Mondiali 2018, altra serata spot per il VAR ma quanta confusione…

La serata decisiva del girone B ha offerto uno spaccato di quanto sia ormai imprescindibile il VAR ma, d’altro canto, quanta confusione possa ingenerarsi.
Ma iniziamo da un episodio del pomeriggio, durante l’ininfluente Arabia Saudita-Egitto: la (brutta) conclusione del (pessimo) Mondiale del colombiano Roldan.

Arabia Saudita – Egitto 2-1, arbitro Roldan (Colombia)

Già la designazione in sé lasciava presagire che, per il colombiano, il Mondiale si sarebbe concluso con l’ultima gara del girone A. Ad aumentare la sensazione ci ha messo di suo Roldan, molto deludente in Russia.

L’episodio centrale al secondo minuto di recupero del primo tempo: in area di rigore egiziana entrano in contatto il difensore Gabr e l’attaccante Al Muwallad:

Secondo rigore Arabia Saudita 48esimo Al Muwallad Gabr Secondo rigore Arabia Saudita 48esimo 2

Dopo un paio di secondi di “riflessione”, Roldan assegna il calcio di rigore all’Arabia Saudita, tra le proteste piuttosto veementi dell’Egitto.
Rigore che non viene battuto velocemente poiché la review si prolunga per parecchio tempo, segno evidente che qualcosa lascia perplessi i VAR, in particolare il portoghese Dias.
Alla fine l’arbitro viene invitato alla “on field review“, per accertarsi se il difensore abbia effettivamente commesso un fallo da rigore.
Due gli elementi da evidenziare:
– ci sono evidenti dubbi sulla possibilità di sollecitare l’arbitro alla “on field review“. Torniamo al caso di qualche giorno fa, in occasione del rigore revocato da Kuipers in Brasile-Costarica, per il presunto fallo subito da Neymar. In quella circostanza evidenziai che, essendoci stato un contatto tra i calciatori, i VAR avevano invaso la competenza dell’arbitro, unico legittimato a valutare l’entità di un contatto. Una forzatura evidente del protocollo, accettabile di fronte ad un contatto minimo e senza dubbio non meritevole di calcio di rigore.
Questo episodio è differente per dinamica ma pressoché identico concettualmente. Pertanto ci sarebbero state ben poche eccezioni formali nel caso in cui, dopo review, Roldan avesse deciso di revocare il calcio di rigore;
– nonostante la “on field review“, Roldan ha confermato il calcio di rigore. Francamente la scelta lascia allibiti: il difensore Gabr appoggia la mano destra sulla schiena dell’attaccante saudita che, però, è palesemente già in caduta ben prima del tentativo di controllare il pallone. Rigore totalmente inesistente, conferma della decisione iniziale incomprensibile.
Spiace dover essere così critici nei confronti di un direttore di gara ma episodi di questo genere lasciano intravvedere quantomeno una condizione tecnica non all’altezza di una competizione di questa importanza.

Spagna – Marocco 2-2, arbitro Irmatov (Uzbekistan)

Secondo impegno per l’uzbeko Irmatov, uno dei più gettonati come possibile arbitro della finale di Mosca. Dopo un esordio con tante ombre e qualche lampo di talento (soprattutto dal punto di vista caratteriale), altra serata complessa, soprattutto nel primo tempo e nel finale di gara.

La gara inizia subito in salita per un errore di valutazione di Irmatov che, probabilmente, si attendeva un incontro completamente differente. Marocco per nulla rinunciatario e ben deciso nei contrasti. La Spagna, dal canto suo, non ha certo subito passivamente l’avversario tanto che, al minuto 7, Pique si è reso protagonista di un tackle molto pericoloso ai danni di Boutaib:

Fallo Pique settimo minuto su Boutaib

Prima immagine utile a comprendere la visuale dell’arbitro: un po’ (troppo) distante dall’azione ma con campo del tutto sgombro, perfetto per valutare il contrasto. Irmatov decide di non fischiare nemmeno calcio di punizione a favore del Marocco.
Decisione completamente sbagliata:

Fallo Pique settimo minuto su Boutaib 2 Fallo Pique settimo minuto su Boutaib 3

Pique tocca e devia il pallone ma ciò non basta per giustificare l’enorme pericolosità di un tackle del genere: piedi uniti, alta velocità di impatto, unica attenuante le ginocchia piegate. Non si tratta di fallo grave di gioco ma siamo molto vicini a tal fattispecie (se avesse colpito direttamente la caviglia sinistra di Boutaib le conseguenze avrebbero potuto essere molto gravi). Si tratta, senza alcun dubbio, di fallo imprudente da punire con un calcio di punizione diretto e cartellino giallo.

Dopo questo episodio, Irmatov è andato in seria difficoltà nel contenere sia tecnicamente che disciplinarmente i calciatori del Marocco, innervositi da una sanzione platealmente risparmiata ai danni del difensore spagnolo: nei successivi 23 minuti si è aggrappato al cartellino giallo, estratto tre volte per falli imprudenti ed una volta per proteste al capitano Boussoufa (sanzione senza alcuna conseguenza dato che lo stesso calciatore ha continuato a protestare, arrivando a puntare l’indice contro il mento dell’arbitro).

Al secondo minuto del secondo tempo, su un retropassaggio impreciso di Carvajal, Pique intercetta il pallone al limite dell’area:

Fallo di mano Pique 46esimo no giallo

Anche in questo caso è da notare la posizione di Irmatov: a pochi metri dal difensore spagnolo, visuale aperta, posizione statica. L’ideale per poter individuare una scorrettezza. Anche in questo caso l’uzbeko non interviene e l’immagine dal basso ci restituisce la certezza che, anche in questo caso, il Marocco è stato penalizzato:

Fallo di mano Pique 46esimo no giallo 2

Pallone lentissimo, braccio che si muove in direzione dello stesso, controllo irregolare che consente a Pique di allontanare l’azione dalla propria area.
Nel caso in cui l’arbitro avesse fischiato, Pique non avrebbe dovuto essere punito con un cartellino giallo: per quanto l’azione si svolga nei pressi dell’area di rigore, dobbiamo ricordare che il fallo di mano deve essere sanzionato disciplinarmente SOLO nel caso in cui interrompa un’azione potenzialmente pericolosa (SPA) od una chiara occasione da rete (DOGSO). E’ vero, siamo nei pressi dell’area di rigore ma il punto focale non è questo: il giocatore marocchino più vicino è fermo alla sinistra del difensore, il possesso del pallone è spagnolo e, in caso di mancato controllo, è più che dubbio che l’attaccante del Marocco potesse impadronirsene facilmente.

Interessante quanto accade circa 30 secondi dopo. Il pallone finisce fuori dal campo ed Irmatov indica ai calciatori spagnoli di non riprendere immediatamente la gara:

Fallo di mano Pique 46esimo no giallo check fuori dentro area

Perché?
I VAR si erano senza alcun dubbio accorti del tocco di mano punibile di Pique e, benché fosse evidente che non potessero intervenire, hanno voluto controllare che l’infrazione non fosse avvenuta a cavallo dell’area di rigore (in quel caso avrebbero potuto richiamare alla “on field review” il collega).

Proteste che proseguono anche successivamente ed Irmatov dimostra di non aver ben interpretato l’episodio:

Irmatov indica braccio lungo il corpo

A fronte delle proteste del Marocco, l’arbitro segnala al calciatore di fronte a lui che il braccio di Pique si trovava posizionato lungo il fianco. Ciò è indubbiamente vero ma quel che è sfuggito ad Irmatov è che lo stesso braccio si è mosso verso il pallone e che lo stesso sarebbe sfuggito al controllo del difensore. Nulla di male, questo è un errore che può capitare.

Al minuto 91 la Spagna trova il definitivo pareggio con Aspas, entrato in campo un quarto d’ora prima:

Pareggio Spagna 91esimo Pareggio Spagna 91esimo 2

Fondamentale l’atteggiamento del secondo assistente. In particolare si nota (seconda immagine) che Saidov mantiene bassa la bandierina fino ad un momento ben successivo alla realizzazione della rete, così consentendo ai VAR di eventualmente convalidare la rete.

Rete che viene concessa a seguito di review dei VAR:

Pareggio Spagna 91esimo 4

La posizione è regolare. Giusto convalidare senza rivedere le immagini: ormai sappiamo trattarsi di semplice rilevazione geografica che non necessita di una valutazione soggettiva dell’arbitro, trattandosi di elemento oggettivo.
Una puntualizzazione in merito alla fattispecie.
Abbiamo sentito parlare, poco prima del Mondiale, di una tecnologia tridimensionale sui fuorigioco che avrebbe eliminato ogni dubbio sulla posizione dei calciatori.
Ebbene, questa è stata la prima dimostrazione concreta di questo nuovo sistema. E non sorprenda che tutto paia esattamente come prima: l’elaborazione tridimensionale non possiamo vederla direttamente con i nostri occhi, dato che noi possiamo continuare a vedere solo immagini bidimensionali.
La tecnologia tridimensionale aiuta i VAR a tracciare la linea tenendo conto non solo della posizione sul terreno di gioco dei piedi ma anche della proiezione verso il basso della parte superiore, in questo caso della spalla (parte valida più avanzata) di Aspas.
Questo episodio (decisivo per l’assegnazione del primo posto del girone) è il primo esempio di applicazione della tecnologia tridimensionale: sembra essere tutto uguale ma, in realtà, la linea visualizzata è la risultante di una elaborazione grafica completamente differente.

Chiosa: il futuro di Irmatov in questo Mondiale è molto difficile da interpretare. E’ probabile che sia ancora nel novero dei nomi possibili per la finale ma, oggettivamente, le prestazioni offerte finora non hanno convinto un granché. Quel che lascia perplessi, in particolare, è la scarsa accettazione delle decisioni assunte: sia in Argentina-Croazia che in Spagna-Marocco troppe volte è rimasto passivo, aggrappandosi ai cartellini. Non precisissimo nemmeno dal punto di vista tecnico: la sensazione è che la crescita dell’uzbeko si sia fermata al Mondiale 2010 in Sudafrica, a cui è seguito un deludente Brasile 2014 e un Russia 2018 ben sotto le attese.
Probabile che troverà un ottavo od un quarto di finale per poter essere rivalutato. Il suo vero problema, in realtà, si chiama Faghani, arbitro iraniano in grande crescita e che potrebbe prendere il suo posto come primo asiatico impegnato in finale.

Iran – Portogallo 1-1, arbitro Caceres (Paraguay)

Serata caotica non solo per l’arbitro ma anche (o soprattutto) per il VAR Irrati, nuovamente impegnato per una gara di prima fascia (la sua candidatura per la finale diventa via via più concreta).
Primo tempo, nel complesso, abbastanza lineare e senza grandi difficoltà.
La gara cambia del tutto nel secondo tempo e Caceres offre una prestazione non certo brillantissima, lasciando perplessi in più di una circostanza. Molto difficile che lo si possa rivedere nella fase successiva: al limite potrebbe trovare un ottavo di finale di limitato prestigio.

Al minuto 50 la prima svista di Caceres.
Ronaldo conquista il pallone sul limite dell’area di rigore, entra in area e cade a terra dopo un contrasto con il difensore Ezatolahi:

Rigore con VAR 49esimo su Ronaldo

Posizione eccellente di Caceres, ideale per individuare l’infrazione ed assegnare il calcio di rigore.
Per un motivo che mi riesce difficile anche solo immaginare, l’arbitro decide di non sanzionare il contatto, lasciandosi andare anche ad un gesto decisamente troppo plateale:

Rigore con VAR 49esimo su Ronaldo gestualità Caceres

E non per una volta: Caceres indica più volte che, secondo lui, non si è verificata alcuna irregolarità tra Ronaldo ed Ezatolahi. Alla prima interruzione Irrati interrompe il gioco e consiglia a Caceres di rivedere l’azione:

Rigore con VAR 49esimo su Ronaldo 2 Secondo rigore Arabia Saudita 48esimo 3

Calcio di rigore netto: il difensore viene anticipato da Ronaldo e gli frana addosso, impattando la coscia destra con la propria gamba sinistra. Bene i VAR, inspiegabile come sia stato possibile aver avuto bisogno della tecnologia per assegnare questo calcio di rigore.

Al minuto 64 Quaresma viene ammonito per un fallo su Ezatolahi.
Interessante, per comprendere a fondo l’episodio, la genesi dello stesso.
Ezatolahi contrasta lo stesso Quaresma a centrocampo:

Quaresma 64esimo inizio subisce fallo

Contatto in netto ritardo, imprudente, meritevole di cartellino giallo. Caceres, probabilmente coperto dai due calciatori di fronte a lui, non valuta correttamente il contrasto e lascia proseguire. Quaresma rimane a terra per alcuni secondi poi, accortosi che il gioco è stato lasciato proseguire, si rialza velocemente e corre proprio verso Ezatolahi che, nel frattempo, era entrato in possesso del pallone per rilanciarlo:

Quaresma 64esimo inizio subisce fallo poi tira un calcione a Ezatolahi

Caceres fischia calcio di punizione a favore dell’Iran ed ammonisce Quaresma.
Decisione al limite.
Un cartellino rosso non sarebbe stato errato, soprattutto ponendo l’attenzione su un particolare:

Quaresma 64esimo inizio subisce fallo poi tira un calcione a Ezatolahi 2

Quaresma, al momento del fallo, non guarda mai il pallone ma cerca con gli occhi la gamba sinistra dell’avversario.
E’ vero, è un particolare difficile da vedere in campo e, per tale motivo, l’ammonizione è sostenibile, trattandosi di una valutazione soggettiva dell’arbitro. Ed è proprio questo l’elemento sul quale i VAR decidono di non sottoporre l’episodio all’attenzione di Caceres: è un episodio al limite ma non qualificabile come “chiaro ed evidente errore”.
Un paio di minuti dopo Queiroz sostituisce lo stesso Quaresma, ben conscio che difficilmente avrebbe concluso la partita, essendo palese l’eccessivo nervosismo del centrocampista portoghese.

Al minuto 83 l’episodio più discusso della serata.
Su una rimessa laterale dell’Iran il pallone viene indirizzato verso il portiere. Ronaldo, nel tentativo di portare pressione allo stesso portiere, entra in contatto col difensore Pouraliganji:

VAR su Ronaldo per CV 82esimo

Il primo aspetto, fondamentale, che balza all’occhio è che Ronaldo non avesse alcuna necessità di rincorrere il pallone entrando in contatto col difensore. Perché, semplicemente, non aggirare l’avversario e portare il pressing al portiere?
La sensazione, netta, è che Ronaldo abbia cercato il contatto, palesando un nervosismo generale già notato in precedenza.
Il VAR Irrati, attento anche in questa circostanza, richiama Caceres alla “on field review“, evidentemente dopo aver individuato tutti i presupposti per una condotta violenta.
Dopo la review l’arbitro rientra in campo e decide di ammonire Ronaldo.
Decisione, dal mio punto di vista, errata.

Partiamo da un presupposto: non è assolutamente vero che, in caso di “on field review”, l’arbitro possa decidere o per l’espulsione o per nessuna sanzione disciplinare. L’ammonizione non è nemmeno lontanamente un errore tecnico bensì un’opzione espressamente prevista dal protocollo (pagina 18):

pagina 18

L’arbitro, una volta riviste le immagini sul monitor, può legittimamente decidere di punire un calciatore con il cartellino giallo, nel caso in cui tale sia la sua valutazione dell’episodio.
Altro discorso è che questa scelta sia stata, nello specifico, sbagliata.
Questa certezza è dovuta, anche in questo caso, ad un particolare dell’azione:

VAR su Ronaldo per CV 82esimo 2 pugno chiuso

Al momento del contatto Ronaldo ha il pugno della mano destra chiuso.
Questo gesto, visto dai VAR, è ben presente nella testa di Irrati perché si tratta di uno dei concetti più volte ribaditi da Collina (e ciò fin da quando lo stesso era mio designatore in Serie A e B): il pugno chiuso, in un’azione dinamica, denota la volontà del calciatore di imprimere forza al proprio colpo. In particolare, in una circostanza di questo genere, un calciatore privo della volontà di colpire l’avversario, avrebbe contrastato con le mani aperte, anche solo per avere una miglior “presa” atta a spostare chi si frappone sulla propria traiettoria. Considerando, dunque, la non necessità (dato lo spazio a disposizione) di correre verso il difensore e la postura di Ronaldo, la conseguenza è che l’espulsione fosse la decisione corretta da assumere.

Ma c’è di più e, per questa segnalazione, mi corre l’obbligo di ringraziare Filippo La Barbera, giovane ex arbitro siciliano che tante volte mi ha aiutato a “sbrogliare” complesse matasse:

Filippo La barbera

Il concetto alla base di tale osservazione è che il Regolamento, nella sua versione originaria, impone il cartellino rosso nel caso in cui un colpo venga inflitto al volto dell’avversario con le mani o con le braccia. Esattamente come nel caso di Ronaldo che colpisce al mento l’avversario col braccio.
Non è stato espulso perché si tratta di Ronaldo?
E’ un pensiero che è venuto a molti. E, non lo nego, anche a me.

Al minuto 90 l’Iran ottiene un calcio di rigore ancora una volta grazie al VAR:

Rigore Iran 91esimo Rigore Iran 91esimo 2

Ancora una volta risulta quantomeno sorprendente che l’arbitro non si sia accorto in campo del tocco di mano chiaramente punibile. Benissimo, ancora una volta, Irrati a portare il collega alla terza “on field review” della serata.

Ultimo episodio in pieno recupero.
Al minuto 96 la difesa iraniana tenta di rilanciare il pallone dalle retrovie, Ronaldo salta con le braccia molto alte, colpendo il pallone:

Fallo di mano Ronaldo 96esimo

Tocco di mano punibile, senza alcun dubbio.
Al di là del fatto che Caceres, ormai in completa confusione, non ha nemmeno fischiato il fallo, tale infrazione di Ronaldo NON è MAI punibile con un cartellino giallo.
Il concetto secondo cui un fallo di mano deve essere punito anche solo quando “plateale” è concetto vetusto, abbandonato da ben più di una decina d’anni. Oggi il fallo di mano deve essere punito disciplinarmente solo ed esclusivamente in caso di SPA o DOGSO, secondo il dettame generale dei falli. Tale concetto è vieppiù chiaro se pensiamo che anche un cross intercettato con un braccio in area (con conseguente calcio di rigore) non deve essere punito col cartellino giallo poiché non è possibile avere certezze sul punto in cui possa giungere.
Appare, pertanto, totalmente fuori luogo pensare che possa essere punito con un’ammonizione un fallo di mano commesso a 70 metri dalla porta avversaria.
Altrettanto fantasiosa la tesi secondo cui l’ammonizione, in questo caso, avrebbe potuto essere comminata per comportamento antisportivo. Non c’è bisogno di inventarsi il regolamento, è già abbastanza complesso di suo.

Ultimo appunto di una serata da dimenticare per Caceres.
Tra la VAR review per il rigore e la realizzazione dello stesso sono passati 3 minuti. Oltre a ciò, durante il recupero, il Portogallo ha effettuato un cambio (Andre Silva) molto lento (si son persi 60 secondi). Per tal motivo, a fronte di 6 minuti di recupero concessi, la gara avrebbe dovuto concludersi al decimo minuto di recupero. Misteriosamente Caceres ha fischiato la fine dopo 7 minuti e 13 secondi: non proprio un particolare di poco conto se pensiamo che l’Iran si sarebbe qualificato segnando solo una rete…