Anticipi 36esima giornata: manca un rigore al Verona. Rugani da giallo o rosso?

Anticipi sulla carta scontati ma la gara di Torino lascerà (purtroppo) strascichi polemici per l’episodio del rigore assegnato al Bologna.

Milan – Verona 4-1, arbitro Pasqua

Per quanto la sfida di San Siro non sia mai stata veramente in bilico, il giovane arbitro laziale ha confermato di essere in un periodo di forma approssimativa, come già si era notato nell’ultima uscita a Benevento. Nulla di male: siamo a fine campionato, è fisiologico un calo di condizione, soprattutto al termine di un’annata costellata da infortuni che hanno impedito una preparazione continua.
Buona la scelta di Rizzoli di designarlo per una gara di medio livello, importante per alzare leggermente l’asticella in vista di una stagione fondamentale per i traguardi futuri.

Un solo episodio nella netta vittoria del Milan.
Al minuto 32, sul punteggio di 1-0, il Verona reclama un calcio di rigore per un presunto fallo di Bonucci su Petkovic:

Rigore Bonucci 31esimo Rigore Bonucci su Petkovic 31esimo

Proteste legittime: Bonucci, in netto ritardo sull’avversario, spinge vistosamente col braccio destro sulla schiena di Petkovic.
Tenete presente questo elemento in merito all’episodio che vedremo ed accaduto in Juventus-Bologna: in questo caso, se Pasqua avesse fischiato il calcio di rigore, Bonucci avrebbe dovuto essere ammonito e non espulso poiché è molto dubbio che l’attaccante del Verona potesse impossessarsi facilmente (come prevede il regolamento) del pallone. Non si tratta, dunque, di DOGSO (chiara occasione da rete) ma di SPA (azione POTENZIALMENTE pericolosa), punibile con cartellino giallo anche in area di rigore nel caso in cui il difendente non tenti di giocare il pallone genuinamente. Su una spinta non è ipotizzabile un genuino tentativo di giocare il pallone.
La ratio è semplice: mani e braccia non possono essere utilizzate per giocare il pallone e, pertanto, è concettualmente impossibile individuare un intervento genuino.
D’altro canto è corretto che il VAR non sia intervenuto: non siamo di fronte ad un chiaro errore ma ad una interpretazione soggettiva: l’arbitro davanti al monitor poteva anche essere in disaccordo con la scelta di Pasqua ma non avrebbe potuto intervenire poiché, in tal caso, avrebbe invaso da sfera di competenza del direttore di gara.

Juventus – Bologna 3-1, arbitro Irrati

Quattro gli episodi dell’anticipo serale, sui quali si discuterà a lungo.

Al minuto 26 Buffon passa il pallone a Rugani sbagliando completamente la misura. Sulla traiettoria si inserisce Crisetig che ruba il tempo al difensore, cadendo a terra dopo un contrasto con lo stesso:

Rigore Rugani su Crisetig 25esimo Rigore Rugani su Crisetig 25esimo 4

Ci sono vari aspetti sui quali ci si deve soffermare, dal fallo commesso alla sanzione disciplinare, approfittandone per chiarire alcuni concetti che paiono molto confusi (nonostante il regolamento in merito sia piuttosto semplice).

Premessa: delle dichiarazioni di Crisetig non mi interessa nulla, come non mi è mai importato nulla delle dichiarazioni di chicchessia.

Partiamo da un principio: ho sempre affermato che il rigore debba essere una “roba seria”.
Ebbene, questa affermazione è stata (spesso strumentalmente) fraintesa.
Il rigore non deve essere definito come “roba seria” solo nel caso in cui volino per aria tibie, peroni o femori. Un rigore deve considerarsi come “roba seria” nel caso in cui la scorrettezza sia evidente. Ed un fallo può essere evidente anche nel caso si concretizzi con una spinta “furba” sebbene di entità discutibile.

Nel caso di specie, vedendo le immagini, la dinamica dell’azione, le conseguenze e, soprattutto, il contrasto portato da Rugani, tutto può dirsi tranne che non ci si trovi di fronte ad una scorrettezza. Rugani, giovane ma già da molti anni ai massimi livelli, tenta in ogni modo di fermare l’avversario spingendo in modo da far apparire perlomeno discutibile la punibilità del contrasto.
Ciò non toglie che la spinta col braccio sinistro sia tale che, se individuata, avrebbe spinto qualsiasi arbitro a fischiare:

Rigore Rugani su Crisetig 25esimo 3

Ricordiamo sempre un principio: il regolamento non prevede la valutazione del grado di intensità per la punibilità dei contrasti irregolari. L’intensità è un parametro che deve essere utilizzato per individuare la sanzione disciplinare adeguata (nessuna, ammonizione, espulsione).
L’intensità, al contrario, non ha alcun valore per distinguere la fattispecie dinamica sulla quale si intervenga.
Il regolamento prevede due particolari gruppi di falli:
– fallo atto ad interrompere un’azione potenzialmente pericolosa (si pensi ad un giocatore atterrato avendo davanti un spazio libero), indicata con l’acronimo SPA;
– fallo atto ad interrompere una chiara occasione da rete (si pensi ad un uomo lanciato a rete senza alcun avversario tra sé ed il portiere oppure una parata sulla o nei pressi della linea di porta), indicata con l’acronimo DOGSO.

Per una illustrazione specifica dei questi concetti vi rimando all’ottimo articolo scritto da Massimo Dotto.

Per quanto concerne l’episodio di Rugani/Crisetig, quel che dobbiamo valutare è se il difendente commetta un’infrazione tentando di giocare il pallone oppure disinteressandosi dello stesso.
Perché è importante?
Perché, come ormai sappiamo, la circolare numero 1 del 2016 ha depenalizzato la sanzione disciplinare all’interno dell’area di rigore. Per tale motivo un DOGSO verrà punito con il cartellino giallo, la SPA con la semplice sanzione tecnica (rigore e null’altro).
Ma ci sono delle eccezioni, come possiamo osservare alla pagina 28 della citata circolare:

circolare 1 2016

Per quanto ci interessa, Crisetig è in possesso del pallone, si trova a pochi metri dalla porta difesa da Buffon, non avrebbe avuto opposizione di alcun difendente tra sé ed il portiere:

Rigore Rugani su Crisetig 25esimo 2 Rigore Rugani su Crisetig 25esimo 5

Le immagini lasciano pochi dubbi.
Rugani non tenta in alcun modo di giocare il pallone ma spinge l’avversario col braccio sinistro all’altezza del collo.
Come possiamo notare dall’estratto sopra riportato, il calciatore dovrà essere punito ugualmente con il cartellino rosso (non giovandosi, perciò, della depenalizzazione introdotta dalla scorsa stagione) nel caso in cui “l’infrazione sia dovuta all’atto di trattenere, spingere, tirare”.
La ratio di tale statuizione è chiara: non si può ritenere come “genuino tentativo di giocare il pallone” un’azione portata con le braccia che, come sappiamo, non possono essere utilizzate validamente. E con quale parte del corpo è possibile trattenere, spingere o tirare? Ovviamente con le braccia o con le mani.

Una volta fischiato il calcio di rigore, non vi è possibilità di scelta: il cartellino non può che essere rosso, essendo chiaramente presenti tutti i presupposti per l’espulsione del difendente.

Può il VAR modificare la scelta dell’arbitro?
Non c’è alcun dubbio.
Non confondiamo questo episodio con quello della scorsa settimana tra Vecino e Mandzukic: in quel caso si trattava di comprendere dinamica ed intensità del contatto, in questo caso si tratta di qualificazione della fattispecie.
Ed è il protocollo stesso a fornirci la risposta, pagina 9, capitolo 3:

Protocollo pagina 9 Punto 3 reviewable decisions

Il protocollo prevede espressamente una review nel caso in cui l’arbitro abbia punito col cartellino giallo un DOGSO ritenendolo erroneamente “genuino”. Esattamente quanto accaduto nella prima giornata di campionato nel corso di Crotone-Milan: in quella circostanza l’arbitro punì inizialmente col cartellino giallo il difensore Ceccherini per aver trattenuto Cutrone, venendo (giustamente) corretto dal VAR.

Ma che è successo? Per quale motivo si è rimasti fermi per oltre 4 minuti per poi non effettuare la “on field review“?
Non possiamo avere alcuna certezza se non interpretare quel che dice in campo l’arbitro Irrati:

Non funziona

Non funziona“.
La sensazione è che ci siano stati grossi problemi di comunicazione tra la cabina VAR ed il terreno di gioco, tanto che l’arbitro si lascia andare ad una espressione piuttosto colorita.
Inutile avanzare ulteriori congetture: non possiamo che aspettare spiegazioni dirette (od indirette) da parte dell’AIA per comprendere quale sia stato il problema.
Rimane una certezza: il VAR non sarebbe potuto intervenire sulla valutazione del contatto ma avrebbe dovuto consigliare la review per modificare la scelta disciplinare.

Altro particolare di grande importanza.
Non conta nulla che l’infrazione venga commessa col corpo, con le braccia o con le gambe. Per che il regolamento impone di giudicare è “il tentativo di giocare il pallone”. Si pensi, ad esempio ad un fallo commesso in area sgambettando un avversario con pallone NON a distanza di gioco: si tratterebbe, anche in quel caso, di espulsione per DOGSO non genuina.

Ne approfitto per un’ulteriore precisazione, riprendendo quanto accaduto la scorsa settimana nei primi minuti di Fiorentina-Napoli.
La depenalizzazione per DOGSO genuina vale solo ed esclusivamente in area di rigore: innovazione introdotta per abolire la cosiddetta “tripla sanzione“: rigore, espulsione, squalifica nella gara successiva.
La scorsa settimana Koulibaly, in un primo momento, venne ammonito.
Scelta corretta: nel tentativo di giocare il pallone, Koulibaly venne anticipato da Simeone.
La sanzione venne modificata in espulsione non perché il VAR ritenne l’episodio come DOGSO non genuino ma per la revoca del calcio di rigore, dato che il fallo avvenne al di fuori dell’area. In caso di DOGSO fuori dall’area, perde valore la distinzione tra “genuino” e “non genuino”.

Al minuto 47 proteste della Juventus. Su cross dalla fascia sinistra di Douglas Costa, Cuadrado arriva in ritardo sul pallone lamentando una trattenuta da parte del giocatore del Bologna Keita:

Fallo su Cuadrado 46esimo Fallo su Cuadrado 46esimo 2

Protesta legittima.
Keita si fa anticipare sul tempo da Cuadrado e non trova alcuna alternativa se non trattenere per il braccio l’avversario.
Totalmente differente, invece, l’eventuale sanzione disciplinare.
In questo caso ci troviamo, ancora una volta, di fronte ad un intervento “non genuino”, cioè non volto a giocare il pallone. Ma, a differenza dell’episodio Rugani/Crisetig, il giocatore della Juventus non ha una chiara occasione da rete ma solo una potenziale azione pericolosa, non avendo il possesso del pallone. Inoltre, come è facile notare dai fermo immagine, è tutt’altro che scontato che possa entrarne facilmente in possesso.
La scelta corretta avrebbe dovuto essere calcio di rigore ed ammonizione di Keita per SPA non genuina.
Giusto, invece, il non intervento del VAR: non siamo di fronte ad un chiaro errore ma ad una valutazione soggettiva (per quanto mi riguarda erronea) dell’arbitro.

Al minuto 6o fallo a centrocampo di Crisetig su Higuain:

Fallo Crisetig su Higuain 60esimo 2 Fallo Crisetig su Higuain 60esimo

Intervento totalmente fuori luogo e molto pericoloso per l’attaccante della Juventus. Non esiste più il concetto di “fallo da tergo”: ciò non toglie che il cartellino giallo abbia delle basi ma anche un eventuale rosso non sarebbe stato affatto sbagliato. E’ vero che il centrocampista del Bologna non alza la gamba nel contrasto ma è altrettanto innegabile che colpisca l’avversario col pallone non giocabile ed impattando ad alta velocità.

Al minuto 63 la Juventus trova il vantaggio con Khedira. Il Bologna protesta per una spinta del centrocampista della Juventus ai danni di Keita:

Fallo Khedira su gol 62esimo

Per quanto, in un primo momento, sia apparsa infondata la protesta, le immagini successive ci consegnano una realtà differente:

Fallo Khedira su gol 62esimo 2 Fallo Khedira su gol 62esimo 3

Irregolarità piuttosto evidente: Khedira si aiuta parecchio col braccio sinistro, di fatto impedendo al difensore di contrastarlo.
La rete doveva essere annullata.
Ed il VAR?
Torniamo al solito concetto: non si tratta di un chiaro errore ma di una valutazione soggettiva dell’arbitro, sulla quale il VAR non può intervenire.
E’ un concetto che appare difficile da assimilare (me ne rendo ben conto) e che, a mio parere, è conseguenza di un protocollo scritto in modo non sufficientemente lineare.
Da parte mia ritengo imprescindibile non tanto la modifica dei concetti di base ma un chiarimento su troppi passaggi oscuri o, perlomeno, “grigi”.

Vedremo come (e se) si deciderà di intervenire dopo il Mondiale. Per ora sappiamo solo che il campo di applicazione verrà ulteriormente ristretto: la dizione “chiaro errore” verrà modificata con “chiaro ed evidente errore“. Non cambierà concettualmente nulla ma verrà limitata ancora l’ambito di applicazione.

145 commenti
  1. GIOVANNI
    GIOVANNI dice:

    Ciao Luca,
    vorrei soffermarmi sul fallo di Rugani a cui ho assistito in diretta allo Juventus Stadium.
    Era lampante che doveva essere punito con il rosso a seguito di una chiara occasione da gol, lo stadio si è ammutolito per qualche minuto in attesa dell’esito finale che sembrava portare ad un uomo in meno per la squadra di casa.
    Spiace evidenziare come quell’errore ha influito pesantemente sull’andamento dell’incontro.

    La conduzione di quell’evento è stata mal gestita: troppi minuti sono passati prima della ripresa di giuoco, qualcuno risponderà che è meglio un minuto in più ed un errore in meno, ma l’avvicinarsi di Irrati a bordo campo senza guardare lo schermo ha portato gli stessi spettatori a fischiarlo. Nel caso in cui non gli fosse realmente funzionata la cuffia avrebbe potuto cambiarla con una della terna; probabilmente il problema era differente (ex video/registrazione) e l’organo tecnico non l’ha imputato a Massimiliano, visto che sarà al VAR per il big match di domenica prossima a Firenze.

    Un errore simile effettuato da un arbitro in procinto di salire di categoria avrebbe comportato automaticamente la permanenza per un altro anno in quell’organo e non solo.

    Considero che sia necessaria allargare la base dei componenti della CAN così da farli rifiatare maggiormente, tra direzioni e VAR sono spesso lontani da casa, è necessario in alcuni allentare la tensione; tanto più dopo errori così marcati.

    Grazie per il tuo prezioso contributo.

  2. francesco
    francesco dice:

    Buongiorno e complimenti per la competenza e professionalità. Volevo chiederti come mai siano stati concessi al termine del primo tempo di juve-bologna solo 2 minuti di recupero quando sono stati persi per il solo episodio del rigore, dal momento del fischio all’esecuzione, 3 minuti e 50 secondi? Ritengo che l’errata quantificazione del tempo di recupero sia un errore gravissimo da parte di un arbitro ed auspico che in futuro si arrivi all’introduzione del tempo effettivo. Nel calcio a 5 che ha dinamiche molto simili al calcio e che seguo da vicino come addetto ai lavori, da quando è stato introdotto, sono pressoché sparite sia le tonnare per raccogliere la palla nella rete dopo la segnatura di un gol, sia le scene di giocatori che con la propria squadra in vantaggio restano a terra agonizzanti dopo un minimo contatto di gioco per poi saltare come grilli non appena tornati in posizione eretta nonché molte manfrine in occasione dei calci piazzati (es. sistemazione delle barriere).

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Sul tempo effettivo non sono d’accordo per molti motivi (su cui ritornerò dopo la fine del campionato) ma concordo che sia stato un errore concedere solo due minuti al termine del primo tempo.

  3. Andrea
    Andrea dice:

    Il suo articolo come al solito è molto chiaro ma non ricordo a memoria un altro episodio simile a quello di Rugani punito col cartellino rosso, sbaglio?

  4. Andrea
    Andrea dice:

    Scusami Luca, ti do del tu che siamo colleghi, quando dici che una SPA non viene punita con l’ammonizione nel caso l’intervento non sia genuino ed in area, come mai Rocchi non ha ammonito nell’occasione del rigore in Real – PSG ?
    Grazie e complimenti per il Blog

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Perché, essendo la posizione molto defilata, non l’ha ritenuta potenzialmente pericolosa. Secondo me è un errore: è solo una mia ipotesi.
      L’altra ipotesi è che abbia semplicemente sbagliato.

  5. Giancarlo
    Giancarlo dice:

    Gent. Luca,
    desidero aggiungere anche un’altra considerazione sul gol di Kedira contro il Bologna. Rivedendo l’azione al rallenty non mi sembra assolutamente evidente la spinta, anzi sembra che Kedira, vedendo con la coda dell’occhio il difensore del Bologna che sta per avventarsi su di lui, assuma quasi un atteggiamento di difesa. Del resrto il calcio è un gioco di contatto…. non è pensabile che ogni tocco possa essere considerato fallo………..

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Tra poco sarà fallo di Keita (ipotesi già sollevata da qualcuno)…
      Ora, va bene tutto, possiamo trovare ipotesi di mancato controllo dell’azione e malintesi tra arbitri e VAR ma non arriviamo ad inventare tesi surreali per difendere una rete della propria squadra palesemente irregolare.

  6. Giancarlo
    Giancarlo dice:

    Buonasera dr.Marelli,
    leggo sempre con piacere le sue disamine, anche io sono avvocato e, però, in qualche frangente non mi ritrovo con le sue tesi. Ho letto con attenzione, ad esempio, la sua valutazione sul fallo di Rugani e, però, le sue considerazioni mi fanno ripensare al fallo di Skriniar su Higuain in occasione del gol annullato a Matuidi in Inter Juventus. Mi sembra del tutto evidente che Skriniar si disinteressa completamente di giocare la palla e si dedica unicamente a spingere con decisione Higuain e non in un contrasto spalla contro spalla, ma spingendolo sul fianco con forza…… A proposito del fallo di Rugani lei ha precisato che “Altro particolare di grande importanza. Non conta nulla che l’infrazione venga commessa col corpo, con le braccia o con le gambe. Per che il regolamento impone di giudicare è “il tentativo di giocare il pallone”. Sposando completamente le sue osservazioni mi sembra inequivocabile che la spinta di Skriniar è decisamente rigore…………. o sbaglio? Grazie

    • Davide
      Davide dice:

      Ma lei ha detto “Altro particolare di grande importanza. Non conta nulla che l’infrazione venga commessa col corpo, con le braccia o con le gambe. Quel che il regolamento impone di giudicare è “il tentativo di giocare il pallone”. Non mi sembra che Skriniar tenti di giocare il pallone…….. tutt’altro

  7. Steven
    Steven dice:

    “Oh Mare”(cit.), la seguo con grande interesse e stima, perché lei è uno dei pochi, se non l’unico, che argomenta le sue opinioni e spiega in maniera esaustiva il regolamento che sta dietro questo mondo che a noi tifosi a volte sembra troppo semplice.

    Sono Juventino e quindi sapere che l’arbitraggio di Irrati è stato insufficiente non mi fa piacere, ma come faccio da quando la seguo ne prendo atto e mi godo il settimo scudetto.

    Secondo lei un giorno potremmo avere un solo “assistente” in campo che coordina la partita ed esegue le decisioni prese da una commissione che giudica dietro uno schermo? Con l’evoluzione della tecnologia mi sembra uno scenario auspicabile.

    Saluti, Steven.

  8. Bruno Panesi
    Bruno Panesi dice:

    Caro Dott Marelli non sono molto d’accordo sulla Sua premessa:le dichiarazioni di chi ha subito il danno(Lei è anche avvocato mi pare)sono importanti.Se Cresitig appena sente il contatto(guardi come trascina la gamba)si lascia andare fa una scelta:preferisce il rigore alla continuazione dell’azione che quindi perde essa stessa la definizione di chiara azione da goal…La ringrazio per l’attenzione buona giornata

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Lasciamo perdere le aule dei tribunali (ove si affrontano questioni infinitamente più serie): le dichiarazioni del dopo gara non le ascolto nemmeno.

  9. Luca
    Luca dice:

    Gentile Luca,
    per quanto riguarda il secondo gol e fallo di khedira, come si fa essere sicuri che l’arbro abbia visto il contatto e non l’abbia giudicato falloso invce di non ave visto proprio la spinta? Nel caso non avesse visto la spinta, il VAR non sarebbe legittimato a intervenire e segnalare l’episodio all’arbiro per un ricorso al video?
    La ringrazio in anticipo per la risposta

    • Luca
      Luca dice:

      grazie della risposta. Quindi, che vuol dire, che il var chiede all’arbitro se ha visto bene l’azzione? se ha giudicato il contatto non falloso? quindi gli chiede l’autorizzazione a intervenire?

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      No, non chiede l’autorizzazione.
      Chiede cosa abbia visto e, sulla base della risposta incrociata con l’episodio, decide se si tratta di un chiaro errore.

  10. Franco D’Anna
    Franco D’Anna dice:

    Ciao Luca. Secondo me il rosso non è stato dato a Rugani non in seguito alla nuova regola sulla ‘tripla sanzione’ ma perché non è stata considerata una ‘chiara occasione da gol’ secondo i criteri della FIFA. Il primo dei quattro criteri è la ‘direzione’ del giocatore che subisce il fallo che deve essere ‘verso la porta’. In questo caso il giocatore del Bologna si stava dirigenti fuori dell’area piccola, quindi niente ‘chiara occasione’ e solo cartellino giallo.
    Ciao e grazie per l’impegno con il tuo BLOG.
    Franco D’Anna
    Fort Myers, Florida

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      No, lettura forzatissima e che non rispecchia la ratio della norma: Crisetig ha possesso del pallone e specchio della porta aperta (ad eccezione di Buffon).
      Comunque lo si legga, è episodio da rosso diretto perché Rugani non tenta in alcun modo di giocare il pallone.

    • Giorgio
      Giorgio dice:

      Finalmente una bella rubrica per parlare di regolamento. Sul concetto di chiara occasione da rete mi pare di aver letto che il giocatore deve essere “in possesso” ed “in perfetto equilibrio”. Da un labiale di Irrati mi sembra di cogliere un “c’è Buffon in uscita”. Può voler dire questo che l’arbitro ha valutato la rilevanza dell’errato stop del giocatore del Bologna, con la palla che “gli resta dietro a prescindere dall’intervento di Rugani”? Grazie

    • Giorgio
      Giorgio dice:

      Ha ragione sul regolamento: ho letto una fonte sbagliata (pensate a quante stupidaggini a volte si dicono e si scrivono consultando internet). Sul labiale invece le posso mandare il filmato se mi dà una e-mail. E’ nel dialogo iniziale tra Irrati e il VAR e Irrati dice “c’è Buffon in uscita”. Mi chiedevo solo che rilevanza poteva avere valutare la posizione di Buffon. Grazie

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Ti ho scritto una mail.
      La posizione di Buffon, in ogni caso, non ha alcuna rilevanza nel caso specifico: troppo lontano dal pallone per poterlo intercettare.

    • Franco D’Anna
      Franco D’Anna dice:

      Luca, questo è un caso molto interessante, quindi vorrei approfondire. La direzione dell’attaccante è fondamentale nel valutare il rosso o giallo: l’occasione non può essere ‘chiara’ se l’attaccante si sta dirigendo a tutta velocità fuori della porta, come ha fatto Crisetig, addirittura due metri fuori dell intersezione dell’area piccola con la linea di fondo – vedi foto nel tuo Blog.
      Il presupposto della ‘direzione’ esiste perché dare un rosso è una decisione che non può essere data per qualsiasi fallo dentro l’area anche con difensori lontani.
      Di nuovo grazie.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Ho già risposto in precedenza.
      La realtà è che non c’è discussione, è sempre rosso ma, come spesso accade, si va dietro a teorie surreali di gente che non conosce nulla del regolamento.

    • Franco D’Anna
      Franco D’Anna dice:

      Ho inserito il link del sito FIFA dove viene citato che la direzione è necessaria per un DOGSO. Pagina 103 delle Laws 2017/2018:
      “denying a goal or an obvious goal-scoring opportunity to an opponent whose
      overall movement is towards the offender’s goal by an offence punishable by a free kick”

  11. Vincenzo
    Vincenzo dice:

    Menomale ci stai tu altrimenti ero costretto a leggere la moviola della Gazzetta , Interessante soprattutto la parte finale per il futuro del VAR nel nostro campionato. Il protocollo chi lo ha cambiato Rosetti? Vuol dire che la VAR dal prossimo anno verrà usata ancora di meno creando secondo me più polemiche di questo anno..Come mai questo cambiamento Luca forse i dirigenti Italiani non sono contenti che il VAR venga usato spesso oppure è un tentativo di migliore il protocollo?

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      No, no, calma!
      Rosetti non può cambiare nulla, è solo il responsabile del progetto VAR per l’Italia.
      Le modifiche vengono decise dall’IFAB, dal quale dipendono tutte le variazioni di regolamenti e strumenti utilizzati nel calcio.
      In realtà si scontrano due diverse visioni: restringere ulteriormente l’utilizzo dello strumento oppure di allargare la possibilità per l’arbitro di rivedere taluni episodi.
      Personalmente sono per un allargamento ma la scelta dell’IFAB va in senso contrario.
      Il mondiale sarà importante per valutare la direzione da assumere.

  12. Me
    Me dice:

    Non sono d’accordo sul mancato intervento del VAR sulla spinta di Khedira. E se l’arbitro non avesse visto la spinta? Come si fa a parlare di valutazione se il VAR nemmeno può chiedere all’arbitro scusa, ma questa cosa l’hai vista oppure no? E perché l’arbitro in un caso del genere si arroga il diritto non di decidere come sua prerogativa, ma di credersi infallibile e nemmeno si fa sfiorare dal dubbio, usufruendo di un mezzo che dovrebbe essere visto come un aiuto, e mi sembra invece da certi arbitri recepito come un impiccio, se non addirittura una riduzione della propria autonomia decisionale? Sinceramente di fronte agli avvenimenti delle ultime giornate, pur non arrivando a palesare dubbi sull’integrità, sono basito da certe decisioni, forse come dici è soltanto un problema di protocollo che voglio sperare sarà corretto in breve tempo…

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Parti da un presupposto sbagliato: chi ti dice che non si siano parlati? In realtà si parlano eccome.
      La verità è che il protocollo è scritto per utilizzare lo strumento SOLO in pochissime circostanze mentre, in Italia, si è già andati oltre l’idea iniziale.

  13. Antonio Russo
    Antonio Russo dice:

    Ho letto con interesse lo stralcio del regolamento relativo alla limitazione della tripla sanzione in caso di DOGSO, con l’introduzione della distinzione tra fallo genuino e non genuino. Poiché la ratio della regola è che il rigore ristabilisce l’occasione da gol, ti chiedevo se non sarebbe più semplice eliminare del tutto il cartellino rosso in caso di rigore. Non vedo perché un fallo non genuino, ma che commesso in assenza di DOGSO porterebbe al giallo o forse non comporterebbe nessuna sanzione, debba portare al rosso quando c’è comunque il rigore. Oltretutto tale distinzione introduce un elemento di discrezionalità che, se non necessario, complica – come ieri – il compito del direttore di gara.

    • Doundarric
      Doundarric dice:

      Se posso provare ad interpretare (ed estendendo la risposta di Luca quanto al fallo di mano sulla porta), penso che la logica sia quella di evitare che un fallo da rigore sia commesso intenzionalmente nella convizione che sia più facile sbagliare il rigore che segnare la rete. Pensiamo per esempio anche al caso in cui il portiere sia ormai stato superato dall’attaccante. Secondo me, per evitare di constringere l’arbitro a decidere sulla base di criteri troppo soggettivi se espellere perché effettivamente sarebbe ‘convenuto’ troppo alla squadra che difende spendere un rigore sbagliabile ed un giallo pur di non andare incontro ad una segnatura certa, si è preferito mettere come soglia per l’espulsione una valutazione il più oggettiva possibile di pericolosità dell’azione sufficientemente concreta (DOGSO) che garantisse contro ogni considerazione di convenienza dell’intervento falloso, senza eccedere nella prudenza con una soglia per il rosso eccessivamente troppo bassa (SPA). Ci saranno sempre possibilità di interpretazione diverse, ma con più uniformità di criteri di giudizio.

    • Roberto
      Roberto dice:

      Concordo anch’io, anche perché si arriva ad una situazione
      secondo me paradossale. Nel caso di Koulibaly della settimana scorsa siamo tutti d’accordo sul fatto che nel caso fosse stato commesso il fallo in area sarebbe stato rigore ed ammonizione. Si tratta di un tentativo sul pallone ma che finisce con un calcio tra petto e pancia di Simeone, e molto più “falloso”, almeno nella pericolosità, del tentativo di Rugani.

    • Doundarric
      Doundarric dice:

      Io non vedo il paradosso. Quello della pericolosità fisica è un altro criterio, indipendente dal primo. Se il fallo lo commetti con vigoria sproprozionata, il cartellino rosso lo prendi sempre. Altrimenti, si tratta di un fallo come un altro, e non c’è motivo che sia punito più severamente, dal punto di vista disciplinare, solo perché è stato commesso in area (sempre se non si è in presenza di un DOGSO).

    • Roberto
      Roberto dice:

      Io non sto parlando di fallo da rosso, che ovviamente resta da rosso ovunque. Il paradosso sta nel fatto che se un giocatore commette un fallo in area che fuori sarebbe stato da giallo ma effettuato con l’intento di colpire il pallone resta giallo; mentre un fallo non da ammonizione fuori area ma semplicemente perchè effettuato in area senza colpire il pallone diventa rosso.
      Ovviamente in area sempre con chiara occasione da rete. In un caso nessun inasprimento della sanzione, nell’altro dal niente all’espulsione.

    • Roberto
      Roberto dice:

      Volendo immaginare una alternativa a Rugani, che in ogni caso era in ritardo, gli sarebbe convenuto di gran lunga la scivolata col rischio di fare male ma in modo “genuino”, piuttosto che tentare non genuinamente di non fare fallo, come credo abbia provato.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Secondo me non è questione “di paura di far male”. In realtà sapeva che, con un tackle, avrebbe provocato il rigore mentre, con una trattenuta di esperienza poteva evitarlo.
      Gli è riuscito a metà: infatti alcuni (non tantissimi, per la verità) sono convinti che non si tratti di rigore. Ovviamente sono tifosi a pensarla così ma è un fatto innegabile.

    • Doundarric
      Doundarric dice:

      Roberto, non esiste nessun fallo che diventi rosso solo perché commesso in area. Un DOGSO non genuino (Rugani) è rosso fuori come dentro, mentre quello genuino (Koulibaly) è rosso fuori e giallo (ma compensato dal rigore) dentro.

      Sul fatto che convenisse entrare in scivolata su Crisetig ha risposto Luca, ma aggiungerei anche che non è affatto detto che un tale intervento, solo perché commesso con i piedi sarebbe stato considerato genuino. Da dietro, con il pallone completamente coperto, ci sarebbero state concrete possibilità che venisse considerato comunque come un fallo commesso senza nessuna reale possibilità di intervenire sul pallone. Risultato, rimozione di gni residuo dubbio sul rigore, senza riduzione del rischio di prendere un cartellino rosso.

    • Roberto
      Roberto dice:

      Ovviamente le mie sono considerazioni da senno di poi. Ma è per mettere in evidenza la ratio di una regola che mi convince sempre meno. Per essere più chiari: se Barzagli in Inter-Juve avesse commesso il fallo su Icardi lanciato a rete in area avrebbe preso sempre il giallo, se Rugani avesse commesso il fallo fuori area credo non avrebbe preso alcuna sanzione disciplinare.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Sarebbe stato ammonito a difesa schierata, sarebbe stato espulso se fossimo stati di fronte ad un DOGSO (qualunque: fuori area non vale la depenalizzazione).

    • Roberto
      Roberto dice:

      Forse non mi sono spiegato: un fallo come quello di Rugani se da DOGSO è rosso, ok, fuori e dentro area. Ma io lo sto immaginando non da DOGSO, e dubito che sia da ammonizione a 70 metri dall’area. Ma anche se fosse da ammonizione basta immaginare un qualsiasi fallo senza intento di colpire il pallone e che non sia da ammonizione fuori dall’area, che se fosse da DOGSO diventa da espulsione. Mentre il fallo di Barzagli su Icardi, ovunque avvenga, anche a 70 metri dall’area, resta sempre da ammonizione.
      Quindi, volendo fare un parallelo “giuridico”, esaminando lo stesso fallo ma in situazioni dogso/non dogso, da un lato non abbiamo nessun inasprimento della pena, dall’altro un inasprimento eccessivo. Quando la regola del calcio di rigore è di per se già un inasprimento della pena.
      Spero di essere stato chiaro.

    • Roberto
      Roberto dice:

      Solo per la precisione il fallo di Barzagli diventa da rosso solo nel caso di Dogso fuori dall’area.

    • Doundarric
      Doundarric dice:

      Ma il secondo è punito con il rosso proprio perché da non DOGSO (a 70 metri) è diventato DOGSO una volta davanti al portiere! La ratio è quella di assicurarsi che commettere volontariamente un fallo da rigore non possa mai essere la scelta migliore – anche se rimane ancora un caso possibile dal quale è impossibile proteggersi, che è quello della parata sulla linea di porta all’ultimo minuto di gioco di una sfida a eliminazione diretta: l’inferiorità numerica non conta più nulla, ma il rigore può ancora essere sbagliato.

      Molti ricorderanno l’esultanza di Luis Suárez nell’incontro di qualificazione per la semifinale della Coppa del Mondo del 2010, quando il suo intervento di mano fu punito con rigore e espulsione, ma salvò l’Uruguay (che poi passò ai calci di rigore), dal momento che il Ghana non trasformò il rigore. Le polemiche furono virulente, ma ci si dovette rendere all’evidenza che si toccavano i limiti di quello che il regolamento potesse fare per rendere giustizia a chi aveva subìto il fallo.

      E’ un esempio che dovrebbe comunque far capire come sia essenziale fare il massimo per punire adeguatamente un DOGSO non genuino: l’eliminazione del Ghana sarebbe stata ancora più dura da accettare se la sanzione comminata a Suárez non fosse stata la più severa che l’arbitro potesse comminare. La regola attuale vuole offrire il massimo della protezione possibile contro un episodio di questa natura, e personalmente penso che lo faccia nel miglior modo possibile, preservando al tempo stesso un caso di DOGSO genuino contro l’eccesso di punizione derivante dalla famigerata tripla sanzione che c’era prima.

      E con questo smetto di invadere quest’eccellente spazio di discussione, del quale ringrazio ancora Luca.

    • Roberto
      Roberto dice:

      Premesso che credo e spero Luca non sia troppo infastidito da questo lungo scambio vorrei solo aggiungere che io non sto dicendo che il dogso non genuino non debba essere sanzionato con l’espulsione, sto semplicemente sottolineando la disparità di trattamento tra il genuino ed il non genuino.
      Il caso limite riportato è emblematico perchè se paragonato ad un ipotetico caso, nelle stesse circostanze, in cui a porta vuota un attaccante sta calciando ad un metro dalla linea ed un difensore lo atterra volontariamente tentando di calciare il pallone ma senza toccarlo, l’unica cosa che cambia è che non ci sarebbe neanche l’espulsione! Quale sarebbe la ratio in questo caso? Il difensore proverebbe in ogni caso a calciare il pallone, senza neanche rischiare l’espulsione.
      Per quel che mi riguarda una ratio più equa sarebbe quella di prevedere, ricordando che già il calcio di rigore è una pena, un semplice inasprimento della pena in caso di dogso non genuino. Fallo che non prevede ammonizione diventa ammonizione, fallo da ammonizione che diventa espulsione.
      Perchè francamente il caso di Rugani è emblematico rispetto per esempio a Benatia col Real. Espulsione contro ammonizione. Non mi piace. Se poi un arbitro giudica il fallo di Rugani da ammonizione (io ho dubbi) e poi diventa espulsione bene uguale.
      Riguardo il caso di Suarez, a prescindere dal contesto, mi chiedo perchè non si faccia come nel basket con punti assegnati se la palla lanciata verso il canestro è spostata in fase discendente.
      Se un difensore para dai gol ed espulsione, e vediamo chi ci prova…

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      In realtà stavo seguendo la discussione tra due persone educate e con idee intelligenti. Non mi sembra necessario inserirmi nella discussione.

    • Roberto
      Roberto dice:

      Aggiungo allora quella che sarebbe per me la soluzione migliore. L’introduzione del dogso serve in particolare ad evitare la tripla sanzione al portiere che si trova a tu per tu con attaccante lanciato a rete. E la trovo sensatissima. Oltre alla tripla sanzione va considerata anche la pena “accessoria”, il portiere con l’espulsione dovrebbe essere sostituito e ciò potrebbe anche non avvenire nel caso le sostituzioni fossero esaurite. Ma che senso ha estendere ai difensori? Ed introdurre tutte quelle distinzioni che servono solo al caso del portiere? Volendo inasprire la pena in maniera “equa” si potrebbe pensare ad un dogso genuino solo per i portieri ed un dogso senza aggettivi in ogni caso per i difensori. Con un semplice inasprimento della pena. Fallo che altrove non prevede ammonizione diventa da ammonizione, fallo da ammonizione che diventa espulsione.
      Esaminiamo i casi “concretamente”, fatte salve le soggettive valutazioni.
      Caso Benatia resta giallo e rigore.
      Caso Rugani giallo e rigore.
      Ipotetico caso Barzagli su Icardi in dogso espulsione sempre ed in area anche rigore.
      Il caso Koulibaly è più complesso. E’ in generale fallo da ammonizione? Per me si. Quindi espulsione sempre, ed in area anche rigore. E si risolverebbe anche l’aspetto paradossale. In molti hanno pensato che sarebbe stato molto meglio per il Napoli se il fallo fosse stato commesso in area, proprio per lo sconto di pena. Ma si può solo immaginare una cosa del genere?
      Il fallo di mano rientrerebbe in questa casistica: ammonizione e nei casi in cui il fallo di mano impedisce una chiara occasione da rete espulsione. Ma potrebbe anche essere trattato a parte.
      Buona giornata.

    • Doundarric
      Doundarric dice:

      Ok, Roberto, penso che abbiamo un idea abbastanza chiara dei nostri punti di vista. Dal canto mio, credo che la differenza sia giustificata.

      Il genuino è depenalizzato (solo in area) perché dev’essere consentito ad un difensore o ad un portiere di contendere il possesso del pallone senza che un eventuale insuccesso del tentativo porti alla famigerata tripla sanzione che avevamo prima: non poteva andar bene un regolamento per il quale si possa preferire il lasciar segnare piuttosto che il tentare di difendere quando sia ragionevolmente possibile farlo in modo regolare.

      Quello non genuino comporta una parte antisportiva che annulla tutte le considerazioni del caso precedente, percui la sanzione dev’essere adeguata al vantaggio che si è voluto conseguire con un fallo commesso volontariamente solo per fermare l’avversario che ormai ti ha superato o il pallone diretto in porta. Ammonizione quando il pericolo è ancora abbastanza lontano dal concretizzarsi, espulsione quando il pericolo è già abbastanza concreto.

      La scelta di far scattare il rosso quando si può parlare di DOGSO mi pare adeguata, come spiegato prima, per evitare casi in cui ci si debba chiedere se l difensore alla fine non convenga prendere rigore e ammonizione perché il goal è quasi certo e la reaalizzaione del rigore molto meno – ci possono essere diversi casi in cui l’arbitro non potrebbe fare una valutazione su base di fatti oggettivi, ma il difensore sì, che siano sul piano delle possibilità che il rigore venga sbagliato (il suo portiere ha un alta percentuale di rigori parati, il rigorista avversario ha statistiche meno buone o è in una fase di crisi e tende a sbagliarsi più del solito) o di quella dello svilupparsi dell’azione di attacco (non c’è solo il tiro ormai diretto in porta, ma anche il portiere avversario ormai superato). Tutte queste variabili porterebbero a tenere la soglia a partire dalla quale scatt l’espulsione sufficientemente bassa perché il difensore abbia meno motivo di pensare che valga la pensa di compiere un gesto antisportivo.

      Ti ringrazio per la discussione, un saluto.

  14. pasquale
    pasquale dice:

    Buonasera Luca.
    Volevo sapere come ti spieghi l’errore di Irrati, nell’assegnazione del cartellino, sul rigore.
    Un conto è non vedere un fallo ed un altro e comportarsi come non si conoscesse il regolamento.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Non saprei: forse si è fatto ingannare dalla dinamica dell’azione, forse ha visto un tentativo di giocare il pallone. Dal campo ci può stare un’interpretazione del genere, trovo molto più complesso comprendere il mancato intervento del VAR, sempre che ciò non sia stato dovuto ad un malfunzionamento.

  15. Moreno Ventura
    Moreno Ventura dice:

    Salve Luca vorrei chiedere un parare (scusami, sicuramente sarà nauseante in quanto avrai avuto 1500 richieste analoghe) sull’episodio del rigore:
    Hai spiegato come Rugani non abbia possibilità di giocare il pallone facendo quell’intervento (quindi NON genuino); possibile Irrati abbia valutato male in quanto il pallone, come distanza “di gioco”, non fosse lontano potendo potenzialmente essere giocato da Rugani malgrado l’irregolarità da lui commessa? Potrebbe averlo tratto in inganno questa cosa? Durante la partita io ho subito pensato al rosso, poi rivedendo il replay ho pensato a questa motivazione come “scusante” per l’arbitro.
    Grazie.

  16. Fabio
    Fabio dice:

    Su Rugani, sono del parere che Crisetig non sia nel pieno controllo del pallone, essendogli rimasto indietro nel momento del controllo ed ancor prima del contatto con Rugani. In parole povere, Crisetig non ha una evidente opportunità di segnare una rete, premessa, questa, necessaria per il DOGSO ed il rosso: penso sia questo che abbia valutato la VAR, con cui Irrati, seppur in ritardo, riesce comunque a comunicare.

    Su Khedira, il gol era da annullare, ma ho visto almeno due gol con spinte ancora più evidenti (braccia tese ed entrambe le mani sulla schiena) eppur convalidati quest’anno: Zapata in Samp-Juve e Albiol in Bologna-Napoli con spinta di Koulibaly su Spolli. Unica discriminante, in questi due casi, il difendente non è caduto per terra.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Su Rugani: è un’interpretazione soggettiva da parte tua sulla quale non sono affatto d’accordo ma che rispetto (ovviamente).
      Sul fatto che episodi simili siano accaduti in altre gare non giustifica il mancato fischio: se prima si trattava di due errore, adesso sono tre.

  17. Luigi
    Luigi dice:

    Molto chiaro come sempre Luca.
    Una domanda: giustamente dici che nel caso di Cuadrado la scelta del cartellino è in funzione della potenziale occasione pericolosa. Ma per valutare quest’ultima conta sempre il “possesso del pallone”? O un eventuale cross diretto “bene” su Cuadrado avrebbe potuto farla considerare chiara occasione da gol?

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Il possesso del pallone (o la facile possibilità di impossessarsene) è fondamentale. Sui cross, data la distanza e la traiettoria, è impossibile aver certezze sul possesso successivo: è la stessa ragione per cui, per un fallo di mano su cross, non è prevista ammonizione.

  18. Simone De Gennaro
    Simone De Gennaro dice:

    Leggo spesso il suo blog e lo trovo molto interessante. Uso anche Twitter e ricordo di aver commentato mesi fa un suo tweet.
    Scopro solo ora che sono bannato e non posso leggere i suoi tweet, ma non ne comprendo il motivo visto che, di solito, non offendo nessuno sui social.

  19. Diego
    Diego dice:

    Buongiorno Sig. Marelli.
    Tutto abbastanza chiaro, nei limiti delle zone grigie che il protocollo VAR mantiene.
    Devo dire che ci sono stati casi nei quali si è decretato il rigore, con giallo e non rosso, per Masina su Callejon (e capisco che credo non fosse DOGSO) e, a parer mio soprattutto, Depaoli del Chievo su Mertens, che a me, senza la leggera trattenuta del clivense,è parso che potesse configurare un DOGSO.
    Grazie e davvero complimenti per le sue eccellenti qualità didattiche.

  20. Gus
    Gus dice:

    Bravo Marelli, sei sempre un riferimento. Un paio di appunti al contatto rugani Crisetig: rigore sicuramente “cercato” da Crisetig che trova lo spazio ed il contatto, dando la chiara impressione di non far nulla non solo per stare in piedi ma nemmeno per giocare il pallone. Ne derivano due conseguenze: 1 siamo sicuri si possa parlare di possesso del pallone (e quindi di chiara occasione)? 2 siamo sicuri si tratti di contatto sufficiente? Il discorso del fallo onesto poi non è semplice come sembra: se come dici tutto ciò che si fa con le braccia è disonesto a prescindere dall’intensità, ahimè crolla anche la difesa dì Koulibaly su higuain: rigore anche quello (e per me invece è stato meglio sorvolare). In definitiva secondo me Irrati ha usato buon senso. Khedira e cuadrado situazioni oggettivamente difficili da cogliere a velocità normale, non si può pretendere neanche una vivisezione var esagerata

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      1 – Sì. Non possiamo basarci su ipotesi (altrimenti potremmo pensare che Buffon avrebbe sicuramente parato o Crisetig avrebbe sicuramente tirato fuori)
      2 – Sì, è rigore. Che il fallo non sia clamoroso siamo d’accordo, che l’uso della mani sia irregolare anche. Che Crisetig crolli a terra è normale: non è certo bello da vedere ma la verità è che si comportano tutti allo stesso modo in area di rigore.
      Koulibaly su Higuain è episodio completamente differente: il difensore appoggia un braccio sull’attaccante, non c’è alcuna spinta o trattenuta.

  21. simone
    simone dice:

    Buongiorno Luca; se ho capito bene la valutazione che determina il giallo o il rosso è il tipo di contrasto che Rugani fà su Crisetig cioè se la sua intenzione sia o meno quella di intervenire sul pallone. Può essere che Irrati veda un incrocio di piedi più che la spinta al collo? Questo spiegherebbe l’ammonizione e la discussione (o meglio il tentativo di discussione) col VAR.

    • Luca
      Luca dice:

      E allora, chiedo scusa, perché qui si dice che Rugani, cito testualmente, “tenta in ogni modo di fermare l’avversario spingendo in modo da far apparire perlomeno discutibile la punibilità del contrasto”? A me sembra ancor meno che un’ipotesi, ma un’illazione del tutto indebita e indimostrabile (oltre che un po’ cervellotica) sulla base di quel che si vede.

      Resta in ogni caso il problema di una norma che non pare particolarmente efficace, nella sua distinzione tra genuino e non genuino.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      E una semplice osservazione dell’azione senza maglia da tifoso addosso…
      In realtà è molto chiara ma bisogna capirla a fondo, altrimenti si rischia di far confusione.
      Poi, ovviamente, se si nega anche il rigore (come alcuni tentano di fare) risulta inutile pensare di far comprendere il regolamento.

    • Luca
      Luca dice:

      La maglia del tifoso addosso, dentro questo forum, spero ce l’abbiano tutti, perché appassionarsi di episodi arbitrali in quanto tali direi che è sintomo di disagio psichico… 🙂

      Seriamente: si può essere tifosi senza essere faziosi. Da certe sue risposte mi pare di intravvedere certe sue antipatie, ma non mi sogno di pensare che sia parziale. Quindi trovo non molto corretto alludere al tifo dell’interlocutore nel momento in cui dissente dalle sue valutazioni. Lei mi sembra molto tranchant nel giudicare sideralmente distanti l’episodio di Skriniar-Higuain e quello Rugani-Crisetig, a me pare molto più netto (e decisivo nell’economia dell’azione – so che non è un parametro del regolamento ma è per capirci) il primo del secondo. E la mia domanda è molto semplice, che io abbia indosso la maglia da tifoso o no: da cosa pretende che risulti evidente che Rugani “tenta in ogni modo di fermare l’avversario spingendo in modo da far apparire perlomeno discutibile la punibilità del contrasto”? Stiamo parlando di un’azione velocissima, la spiegazione più logica, senza nemmeno entrare nel merito del regolamento, è che il difensore cerchi di disturbare l’avversario senza fare fallo. Magari non ci riesce, ma nella sua disanima lei lei legge nella testa di Rugani un ragionamento malizioso, oltre che sorprendentemente rapido, impossibile da dimostrare direttamente e che francamente faccio fatica a dedurre dalle immagini che vedo. Tutto qui.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Quando scrivo “togliersi la maglia” intendo “valutare l’episodio con obiettività senza farsi accecare dal tifo”.
      Su Rugani: ovvio che abbia tentato di ostacolare con le braccia l’avversario, così come è ovvio che non ci sia riuscito (ed è palese, sempre che lo si guardi con obiettività).
      Per quanto mi riguarda non leggo alcun pensiero di Rugani ma immagino il motivo per cui sia intervenuto in quel modo e non con un tackle. Il fallo non lo giudico sulla base di “quel che ha pensato” ma sull’oggettiva irregolarità commessa.

      Poi, per carità, c’è ancora gente che non vede il rigore di Madrid, perciò tutto è consentito.

  22. Giorgio
    Giorgio dice:

    Ciao Luca, per quanto riguarda il fallo su Cuadrado scrivi:
    “il giocatore della Juventus non ha una chiara occasione da rete ma solo una potenziale azione pericolosa, NON AVENDO IL POSSESSO DEL PALLONE”.

    Ma nel regolamento non viene fatto riferimento al possesso del pallone, anzi nel paragrafo del DOGSO il regolamento come criterio riporta:
    “La probabilità di mantenere o guadagnare il controllo del pallone”.
    E tu stesso poco sopra scrivi:
    “Si pensi, ad esempio ad un fallo commesso in area sgambettando un avversario con pallone NON a distanza di gioco: si tratterebbe, anche in quel caso, di espulsione per DOGSO non genuina.”

    Ricordo che nel caso del rigore assegnato in champions per il fallo di Benatia, Vasquez non era in possesso del pallone. Tu stesso scrissi che nel caso si stesse sanzionando la spinta di Benatia, la decisione corretta sarebbe stata DOGSO non genuina.

    Cuadrado, solo davanti al portiere sta per calciare il pallone in arrivo dal cross di Douglas Costa. Lo calcia malissimo per via della trattenuta che lo mette fuori tempo.

    Non credi che sia DOGSO non genuina anche questa?

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Vero.
      Ma non c’è alcuna certezza che Cuadrado possa controllare il pallone su un cross.
      Non è certo un caso che, in caso di fallo di mano su un cross, non sia prevista alcuna sanzione disciplinare proprio per l’incertezza sul punto in cui possa finire un pallone calciato da circa 15/20 metri.
      Nel caso di Madrid il contatto avvenne col pallone a mezzo metro da Vazquez, in questo caso il pallone era per aria e con traiettoria incerta. Sono episodi totalmente diversi.

  23. corona matteo
    corona matteo dice:

    Premesso che il rigore si poteva dare ma anche no, personalmente credo sia molto molto generoso, non crede che la valutazione del giallo sia per il fatto che il giocatore del Bologna commetta un errore tecnico nel controllare la palla, che si defila e quindi non più, realmente in suo possesso…..
    Grazie

  24. dub
    dub dice:

    Luca, desidero ringraziarla per la competenza e la chiarezza. E’ bello parlare di calcio così!

  25. enrico mottura
    enrico mottura dice:

    Quindi per non essere espulso rugani avrebbe dovuto dare un calcio in scivolata come koulibali? A me l’intervento di rugani sembra genuino.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Bravo, è proprio questo il concetto. Se Rugani avesse tentato un tackle, avrebbe sicuramente commesso fallo ma sarebbe stato un tentativo onesto. In questo caso, ben sapendo che sarebbe stato impossibile non commettere fallo da rigore, ha provato a sbracciare un po’ per evitare che Crisetig potesse tirare in porta.
      Ecco perché ho parlato di “mestiere” del difensore.
      Ma, in questo caso, non è bastato ma, per contro, gli è andata bene sul piano disciplinare.

    • Marco
      Marco dice:

      Buonasera.
      Il sig. Enrico ha anticipato un mio simile commento e la sua risposta mi fa riflettere sulla stessa regola che mi pare davvero cervellotica.
      Rugani ha tutta la possibilità di affrontare in tackle il giocatore del Bologna prendendosi sicuramente un rischio maggiore di commettere fallo.
      Dal punto di vista della tattica difensiva sarebbe un intervento più rischioso.
      Quindi se invece decide per una tattica diversa, cercando di ostacolare il giocatore la sanzione cambia.
      Scopriamo (almeno io) oggi che l’arbitro si deve anche far carico di misurare il ivello di “mestiere” negli interventi di gioco.
      Francamente non si sa più come complicare la vita agli arbitri, ai giocatori e agli spettatori.
      Grazie.
      Cordiali saluti

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      No, non deve misurare l’esperienza, deve valutare un episodio.
      La mia era una spiegazione più tecnica di un episodio facile.
      Lei sta cercando di incasinare il problema mischiando temi completamente differenti. Il fallo è facile da individuare, il motivo per cui Rugani è intervenuto in quel modo è una valutazione soggettiva che non c’entra nulla con la fattispecie concreta.

    • Marco
      Marco dice:

      Grazie per la risposta.
      Nel merito del fallo o no, io non entro nemmeno.
      Resta il fatto che almeno io sento per la prima volta parlare di fallo genuino o non genuino e francamente di arbitri in tv e trasmissioni televisive ce ne sono fin troppe.
      Non sono un arbitro come la maggiro parte degli spettatori e non conosco il regolamento a memoria.
      Mi limito a una riflessione sul senso di una simile norma e distinzione ad alto livello di discrerzionalità finendo per creare ulteriori discussioni.
      Peraltro poichè discrezionale, mi corregga se sbaglio ma non è nemmeno soggetta a VAR.
      Grazie

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Il termine “genuino” è utilizzato dalla circolare n.1/2016 per spiegare il concetto. Non c’è un granché di discrezionale, la norma è scritta bene. Il problema dei commentatori tv è che non studiano, non si aggiornano, si adeguano al livello medio della discussione arbitrale, utilizzando termini desueti (ultimo uomo è concetto abbandonato da oltre DIECI ANNI) od inventati (il danno procurato NON è MAI esistito).
      Per mia fortuna non prendo spunto da “altri” ma solo dalle mie conoscenze.

  26. Lorenzo
    Lorenzo dice:

    Sono un collega arbitro: tralascio gli altri episodi (in cui a volte sono parzialmente in disaccordo nel merito della interpretazione del Regolamento): sul contatto di Khedira credo che invece la decisione in campo sia stata quella corretta, quantomeno visto la piega che ha preso l’arbitraggio moderno. E’ indubbio che il difensore del Bologna, prima della “spinta” subita dal tedesco, impedisca la progressione di Khedira col braccio: quello che è successo dopo è la normale conseguenza, cioè il calciatore che subisce il trattamento decide di cercare di divincolarsi. Non dovrebbe essere permesso in seno al Regolamento, ma neanche allora impedire la progressione tramite le braccia. Visto che il rigore “è una cosa seria” allora non è da calcio di punizione diretto (perciò rigore, visto che c’è stato contatto fisico in area), ma neanche lamentarsi che l’attaccante debba rassegnarsi a perdere il possesso del pallone. Il discorso è sempre lo stesso: o riscriviamo il Regolamento in modo da essere INEQUIVOCABILE in QUALUNQUE situazione, oppure lo interpretiamo in seno alle dinamiche di gioco.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Beh, se sei un arbitro ti consiglio vivamente di abbandonare espressioni come “nel calcio moderno” per giustificare un fischio mancato. La stella polare dell’arbitro è e rimane solo il regolamento.

  27. giuppy91
    giuppy91 dice:

    concordo con il rosso di rugani(non può essere che l’arbitro lo abbia solo ammonito perchè lo riteneva un fallo leggero e che crisetig era comunque già in caduta?) ma per me però non era rigore come non era rigore quello su cuadrado. il gol di khedira era da annullare sul rosso di crisetig non mi esprimo perchè onestamente non ricordo bene la dinamica dell’azione e dal fermo immagine non riesco capire la gravità del fallo.
    p.s. secondo te chi arbitrerà la finale di champions?

  28. red5goahead
    red5goahead dice:

    Buongiorno

    Per Rugani dice che “l’intensità, al contrario, non ha alcun valore per distinguere la fattispecie dinamica sulla quale si intervenga”. Per Koulibaly in Napoli .- Genoa (29^ giornata) sul gol affermò che il tocco era “troppo poco” (intensità) e che Spolli non ha protestato (dichiarazioni e comportamento dopo gol contano o no? Crisetig no. Spolli sì?). Dovrebbe decidere una linea se no è difficile continuare a seguirla.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Rivedendolo, posso concordare con te: probabilmente ho sbagliato interpretazione in quel caso.
      D’altronde non posso pensare di interpretare correttamente tutti gli episodi per 38 giornate, qualche errore è fisiologico.
      Un po’ come la prestazione di un arbitro: giudicare un’intera attività da un errore è sbagliato.

    • Fabio
      Fabio dice:

      Rivalutare una propria posizione e cambiarne la valutazione è segno di grande intelligenza.
      Complimenti.

  29. Fabio Ceccarini
    Fabio Ceccarini dice:

    Luca, ti faccio una domanda. Qui non posso allegare video ma mi è capitato di vedere il rigore di Hjsay su Ramirez in Napoli Samp. L’albanese falcia nettamente il giocatore della Samp solo davanti a Reina. Rigore e ammonizione. Ora io devo capire come a termini di regolamento un contatto in incrocio come quello tra Rugani e Crisetig, avvenuto per altro in posizione leggermente defilata rispetto alla porta, sia punibile col rosso come dici tu (e il regolamento) mentre un fallo netto con l’attaccante steso in tackle (senza prendere minimamente palla) debba essere ritenuto più “lieve”. A mio giudizio è una contraddizione. Sempre restando su episodi del Napoli ritengo molto più fallo da espulsione quello di Hjsay piuttosto che quello di Bani del Chievo su Mertens, anche quello a termini di regolamento punibile col rosso (invece punito col giallo). Grazie per la tua pazienza e la tua passione, sei sempre un punto di riferimento.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Ti rispondo nel modo più semplice possibile: se Rugani avesse tentato di intervenire con un tackle, il problema non si sarebbe posto. Invece, trattenendo l’avversario, di fatto non ha tentato in alcun modo di giocare il pallone. Hysaj fece ciò, tentò di giocare il pallone.

  30. Luca
    Luca dice:

    Luca tu che sai sempre tutto chi arbitrerà la finale di coppa Italia e quali sonoi nomi degli arbitri delle finali di champions ed Europa leagues

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Lo sapremo oggi.
      I nomi per la Coppa Italia sono Damato, Mazzoleni e Banti col primo favorito.
      Sulle coppe europee attendetevi sorprese, una in particolare…

  31. Nicolas
    Nicolas dice:

    Perche sono stati scritti tanti troppi passaggi oscuri o, perlomeno, “grigi” nel regolamento di applicazione del VAR? Fretta o superficialità?

  32. Pasquale
    Pasquale dice:

    Gentile Sig. Marelli, leggo sempre il suo blog che considero il migliore per fare chiarezza sugli episodi arbitrali. Stamattina però trovo enorme difficoltà nel comprendere il concetto di “spinta furba ma di entità discutibile” perché non ha valutato nello stesso modo ad esempio l’ancata di skriniar su higuain sabato scorso. Capisco che comunque il regolamento del calcio lascia comunque un margine di soggettività all’arbitro e per questo lo ritengo lo sport più difficile da arbitrare. Buona giornata

  33. Luca
    Luca dice:

    Buongiorno Luca, grazie per la puntuale spiegazione del regolamento. In effetti dopo Fio-Nap e Juv-Bol non ci stavo più capendo nulla! Per quel che conta posso dirLe che, essendo molto vicino all’azione, (11 fila J Stadium…) mi sono parse evidenti 2 cose: sul rigore il fallo è parso molto lieve e molto accentuata la caduta, ai limiti della simulazione, così come è stata evidente la spinta di Khedira su Keita. Probabilmente ieri un buon “addizionale” avrebbe fatto meglio che il VAR… Complimenti ancora e buona giornata.

  34. Giovanni R
    Giovanni R dice:

    Ciao Luca, io ho visto l’episodio del rigore del Bologna in maniera leggermente diversa. L’attaccante del Bologna arriva a gran velocità per anticipare con successo Rugani. Però sbaglia chiaramente il contatto con la palla (prima di qualunque contatto) che gli resta dietro rispetto alla direzione di corsa. Il contatto secondo me e’ molto leggero; a mio parare e’ soprattutto il tentativo di opporsi all’inerzia per mantenere il controllo del pallone restato dietro che causa la caduta.

    • Fabio
      Fabio dice:

      Siamo in molti a pensarla così: Crisetig si avventa sulla palla, ma la controlla male, lasciandosela indietro e defilata sulla sinistra, ben prima del tocco di Rugani.
      Rigore è rigore. Ma DOGSO… uhm…

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Ah, guarda, credo che gran parte dei tifosi della Juventus la pensino così. Ma non devo approfondire sulla base delle magliette ma solo ed esclusivamente sulla base del regolamento.
      Se poi qualche altra fonte preferisce analizzare senza regolamento ma sulla base di “altro” (ove altro può essere di tutto), va bene: siamo in democrazia. Personalmente mi baso sui fatti, cioè sull’episodio e sul regolamento.

    • Pablo
      Pablo dice:

      Non tifo Juventus, gioco a calcio, e non ci sono dubbi che Crisetig quel pallone lo controlla male ed avrebbe bisogno di almeno due tempi di gioco per provare a calciare. Lo togliessero sto rosso sul rigore salvo condotta palesemente antisportiva (leggasi parata sulla linea) si rviterebbero mille sofismi (oggettivamente fallo genuino non si può sentire:))

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Posso anche concordare con te ma il regolamento è questo, e dobbiamo applicarlo.
      Sul fallo “genuino” son d’accordo ma vale il discorso precedente.

  35. antonello
    antonello dice:

    Buongiorno, io per come intendo il calcio non avrei dato ne il rigore di Rugani, ne quello su Cuadrado ne il fallo di Khedira: mi sembrano dei contatti veramente lievi, specialmente visti a velocità normale (come vanno valutati gli episodi). Certo che se poi andiamo sul fermo immagine del braccio di Rugani sul collo, della “trattenuta” di Keita o del braccio di Khedira sulla schiena allora sembrano falli clamorosi, secondo me a velocità normale si apprezza quanto siano di poco conto questi contatti. Concordo sul fatto che una volta dato rigore Rugani andasse espulso, ero sicuro che Irrati sarebbe andato al monitor per modificare il colore del cartellino. Buona giornata

  36. Alessandro
    Alessandro dice:

    Buongiorno…Il fatto che Rugani e Crisetig vadano entrambi sulla palla, e che Crisetig abbia anticipato Rugani, non puó essere considerato come giocata genuina?
    Seconda Domanda…guardando i precedenti, riguarda la spinta in area, sia in attacco che in difesa, non è stato usato più o meno sempre lo stesso metro (non fischiare)?

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      No, altrimenti non ci sarebbe mai un DOGSO non genuino, tutti i calciatori vanno nella zona in cui c’è il pallone.
      Un concetto è il metro di giudizio, un altro concedere una rete palesemente viziata da una spinta.

    • Alessandro
      Alessandro dice:

      Grazie mille…riguardo alla spinta mi riferivo anche alle partite durante tutto l’anno dove le spinte in area non sono state quasi mai sanzionate…comunque grazie mille

  37. Cristian
    Cristian dice:

    Non sarà affatto facile accettare con serenità la mancata espulsione di Rigani da parte degli anti juventini. So benissimo come l pensi su questo Luca, purtroppo, da tutte le parti, abbiamo un grosso problema culturale e un senso di sportività che rasenta il ridicolo. Ciò premesso, anche oggi abbiamo imparato grazie a te, un’ altra casistica. Abbiamo avuto l’ ennesima conferma della differenza tra VAR e moviola in campo. È un grande strumento, con qualche piccola accortezza avrà un futuro migliore secondo me.

  38. Carlo
    Carlo dice:

    Non ho capito due cose, sull’episodio del gol di Khedira:

    1)Scrivi “La rete DOVEVA essere annullata”, ma poi affermi che assegnarla non è un chiaro errore, quindi sarebbe più corretto dire che “La rete POTEVA essere annullata” allo stesso modo di come “POTEVA essere convalidata”?

    2)Sostieni che il VAR non sarebbe potuto intervenire consigliando una Review, in quanto decisione soggettiva dell’arbitro, tuttavia nel protocollo è ben specificato che per dirimere le soggettive ci si debba avvalere dell’On Field Review.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      1 – Perché il VAR non è la moviola in campo e questo episodio è esemplificativo di questo concetto che ben pochi hanno compreso.
      2 – No, affatto. Le valutazioni soggettive non possono MAI essere oggetto di review, è una dei principi cardine del protocollo (e su cui concordo pienamente).

    • Carlo
      Carlo dice:

      Non ho capito il discorso sulla moviola: anch’essa è prevista dal Protocollo, ma non per interventi di questo genere.

      Io, all’interno del Protocollo, non sono riuscito a trovare dove viene stabilito che le decisioni soggettive non possano essere oggetto di Review, al contrario, a pagina 7 di esso, si legge:

      “OFRs will be mainly for ‘subjective’ decisions or to assist match control or to ‘sell’ a decision. An OFR should not be needed for factual decisions such as the position of an offence or player (e.g. offside), point of contact on the body for handball or a foul, ball out of play etc. “

      https://www.knvb.nl/downloads/bestand/9844/var-handbook-v8_final

  39. Giovanni
    Giovanni dice:

    Buongiorno e grazie perché ci permette di imparare nozioni che difficilmente lo spettatore medio riuscirebbe a reperire dai media tradizionali (purtroppo più interessati alla polemica a prescindere). La scorrettezza di Rugani che ha comportato il calcio di rigore mi è apparsa molto simile a quella subita da Matuidi la scorsa giornata (quando il risultato era ancora 0-1). Se fosse così (non ho la pretesa di aver ragione, non conoscendo a fondo il regolamento) in uno dei due casi è stato commesso un errore oppure esiste un margine discrezionale che si basa sulla personale valutazione e interpretazione dell’arbitro? Se di errore si tratta, esistono strumenti (tipo una var consolidata e con protocollo potenziato) che in futuro potranno garantire un numero minore di errori? Se invece si tratta di interpretazione del direttore di gara, come agire per assicurare una maggiore uniformità di giudizi? Oppure in tal caso non dovrebbe essere data agli arbitri la possibilità di parlare per spiegare la loro interpretazione? Forse non riesco bene a spiegarmi, quello che vorrei cercare di capire è se e come si può garantire una sorta di coerenza lungo tutta una competizione, al netto di errori arbitrali che fanno parte del gioco. Esisterà mai un giorno in cui due episodi simili non verranno trattati in modo diverso? Forse però non è oggettivamente così importante come pare a me. P.S. ho fatto riferimento a quei due episodi solo perché sono i più freschi nella memoria, sono sicuro che ciascuno di noi ne abbia altrettanti in mente, non ne faccio una questione legata ad una squadra particolare. Grazie.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      No, sono episodi totalmente differenti per dinamica. Detto ciò, non sarebbe stato un errore concedere il rigore ma non era una chiara occasione da rete.
      L’uniformità di giudizio è un obiettivo ma impossibile da raggiungere: ogni uomo ha una discrezionalità differente. L’obiettivo è quello di uniformare il giudizio su episodi simili ma è impossibile che ciò possa avvenire per tutte le fattispecie. Ed è normale: non siamo robot.

  40. Stav
    Stav dice:

    Nell’articolo dài per scontato che quella sia DOGSO.
    A me il dubbio viene che sia SPA: per la dinamica, per il controllo di palla imperfetto di Crisetig, per la posizione rispetto alla porta e a Buffon.
    Ammesso e non concesso che sia SPA (e credo che non lo concederai 🙂 ), in tal caso sarebbe giusto il giallo?

  41. Enrigo
    Enrigo dice:

    Ottima analisi come sempre. Due domande se posso: nel caso del rigore assegnato al Bologna appare assai probabile che ci sia stata una falla tecnica di comunicazione con i colleghi al VAR. Ma il rigore era già stato assegnato. Di che informazioni poteva aver bisogno?Com’è possibile assegnare un rigore in quella situazione ma non aver chiaro che tipo di contatto sia avvenuto tra i due giocatori? Non penso che si fischi rigore solo perché un giocatore cade, o no?
    Altra domanda: sul 2-1 della Juventus in diretta era facile perdersi la spinta di khedira perché avvenuta in anticipo rispetto all’arrivo del pallone, con l’attenzione ancora focalizzata altrove, tra il cross alto e il liscio di mirante. Appare quindi plausibile che l’arbitro non l’abbia proprio vista. In tal caso il collega al VAR immagino che abbia ampiamente i margini per richiamare Irrati, non credi? Quando dici che il var non può invadere la sfera decisionale dell’arbitro non escludi che faccia ogni volta un controllo con lo stesso per verificare se effettivamente ha visto il contatto e lo ha giudicato o se invece se lo sia perso del tutto, no? Ora nel caso in oggetto mi sembra davvero strano che Irrati abbia potuto valutare quella spinta irrilevante, col difendente che finisce quasi dentro la porta e khedira che la prende ormai praticamente a terra, dopo una parabola alta e lenta. Può essere che i lamentati problemi tecnici abbiano impedito ancora un check, una comunicazione?

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      La comunicazione verteva solo sul cartellino da usare, il VAR non sarebbe mai potuto intervenire tecnicamente.
      Sulla seconda domanda: è un’ipotesi ma sulla quale non possiamo aver certezze. Sicuramente si sono parlati accertandosi che si trattasse di scelta valutativa di Irrati, come tale non sottoponibile ad “on field review”.

  42. Michele
    Michele dice:

    Caro Luca, grazie per i tuoi commenti e le tue spiegazioni che trovo molto utili.
    Personalmente condivido la tua tesi ma leggo su una testata giornalistica un’interpretazione diversa, cioè che l’intervento di Rugani non sia punibile con il cartellino rosso in quanto il giocatore bianconero è stato anticipato all’ultimo. Il contatto è quindi la conseguenza dell’anticipo e non una vera e propria spinta. Secondo te questa è una interpretazione possibile?
    Grazie ancora
    Michele

  43. paolo b.
    paolo b. dice:

    Buongiorno dott.Marelli. Commento del tutto esaustivo e chiaro. In definitiva a Rugani andava comminata, a termini di regolamento, l’espulsione. Sicuramente le difficoltà di comunicazione fra arbitro e Var, hanno indotto quello a non mutare la prima decisione ,per paura di errori e critiche. Vorrei chiedere : non ritiene che ci sia ancora molta confusione fra Var e moviola da parte di chi invoca l’applicazione del dispositivo anche a livello di Cl? Sono curioso di vedere quello che succederà ai prossimi Mondiali.

  44. Alessandro
    Alessandro dice:

    Io credo che non si sarebbe scandalizzato nessuno se, in occasione del fallo di Bonucci o della spinta di Khedira, il VAR avesse richiamato l’arbitro a rivedere l’azione. Si parte dal preconcetto che un arbitro che ha visto un’azione non possa sbagliare, ma solo aver preso “soggettivamente” una decisione. Se le immagini mostrano nettamente gli estremi per un fallo, perché negarsi la possibilità almeno di rivedere quelle azioni? Se poi l’arbitro è convinto della sua decisione “soggettiva” la confermerà.

    Sempre riguardo il protocollo: perché impedire al VAR di intervenire anche sulle espulsioni per seconda ammonizione? Sia chiaro, è una cosa che penso da ben prima del famigerato episodio di Pjanic: che arrivi con il rosso diretto o per somma di ammonizioni, sempre di espulsione si tratta ed è ugualmente importante ai fini di una partita. Non comporterebbe un supplemento di lavoro per i VAR, visto che comunque devono già monitorare le azioni per eventuali rossi diretti non sanzionati.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Inutile scriverti che concordo pienamente. Ma il protocollo, al momento, è questo…

      Sulle seconde ammonizioni, invece, non concordo: se dovessero controllare le seconde ammonizioni, ciò significherebbe accertarsi anche delle prime. Che succederebbe se la seconda ammonizione fosse corretta e la prima no? Saremmo al punto di partenza e rivedere tutti gli episodi da ammonizione (sia comminate che non comminate) porterebbe ad almeno 15 review a partita. Improponibile.

    • Alessandro
      Alessandro dice:

      Tutti questi episodi non devono comunque essere rivisti per controllare che non ci sia un rosso non sanzionato?

  45. Alberto
    Alberto dice:

    Buongiorno, già attivo di prima mattina?
    Poiché l‘arbitro conosce e applica il regolamento (e comunque ha avuto il tempo di ragionarci durante i lunghi minuti di interruzione del gioco), l‘unica possibilità per non aver dato il rosso a Rugani è che non abbia battezzato l‘episodio come dogso, o sbaglio?

  46. Tommaso
    Tommaso dice:

    Forse irrati non ha dato rosso proprio perché non ha considerato una chiara occasione l’azione… Geograficamente (se si può dire) il giocatore del Bologna è fuori dalla luce della porta, infatti ha rallentato la corsa per non finire fuori dal campo…

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Al momento dell’anticipo su Rugani si trovava a circa 8/10 metri dalla porta, manco Bolt avrebbe potuto finire fuori campo immediatamente.

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