27esima giornata, Lecce-Milan: il risultato finale nasconde un errore evidente di Valeri

Lecce – Milan 1-4, arbitro Valeri

Il risultato ampio con cui il Milan ha vinto a Lecce nasconderà sotto il classico tappeto un episodio divenuto marginale ma che avrebbe potuto creare enormi polemiche se la squadra di casa avesse pareggiato o vinto.
Ogni tanto anche la fortuna aiuta gli arbitri a dribblare i problemi mediatici.

Al 13esimo minuto il Milan reclama per un possibile calcio di rigore per una trattenuta di Mancosu su Hernandez:

Togliamoci subito il dubbio: è corretto che il VAR non sia intervenuto perché la trattenuta c’è ma siamo lontani da un chiaro ed evidente errore. In questi casi la trattenuta, per essere oggetto di “on field review” deve essere di ben altra intensità, non certamente una leggera presa per la maglia.
La questione non è tanto il mancato intervento del VAR in questa circostanza (che è corretta sulla base della ratio del protocollo, scritto per evitare che episodi clamorosi non vengano sanzionati) ma la mancanza di coerenza con quanto visto più tardi in Bologna-Juventus di un paio d’ore dopo.
E non ha valenza nemmeno il concetto secondo cui ci sarebbe differenza tra episodio completamente perso (Bologna) o meno (Lecce): come vediamo nella seconda immagine, Valeri è impallato da parecchi calciatori, praticamente impossibile che abbia visto qualcosa della trattenuta di Mancosu.
In questo caso il VAR non deve intervenire, qualsiasi decisione assunta dall’arbitro in campo deve rimanere invariata perché la tecnologia (almeno per ora) non deve valutare l’intensità di una trattenuta marginale come questa.

Al 36esimo minuto il Lecce trova la rete del pareggio con Meccariello:

La rete viene però annullata per fuorigioco (millimetrico ma che c’è) dello stesso Meccariello, perfettamente individuato dal secondo assistente Liberti: valutazione eccezionale per difficoltà e tempismo.
Troppo spesso si dimenticano gli assistenti italiani, in assoluto mediamente i migliori in circolazione.

L’episodio centrale della gara al minuto 52.
Su un pallone in profondità, Babacar cade a terra dopo un contatto con Gabbia.
Valeri fischia il calcio di rigore:

Capitolo VAR: un contatto c’è e pertanto, trattandosi di valutazione soggettiva dell’arbitro (in posizione ideale per poter giudicare), non esiste la minima possibilità di procedere ad “on field review“. Ed infatti Doveri chiude velocemente il “silent check“, confermando di fatto la decisione assunta in campo.
Il rigore, a mio parere, è perlomeno molto generoso.
In tutta franchezza, per sbilanciarmi un po’ di più, non vedo alcuna infrazione di Gabbia ed una caduta molto accentuata di Babacar.
Rientra nella categoria dei “contattini”, troppo poco per poter sostenere la decisione assunta da Valeri.

Nella medesima giornata:

Bologna – Juventus, arbitro Rocchi (link)

Fiorentina – Brescia, arbitro La Penna (link)

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13 commenti
  1. Claudio
    Claudio dice:

    Scusami, ma non stavo parlando di errori arbitrali strettamente intesi. Probabilmente sono stato poco chiaro, mi riferivo esclusivamente a quelle situazioni che riguardano la possibilità di intervento del Var, più nello specifico della chiamata all’ofr. Lo spunto era offerto dalla diversa applicazione della regola tra l’episodio del rigore per fallo su De ligt e il fallo da rigore di de Sciglio o ancora il fallo su Theo Hernandez nel primo tempo a Lecce. Altre volte sul blog stesso ho letto di episodi simili. Il grosso problema è che l’arbitro o il Var sa quando è legittimo il richiamo all’ofr e quando questo è impossibile perché l’episodio deve essere considerato come già valutato dall’arbitro. Come dici tu se contatto c’è, è la decisione dell’arbitro sul campo a valere. Ma allora quali elementi giustificano un ofr in questi casi? E se elementi giustificativi non ci sono, nemmeno quello della insufficiente visuale dell’arbitro, è corretto parlare di violazione deliberata del protocollo?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Ma no, è una linea interpretativa utilizzata da sempre quella di non intervenire sull’entità di un contatto.
      Se vai indietro con la memoria, ricorderai POCHISSIME occasioni nelle quali il VAR è stato utilizzato per trattenute (e ce ne sono a decine ogni settimana) o per contatti tra calciatori.
      Non si tratta di violazione deliberata ma semplicemente di asticella posta dallo stesso protocollo sui limiti di intervento.

  2. Fabio
    Fabio dice:

    Luca, dimmi una cosa: qualche tempo fà eri per un utilizzo più spinto della tecnologia, valutavi il protocollo VAR troppo restrittivo. Perchè hai cambiato idea, come tu stesso ammetti? Non pensi che valutazioni diverse per episodi simili possano inevitabilmente portare a polemiche complottistiche secondo le quali alcune squadre sono trattate più benevolmente (diciamo così…) rispetto ad altre? Io capisco che più si usa la tecnologia meno saranno le valutazioni soggettive (e diverse) da parte degli arbitri (insomma meno potere…), e ciò potrebbe risultare mortificante. Ma, appunto, scopo di un preciso regolamento non dovrebbe essere quello di assumere SEMPRE le stesse decisioni (chiunque ci sia in campo) per lo stesso tipo di episodio?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      E’ vero, ho cambiato idea: solo gli stupidi non cambiano mai una propria opinione, perlomeno la penso così.
      Ho cambiato idea sulla base delle reazioni all’utilizzo del VAR: se si dovesse scegliere di ampliare l’utilizzo a casi meno eclatanti, ci sarebbero una decina di ipotesi a partita, ciò che renderebbe il gioco una continua ricerca della decisione a gioco fermo.
      IL VAR è e deve rimanere un mezzo per evitare errori gravi, sviste clamorose, episodi eclatanti ma mai una moviola in campo come molti chiedono per non svilire il gioco e renderlo simile ad un subbuteo animato.
      La soggettività non può essere eliminata nemmeno con la tecnologia più raffinata e credo che l’utilizzo attuale sia perfetto sia per impatto sul gioco che per oggettivazione di quel che può essere deciso con il VAR.
      Tutto il resto è mancata comprensione dello strumento e, spesso, polemica spicciola per giustificare un errore a proprio favore.

  3. Claudio Casali
    Claudio Casali dice:

    Comunque è veramente inaccettabile il numero di episodi, verificatisi in questa stagione, in cui arbitro + addetti Var hanno deliberatamente disapplicato il protocollo. Così si produce solo incertezza e si alimenta la frustrazione per la disparità di trattamento. Il protocollo non piace? Ok, se ne propone o richiede una o più modifiche. Ma se questo è, questo va applicato con rigore. Anche e soprattutto perché se non si sopprime, anche con sospensioni severe, questa licenza di disapplicazione non c’è modifica al protocollo che tenga poiché questo, modificato, potrebbe sempre essere disapplicato. È la base di qualsiasi sistema di regole: queste devono essere decise a priori, non ritagliate al momento secondo il gradimento nutrito dal giudicante (arbitro) verso la regola (il protocollo), e devono essere effettive, applicate universalmente. E riconosco gli sforzi fatti, in particolare da Rizzoli, per dare una interpretazione univoca tanto del regolamento quanto del protocollo Var. Sforzi vani però finché si continuerà ad esercitare il potere di disapplicare le regole. Non è più sopportabile.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Ma no, sei fuori strada.
      Il numero di errori col VAR è nell’ordine del 5% scarso, pochissimi in proporzione al numero di review.
      Sicuramente c’è da migliorare ma la percezione di errori troppo numerosi è come la percezione di un numero di extracomunitari enorme: dipende da come vengono riportate le “notizie”.

  4. Alessandro
    Alessandro dice:

    A me pare, paradossalmente, che sia Babacar ad andare contro Gabbia, prima di cadere a terra. Una situazione concettualmente simile (anche se del tutto diversa per dinamica) a quella di Genoa-Milan, in cui al 90′ Mariani assegnò un rigore inesistente ai padroni di casa: in quel caso il Var Mazzoleni non intervenne perché, dopo essersi tuffato, l’attaccante del grifone colpì Reina, quindi “un contatto c’è stato, il Var non può intervenire” (?). Io credo che nessun arbitro, vedendo le immagini, possa confermare questo penalty: perché, dunque, il Var non può intervenire? Anche in Italia abbiamo visto on field review chiamate (giustamente!) per contatti mal valutati dal fischietto in campo: se non erro, è capitato con Guida al Var in un Parma-Milan arbitrato da Chiffi. Visto che la tecnologia è nata per limitare gli errori, perché non usarla?

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Perché è un concetto che non si riesce a far comprendere.
      E’ un concetto facilissimo ma poco digeribile: se un contatto c’è, rimane sempre e deve rimanere per esplicita indicazione del protocollo la decisione assunta in campo.
      Il concetto di “episodio mal valutato” sull’entità avrà un valore concreto solo nel momento (se mai arriverà) in cui verrà introdotto il challenge. Al momento, invece, si è deciso (e mi sono convinto col tempo che sia corretto) di intervenire solo ed esclusivamente in casi eccezionali, dei quali non fa parte il contatto tra calciatori valutato in campo in tempo reale.

    • Alessandro
      Alessandro dice:

      Come dice anche Lei, si tratta di un concetto poco digeribile: certamente si può scegliere di avallare decine di errori facilmente emendabili in nome di un principio astratto e indeterminato, ma non si può anche pensare che i tifosi ne siano contenti (a maggior ragione considerando che spesso gli stessi arbitri fanno prevalere il buon senso, per cui c’è scarsa omogeneità nell’uso del Var).

    • Fabio
      Fabio dice:

      Ciao Luca, ma perchè dovremmo aspettare il challenge per avere una uniformità nelle decisioni? Il regolamento VAR sull’entità delle trattenute e dei contatti è stato scritto perchè deve rimanere la decisione assunta dall’arbitro in campo; si, ma perchè se poi tutte le immagini mostrano che è sbagliata? Cosa succede ad andare qualche volta in più alla O.F.R.? Si perde tempo? Lo si recupera!! Tanto più che alla O.F.R. è sempre l’arbitro in campo che decide, non il VAR.

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      Sono problemi più volte affrontati e più volte spiegati.
      E’ lo stesso protocollo VAR ad indicare il “minimo impatto sulla gara” che significa limitare per quanto possibile il numero di interventi e solo per episodi eclatanti. Ed una trattenuta, peraltro sotto l’occhio dell’arbitro, non può esserlo.
      Giustamente, secondo il mio modestissimo parere.

  5. Dom
    Dom dice:

    Mi chiedo se ha davvero rivisto i due episodi, su Hernandez c è una trattenuta con il giocatore che enfatizza la caduta, mentre su De Ligt c è una vistosa trattenuta con il giocatore strattonato a terra…

    • Luca Marelli
      Luca Marelli dice:

      No, me li sono inventati.
      Leggendo il tuo commento mi chiedo se tu li abbia visti anche se la risposta è molto più semplice: togliersi la maglia prima di commentare non è da tutti…

I commenti sono chiusi.