27esima giornata Serie A: Pasqua indietro di condizione, bene Abisso a Ferrara

Torino – Udinese 1-0, arbitro Maresca

Un paio di sbavature nella direzione di Maresca, apparso in buone condizioni fisiche ma con un normale (e comprensibile) appannamento in talune circostanze, conseguenza del lungo stop.
Gara di estrema importanza per entrambe le squadre, coinvolte (molto a sorpresa) nella lotta per non retrocedere.

Al 29esimo minuto Edera segna la rete del 2-0 ma a gioco fermo.
Il motivo del fischio di Maresca è uno scontro fortuito tra Samir e Nuytinck, entrambi calciatori dell’Udinese.
Maresca assegna un calcio di punizione per gli ospiti:

L’arbitro, in buona posizione (campo libero davanti a sé), è stato probabilmente ingannato dalla dinamica dell’azione che, nella gran parte dei casi, porta a sanzionare una spinta sui difendenti da parte dell’attaccante.
In questa circostanza si tratta di una svista molto evidente: Zaza non sfiora nemmeno i due difensori dell’Udinese. Sono Samir e Nuytinck che si colpiscono reciprocamente con la testa e finiscono a terra.
A peggiorare la situazione Maresca fischia subito dopo la caduta dei calciatori, non attendendo la conclusione dell’azione sugli sviluppi della quale Edera segna la seconda rete.
Una precipitazione che impedisce al VAR di controllare la dinamica e di chiamare l’arbitro alla “on field review“: se Maresca avesse atteso un paio di secondi, la rete avrebbe potuto essere convalidata, il fischio a pallone non ancora finito nella rete ha reso impossibile qualsiasi intervento della tecnologia.

Al minuto 84 De Paul viene ammonito per un contatto con Izzo.
Ammonizione “pesante” perché porterà alla squalifica del capitano dell’Udinese:

Ammonizione oggettivamente eccessiva: De Paul, con la punta dello scarpino destro, tocca il piede di Izzo per un breve istante. Il difensore del Torino accentua enormemente il contatto e, probabilmente anche per questo motivo, Maresca opta per un cartellino giallo.
Difficile identificare un fallo imprudente in questo caso: se si dovesse ammonire per ogni contatto di questo genere, le ammonizioni sarebbero innumerevoli. Normale fallo di gioco, giusto il calcio di punizione, superflua la sanzione disciplinare.

SPAL – Cagliari 0-1, arbitro Abisso

Partita delicatissima anche per il palermitano, ancora alla ricerca di una continuità di rendimento perduta.
La gara di Ferrara è stata durissima fin dall’inizio e si è paradossalmente tranquillizzata nel corso del secondo, anche grazie all’opera di Abisso che è ricorso spesso al cartellino, unico modo per poter sanzionare una serie di falli oltre i limiti del consentito.
Non stupisca questa caratteristica che stiamo vedendo spesso nelle prime partite di stagione: i calciatori sono fermi da mesi, è normale che manchi qualche automatismo ed era altrettanto atteso che potesse concretizzarsi qualche scontro in più per la mancanza di ritmo partita.
Non è certo un caso che in molte occasioni i calciatori siano andati vicini ad infrazioni da cartellino rosso: se fosse lecito (ma non lo è) coniare una nuova definizione, potremmo affermare che abbiamo visto molti falli da scoordinazione piuttosto che connotati da vigoria sproporzionata.

All’11 minuto un episodio che ricorda molto un episodio di cui si è discusso negli ultimi due anni:

Strefezza entra in netto ritardo su Pisacane: il pallone è già lontano, inevitabile l’intervento di Abisso che, oltre al calcio di punizione, sanziona il centrocampista della SPAL con il cartellino giallo.
Corretto: fallo imprudente.
Naturalmente, ieri e così come nell’episodio a cui si fa riferimento implicitamente, il VAR non ci pensa nemmeno ad intervenire: fallo che in gergo viene definito “duro” ma lontanissimo dall’ipotesi di vigoria sproporzionata.

Due minuti dopo altro cartellino giallo, questa volta per Ionita reo di un fallo imprudente su Valdifiori:

Interpretazione corretta: Ionita stava cercando di giocare il pallone e, con imprudenza, non ha valutato la possibilità di calpestare la caviglia dell’avversario.
Ammonizione molto complessa da vedere in campo (per dinamica inattesa e per la difficoltà di individuare il pestone) e quel che segue è semplicemente un’impressione non suffragata da informazioni specifiche: Abisso ha impiegato molto tempo per estrarre il cartellino giallo e, nell’immediatezza, non ha portato subito la mano al taschino. E’ possibile che gli sia arrivato un suggerimento (dell’assistente numero 2?) per procedere all’ammonizione?

Al 40esimo anche Rog finisce nell’elenco degli ammoniti per un fallo su Valoti a centrocampo:

Di questi falli in ritardo ne abbiamo visti parecchi in queste prime giornate.
Giusta, in questo caso, l’ammonizione.
Rog, una volta accortosi di essere in netto ritardo sul pallone, ritrae la gamba destra ed al momento dell’impatto la stessa è piegata a novanta gradi, limitando di molto la pericolosità del contatto (seconda immagine).

Genoa – Parma 1-4, arbitro Giacomelli

Due episodi nella gara di Marassi, entrambi risolti dall’arbitro con l’assegnazione di un calcio di rigore per i padroni di casa.

Al minuto 28, su tiro dal limite di Sturaro, il pallone viene deviato da Iacoponi.
Interessante notare la posizione di Giacomelli, perfetta:

Molto bravo l’arbitro ad individuare il tocco di mano.
Per quanto dalle immagini possa sembrare quasi facile vedere un braccio così aperto, dobbiamo ricordare che tali fattispecie si concretizzano in pochissime centesimi di secondo e riuscire ad individuare i tocchi di mano punibili è un’impresa non da poco. Non è certo un caso che la stragrande maggioranza delle “on field review” sia incentrata sui tocchi di mano (in attacco ed in difesa), proprio per la difficoltà di individuarli in presa diretta.
Giacomelli, nell’occasione, ammonisce Iacoponi: sinceramente la sanzione disciplinare mi pare un po’ eccessiva, difficile avere la certezza che il pallone fosse diretto nello specchio della porta (elemento fondamentale per il cartellino giallo in questa fattispecie).

Al 58esimo minuto secondo calcio di rigore per il Genoa, in questo caso per un fallo di mano di Laurini su colpo di testa di Schoene:

Ancora una volta perfetta la posizione di Giacomelli e decisione impeccabile.
Diverso il giudizio sull’ammonizione del difensore del Parma: in questo caso non c’è alcun dubbio sul fatto che la deviazione di Schoene fosse diretta verso la porta difesa da Sepe e, pertanto, il cartellino giallo è pressoché automatico.
Ottima prestazione di Giacomelli, apparso già “in palla”, forse un po’ più pronto di alcuni suoi colleghi. A fine stagione lascerà la CAN A per raggiunti limiti di permanenza, questo è il modo migliore per lasciare un bel ricordo prima di passare dietro ad una scrivania.

Verona – Napoli 0-2, arbitro Pasqua

Tra gli arbitri visti all’opera fino a questo momento, sicuramente Pasqua è quello più in “ritardo” di condizione: lento e poco mobile, corsa poco dinamica e spesso “pesante”, più di qualche sbavatura tecnica. Certo la struttura fisica è possente e, come i calciatori con le stesse caratteristiche, avrà bisogno di qualche partita in più per tornare in condizioni ideali.

Al 57esimo minuto Pasqua interrompe il gioco, concede un calcio di punizione al Verona ed ammonisce Koulibaly per un fallo di mano:

Decisione sbagliata iniziale che porta ad una conseguenza altrettanto errata: il braccio di Koulibaly è in posizione naturale, l’avversario è vicinissimo (un metro e mezzo circa), il tocco di mano totalmente casuale. Pasqua fischia ed è sostanzialmente costretto ad ammonire il difensore del Napoli per aver interrotto un’azione potenzialmente pericolosa (il passaggio era diretto ad un calciatore del Verona con molti metri liberi di fronte a sé).
In questa circostanza Pasqua avrebbe dovuto semplicemente lasciar proseguire l’azione.

Al 60esimo minuto il Verona trova la rete del pareggio con Faraoni su cross di Zaccagni.
Pasqua convalida ma il VAR si dilunga nell’analisi dell’episodio:

Non ci sono pareri che tengano: sulla base delle norme vigenti, questa rete doveva essere annullata.
La regola sui tocchi di mano in attacco è nata per evitare che venissero realizzate segnature difficilmente accettabili da tesserati e pubblico.
Era abbastanza prevedibile che tale norma avrebbe creato dei paradossi come questo: Zaccagni perde l’appoggio sul piede, scivola verso il terreno di gioco, appoggia un braccio per evitare di cadere e tocca il pallone in modo totalmente casuale. Sul prosieguo dell’azione crossa al centro per il pareggio del Verona.
Rete che è assurdo annullare ma le regole sono queste: Pasqua viene richiamato alla “on field review” e giustamente annulla, assegnando un calcio di punizione al Napoli.
La domanda successiva è quasi scontata: questa rete sarà regolare nella prossima stagione?
Come sappiamo la norma è stata leggermente modificata aggiungendo un avverbio: la realizzazione andrà annullata nel caso in cui il tocco di mano sia immediatamente precedente alla rete.
In questo caso, con le regole che entreranno in vigore dalla prossima stagione, il pareggio del Verona sarebbe stato regolare: la deviazione vincente di Faraoni non avviene nell’immediatezza. Dopo il tocco di mano (casuale) Zaccagni controlla il pallone, scatta verso il fondo e crossa al centro dell’area per la testa del compagno di squadra. Non c’è immediatezza tra tocco e rete, con le regole del prossimo campionato la rete sarebbe stata regolare.

All’89esimo minuto un episodio che non cambia la sostanza della gara ma che ci offre uno spunto di fondamentale importanza.
Sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Lozano realizza la seconda rete del Napoli con un colpo di testa:

Lozano si appoggia chiaramente e con due mani su Faraoni.
Pasqua è in posizione ideale, vede il contatto tra i due calciatori e convalida la rete.
Il VAR controlla l’azione (come accade sempre in occasione di ogni rete) e comunica a Pasqua di riprendere il gioco.
Ed è giusto così.
O, meglio, questo è il modo giusto di utilizzare il VAR: l’infrazione di Lozano è piuttosto evidente e sarebbe forse stato giusto annullare.
Ma questa è una mia opinione perché, secondo il mio metro, l’entità dell’appoggio è tale da dover portare ad una penalizzazione dell’azione di Lozano. Il VAR forse avrebbe potuto pensarla come me o forse no, in ogni caso un parere personale su un episodio nel quale ha fondamentale importanza il metro soggettivo dell’arbitro non può e non deve essere oggetto di VAR, perlomeno fino al momento in cui il protocollo indicherà parametri di oggettività con asticella posta molto in alto.
E’ OVVIO che, nel caso in cui Pasqua fosse stato richiamato alla “on field review“, non avrebbe potuto far altro che annullare ma NON E’ questa la ratio della tecnologia: come ha detto più volte Rizzoli in passato, la tecnologia deve essere utilizzata per evitare errori eclatanti.
Questo non è un errore eclatante, è un’interpretazione soggettiva di un contatto, esattamente come una leggera trattenuta in area di rigore od uno scontro piede contro piede sul quale può esserci margine di discussione…

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12 commenti
  1. Gianfranco M
    Gianfranco M dice:

    Gentile Luca,

    faccio molta fatica ad accettare l’idea che il VAR debba intervenire solo per gli “errori eclatanti”. I casi previsti per l’impiego del VAR (marcatura di una rete, scambio di persona…) già limitano ad agire nei casi in cui una valutazione errata può cambiare il corso di una gara.
    Se dalle immagini è possibile verificare con certezza che l’errore c’è stato (come nel caso del gol di Lozano) il VAR va utilizzato.
    Rimane forte la sensazione che invece di preoccuparsi del fatto sportivo ci si preoccupi delle reazioni e dei commenti.

    “Mi si nota di meno se uso il VAR e sistemo l’errore, o mi si nota di meno se lascio le cose come stanno?” (Con buona pace di Moretti)

    Buona giornata

  2. Gabriele
    Gabriele dice:

    Buongiorno Luca,
    Sul gol di Veretout anche siamo all’interno dell’immediatezza oppure no?
    Quanti secondi dura l’immediatezza?
    Perché anche questa soggettività temporale secondo me potrebbe portare a non poche difficoltà…non credi?
    Thank you

  3. Daniele Dalcer
    Daniele Dalcer dice:

    mi chiedo come mai siano sempre precipitosi a fermare il giuoco gli arbitri nelle partite del torino sarà e lo dico con polemica il 5 forse sesto caso che il var venga impossibilitato a valutare a causa delle devisioni del direttore di gara, una cosa veramente inguardabile.

  4. Francesco
    Francesco dice:

    Buongiorno Luca,
    Avrei una domanda sull’errore di Maresca sul no-goal di Edera.
    Qualora avesse valutato in maniera corretta, avrebbe comunque dovuto fermare il gioco essendoci due giocatori dell’Udinese a terra e trattandosi di uno scontro tra teste, non convalidando così in ogni caso la rete?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Considerando che l’azione si è conclusa nel giro di tre/quattro secondi, poteva attendere. Anche perché era chiaramente un episodio non pericoloso, la velocità di impatto è stata molto limitata.

  5. Pino
    Pino dice:

    Ciao Luca, sempre complimenti. Ieri ho visto la partita Verona-Napoli ed effettivamente ho trovato, a mio avviso, diverse sbavature nella direzione arbitrale. Niente di eclatante sia chiaro, non mi riferisco agli episodi che tu hai egregiamente spiegato (anche io avrei annullato il gol di Lozano), mi riferisco alla valutazione dei falli e qualche altra scelta. Su Zielinski, in almeno un paio di occasioni, non è stato fischiato fallo. L’ammonizione a Koulibaly forse ne è un chiaro segnale.
    Buona giornata.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Vediamo la prossima prestazione di Pasqua: grande arbitro in prospettiva ma mi attendevo un “cambio di passo” più repentino. Per ora mi pare un Gervasoni con lo stesso talento sconfinato, con qualche muscolo in più e con l’identico rendimento altalenante.

      Buona giornata a te.

  6. Loris Iodice
    Loris Iodice dice:

    Buongiorno Luca, una curiosità riguardo il gol annullato al Verona: è giusto che l’arbitro sia andato al video? Non bastava che fosse il Var a dire “guarda che è mano” e quindi procedere senza OFR? A me sembrava piuttosto chiaro e lampante che fosse mano.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      E’ un tema già toccato più volte in questa stagione: trattandosi di una valutazione oggettiva, la logica dice che la “on field review” è superflua. Invece ogni volta si procede ad OFR, ciò mi fa pensare che si tratti di una direttiva specifica, forse per dare più peso alla decisione.
      Non so, è un comportamento contraddittorio ma a cui mi sono abituato.

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