Anticipi 26^ giornata: controversa espulsione da parte di Valeri a San Siro, benissimo Mazzoleni nel derby

Avviene a San Siro l’episodio più interessante degli anticipi della 26^ giornata del Campionato di Serie A: l’espulsione di Consigli lascia ampi margini di discussione.
Quasi perfetta la direzione di Mazzoleni nel derby di Roma, con un errore nel finale che, però, ha una giustificazione.

Empoli – Parma 3-3, arbitro Di Bello

Due episodi nella gara del giovane internazionale pugliese, ancora alla ricerca di continuità in una stagione che doveva rappresentare il definitivo lancio ma che, al contrario, gli sta offrendo ben poche soddisfazioni.

Al minuto 57 l’Empoli conquista un calcio di rigore per il contatto tra Gagliolo e Caputo:

Buona la posizione di Di Bello che, senza alcuna titubanza, assegna il calcio di rigore.
Proteste del Parma che, francamente, non si comprendono minimamente:

Il fallo è evidente: con la gamba sinistra il difensore del Parma colpisce l’avversario e non importa nulla se, con la gamba destra, ci sia stato anche un tocco del pallone.
Corretta la decisione di Di Bello, più discutibile la scelta di non ammonire Gagliolo: per quanto leggermente defilato sulla destra, senza il fallo l’attaccante avrebbe avuto davanti a sé solo il portiere Sepe. A mio parere si poteva configurare il DOGSO con tentativo di contesa del pallone, l’ammonizione non l’avrei considerata una scelta sbagliata.

Al minuto 81 il Parma trova la rete del momentaneo vantaggio con una deviazione a pochi metri dalla porta di Bruno Alves:

Episodio di grande interesse non tanto perché la decisione del campo sia stata ribaltata (l’assistente Tasso aveva segnalato il fuorigioco) ma per la grande importanza della tecnologia.
Dalle prime riprese da altre angolazioni il fuorigioco sembrava indiscutibile:

Un qualsiasi osservatore esterno avrebbe accolto senza alcun problema la decisione che, in verità, era sbagliata:

In mancanza di tecnologia questa rete sarebbe stata annullata senza grandi polemiche immediate ma con scontate recriminazioni dopo la conclusione della gara. Pensiamoci sempre mille volte prima di criticare il VAR: ci sono degli errori (innegabili) ma è anche vero che le immagini restituiscono spesso la verità fattuale come in questa circostanza.

Lazio – Roma 3-0, arbitro Mazzoleni

Prestazione eccezionale del bergamasco: supplisce ad una mobilità limitata (l’età pesa per tutti) con una straordinaria capacità di anticipare l’azione, intuendo lo sviluppo del gioco. A Roma ha sfoderato 94 minuti senza la minima sbavatura, utilizzando anche un po’ di sana furbizia in occasione del calcio di rigore. Solo all’ultimo istante commette un errore che, però, è più frutto di sfortuna che di scarsa attenzione o cattivo posizionamento.

Al minuto 71 la Lazio guadagna un calcio di rigore per un contatto in area tra Fazio e Correa:

Togliamo ogni dubbio: la decisione è corretta, Fazio sgambetta Correa colpendo con la gamba sinistra l’avversario. Contatto del tutto fortuito ma certamente negligente (ormai sappiamo che la volontarietà non conta nulla nella valutazione).
L’unico dubbio sul cartellino: è certamente un DOGSO (chiara occasione da rete), il cartellino da estrarre dipende dal tentativo o meno di contendere il pallone.
Ed è in questo preciso istante che Mazzoleni utilizza (con grande intelligenza) un pizzico di furbizia: indica il calcio di rigore nell’immediatezza ma non estrae alcun cartellino. L’arbitro sa bene che non può limitarsi alla sanzione tecnica ma ha certamente un dubbio sulla contesa del pallone: l’attesa è servita, evidentemente, per accogliere un suggerimento da qualcuno, probabilmente dal VAR (con una frase del tipo “non è espulsione“). Non ci scandalizziamo: il concetto di base (verso il quale si sta muovendo l’interpretazione della tecnologia) è che il VAR deve servire a stabilire la verità del campo, non un lancio della monetina sperando di azzeccarci.
Alla fine Mazzoleni estrae il cartellino giallo e la decisione è ampiamente condivisibile:

Per quanto da due inquadrature differenti, le immagini rappresentano due momenti quasi contemporanei: Fazio si prepara a contendere il possesso con la gamba destra (e col piede colpisce effettivamente il pallone) ma, subito prima, colpisce col suo polpaccio la caviglia di Correa. Più che legittima, pertanto, la lettura di un DOGSO cosiddetto “genuino”, cioè un fallo non commesso disinteressandosi del pallone.

Al minuto 94 l’unico errore della partita.
A centrocampo si concretizza un contatto tra Kolarov ed Immobile. Mazzoleni fischia ed ammonisce il difensore della Roma che deve lasciare il campo per doppia ammonizione:

La decisione è sbagliata: a Kolarov poteva essere (al limite) fischiato un fallo negligente ma non c’è alcun motivo per punire il contrasto con una sanzione disciplinare.
Peraltro c’è una giustificazione abbastanza semplice: in presa diretta ero quasi convinto che il VAR sarebbe intervenuto per modificare la decisione, chiamando al monitor l’arbitro per sostituire il cartellino giallo col cartellino rosso. Mi era parso un fallo punitivo.
Al contrario, rivedendo le immagini, non c’è nulla di disciplinarmente rilevante. Purtroppo questi episodi capitano e dimostrano quanto possa essere ingannevole la percezione immediata di un avvenimento. Spiace per Kolarov che dovrà star fermo nel prossimo turno per un’espulsione oggettivamente ingiusta.
Il VAR, ovviamente, non poteva far nulla: come sappiamo non può intervenire nel caso di seconda ammonizione.

Nota a margine: l’IFAB, nella riunione annuale svoltasi ieri, ha deciso di non modificare il protocollo per la prossima stagione. Anche l’anno prossimo, pertanto, una seconda ammonizione non potrà essere oggetto di review.

Milan – Sassuolo 1-0, arbitro Valeri

Non posso negare che, al di là dell’episodio relativo all’espulsione di Consigli, la gara di Valeri mi ha lasciato una grande amarezza. Lo scorso anno ero entusiasta dell’inizio di stagione culminata in una eccezionale direzione di Juventus-Inter a dicembre 2017. Dopo quella prestazione è iniziata una sorta di involuzione tecnica e la gara di ieri ha rappresentato, a mio parere, il punto più basso di questo campionato. Quel che mi ha lasciato sbigottito è il fatto di aver giustificato per ben due volte nella gara un mancato fischio con l’indicazione, anche verbale, di un tocco del pallone precedente. E partiamo proprio da questo punto, per far chiarezza (di nuovo) sul regolamento.
Il regolamento non pone alcuna differenza tra un fallo commesso toccando il pallone o solo l’avversario. Quel che conta è la valutazione di un contatto come regolare o meno. Sul punto non ci sono dubbi (Regola 12, pagina 89):

E’ ovvio che possa capitare di anticipare un avversario e poi, per effetto della dinamica, entrare in contatto con lo stesso ma senza commettere un’irregolarità. Ma è altrettanto vero che non sempre il tocco del pallone rappresenta un salvacondotto per giudicare regolare un contrasto.
Poniamo un esempio di ieri sera a San Siro. Se fosse da considerare regolare qualsiasi contatto preceduto da un tocco del pallone, allora

il contrasto di Demiral su Piatek andrebbe considerato regolare dato che, prima di travolgere l’avversario, il difensore ha colpito nettamente il pallone di testa. Ovviamente ciò è assurdo perché, nell’occasione, manca il cartellino giallo per fallo imprudente, per il gomito sul volto di Piatek e per la velocità di impatto.

Al decimo minuto contatto tra Sensi e Paquetà:

Valeri lascia proseguire giustificando la scelta con un tocco del pallone da parte del centrocampista del Sassuolo. Effettivamente il pallone viene toccato ma è altrettanto evidente che l’azione di Sensi sia chiaramente irregolare e, data la pericolosità della forbice sulla gamba destra, anche l’ammonizione non sarebbe stata erronea. Anzi!
Sul ribaltamento di fronte Calhanoglu ferma Locatelli con una trattenuta:

Si può scegliere tra comportamento antisportivo (trattenuta senza contesa del pallone) e SPA per il cartellino giallo (doveroso in caso di interruzione del gioco): la sanzione tecnica è corretta ma manca l’ammonizione.

Al minuto 39 il Milan trova la rete del vantaggio definitivo con un’autorete di Lirola:

Qualche protesta dei giocatori emiliani per un motivo che non riesco ad identificare: non c’è alcuna carica irregolare nei confronti del difensore, né Piatek né Musacchio toccano il pallone con le mani. Rete regolare ma, data la confusione dell’azione, è giustificabile il lungo check da parte del VAR Fabbri.

Al minuto 42 altro contatto discutibile, questa volta nei pressi dell’area del Milan.
Calhanoglu interviene con un robusto tackle su Berardi che rimane a terra, Valeri lascia proseguire:

Episodio simile a quello tra Sensi e Paquetà, in questo caso ancor più evidente. Ancora una volta Valeri indica “il pallone” con la propria gestualità.
Questo è un fallo imprudente chiaro, meritevole di sanzione tecnica e disciplinare: l’ammonizione non era un’opzione ma l’unica scelta possibile, pericolosa e certamente imprudente la “forbice” ai danni dell’attaccante del Sassuolo.

Al minuto 47 il Sassuolo conquista un calcio di punizione sulla fascia sinistra per un fallo commesso da Bakayoko su Boga:

Anche in questa occasione Bakayoko tocca il pallone ma Valeri fischia. Giustamente, aggiungo, dato che tutto può essere tranne un normale contrasto di gioco. Molto rischioso il tackle del centrocampista del Milan che, nell’immediatezza, dimostra di temere la seconda ammonizione. Ammonizione che sarebbe stata tutto tranne che sbagliata.

Al minuto 63 l’episodio centrale del pomeriggio.
Su un veloce ribaltamento di fronte Consigli sbaglia l’uscita, manca il pallone ed appoggia una mano sulla spalla di Piatek:

Interessante, in primo luogo, notare che Piatek continui la corsa ben dopo il contatto e solo dopo due passi ulteriori si lascia cadere a terra.
Per fornire un’interpretazione di questo episodio, mi rifaccio a quanto accaduto nel mese di gennaio 2018, Napoli-Bologna:

Si tratta del famoso rigore assegnato da Mazzoleni per un minimo contatto sulla spalla di Callejon da parte di Masina. In quella circostanza si sprecarono le polemiche per il mancato intervento del VAR per revocare il calcio di rigore. Non ricordo una singola voce che abbia affermato che il rigore fosse legittimo.
Quale sarebbe, dunque, la differenza con quanto accaduto ieri a Milano?
In sostanza nessuna differenza:

Contatto minimo.
Piatek rimane in piedi proprio per l’entità trascurabile e cade nel momento stesso in cui si rende conto che il difensore stava per anticiparlo sul pallone.
Gli cedono le gambe per una mano appoggiata tra spalla e petto due passi prima.
Non è certo un caso che Fabbri (uno dei migliori VARisti in circolazione) richiami Valeri alla “on field review“.
E per cosa l’avrebbe richiamato?
A mio parere solo per un motivo a cui arrivo per esclusione.
Due ipotesi:
– derubricare il rosso a giallo;
– far cambiare la scelta da fallo di Consigli a simulazione di Piatek.
La prima ipotesi è da escludere: nel caso in cui Fabbri avesse ritenuto legittima la scelta di Valeri sul fallo, non avrebbe mai potuto intervenire sul cartellino perché siamo lontanissimi da un chiaro ed evidente errore.
Rimane, dunque, l’ipotesi di revocare il rosso per sanzionare con eventuale ammonizione Piatek.
A mio parere sarebbe stata la scelta corretta: al di là del tifo non si può ritenere inesistente il rigore di Napoli-Bologna e giudicare corretta l’espulsione di ieri sera…

55 commenti
  1. Domenico
    Domenico dice:

    Che Piatek abbia un improvviso mancamento dopo un paio di passi, non c’è dubbio. Solo che era inizialmente in vantaggio sul difensore del Sassuolo, e anche nel momento in cui entrambi si accorgono che Consigli manca il pallone, è piuttosto avanti o almeno in linea. Quindi penso che se poi non è più in grado di arrivare sul pallone, è anche perchè Consigli contribuisce a rallentarne la corsa. E’ questo che mi rende perplesso, il fatto che una manata seppur lieve, e non un contrasto di corpo, gli rende difficile inseguire il pallone. In sostanza voglio dire che è la manata in quanto manata, cioè un gesto mai regolare, a determinare il fallo e a convincere Valeri. Ad esempio, cosa avremmo detto se lo avesse solo “leggermente” trattenuto per la maglia, a parità di entità?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      ALt: una trattenuta è un concetto, una mano appoggiata è un altro.
      Se ci fosse stata una trattenuta tutto il discorso avrebbe potuto essere diverso.

    • Roberto Renda
      Roberto Renda dice:

      come fà ad essere simulazione se lo tocca? per me invece la VAR ha chiamato l’arbitro proprio per cambiare il colore del cartellino perchè appunto il difensore risultava in vantaggio dopo il rallentamento causato dal portiere e quindi Piatek non poteva più segnare quindi giallo e non rosso

  2. luis
    luis dice:

    Consigli non spingea Piontek,ch simula,ma lo rallenta con la mano sulla spalla disinteressandosi completamente della palla.il fall c’è ma non so se cè la chiara occasione da gol-

  3. Lorenzo Ugolini
    Lorenzo Ugolini dice:

    Buongiorno, una curiosità ispirata dal caso Kolarov. Spesso nei commenti (giornalisti, tifosi ecc.) si sente dire che l’arbitro gestisce i cartellini anche annunciando qualcosa come “alla prossima ti punisco”. Come a dire che è disposto a non sanzionare col giallo un fallo, per poi magari sanzionarne un altro, magari meno grave, che però in qualche modo si “sommerebbe” al fallo precedente non sanzionato. E’ una cosa che succede davvero o sono elucubrazioni di non addetti ai lavori? E, nel caso, cosa ne pensa?
    (nel caso, io pensavo all’espulsione di Kolarov come “completamento” della fase concitata di pochi secondi prima, in cui magari Kolarov poteva essere stato graziato del rosso diretto)

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      No, succedono realmente, fa parte della dialettica di campo.
      Per quanto concerne l’episodio del derby, non siamo comunque all’interno di una tale eventualità: il fallo di Kolarov non c’è proprio.

  4. Domenico
    Domenico dice:

    Salve Marelli, in relazione all’episodio Piatek-Consigli, non riesco a farmi un’idea certa. Da un lato il tocco sembra lieve, dall’altro è vero che su un soggetto in corsa, anche un minimo intervento può disturbare l’equilibrio. Di sicuro Piatek accentua molto, non cade in maniera proprio coerente; di sicuro Consigli, dopo la sua uscita sconsiderata, la mano la mette volontariamente. Ma potresti chiarire, in relazione a questa situazione, e anche in generale, l’applicabilità del concetto “tentare di colpire”? Inoltre, consideri sovrapponibili questo episodio e quello Meret-Ronaldo (ovviamente in attesa del tuo intervento su Napoli-Juventus)? Grazie
    Ps. Auspico caldamente la fustigazione in pubblica piazza dei simulatori, non se ne può più.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Non si applica in questo caso: c’è un contatto ma quel che importa è l’entità del contatto che, a mio parere, è del tutto marginale. Oltre a ciò non riesco proprio a spiegare il fatto che Piatek cada solo dopo due passi: tu come lo spieghi? 😉

      Sui simulatori sono d’accordo ma senza fustigazione: diciamo una domenica in tribuna…

  5. Matteo
    Matteo dice:

    Luca ho una visione un po’ differente in riferimento al caso Piatek.
    Secondo me ora molti giocatori accentuano moltissimo tocchi, contrasti e trattenute perché, guardando molte partite, ho notato che quando capita che qualcuno reagisce in maniera “coerente” al fallo ricevuto (es. se viene trattenuto si ferma rimanendo in piedi senza crollare a terra) spesso l’arbitro lo giudica di lieve entità e lascia proseguire il gioco.

    da interista ammetto senza problemi che un chiaro esempio secondo me è il fallo di Koulibaly su Politano in Inter-Napoli: il tocco del difensore senegalese su Politano c’è ma è lieve, se Politano avesse interrotto la corsa rimanendo in piedi (secondo me la reazione “fisicamente” corretta all’azione di Koulibaly), secondo te Mazzoleni avrebbe fischiato fallo e ammonito il giocatore del Napoli?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Direi di sì perché Politano era lanciato in velocità e la trattenuta lo avrebbe rallentato e non di poco. Per dinamica è sempre giallo, sia che il giocatore rimanga in piedi o cada a terra.

  6. Gianluca
    Gianluca dice:

    Nella partita tra Milan e Sassuolo, verso la fine (minuto 84 mi sembra) c’e Kessie che entra in area e calcia verso la porta è appena colpito il pallone, viene a sua volta colpito sul piede da un difensore del Sassuolo. Ti chiedo se poteva essere fischiato un rigore visto che il pallone era ancora in campo (tipo quando un portiere esce a valanga su un attaccante e lo trovolge dopo che questi ha colpito la palla)

  7. roberto
    roberto dice:

    Sapete cosa vi dico? Io sto con Abisso. E non perché l’arbitro siciliano non abbia clamorosamente sbagliato: era “petto“. E Abisso ha prodotto uno sfondone pazzesco.

    Sto con Abisso, perché lo avevo previsto: l’eccesso di tecnologia, ucciderà il calcio. Il secondo tempo di Fiorentina – Inter è durato 58 (cinquantotto!!!!) minuti. Con giocatori che alla fine mettevano sotto al naso di Abisso smartphone documentanti il suo errore. Arriveremo ai pomodori lanciati dalle panchine: tranquilli, ci arriveremo .
    Sto con Abisso perché lo hanno lapidato .
    Benedetto l’errore. I perfezionisti spiegano con estenuante onanismo che la tecnologia “deve ridurre ogni errore“ .
    Dite almeno la verità: dite che volete la moviola in campo. Dite che di monitor ne volete venti per ogni stadio. E che dietro ad ogni monitor, volete un dottor Sottile che spacchi il capello in cento. Dite che volete partite che durino 150 minuti. E poi dite quello che non osate dire: “vogliamo una cosa diversa dal calcio attuale “ .
    Io nel frattempo mi batterò per quanto (ormai sono in nutrita compagnia) ho scritto fin dall’inizio. Due chiamate, all’arbitro, per tempo: quattro in totale. Da parte degli allenatori.
    Il resto affidato alla sorte, come un palo centrato, una traversa scheggiata, un rigore o un gol sbagliati. Soprattutto, vivaddio: affidato all’errore. Che in quanto umano è bellissimo.
    Presidente Gravina, nel prossimo regolamento ( se riuscirà a venire a capo dei 155 fallimenti societari in 15 anni e dei bambini mandati in campo contro gli adulti, neppure una novità secondo gli annali) faccia inserire questo pensiero.
    “Non v’è causa d’errore più frequente che la ricerca della verità assoluta“.
    Si trova nei “Taccuini“ di Samuel Butler. Che non è il Rhett, protagonista di “Via col vento“, con la faccia di Clark Gable.
    Quello di cui parlo io era un saggista inglese. Uno che conosceva la materia visto che tra le altre cose aveva tradotto l’Odissea.
    Presidente, ha presente Ulisse? Quello che rifiuta (da quella gnocca di Calipso, tra l’altro) l’immortalità? Ulisse vuole restare umano.
    U-ma-no: soggetto ad errori.
    Commento del giornalista Andrea Bosco che condivido al 100%.Cordialita’

  8. Marco
    Marco dice:

    Buongiorno dott. Marelli, il caso Consigli Piatek è proprio uno di quei casi a cui mi riferivo nel mio intervento dopo Atletico Madrid Juventus. Ossia c’è un leggero tocco del difendente con la mano sul corpo dell’avversario, l’attaccante “crolla” come di prassi e gli arbitri concedono, secondo me con troppa facilità, il fallo senza in molti casi fare un’effettiva valutazione dell’intensità del tocco. Allora mi rispose che non aveva fatto caso a questa tendenza. Io la noto da diverso tempo e noto anche che non è di un singolo arbitro ma abbastanza generalizzata. Sempre grazie per le sue interessantissime analisi.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Beh, no, la tendenza a cadere facilmente solo un cieco potrebbe non notarla.
      Ma se ti riferisci a Chiellini, sbagli: c’è un oceano tra i due episodi.

      Grazie a te per l’attenzione.

    • Marco
      Marco dice:

      Non mi riferivo alla tendenza a cadere dei giocatori (quella c’è da sempre) ma alla tendenza a concedere fallo per un tocco con la mano, quantunque lieve, sul corpo dell’avversario (e non mi riferivo all’episodio di Chiellini, ma ai tanti casi che mi capita di notare durante le partite e che non hanno le conseguenze estreme, espulsioni o rigori, come il caso di Piatek o quello di Callejon da lei qui ricordato, perché avvengono in altri contesti di gioco. Sbaglierò, ma questa è la mia sensazione.

  9. Luca Tassoni
    Luca Tassoni dice:

    Ciao Luca,
    Interessante analisi con begli spunti.
    Ho un po’ di domande…scusami se sono tante…procedo numericamente per semplificarti le risposte:
    1) Sono d’accordo che Mazzoleni è stato intelligentemente furbo ad attendere la ‘soffiata’ sul colore del cartellino (un po’ come Banti in Atalanta-Juve). L’unico dubbio che mi viene è questo: dato che comunque ‘da protocollo’ l’arbitro non può farsi suggerire dal VAR, non c’è il rischio che i giocatori se percepiscono che c’è stato “l’aiutino” si ribellino e non accettino la decisione di buon grado…e poi di lì in avanti la gara diventi incandescente? Cioè, paradossalmente, i giocatori non potrebbero percepirlo come una sorta di “comportamento antisportivo” dell’arbitro? 🙂
    2) Convieni con me che Mazzoleni al 99,9% arbitrerà la finale di Coppa Italia? [visto che Banti ha arbitrato la Supercoppa]
    3) Hai scritto che Fabbri è uno dei migliori Varisti in circolazione…ma non fu proprio lui messo sulla ‘graticola’ per il fallo non segnalato su Zaniolo in Roma-Inter, con conseguente critica pubblica anche di Nicchi?
    4) Se Valeri decide di non punire Consigli, ma non ritiene neanche di dover ammonire Piatek, come si riprende il gioco? Scodella il pallone? Avrebbe potuto farlo, oppure se non puniva Consigli doveva per coerenza ammonire Piatek?
    Grazie, saluti cordiali,
    Luca Tassoni

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      1 – Il rischio c’è. Diciamo che si tratta di un trucchetto che non mi sento di condannare, soprattutto perché non cambia nulla in termini di decisione finale;
      2 – E’ uno dei candidati, sì;
      3 – Un errore può capitare a chiunque. In quel caso peccò di superficialità ma ciò non toglie che Fabbri sia un ottimo VAR. Ed anche come arbitro ha margini di miglioramento ampi che potrebbero consentirgli di divenire un arbitro di sicura affidabilità;
      4 – Bella domanda. Sì, la rimessa da parte dell’arbitro è una possibilità espressamente citata dal protocollo anche se mi rendo ben conto che si tratta di un’ipotesi di difficile concretizzazione.

      Ciao.

  10. Putipo
    Putipo dice:

    Ciao Luca, permettimi di essere leggero: Fazio mi ha fatto così imbestialire che io l’avrei espulso a prescindere 🙂

  11. Gianfranco M
    Gianfranco M dice:

    Gentile Luca,
    rinnovarle la mia gratitudine per il suo blog non è mai superfluo..
    Secondo me l’intensità di un contatto ai fini della valutazione sulla punibilità va verificata quando il fallo è “genuino”, cioè il difendente cerca di intervenire sulla palla ma prende l’attaccante. Nel caso dei falli su Callejòn e Piatek i difendenti intervengono esclusivamente e volontariamente sull’avversario o per sbilanciarli nel momento in cui presumibilmente stanno per calciare in porta (Callejòn) o per rallentarne la corsa (Piatek). Entrambi gli attaccanti si lasciano cadere platealmente ma questo, secondo me, non deresponsabilizza i difendenti. Per assurdo ,secondo me, il contatto di Fazio su Correa e ancora più lieve di quelli di cui stiamo parlando, addirittura è pacifico che l’intervento di Fazio sia “genuino”, ma ciò non toglie che il rigore sia a mio avviso solare.
    Leggo da più parti che l’IFAB ha varato una serie di nuove interpretazioni e addirittura modifiche al regolamento spero che Lei vorrà illustrarcele.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Grazie per i complimenti ma stai facendo un paragone che non ha senso: il contatto tra Fazio e Correa è tra gambe, gli altri sono risibili contatti con mani appoggiate alla spalla.
      Sulle modifiche ne parlerò stasera a Radio24 (ore 18.45) e nei prossimi giorni sul blog.

    • Gianfranco M
      Gianfranco M dice:

      Credo tu non abbia colto il nocciolo della questione che intendo porre. Secondo me se un giocatore trattiene, spinge, sgambetta, colpisce etc.etc volontariamente ed esclusivamente per danneggiare l’avversario senza cercare minimamente di intervenire sulla palla è sempre fallo indipendentemente dalla intensità con cui il fallo si ripercuote sull’avversario.
      Non sono un esperto di regolamento e non saprei come spiegarlo meglio.
      Ti ascolterò con piacere alla radio

  12. Luca
    Luca dice:

    Luca Fabbri ha mandato Valeri al var per il contatto perché le immagini mandate a valeri era proprio per vedere la “spinta”. Luca cosa rischia Valeri a fine stagione di non essere più internazionale?

  13. Massimiliano
    Massimiliano dice:

    Buongiorno Luca ( se per te va bene ci diamo del tu) , sul contatto di Callejon contro il Bologna non si era detto che il VAR non poteva intervenire perché si trattava di un contatto e l’entità del contatto la Var non la può valutare ma spetta all’arbitro in campo ? Su Piatek la differenza come da te scritto è che l’attaccante del Milan fa due passi e poi cade , questo rigore andava cancellato come scritto da te , ultima cosa nel caso il contatto fosse stato netto , l’ultimo difensore del Sassuolo che alla fine arriva in anticipo su Piatek poteva far diventare giallo il cartellino di Consigli e non rosso ? Grazie per le tue preziose risposte , buona domenica

  14. Valerio
    Valerio dice:

    Ciao Luca,
    ottimo articolo come sempre. Sull’esplosione di Kolarov, anche io in “presa diretta” ho visto un fallo peggiore di quello che era e al replay ero certo non fosse da giallo. L’unica lettura che sono riuscito a dare, e che è comprensibile, è che Mazzoleni sia stato ingannato dal fatto che Kolarov aveva appena avuto un faccia a faccia con Radu, partendo lui da lontano per buttarsi nella cosa (con annesse polemiche dopo l’ammonizione). Questo avrà portato l’arbitro a pensare che alcuni elementi in campo fossero ormai nervosi e da lì l’esser tratto in inganno da una presunta volontarietà che non c’era.

    Ritengo invece brillante scegliere di fischiare comunque senza ulteriore recupero poiché l’unico modo di evitare di far salire i toni ancora di più. Prima che tecnicamente, ho apprezzato davvero la gestione disciplinare, capendo bene i momenti della partita e riuscendo a placare gli animi.

    Un saluto, grande Luca!

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Può essere.
      Sul recupero sono totalmente d’accordo: non si è praticamente giocato dal terzo gol della Lazio e Mazzoleni è stato bravo a far passare più tempo possibile a gioco fermo nel recupero.
      Mazzoleni ieri è stato, nel complesso, magnifico.

  15. Rino
    Rino dice:

    Vorrei una spiegazione un po’ più esaustiva sul contatto Consigli-Piatek. È senza dubbio vero che Piatek si lasci andare ma Consigli toccandolo non ostacola comunque la corsa dell’attaccante rossonero? Poteva arrivare sul pallone e Consigli lo tocca facendogli perdere comunque velocità

  16. Francesco
    Francesco dice:

    Salve,
    vorrei porle un quesito. Premetto che sono d’accordo con lei per quanto riguarda l’episodio Piatek-Consigli, il polacco avrebbe dovuto essere ammonito. Allora perché non agire in questo modo? Perchè manca, forse, il coraggio di impedire questi atteggiamenti? Perché permettere a coloro che con “mestiere” sono alla continua ricerca di un fallo di agire così? Perché fischiare ogni minimo tocco o sfioramento? Perché permettere a coloro che dovrebbero insegnare sportività e correttezza di rovinare (ancora di più) questo sport? Perdoni lo sfogo.
    Volevo inoltre ringraziarla per il duro e “ingrato” lavoro che sta facendo, la leggo ormai ogni settimana e il suo giudizio (forse unico?) attento superpartes è il motivo per meriterebbe più di un blog.

    (Un tifoso milanista)
    Francesco

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      E’ un discorso enormemente complesso: forse si è lasciato troppo spazio all’accentuazione dei contatti per finire col punire contatti minimi come questo lasciando correre contrasti molto meno regolari. Difficile tornare indietro ma certamente non si faranno passi avanti se si puniscono questi contatti marginalissimi.
      Grazie dei complimenti, sono sempre apprezzati 🙂

  17. Alessandro
    Alessandro dice:

    Buongiorno e grazie per questo contributo. A mio avviso c’è una differenza tra l’episodio di Callejon e quello di Piatek: nel primo caso (del quale è mostrato solo un fotogramma) Masina tocca Callejon con le braccia in una sorta di “incrocio” alle sue spalle, una dinamica di contatto che avviene spesso in ogni zona del campo con due giocatori avversari ravvicinati; nel secondo caso, invece, Consigli non ha alcuna possibilità di giocare il pallone (era anche fuori area) e si allunga esclusivamente per rallentare Piatek. Questo non è un comportamento antisportivo? Sarebbe stato possibile ammonire sia Consigli che Piatek, uno per comportamento antisportivo e uno per simulazione?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Diciamo che sei andato a cercare una differenza dinamica che, in concreto, non ha alcuna rilevanza: Piatek sente cedere le gambe dopo due passi di corsa, diciamo che si tratta di una circostanza quantomeno curiosa?
      La tua soluzione non è possibile per regolamento ma il giorno in cui qualcuno agirà in questo modo mi alzerò in piedi ad applaudire. Oggi dobbiamo scegliere: o fallo o simulazione. Da parte mia non vedo alcun contatto punibile.

  18. Pietro
    Pietro dice:

    Salve, grazie per i suoi commenti tecnici e questo spazio che risulta per me illuminante e d’aiuto specialmente vista la difficoltà nel districarsi in un regolamento complicato. Solo una domanda: nel fallo su Piatek penso anche io che il tocco di Consigli sia venale e che il polacco cada platealmente, specialmente perché con un tocco sulla spalla non ti cedono le gambe. Siamo d’accordo. Tuttavia bisogna anche leggere l’azione e Consigli quando si vede superato con quel tocco rallenta Piatek, facendogli perdere terreno su Demiral. Trattasi di danno procurato? A mio avviso il fallo lieve c’è, rallentando l’attaccante, ma non avrei dato rosso non essendo chiara occasione da gol. Grazie per l’attenzione

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Certamente hai ragione, il gesto di Consigli possiamo considerarlo antisportivo o dettato dal dover rimediare ad un errore ma quel che ci interessa è capire se un tocco così leggero possa portare ad un fallo e ad una espulsione.
      A mio parere il contatto è marginalissimo, se non avesse proprio fischiato avrei gradito molto di più.

    • Stefano
      Stefano dice:

      Ma se è antisportivo anche solo per l’intenzione, è rosso!
      Qui oltretutto lo tocca, tanto o poco non fa differenza vista la volontà esclusiva di ostacolare l’avversario lanciato a rete.

  19. Giulio
    Giulio dice:

    Buongiorno, Luca. Perfetta come sempre la tua analisi della partita (mi riferisco al derby). Ho un solo dubbio: l’intervento di Dzeko su Acerbi a fine partita, mi è sembrato gratuito (palla irraggiungibile, posizione non pericolosa dell’avversario), uno di quelli che viene chiamato fallo di frustrazione. Poteva meritare il rosso, invece del giallo? Grazie.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Vero, un fallo sciocco e totalmente inutile.
      Però è anche vero che Dzeko non ha caricato eccessivamente il colpo ma è andato solo sulle gambe per un eccesso di nervosismo (comunque non comprensibile per un professionista di quel livello e di quel talento). Il giallo è corretto, a mio parere.

  20. Luca
    Luca dice:

    Una curiosità: ma gli arbitri parlano tra loro dei simulatori? Perchè tra Chiesa, Piatek e Immobile siamo messi male.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Parlano di tecnica.
      E, ovviamente, si scambiano opinioni su alcuni giocatori, è normale.
      Ma i giocatori che accentuano molto i contatti ci sono in tutte le squadre, non sono solo quelli che hai citato. A naso hai dimenticato un paio di calciatori della tua squadra: sbaglio? 😉

  21. Francesco
    Francesco dice:

    Ciao Luca, sono Francesco. Secondo te dunque andava ammonito Piatek per simulazione e naturalmente fallo a favore del Sassuolo?

  22. Marino
    Marino dice:

    Non sono molto d’accordo sul colore del cartellino per Fazio. Il fallo non avviene nel momento in cui il difensore prova a contendere il pallone (toccandolo anche) ma prima, quando sgambetta l’avversario con la gamba sinistra e con imprudenza, senza alcuna possibilità di prendere il pallone in quel momento. Quindi secondo me era da rosso.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Vero ma, come ho spiegato, quel movimento è operato per poter avere un appoggio e tentare la deviazione con il piede destro. Ed è proprio questo il motivo per cui Mazzoleni (o chi per lui) ha optato per il DOGSO “genuino”.
      E sono d’accordo con l’interpretazione.

  23. Alessio
    Alessio dice:

    Buongiorno, è un vero peccato che nelle ultime 2 giornate sia stato “sprecato” lo splendido lavoro di Fabbri al var: l’episodio di firenze e quello di oggi hanno inciso pesantemente sulle partite (il sassuolo stava oggettivamente dominando e mancavano 25 minuti). Bisogna lavorare affinchè gli arbitri in campo la smettano di prendere decisioni assurde davanti al monitor, nessun arbitro può ritenere fallosa quella mano sulla spalla, quindi non cambia la sua decisione semplicemente per arroganza o per non so quale altra ragione. Detto qusto concordo con lei che la prova di Valeri sia stata complessivamente pessima, ritiene che da qui a fine campionato verrà designato per gare che coinvolgono squadre in lotta per la zona europea?
    Una piccola postilla sull’episodio: a mio avviso anche il cartellino rosso è un errore, ho stoppato l’immagine al momento del contatto tra Piatek e consigli e il difensore del Sassuolo mi sembra parecchio in anticipo.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      La ricerca della coerenza tecnica e disciplinare sarà sempre perduta: qualche interpretazione differente ci sarà sempre.
      Valeri sta attraversando un periodo difficile, mi auguro che riesca ad uscirne perché, in caso contrario, potrebbe essere a forte rischio anche il ruolo internazionale.
      Sul cartellino: sicuramente Piatek si butta a terra dopo due passi perché si accorge che il difensore lo avrebbe anticipato.

  24. Ferdinando
    Ferdinando dice:

    Ottimo articolo come sempre. Grazie!
    Solo una cosa, una cavolata, l’ultima frase pare sbagliata. ‘non si può ritenere inesistente il rigore di Napoli Bologna e giudicare correre tra l’espulsione di ieri sera.’ penso lei volesse dire l’esatto contrario.

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