Anticipi 25^ giornata: bene Giacomelli a San Siro, da Orsato alcuni spunti per i giovani arbitri

Weekend iniziato sotto buoni auspici con la buona direzione di Giacomelli a San Siro; pomeriggio tranquillo per Orsato a Torino (con un paio di spunti interessanti soprattutto per i giovani arbitri), serata non brillante per Manganiello nel derby tra Frosinone e Roma.

Torino – Atalanta 2-0, arbitro Orsato

Al settimo minuto contrasto prolungato tra Moretti in proiezione offensiva e Castagne.
Il difensore del Torino cade in area di rigore ma il fallo avviene nettamente fuori area:

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Più che l’episodio in sé, questo episodio è interessante per un motivo didattico, soprattutto per i più giovani.
Non dobbiamo mai dimenticarci, infatti, che il VAR esiste solo ed esclusivamente in Serie A mentre il 99% delle gare si disputano solo sulla base delle decisioni assunte in campo.
Soprattutto non voglio scordare che questo blog è nato più per i giovani associati che per questioni massmediatiche.
Perché l’episodio è importante in termini didattici?
Perché la qualità di un arbitro si giudica anche dalla capacità di chiarire solo con i gesti la propria decisione, limitando per quanto possibile qualsiasi discussione:

Nel giro di pochissimi decimi di secondi, con Moretti a terra e già voltato verso l’arbitro per comprendere la decisione assunta, Orsato si trova sul punto del calcio di punizione assegnato (indicando la posizione al di fuori dell’area con il braccio sinistro) e col cartellino giallo estratto nei confronti del difensore dell’Atalanta (corretto, azione potenzialmente pericolosa, SPA).
Questa risolutezza, in qualsiasi categoria, consente di mostrare quella sicurezza decisionale che inibisce da subito qualsiasi protesta, perché con un solo gesto coordinato vengono chiarite sia la decisione tecnica che quella disciplinare. Non è certo un caso che questa capacità di imporre immediatamente le proprie scelte sia caratteristica comune di tutti gli arbitri top della categoria.

Al minuto 78 ammonito N’Koulou, sanzione che ha suscitato qualche protesta da parte dei calciatori del Torino. Anche in questo caso un capolavoro di coerenza di Orsato.
Qualche secondo prima contatto a centrocampo tra lo stesso N’Koulou e Zapata:

Controllo perfetto dell’azione che viene interrotta e ripresa in breve tempo.
Subito dopo, sulla fascia sinistra del terreno di gioco altro contatto, in questo caso tra N’Koulou e Castagne:

Non un gran fallo ma, anche in questa circostanza, Orsato interviene in una frazione di secondo estraendo il cartellino giallo. Sanzione corretta per quella che viene comunemente definita “somma di falli” ma che, nel regolamento, è indicata come ripetuta infrazione delle Regole del Gioco (Regola 12, pagina 92):

Naturalmente ciò non significa che un calciatore al secondo fallo debba essere ammonito sempre: la capacità di un arbitro è anche quella di selezionare le infrazioni, giudicarne la gravità, sanzionarle solo tecnicamente quando necessario ed intervenire disciplinarmente in presenza di specifiche condizioni. Come in questo caso: due falli (il primo molto evidente) in pochi secondi, ammonizione. Perfetto.

Frosinone – Roma 2-3, arbitro Manganiello

Direzione molto incerta di Manganiello che, ancora una volta, mostra il suo limite più evidente: un’incostanza di rendimento che rende difficile mantenere alto il livello delle designazioni. Ieri sera non ci sono stati errori particolarmente gravi ma tutta una serie di imperfezioni sia a livello tecnico che disciplinare che si ripetono con una costanza preoccupante: il vero problema dell’arbitro piemontese è che cade continuamente negli stessi errori, spesso ausiliati da scarsa capacità di intuire lo sviluppo del gioco, proprio il motivo per cui, a fine gara, non è potuto intervenire su un episodio di facile lettura.

Due gli episodi da rivedere.
Al minuto 50 Pellegrini tenta di calciare il pallone verso la porta del Frosinone ma Salomon intercetta il tiro. Deviazione che suscita qualche protesta dei calciatori della Roma:

E’ indubbio che la deviazione si concretizzi con un tocco di mano ma la decisione di non assegnare il calcio di rigore è corretta: braccio attaccato al corpo, distanza molto limitata, posizione del braccio conferente col gesto.
Una precisazione: il tocco di mano avviene col braccio destro, quello indicato dal rettangolino e ciò toglie ogni dubbio sulla punibilità (dato che si trova praticamente aderente al fianco). Diverso se il pallone fosse stato deviato dal braccio sinistro di Salomon che, effettivamente, pare opporre un ostacolo al tiro aumentando il cosiddetto “volume corporeo”.
Bene, in questo caso, Manganiello: la sua posizione (statica, come spesso gli accade e che intravvediamo nella seconda immagine) gli ha permesso di valutare perfettamente la dinamica.

Al minuto 86 proteste molto plateali della Roma per un contatto al limite dell’area di rigore tra Viviani e Pellegrini:

Poco da aggiungere sull’episodio in sé: calcio di punizione dal limite dell’area ed ammonizione per SPA.
Il problema è un altro: di fronte ad un fallo così evidente, come è possibile non fischiare?
La soluzione del quesito da un’immagine:

Una delle qualità arbitrali principali è quella di intuire quale potrebbe essere lo sviluppo di un’azione, in modo tale da posizionarsi nel modo migliore per evitare di perdere qualcosa che potrebbe concretizzarsi nel breve periodo.
Nel caso dell’azione di Pellegrini era abbastanza scontato che lo stesso avrebbe tentato di entrare in area col pallone al piede e, per tal motivo, Manganiello avrebbe dovuto cercare la miglior linea visuale per poter giudicare un eventuale contrasto ai danni del centrocampista della Roma. Al contrario, come purtroppo continua ad accadere, l’arbitro piemontese si è trovato in posizione statica e senza la prospettiva necessaria per essere nel totale controllo: al momento dell’evidente trattenuta, infatti, si è trovato completamente impallato da un calciatore del Frosinone che gli ha impedito di accorgersi dell’infrazione di Viviani.
La soluzione migliore è indicata graficamente dal quadratino vuoto: se avesse compreso lo sviluppo dell’azione, da quella posizione avrebbe potuto avere la miglior visuale possibile, individuando con facilità l’irregolarità.
E’ un peccato perché Manganiello ha delle qualità ma, purtroppo, si perde spesso in queste piccolezze. Fin quando il VAR può arrivare in soccorso, i problemi si superano. In circostanze come questa, nelle quali la tecnologia non può offrire un supporto, la questione diventa difficile da giustificare. Soprattutto perché si tratta di situazioni di lettura banale.

Milan – Empoli 3-0, arbitro Giacomelli

Per quanto la gara sia stata  in bilico solo nel primo tempo, la sfida di San Siro ha offerto molti episodi di non facilissima interpretazione, nei quali Giacomelli ha mostrato grande serenità e sicurezza.
E’ certamente apprezzabile questa capacità di essere sempre rilassato nella conduzione della gara ma diventa un boomerang in partite che salgono d’intensità e connotate da nervosismo tra calciatori. Non credo sia un caso che questo pregio sia diventato l’ostacolo che non ha consentito a Giacomelli di diventare un grande arbitro: spesso è accaduto che si sia trovato in balìa degli eventi non avendo (quasi) mai avuto la capacità di “adattarsi” alla gara nel caso in cui la stessa salisse di tono. E’ la differenza tra un arbitro come il triestino ed arbitri di comprovate capacità come Banti, Orsato o Rocchi: nel momento in cui la partita cambia, anche questi arbitri cambiano atteggiamento mentre, al contrario, Giacomelli rimane sempre sulla stessa linea.

Al minuto 10 il Milan trova la rete del vantaggio con Paquetà che devia in rete un lancio al centro dell’area di Rodriguez:

Rete annullata dopo un breve controllo del VAR.
Per quanto esista il VAR, rimane l’errore piuttosto grave di di Vuolo: posizione irregolare evidente, difficile comprendere per quale motivo l’assistente non abbia segnalato l’irregolarità che, peraltro, sarebbe stata facile considerando l’allineamento ineccepibile.

Al minuto 46 proteste del Milan per una caduta in area di rigore di Paquetà:

Eccellente il posizionamento di Giacomelli che può osservare e valutare nelle migliori condizioni possibili il contrasto tra Paquetà e Di Lorenzo:

La scelta di lasciar proseguire è corretta.
Non c’è alcuna irregolarità da parte di Di Lorenzo, si tratta di un semplice contrasto di gioco tra due calciatori che cercavano il pallone. Non è ravvisabile alcuna irregolarità di Di Lorenzo e la caduta di Paquetà è conseguenza di un contatto che c’è ma che non offre alcuno elemento di infrazione.

Al minuto 49 il Milan trova nuovamente la via della rete con Piatek che devia in porta un lancio al centro dell’area di Conti.
Proteste (invero molto blande) dell’Empoli per due episodi accaduti in pochi secondi.
In partenza d’azione Castillejo conquista il pallone nei pressi dell’area dopo un contatto con Bennacer:

Posizione ideale di Giacomelli per valutare l’episodio. Anche la fortuna ha la sua parte: nessun calciatore si frappone alla linea di visione dell’arbitro che ha potuto avere campo libero di fronte a sé.
Non c’è alcuna infrazione.
Bravo l’arbitro a non farsi condizionare dalla dinamica che avrebbe potuto portare ad un fischio “leggero”. Il contatto, sempre che ci sia, è molto marginale, sarebbe stato un errore assegnare un calcio di punizione all’Empoli.

Subito dopo altro episodio da evidenziare.
Piatek e Silvestre entrano in contatto prima del cross di Conti:

Corretto, anche in questo caso, lasciar correre: sia Piatek che Silvestre si aiutano con le braccia in partenza di movimento: l’attaccante per liberarsi del difensore, il difensore per evitare che l’attaccante possa scappargli via.
La rete del Milan, in sintesi, non presenta alcun elemento di irregolarità.

Al minuto 77 l’ultimo episodio.
Borini, dopo aver saltato la difesa dell’Empoli, calcia verso la porta trovando la rete del 4-0.
Giacomelli convalida ma viene richiamato alla “on field review” per valutare la posizione di fuorigioco di Cutrone:

In primo luogo bisogna riconoscere i meriti sia di Piccinini e Bindoni in sala VAR che, probabilmente, l’attenzione del primo assistente Liberti nel segnalare l’azione di Cutrone.
Cutrone non tocca mai il pallone ed il fuorigioco c’entra molto relativamente.
Non è, infatti, la posizione in sé a dover essere valutata ma l’azione del giovane attaccante del Milan.
Ed è questo il motivo per cui Giacomelli viene richiamato alla “on field review“: non si tratta di una rilevazione geografica di fuorigioco ma dell’eventuale fallo commesso da Cutrone durante l’azione di Borini.
La scelta di annullare la rete è corretta.
Col suo movimento Cutrone si pone davanti al difensore dell’Empoli, lo contrasta irregolarmente e gli impedisce di proseguire la corsa a fianco di Borini.
Perfetta la scelta finale, molto bene l’attenzione mostrata nonostante il punteggio non più in discussione.

Infine una chiosa: giornata importante quella di oggi.
Al di là delle partite in programma, c’è grande curiosità per vedere all’opera due esordienti assoluti: Massimi di Termoli (prima volta nella storia di un arbitro molisano) e Volpi di Arezzo. Due giovani dell’88 di cui si parla benissimo e che sono curioso di vedere all’opera in Serie A. Su Massimi metterei una mano sul fuoco in prospettiva futura, qualche dubbio in più sull’aretino che, in alcune circostanze, ho visto un po’ supponente.
In bocca al lupo ad entrambi.

11 commenti
    • riccardo
      riccardo dice:

      Se non sei d’accordo, cambia blog. L’insulto è il massimo della sciocchezza e il nascondersi dietro un nick il massimo della vigliaccheria. Lasciaci commentare quel che ci interessa in serenità, starai meglio tu, staremo meglio noi.
      Grazie

    • claudio pellegrini
      claudio pellegrini dice:

      sul mani commesso in area di rigore in frosinone-roma, chiedo: è vero che il difensore impatta il pallone con il braccio destro perchè alza il sinistro per ripararsi girandosi, quando sarebbe logico ripararsi con il braccio che rimane verso la direzione del tiro. per me il movimento non è congruo, ed il fallo di mani volontario, tant’è che ha smorzato il tiro abbastanza scientificamente.

  1. Alessio
    Alessio dice:

    Concordo sull’ottima direzione di Orsato, metro uniforme per tutta la partita, lascia correre il giusto… ma sull’ammonizione di N’koulou mi sa che ha preso un abbaglio… il difensore colpisce il pallone con la punta del piede in modo pulito e in netto anticipo, poi inevitabilmente avviene il contatto perchè non può smaterializzarsi… i fotogrammi che hai messo sono fuorvianti perchè non documentano il tocco sul pallone avvenuto decisamente prima… mi dirai che il tocco del pallone non è dirimente in caso di intervento negligente ma quello di N’koulou non mi pare un intervento negligente, è in piedi, composto, cerca il pallone e lo trova con la punta del piede… se lo riguardi con calma, soprattutto nell’inquadratura da dietro in cui si vede bene il cambio di direzione del pallone, sono sicuro che cambierai idea
    Maluccio invece l’assistente sotto la tribuna, sbaglia di brutto un fuorigioco inesistente di parecchio di Belotti e “rischia” sbandierando situazioni veramente al limite… su questo aspetto la difformità di comportamento tra i vari assistenti è secondo me ancora veramente troppo ampia (vedi Milan-Empoli)
    Un saluto e complimenti per il solito puntuale lavoro

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      E’ chiaramente un’opinione che rispetto ma sulla quale non sono affatto d’accordo: il fallo c’è tutto, poco importa che sfiori o meno il pallone, che sia in piedi o meno, che cercasse o meno l’avversario.
      Grazie ed un saluto anche a te.

  2. Nicola
    Nicola dice:

    Su Cutrone: secondo il mio parere, è stato chiamato fuorigioco, perchè nell’intervallo di tempo tra due tocchi consecutivi di Borini, Cutrone da posizione di fuorigioco si porta a contatto con il difensore impedendogli l’azione difensiva su Borini. Penso proprio sia questa interferenza ad aver reso nulla la rete. Il contrasto in sè non mi sembra invece irregolare.

    • Alessandro
      Alessandro dice:

      Ma nel caso Cutrone avesse contrastato irregolarmente il difensore non si sarebbe dovuto riprendere con un calcio di punizione diretto? Mi pare di ricordare invece che Giacomelli tenesse il braccio alzato.

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