16esima giornata: dal tocco di mano di Benatia ad una domenica con qualche errore marginale

Il clou della giornata è stato senza dubbio l’anticipo del sabato, con un episodio discusso sul tocco di mano di Benatia in area della Juventus, sul quale sarà necessario un approfondimento.
Nella giornata di domenica poche reti segnate, una gara molto impegnativa per Rocchi a Ferrara ed un erroraccio (l’unico del turno) di Manganiello a Reggio Emilia. Buona la direzione di Guida a Milano in una gara, nel complesso, molto corretta.

Sassuolo – Crotone 2-1, arbitro Manganiello

Un solo episodio da segnalare.
Al minuto 75, in area del Crotone, Cassata tenta di recuperare il pallone pressando sul rinvio il difensore Ceccherini:

Fallo da rosso Cassata minuto 74

Posizione perfetta, campo libero, fischio immediata e… cartellino giallo.
Già in presa diretta l’affondo di Cassata era sembrato molto al limite. Difficile comprendere il motivo per cui il giovane arbitro piemontese abbia optato per l’ammonizione.
Rivisto da altre inquadrature, l’episodio appare chiarissimo:

Fallo da rosso Cassata minuto 74 2 Fallo da rosso Cassata minuto 74 3

Gamba sollevata di parecchio rispetto al terreno di gioco, velocità elevata, piede a martello. Cartellino rosso automatico, impossibile giustificare l’ammonizione.
Appurato l’errore di Manganiello, la domanda susseguente è immediata: perché i VAR non sono intervenuti?
In tutta franchezza l’errore di Manganiello è palese ma più grave la scelta del VAR Mazzoleni di non intervenire su una fattispecie espressamente indicata dal protocollo: consentire al direttore di gara di modificare una scelta disciplinare chiaramente erronea. Considerare questo fallo come semplice imprudenza non ha alcun elemento a supporto.

Un paio di minuti dopo Iachini sostituisce lo stesso Cassata, ben consapevole che il suo giocatore rischiava di essere espulso dopo essere stato letteralmente graziato da arbitro e VAR: lo scenario peggiore per un direttore di gara…

SPAL – Verona, arbitro Rocchi

Scontro salvezza molto complesso per l’arbitro fiorentino che, nel corso del secondo tempo, ha assegnato due rigori ed annullato una rete ai padroni di casa per un motivo che, a molti, è parso ben poco chiaro.
Partiamo, però, dal primo tempo in cui si segnala un episodio ad inizio gara.
Al minuto 10 Vicari e Cerci entrano in contatto all’interno dell’area della SPAL:

Protesta Verona contatto su Cerci

Posizione perfetta per l’arbitro che giudica correttamente il contatto: il braccio del difensore è solo appoggiato sulla spalla di Cerci, veramente troppo poco per concedere un calcio di rigore.

Al minuto 54 è sempre Cerci protagonista: si impossessa di un pallone al centro dell’area cadendo a terra dopo un contrasto con Viviani:

Rigore Verona 53esimo Rigore Verona 53esimo 2

Anche in questa circostanza è da notare il posizionamento ineccepibile dell’arbitro, a pochi metri dal contrasto e nelle condizioni ideali per valutare: posizione statica, campo aperto, azione a circa 5 metri, con la prospettiva migliore possibile. Calcio di rigore evidente, giusto non sanzionare disciplinarmente il calciatore della SPAL.

Al minuto 83 l’episodio più discusso della gara. Su un cross dalla fascia destra Nicolas respinge il pallone ma lo stesso viene recuperato da Floccari che lo spinge in rete:

Gol annullato Spal entrambe mani sul pallone 83esimo 3

Se ne sono lette e sentite un po’ di tutti i colori nell’immediato dopopartita: fallo di Paloschi, pallone uscito dalla linea di fondo.
In realtà i fermo immagine da telecamere differenti ci forniscono la risposta al seguente quesito: cosa ha sanzionato Rocchi?

Gol annullato Spal entrambe mani sul pallone 83esimo Gol annullato Spal entrambe mani sul pallone 83esimo 2

Per poter individuare la scelta di Rocchi dobbiamo avvalerci, come sempre, del Regolamento. In particolare assume importanza dirimente la Regola 12, pagine 88 ed 89:

Portiere possesso

Il possesso del pallone da parte del portiere si concretizza nel momento stesso in cui “il pallone è tra le sue mani o tra la mano ed una superficie qualsiasi (ad esempio, il terreno, il proprio corpo)“. Nel caso specifico Nicolas ha entrambe le mani sul pallone nel momento in cui Floccari lo calcia verso la porta. Ciò, ovviamente, non è consentito ed è corretta l’interpretazione di Rocchi che annulla la rete assegnando un calcio di punizione diretto a favore della difesa.
Ci si domanda: per quale motivo Rocchi non segnala la VAR review?
La risposta è immediata: perché non ce n’è stato bisogno.
Guardando il video dell’azione (purtroppo non sono in grado di fornirvi un link) si sente un fischio dell’arbitro. Ebbene, vi chiederete, che significa ciò?
Gli arbitri internazionali (ormai da anni e per espressa indicazione UEFA) NON fischiano in occasione della concessione di una rete. In questa occasione, al contrario, Rocchi fischia nell’immediatezza e ciò significa che ha interrotto l’azione nel momento stesso in cui Floccari ha calciato il pallone, rilevando l’infrazione senza attendere la review del VAR Calvarese. Un errore? Probabilmente possiamo evidenziare un minimo di precipitazione ma, alla luce dei fatti, la scelta è stata molto rischiosa ma corretta.

Al minuto 88 altro contatto in area, questa volta veronese, tra Caracciolo e Floccari:

Rigore Spal 84esimo 2

Il contrasto è palesemente irregolare: Floccari anticipa nettamente il difensore Caracciolo che commette fallo (negligente) sull’attaccante del Verona. Perfetta, anche in questo caso, la posizione di Rocchi che indica il dischetto senza alcuna titubanza.

Fallo che appare ancor più evidente da altre inquadrature:

Rigore Spal 84esimo Rigore Spal 84esimo 3

Juventus – Inter 0-0, arbitro Valeri

La premessa è d’obbligo.
Per tanti anni ho sostenuto con forza che Valeri fosse uno degli arbitri in attività dotati di più talento naturale ma persosi in una involuzione dovuta ad errori suoi ma anche per responsabilità dei designatori Braschi e Messina che non gli hanno mai concesso la fiducia di cui aveva bisogno.
Il grande successo (parziale) di Rizzoli è proprio di aver tentato di recuperare l’arbitro romano fin dall’inizio del campionato, prima impegnandolo in gare di prima fascia (Sampdoria-Milan) e poi chiamandola alla direzione di uno dei classici del nostro campionato (Milan-Juventus). Due gare molto positive che hanno convinto il neo designatore ad affidargli il derby d’Italia, importante per tradizione e ancor più sentito in questo scorcio di stagione stante la classifica delle due squadre.

Sabato sera abbiamo assistito ad una gara tesa (7 ammonizioni) ma diretta in modo pressoché perfetta da Valeri, apparso sereno, deciso e mai in difficoltà.
Ne sono contento e spero di poter confermare questa sensazione nei prossimi impegni: è un arbitro che Rizzoli sta intelligentemente recuperando ai livelli a cui ci aveva abituati anni fa prima di entrare in un circolo vizioso connotato da insicurezza, errori a ripetizione, eccessivo nervosismo in campo, incapacità di mostrarsi autorevole con calciatori e dirigenti: tutto ciò che non si è visto nell’anticipo di Torino.

Sono tre gli episodi su cui soffermarci. Affronterò il capitolo sul tocco di mano di Benatia alla fine, episodio che merita un approfondimento regolamentare più analitico.

Al minuto 61, sulla fascia destra d’attacco della Juventus, Cuadrado salta il difensore Santon:

Fallo Santon minuto 61

Episodio scenicamente molto evidente, accentuato dalla velocità del contatto sulle cui conseguenze l’attaccante della Juventus cade pesantemente dopo aver subito una chiara infrazione da parte del difensore dell’Inter.
Per quanto possa sembrare un episodio al limite, in realtà il cartellino giallo per cui ha optato Valeri è corretto. Si tratta senza alcun dubbio di un fallo imprudente ma mancano i presupposti per un’espulsione:

Fallo Santon 3 Fallo Santon 4

La velocità è sicuramente elevata, Santon è certamente in ritardo ma non interviene con eccessiva vigoria: la gamba sinistra è sollevata da terra perché il difensore scivola sul fianco destro (complesso che la gamba possa essere a contatto col terreno di gioco), il ginocchio è piegato, il contatto è evidente ma Cuadrado non viene colpito con violenza.

Al minuto 91 Benatia rimane a terra dolorante dopo un contatto con il centrocampista dell’Inter Vecino:

Fallo Vecino

Il fermo immagine di spalle inganna: da questa inquadratura pare che Vecino compia un atto di violenza più o meno gratuito nei confronti del difensore della Juventus ma un altro fotogramma ci fornisce una realtà profondamente differente:

Fallo Vecino 91esimo guarda solo palla, gamba piegata, imprudenza

Vecino non guarda minimamente l’avversario, la sua attenzione è rivolta solo ed esclusivamente al pallone. Il contatto può essere considerato imprudente perché non si cura del controllo completo del proprio corpo, andando a calpestare (in modo totalmente involontario) il polpaccio destro di Benatia che tentava, a sua volta, di intercettare il pallone. Il cartellino giallo è sanzione disciplinare giustificabile anche se non avrei evidenziato come un errore il semplice fallo.

L’episodio principale al minuto 55. In area di rigore juventina Icardi calcia verso la porta avversaria trovando l’opposizione di Benatia:

Tocco di mano Benatia 55

Sia Icardi che Perisic protestano immediatamente per un fallo di mano di Benatia. Tolgo ogni dubbio: non si tratta di calcio di rigore nonostante il contatto tra il pallone ed il braccio destro del difensore sia evidente:

Tocco di mano Benatia movimento naturale 3

Già in passato ho approfondito il tema (molto complesso) del fallo di mano e della punibilità dello stesso (qui trovate il testo completo), un argomento che è stato, è e rimarrà sempre il più difficile da spiegare e da comprendere.

Il concetto di base è il seguente: non tutti i contatti pallone/mano (o braccio) sono punibili.
La fattispecie è stata affrontata decine di volte non solo a livello di moviola ma anche (e soprattutto) in ambito regolamentare.

Partendo proprio dal regolamento viene indicato come punibile il contatto con la mano nei seguenti casi (Regola 12, pagina 88):

fallo di mano

Come si può notare i parametri sono già parecchi ma, negli anni, si sono aggiunte direttive ed interpretazioni autentiche che hanno reso oltremodo complesso giudicare episodi di questo genere. E così dobbiamo tener conto (a titolo esemplificativo e non esaustivo) della distanza, della congruità del movimento, della velocità del pallone ecc.

Sgomberiamo il campo dalle leggende metropolitane: NON HA ALCUNA RILEVANZA la direzione del pallone. Che il pallone sia stato calciato verso la porta o verso la fermata dei pullman fuori dall’Allianz Stadium non ha alcuna importanza per la decisione finale: un tocco di mano involontario rimarrebbe involontario (e, pertanto, non punibile) anche nel caso limite in cui tale contatto evitasse la segnatura di una rete.

Teniamo, dunque, presente un concetto di base fondamentale: il tocco con la mano, per essere considerato punibile, deve essere VOLONTARIO.
Certo, come ho scritto nel link sopra indicato, nel tempo è stata introdotta una sorta di condotta colposa (termine improprio che utilizzo solo per chiarezza espositiva) che punisce il calciatore che, con un movimento non adeguato, aumenti il volume corporeo assumendosi il rischio di un eventuale contatto.

Nel caso di sabato sera non esistono motivi per considerare il tocco di Benatia volontario e ciò è ben chiaro da un fotogramma in particolare:

Tocco di mano Benatia movimento naturale 2

Benatia effettua un tackle per opporsi alla conclusione di Icardi, nemmeno guardando il pallone.

Ci soccorre, inoltre, una precisazione del Settore Tecnico dell’AIA che, nel 2015, ha diffuso talune precisazioni in merito alla punibilità del fallo di mano. In particolare ci interessa questo pannello:

Fallo di mano 1

Come si può notare, ai fini della volontarietà, deve essere considerata la direzione del pallone e l’eventuale posizione innaturale delle braccia.
Ebbene, nel caso specifico è senza alcun dubbio il pallone a muoversi in direzione del braccio. Allo stesso modo il braccio di Benatia si muove nel modo più naturale possibile: nell’effettuare un tackle è assolutamente normale che il braccio destro sia rivolto verso il terreno di gioco per cercare di evitare che ci sia un impatto violento del corpo a terra.

Per fare un esempio:

Fallo Santon 2

Nella medesima gara Santon, effettuando il tackle su Cuadrado, cerca il terreno di gioco col braccio destro. Santon, ovviamente, non è stato punito (e non sarebbe stato punito) per la posizione del braccio che appare naturale, come è naturale che chiunque, in fase di caduta, cerchi di attutire l’impatto a terra.

Giusta, pertanto, la scelta di Valeri che valuta come totalmente involontario il contatto del pallone col braccio di Benatia.

Chiudo con un’ultima domanda, postami in questi giorni: nel caso in cui Valeri avesse punito l’episodio con un calcio di rigore, i VAR sarebbero intervenuti per modificare la decisione?
La risposta è: assolutamente sì.
Fischiare un calcio di rigore in questa fattispecie è senza alcun dubbio un errore evidente, non c’è alcun elemento di punibilità. I VAR, in tal caso, sarebbero intervenuti per correggere un chiaro errore.

Non risponde al vero che Valeri non abbia interpellato i VAR. In realtà è vero proprio il contrario:

Tocco di mano Benatia Valeri fa segno di no

Successivamente all’episodio i VAR si sono subito “messi all’opera” per rivedere l’azione. Una volta concluso il silent check, Valeri si porta una mano verso l’auricolare ed indica chiaramente ad Icardi l’inesistenza di presupposti per la concessione di un calcio di rigore, come si nota chiaramente dall’immagine.

Un’ultima postilla: non esiste alcuna direttiva UEFA. C’è un regolamento e basta.

Uno sguardo, per chiudere, sulla Premier League. Fari puntati, in particolare, sul derby di Manchester, nell’occasione anche scontro diretto tra le prime due in classifica.

A gennaio, per la FA Cup, comincerà anche in Inghilterra la sperimentazione del VAR.
VAR che sarebbe stato utilissimo ieri pomeriggio quando, al minuto 79, Otamendi ed Herrera si contrastano in area di rigore City dopo un controllo non certo raffinato del difensore ospite:

Manchester rigore 1 Manchester rigore 2

Rigore evidente (al netto dell’accentuazione di Herrera) ed a pochissimi metri dal (sopravvalutato, a mio parere) arbitro Oliver.
Incredibile la decisione assunta: calcio di punizione indiretto al City ed ammonizione del calciatore dello United per simulazione.
Azione nella quale c’è molto rigore, un minimo di scena di Herrera ma certamente nessuna simulazione.
L’arrivo del VAR in Premier è più che necessario…

4 commenti
  1. Mirko
    Mirko dice:

    Buongiorno Luca, ancora una volta intervento molto utile ed interessante anche a livello di crescita personale come arbitro. Una domanda riguradante Chievo-Roma: durante il secondo tempo, in ogni occasione in cui un giocatore del Chievo riceveva il pallone in posizioni di fuorigioco (in certi casi anche molto evidente), l’assistente numero 2 lasciava che il calciatore concludesse l’azione, con un tiro in porta o un passaggio, (anche se il pallone era stato ricevuto sulla trequarti, facendosi quindi un’abbondante possesso dopo l’infrazione) per segnalare all’arbitro la posizione di fuorigioco. So che il protocollo del Var prevede che gli assistenti lascino terminare l’azione in caso di fuorigioco per poter così eventualmente intervenire con la tecnologia ma, in questo caso, non è stato un po’ troppo esagerato l’utilizzo di questo protocollo? Oppure è corretto così?

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      E’ chiaramente un mio parere che, peraltro, non si basa solo sulle ultime “uscite” ma in generale: l’ho visto in campo in parecchie occasioni e non mi ha mai convinto né sul lato tecnico né, soprattutto, su quello disciplinare.
      E’ molto giovane ma non intravvedo grandi margini di miglioramento. Spero (per lui) di sbagliarmi.

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