Anticipi 16^ giornata: VAR misterioso a Napoli, VAR omissivo a Genova

A Napoli uno “strano” utilizzo del VAR da parte di Fabbri e Di Bello (quest’ultimo privo di responsabilità), a Genova un episodio fortunatamente non determinante ma che lascia quantomeno sorpresi.

Brescia – Lecce 3-0, arbitro Irrati

Pomeriggio molto positivo per il pistoiese che, dopo un inizio di stagione balbettante (al netto del meritato esordio in Europa League), sembra essere in fase di recupero di quel rendimento che l’anno scorso, proprio in questo periodo, lo rese “eleggibile” per la supersfida Juventus-Inter (prestazione, peraltro, eccezionale).
Mi auguro (e Rizzoli se lo augura più di me per ovvi motivi) sia arrivato il momento per essere riproposto ai massimi livelli: ce n’è bisogno, come abbiamo visto.
Gara complessa, con oltre 40 falli fischiati e ben 11 ammonizioni (compreso l’allenatore del Lecce Liverani), ma sempre tenuta in pugno con autorevolezza.

Dopo 45 secondi il primo episodio.
Su un lancio in profondità Lapadula cade a terra dopo un contatto con Mangraviti:

Lapadula reclama per la concessione del calcio di rigore ma Irrati assegna una punizione a favore del Brescia.
La decisione è corretta:

Lapadula, accorgendosi dell’arrivo di Mangraviti, allarga chiaramente la gamba sinistra ed è lui a colpire l’avversario.

Al 14esimo minuto Shakhov commette un fallo evidente su Ndoj:

Irrati fischia immediatamente e sanziona l’attaccante del Lecce con un cartellino giallo.
Qualche perplessità sul colore del cartellino ma la decisione si rivela corretta:

Fallo molto rischioso: piede alto, pallone già lontano (come si nota nella prima immagine), velocità elevata.
Shakhov “si salva” dall’espulsione per la posizione del ginocchio, piegato a 45 gradi circa, il che denota la volontà del giocatore di non affondare il colpo una volta resosi conto di non avere la possibilità di giocare il pallone.

Al 21esimo minuto il Brescia reclama per un calcio di rigore, a seguito di un contatto in area di Dell’Orco su Romulo:

La posizione di Irrati non è la migliore possibile ma pare avere una buona visuale sulla coppia dei calciatori coinvolti.
Ciò non toglie che l’episodio appaia mal giudicato:

Romulo riesce a saltare in un dribbling stretto il difensore del Lecce che, una volta impossibilitato a raggiungere il pallone, allunga verso l’avversario la gamba destra, sgambettandolo.
Era calcio di rigore.
Probabile che in questa situazione il VAR abbia ritenuto l’episodio non un chiaro ed evidente errore ma un’interpretazione soggettiva dell’arbitro: non mi trovo d’accordo con tale ipotesi ma è l’unica che possa avere un minimo di fondamento.

Al 47esimo minuto il Brescia si rende pericoloso con Balotelli che, solo davanti al portiere Gabriel, non riesca a trasformare in rete:

Così come spesso esalto le qualità dei nostri assistenti, in questo caso non posso esimermi dall’evidenziare l’evidente errore di Tolfo che, dopo il tiro di Balotelli, ha alzato la bandierina per segnalare un fuorigioco inesistente.
Errore grave per due motivi:
– Tolfo era disallineato di un paio di metri;
– la posizione di Balotelli era facilmente valutabile grazie alla presenza di Dell’Orco proprio sulla linea dell’area di rigore.
Sicuramente saprà capire per quale motivo, su un’azione tutto sommato facile, si sia trovato in una posizione così palesemente errata.

Al 61esimo minuto un episodio che, vedendo le incredibili discussioni su un episodio banale come quello accaduto in Inter-Barcellona, sicuramente ci verrà utile in futuro.
Il Brescia trova la rete del definitivo 3-0 con Spalek che raccoglie un assist di Bisoli precedentemente lanciato in profondità da Torregrossa.
Sul passaggio di Torregrossa a Bisoli, Spalek si trova in netta posizione di fuorigioco:

Bisoli raccoglie il pallone, entra in area e serve al centro Spalek che, al momento del passaggio, si trova dietro la linea del pallone:

La rete è regolarissima.
Al momento del lancio di Torregrossa, infatti, Spalek è in posizione di fuorigioco passivo. Successivamente, nell’istante in cui Bisoli crossa verso il centro, Spalek è stato superato dal pallone e si trova dietro alla linea immaginaria dello stesso.
In sostanza la posizione originaria di fuorigioco geografico non ha alcuna valenza sul prosieguo dell’azione dato che il calciatore del Brescia deve essere valutato solo nel momento in cui prenda effettivamente parte all’azione.
Molto bene, in questa circostanza, l’assistente Tolfo.

Genoa – Sampdoria 0-1, arbitro Doveri

Il derby di Genova, a mio parere, è da sempre una delle cinque partite più difficili in assoluto nel panorama calcistico italiano.
Ieri sera ne abbiamo avuta l’ennesima conferma: pochissimo gioco, tanti scontri, altissima tensione fin dai primi secondi, continui episodi di nervosismo tra i calciatori.
Se dovessimo valutare ogni singolo episodio della partita, Doveri ne uscirebbe o eroicamente oppure disintegrato: è la solita differenza tra una valutazione arbitrale ed una giornalistica. La seconda, come sapete, non mi riguarda: mi occupo di arbitri, non di giornalismo.
Al netto di un episodio che vedremo subito, Doveri mi ha entusiasmato: non era certo la partita per il fioretto o per i sorrisi. Non è neppure un caso che il romano, in questa stagione, sia stato scelto per tutti i derby possibili: manca solo quello di Roma e non escludo che, prima o poi, Rizzoli superi anche questa barriera. Forse non è ancora il momento ma, in un prossimo futuro, chissà…

L’episodio che ho accennato al minuto 25.
A circa 30 metri di distanza dalla porta del Genoa, scontro tra Romero e Quagliarella:

Doveri intuisce qualcosa ma non è da condannare il non aver individuato con precisione quel che è accaduto: dalla sua posizione (buona) l’attenzione è incentrata sul pallone e, pertanto, sui cosiddetti “contatti bassi”. Normale che la sua valutazione fosse incentrata sulle gambe dei calciatori e non su quanto accaduto immediatamente dopo.
Quagliarella, dopo il contrasto, rimane a terra dolorante, lamentando un colpo al volto:

Gesto sconsiderato di Romero, tanto per togliere subito ogni perplessità in merito.
Romero, a pallone già lontano, colpisce al volto Quagliarella con quello che assomiglia molto ad un pugno.
Il gesto, tralasciando scuse fuori luogo, è senza dubbio volontario e ciò è dimostrato da un particolare (sul quale gli arbitri sono tenuti ad un’attenzione particolare): il colpo “parte” con la mano aperta (prima immagine) ed arriva con la mano semichiusa (seconda immagine). Ciò perché, con la mano chiusa, il colpo arriva più forte.
Non c’è alcuna possibilità di sostenere che questo possa essere considerato un colpo fortuito: posso anche accettare che ci possano essere valutazioni difformi su un tocco di mano punibile o meno, troverei quantomeno comiche valutazioni che ritengano conseguenza della dinamica la botta subita da Quagliarella.
In presa diretta non ho avuto alcun dubbio che Orsato, al VAR, avrebbe richiamato Doveri alla “on field review” per valutare la condotta violenta (perché di questo si tratta) di Romero. Al contrario, per un motivo che mi sfugge, Doveri si è limitato ad un richiamo ufficiale al difensore.
La domanda sorge spontanea: su quali basi ha richiamato il calciatore?

Al minuto 52 la Sampdoria reclama un calcio di rigore per un contatto in area tra Ramirez e Radovanovic:

Molto buona la posizione di Doveri che interviene immediatamente, si porta sulla sinistra dell’area col cartellino giallo in mano facendo comprendere all’attaccante di aver già deciso. Perfetta la scelta:

Ramirez si lascia cadere per quel contatto sul braccio destro di Radovanovic.
Non cade certo per il contatto tra le gambe e per due motivi:
– è Ramirez che allarga la gamba destra per cercare un contatto;
– il contatto (sempre che ci sia) avviene in un momento nel quale Ramirez è già in caduta.
Ammonizione ineccepibile nel contesto di una direzione di gara che sarebbe stata eccezionale se avesse colto il gesto ingiustificabile di Romero.

Napoli – Parma 1-2, arbitro Di Bello

Altra conferma per il brindisino, al netto di un episodio sul quale c’è da riflettere.
La trasferta in Brasile per i Mondiali Under 17 ha giovato molto al pugliese che anche ieri pomeriggio è apparso in ottima condizione fisica e preciso tecnicamente anche se, nella circostanza che vedremo, è caduto nel suo difetto di essere a volte un po’ precipitoso.

Iniziamo dal 31esimo del primo tempo.
Il Napoli perde il pallone in zona d’attacco (non c’è alcun fallo su Fabian Ruiz) e subisce il contropiede del Parma. Gervinho e Manolas ingaggiano un contrasto basato sulla velocità, il difensore anticipa l’attaccante passando il pallone al proprio portiere che lo raccoglie con le mani:

Passaggio volontario? Calcio di punizione indiretto negato al Parma all’altezza dei 10 metri circa dalla porta?
La risposta è no:

Manolas e Gervinho non avevano il possesso. Entrambi i calciatori cercavano di contendersi il pallone.
Manolas, in questo tentativo, tocca il pallone con il piede sinistro senza alcuna intenzione di allungarlo al proprio portiere.
In queste circostanze mi sovviene alla mente un mio allenatore della Under 20 pura (sì, anche gli arbitri hanno giocato a pallone…) che diceva che in tali dinamiche si doveva giocare “come viene”, cioè senza preoccuparsi troppo della direzione: l’importante era evitare che un avversario andasse in porta.
Corretta, perciò, la scelta di Di Bello: non si può considerare come un retropassaggio volontario, mancando l’elemento del possesso di Manolas.

Al 46esimo minuto del primo tempo Di Bello assegna un calcio di rigore al Napoli per un presunto fallo di Hernani su Zielinski:

Un contatto c’è? Difficile dirlo ma è un argomento sul quale torneremo a breve.
Prima di tutto un’occhiata alla dinamica:

In precedenza ho scritto che Di Bello, ogni tanto, appare un po’ troppo precipitoso. Questo è l’episodio che descrive perfettamente questo difetto: dalla sua posizione, con quella visuale e coperto da almeno due calciatori, che cosa può aver mai visto?
La risposta è banale: non ha visto assolutamente nulla, semplicemente si è fidato del suo intuito. Ci sta in alcune circostanze, ci sta un po’ meno in casi così al limite.
Il fallo c’era?

Veramente difficile averne certezze. La sensazione è che Hernani, correndo, abbia toccato casualmente il piede sinistro di Zielinski, facendolo inciampare. Zielinski, peraltro, cade senza avvedersi nemmeno di Hernani e ciò è dimostrato dal fatto che il giocatore del Napoli non ha mai tolto il contatto visivo dal pallone. Considerando questi elementi e la dinamica dell’azione, Zielinski non poteva immaginare la presenza di un avversario alle spalle ed è perciò inciampato (presumibilmente) per una “francesina” involontaria di Hernani.
Ciò non cambia l’interpretazione personale: lo considero uno dei tanti contattini sui quali non ha senso intervenire ed è proprio questo il motivo per cui ritengo precipitosa la decisione di Di Bello.
Il VAR Fabbri, dopo quasi tre minuti, richiama Di Bello alla “on field review“.
E qui nascono i problemi: poteva Fabbri chiamare Di Bello?
La risposta, secondo me, è no.

Due i motivi:
– non c’è un’immagine che ci garantisca che tra i due calciatori non ci sia stato contatto. Se un contatto c’è stato, il VAR non ha margine di intervento, come sappiamo;
– non essendoci certezza contraria alla scelta di campo, la decisione di Di Bello avrebbe dovuto essere confermata, a meno che il contatto non sia avvenuto fuori area.
Probabilmente è proprio la seconda l’ipotesi da percorrere.
La criticità nasce dal fatto che, in caso di fallo commesso fuori area, non è prevista review ma solo correzione oggettiva della posizione.
E non ha alcuna base la seguente ricostruzione:
– Fabbri ha richiamato Di Bello perché secondo lui non c’era rigore (non possibile per i motivi appena esposti);
– Di Bello, una volta viste le immagini, ha deciso di confermare la sua scelta (fallo) ma accorgendosi che era avvenuto fuori dall’area.
Perché tale spiegazione non ha valenza?
Per questo motivo:

Subito dopo la concessione del calcio di punizione dal limite, la regia ha trasmesso l’immagine VAR, quella utilizzata per la decisione definitiva. Evidentemente immagine isolata e preparata per spiegare la scelta finale, cioè il contatto avvenuto fuori area.
Rimane la domanda: “on field review” perché?

A mio parere un errore di applicazione del protocollo. Non cambia nulla nella sostanza ma formalmente non ci siamo.

Ultima nota.
Nell’immediatezza della concessione del calcio di rigore da sottolineare il comportamento ineccepibile dei calciatori del Parma:

Non una parola sopra le righe, nessun gesto eccessivo, un capitano che si avvicina a Di Bello e chiede educatamente spiegazioni, allontanando anche i compagni si squadra.
Questo è il risultato del lavoro eccezionale (non mi stancherò mai di sottolinearlo) da parte di Pinzani, ex arbitro di CAN B.
Le proteste non servono a niente se non a raccogliere ammonizioni che, a fine stagione, pesano eccome alla voce “squalifiche”. Una protesta non serve a nulla perché un arbitro non verrà mai convinto da un calciatore urlante.
A Parma lo hanno capito e, non a caso, è una delle società con meno squalificati in assoluto.

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55 commenti
  1. Enrico
    Enrico dice:

    A mio avviso Fabbri ha chiamato Guida alla OFR perché incerto sul momento esatto del presunto contatto (che effettivamente è quasi impossibile da localizzare con precisione). In pratica credo che il contatto per lui non ci fosse proprio per cui non poteva decidere autonomamente DOVE fosse avvenuto, e ha demandato al direttore di gara la decisione definitiva.

  2. domenico
    domenico dice:

    Continua ad emergere, nei suoi approfondimenti, un problema sostanziale di cui le ho già parlato in passato: è palese che l’apparato video a supporto del VAR non sia ancora adeguato. Credo che andrebbe studiato un sistema di riprese ad alta risoluzione posizionato in modo tale da avere una “scansione” tridimensionale sufficientemente accurata di tutti gli episodi. So che non è semplice ne economico ma, a mio avviso, l’assistenza video ha senso solo se sviluppata opportunamente. O ritiene che troppa “precisione” possa snaturare definitivamente la figura del direttore di gara? Grazie P.s. non riesco più a fare a meno di leggere il suo blog e di consigliarlo a chiunque…

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Il VAR utilizza tutti gli strumenti più avanzati a disposizione.
      Un anno e mezzo fa sul fuorigioco c’erano enormi polemiche, oggi annullate dal cross air.
      Diamo tempo alla tecnologia di implementare la precisione 😉

  3. roberto
    roberto dice:

    Ciao Luca, concordo con l’entusiasmo per Doveri.
    L’episodio Quagliarella mi sembra più una mancata chiamata del VAR, almeno credo.
    Doveri mi piace sempre di più, sia per la comprensione del gioco che per l’atteggiamento in campo. Avanti così !

  4. maurizio
    maurizio dice:

    ciao.
    Anche se, come hai scritto, a termini di regolamento la terza rete del Brescia è regolare, non mi trovo esattamente d’accordo con il modo in cui è formulata la regola.
    Nel senso che, anche se l’azione si sviluppa sulla fascia e poi il giocatore del Brescia viene a trovarsi dietro il pallone, mi sembra difficile dire che il giocatore non ha tratto vantaggio dalla sua posizione….

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Legittimo non essere d’accordo con l’interpretazione corrente ma se è così da 15 anni evidentemente è perché la norma ha un fondamento logico inattaccabile (che, per la cronaca, mi trova totalmente in linea).

  5. roberto
    roberto dice:

    Ciao Luca, concordo con l’entusiasmo su Doveri. Grande prestazione !
    Ha una comprensione del gioco fantastica ed un atteggiamento in campo mai sopra le righe. Avanti così !
    Credo che nell’occasione “Quagliarella” la mancanza maggiore sia del VAR, cosa ne pensi ?
    Ciao, Roberto

  6. Nicola
    Nicola dice:

    Salve, anche se non ho visto la partita, ho notato con piacere che sia stato sottolineato il comportamento, da Lei definito ineccepibile, dei giocatori del Parma in occasione del rigore fischiato contro la squadra Ducale, invece di vedere i soliti accerchiamenti con proteste veementi e mani che si alzano per … Però, da non tifoso milanista, mi chiedo: “Dove e come sbaglia Romagnoli, che mi sembra un capitano molto pacato, rispettoso ed educato nei confronti dei direttori di gara, che ogni volta che chiede una spiegazione prende un cartellino giallo?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Forse sei un po’ di parte.
      Se Romagnoli ha un numero così elevato di ammonizioni, lasciando da parte complottismi, prevenzioni e sciocchezze del genere, evidentemente c’è qualcosa che non va nel modo di rapportarsi con gli arbitri.
      O no?

  7. Antonio
    Antonio dice:

    Buonasera signor Marelli.
    Le faccio i complimenti per il blog.
    Nella partita di ieri pomeriggio Liverpool Watford, dopo il secondo goal, è stata controllata la posizione di Salah. Ma non capisco il perché, in quanto non era in fuorigioco. Controlli l’episodio perché non è chiaro.
    La ringrazio e complimenti ancora.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Grazie per i complimenti.
      Purtroppo il tempo è limitato, non riesco a seguire anche la Premier League.
      Se trovo un po’ di tempo, lo guardo.
      Ciao.

  8. Andrea
    Andrea dice:

    Premesso che sono un semplice appassionato e non saprei manco dove iniziare ad arbitrare in generale figuriamoci un derby quindi me ne sto con il discorso “eroe o disintegrato”, l’errore della terna sul pugno di Romero è inaccettabile in epoca VAR proprio per la dinamica di semplicissima lettura. Tra l’altro Vieira prende un giallo per fermare una ripartenza Genoa con Quagliarella a terra che probabilmente gli ha condizionato la gara facendogli rischiare tra l’altro il rosso più tardi.
    Il prossimo passo per avere ancora più credibilità sarebbe emettere un comunicato con la spiegazione degli eventi più rilevanti a firma degli arbitri, un po’ come succede in NBA per i report degli ultimi due minuti.
    Un saluto e complimenti non solo per il blog ma anche per la puntata di Sky Sport Room in cui dibattevi con Tranquillo sulle vostre visioni della tecnologia nello sport.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Con ordine.
      Il fatto che Doveri si sia perso quella che secondo me è una condotta violenta (giustificabile per la dinamica e per la zona di attenzione di un arbitro in quelle circostanze) non ha alcun effetto sull’ammonizione di Vieira che sarebbe rimasta per fallo imprudente.
      Sul comunicato: credo che siamo prossimi a tale iniziativa.
      Però voglio fare una scommessa: non dura più di due mesi, poi smetteranno perché sarà fallimentare, aumentando ulteriormente le polemiche.

      Grazie dei complimenti, sempre ben accetti e graditi.

  9. Alessandro
    Alessandro dice:

    Vorrei sottolineare la prova di Doveri nel derby di Genoa, soprattutto perché non è stato affatto aiutato dal comportamento dei giocatori in campo (falli cattivi dal primo minuto, proteste continue su ogni fallo e giocatori che si contorcevano in maniera melodrammatica per ogni contatto)… Se avesse sbagliato qualche scelta sarebbe poi stato attaccato dalle stesse squadre che, più che a calcio, giocavano a mettere in difficoltà l’arbitro su ogni episodio.
    Mi sembra strano visto che si tratta di Orsato, ma mi è quasi sembrato che nella valutazione del pugno di Romero sia pesata più la gestione della partita che l’analisi dell’episodio in sé… Sarebbe stata ancora più ingestibile da lì in avanti. Non mi spiego perché altrimenti Doveri ha richiamato Romero era un episodio che in teoria non ha neanche visto

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Su Doveri non ho nulla da aggiungere, hai scritto tutto tu. E condivido.
      Sull’episodio di Romero non regge l’ambiente: una condotta violenta del genere andava punita a prescindere.

  10. Gianluca
    Gianluca dice:

    Ciao Luca, pensavo che avresti scritto qualcosa sull’ammonizione a Balotelli verso la fine del primo tempo. Mi era sembrato un giallo generoso visto che il suo intervento mi sembrava alle spalle e senza alcuna possibilità di contendere la palla.
    Tu che ne pensi?
    Grazie

  11. Luca
    Luca dice:

    Ciao Luca,ieri ho visto Napoli-Parma e sono d’accordo con te sul non fischiare quei contattini fortuiti di gioco,ma non si può leggere da parte di un utente che Zilienski si è tuffato. .
    Per me di Bello(non sono arbitro/osservatore) ha fatto una buona prestazione,sulle proteste dei calciatori del Parma o meglio sulla posizione attorno all’arbitro ecco li ci si deve lavorare e far capire che in quella posizione deve trovarsi solo il capitano e chiedere con rispetto ed educazione spiegazioni come ha fatto ieri B.Alves lui si che è stato perfetto durante tutta la partita te lo posso garantire,ma poi che senso ha dopo che un arbitro fischia andare a protestare/urlare/sbracciare etc etc? Gli allenatori e le società dovrebbero proprio evitare questi comportamenti e anzi dire ai propri calciatori di rispettare le decisioni arbitrali e smetterla con comportamenti infantili visto che sono dei professionisti,ci riusciremo mai a vedere una partita senza accerchiamento o proteste attorno agli arbitri? La vedo difficile ma non impossibile. .
    Ciao e buona giornata. .

    • Luca
      Luca dice:

      Parlavo in generale,quando domani commenterai il gol annulato e l’ammonizione a Dybala vedrai che Pasqua si trova a dare spiegazioni non solo al capitano della Juve ma ad altri 3-4 calciatori,tra l’altro proteste per un giallo facile . .
      E per tornare a ieri i calciatori del Parma avevano iniziato a protestare ma poi arriva l’ottimo capitano Bruno Alves che li allontana e inizia lui a parlare civilmente con l’arbitro. .

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Ripeto: ho visto tutta la sequenza (e l’ho rivista oggi perché mi hai messo il dubbio). Non c’è stata nessuna protesta sopra le righe, semplicemente i calciatori si sono avvicinati a Di Bello senza dare in escandescenze.
      Che poi le altre squadre esagerino sempre (e non solo la Juventus) rende merito ancor di più al Parma, alla dirigenza, al loro contegno.

  12. Francesco
    Francesco dice:

    Gentile Luca,
    sono un tifoso del Parma e ho letto con attenzione la tua analisi. Posto che sul merito della questione non ho competenze e quindi per quanto mi riguarda il tuo resoconto non può che essere corretto, ho un’osservazione relativamente all’opportunità o meno della on field review in quel contesto. Forse, a rigor di norma, la VAR non avrebbe dovuto intervenire per richiamare l’arbitro in campo. Tuttavia, se non lo avesse fatto, quest’ultimo avrebbe concesso un rigore davvero molto generoso. Da casa, in TV, il contatto a momenti neanche si vedeva, e anche al replay è sembrato molto casuale e involontario. La partita avrebbe cambiato la sua storia, in poche parole, per un intervento sanzionato in maniera assai più grave di molti altri, ben più seri, occorsi durante tutto il match. Per questa ragione, forse, capisco qual è il senso di dire “Però lì il VAR non doveva ‘impicciarsi'”. Però, da tifoso, per una volta, sono contento che l’abbia fatto.
    Ti ringrazio dell’attenzione e ti faccio i miei complimenti per l’ottimo lavoro nelle tue analisi e nel modo in cui le racconti.
    Saluti,
    Francesco

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      In realtà la questione è un’altra: il rigore non avrebbe dovuto essere concesso ma semplicemente il VAR doveva spostare il pallone fuori dall’area con una semplice comunicazione dato che non si tratta di una valutazione soggettiva ma oggettiva.
      Grazie a te.

    • Egidio
      Egidio dice:

      Buongiorno Luca. Una curiosità sempre sul tema del rigore/non rigore. Mi è sembrato che Di Bello abbia posizionato il fallo circa un paio di metri a sinistra rispetto al punto del contatto: non sarebbe possibile utilizzare il VAR anche per posizionare correttamente il fallo (almeno dove il VAR è già intervenuto) o ritieni che si genererebbe ancora più confusione (un modo come un altro per dire perchè a lui sì e me no)?

  13. Luca
    Luca dice:

    Buongiorno Luca,
    Ho due domande in merito alla partita Brescia – Lecce.
    Il contatto tra Dell’Orco e Romulo può essere stato interpretato da Irrati non da rigore perchè (ipotizzo) prima del contatto i due giocatori si sono “sbracciati” parecchio e, se non ricordo male, sembra abbia iniziato proprio Romulo a spingere per primo?

    La seconda è in merito all’ultimo gol del Brescia. La spinta di Torregrossa al difensore Rispoli non le sembra quantomeno al limite della regolarità? Il difensore si è rialzato immediatamente dopo il contatto, forse per questo l’arbitro non ha segnalato niente?
    Tra l’altro, mi ha stupito il fatto che nessuno del Lecce abbia protestato.
    Grazie mille per i suoi post sempre illuminanti! Luca.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Sì, può anche essere. Rimango dell’idea che il fallo mi pare evidente ma non si tratta certo di un errore clamoroso od inspiegabile.
      Sul terzo gol del Brescia secondo me Rispoli ha completamente sbagliato il tempo di intervento ed ha perso il contrasto fisico con Torregrossa. No, non vedo alcuna irregolarità. Il fatto che non ci sia stata alcuna protesta certifica il fatto che abbiano tutti ritenuto il contatto regolare.

      Grazie a te.

  14. Matteo
    Matteo dice:

    Buongiorno Luca, questa volta non sono d’accordo con una tua valutazione, quella sulla prestazione di Doveri. L’ho vista allo stadio, mi ha dato l’impressione di essere il più nervoso dei 23 in campo fin da subito: ho trovato poco logica la distribuzione dei cartellini e dei richiami in una gara tecnicamente povera, ma assai meno nervosa di altri derby. Poi, parlando degli episodi, ho due domande. Sullo scontro Romero-Quagliarella, può essere che Orsato non abbia avuto la certezza della volontarietà ed abbia applicato il principio “in dubbio pro reo”? Non manca poi un secondo giallo a Viera quando, nel primo tempo, ha fermato volontariamente una ripartenza del Genoa, pochi minuti dopo aver preso il primo giallo?
    Grazie

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      La premessa (“gara tra le cinque più difficili di tutto il campionato”) era proprio per evitare questo genere di analisi.
      Non che non me lo aspettassi: infatti ho scritto “Se dovessimo valutare ogni singolo episodio della partita, Doveri ne uscirebbe o eroicamente oppure disintegrato: è la solita differenza tra una valutazione arbitrale ed una giornalistica. La seconda, come sapete, non mi riguarda: mi occupo di arbitri, non di giornalismo”.
      Evidentemente non hai capito lo scopo del blog.
      Per quanto riguarda Vieira il secondo giallo ci stava.
      Ciao.

  15. MC
    MC dice:

    Ciao Luca, quindi se ho capito, nella circostanza della revoca del rigore al Napoli questo sarebbe dovuto essere revocato direttamente da Fabbri (che posiziona geograficamente il contatto fuori area) senza l’OFR di Di Bello? Grazie, ciao.

  16. Alessandro
    Alessandro dice:

    Molto bravo Fabbri a richiamare di Bello al monitor per un fallo inesistente, meno bravo il brindisino a confermarlo. Poiché il ravennate è uno dei var più esperti, non si può certo pensare che si sia scordato il protocollo all’improvviso: per me, la cosa più probabile è che abbia mostrato le immagini al collega dicendo “questo è il contatto, come vedi è fuori area, ma secondo me non è nemmeno sanzionabile”. Non condivido l’idea che “se un contatto c’è stato, il VAR non ha margine di intervento, come sappiamo” : in realtà in questa stagione abbiamo visto tutto e il contrario di tutto, tra arbitri chiamati a valutare contatti già valutati (es. Giua da Nasca in Torino-Lecce, Pairetto da Mazzoleni in Lazio-Genoa, Chiffi da Guida in Bologna-Milan ecc) e contatti mal valutati e non corretti dal Var con la scusa del protocollo (es. Guida in Fiorentina-Lazio, Pairetto in Lazio-Genoa, Giua in Juventus-Genoa ecc). Nel mondiale under-17 la soglia di interventismo è stata molto più alta, il che dimostra che i paletti li ha messi l’Aia, non l’IFAB: secondo me si sono poi accorti che gli errori stavano aumentando a dismisura e hanno tentato di incentivare un piccolo cambiamento, a favore di un uso migliore del var; tutto questo ha portato ad una gran confusione su quando lo strumento debba essere utilizzato, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti.

    • Alessandro
      Alessandro dice:

      Ho letto e scritto infatti una supposizione che pare integrarsi bene con l’articolo: immagine del contatto mostrata per far vedere a di Bello che era fuori, con aggiunta di “per me però non è fallo” del var. Ovvio che la regia abbia mostrato quell’immagine finale del var, non si può giustificare l’assegnazione di un calcio di punizione dal limite con nessun’altra foto. Il ragionamento mi pare sensato, anche considerando che il protocollo il ravennate lo sa a memoria e non può certo essersi scordato improvvisamente di dover solo segnalare al collega che il contatto era avvenuto fuori.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Avevo avuto l’intuizione corretta.
      Non è la regia che mostra l’immagine.
      E’ il VAR che passa alla regia l’immagine da mostrare. Perciò Fabbri ha passato alla regia quell’immagine per mostrare il contatto fuori area. Conseguenza: Fabbri ha richiamato Di Bello alla OFR per la posizione del contatto, ciò che non è necessario secondo il protocollo.

    • Alessandro
      Alessandro dice:

      Una volta che di Bello ha scelto di dare fallo, il var era obbligato a passare quell’immagine alla regia. L’alternativa sarebbe stata una foto del tuffo del giocatore del Napoli, che per i telespettatori che vogliono capire cosa sia stato fischiato non è esattamente il massimo.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Ancora…
      I VAR preparano le immagini, oppure pensi che 10 secondi siano sufficienti per isolare il fotogramma, prepararlo, salvarlo, girarlo alla regia e mandarlo in onda?
      Ma hai idea di quanto tempo ci voglia? Secondo te per quale motivo è durata 3 minuti la review prima della OFR? 😉

    • Alessandro
      Alessandro dice:

      In effetti l’immagine deve essere stata necessariamente programmata prima. Però, visto che il fotogramma evidenzia non solo il punto in cui avviene il contatto, ma anche il contatto stesso, non è possibile che Fabbri lo abbia mostrato a di Bello anche per fargli vedere l’esigua entità dello scontro, dando quindi modo al brindisino di mutare del tutto la decisione assunta in campo?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      No, non è possibile.
      E se così fosse, sarebbe un errore: non possiamo sapere l’entità del contatto, non ci sono immagini che chiariscano. In queste circostanze rimane la decisione del campo (fallo), al limite trasformando senza OFR il rigore in calcio di punizione dal limite.

    • Federico
      Federico dice:

      Non condivido il ragionamento dell’altro utente, non perché secondo me fosse fallo (ritengo il contatto marginale), ma perché una volta che Fabbri verifica che il contatto c’è stato ed è fuori area, non può far rivedere le immagini all’arbitro dicendo “secondo me neanche è fallo”: cosa avrebbe dovuto fare Di Bello, annullare il suo precedente fischio? In tal caso il Var sarebbe intervenuto per revocare un calcio di punizione ad una delle due squadre, il che costituirebbe una violazione del protocollo.
      Premesso che si possa pensare che fosse fallo o meno, una volta che si verifica che il contatto è fuori area, la review è fuori luogo, sarebbe stato corretto un semplice overrule.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Beh, no: Di Bello ha fischiato un rigore perciò, in caso di simulazione in area (e non è questo il caso), avrebbe potuto richiamare l’arbitro per rivedere tutta l’azione.

    • Alessandro
      Alessandro dice:

      La situazione è abbastanza strana, per cui avevo ipotizzato che, vedendo le immagini, Fabbri abbia tentennato per l’errore del collega e abbia alla fine deciso di richiamarlo, perché si tratta di uno sbaglio vistoso (il che spiegherebbe anche i 3 minuti di review: va bene dover selezionare il fotogramma e tutto il resto, ma 180 secondi sono tanti!). È un’ipotesi, per carità, e nemmeno troppo convincente. Il problema è che l’alternativa è ancora più improbabile: un arbitro che usa il var da anni ed è considerato tra i migliori nel ruolo si scorda una delle regole base del protocollo: come se un direttore di gara scendesse in campo dimenticandosi che esiste il cartellino giallo.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      C’è una terza via: che sia stato Rizzoli ad imporre (su episodi del genere) la review. Era successo anche a Lecce.
      Sarebbe una parziale forzatura del protocollo, motivo per cui non riesco a convincere manco me stesso di questa teoria…

  17. alessandro
    alessandro dice:

    sull’episodio di Hernani anche se ci fosse un leggero contatto sarebbe totalmente casuale e non dovuto a negligenza del giocatore del Parma che oggettivamente non fa assolutamente niente, a mio parere fischiare questo fallo è un errore abbastanza grave. Sulla OFR non è la prima volta che accade (ricordo ad esempio Lecce-Juve), magari su situazioni borderline hanno indicazione di farla valutare all’arbitro centrale.
    A mio avviso nelle ultime giornate stiamo vedendo troppi errori dei Var: il rigore per il Brescia è solare, l’espulsione di Romero altrettanto, non si può sorvolare su episodi cosi chiari.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      I troppi errori al VAR sono un falso: diciamo che i pochi errori al VAR vengono evidenziati mille volte mentre le decisioni corrette (circa il 95%) passano sotto silenzio.
      E’ triste leggere queste generalizzazioni: significa che la cattiva informazione sta avendo il sopravvento…

    • alessandro
      alessandro dice:

      Al var non è che abbiano 20 episodi a partita da analizzare, sono solo i gol, 1/2 episodi da rigore e/o un potenziale cartellino rosso (parliamo forse di 5 episodi?). Riuscire a sbagliare potendo vedere tutte le immagini di questo mondo è una bella impresa, 3 errori in 3 partite sono tantissimi.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Hai le idee parecchio confuse sul funzionamento del VAR.
      Sono 90 minuti di concentrazione assoluta e 5 errori su 100 sono fisiologici.
      Lungi da me difendere un episodio mal valutato (non sono il difensore d’ufficio) ma credere che i VAR siano in cabina a sorseggiare un thè clado mentre aspettano uno o due episodi significa non aver capito un granché di quanto sia complesso il ruolo.

  18. Nicola
    Nicola dice:

    Buongiorno Luca, nell’episodio del fuorigioco sbagliato di Tolfo in Brescia Lecce mi sorge un’ulteriore considerazione. Un disallineamento del genere (due metri indietro), in teoria, avrebbe dovuto far considerare Balotelli ancora più in posizione regolare rispetto la realtà. Non ti pare? Grazie come sempre per i tuoi preziosi contributi! Nicola

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Sì, ci ho pensato.
      A mio parere Tolfo si è accorto di essere completamente fuori posizione ed ha alzato un po’ per panico, un po’ tirando la monetina.
      Nel video lo si vede addirittura alzare la bandierina, poi abbassarla subito e poi rimanere sul posto incerto sul da farsi.
      Probabilmente una distrazione ma non può essere sottaciuta.
      Se fosse un assistente scadente, avrei sorvolato.
      Ma visto che è tutt’altro che scadente, ritengo sia giusto far notare l’errore per correggerlo.

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