un errore evidente, anche se non oggettivo. Persino semanticamente, nulla di male a considerarlo un chiaro errore. Starà poi alla squadra arbitrale riuscire a trovare il giusto equilibrio per “restituire la verità del campo” quando possibile ed evitare di vivisezionare ogni episiodio quando invece non necessario.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Concordo.
      Le soluzioni sono due:
      – modificare il protocollo;
      – eliminare la questione della soggettività del giudizio sull’intensità del contatto ravvisato.
      Più facile la seconda, teoricamente, ma ciò aprirebbe la strada ad un ulteriore problema: quando potrà un VAR individuare come chiaro ed evidente errore la valutazione soggettiva di un arbitro?
      Ecco perché, a mio parere, è teoricamente più facile la seconda ma più logica la prima, per eliminare interpretazioni inaccettabili.

    • Alberto
      Alberto dice:

      Ma come si fa a mantenere il protocollo così com’è e introdurre una interpretazione più ampia del concetto di chiaro errore, facendovi rientrare casi come quello di Neymar?
      Se c’è un contatto, allora la review ti costringe a dare il rigore sempre e comunque. A meno di non voler usare la review per giudicare dalle immagini l’intensità del fallo, ma poi apriti cielo.
      Qui l’arbitro ha visto il contatto – che c’era – e ha fischiato, Punto. Doveva essere battuto il rigore. Ha sbagliato il var a intervenire e ha sbagliato doppiamente l’arbitro a tornare sulla sua decisione.
      Idem secondo per Svizzera-Serbia. L’arbitro ha fatto una scelta – sbagliata, ma non importa – a fronte di un contatto. Per me è corretto non cambiare quella decisione. Il VAR avrebbe potuto intervenire se e solo se l’arbitro non avesse visto nulla. Oppure – ed è il protocollo che applicherei io – solo su richiesta dlel’arbitro stesso.

  11. Michele75
    Michele75 dice:

    Buongiorno Luca. Concordo su tutta la linea. Fino ad ora gli arbitri hanno effettivamente deluso( bene,a mio parere solo Rocchi e Faghani). Sulle direzioni con pochissimi cartellini ho il dubbio che sia un input( sbagliato) dato agli arbitri “dall’alto”. Per capire a chi verra’ affidata la finale, aspettiamo le prossime designazioni dato che i favoriti(Irmatov , Kuipers e Skomina su tutti) hanno deluso. Seguiro’ con attenzione anche i Sud Americani Pitana e Roldan che mi sembrano due candidati in ascesa.Mi piace pure Gaiger ma ,a mio parere,il disastro con Panama di qualche anno fa, non gli da’ chance.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Rocchi e Faghani hanno certamente offerto prestazioni di altissimo livello. A mio parere non male nemmeno Skomina. Kuipers abbastanza positivo ma la gestione molto deficitaria di Neymar, delle proteste in generale e quell’assurdo rigore non sono scusabili.
      Sicuramente si tratta di indicazioni più o meno chiare. Questa è la direttiva ma rimango innamorato dell’attività arbitrale. Anche amministrare i condomini è un’attività del tutto rispettabile ma è altra roba…

  12. enzo d'aniello
    enzo d'aniello dice:

    Caro Luca vorrei fare un osservazione generale traendo spunto da quello che hai scritto correttamente sul protocollo e sulle tempistiche di intervento. Fino a metà campionato abbiamo assistito ad interventi su tantissimi episodi (anche forzando il protocollo ) poi si è cambiato registro.
    Se devo esprimere una opinione mi è sembrato, dal punto di vista degli errori corretti, largamente preferibile l’atteggiamento della prima parte. A mio avviso gli errori più gravi sono dovuti ad una certa resistenza da parte degli arbitri italiani a cambiare le proprie decisioni ( e su questo devo dire bravo Rocchi) come se l’ammissione di un errore ne minasse la loro credibilità. Partendo dal presupposto che tutti possono sbagliare, e dando per scontata la buona fede io credo la colpa sia dei media che in alcune occasioni non hanno contribuito a fare chiarezza. Ben venga la centrale VAR, assicurerebbe una omogeneità di decisione, ma il protocollo va assolutamente migliorato.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Ti assicuro che gli arbitri non sono stupidi e sanno benissimo che la televisione vede molto spesso meglio di loro stessi.
      Il problema vero è sempre e solo nel protocollo: scritto male, confusionario, ben poco chiari i concetti alla base della tecnologia. Non si pensi che l’anno prossimo potrà essere molto meglio: il protocollo rimarrà lo stesso con l’ulteriore restrizione della casistica di review.

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