Anticipi 20^ giornata: finalmente è tornato il vero Pasqua, a Roma pasticcio VAR

Che Pasqua fosse in netto recupero (soprattutto fisico) si era già notato nelle ultime uscite: ieri sera abbiamo finalmente visto l’arbitro sul quale si ripongono tante “speranze” per il futuro.
La partita del San Paolo (considerata a buona ragione al pari di un big match nonostante la classifica deficitaria di entrambe le squadre) potrebbe rappresentare (e me lo auguro) la vera svolta non per la stagione ma per l’intera carriera di Pasqua.

Iniziamo, però, da un flash sul campionato spagnolo. Non ho visto la partita ma le violente polemiche mi hanno incuriosito (tanto per evidenziare, una volta di più, che non sono un (mal)costume prettamente italiano)

Real Madrid – Siviglia 2-1, arbitro Juan Martinez

Al 29esimo minuto il Siviglia passa in vantaggio con un colpo di testa di De Jong sugli sviluppi di un calcio d’angolo dalla sinistra.
L’arbitro Juan Martinez convalida:

La prima immagine ci restituisce la certezza (fondamentale) del fatto che l’arbitro, nel momento del contatto incriminato, stava guardando verso il centro dell’area, perdendosi totalmente lo scontro tra Gudelj e Militao alla sua destra:

Dopo qualche secondo il VAR richiama l’arbitro alla “on field review“, grazie alla quale Juan Martinez ribalta la propria decisione annullando la rete e concedendo un calcio di punizione alla difesa del Real Madrid.
La decisione è corretta.
In primo luogo il VAR non solo poteva ma doveva intervenire: non avendo l’arbitro visto nulla, l’episodio rientra a pieno diritto nella categoria degli episodi completamente sfuggiti al direttore di gara (ed il protocollo prevede espressamente questa ipotesi).
Tecnicamente, poi, il fallo è evidente e quel che definisce l’irregolarità è tutto nella prima immagine qui sopra: poco prima del contatto tra il calciatore del Siviglia e Militao, Gudelj guarda l’avversario e si muove verso lo stesso con la spalla sinistra.
Non si tratta (come, per esempio, la scorsa settimana in Udinese-Sassuolo che trovate a questo link) di un contatto fortuito ma voluto dal calciatore del Siviglia che ha posto in essere una sorta di “blocco” irregolare contrastando l’avversario senza che il pallone fosse a distanza di gioco.
Conseguenziale annullare la rete che è sicuramente stata condizionata da un palese fallo in attacco.

Sassuolo – Torino 2-1, arbitro Massa

Designazione di seconda fascia per il ligure reduce da una buona prestazione a San Siro (Milan-Sampdoria di due settimane fa, qui l’approfondimento) ma che, evidentemente, non ha convinto pienamente Rizzoli.
Non male anche la direzione a Reggio Emilia ma, come a Milano due settimane orsono, ancora si fatica a rivedere il Massa che aveva realmente impressionato nei primissimi anni di CAN. Il tempo passa, nel frattempo, ed i treni sfuggono: se non riuscirà a dare una sterzata netta, difficilmente avrà anche solo la possibilità di giocarsi la presenza per i Mondiali di Qatar 2022 (che, al momento, è più o meno una chimera).

Un solo episodio da segnalare.

Al minuto 31 il Torino trova la via della rete sugli sviluppi di un calcio d’angolo.
Su cross di Aina è Izzo a deviare il pallone in rete:

Subito dopo la realizzazione l’assistente Alassio segnala l’uscita del pallone dal terreno di gioco nella traiettoria.
Visto così possiamo avere la sensazione che il pallone sia all’interno o meno del terreno.
Al contrario il VAR ha la possibilità di controllare la posizione con il sistema del cross air, in grado di proiettare virtualmente a terra il pallone.
Avrei preferito vedere una ricostruzione con il software: speriamo che, nelle prossime circostanze, ciò avvenga.
In ogni caso possiamo avere la serenità di affermare che il pallone sia uscito completamente dal terreno di gioco.

Lazio – Sampdoria 5-1, arbitro Chiffi

Reduce dalla positiva prestazione di San Siro in Coppa Italia (Inter-Cagliari di martedì sera), Chiffi viene riproposto a distanza di quattro giorni per un’altra gara di seconda fascia alta rivelatasi molto più semplice di quanto ipotizzabile alla vigilia.
Chiffi continua a non convincere pienamente e, ancora una volta, sono emersi piccoli difetti caratteriali che ne limitano molto la crescita.
Rimango della mia idea: se riuscisse a superare questa insicurezza di base, potrebbe diventare un arbitro di grande affidabilità.

Tre episodi da rivedere, il primo dei quali mi permette di sottolineare il concetto di collaborazione, con una piccola ma significativa “perla” dell’assistente Lo Cicero di Brescia.
Al minuto 19 la Lazio ottiene un calcio di rigore per un fallo di mano di Murru su cross di Lazzari:

Chiffi, dalla sua posizione (tatticamente ineccepibile) non può vedere assolutamente nulla.
Questo episodio, però, è nel controllo del secondo assistente che, infatti, suggerisce la concessione del calcio di rigore che l’arbitro fischia con un paio di secondi di ritardo.
Come ho la certezza della segnalazione di Lo Cicero?
Semplice: dal gesto convenzionale.

Come potete notare, infatti, Lo Cicero posiziona la bandierina in mezzo alle gambe, puntandola verso il terreno di gioco, segnale codificato (fin dalle categorie regionali) per indicare il calcio di rigore:

Eccellente la collaborazione, corretto il calcio di rigore:

Per quanto il primo tocco di Murru sia col braccio destro aderente al corpo, il secondo contatto col pallone è punibile.
Il regolamento, come sappiamo, ci dice che “solitamente” non è punibile un tocco di braccio conseguente ad un rimpallo.
Quel “solitamente” significa che esistono delle eccezioni e questa è una di quelle: il braccio sinistro, infatti, è molto allargato rispetto alla figura e costituisce un evidente ostacolo innaturale.
Inutile sottolineare che Murru NON è stato ammonito: come ormai sappiamo, sui cross al centro non è prevista sanzione disciplinare.

Al 61esimo minuto la Lazio protesta per un presunto fallo di mano in area di rigore:

Chiffi, ancora una volta ben posizionato ma sfortunato, non può valutare il contatto poiché, dalla sua prospettiva, vede la schiena di Luis Alberto ed il fianco di Colley.
Dopo un minuto circa il VAR Manganiello richiama l’arbitro alla “on field review“:

L’arbitro, dopo aver lungamente visionato l’episodio, rientra in campo con pochissima convinzione (e questo è accettabile in una partita chiusa ma altra reazione avrebbe generato in una gara in equilibrio) ed indica con ancor meno convinzione il calcio di rigore, ammonendo Colley (si trattava di un tiro in porta).
In questa circostanza la responsabilità dell’errore (perché di questo si tratta) è da dividere tra VAR ed arbitro.
Come sappiamo, questa fattispecie è espressamente prevista del Regolamento (regola 12, pagina 91):

Il punto evidenziato specifica che NON è punibile con un calcio di rigore il tocco di mano del difendente nel caso in cui questi posizioni un braccio a terra in fase di caduta, non allargando lo stesso verso il pallone.
Esattamente la fattispecie di cui stiamo parlando: Colley, in tackle scivolato, appoggia il braccio sinistro a terra e sotto il corpo, non aumentando il volume ma con un gesto che viene considerato naturale (protezione dalla caduta a peso morto sul terreno di gioco).
Incomprensibile la “on field review” consigliata da Manganiello, ancor meno comprensibile la scelta di Chiffi di concedere il calcio di rigore.
Nel regolamento c’è una sola espressa eccezione sui tocchi di mano: questa…

Al 73esimo minuto la Sampdoria rimane in inferiorità numerica per l’espulsione di Chabot, reo di un fallo su Adekanye:

Prima immagine che ci illustra la posizione di campo,

immagini seguenti che evidenziano il netto fallo del difensore.
DOGSO chiaro, espulsione inevitabile, Chabot (consapevole dell’infrazione) lascia il campo senza nemmeno accennare una protesta. Così dovrebbe essere sempre.

Napoli – Fiorentina 0-2, arbitro Pasqua

Finalmente!
Sono ben conscio che una tale affermazione poco si addica ad un blog che si propone di approfondire gli episodi rilevanti attraverso la conoscenza del regolamento ma non ho mai negato la predilezione per le immense potenzialità del laziale.
L’inizio di stagione zoppicante aveva insinuato un dubbio atroce: aver giudicato male le qualità di Pasqua.
La gara di ieri sera, invece, mi ha convinto che qualcosina ancora ci capisco di arbitri: prestazione magnifica, connotata da serenità (ottimo il dialogo coi calciatori), decisione nei pochi momenti critici (splendida l’ammonizione a Iachini che si lamentava per chissà cosa), precisione tecnica e determinazione nel decidere sulla “on field review” consigliata dal VAR Fabbri.
Unico neo: nel primo tempo molto spesso si è venuto a trovare in posizioni sbagliate, intralciando in più di un’occasione il gioco. Difetto a cui ha posto rimedio nella seconda frazione, trovando una collocazione in campo più adeguata, evitando di entrare nelle traiettorie di gioco delle squadre. Ciò, probabilmente, dovuto alla volontà di dimostrare il completo recupero fisico, sul quale spesso mi sono soffermato nel recente passato.
Non è giovanissimo (37 anni), probabilmente ha sofferto più del dovuto l’essere stato scavalcato nella corsa ad internazionale da Maresca (che ha meritato ampiamente il traguardo, offrendo un rendimento nettamente superiore a Pasqua nel corso dell’anno solare) ma per il 31 dicembre 2020 è in piena corsa: se dovesse continuare sulla scia di quanto visto in questo mese, sarà un antagonista serissimo per La Penna (altro elemento che mi piace enormemente).
Solamente 17 falli fischiati, tre ammonizioni ineccepibili sul terreno di gioco, sempre in controllo delle operazioni.

Un solo episodio da rivedere nella serata del San Paolo.

Al 16esimo minuto del primo tempo la Fiorentina reclama un calcio di rigore per un tocco di mano di Allan sugli sviluppi di un calcio d’angolo:

Una prima osservazione.
Per quanto la visuale fosse aperta, Pasqua non ha dato il minimo segnale di essersi accorto di quanto accaduto. O, perlomeno, non ha dato la sensazione di essere certo della dinamica: ennesima dimostrazione che tali fattispecie sono le più difficili non solo da valutare ma anche da individuare.
Il VAR Fabbri, dopo un lungo check ed una conversazione con l’arbitro protrattasi per un paio di minuti, ha consigliato la “on field review“:

L’ultima immagine è quella più indicativa.
Sia chiaro: è un episodio molto al limite ma personalmente condivido la scelta di Pasqua.
Il motivo è presto detto.
Allan salta verso il pallone ma lo sfiora solamente. In ricaduta colpisce con la mano destra ma la minima distanza da Luperto (il difensore che ha respinto tentando di liberare l’area) configura il concetto di “pallone inatteso“, cioè una dinamica che non può considerarsi come aumento del volume corporeo e nemmeno come movimento innaturale.
Il pallone, infatti, giunge nei pressi di Allan in modo del tutto casuale, senza concedere al calciatore alcuna possibilità di evitare il contatto. Il braccio, per quanto molto alto, è  in posizione che possiamo considerare dinamicamente adeguato, dato che si sta abbassando assieme al corpo del calciatore, prima sospeso in aria per tentare di deviare con la testa la traiettoria dal calcio d’angolo.
Non condanno, in ogni caso, la scelta del VAR Fabbri.
Anzi, in circostanze del genere preferisco una “on field review” in più piuttosto che lasciare col dubbio che l’arbitro possa aver mal giudicato il contatto.
Se fossi stato al posto di Fabbri credo che avrei richiamato a mia volta l’arbitro alla “on field review“, proprio per la specificità dell’episodio e per il confine molto sottile tra tocco di mano e fallo di mano.

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42 commenti
  1. riccardo
    riccardo dice:

    Non se la prenda se questa mia le sembrerà stupida:
    oramai nel calcio maggiore sono sempre meno i giocatori dotati di qualità naturali ma che hanno qualità fisiche una volta non necessarie. Oggi sono atleti spesso costruiti in palestra, e per questo più propensi all’infortunio. Di “cervelli” e di fuoriclasse ne servono pochi…
    Mi sembra che lo stesso stia capitando anche con gli arbitri: non più talenti naturali, con grande personalità ma con fisici “normali” ma “colossi” senza particolari qualità per capire il gioco. Gli storici arbitri che ancora oggi vengono ricordati erano persone normali, sicuramente con un discreto fisico, ma niente di studiato in laboratorio. C’erano anche gli Agnolin, Gonnella, Michelotti che erano anche fisicamente prestanti, ma la qualità derivava dal capire il gioco sapendo prevedere cosa sarebbe potuto accadere.
    Oggi tutti gli arbitri si posizionano alla stessa maniera, in posizioni prestabilite, in condizioni fisiche ottimali ma la maggioranza arbitra in una maniera che 10/15 anni fa non gli avrebbe permesso di calcare i campi delle categorie maggiori.
    Questo vuol dire, ancor più di ieri, che le “carriere” si creano sin dalle categorie inferiori: a noi, nei 70, concedevano di andare a Coverciano tre ore a settimana (mal sopportati ospiti), poi rubavamo il tempo al lavoro per allenarci. Chi comincia oggi ad arbitrare lo deve fare già con lo spirito di arrivare in alto, quindi sviluppando più le qualità fisiche che quelle specifiche arbitrali.
    Se il calcio è diventato un business, condizionato dalle multinazionali dell’intermediazione e dalle tv, rischia tra qualche tempo di coinvolgere gli arbitri che dovranno essere professionisti a tutti gli effetti.
    Abbiamo già detto addio al bel calcio che fu, dovremo anche scordarci le belle decisioni arbitrali che creavano quello spirito di emulazione nei giovani che, invece, si sentiranno coinvolti solo dalla parte economica di quella che sarà diventata una professione?
    Mi scusi per l’intromissione, ma l’unica cosa che mi interessa di una partita spesso è proprio la passione per l’arbitraggio che mi porto dietro da oltre 50anni.

  2. Giovanni Ricci Armani
    Giovanni Ricci Armani dice:

    Salve, la sua spiegazione sul mani di Allan non mi convince. L’ultima circolare Figc AIA (giugno 2019) raffronta il vecchio testo (che riportava il concetto di pallone inaspettato) e il nuovo (che elimina tale criterio mentre ne introduce altri).
    Si legge infatti che “avere mani / braccia sopra l’altezza delle spalle raramente è una posizione “naturale” e un calciatore si “assume un rischio” avendo mani / braccia in quella posizione”.
    Mi sono perso qualcosa?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Il pallone inatteso non è stato eliminato, semplicemente è rimasta una linea interpretativa di cui si fa uso ancora.
      Anche la distanza minima non c’è e nemmeno l’uomo vitruviano…

  3. Carmine
    Carmine dice:

    Buona sera, ho una domanda sul parallelismo, citato da alcuni lettori del blog sul fallo di mano Allan/Alex Sandro.
    Cosa cambia , da regolamento, se si tratta di un cross o un rinvio?
    Per me sono entrambi da non fischiare.
    Non penso che Alex Sandro si possa girare a braccia conserte dopo aver saltato ed essere stato superato dal pallone e in ricaduta dal tentativo di colpire il pallone.
    Stessa cosa ieri sera con Allan
    Buona serata.

  4. Christian
    Christian dice:

    Buongiorno, a mio avviso il rigore di Allan è netto.
    Come da lei sostenuto più volte, a nulla rileva la sfortuna di in tocco inaspettato se si ha il braccio in posizione punibile, ed addirittura Allan lo ha sopra la testa!
    Ricordo l’anno scorso quando in Napoli – Juve giudicó su questo blog giusto e punibile il fallo di mani di Alex Sandro, in quanto negligente (e lì il tocco era inaspettato, più ravvicinato ancora, ed il pallone toccó prima pure il petto del difendente, che era ugualmente girato ed in movimento del tutto naturale).
    Concordo che in un regolamento ideale non sono mai rigori entrambi, ma se era rigore quello, allora anche questo lo è.
    Buona giornata.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Allora, facciamo un po’ di ordine.
      Come ho scritto, è un episodio che si presta ad interpretazioni differenti.
      Da parte mia lo ritengo non così evidente ma capisco opinioni differenti.
      D’altra parte il rigore di Napoli-Juventus non c’entra assolutamente nulla con questa dinamica, al limite un parallelismo può essere abbozzato con quello di Lucioni in Lecce-Roma.

  5. Francesco
    Francesco dice:

    Buongiorno Sig. Marelli, concordo con la sua moviola ma volevo citare un episodio importante in Napoli-Fiorentina che forse avrebbe potuto comportare un espulsione e che avrebbe generato forse polemiche se alla fine il risultato fosse stato diverso. È un episodio di cui han parlato tutte le altre moviole, ma non citato da Lei: al minuto 80 fallo di Demme, già ammonito, su Sottil…per la critica un doppio giallo sacrosanto risparmiato a Demme. Volevo sapere gentilmente un Suo giudizio in merito. Grazie. Buona domenica.

  6. Lorenzo
    Lorenzo dice:

    Ora. Condivido l’analisi sul rigore per Pasqua ma: ‘splendida l’ammonizione per Iachini che si lamenta per non si sa cosa’ non si può sentire. Iachini si lamentava (e magari l’ ammonizione è pure giusta), per la mancata seconda ammonizione a Demme, errore evidente (per fortuna non influente) che però non ha nemmeno citato. Io ridarei una occhiata e rivedrei un attimo.

    • Lorenzo
      Lorenzo dice:

      Ma è un fallo da dietro, senza nessuna possibilità di prendere il pallone e con la chiara intenzione di interrompere un contropiede (fallo tattico). Davvero la sua interpretazione non la capisco, non so ammonisce mica solo valutando quanti difendenti si ha davanti.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Il fallo tattico non esiste.
      Forse, e dico forse, dovresti leggere il regolamento per capire quel che scrivo.
      O, perlomeno, seguire quel che scrivo per capire quel che non conosci 😉

  7. Pasquale
    Pasquale dice:

    In Real Madrid Siviglia altro episodio molto controverso è stato il gol del momentaneo 1a1 degli andalusi, per un tocco di mano in fase d’attacco poco prima del gol

  8. Gianluca
    Gianluca dice:

    Ciao Luca, approfitto per chiederti se hai notato anche tu che, nei casi di fuorigioco segnalato in ritardo per far concludere l’azione, spesso il gioco riprende non dal punto in cui il giocatore era in offside (magari poco dopo la metà campo), ma dal punto in cui il giocatore si trovava quando l’arbitro ha fischiato.
    Grazie

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Non capisco cosa tu intenda.
      Se ti riferisci al fatto che la punizione non venga battuta dal punto in cui il calciatore si trovava in fuorigioco, allora è giusto così: il punto è quello in cui il fg si concretizza.

  9. Rocco
    Rocco dice:

    Buongiorno Luca, credo che le recenti ottime prestazioni di Pasqua siano figlie soprattutto della ritrovata condizione atletica: quando si sta bene fisicamente, si è anche più sereni e consapevoli di sé .
    La mia domanda verte proprio sulla condizione atletica degli arbitri della CAN A: ricevono una tabella di allenamenti mirati, tanto più se sono reduci da un infortunio, o si affidano a preparatori personali? Credo che nessuno meglio di Lei possa soddisfare questa mia curiosità, dato il brutto infortunio che ha dovuto subire. A tal proposito spero che la mia domanda non risulti inopportuna.
    Buona domenica!

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Sulla prima parte concordo: essere a posto fisicamente è fondamentale per essere sereni.
      Tutti gli arbitri sono seguiti da preparatori personali nei vari poli di allenamento ed ognuno ha una propria tabella di preparazione, in particolare dopo qualche infortunio.

      Buona domenica anche a te.

  10. Fabio Michele Marsico
    Fabio Michele Marsico dice:

    Premesso che ritengo il mani di Allan in zona grigia ma più no che sì è concorso con la tua disamina, non ritieni che la dinamica sia simile a quella del rigore provocato da Alex Sandro sempre a Napoli lo scorso anno? Salto del difendente a braccia alzate, pallone che lo supera e viene ribattuto verso il suo braccio, che si sta riposizionando rientrando alla fine dell’elevazione, da un calciatore alle spalle. Allora quest’ultimo era anche molto più vicino.
    Per me non era rigore nessuno dei due. (non ricordo cosa ne pensasti tu)

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Ma da dove salta fuori questo paragone? Non sei il primo a proporlo.
      Ma che cosa ci sarebbe di paragonabile tra un pallone rinviato da un difensore ed un cross deviato di mano?
      Sinceramente non ci arrivo…

    • Fabio
      Fabio dice:

      La tua risposta mi confonde. Cosa c’entra che uno fosse un cross e l’altro un rinvio di un compagno di squadra ???
      Non credo di sbagliarmi se dico che il regolamento non indica mai di considerare la direzione del pallone, né la squadra di appartenenza di chi lo ha calciato per ultimo. Semmai la distanza, e ieri era pure decisamente maggiore, con entrambi i giocatori in ricaduta da un salto a vuoto.
      Evidentemente mi sfugge qualche direttiva tecnica o linea interpretativa.

  11. Antonio
    Antonio dice:

    In merito al secondo rigore concesso alla Lazio, Colley non si limita a toccare la palla in fase di caduta, ma stoppa letteralmente la palla, che infatti rimane nella sua disponibilità in quella che sembra obbietivamente una parata. Nella fattispecie, fare ricadere questo episodio nel comma del regolamento da lei richiamato mi sembra una forzatura.

    • David
      David dice:

      a giustificazione dell’arbitro, il gesto di lanciarsi a terra (e non cadere) non può essere inteso come un ampliare volontariamente l’area di copertura, non essendo quello una caduta o un tackle scivolato, ma un volontario sdraiarsi a terra per coprire la porta?
      in diretta ho pensato anche io che non fosse rigore, ma il fatto che due arbitri alla fine siano intervenuti per concederlo, mi ha fatto pensare a questa interpretazione.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      E’ un errore.
      Ogni tanto capitano: non ne faccio un dramma leggendo chissà cosa o cercando interpretazioni cervellotiche (non te la prendere).
      Semplicemente capita che si sbagli.

  12. Gianluca Mozzillo
    Gianluca Mozzillo dice:

    Salve, volevo chiedere giusto per curiosità non per polemica.. Sul secondo goal della Fiorentina, Chiesa prima di cambiare gioco cade, tocca il pallone con la mano poi si rialza e cambia gioco, Era da annullare il goal ?

  13. Lorenzo
    Lorenzo dice:

    Iachini protestava per il mancato secondo giallo a Demme, un fallo da dietro in un’azione di ripartenza della Fiorentina che avrebbe potuto portare ad una seconda sanzione disciplinare, proteste esagerate nei toni ma con ragione sul tema per quanto mi riguarda

  14. Biagio
    Biagio dice:

    Ciao Luca, è vero che Allan si trova a colpire il pallone in modo casuale. È anche vero, però, che senza quel tocco di mano la palla sarebbe arrivata dritta sulla testa di Cutrone. Per quanto involontario, è un tocco che ha “annullato” una possibile e pericolosa occasione per la Fiorentina

  15. Diego
    Diego dice:

    Buongiorno Luca,
    una tua opinione sulla nuova tendenza dei falli di mano….come episodio di riferimento ti indico il primo rigore fischiato ieri alla Lazio (tengo a sottolineare, netto) sul quale mi è sembrato, a mio parere personale, che l’attaccante laziale abbia proprio mirato alla mano del difensore blucerchiato, “cercando” il fallo di mano e il conseguente rigore: non credi che questa nuova tendenza di punire quasi tutti i tocchi di mano possa generare una sorta di “caccia al rigore” incontrollabile? Grazie, come sempre, per l’impeccabile servizio che ci fornisci. Un abbraccio!

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Beh, considerando che il pallone è finito prima sulla mano destra di Murru e solo successivamente sul braccio sinistro molto largo, sarebbe un colpo da biliardo mica da poco…
      Scherzi a parte, Lazzari ha crossato e Murru ha deviato con un braccio larghissimo.

  16. Alessandro
    Alessandro dice:

    Per fortuna il secondo rigore dato alla Lazio è stato assegnato sul 4-0 e non ha generato polemiche, ma credo sia un piccolo campanello d’allarme da non sottovalutare:1)Chiffi ha istintivamente compreso che l’intervento non fosse falloso, infatti è rimasto a guardare il monitor a lungo; poi non se l’è sentita di smentire il collega, peccato. Anche ieri, per me, ha evidenziato le ottime qualità tecniche ed una personalità che fatica ad emergere (altro esempio: ci ha messo due minuti per far battere il primo rigore per la Lazio, perché un difensore continuava a protestare) 2)Manganiello forse non ha le idee chiarissime sui falli di mano, considerando anche altri interventi misteriosi effettuati da var (ad esempio, lo scorso anno ha richiamato Abisso in Lazio-Sassuolo per rivedere un rigore netto). Visto che è un arbitro di serie A, mi pare una pecca non trascurabile: perfino io, che non sono un arbitro né un esperto e mi limito a leggere questo blog, ho subito pensato “on field review? Ma questo non è rigore!” (una riprova della bontà del suo lavoro, quantomeno).
    Su Pasqua internazionale ho qualche dubbio: Nicchi ha affermato che la Penna sarà promosso a breve. Se il presidente ha già scelto, chi può opporsi alla sua volontà?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Sulla prima parte nulla da aggiungere.
      Sulla seconda parte ritengo l’uscita l’ennesima scivolata di un Presidente che continua ad essere eletto senza averne le capacità, soprattutto comunicative.
      Uscita di cattivissimo gusto, soprattutto perché i ruoli internazionali li decide Rizzoli, non certo Nicchi.

  17. Massimiliano Ferrara
    Massimiliano Ferrara dice:

    Sul secondo rigore dato alla Lazio la spiegazione data da lei è perfetta ed il regolamento è chiarissimo. Le chiedo però: non era stato detto che il fatto che il tocco di mano del difendente impedisca la segnatura di una rete certa (cioè impedisca al pallone di entrare in porta, senza altra possibilità) fosse di per se stesso sufficiente ad assegnare un calcio di rigore?
    Grazie e sempre complimenti per il blog!

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Non conta nulla quel che può aver evitato, quel che conta è la punibilità o meno del tocco di mano 😉

      Grazie per i complimenti, sempre ben accolti.

I commenti sono chiusi.