33^ giornata: altra conferma ad altissimi livelli di Guida, bene Valeri a Parma

Giornata nel complesso positiva per gli arbitri in una giornata caratterizzata da molti episodi in area di rigore ed alcuni episodi di difficile interpretazione.
Ennesima serata da ricordare per Guida, ancora una volta eccellente nel posticipo di Milano.

Cagliari – Frosinone 1-0, arbitro Abisso

E’ ancora lunga la strada del pieno recupero ma a Cagliari abbiamo visto un deciso miglioramento rispetto alle ultime due uscite. Abisso, al di là delle decisioni tecniche, è però apparso poco tranquillo, nel solco delle gare dirette dopo la sospensione successiva alla serata di Firenze di un paio di mesi fa.

Passano solo 7 secondi ed Abisso è chiamato ad una valutazione molto complessa, non tanto per l’episodio in sé ma per la dinamica che avrebbe potuto trarre in inganno.
In area di rigore frusinate entrano in contatto Joao Pedro e Capuano:

Corretto lasciar proseguire: il contatto è molto leggero e l’attaccante del Cagliari cade con troppo facilità.

Al minuto 25 il Cagliari trova la rete della vittoria grazie ad un calcio di rigore concesso per fallo di Zampano su Ionita:

Eccellente la linea di visione di Abisso che, in perfetto controllo dell’azione, non ha avuto alcun esitazione nell’assegnare il calcio di rigore:

Decisione su cui non ci sono discussioni possibili: Ionita anticipa nettamente il difensore del Frosinone che, in ritardo, non può che impattare con l’attaccante avversario all’altezza del fianco sinistro.

Bologna – Sampdoria 3-0, arbitro Mariani

Al 24esimo minuto proteste (per la verità molto limitate) della Sampdoria.
Su cross dalla sinistra di Murru il pallone giunge al limite dell’area di rigore e viene respinto da Danilo col braccio sinistro:

Il contatto c’è ma si tratta di un episodio ben lontano dal poter essere considerato irregolare: il difensore colpisce e rinvia il pallone con il braccio ma lo stesso è aderente al corpo, motivo per cui risulta non punibile. Interessante evidenziare un particolare: questo episodio non sarà punito con il calcio di rigore nemmeno dalla prossima stagione. In realtà non cambierà tantissimo (a differenza di quanto si possa pensare), semplicemente verranno modificati alcuni parametri per rendere meno complessa la lettura di fattispecie simili.
Ci torneremo.

Al 28esimo minuto il Bologna si porta in vantaggio con una bellissima realizzazione di Dzemaili dopo aver ricevuto il pallone a seguito di una lunga azione d’attacco.
Azione iniziata da un recupero sulla linea di fondo di Krejci che rimette il pallone in mezzo all’area:

Mariani conferma la rete ma è il VAR Irrati ad intervenire per annullare l’azione, avendo ravvisato che il pallone sarebbe uscito dal terreno di gioco.
Decisione, in verità, molto discutibile.
Come sappiamo, infatti, non esiste una tecnologia tale da poter individuare con certezza se il pallone sia uscito o meno. O, meglio, tale tecnologia esisterebbe (è la medesima utilizzata sul fuorigioco) ma non può essere attuata poiché servirebbe un numero eccessivo di telecamere.
Per quanto concerne l’episodio in discussione, è difficile avere certezze sul fatto che il pallone fosse uscito prima che Krejci riuscisse a deviarlo verso il centro dell’area.

Genoa – Torino 0-1, arbitro Doveri

Due episodi nella gara di Genova, quarta uscita consecutiva per Doveri, in questo periodo uno degli arbitri più affidabili a disposizione di Rizzoli.
Al minuto 46 flebili proteste del Torino per un presunto tocco di mano di Radovanovic su cross di Ansaldi dalla sinistra:

Doveri lascia giustamente proseguire.
Al di là del fatto che non si ha alcuna certezza della deviazione del calciatore del Genoa, in ogni caso un eventuale contatto non sarebbe stato punibile: Radovanovic è molto vicino e, soprattutto, girato di spalle con il braccio sinistro quasi aderente al corpo.

Al minuto 75 il Genoa chiede un calcio di rigore per un contatto tra Aina e Kouamé:

Perfetta la posizione di Doveri che ha campo libero di fronte a sé e tutti gli elementi per decidere con sicurezza.
La scelta è corretta: c’è sicuramente un contatto tra il braccio destro di Kouamé e la mano destra del difensore del Torino ma troppo poco per poter pensare alla concessione di un calcio di rigore. Kouamé, una volta vistosi superato dal pallone, ha tentato di ingannare l’arbitro lanciandosi in una caduta decisamente eccessiva per il minimo contatto con l’avversario. Non si tratta di simulazione perché c’è un tocco sul braccio ma siamo ben lontani da una fattispecie punibile col calcio di rigore.

Udinese – Sassuolo 1-1, arbitro Pairetto

Un solo episodio nel pomeriggio di Pairetto, episodio peraltro valutato benissimo dal suo primo assistente Liberti.
Il Sassuolo, infatti, trova la rete del raddoppio con Boga su assist di Berardi. Ampiamente regolare la posizione di partenza di Berardi, più complessa (perlomeno in presa diretta) la valutazione su Boga:

Bravissimo, come accennato, l’assistente Liberti che lascia concludere l’azione per poi alzare la bandierina, in tal modo consentendo un eventuale intervento del VAR. VAR che non può che confermare la straordinaria interpretazione di Liberti: azione dinamica, fuorigioco di pochissimi centimetri.
Ogni tanto è anche giusto evidenziare alcune difficili decisioni assunte dagli assistenti, spesso non valorizzati mediaticamente.

Juventus – Fiorentina 2-1, arbitro Pasqua

Designazione passata un po’ in “sordina” per la posizione in classifica delle due squadre, l’una (la Juventus) con un vantaggio abissale sulla concorrenza, l’altra (la Fiorentina) ormai senza obiettivi concreti. In realtà la sfida tra Juventus e Fiorentina è considerata quasi una “classica” per la rivalità tra le tifoserie risalente a tanti decenni orsono.

La gara, oggettivamente, non è stata complessa ma Pasqua l’ha diretta col piglio giusto, senza volersi ergere a protagonista ed evitando di cadere nella trappola di amministrare.

Al 15esimo minuto la Juventus protesta per un contatto in area di rigore tra Ceccherini e Ronaldo:

Episodio molto al limite, non sarei stato affatto sorpreso di veder punita la spinta del difensore della Fiorentina che, invece di concentrarsi sul pallone, limita la propria attenzione all’avversario che, peraltro, cade a terra con eccessiva teatralità. Nulla di male, sia chiaro, ormai siamo abituati all’accentuazione di tutti gli attaccanti in area di rigore.
Episodio chiaramente non da VAR ma da moviola: si tratta della valutazione dell’entità di un contatto, contatto visto dall’arbitro e sul quale Aureliano non aveva alcun margine di intervento.

Al minuto 25 la Fiorentina trova la rete del raddoppio con Simeone, servito in area da Mirallas:

Episodio non complesso, fuorigioco molto evidente.

Empoli – SPAL 2-4, arbitro Rocchi

Partita per certi versi storica, perlomeno all’interno dell’AIA.
Per la prima volta un arbitro ha diretto una squadra avente sede nella medesima provincia (Firenze, nel caso specifico). Decisione che ha colto di sorpresa ma non è una novità: in questa stagione era già accaduto ma solo per gli assistenti (ad esempio Del Giovane di Albano Laziale più volte scelto per Roma e Lazio). Per ora ci si è limitati ad una squadra di provincia come l’Empoli ma potrebbe essere la base per il superamento di uno dei paletti più surreali esistenti nel nostro calcio: la preclusione di un arbitro per le squadre della città in cui vive e/o lavora.

Gara molto complessa per Rocchi: si trattava di un scontro diretto in chiave salvezza e nulla poteva lasciar presupporre una sfida semplice. E così è stato.

Al minuto 31 proteste dell’Empoli per un tocco di mano di Cionek in area su passaggio in profondità di Caputo:

Ottima la posizione di Rocchi che, nell’immediatezza e con ampi gesti, giudica non punibile il tocco di mano del difensore della SPAL:

Il VAR Giacomelli, dopo un silent check abbastanza veloce, avalla la scelta di Rocchi, non richiamando l’arbitro alla review.
Scelta condivisibile.
Il tocco col braccio sinistro è evidente ma è altrettanto evidente che il braccio stesso non si muova mai verso il pallone e, soprattutto, la distanza è limitatissima. Nelle immagini, inoltre, non si coglie la dinamica precisa di quanto accaduto ma, vedendo il video, emerge come Cionek non abbia praticamente visto il pallone ritrovandoselo quasi per caso addosso. Ed infatti, come possiamo notare dalla prima immagine, Cionek stesso ha lo sguardo rivolto non verso il pallone ma sul piede di Caputo (ciò perché stava seguendo il movimento dell’attaccante avversario).

Al minuto 35 la SPAL reclama per un contatto in area di rigore tra Floccari e Nikolaou:

Rocchi, vicinissimo all’azione, decide di lasciar proseguire.
La domanda che sorge spontanea è la seguente: trattandosi di episodio visto a campo libero da Rocchi e valutato dallo stesso senza alcun ostacolo visivo, per quale motivo il VAR Giacomelli è intervenuto?
Partiamo dall’episodio in sé:

L’infrazione di Nikolaou è evidente: con il piede sinistro aggancia la gamba destra di Floccari.
E’ probabile che l’intervento di Giacomelli, in una fattispecie solitamente non oggetto di review per i motivi sopra esposti, sia stata favorita dalla comunicazione dello stesso Rocchi col VAR, comunicazione con la quale con ogni probabilità l’arbitro ha comunicato di aver visto il difensore dell’Empoli colpire il pallone. Pallone che, in realtà, non viene nemmeno sfiorato da Nikolaou.
Giacomelli, pertanto, consiglia la review a Rocchi che, come sua abitudine, passa solo pochi secondi davanti al monitor (in questo caso sei) per poi cambiare la propria scelta, assegnando il giusto calcio di rigore alla SPAL.

Lazio – Chievo 1-2, arbitro Chiffi

Nel risultato più sorprendente della giornata molto ha inciso quanto accaduto al minuto 33:

Nella sua trequarti difensiva Milinkovic Savic difende il pallone da Stepinski che, peraltro, commette a sua volta un paio di falli.
Chiffi, in perfetto controllo dell’azione, decide di concedere la norma del vantaggio alla Lazio, interrompendo il gioco successivamente a causa della reazione scomposta del centrocampista della Lazio:

Condotta violenta che non lascia adito ad alcun dubbio: fallo di reazione sul quale è inutile soffermarsi eccessivamente, il cartellino rosso non era un’ipotesi ma l’unica scelta possibile. Bene Chiffi ad intervenire velocemente sebbene, negli attimi successivi all’esposizione della sanzione disciplinare, abbia lasciato trasparire una certa insicurezza, con un linguaggio del corpo poco convincente. Peraltro ciò non stupisca: è tutta la stagione che Chiffi sta lottando per compiere il salto di qualità sul piano della personalità. Nulla di male: è giovane anche se lascia perplessi che, dopo sette mesi di Serie A, ancora sembri lontano quel salto di qualità che ci si attende. Inoltre non avrei sgradito un cartellino giallo per Stepinski che, nella medesima azione, ha commesso almeno due infrazioni sull’avversario.

Al minuto 41 Immobile tenta di piazzare il pallone nella porta avversaria ma trova la deviazione di Cesar. Lazio che si lamenta per un possibile tocco punibile sul braccio del difensore del Chievo:

Contatto sul braccio che indubbiamente c’è ma che, come possiamo vedere dalla seconda immagine in particolare, non è punibile: braccio attaccato al corpo, movimento conferente, il braccio di Cesar non poteva trovarsi in altra posizione.

Parma – Milan 1-1, arbitro Valeri

Buoni riscontri dal romano che ieri pomeriggio ha offerto una prova nel complesso di ottimo livello. Spero che questa gara possa rappresentare un nuovo punto di partenza dopo un paio di stagioni molto altalenanti, con un rendimento inferiore alla sue capacità.

Al 12esimo minuto il Parma chiede un calcio di rigore per un contatto in area di rigore tra Donnarumma e Ceravolo:

Episodio molto interessante per comprendere la differenza tra contatto non punibile e contatto punibile tra calciatori, anche in presenza di un chiaro tocco del pallone.
Donnarumma, in uscita sull’attaccante, si lancia tra i piedi di Ceravolo e devia il pallone, entrando successivamente in contatto con lo stesso:

Se la seconda immagine ci fornisce solo la certezza della deviazione del pallone con la mano da parte del portiere, la prima è fondamentale per comprendere in quali circostanze un contatto successivo possa essere considerato punibile o meno.
Nel momento in cui Donnarumma si lancia verso il pallone, c’è distanza tra il portiere e l’attaccante. E’ chiaro che, in mancanza di deviazione, questo avrebbe dovuto essere considerato calcio di rigore sempre. Nella circostanza, al contrario, è corretta la valutazione di Valeri: il contatto tra Donnarumma e Ceravolo è da considerarsi conseguenziale alla dinamica dell’azione perché, dopo aver deviato il pallone, è impossibile evitare l’avversario dal quale, peraltro, il pallone era stato ampiamente allontanato, di fatto privandolo del possesso.
Corretta, pertanto, la scelta di Valeri che ben valuta la dinamica dell’intera azione.

Al minuto 72 il Milan trova la rete del raddoppio con Cutrone servito da Piatek.
Subito dopo la conclusione dell’azione l’assistente Caliari segnala la posizione di fuorigioco in partenza di Piatek, scattato su lancio di Kessié (segnalazione ritardata per il motivo che ormai conosciamo, cioè consentire l’eventuale correzione del VAR):

In presa diretta il fuorigioco sembrava molto evidente mentre, dalla rivisitazione da altre inquadrature, si comprende quanto la prospettiva possa ingannare: Piatek era sì in fuorigioco ma di solo qualche centimetro col piede sinistro.
Naturalmente nessun dubbio sull’annullamento della rete: in epoca di rilevazione tridimensionale cade qualsiasi riferimento al chiaro ed evidente dato che anche un solo centimetro è sufficiente per qualificare una posizione come regolare od irregolare.

Al minuto 87 il Parma trova il pareggio con una punizione dal limite trasformata da Bruno Alves.
Si lamenta molto, nella circostanza, Borini, autore dell’infrazione rilevata da Valeri:

Posizione impeccabile di Valeri, a circa tre metri dal contatto tra Borini e Sprocati:

Immotivate le proteste di Borini: Sprocati anticipa l’avversario (prima foto) e poi subisce un netto fallo (negligente, seconda immagine). Non ha alcun valore nemmeno l’ipotesi di un gioco pericoloso poiché entrambi i calciatori cercano il pallone alzando la gamba sinistra.
Calcio di punizione indiscutibile.

Inter – Roma 1-1, arbitro Guida

Altra prestazione da incorniciare per Guida, l’ennesima di una stagione quasi impeccabile. Tanti gli episodi nella gara di San Siro, con un cenno al contrasto Fazio/Vecino nel secondo tempo: non c’è rigore (lo anticipo) ma è interessante per comprendere perché si tratta di una circostanza nella quale il contatto non è punibile.

Al 28esimo minuto Florenzi effettua un cross verso il centro dell’area ma il pallone viene deviato in calcio d’angolo da Borja Valero:

Florenzi chiede immediatamente a Guida la concessione del calcio di rigore per la deviazione col braccio sinistro.
Il contatto c’è, indubbiamente:

Borja Valero cerca di intervenire e, con ogni probabilità, tocca anche il pallone con la testa, prima che lo stesso pallone gli rimpalli sul braccio destro.
La decisione di non concedere il calcio di rigore è corretta.
E’ vero che la distanza non è limitata (e, pertanto, cade questo parametro) ma per giudicare questo episodio bisogna tener presenti due elementi:
– Borja Valero salta con il braccio vicino al corpo, il movimento è conferente con la dinamica dell’opposizione;
– il centrocampista dell’Inter cerca chiaramente il pallone con la testa.
In circostanze di questo genere ciò che è fondamentale nella valutazione è la dinamica complessiva e l’azione di Borja Valero appare del tutto naturale. Oltre a ciò il tocco di testa (non chiarissimo ma che pare esserci) rende ininfluente il successivo tocco di braccio che, come detto, si trova in posizione naturale.

Al minuto 39 episodio curioso in area romanista.
Kolarov interviene da tergo su D’Ambrosio, commettendo un chiaro fallo da rigore:

Guida indica prontamente il dischetto del rigore ma, nel giro di un secondo, modifica la sua scelta assegnando un calcio di punizione alla Roma per un precedente fallo che gli era totalmente sfuggito:

Infrazione chiarissima di Borja Valero su El Shaarawy, agganciato sulla gamba destra.
Interessante evidenziare un aspetto: la correzione dell’errore commesso da Guida (che, al momento del fallo di Borja Valero era coperto) non è frutto di una overrule del VAR ma dell’assistente Valeriani (sempre più convincente). Sono due le motivazioni di questa precisazione:
– non ci sarebbe stato tempo per i VAR di rivedere l’azione nel giro di un secondo scarso;
– nel caso in cui il VAR fosse intervenuto per chiedere di rivalutare l’azione, tale decisione avrebbe potuto essere modificata solo con una “on field review” dato che non si tratta di una rilevazione ma di una valutazione riservata all’arbitro in campo.

A conferma di tale ricostruzione un gesto chiarissimo di Guida:

Pollice alto verso l’assistente Valeriani, proprio per indicare a tutti di aver recepito la segnalazione e come ringraziamento per l’aiuto ricevuto.

Al minuto 43 un episodio interessante più per motivi didattici che per la consistenza dell’episodio.
Vecino, dopo un’azione confusa in area di rigore, calcia il pallone oltre la traversa e viene poi a contatto con Fazio:

Come accennato precedentemente, non c’è calcio di rigore.
Quel che interessa è il movimento di Fazio: prima di entrare in contatto con Vecino, infatti, il difensore della Roma non si lancia verso il calciatore avversario ma davanti allo stesso, proprio per intercettare il pallone. Che poi, successivamente, sia entrato in contatto con Vecino è frutto di dinamica, ovviamente non punibile.
In quale caso avremmo potuto discutere di un calcio di rigore? Nel caso in cui Fazio non si fosse opposto col corpo davanti a Vecino ma avesse tentato un tackle sul calciatore e sul pallone: in quel caso, se anche avesse toccato il pallone, molto probabilmente avrebbe causato un calcio di rigore.

Al minuto 90 Kolarov entra in area di rigore e, sulla pressione di Keità, calcia in porta sbilanciato:

Molto rischiosa l’azione di Keità, “salvato” da Kolarov che in qualche modo riesce a tirare in porta. Se Kolarov non avesse deciso di tirare, probabilmente Guida avrebbe fischiato il calcio di rigore: netta (ed ingenua) la spinta di Keità.

44 commenti
  1. Mattia
    Mattia dice:

    Ciao Luca,
    se il calcio rifilato da M.Savic fosse stato “piu debole”, era supportabile un cartellino giallo?

  2. Paolo Venturini
    Paolo Venturini dice:

    Buongiorno, vorrei chiedere, se possibile un commento alla semifinale di Coppa fra Atalanta e Fiorentina. In particolare per quanto riguarda il rigore concesso a Gomez e il presunto fallo di mano di Zapata al 90.
    Grazie dell’attenzione

  3. Antimo
    Antimo dice:

    Luca ma che sfiga c’ha Mazzoleni che l’anno che la finale di Coppa Italia tocca a lui ci arriva proprio l’Atalanta!
    Per lui una coincidenza nefasta…no?

  4. riccardo
    riccardo dice:

    A Firenze un gran abbaiare per il rigore su Gomez. Lei che ne pensa?
    Io ho visto, al netto di un mancato giallo su Chiesa, Calvarese applicare un metro che solo la “leggerezza” dei giocatori della Fiorentina l’ha fatto sembrare a favore dei nerazzurri..

  5. Rudi
    Rudi dice:

    Scusa Luca,
    Ma Mazzoleni non ci sarà rimasto male che non gli fanno arbitrare la finale di C.I.?
    Visto che Calvarese arbitra domani, a chi la darà secondo te Rizzoli la finale?
    Capace che la dà a Guida per l’ottima stagione…oppure Banti…oppure Doveri…boh…il tuo pronostico?
    Grazie, un saluto cordiale,
    Rudi

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      C’è un problema che forse ti sfugge: l’altra semifinale è Atalanta-Fiorentina. A naso (vedendo la condizione delle due squadre) l’Atalanta è nettamente favorita e Mazzoleni, di conseguenza, sarebbe escluso dalla scelta (è di Bergamo). Era abbastanza scontato vederlo in campo a San Siro stasera.
      Difficile fare un pronostico.
      Se dovesse uscire l’Atalanta, non escludo che Mazzoleni possa essere in lizza.
      Doveri è escluso, c’è la Lazio in finale.
      Banti è un’ipotesi molto forte (soprattutto se esce la Fiorentina), Guida viene da una stagione eccellente ma ha ancora tempo per la finale.
      Dico Banti.

    • Rudi
      Rudi dice:

      ah è vero non ci avevo pensato alle città di provenienza…giusto…
      adesso appare tutto più logico…
      grazie della celere risposta 🙂

  6. Federico
    Federico dice:

    Buongiorno Luca, ho visto che nella tua analisi non hai incluso il gol del 2-3 della Spal a Empoli. Personalmente ho dei dubbi sulla posizione di Murgia in occasione del tiro di Petagna, mi sembrava sulla linea di visione del portiere, ritengo che il suo fuorigioco potesse essere punibile. Se hai modo di controllare le immagini, potresti dirmi cosa ne pensi? Grazie mille.

  7. Angelo
    Angelo dice:

    Buongiorno Luca, una domanda: il VAR, può intervenire per segnalare un fuorigioco dopo che un’azione è finita senza arrivare alla segnatura?
    Chiedo questo in quanto, in occasione di Bologna Samp, per ben 2 volte è successo così. L’assistente non segnala nulla e a fine azione (una finita con corner assegnato dall’arbitro e l’altra rimessa dal fondo), senz’altro segnalato dal VAR, si è ripreso con un calcio di punizione nei pressi di centrocampo.
    Grazie e complimenti per la bellissima rubrica,

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      No, non può.
      Nelle due circostanze da te segnalate l’assistente ha lasciato concludere l’azione e poi ha alzato la bandierina. Ciò per consentire, in caso di segnatura, una review del VAR per confermare od annullare.

  8. Gae
    Gae dice:

    Salve,ho una domanda in merito all’ espulsione di Milinkovic-Savic per condotta violenta vista la mancata contesa del pallone.Come mai in alcune occasioni il giudice sportivo lo declassa a condotta gravemente antisportiva senza dare le tre giornate previste per condotta violenta dall’art.19 del CGS?Cosa cambia tra la condotta violenta “da campo” (brutalità e vigoria sproporzionata) giudicata dall arbitro e quella da giustizia sportiva per le tre giornate?Occorrono anche danni fisici?

    • Gae
      Gae dice:

      Addirittura una sola giornata, dsqualificana asseggnata dal giudice sportivo “sentito il direttore di gara per gesto di reazione nei confronti di un avversario senza alcuna conseguenza fisica per il medesimo”.Allora la discriminante era proprio quella dei danni fisici.
      Se posso approfittare della sua gentilezza vorrei porle altre due domande,una seria e una pura curiosità
      1.Sempre più spesso vedo eseguire non correttamente rimessr laterali (un piede non tocca il terreno oppure è sbagliato il gesto tecnico delle mani).Ormai si tende a sanzionare solo in caso di errore grossolano?
      2.Perché per il triplice fischio l arbitro aspetta che il portiere batta la rimessa dal fondo fischiando con la palla in aria e non prima dell esecuzione?Per un “effetto scenico”? Grazie mille in anticipo!

  9. MC
    MC dice:

    Ciao Luca buongiorno. Ho opinioni diverse sui due episodi di Roma (anzi, Caputmundi) Inter. Il braccio di Borja personalmente non mi sembrava così “congruo” al movimento mentre la spinta di Keita mi sembrava meno netta di quanto hai rilevato tu. Ciò detto, in merito a questo ultimo episodio, può il solo fatto di aver tentato la conclusione “depenalizzare” l’eventuale infrazione di Keita al punto di non fischiare il rigore? Si può configurare dunque, da come lo hai interpretato tu, come errore d’un Guida? Non si rischia di portare l’attaccante a non tentare più la conclusione, accentuando il fallo, portandolo a cercare prevalentemente il rigore? Ciao e grazie.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Beh, che gli attaccanti spesso tendano più a cercare il rigore che la conclusione a rete non è una novità, spesso abbiamo visto tale tipologia di comportamento. Detto ciò, il tiro in porta di Kolarov e la circostanza che gli sia riuscito pure bene (tanto da costringere Handanovic ad una gran parata) può aver tratto in inganno Guida.

  10. Alessandro F.
    Alessandro F. dice:

    Rigore per il Cagliari: “Decisione su cui non ci sono discussioni possibili”. Ecco, hai detto benissimo. Era chiaro a velocità reale dal vivo, nel primo, nel secondo e nel terzo replay. Abisso pure mi è sembrato abbastanza sicuro. Come è spiegabile quindi quel “silent check” durato quasi 2 minuti (a cui sconto i 30 secondi di Abisso nel tenere fuori i calciatori dall’area prima del calcio, seppur non c’erano clamorosi movimenti irregolari). Ecco forse ci si dimentica che comunque un calciatore sta andando a calciare un rigore. Non è normale che passi tutto quel tempo. Inspiegabile quindi il VAR che trattiene Abisso così tanto, e nessuno saprà perchè, ma ancora più inspiegabile come Abisso stesso abbia avuto un atteggiamento quasi di sudditanza: se il VAR in teoria serve solo per il “chiaro ed evidente errore”, beh li Abisso doveva essere autorevole e dire al VAR “ho visto tutto io”. Invece no, era li immobile, e nel mentre Joao Pedro aspettava…

    Può essere anche questo un segno dell’insicurezza che lei ha descritto? Insicurezza e nervosismo che si è verificata anche nel finale di gara con qualche giallo di troppo (e sui gialli a Faragò si potrebbe discutere…) e una partita scaldatasi troppo senza motivo.

    Come può Abisso risolvere questi problemi?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Concordo, quei due minuti di check li ho trovati quanto meno fuori luogo perché un’attesa così lunga ingenera il sospetto che non fosse un rigore solare. Se, di fronte ad un episodio così solare (e, comunque, totalmente fuori dal concetto di “chiaro ed evidente errore”), si perde tutto quel tempo, il rischio è di far passare come dubbio un episodio plateale.
      Su questo punto bisogna compiere progressi, prendendo a modello (ad esempio) la velocità di consultazione di arbitri più esperti come Banti e Rocchi che, in campo come al VAR, decidono molto velocemente.
      In questo caso, però, il problema non è stato Abisso ma il VAR Piccinini, troppo lento nel dare via libera su un episodio chiarissimo.

  11. Francesco Finazzi Agro
    Francesco Finazzi Agro dice:

    Buona sera, complimenti per la sua rubrica, molto interessante per me che non sono arbitro, e che abbina competenza a chiarezza. Ho una domanda che riguarda il contatto tra Kolarov e Keita: il fatto che riuscendo Kolarov a tirare, anche se in condizione di precario equilibrio, porti Guida a non concedere il rigore, non può incitare gli attaccanti che è sempre meglio lasciarsi cadere al minimo contatto? Non bisognerebbe forse premiare chi comunque chi, anche ricevendo uno svantaggio attraverso una spinta od un contrasto irregolare prova a concludere l’azione rimanendo nel gioco, senza cercare l’intervento dell’arbitro? Spesso mi è capitato di vedere assegnare rigori per contatti minimi, che però portavano l’attaccante a volare ed atterrare successivamente rovinando al suolo tra grida e lamenti. Non sarebbe stato il caso di assegnare il rigore nonostante Kolarov fosse riuscito a tirare? Il fatto Kolarov avesse tirato in caduta, con il corpo sbilanciato in avanti non rappresenterebbe un danno ricevuto sufficiente all’assegnazione di un rigore? La saluto e la ringrazio anticipatamente e le rinnovo i complimenti per la rubrica da lei curata. Francesco Finazzi

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Che gli attaccanti cadano facilmente anche su contatti molto lievi non è certo una novità. Mettiamola così: secondo me Kolarov, che non è un attaccante, si è comportato come un difensore nella propria area, ben poco propenso a cadere facilmente per evitare che un mancato fischio possa liberare alla conclusione un avversario. Se al posto di Kolarov ci fosse stato un attaccante, dubito che avrebbe tentato il tiro sulla spinta di Keità.

  12. Stefano
    Stefano dice:

    Ciao Luca, una domanda, ma è evidente che Kokarov tiri sbilanciato per lamspinta di Keita e che calci praticamente cadendo, perché non rivederla?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Perché si può discutere della punibilità o meno del contatto ma certamente NON si tratta di episodio da VAR: Guida era in controllo dell’azione e la spinta subita da Kolarov appartiene alla categoria dei contatti che possono essere valutati solo dall’arbitro e mai dal VAR.

  13. Roberto
    Roberto dice:

    Buonasera dott. Marelli,
    una sola curiosità: l’intervento di Kolarov su D’Ambrosio sarebbe potuto essere punibile con un cartellino giallo nonostante la decisione (corretta) presa a favore della Roma per il fallo su Valero? Chiedo perché mi viene in mente il giallo preso a gioco fermo di Tagliafico in Ajax-Juventus

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Sì, a livello teorico.
      Non nella fattispecie particolare, però. Ciò perché, per essere punito con un cartellino, il fallo avrebbe dovuto essere imprudente mentre, in realtà, si è trattato di un fallo semplicemente negligente, come tale non punibile a titolo disciplinare.

  14. Roberto
    Roberto dice:

    Dopo il fallo di Keita su Kolarov visto che il vantaggio concesso non si è concretizzato, Guida non poteva fischiare il rigore? Grazie

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Avrebbe potuto, sì.
      Ma rimane un episodio molto al limite, difficile che in campo un arbitro fischi un calcio di rigore dopo una dinamica di questo genere.

  15. Cosimo Cammaroto
    Cosimo Cammaroto dice:

    Leggendo dell’episodio del rigore assegnato e subito dopo revocato, per dare giustamente fallo a favore della Roma, mi è venuto subito in mente quello di fiorentina Inter quando chiesa aveva commesso un nettissimo fallo su D’Ambrosio sotto gli occhi di abisso, prima che l’arbitro palermitano si inventasse il fallo di mano e che lo confermasse inopinatamente anche dopo il var. So che le conclusioni che seguono non sono da lei condivisibili per ragioni di categoria ma io penso che un arbitro che dirige onestamente non fa quel che ha fatto Abisso. Intelligenti pauca.

  16. ANDREA
    ANDREA dice:

    Rimango a dir poco sorpreso dal suo commento … un calciatore che subisce un fallo netto sta cadendo …. non prova a calciare…. ma mentre cade il pallone gli va a finire tra i piedi e ne scaturisce un tiro involontario … e questo nn sarebbe calcio di rigore?
    Piccola postilla … a volte sembra come se lei abbia in simpatia alcuni arbitri e li difenda a prescindere … saluti e buona Pasqua

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Dal tenore del tuo commento si comprende la superficialità: Guida è un arbitro che non mi ha MAI fatto impazzire, sarebbe stata l’occasione buona per ribadire quel che penso di un elemento ben costruito ma con poco talento puro.
      Purtroppo (o per fortuna) sono una persona obiettiva e giudico quel che vedo, non quello che mi fa comodo.
      Puoi dire lo stesso di te?
      Buone feste.

  17. Carax
    Carax dice:

    quindi, ricapitolando, se non ci fosse (per sua fortuna) stato il VAR, nelle ultime 2 partite dirette, il miglior arbitro italiano (Rocchi) avrebbe concesso un rigore inesistente al Milan (per “tocco” di mano di Acerbi) e non avrebbe concesso un rigore netto alla Spal (fallo su Floccari), vabbè…

    se questa è l’eccellenza della categoria, immagino gli altri…

  18. Francesco
    Francesco dice:

    Buonasera e auguri

    Caso donnarumma

    È una specifica per i portieri oppure vale anche nel caso di un difendente?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      E’ una regola generale anche se è difficile da spiegare dato che il grande problema è quello di paragonare episodi completamente differenti facendoli sembrare identici.
      In realtà, su 100 episodi che paiono simili, ci sono più o meno 99 spiegazioni diverse e solo un paio hanno qualcosa in comune.

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