Anticipi 28esima giornata: Fabbri bene per sessanta minuti, poi il naufragio…

Giornata caratterizzata dalla direzione di Fabbri: Lazio-Fiorentina è stata una partita molto difficile, ben diretta per sessanta minuti. Poi, dopo il rigore, troppi errori di cui due molto gravi.

Juventus – Lecce 4-0, arbitro Piccinini: a questo link trovate l’approfondimento sull’anticipo di venerdì sera

Brescia – Genoa 2-2, arbitro Irrati

Al di là di un episodio (che vedremo subito) sarei poco serio se affermassi che la prestazione di Irrati sia stata negativa.
Ovviamente gli episodi in Serie A hanno una rilevanza enorme e Brescia-Genoa rimarrà caratterizzata da un rigore quantomeno discutibile. L’obiettivo di questo blog, però, è anche di giudicare le prestazioni degli arbitri al di là di singoli episodi che, ricordiamolo, spesso avvengono in pochi decimi all’interno di novanta e più minuti di gioco.

Al 36esimo minuto il Genoa usufruisce di un calcio di rigore a seguito di un contatto tra Papetti e Romero:

Buona la posizione di Irrati (e teniamo presente questo elemento per la questione VAR).
L’arbitro fischia e, dopo un paio di secondi, indica il dischetto del rigore:

Difficile comprendere che cosa abbia fischiato Irrati: Papetti appoggia un braccio sulla schiena dell’avversario ma è impossibile ipotizzare una posizione differente. I due calciatori si scontrano di testa, ciò che non è certo infrequente in tali duelli aerei.
Il rigore è chiaramente infondato: non vedo nemmeno un abbozzo di irregolarità. Una volta letta questa affermazione, la domanda sorgerà spontanea: “ed il VAR perché non è intervenuto?“.
Domanda legittima ma la risposta (per chi ha compreso la differenza tra VAR e moviola) è abbastanza scontata: perché Irrati (come abbiamo accennato in precedenza, in buona posizione) ha sanzionato proprio questo contatto.
Ipotizziamo una sorta di dialogo arbitro-VAR:
Massimiliano, cosa hai visto?
Il difensore che ha appoggiato il braccio sulla schiena (oppure colpito Romero con una testata involontaria)
Ok, va bene“.
Oltre non si può andare.
Il motivo è che Irrati ha sicuramente visto quel che è accaduto e Rocchi non poteva far altro che chiudere il check dato che l’entità del contatto (che c’è, indubbiamente, anche se non irregolare per chi osserva) è di prerogativa unicamente dell’arbitro.
Se il VAR avesse ugualmente chiamato l’arbitro per rivedere un episodio che aveva già visto e valutato probabilmente avrebbe anche potuto convincerlo dell’errore ma gli avrebbe proposto immagini sulle quali si era già espresso in campo: e questo NON E’ il principio del protocollo.
La scelta più corretta sarebbe stata di interrompere il gioco (per la testata tra i calciatori) e riprendere con una rimessa dell’arbitro (consegnando il pallone al portiere del Brescia, dato che ci trovavamo all’interno dell’area di rigore).

Al 64esimo protesta di Pandev che, dopo aver calciato verso la porta avversaria, lamenta un fallo subito da Sabelli:

Purtroppo non si vede Irrati e dovrete fidarvi: si trova (quasi) esattamente perpendicolare ai due calciatori, pertanto in perfetto controllo dell’azione:

Una leggerissima trattenuta c’è ma è troppo limitata per poter pensare ad un calcio di rigore.
Giusto lasciar proseguire e, ovviamente, spazio di intervento nullo per il VAR.

Al 68esimo minuto secondo calcio di rigore di giornata per il Genoa, questa volta per un tocco di mano di Dessena su un tentativo di girata verso la porta di Romero:

In questo caso nessun dubbio: bravo, molto bravo Irrati ad intervenire subito assegnando il calcio di rigore.
Dessena si frappone al tentativo di Romero con il braccio chiaramente aperto, ampliando il volume corporeo.
Qualche dubbio in più sulla sanzione disciplinare: il colpo di testa era certamente indirizzato verso la porta ma, oltre ad essere la distanza molto ampia, è impossibile avere certezza della traiettoria, nulla esclude che potesse anche sorvolare la traversa.
L’ammonizione ci sta, a stretta lettera di regolamento, ma non sarebbe stato sbagliato nemmeno assegnare semplicemente il calcio di rigore.

Cagliari – Torino 4-2, arbitro Mariani

Mariani mi è piaciuto, ed anche parecchio.
Partita spigolosa (esattamente come ci si attendeva), ben gestita sia dal punto di vista tecnico che disciplinare.
Positiva anche la tenuta atletica: nonostante il gran caldo (e, nel mese di luglio, le temperature saranno un fattore di non poco conto) è apparso in buona condizione anche nei minuti di recupero. Nelle prossime giornate la resistenza nella prevedibile cappa d’afa che comunemente avvolge il nostro paese a luglio sarà di enorme importanza.

Al 24esimo minuto il Torino chiede un calcio di rigore per un contatto in area di rigore tra Bremer e Simeone:

Corretto lasciar proseguire: entrambi i calciatori saltano male verso il pallone (non a caso sono calciatori impegnati nella circostanza in un ambito lontano dalla loro zona di competenza), Bremer alza tantissimo la gamba destra mentre Simeone salta a corpo morto verso l’avversario.
Mariani aveva tre opzioni:
– assegnare il calcio di rigore (scelta eccessiva, troppo poco per una decisione del genere);
– assegnare un calcio di punizione al Cagliari per gioco pericoloso (troppo penalizzante per Bremer);
– lasciar proseguire.
Ha deciso, secondo me in modo equilibrato, di non intervenire.

Al 34esimo minuto il Torino sfiora la rete con Belotti e, dopo la conclusione verso la rete, lo stesso attaccante lamenta un’irregolarità di Lykogiannis:

Forse, e dico forse, c’è un leggerissimo contatto tra i piedi sinistri dei due calciatori.
Troppo poco, in ogni caso, per concedere un calcio di rigore che sarebbe stato perlomeno molto generoso.
Giusto, a mio parere, lasciar proseguire.

Al 41esimo minuto Mariani assegna un calcio di rigore al Cagliari per un fallo di mano di Nkoulou su un tentativo di cross al centro di Nandez:

In presa diretta ho avuto pochi dubbi: il calcio di rigore pareva evidentissimo, soprattutto per la postura del difensore (braccio destro altissimo e ben sopra la linea delle spalle).
Rivisto al replay, l’episodio è ben diverso:

Nkoulou si frappone al cross con una posizione del corpo molto pericolosa: il braccio aumenta in modo evidente il volume corporeo ma, per sua fortuna, il pallone lo colpisce sulla spalla destra.
Dal campo, con questa dinamica, è praticamente impossibile non fischiare: per fortuna esiste il VAR che serve proprio per evitare che vengano assegnati rigori di questa tipologia.
Mariani, dopo essere stato richiamato alla “on field review“, revoca il calcio di rigore.
Curiosa la ripresa di gioco.
Tutti si attendevano il calcio d’angolo ed invece l’arbitro ha scodellato il pallone in area e, seguendo il regolamento, lo ha semplicemente consegnato al portiere Sirigu (in area la procedura è questa dall’inizio della stagione).
E’ un errore?
In realtà no:
il gioco è stato effettivamente interrotto nel momento in cui il pallone è stato toccato da Nkoulou, motivo per cui il calcio d’angolo non poteva essere assegnato dato che il fischio è arrivato per un contatto concretizzatosi prima che il pallone stesso uscisse dal terreno di gioco.
Penalizzante per l’attacco ma il regolamento (almeno per ora) è questo.

Al 67esimo Mariani assegna un calcio di rigore al Cagliari per un fallo di Nkoulou su Pellegrini:

Posizione perfetta dell’arbitro, il difensore perde il tempo sullo scatto di Pellegrini e lo aggancia nettamente con la gamba destra.
Calcio di rigore evidente, giusto non ammonire il difensore del Torino: al limite potrebbe trattarsi di azione potenzialmente pericolosa (SPA) dato che la posizione è decentrata (ed avendo tentato di giocare il pallone, opera la depenalizzazione a favore di Nkoulou).

All’80esimo minuto un episodio curioso (ed anche pericoloso, per certi versi).
Al limite dell’area di rigore del Cagliari si verifica uno scontro tra Izzo e Carboni:

Scontro durissimo ed entrambi i calciatori commettono un fallo imprudente: Izzo letteralmente buttandosi tra le gambe di Carboni (per sua fortuna senza toccarlo), Carboni calpestando la gamba destra dell’avversario.
In questa circostanza qualsiasi sia la decisione si sbaglia: due falli contemporanei, impossibile individuare il primo intervento irregolare.
Mariani avrebbe potuto confezionare una perla: ci sta il calcio di punizione per il Torino ma l’ideale sarebbe stato ammonire entrambi i calciatori. L’ammonizione per il solo Carboni, in tutta franchezza, stona un po’ (sebbene sia corretta).

Lazio – Fiorentina 2-1, arbitro Fabbri

Partita durissima, tanti scontri fin dall’inizio, nervosismo che è cresciuto col passare dei minuti anche (se non soprattutto) per il risultato che si stava concretizzando.
Fabbri ha condotto bene la gara per sessanta minuti poi, dopo il rigore del pareggio, è andato alla deriva con una serie di decisioni rivedibili (e con l’aiuto del VAR Mazzoleni che, in una circostanza, doveva intervenire).
Tantissimi gli episodi da rivedere, otto per la precisione.

Al 35esimo minuto la Lazio chiede un calcio di rigore per un contatto al centro dell’area tra Ceccherini e Caicedo:

Non perfetta ma sufficientemente precisa la posizione di Fabbri che, forse un po’ troppo lontano, ha comunque la visuale aperta verso la zona in cui si concretizza il contatto.
Non c’è nulla: normalissimo contrasto aereo come ce ne sono decine in ogni partita. Ceccherini salta verso il pallone, lo colpisce di testa ed entra in contatto con l’avversario per normale dinamica di gioco.

Al 41esimo minuto la Lazio si lamenta per un presunto fallo di mano di Badelj in area:

Il contatto di mano c’è ma non è punibile per due motivi ben chiari (e che sono decisivi anche presi singolarmente):
– pallone totalmente inatteso, dato che lo stesso schizza verso Badelj dopo essere stato rinviato da un paio di metri da Ceccherini;
– braccio aderente al corpo, non c’è il minimo aumento del volume corporeo.
Fabbri non ha nemmeno visto il contatto del pallone sul braccio (è infatti coperto, come si vede dall’immagine) dal corpo dello stesso centrocampista della Fiorentina ma giustamente il VAR Mazzoleni non gli consiglia la “on field review” perché si tratta chiaramente di un tocco non punibile.

Al 44esimo un episodio che ha generato molte discussioni già nella serata di ieri.
In questo caso, lo anticipo, la fortuna (sì, esiste, come è stata la fortuna ad evitare il calcio di rigore a Nkoulou a Cagliari) ha giocato un ruolo decisivo.
Sulla trequarti offensiva della Lazio Bastos interviene in tackle su Ghezzal.
Fabbri interviene e sanziona il difensore con un cartellino giallo:

Dall’immagine non si vede ma, al momento del contrasto, Fabbri si trova appena fuori dall’inquadratura, sulla sinistra:

Il cartellino giallo è corretto.
Bastos è intervenuto con molta irruenza cercando di intercettare il pallone ma questo particolare ha poca importanza (infatti deve essere considerato l’effetto, non l’obiettivo iniziale).
La fortuna ha giocato un ruolo fondamentale perché Bastos, per questioni di pochi istanti, non colpisce direttamente l’avversario ma gli passa davanti con i piedi, atterrandolo successivamente con la coscia. Se Bastos avesse colpito l’avversario col piede, sicuramente saremmo stati di fronte ad un fallo grave di gioco. La dinamica, invece, giustifica ampiamente il cartellino giallo, decisione che condivido.

Al 64esimo l’episodio che segna l’inizio di una mezz’ora da incubo per Fabbri.
Su un pallone recuperato a centro area da Caicedo, l’attaccante controlla verso l’esterno e cade a terra dopo un contatto con Dragowski:

In presa diretta questo è sempre calcio di rigore: la dinamica lascia pochi dubbi, classica azione nella quale l’attaccante anticipa il portiere e viene dallo stesso travolto.
Rivedendo le immagini, invece, la sensazione è ben diversa:

E’ chiaramente un rigore cercato da Caicedo che, ben prima di entrare in contatto con il portiere della Fiorentina, ha già cominciato a trascinare sul terreno di gioco il piede destro, col chiaro intento di cercare le gambe dell’avversario.
Affermare che si tratti di simulazione è completamente sbagliato: se Caicedo non avesse cercato il contatto, probabilmente Dragowski lo avrebbe comunque colpito con la gamba sinistra dato che era uscito in modo scoordinato, difficile ipotizzare che sarebbe riuscito ad evitare Caicedo.
Detto ciò, il rigore lascia enormi dubbi  ma, se non l’avesse fischiato, ci sarebbero state discussioni.
Fabbri, invece, l’ha fischiato. E ci sono discussioni…
E’ molto borderline, oggetto di interpretazioni differenti e che hanno elementi a supporto.
Se proprio devo esprimere un parere netto, non l’avrei assegnato proprio per la ricerca esasperata del contatto da parte dell’attaccante.
Capitolo VAR: non può e non deve mai intervenire in questi casi.
Già il fatto che ci siano opinioni differenti dovrebbe bastare per comprendere il concetto: non si tratta di un chiaro ed evidente errore ma di un episodio molto al limite. Qualunque fosse stata la decisione assunta da Fabbri, il VAR non sarebbe intervenuto perché non ci sono gli elementi minimi per una “on field review“.
Sostenere che “almeno avrebbe dovuto rivederlo” significa non aver ancora pienamente compreso il VAR, il protocollo e la ratio della tecnologia applicata al calcio.

Al 69esimo minuto è la volta della Fiorentina di chiedere un calcio di rigore.
Ribery cade dopo un contatto con Patric:

Premessa: esattamente come nel caso precedente, questo non è un episodio da VAR.
Se Fabbri (in controllo dell’azione) avesse fischiato il calcio di rigore, Mazzoleni non sarebbe intervenuto. Non avendo Fabbri fischiato l’infrazione, giustamente il VAR non è intervenuto, semplicemente confermando il giudizio espresso dall’arbitro in campo.
In ogni caso questo è ancor meno rigore del precedente: al momento del contatto Patric è per terra, non guarda nemmeno l’avversario che casca dopo aver toccato la gamba destra del difensore.
Corretto lasciar proseguire.

Al minuto 78 Radu viene ammonito per un fallo su Badelj:

In questa circostanza, invece, non riesco a giustificare il VAR: Radu, dopo aver perso il possesso, si lancia verso l’avversario, manca completamente il pallone e, con una velocità di impatto molto pericolosa, colpisce Badelj molto sopra la caviglia.
Cartellino rosso per vigoria sproporzionata.
Fabbri fischia il fallo ed ammonisce Radu: Mazzoleni, in questo caso, doveva richiamare l’arbitro alla “on field review” perché è palese che l’arbitro non ha percepito bene la dinamica dell’azione.

All’85esimo errore molto grave di Fabbri.
Parolo, per porre rimedio ad un pallone perso dalla difesa, trattiene vistosamente Vlahovic nei pressi dell’area di rigore:

Fabbri, in buona posizione, fischia immediatamente.
Il problema è che, una volta assegnata la punizione alla Fiorentina, il cartellino giallo è automatico:

Azione potenzialmente pericolosa (Vlahovic aveva lo spazio per entrare in area di rigore), probabilmente anche Parolo stava solo aspettando di essere espulso per doppia ammonizione.
Errore da matita blu.

All’89esimo minuto doppio fallo di Radu su Sottil:

Se sul secondo possiamo anche sorvolare qualificandolo come normale fallo di gioco, il primo è certamente imprudente.
Fabbri preferisce concedere un discutibilissimo vantaggio (a difesa schierata non vedo proprio come possa essere più proficuo di una punizione) per evitare di ammonire il difensore della Lazio.
Non ci siamo.

Al 93esimo Mazzoleni richiama Fabbri alla “on field review” per una condotta violenta sfuggita a tutti.
Vlahovic, a pallone lontano, colpisce volontariamente col gomito sinistro Patric al volto:

Interessante comprendere come sia stato possibile che Calvarese, a due metri dai calciatori, non si sia accorto di nulla.
Al momento dell’infrazione il quarto ufficiale stava osservando la rimessa laterale (lo si nota dalla direzione del suo sguardo): ci sta, anche se sarebbe stato meglio porre l’attenzione ad altro dato che la rimessa poteva essere controllata da arbitro ed assistente.
Sull’episodio poco da aggiungere: sciocchezza di Vlahovic che gli costerà almeno due turni di squalifica.

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139 commenti
  1. Raggio
    Raggio dice:

    Vorrei fare una domanda su un particolare. Durante il secondo tempo Ribery stava scattando lungo la fascia sinistra ma il pallone era probabilmente uscito e l’arbitro ha fermato il gioco dopo un attimo di tentennamento assegnando la rimessa laterale alla Lazio. Sarebbe stato possibile andare avanti e vedere lo sviluppo dell’azione salvo poi tornare sui propri passi come accade per il fuorigioco?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Molto complesso, al momento non c’è un metodo sicuro per valutare il pallone dentro/fuori dal terreno di gioco (già per dentro/fuori area dipende da tanti fattori non sempre controllabili come l’allineamento delle telecamere).
      Teoricamente sì ma, in concreto, le rimesse laterali sono di esclusiva competenza degli assistenti.

  2. Fabio
    Fabio dice:

    Luca, quindi tu stai affermando che anche quando non ha visto un piffero l’arbitro decide? Perchè, se non ha visto un piffero, delle due l’una: o chiede lui stesso la OFR (ma tu dici che è un controsenso…….) oppure, a precisa domanda del VAR (che suppongo venga sempre fatta all’arbitro), serenamente ammette di non aver visto nulla….. Perchè se dice che ha visto (magari nulla) il VAR non può più richiamarlo alla OFR, giusto? (e qui ritorneremmo all’eccesso di sicurezza…. che, secondo me invece, purtroppo talvolta c’è).
    Riguardo il primo rigore di Brescia….. beh, che c’è da dire? Già la settimana scorsa, in tema di disparità di trattamento, mi dicesti che il protocollo VAR va benissimo così, e te ne sei convinto col tempo, adducendo la possibilità che vi sarebbero troppe interruzioni VAR se il protocollo fosse meno rigido.
    Quindi va sicuramente benissimo per il ristretto ambito degli addetti ai lavori, arbitri ed osservatori ecc ecc; però permetti a noi tifosi da bar, quelli che il calcio lo guardano in TV o al massimo allo stadio, quantomeno di dubitare che l’uso della tecnologia sia corretto così, di fronte a degli episodi (leggi errori) veramente eclatanti come quello di Irrati (per la cronaca sono tifoso del Napoli, giusto per…), anche dopo aver letto (e compreso te l’assicuro) tutte le tue correttissime disquisizioni tecniche sulla disamina degli episodi e la spiegazione (dal punto di vista arbitrale) degli stessi.
    Un abbraccio.
    P:S. non sono critiche, ma cerca di capire pure noi semplici tifosi!!

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Non ho capito che cosa tu abbia scritto nella prima parte, abbi pazienza: se ti riferisci a Fabbri, lui ha visto un contatto (che c’è, anche se cercato nella dinamica complessiva) ed ha giudicato. Si può essere d’accordo o meno sulla valutazione ma il VAR non può intervenire. Lo dico con franchezza: non pensavo che ci fosse ancora questa incredibile mancata conoscenza del protocollo, pensavo (speravo…) che fossimo un pelo avanti. Invece siamo ancora in altissimo mare.

      Io capisco perfettamente i tifosi ma quel che mi preoccupa è che ancora si faccia confusione tra intervento del VAR e giudizio del campo: il VAR non è la moviola!

    • Fabio
      Fabio dice:

      In effetti non mi riferivo a Fabbri in particolare, avevo scritto sotto ad una quesito di Giancarlo ed alla tua risposta 🙂 Giancarlo chiedeva se l’arbitro autonomamente può chiedere la OFR, e tu hai risposto di si, ma che praticamente non accade mai perchè l’arbitro deve sempre decidere e se decide ha visto. Quindi, io chiedevo che vale come “decisione presa” anche il “non fischiare” quando l’arbitro non ha visto niente?
      Perchè, se non ha visto nulla, ma ha il sospetto che qualcosa sia successo; o chiede lui stesso la OFR (ma tu dici che è un controsenso….) oppure “confessa” al VAR di non aver visto nulla (magari dopo precisa domanda), e quest’ultimo lo richiama alla OFR….. oppure ritiene di aver visto, pur non avendo visto nulla, e allora cadiamo nell’ipotesi della “troppa sicurezza” che tu escludi.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Sì, nel caso in cui un episodio non visto si collochi tra quelli interpretabili.
      In sostanza il VAR deve valutare se si tratti di un chiaro ed evidente errore.
      Esempio.
      Poniamo che ieri sera, in Parma-Inter, Maresca non abbia visto nulla del contatto Barella-Kulusevski: OFR? No, perché è comunque un episodio per il quale incide l’entità del contatto che, in video, è impossibile ricostruire.

  3. Angelo
    Angelo dice:

    Buongiorno dott . Marelli , che utilità ha il var sé non può essere utilizzato ?
    Uno strumento così perfetto con delle limitazioni così grandi ..
    Sé l’arbitro vede male non può essere corretto perché ha valutato in quel modo .. e sé ha valutato male ? Tutto questo sta rendendo il nostro calcio poco credibile ..
    Una personale considerazione : troppo spesso leggo di addetti ai lavori come ex arbitri e moviolisti che sé ne escono con l’affermazione che molti tifosi non hanno capito come funziona il var ! Questa affermazione è totalmente sbagliata perché abbiamo appurato in questi mesi che le regole e le interpretazioni del protocollo cambiano da settimana a settimana (vedi Chiffi per il rigore su de light ) . Quindi come è possibile chiedere ai tifosi di capire se’ in primis sono gli addetti ai lavori a non aver capito ?
    Grazie .

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Caro Angelo, nel tuo commento noto due criticità:
      – è vero, alcuni hanno capito come funziona il VAR. Magari lo hai capito anche tu ma la gran parte dei tifosi (ed anche degli addetti ai lavori) non ci ha capito niente. Se dopo tre anni ancora c’è gente che invoca la “on field review” per il contatto Dragowski-Caicedo, allora ho ragione da vendere: tutto si può dire di questa fattispecie tranne che si potesse andare a rivedere l’episodio (idem per Ribery-Patric);
      – Chiffi ha sbagliato. Non è certo un episodio di erroneo utilizzo del VAR che cambia la sostanza, cioè che il VAR viene utilizzato bene e secondo protocollo nel 95% dei casi. Il 5% rimanente rientra nell’errore umano.

  4. Simone
    Simone dice:

    Buongiorno sig. Marelli,
    al 31′ di Lazio-Fiorentina c’è stato un contatto tra Milinkovic-Savic e Pezzella, in area di rigore, che non ha sottoposto a giudizio. Non so se le sia sfuggito oppure se il contatto fosse avvenuto a gioco fermo, ma mi è sembrato abbastanza evidente. Purtroppo anche in presa diretta è stato possibile rivederlo una sola volta e non ho ben compreso se ci fossero gli estremi per fischiare il calcio di rigore; potrebbe illuminarmi?
    La ringrazio per il suo lavoro,
    Simone

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      No, non è un episodio rilevante: furbo Pezzella a rimanere fermo sulla traiettoria di Milinkovic ma è veramente troppo poco per pensare ad un calcio di rigore.

      Ciao.

  5. Carlo
    Carlo dice:

    Buonasera, continuo a vedere troppa discrezionalità nell’uso del Var ed interpretazioni sempre diverse per casi analoghi…
    Oggi lei dice che il var in caso di contatto non può intervenire perché sull’intensità del contatto decide solo l’arbitro di campo. Ok il protocollo dice così.
    Ma perché nel derby di ritorno, Lazio Roma è stato chiamato l’OFR? Anche lì contatto c’è stato e Kluivert è caduto per il tocco del difensore, non come Caicedo che si è lasciato cadere per cercare il contatto col portiere… Che a casa mia si chiama simulazione.
    Se il var non può intervenire per scovare simulazioni è il fallimento del protocollo, mia opinione.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Perché il fallo fu di Kluivert, semplice.
      Il VAR può certamente intervenire sulla simulazione ma quella di Caicedo non è una simulazione.

    • Roberto
      Roberto dice:

      Continuo a non capire come si possa dire che Caicedo non abbia simulato. Senza la sua strisciata ed il relativo allargamento delle gamba da parte dell’attaccante VERSO il portiere, il contatto non ci sarebbe stato. Per me questo è ingannare l’arbitro e, in questo momento, anche il protocollo VAR. Se io mi butto addosso ad un avversario per “creare” ad arte un minimo contatto sto simulando una dinamica di gioco che non ci sarebbe stata. Sinceramente fatico a comprendere come si possa dire il contrario. Non è un’ipotesi: è l’attaccante che crea il contatto con la sua gamba che quasi “calcia” il portiere. Ciao

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Direi che ne abbiamo parlato a sufficienza.
      Le spiegazioni sono state scritte una cinquantina di volte, se non si riesce (o, meglio: se non si vuole) comprendere la ratio del protocollo è inutile continuare a discuterne.
      Magari, col passare del tempo, si capirà la differenza tra moviola e VAR.

      Ciao.

    • Roberto
      Roberto dice:

      Ciao Luca, forse non ci siamo capiti e mi dispiace.
      E’ chiarissimo, almeno per me, il protocollo e perché non sia intervenuto il VAR.
      E, stanti così le cose, ha fatto benissimo.
      Mi auguro solo che, in futuro, si possa arrivare anche a “limare” il protocollo per adattarlo alle dinamiche di gioco che, spesso, sono create ad arte da furbacchioni in pantaloncini.
      Scusa se non mi sono spiegato bene in precedenza e ti ringrazio sempre per la disponibilità.
      ( sono stato arbitro 20 anni e capisco bene la tua frustrazione nel cercare di spiegare la differenza fra VAR e Moviola ed è anche per questo che mi dispiace essermi spiegato male ). Ciao, Roberto

  6. Angelo Luongo
    Angelo Luongo dice:

    Gent. Dr Marelli
    Spesso si dice (ed anche lei lo avalla) che l’attaccante abbia “cercato” il contatto col portiere. Ma le sembra possibile che, palla al piede, a due metri dalla porta, con solo il portiere da battere, un giocatore abbia il tempo di pensare “ora mi faccio atterrare” invece di cercare di fare gol? Io ho fatto il portiere amatoriale per 20 anni, in tornei aziendali, e tutti i rigori che mi hanno fischiato contro erano sacrosanti.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Beh, sono professionisti: magari noi amatori non ci pensiamo nemmeno ad un’eventualità del genere ma i calciatori sì.
      L’ultima parte non l’ho capita.

  7. Marco
    Marco dice:

    il rigore su Caicedo, a mio avviso, è figlio di chi fa le regole.
    Se quando trascini i piedi come un vecchio di 100 anni non ti fischiano il rigore alla fine non lo fai più.
    Invece gli attaccanti lo cercano perchè “basta che mi tocca” così si vedono queste scene del tutto innaturali e, a mio avviso, anche antisportive!

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Rigori con piedi trascinati si vedono dalla notte dei tempi, non certo a causa delle “nuove” regole.
      Peraltro, come ha detto anche Rizzoli oggi, il 99% degli arbitri quel rigore lo avrebbe fischiato. L’ho scritto ieri, quel che ha detto Rizzoli è solo una conferma.

    • Giovanni
      Giovanni dice:

      Rizzoli si è dimenticato di avere a disposizione uno strumento per porre fine a queste sceneggiate, ma “il contatto c’è” e allora va bene così. Poi ci chiediamo perché ci sono così tanti rigori: il var interviene solo per dare rigori su contatti, non potrà praticamente mai intervenire per togliere un rigore perché un contatto ci sarà sempre (salvo clamorosi abbagli dell’arbitro in campo). Sinceramente fatico a capire perché in premier possano fare quello che vogliono col protocollo e noi facciamo fatica a rivedere anche errori conclamati come quello di Irrati: questa questione del contatto nel protocollo non c’è, è un’invenzione tutta italiana. Vorrei capire come qualcuno possa ritenere in qualche modo supportabile il rigore fischiato a Papetti, più chiaro ed evidente errore di così la vedo dura trovarne.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Non a caso l’IFAB ha richiamato la Premier League (che applica un regolamento tutto suo) e non l’Italia (che applica il regolamento). Dall’anno prossimo o la Premier League si adegua oppure la Premier League si adegua…

      Su Brescia-Genoa ho già spiegato tutto nel testo. Se poi non si vuole capire la ratio (perché non si tratta di non esserne in grado ma di non volere), allora non c’è numero di parole che tenga.

  8. Gio
    Gio dice:

    Ciao Luca…
    Una curiosità su Fabbri..ho notato quest’anno (ma non solo, diciamo da quando ha ricevuto il badge di internazionale) una sua involuzione molto importante, infarcita da una serie di prestazioni negative in gare importanti (Lazio-Juve) e meno (Spal Bologna e altre)..
    La prestazione di ieri è stata deficitaria non tanto per il rigore (per me non c’era ma sfido chiunque a non fischiarlo dal campo, diversa è la mia interpretazione sul Var che per me doveva intervenire e se non è intervenuto per il protocollo allora vuol dire che il protocollo è sbagliato), quanto per la gestione della gara soprattutto dal punto di vista disciplinare (il mancato rosso a Radu e la 2a ammonizione a Parolo sono errori scolastici inaccettabili in serie A, soprattutto il 2o giallo a Parolo).
    Ora alla luce di tutto ciò è impensabile una sua dismissione? Forse la sua storia lo salva, ma se ci riferissimo solo a quest’anno io credo che rischi molto.
    Un’ultima cosa..chi ti insulta non ha mai arbotrato nemmeno una gara di giovanissimi provinciali. Non merita risposta.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      No, è totalmente fuori da ogni ipotesi la dismissione.
      Peraltro per sessanta minuti ho visto un buonissimo Fabbri (a parte quell’aria un po’ supponente che infastidisce anche me, non lo nego), purtroppo l’ultima mezz’ora è stata oggettivamente un disastro.

      Sugli insulti: hai ragione ma ogni tanto un sassolino me lo tolgo.
      Pensa che oggi, su twitter, mi hanno addirittura augurato la morte…

  9. Mario
    Mario dice:

    Ciao Luca, premesso che non ho visto il match Lazio-Fiorentina, ho letto sulla moviola della gazzetta che Inzaghi dopo espulsione al 96min non ha abbandonato il terreno di gioco, ma ha continuato a seguire gli ultimi secondi della partita dalla panchina. Ti chiedo delucidazioni in merito, in quanto mi sembra assurdo che Fabbri&Co abbiano potuto avere un abbaglio simile. Forse l espulsione é stata decretata dopo il triplice fischio?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Probabilmente (ma non ne ho certezza) si è fermato sull’uscio degli spogliatoi.
      Non so, vado a naso, non trovo nulla che comprovi quel che è accaduto.
      Certamente il regolamento vuole che chiunque venga espulso debba lasciare il campo, su questo non ci piove.
      Comunque l’espulsione è stata prima del triplice fischio, questo posso assicurarlo.

  10. Davide
    Davide dice:

    Sul rigore di Caicedo non c’è molto da discutere, dal vivo l’arbitro può tranquillamente essere tratto in inganno e il var non può intervenire, il problema sta nel protocollo, se non lo si vuole cambiare che si concedano sti benedetti challenge, inammissibile concedere rigori simili con la tecnologia a disposizione. Fabbri in seguito ha una pessima gestione dei cartellini, però non riesco davvero a capire come sul fallo di Radu non venga richiamato al var, mi piacerebbe sapere cosa si sono detti perché mi sembra un errore davvero grossolano

  11. Amerino
    Amerino dice:

    Buon pomeriggio.
    Torno, con estremo piacere, a interloquire su questo blog dopo molti mesi. È sempre una delizia tecnico-normativa leggere le Sue argute, disamine degli episodi.
    Mai mi stancherò di dire che questo prezioso materiale dovrebbero essere oggetto di studio e divulgazione in qualunque livello di Sezione A.I.A..
    Come sa Le scrivo quando, tuttavia, non sono d’accordo con Lei.
    Innanzitutto condivido del tutto le argomentazioni di “Alessandro” inviate alle 13.01 e 14.41 di oggi.
    Mi stupisce la Sua risposta a quest’ultima perché, quanto sottolineato da Alessandro, è quello che si evince dalle Sue spiegazioni, che Lei invita a rileggere.
    La dissertazione sul VAR in Lazio-Fiorentina evoca il “sesso degli Angeli”.
    L’attaccante laziale simula platealmente e grossolanamente, il mediocre Fabbri non è sicuramente aiutato dalla prospettiva che schiaccia i due giocatori, ma se il VAR non interviene per emendare sia un errore dell’arbitro, sia un comportamento da non premiare per sportività, allora ABOLIAMO la VAR!
    In altre occasioni la VAR è intervenuta “interpretando” meglio l’invocato protocollo.
    Concludo su Mariani da Aprilia, risparmiando ulteriori commenti su un Fabbri costantemente imbarazzante, altro che primi 60 buoni minuti!
    Mariani, che solitamente raggiunge a malapena la sufficienza, ieri, a Cagliari, ha messo in mostra limiti tecnici e disciplinari palesi.
    Sono, in definitiva, due Arbitri NON AUTOREVOLI.
    Il problema è che, essendo INTERNAZIONALI, dovremmo vederli ancora a lungo.
    Mi auguro, che quanto prima, Soci Illuminati in seno all’A.I.A. cancellino questa assurda gestione “nicchiana” e consentano a Nicola RIZZOLI scelte migliori e, soprattutto, che si arrivi all’auspicata riunificazione tra CAN A e CAN B.
    Sapesse quanti Arbitri più motivati e MERITEVOLI avremmo il piacere di ammirare e anche criticare!
    Grazie per la cortese pazienza nel leggermi.
    Buone cose.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Ringrazio per la prima parte ma ho come la sensazione che sia una “lisciata” prima di attaccare frontalmente. Spero di sbagliarmi…

      Citi episodi nei quali il VAR è intervenuto in casi simili per far togliere il rigore: mi fai qualche esempio? Perché, in caso contrario, è un’affermazione vuota.

      Sul resto non mi esprimo, l’ho già detto e lo ribadisco da anni.
      Su arbitri più meritevoli lasciami il dubbio: sinceramente anche in Serie B di qualità ne vedo veramente pochissima.

  12. franco
    franco dice:

    Buonasera sera Luca, a mio parere il primo rigore del Genoa poteva, e avrebbe dovuto, essere oggetto del richiamo Var. Che l’intensità del contatto sia lasciata alla discrezionalità dell’arbitro è dirimente solo nell’ipotesi di esistenza di un fatto qualificabile come falloso. Nella fattispecie il difensore non spinge né trattiene, e il contatto è quello normale per quella situazione: siamo in presenza di “chiaro e evidente errore” proprio perché l’arbitro, fischiano il rigore, ha ritenuto falloso qualcosa che fallo non è. Nell’interpretazione del protocollo ogni principio va applicato nel modo più espansivo possibile. E correggere gli errori dell’arbitro, seppur chiari ed evidenti, è la ragione stessa del Var

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Credo di aver già spiegato con dovizia di particolari la criticità dell’episodio ed il motivo per cui il VAR non poteva intervenire: Irrati ha visto proprio quel contatto (che c’è, indubbiamente) e lo ha ritenuto irregolare.
      Il VAR può essere in disaccordo ma nulla può: la decisione sulla regolarità o meno è dell’arbitro.

      Il protocollo è stato scritto in modo rigido proprio per lo scopo opposto a quel che citi: la tua può ben essere una speranza per il futuro ma la forma rigida del protocollo è stata elaborata proprio per evitare quel che auspichi.

    • Franco
      Franco dice:

      …il problema è che un var che non sia pensato per correggere gli errori è quasi un paradosso ?. O una trovata gattopardesca. In fondo le due cose non sarebbero antitetiche…

    • Franco
      Franco dice:

      Errore più eclatante di un rigore per un contatto non configurabile come dannoso è difficile da immaginare: la valutazione dell’intensità è lasciata all’arbitro se il contatto è ontologicamente falloso, ma quando manca l’essenza della fallosita prevale torna applicabile il principio dell’errore. Non si può interpretare un protocollo in modo che una disposizione collida con l’altra. Non quando è pianamente interpretabile in modo da dare concreta efficacia ad entrambe le disposizioni.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Franco, abbi pazienza: usare parole ricercate non cambia la sostanza, il VAR non poteva intervenire e nel mondo arbitrale è un dato di fatto, non un’opinione.
      Che il rigore ci sia o meno è questione differente dall’applicazione del protocollo, e tale questione non cambia nemmeno se argomenta un professore di Oxford o Cambridge.

    • Franco
      Franco dice:

      Che nrl mondo arbitrale sia un dato acquisito l’impossibilità dell’intervento del Var è una cosa, altra cosa è se questa prassi sia giustificata o no in base al protocollo: per me non lo è, e ho cercato di spiegarlo con termini normali per un confronto, in senso lato, “giuridico”. Per te, e il mondo arbitrale lo è : ne prendo atto, ma gradirei anche conoscerne le motivazioni, che non può essere l’impossibilità del Var di valutare l’intensità del contatto, trattandosi di un’ipotesi in cui manca un contatto non regolamentare.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Abbi pazienza, Franco: l’ho spiegato trenta volte.
      Se non l’hai ancora capito è perché non vuoi capirlo, motivo per cui è inutile perdere tempo.
      E la perdita di tempo è mia e tua.

      Ciao 😉

    • Franco
      Franco dice:

      Capisco che non sia la sede, ma il consolidato punto di vista arbitrale, cui aderisci, è contraddittorio: ho provato a spiegarne la ragione, evidentemente senza riuscirci, ma non mancheranno occasioni in futuro. Non voglio farti perdere ulteriore tempo, ma ti ringrazio e mi scuso per quello che mi hai dedicato. Ciao
      Buona giornata

  13. Mirko
    Mirko dice:

    Buongiorno Luca,
    Io sinceramente non capisco perché il VAR non sia intervenuto sul rigore assegnato alla Lazio.
    Il contatto c’è e l’intensità dello stesso la può giudicare solo l’arbitro. E fino a qui tutto bene.
    La caduta di Caicedo però inizia ben prima del contatto e quindi non è causata da esso.
    Davvero non mi capacito del perché in questa casistica non ci possa essere spazio di azione per il VAR. Sostanzialmente Caicedo cade da solo. Capisco che successivamente vada a scontrarsi col portiere, ma se non è quello scontro a determinare la caduta, stiamo parlando di un tuffo.
    Non lo so, sarà che non sono del settore ma non capisco proprio..

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Come hai scritto, il contatto c’è ed è con questa considerazione che si chiude ogni ipotesi di intervento VAR.
      Non è un concetto facile da capire, ne sono conscio, ma vedrai che col tempo ti sarà più chiaro.

  14. Giancarlo
    Giancarlo dice:

    Buongiorno e bentornato. Non ho capito se l’arbitro può, autonomamente, chiedere il parere del VAR su un episodio laddove non fosse sicuro sul provvedimento da prendere. Grazie d buon lavoro

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Sì, in linea di principio può ma non è mai capitato.
      Perché?
      Troppa sicurezza?
      No, in realtà è un controsenso del protocollo: se un arbitro decide, evidentemente è perché ha deciso pertanto sarebbe abbastanza assurdo che decida senza essere sicuro.
      In realtà è solo il VAR che può intervenire e non è mai accaduto che un arbitro si sia rifiutato di andare alla OFR.

  15. giuseppe
    giuseppe dice:

    Se è vero che la FIFA e la FIGC vogliono sperimentare il challenge (chiamata VAR dalla panchina) probabilmente spariranno gran parte delle polemiche legate all’utilizzo VAR.
    Sempre complimenti Dott.Marelli.

  16. Francesco Travaglino
    Francesco Travaglino dice:

    Buongiorno Luca, come sempre grazie per le tue preziose analisi. Sull’ipotesi challenge: sarebbe la volta buona per allenatori/staff tecnici di imparare a fondo ed aggiornarsi sui regolamenti…
    Fuor di battuta, a te come piacerebbe che fosse organizzata una possibilità del genere?
    Personalmente io non lo farei chiamare dalle panchine, ma da persone con accesso agli stessi video dei VAR, per evitare chiamate clamorosamente inutili.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Ma non è poi una battuta, secondo me il challenge sarebbe fondamentale anche (se non soprattutto) per quel motivo.
      Secondo me, se dovessero essere confermate le cinque sostituzioni, un challenge respinto dovrebbe portare alla perdita di una sostituzione, con un massimo di due a partita.
      Che poi le chiamate VAR vengano indicate da persone davanti ai monitor è fuor di dubbio, è così anche nella NFL.

  17. Giovanni R
    Giovanni R dice:

    Ciao Luca, secondo me il presunto fallo su Caicedo se lo fai vedere a dieci arbitri di serie A, in nove, se non dieci, dicono che non e’ rigore. Per questa ragione secondo me ci stava la OFR. Per carità, una mia personalissima opinione.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Non è questo il punto.
      Ho scritto chiaramente che non è un rigore da assegnare.
      Il punto è il VAR ed il motivo per cui non è intervenuto.
      Anche il rigore (il primo) di Brescia non è mai rigore ma il concetto è il medesimo.

    • Giovanni R
      Giovanni R dice:

      Quello che intendo e’ che se nove arbitri su dieci sono per il rigore allora a mio avviso questo e’ sufficiente perche’ vi siano gli estremi del chiaro ed evidente errore. Contatto o meno.

  18. Giuseppe
    Giuseppe dice:

    Buon pomeriggio Luca, nella confusione disciplinare di FABBRI secondo me manca anche il giallo al portiere viola in occasione del rigore laziale. È una dogso chiarissima: ” probabilità di guadagnare il pallone” ; sviluppo generale dell’azione. Grazie.

  19. Federico
    Federico dice:

    L’ammonizione a Carboni è corretta? Effettuare un passaggio col piatto è diventato un intervento imprudente? Scrivere che Mariani ha preso un abbaglio era troppo difficile, me ne rendo conto

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      La vera difficoltà è essere persone educate.
      Lei non lo è, io sì perciò le rispondo: Carboni (come si vede dall’immagine) appoggia imprudentemente la pianta del piede sulla gamba di Izzo.
      Questa è ammonizione, basta conoscere il regolamento.

      Provi ad imparare un minimo di educazione, non è difficile.

      Saluti.

  20. Alessandro
    Alessandro dice:

    Non è un mio problema se lei giudica attendibile la moviola della gazzetta dello sport (che ha il coraggio di ritenere corretto anche il rigore per il Genoa), nessun analista serio ritiene da rigore quelli per il Genoa e per la Lazio. Basta andare a leggere le spiegazioni degli episodi per capire che quelle analisi non hanno alcun senso. Sono 2 errori del var, lei continui pure a difendere a spada tratta che siede al monitor col ritornello “sbagliano meno del 5% delle volte”. In 3 partite abbiamo visto 3 topiche clamorose del var, altro che protocollo. Troppo facile cercare sempre scuse, basta ammettere che i varisti ieri hanno fatto un pessimo lavoro (succede a tutti).

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Guarda che mica lavoro per l’AIA. Anzi, dato che l’AIA mi ha bannato dai social mi sarebbe molto più semplice attaccare a testa bassa.
      Purtroppo non avevo capito per tempo con chi stessi discutendo, errore mio.

      Saluti.

  21. Matteo
    Matteo dice:

    Ciao Luca,
    Non è per te un peccato disporre di una tecnologia potente salvo poi vedere errori arbitrali che, per un motivo puramente procedurale, non vengono corretti?
    Mi riferisco sia alla partita Lazio-Fiorentina, l’unica vista, per la quale per me anche il rigore concesso, oltre ai 2 cartellini rossi non dati, è da matita rossa, ma più in generale si tanti episodi quest’anno per i quali abbiamo detto (QUASI SEMPRE SOLO QUA, IN MOLTI DOVREBBERO VENIRE E PRENDERE APPUNTI) “fischio sbagliato, ma il VAR non può intervenire da regolamento”.

    Dall’altra parte comprendo che una VAR troppo invadente metterebbe a repentaglio la figura arbitrale per come la intendiamo, andando anche a livellare verso il basso le differenze in termini di bravura tra gli arbitri (non importa che tu veda giusto, tanto c’è il VAR che ti “salva”).

    In virtù di quello che ho scritto ti pongo due domande:
    1) Questo protocollo VAR è un buon compromesso tra tecnologia e salvaguardia della figura arbitrale?
    2) Sarebbe possibile ridefinire la figura dell’arbitro integrandolo di più con la VAR, permettendogli magari di avere poteri diretti sull’utilizzo della VAR? In questo modo forse il VAR non sarebbe visto come una “minaccia” (passami il termine) alla figura professionale dell’arbitro, essendo meno strumento di correzione e più strumento di “decision-making” per l’arbitro stesso.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      1 – Sì. Me ne sono convinto soprattutto vedendo le conseguenze di un VAR utilizzato troppo allegramente. Se, per esempio, fosse normale l’utilizzo di Bologna-Juventus (per esempio), il rischio sarebbe quello di utilizzare la tecnologia 10 volte a partita (perché trovare trattenute del genere è facilissimo);
      2 – No, per carità! Il concetto di base è che l’arbitro in campo deve avere la parola definitiva. Peraltro già adesso l’arbitro può utilizzare il VAR di sua iniziativa ma è ipotesi marginale per un motivo banale: se l’arbitro giudica, come può sapere di aver sbagliato?

      La questione “VAR minaccia per la figura professionale” è una stupidata veicolata da gente che non ha la minima idea di quel di cui parla. E te lo dico con assoluta certezza…

  22. Luchino
    Luchino dice:

    Anche oggi sei riuscito a vincere il premio FAZIOSO DELL’ANNO!
    Che vergogna che proverei se fossi in te…
    Allo specchio sicuramente non ti riesci a guardare da anni

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Allo specchio mi guardo ogni giorno ed applaudo.
      Diversamente da te che scrivi da una mail farlocca e con uno pseudonimo.

      I miei omaggi, fenomeno.

  23. Gianluca
    Gianluca dice:

    Buongiorno Luca,
    ho avuto modo di seguire con attenzione la gara di Fabbri e devo ammettere ,con dispiacere , che il ragazzo non é sceso in campo con la giusta concentrazione tecnica per ottenere il meglio dagli episodi riscontrati e il livello di difficoltà della gara é cresciuto in modo esponenziale , mi dispiace dirlo, anche per diverse sue responsabilità nel merito dell’uniformità, del rispetto del suo ruolo, e del rapporto di equilibrio nell’ambito disciplinare dove ,in più casi , non ha rispettato la corretta equazione tra gravitá del fallo e punizione disciplinare.
    Peccato ! una giornata storta può capitare soprattutto dopo 90 giorni di lontananza dal fischietto .
    GLR

  24. Pino
    Pino dice:

    Ciao, mia personalissima opinione da non tecnico arbitrale, ma da semplice appassionato: perché sia rigore un fallo deve essere un fallo serio. Non un contattino, una spallata un po’ vigorosa, una spintarella. Un rigore è una punizione abbastanza grave e oltretutto ormai le partite sembrano gare di tuffo in area. E non mi riferisco solo all’episodio di Caicedo, ma anche a quello di De Ligt, passando per gli spostamenti d’aria che fanno perdere l’equilibrio a Mertens e così via. Insomma un rigore è un rigore. Esempio dal passato (senza che si entri nel merito nella risposta, ma solo per dare un senso al mio intervento): per me il fallo di Benatia su Lucas Vazquez è un contattino sul fianco da qualificare come normale contatto di gioco. Grazie.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Ah, con me sfondi una porta aperta: quante volte ho scritto di rigorini assegnati che avrebbero dovuto rimanere materia per moviola spicciola…
      Però non confondiamo un rigorino con un rigore grande come una casa: quello di Benatia a Madrid non può essere qualificato come rigorino altrimenti la sensazione è che tutto il discorso sia modellato per arrivare ad una tesi errata.

  25. Alessandro
    Alessandro dice:

    Ciao Luca,
    Sulla disamina rigore della lazio non sono d’accordo perchè:
    “SE” Caicedo non si butta addosso a Dragowsky e continua la corsa lineare (cosa che il giocatore ecuadoriano non può fare perchè ha già perso il controllo della sfera) Dragowsky non solo non avrebbe mai colpito l’attaccante della lazio, ma probabilmente avrebbe colpito la palla con il piede destro. (Quella è una classica posizione da portiere da calcetto)

    Trovo assurdo il ragionamento che “SE” Caicedo non si fosse buttato si sarebbe verificato il contatto comunque, (tutto da verificare come spiegato sopra) e lo trovo assurdo proprio perchè secondo me un arbitro dovrebbe fischiare ciò che avviene e non ciò che “Potrebbe” avvenire.
    Perchè altrimenti potremmo fare il ragionamento che “se” Bastos fosse arrivato un secondo prima avrebbe commesso un fallo grave e quindi in quell’occasione mancherebbe il rosso.

    Anche se ci sono dei punti di vista differenti, è sempre un piacere leggere il tuo blog ricco di competenza ed educazione.
    Buona giornata.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Credo che tu abbia mal compreso quel che ho scritto.
      Leggi i commenti sopra e troverai tutte le risposte alle tue osservazioni (sulle quali non sono d’accordo per il semplice motivo che ho scritto tutt’altro).

  26. David
    David dice:

    Non sono d’accordo. Fabbri è stato in confusione per 90′ più il recupero. Al di là degli episodi, ha mancato completamente di uniformità di giudizio nel lesinare i cartellini (quelli a Parolo e Milinkovic trovano veramente poche giustificazioni regolamentari) e nell’assegnare falli. Prima dell’intervento su caicedo (dove il difensore lo cintura vistosamente impedendogli di saltare, alla faccia del non c’è nulla), c’è una vistosa trattenuta su Milinkovic in area, non ravvisata da nessuno degli arbitri. Interventi a piede alto mai sanzionati, vantaggi non concretizzati ma concessi, insomma una serie di letture che hanno scontentato entrambe le parti.

  27. Massimo
    Massimo dice:

    Buongiorno Dott. Marelli,
    Spiace che lei, nel mio interloquire,legga una mancanza di correttezza nei suoi confronti.Se è questa la sua convinzione, la prego di accettare le mie scuse.
    Cordiali saluti.
    Massimo Novo

  28. Giovanni R
    Giovanni R dice:

    Ciao Luca e ben trovato.
    L’episodio di caicedo(che ovviamente a mio avviso non può mai essere rigore),ricorda molto quello nel girone di andata fra Kouame e Reina in Genoa-Milan.
    Contatto cercato ,ma che leva ogni possibilità al Var di intervenire
    Coerentemente,riscrivo Ció che scrissi mesi fa:
    Non sarebbe il caso di regolamentare i “contattini”,almeno quelli che portano al calcio di rigore ?
    Tipo consentire una OFR di default all’arbitro di campo ,che potrebbe confrontare la sua sensazione con le immagini.
    Fabbri da horror quest’anno e per sua sfortuna ,alle sue frequenti cattive giornate ,ci si mette pure l’arbitro al var a non aiutarlo ,come accadde in Lazio-Juventus dell’andata .

    Brutta stagione anche Irrati:anche secondo me nel complesso aveva arbitrato bene ,ma l’errore sinceramente è troppo grave per salvare la sua prestazione

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Esempio interessante e che condivido.
      Sui contattini bisogna intervenire, è indubbio che vengano fischiati troppi rigori (soprattutto in questo campionato).
      L’OFR automatica no: se dovessero agire in questo modo, dovrebbero rivedere ogni episodio non fischiato. Pensa a Juventus-Lecce: ci sono state cinque proteste, basterebbe alzare le braccia ogni volta per portare all’OFR automatica.
      Direi che si può evitare.

    • Luca Bonazzi
      Luca Bonazzi dice:

      Anche secondo me ci vorrebbe una bella stretta sui contattini usando il var, perché c’è troppa gente che si butta in area. Vedere quest’anno così tanti rigorini assegnati è troppo imbarazzante

  29. Massimo
    Massimo dice:

    Buongiorno Dott. Marelli,
    Prendo atto che, a suo parere, nella simulazione non ci deve essere contatto fisico. Detto questo, a mio modesto parere, simulazione è un atto compiuto da un giocatore atto a trarre in inganno il direttore di gioco, inducendolo a decisioni contrarie allevreali dinamiche del gioco. Mi permetto di proporle un esempio: io, giocatore, vengo colpito al petto da un avversario e cado tenendomi le mani sul volto; c’è il contatto, ma anche la mia simulazione.
    Cordiali saluti.
    Massimo Novo

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Mai affermato ciò.
      Ho detto (e ribadisco) che in questo caso non c’è simulazione perché un contatto c’è e ci sarebbe stato anche se Caicedo non avesse trascinato la gamba.
      Te l’ho già detto mille volte: non accostarmi affermazioni che non ho mai fatto.
      Si chiama correttezza.
      Io continuo a risponderti perché sono una persona educata, cerca di esserlo anche tu.
      Fine.

  30. Lorenzo
    Lorenzo dice:

    Ciao Luca e complimenti per il tuo blog, sempre molto prezioso. Una domanda sulla direzione di gara di Lazio-Fiorentina. Ho avuta la netta sensazione di un cambio di atteggiamento da parte del sig. Fabbri. Un primo tempo dove fischiava tutto, anche falli a mio avviso che non erano tali, ad esempio quelli di Parolo su Ribery e quello dell’ammonizione di Milinkovic (credo sia arrivato il giallo per proteste, confermi?). Il secondo tempo ha utilizzato un metro più inglese ha lasciato correre molti contatti che la prima parte ha fischiato. Perché un arbitro cambia metro di giudizio? Probabilmente nell’intervallo si è consultato con il suo staff? O perché, come hai spiegato nell’articolo, è entrato in confusione? Grazie, saluti e continua con il tuo blog

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Mmmmh…
      In realtà Fabbri, nel primo tempo, ha lasciato correre molto ed ha seguito lo stesso metro nel secondo tempo. Poi, purtroppo, ha perso completamente il controllo della gara nell’ultima mezz’ora e ci ha capito poco a livello soprattutto disciplinare.

      Ciao e grazie.

  31. Francesco
    Francesco dice:

    Buongiorno Sig. Marelli, sono d’ accordo con lei su quasi tutti gli episodi delle partite di ieri, ma c’è una sola valutazione che mi lascia qualche perplessità, ovvero in Lazio-Fiorentina l’ intervento di Radu che Lei giudica da espulsione e come errore del Var a non intervenire. Se i fotogrammi dell’ intervento non mi ingannano, mi sembra che il calciatore non intervenga con gamba tesa, rigida ma con la gamba piegata, e questo è un parametro (come ho appurato leggendo questo suo interessantissimo blog da anni) che Lei stesso giustamente ha tenuto in considerazione in parecchie sue analisi come una delle discriminanti per distinguere un fallo da ammonizione o da espulsione. Stavolta però afferma che si tratta di espulsione senza il minimo dubbio e non capisco bene il motivo vedendo le immagini. Discorso diverso naturalmente per l’ intervento di Bastos che, come afferma giustamente, è stato salvato dal rosso solo dal fatto di non aver colpito l’ avversario con l’ altra gamba alta e tesa. Grazie. Buona domenica.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      E’ uno dei parametri, non l’unico.
      Per esempio ieri sera Radu è entrato sulla caviglia di Badelj con velocità e con gamba alta. Ogni episodio ha una “storia” a sé, se fossero tutti uguali non ci sarebbe nemmeno bisogno di illustrarne la dinamica.

      Grazie a te, buona domenica.

  32. Simone
    Simone dice:

    Buongiorno Dottor Marelli,
    Le scrivo perché vorrei approfondire, se possibile, le conseguenze che potrebbe avere il rigore concesso alla Lazio per un evidente comportamento anti-sportivo del giocatore laziale messo in atto per ingannare l’arbitro ed ottenere un vantaggio.
    Ecco, sulla base di quanto sopra riportato, è possibile ipotizzare una squalifica con l’uso della prova televisiva oppure si tratta di una regola che ormai non esiste più?
    Ringrazio in anticipo per l’attenzione che vorrà dare a questa mia richiesta.

  33. Samuele
    Samuele dice:

    Se ho ben capito, sul rigore di Caicedo il Var non poteva intervenire perchè un contatto c’è stato (anche se cercato e trovato da Caicedo stesso). Concordo anche sul fatto che lì non possiamo dare troppe colpe all’arbitro in campo. Non sono asssolutamente d’accordo però sulla tua frase “già il fatto che ci sono opinioni diverse”…no Luca, non ci sono opinioni diverse: tutti dicono che quello non è rigore, compresi i tifosi laziali. E’ un gran peccato che non si possa utilizzare il Var: se non per ammonire per simulazione Caicedo (visto che cerca il contatto), almeno per togliere un rigore che non c’è mai. E avvallare la decisione sulla base delle probabilità future (del tipo che Dragowski avrebbe comunque preso Caicedo) non fa bene alla sportività: cercare maliziosamente il contatto è diverso dal trascinare la gamba 1 metro prima per ingannare l’arbitro. Se il Var non può intervenire, gli attaccanti continueranno a simulare (ricordo ancora Mertens sempre contro la Fiorentina nella prima giornata…) liberamente. Dal punto di vista Var è veramente incomprensibile la mancata richiesta di review su Radu, che erroraccio! Mentre anche il secondo giallo a Parolo, evidentissimo, è un erroraccio di Fabbri. Quaterna arbitrale assolutamente bocciata senza appello.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Falso.
      Per esempio i quotidiani sportivi ritengono legittimo il rigore, così come alcune testate definiscono il rigore come conseguenza dell’uscita di Dragowski.
      Quaterna bocciata?
      Sbagliato: gli assistenti sono stati perfetti.

  34. Nicoló
    Nicoló dice:

    Ciao Luca,
    Sono d’accordo su tutto quello che hai scritto ma perdonami sul rigore proprio no.
    Se è vero che il portiere tocca caicedo, il tocco avviene quando l’attaccante è già a terra quindi con una precedente simulazione.
    Se non è un chiaro ed evidente errore questo… tanto vale lasciare il var solo per il fuorigioco.
    Anche perché in questo caso non si parla di valutare l’entità di un contatto ma si tratta di un contatto che avviene dopo una simulazione.
    Saluti

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      No, il tocco arriva mentre Caicedo sta cadendo, non dopo.
      Capisco e rispetto le opinioni ma non inventiamo, per cortesia.

      Non è un chiaro ed evidente errore: questo è l’unico elemento certo di questo episodio.

      Ciao.

    • Nicoló
      Nicoló dice:

      Si rivedendo l’episodio effettivamente hai ragione ma nulla mi toglie dalla testa che il rigore sia quantomeno generoso. Di quei rigorini che in Europa non ti fischiano mai. Anche se permettimi di dire che la colpa non è solo degli arbitri ma forse in Italia i calciatori dovrebbero cambiare atteggiamento ed evitare di pretendere un fallo ad ogni minimo contatto.
      Buona domenica

  35. Alessio
    Alessio dice:

    Ormai siamo al paradosso che abbiamo una tecnologia straordinaria e non possiamo usarla per correggere errori conclamati. Veramente faccio fatica a capire quale sia la logica di tutto ciò, questo ritornello del “un contatto c’è” sta depotenziando enormemente il var. Io penso che non sia solo il protocollo il problema, ma anche l’interpretazione italiana dello stesso: sull’episodio di Brescia non si può definire “sostenibile” una decisione senza alcun senso, non si riesce nemmeno ad ipotizzare cosa abbia visto per fischiare.

  36. Dimitri Petta
    Dimitri Petta dice:

    Ciao Luca, innanzitutto lasciami dire che mi fa piacere tornare a confrontarmi con te. Per quanto riguarda il primo rigore dato da Irrati io credo abbia visto il braccio oltre alla testata ed abbia quindi deciso di intervenire in quel modo: il solo contatto tra teste in effetti avrebbe portato molto probabilmente alla scelta che tu proponi.

    Ti segnalo che la Gazzetta parla in merito di decisione giusta a termini di regolamento per quanto fiscale e ti chiedo: essendosi verificato un “doppio colpo” (testa-gomito) sarebbe plausibile che Irrati abbia considerato una maggior gravità dell’intervento?

    Grazie in anticipo per la risposta

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Rispetto l’opinione della Gazzetta ma preferisco ragionare con la mia testa.
      Sarò supponente ma credo di conoscere la materia meglio dei giornalisti.

      Grazie a te.

    • Dimitri Petta
      Dimitri Petta dice:

      Certo, la mia era una semplice segnalazione infatti. Detto questo non ho capito se sarebbe plausibile una valutazione di Irrati come quella che ho ipotizzato a fine commento. Dimenticavo, ho riportato la tua opinione sul mio blog linkando all’interno questo post, spero non ti dispiaccia.

  37. Federico
    Federico dice:

    Buongiorno Luca, grazie per il lavoro come sempre. Ho una domanda che riguarda il rigore assegnato alla Lazio. Non mi soffermo sul rigore in sé, su cui concordo con la tua analisi. La mi domanda, se potessi riguardare il video, è: al momento del controllo di petto di Caicedo, Milinkovic è in fuorigioco. A mio parere, la sua posizione impatta la capacità di Ceccherini di giocare il pallone, in quanto si trova esattamente tra il centravanti della Lazio e il difensore, quindi per me è un fuorigioco punibile, sul quale credo che nessuno si sia soffermato (quindi potrei tranquillamente sbagliare). Potresti darmi un tuo parere? Grazie in anticipo

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      No, no, Milinkovic Savic è in posizione totalmente ininfluente, Ceccherini è nettamente in ritardo su Caicedo, non c’era alcuna possibilità di contendere il pallone all’attaccante.

      Grazie a te.

  38. Mattia
    Mattia dice:

    Buongiorno Luca, dando per assodato che l’episodio caicedo-dragowski non poteva essere oggetto di revisione al VAR, non ritieni che sia il protocollo in sé a dover essere modificato? Sono sicuro che se il protocollo avesse permesso a Fabbri di rivedere l’episodio, non avrebbe potuto far altro che revocare il rigore. Mi permetto comunque di dire che secondo me, se caicedo non avesse cercato il contatto, questo non ci sarebbe stato perché dragowski “pianta” il piede destro e ritira la gamba sinistra proprio per non toccare il laziale.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Che il protocollo sia troppo limitante, lo scrivo da prima che il VAR andasse online.
      Io credo che il protocollo vada bene così ma il challenge è l’unica soluzione per portare l’arbitro a rivalutare un episodio dubbio sul quale il VAR non interverrà mai.

      Su Dragowski rispetto la tua idea ma la penso diversamente: abbiamo due idee diverse e già questo ti lascia intendere che non si tratta di chiaro ed evidente errore 😉

  39. Alessandro
    Alessandro dice:

    Buongiorno, io giustifico totalmente Fabbri per il rigore concesso alla Lazio, continuo a non capire questo utilizzo del var: dall’immagine frontale si vede chiaramente che Caicedo trascina e allarga la gamba nettamente prima del contatto, sostenere che un contatto c’è non ha alcun senso perché il contatto è di Caicedo sul portiere, non il contrario. Io sinceramente non ho letto e sentito nessuno sostenere che questo sia rigore, non condivido la sua analisi di episodio borderline. In campo si fischia, davanti al monitor si deve intervenire però: l’immagine proposta in TV con la dicitura VAR dimostrava chiaramente che non c’era fallo. Cosa sarebbe successo se Caicedo non avesse trascinato la gamba non conta nulla ai fini dell’analisi, conta che il contatto lo procura solo l’attaccante.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Mi spiace che tu sia distratto: per esempio i quotidiani sportivi, oggi, sostengono che il rigore sia dovuto ad un errore di Dragowski in uscita. Evidentemente hai scritto il commento senza leggere tutte le campane ma solo quelle che ti facevano comodo.
      Se poi mi dici che bisogna intervenire col VAR, evidentemente hai parecchie lacune sulla conoscenza del protocollo.

  40. Alessandro
    Alessandro dice:

    Purtroppo la facile “profezia” che avevo fatto su Fabbri si è avverata; trovo ingeneroso, però, accusare il ravennate per la partita di ieri. In fin dei conti, il livello di Fabbri è questo: continuare a designarlo per gare importanti nella speranza che improvvisamente si trasformi in Orsato non mi pare una grande idea; forse Rizzoli si sente obbligato per la sua qualifica da internazionale, ma in questo modo si continuano a bruciare partite e lo stesso Fabbri sprofonda sempre più. Considerando che parliamo di un eccellente Var, sarebbe utilissimo come VAR PRO: in questo modo ci sarebbe un fischietto esperto dietro al monitor e si libererebbe un posto da internazionale.
    Mariani invece continua la sua crescita esponenziale: crede che nel giro di un paio d’anni possa arrivare al livello di Guida, Maresca, Doveri e Calvarese?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Sulla prima parte concordo in parte ma rispetto la tua opinione.
      Su Mariani me lo auguro, sicuramente sta crescendo molto negli ultimi mesi.

  41. Daniele
    Daniele dice:

    mi dispiace ma lei ha visto un’altra partita in cagliari torino, io come primo appunto che le faccio è la mancata espulsione di joao pedro che lei ha fatalmente ignorato, nonchè il rigore su bremer nettisdimo fallo che gli ha impedito di calciare a rete frapporre una qualsiasi parte del corpo tra gamba che calcia e pallone è uno sgambetto. mi spiace ma il suo giudizio è pregiudizievole anche sulla trattenuta subita da Belotti era rigore.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Diciamo che non ti sei ancora tolto la maglietta.
      E su Belotti c’è forse un contatto sul piede (leggerissimo) ma la trattenuta te la sei letteralmente inventata.
      Siamo su un blog serio, non su un sito di tifosi, abbi pazienza.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      O cominci a commentare in modo educato oppure non pubblico più nulla di quel che scrivi.
      Chiaro?
      Gli altri messaggi sono finiti nello spam: educazione prima di tutto.

      Saluti.

  42. Andrea
    Andrea dice:

    Buongiorno Luca.
    Concordo con le sue analisi.
    L’amarezza di leggere “preferisce dare un discutibile vantaggio per non dover ammonire il giocatore” (concetto che ho pensato anche io da profano) è molto forte… Perché Fabbri ha fatto questa scelta? Perché un arbitro dovrebbe decidere di non fischiare per non ammonire? Capirei a inizio partita oppure per gestire la gara nel modo migliore, ma non all’89…

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Perché in campo ci sono stato ed è un errore che ho commesso pure io.
      Ricordati sempre che l’arbitro è un essere umano e che, nelle difficoltà, fatica ad essere lucido. Fabbri, in quel momento, era già nel pallone più completo ed ha commesso l’ultimo di una serie di errori nell’ultima mezz’ora.

  43. Massimo
    Massimo dice:

    Buongiorno Dott. Marelli,
    Lei, nel descrivere l’azione del rigore concesso alla Lazio, afferma che Canceido trascina la gamba prima di entrare a contatto con il portiere, affermando poi che non trattasi di simulazione: ma il fatto che il giocatore trascini la gamba per provocare il contatto con l’avversario, non è, di per se, una simulazione?
    Cordiali saluti.
    Massimo Novo

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      No.
      La simulazione presuppone la mancanza totale di un contatto oppure un chiaro movimento per cercare il portiere (come allargare una gamba). In questo caso, senza il trascinamento della gamba, il contatto ci sarebbe stato comunque (non dimenticare che il pallone passa oltre il portiere e che lo stesso aveva già perso il controllo del corpo).

    • Alessandro VA
      Alessandro VA dice:

      Buongiorno Luca, mi ricollego a questa domanda per verificare se ho capito bene. Giocatore trascina la gamba (con il noto effetto sgambetto del piede strisciato prima di un qualsivoglia contatto) e il contatto non c’è: simulazione, ed il VAR può intervenire. Stessa situazione ma con un qualsiasi contatto: se l’arbitro ha il controllo dell’azione il VAR non interviene qualsiasi sia la decisione perché la valutazione dell’impatto è piena competenza dell’arbitro; se l’arbitro non ha il controllo dell’azione può esserci dialogo VAR-arbitro e il VAR può segnalare situazioni evidenti che l’arbitro non ha potuto valutare.
      Stando così le cose, ad un arbitro non converrebbe fischiare di meno in area ed attendere delle correzioni dal VAR, piuttosto che sanzionare falli che non possono poi essere corretti causa protocollo?
      Altra domanda: secondo te, se anche ci fosse il challenge, gli arbitri accetterebbero di buon grado una richiesta di correzione chiamata da una società? Psicologicamente potrebbe essere più difficile rispetto al check di un collega?
      (non indosso nessuna delle tre quattro cinque magliette coinvolte)

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Più o meno.
      Se un difensore è fermo e l’attaccante allarga la gamba, è simulazione (ecco spiegato il motivo per cui non sempre la simulazione presuppone un mancato contatto, come Massimo NON ha sottolineato strumentalmente). Se, come in questo caso, il portiere si lancia verso l’attaccante è difficile ipotizzare che non l’avrebbe toccato (e Caicedo, per la verità, non allarga un granché dopo aver trascinato la gamba).

      Una delle regole principali del protocollo è che l’arbitro deve dirigere come se il VAR non esistesse, altrimenti diventerebbe un gioco deciso dalla moviola (ed il VAR è tutt’altro).

      Challenge: sì e te lo dico con certezza. Gli arbitri conoscono i limiti del protocollo e sono consapevoli che alcuni errori di valutazione non possono essere oggetto di review, così come sono consapevoli che un mancato intervento del VAR non li “salva” da una penalizzazione nel voto dell’organo tecnico.
      Se esistesse il challenge, potrebbero essi stessi rivalutare episodi non da VAR ma sulla cui percezioni potrebbero aver mal colto qualche particolare.

  44. Marco
    Marco dice:

    Ciao Luca, ho una domanda più generica: non pensi che il calcio (in particolare quello italiano) stia diventando troppo deciso dai rigori? Se non sbaglio mediamente ad ogni giornata di serie A vengono assegnati 5 rigori, il che significa che una partita su due è decisa da un rigore.

    Negli altri campionati europei non si vedono statistiche così esagerate, com’è possibile?

    In questa giornata abbiamo visto rigori veramente al limite, ho l’impressione che il VAR stia andando contro la regola intuitiva del “il rigore è una cosa seria” e a trarne svantaggio è lo spettacolo del calcio. Non mi piace vedere sempre tutte queste partite decise da rigori e rigorini, questa giornata ne è la conferma.

    Grazie del blog e del lavoro preciso e immenso che fai!

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Concordo, non a caso scrivo spesso di “rigorini”, facendo intendere che si tende a punire troppo spesso un normale contatto di gioco con un rigore. E, se scorri il blog, ti accorgerai che ho discusso rigori per tutti: ad esempio quelli della Lazio contro l’Atalanta, la Juventus contro il Genoa, l’Inter contro il Bologna e molti altri.
      Hai colto un punto importante: nelle aree di rigore gli arbitri tendono ad intervenire troppo per contatti che a centrocampo non si sognano nemmeno di fischiare.

      Grazie a te per l’attenzione.

    • grigio
      grigio dice:

      Beh, da non trascurare il fatto che sono sempre di più i giocatori che “svengono” in area appena sono sfiorati, nessuno più cerca di continuare comunque l’azione come avveniva anni fa.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Vero.
      Ma questo è un problema generalizzato da anni e non solo in Italia.
      Anche in Inghilterra, patria del fairplay (o presunto tale), gli svenimenti in area sono ormai all’ordine del giorno.

    • Fabio Marsico
      Fabio Marsico dice:

      Quindi mi dai ragione su una antica questione sulla quale mi avevi bacchettato: nonostante il regolamento non faccia distinzione, un fallo può venire valutato diversamente a seconda della zona del campo in cui viene commesso. Il paradosso, come dici tu, è che contatti che a centrocampo non vengono sanzionati, in area la presenza della VAR costringe l’arbitro a fischiarli. L’esatto contrario di come dovrebbe essere, visto che “un rigore è cosa seria” (cit.).

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Non credo di averti bacchettato: che in area si sanzioni tecnicamente con un metro più leggero mi pare talmente evidente che sottolinearlo mi sembrerebbe stucchevole.
      Al limite potrei aver affermato che “i falli in area devono essere giudicati come quelli a centrocampo”, che è concetto ben differente.

      E sul “rigore roba seria” lo ribadisco: certi contattini non sono manco lontanamente da sanzionare.

  45. pasquale
    pasquale dice:

    Buongiorno Luca,
    se il Var avesse detto a Fabbri che il fallo era di Caicedo ( x me è l’attaccante che con la gamba dx va a colpire il portiere ) che cosa sarebbe successo ? ci sarebbe stata la ofr ?

  46. LUCA
    LUCA dice:

    Buongiorno Luca, giustamente continui a battere sulla questione “challenge”. A tuo avviso, se ci fosse stata, ci sarebbero i presupposti per la revoca del rigore per la Lazio? Dopotutto tu stesso non consideri simulazione l’azione di Caicedo (su questo non sono d’accordo) e il contatto alla fine c’è stato.
    Grazie, buona domenica

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Direi proprio di sì, difficile confermare una decisione del genere vedendo la dinamica dell’azione.
      Non è simulazione ma non tutti i contatti sono rigori.
      Ciao.

  47. Antonio
    Antonio dice:

    Ciao Luca. Mi faccio il segno della croce per Fabbri…per Mariani sono stracontento: dialogo pacato, ottima andatura, sicuro nelle decisioni e bravo il VAR Pasqua. Gradirei leggere un tuo parere su Ros e Fourneau della can b. (sorrido quando dici “c’è molto di peggio nella massima serie”…verissimo.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Ros è ormai destinato a chiudere la sua carriera in Serie B, Fourneau (dopo un ottimo inizio) si è un po’ perso per strada. Quest’anno non se ne parla, l’anno prossimo vedremo anche se la carta d’identità non gioca a suo favore.
      Credo, peraltro, che il laziale farà in tempo a far parte della CAN A/B riunita…

    • Stefano
      Stefano dice:

      Già che ci siamo, come vedi il futuro di Pezzuto? Ho come l’impressione che il suo treno sia ormai passato, è in B da sei anni e ha ancora pochissime direzioni in A…

  48. Ema
    Ema dice:

    Opinione personalissima.
    Non metto in croce né Irrati né Fabbri sui rigori incriminati: il primo faccio fatica a giustificarlo ma il secondo, come affermato da te, in campo si fischia 11 volte su 10. È ovvio. Ma QUESTO uso della VAR continuo a digerirlo pochissimo, perché rigori come questi due (come, a mio parere, anche quello della Juventus contro il Bologna ma ce ne sarebbero a tonnellate) si possono anche fischiare (quello del Genoa magari di meno), ma sono totalmente avulsi da quel benedetto “spirito del gioco” di cui tanto si parla. Contattini, niente di più. Altrimenti dovremmo fischiare tutto.
    Invece trovo incomprensibile quegli errori di Fabbri estremamente grossolani. L’ammonizione “fantasma” a Parolo purtroppo è inspiegabile. Sta buttando via quel buon talento con 3 partite (Juve Milan, Lazio Juve, Lazio Fiorentina) completamente disastrose. Gran peccato.
    Ps: parlando di Fabbri, una volta l’hai chiamato “Mariani” ?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Nulla da aggiungere, son d’accordo con te.

      (sto cercando di editare l’errore che mi hai segnalato ma il sito ha ripreso a funzionare lentamente da qualche minuto. Comunque ti ringrazio per la segnalazione).

  49. Stefano
    Stefano dice:

    Buongiorno Luca. Vedendo il rigore su Caicedo, la prima cosa che ho pensato è che i calciatori abbiano cominciato a capire come “fregare” la VAR, sapendo che se l’arbitro ha visto l’azione coi suoi occhi e se c’è un contatto è molto improbabile che il VAR intervenga. Secondo lei, è arrivato il momento di rivedere il protocollo? Perché ho la brutta sensazione che ieri si sia creato un precedente piuttosto problematico da gestire in caso di situazioni simili nel futuro.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Nel momento in cui accadono episodi del genere ci scordiamo di un fatto fondamentale: il VAR ha limitato di molto gli errori.
      Senza VAR questo rigore sarebbe stato assegnato, col VAR è stato assegnato ma il protocollo ha impedito una review (e tale fattispecie, in campo internazionale, sarebbe stato liquidato ancor più velocemente).
      I calciatori, ormai da anni, appena si sentono toccati in area svengono: non è questione di Lazio o Juventus, è generalizzato.
      L’unico modo per uscire da questa situazione è il challenge, lo ripeto ormai come un mantra ma è la soluzione unica per esplorare gli episodi grigi sui quali il VAR nulla può.

    • Stefano
      Stefano dice:

      No no, anzi, sono sempre il primo a ricordare i progressi portati dalla VAR in determinate circostanze, come gli errori più grossolani che purtroppo capitano anche ai migliori (basti pensare al “fallo di faccia” di Smalling sanzionato da Collum in Europa League) oppure le cose che avvengono fuori dal controllo dell’arbitro, come la gomitata di ieri di Vlahovic. Così come sono d’accordissimo sul fatto che ormai è diventata una gara a “cercare” il rigore a ogni costo: c’è chi dice che faccia parte del mestiere del calciatore, ma a me sembra molto triste. Nonostante questo, ho come l’impressione che forse allargare un po’ le maglie del protocollo potrebbe aiutare: è vero, rivedere ancora più episodi di quelli attualmente rivisti al monitor allungherebbe ulteriormente le partite, ma forse questo aiuterebbe gli arbitri, ad eempio, a rivalutare i “contattini” che in presa diretta sembrano rigori chiari, mentre in realtà non sono niente di che. Si tratta di trovare un giusto equilibrio tra tutte le necessità, ma mi rendo conto che non è affatto banale. Buona domenica e grazie!

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Sì, sono d’accordo con te sull’allargare un po’ i limiti del VAR ma c’è una soluzione ancora più semplice: il challenge.
      Ieri sera, per esempio, il VAR aveva le mani legate ma Fabbri avrebbe mai confermato il rigore se la panchina della Fiorentina avesse utilizzato un challenge? Ne dubito.

    • Stefano
      Stefano dice:

      Ne dubito fortemente anche io. Speriamo che si arrivi a una soluzione valida quanto prima. Tenendo sempre ben presente che è meglio avere una tecnologia VAR “limitata” piuttosto che non averla proprio, e questo molti purtroppo non l’hanno capito. Ancora buona domenica!

  50. Franco
    Franco dice:

    Buongiorno sig.Marelli, in merito al rigore laziale mi perdoni ma dove sta l’errore di Fabbri? Anche lei obbiettivamente ha detto che a velocità normale tutti o quasi avrebbero fischiato il rigore? Quindi non vedo grosse colpe del buon Fabbri. Sinceramente magari la mia opinione è di parte perché reputo Fabbri l’arbitro più simpatico della serie A -)

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      L’errore è nella valutazione e nella percezione del contatto.
      Come scritto, in campo è un rigore che (per dinamica) quasi chiunque avrebbe concesso, rivisto lascia enormi dubbi (anche se non si tratta di simulazione).
      Sulla simpatia non discuto ma non giudico sulla base della simpatia altrimenti potremmo far arbitrare Bonolis o Mughini (ottimi professionisti che mi sono simpatici ma che non fanno questo lavoro).

  51. Roberto
    Roberto dice:

    Ciao Luca,
    Prima di tutto sono veramente contento per Piccinini che ha fatto una gran gara venerdì sera.
    Poi Fabbri… che dire? Non mi è mai piaciuto e continua a non piacermi. In campo ha un atteggiamento pessimo, troppa sicumera e pochissima comprensione del gioco. Sinceramente non capisco come possa rimanere in serie A.
    Sugli episodi c’è poco da dire, se non che sul rigore è palese come sia caicedo a cercare il contatto, sia trascinando il piede sia allargando la gamba andando contro il portiere. Non sono così sicuro che, senza questo “allargamento” si sarebbero toccati lo stesso. Per me è una chiara simulazione.
    Sugli altri assolutamente d’accordo, soprattutto su Radu. Decisione incomprensibile sia da parte di Fabbri che di Mazzoleni.
    A volte proprio non riesco a capire questi episodi, tu riesci a formulare ipotesi ?
    Grazie mille e complimenti, come sempre.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Come sempre si esagera.
      Anche a me Fabbri non piace un granché ma passare da “non mi piace” a “non so come possa essere in Serie A” ce ne passa.
      Non è un fenomeno (e non lo era nemmeno in B), ha il difetto di essere troppo sicuro (ed invece ha delle falle enormi sulle quali non ha mai iniziato a lavorare) ma c’è molto di peggio nella massima serie.
      Sul fatto che Caicedo cerchi il contatto non ci piove, che sia chiara simulazione no.

      Sono errori, non c’è molto da ipotizzare: ricordiamoci sempre che sono esseri umani.

      Ciao.

    • Roberto
      Roberto dice:

      Di sicuro ce ne sono di peggiori in A, ma quella sua specie di “arroganza” in campo è difficilmente sopportabile. Ha l’aria di quello che crede di non sbagliare mai.
      Su Caicedo, questa volta, rimango della stessa opinione di prima, cioè che il contatto non ci sarebbe stato se non fosse stato Caicedo ad allargare la gamba verso destra. Ricordo che molti anni fa furono puniti per me giustamente, krasic e zalayeta per occasioni simili. Prova TV, che ora non esiste praticamente più, e squalifica per simulazione. Anche loro andarono a toccare volontariamente il portiere avversario strisciando il piede per poi allargarlo.
      Queste sono le furbate che andrebbero punite severamente, per me, e riviste per bene anche al VAR.
      Spero che il protocollo cambi a tal riguardo. Ciao e grazie. Roberto

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Sono episodi imparagonabili: Kranic cadde senza il minimo contatto, Zalayeta si lanciò facendo leva sui due piedi ad un metro da Buffon.
      Dai, su, almeno cerchiamo episodi simili, non episodi a caso che non hanno nulla in comune.

    • Roberto
      Roberto dice:

      Certo, sono situazioni fisicamente differenti, ma per me la sostanza non cambia di una virgola. Non vedo differenze fra chi si butta senza essere toccato e chi si butta addosso ad un avversario per essere toccato e quindi “giustificare” un rigore che, allo stato attuale delle cose, non può essere smascherato da una review.
      Sono sempre furbate che andrebbero punite severamente e spero che il VAR prima o poi possa intervenire per aiutare a stanare i furbi.
      Ciao e grazie, come sempre.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Ritorniamo al solito punto: la qualificazione della simulazione, valutazione soggettiva. Per esempio per me NON è simulazione, per te sì. Perciò: non è chiaro ed evidente errore ma opinione.
      Per me non è rigore, come per te; per altri è rigore (tirato ma rigore), perciò opinioni, non chiaro ed evidente errore.

      Ciao.

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