Tocchi di mano e falli di mano: quasi impossibile giudicarli in presa diretta ma col VAR…

Chiunque sia stato in campo con la divisa da arbitro è ben consapevole che la fattispecie più complessa da giudicare sia quella relativa ai tocchi di mano.
Parlo di tocchi di mano per una ragione ben precisa: un tocco di mano può essere punibile e diventare un fallo di mano mentre un tocco di mano è e rimane un tocco di mano, per tal motivo non punibile.

Accanto a questa constatazione piuttosto banale, ve n’è un’altra che non è un corollario ma una semplice deduzione: per chi conosce a fondo il regolamento e le direttive negli anni modificate secondo esperienza, è molto raro che un tocco di mano rimanga “dubbio” dopo averlo rivisto su un televisore oppure su un monitor.

Perché, dunque, sui tocchi di mano ci sono sempre così tante polemiche?
Semplice: perché gran parte di chi commenta non conosce il regolamento e, soprattutto, la ratio per cui negli anni sono state via via introdotte nuove linee guida.

Partiamo, dunque, dal Regolamento, pagina 88, Regola 12

Falli di mano pagina 88 regola 12

Per quanto concerne i criteri da prendere in considerazione, possiamo evitare di approfondire gli ultimi due parametri che, in realtà, sono solo elementi di precisazione ma che non si verificano mai. A titolo di pura curiosità il regolamento, per quanto concerne questi concetti, specifica che colpire il pallone con un parastinco tenuto in mano è da considerarsi come un fallo di mano. Allo stesso modo viene considerato il pallone colpito con una scarpa lanciata dal giocatore.
Sono ipotesi buone per i quiz che, periodicamente, gli arbitri sono tenuti a sostenere ai vari raduni oppure in sezione. In concreto sono ipotesi praticamente mai verificatesi.

Per quanto possa sembrare paradossale, sui falli di mano il regolamento non aggiunge altro.

In realtà gli arbitri sono ben consapevoli che sono molti di più i principi da tener presenti per giudicare la punibilità di un tocco di mano.
Per esempio, in occasione di un incontro svoltosi a Fiumicino il 23 marzo 2015, l’allora designatore Messina illustrò alcuni principi sui quali basare la valutazione di un tocco di mano (il documento completo lo potete trovare qui).

Andiamo con ordine.

Il Regolamento ci indica 3 parametri da tener presenti che, come spesso accade, sono tra loro collegati. Alcuni degli esempi che verranno proposti, infatti, rispondono a tutti i concetti di base e rendono piuttosto immediata la lettura dei vari episodi.

1 –  il movimento della mano verso il pallone (non del pallone verso la mano).
Questo concetto, spesso non tenuto in debita considerazione, è fondamentale per valutare alcuni tocchi di mano.
Questo primo punto può essere tradotto in questo modo: un arbitro dovrà punire il calciatore che, nel contendere un pallone, si aiuti volontariamente col movimento di un braccio o di una mano.
In questo ambito ha piena rilevanza un altro concetto basilare: il fallo di mano, per essere considerato tale e non solo un tocco casuale, deve essere volontario.

Passiamo ad alcuni esempi.
Tocchi non punibili perché il braccio/la mano non si muove verso il pallone:

Napoli – Bologna, Koulibaly.
Il pallone viene calciato da una distanza minima ed il braccio del difensore non si muove minimamente nel breve periodo intercorrente tra il tiro dell’attaccante ed il contatto (chiedo cortesemente di non farmi notare un eventuale tocco con la gamba: non c’è mai stato, tale teoria è frutto di un video palesemente taroccato. Siate intelligente, per cortesia…).

22esimo tocco di mano Koulibaly 3

Atalanta – Juventus, Benatia.
Anche in questo caso il braccio del difensore non si muove minimamente, viene semplicemente colpito dal pallone dopo un mancato controllo dell’attaccante dell’Atalanta.

23esimo tocco di mano Benatia 2

Sassuolo – Lazio, Peluso.
Il difensore del Sassuolo non cerca il contatto col pallone ma, al contrario, cerca in ogni modo di ritrarre il braccio proprio per evitare un tocco di mano punibile. Il pallone, inoltre, viene calciato sul braccio da brevissima distanza (è il calciatore della Lazio Murgia a colpirlo qualche frazione di secondo prima).

Tocco mano Peluso

Vediamo, al contrario, alcuni tocchi di mano punibili con calcio di rigore.

Crotone – Napoli, Mertens.
Uno degli episodi più discussi (finora) della stagione. In questo caso il tocco andava punito con un calcio di rigore poiché il calciatore, dopo aver impattato il pallone, si aiutò col braccio destro per controllarlo e poi rinviarlo lontano dall’area di rigore.

Fallo di mano Mertens 2

Milan – Sampdoria, Calabria.
Caso un po’ particolare poiché non venne assegnato il calcio di rigore dato che il contatto avvenne fuori dall’area. Episodio che, comunque, risulta efficace per spiegare il concetto: in questo occasione, infatti, il difensore del Milan (una volta vistosi superato dal pallone) alzò il braccio destro per intercettare il pallone.

Fallo di mano Calabria 37esimo

Fiorentina – Juventus, Chiellini.
Tralasciamo, ovviamente, quanto accaduto in precedenza, non ci interessa per approfondire il tema. Prendiamo l’episodio in sé: in questo caso il tocco di mano risulta punibile perché il braccio si muove verso il pallone. Infatti il difensore della Juventus, nel contrastare il cross al centro di Baselli, mosse alcuni passi verso l’avversario e, di conseguenza, verso il pallone allargando platealmente il braccio sinistro.

Fallo di mano Chiellini 18esimo 3

Bologna – Juventus, Mbaye.
Poco da spiegare: Mbaye, una volta vistosi nettamente sovrastato dall’avversario, alzò il braccio verso il pallone colpendolo. Non importa che, in casi di questo genere, il pallone cambi o meno direzione, l’importante è che vi sia un chiaro movimento verso il pallone stesso e, ovviamente, un contatto col braccio. Inutile evidenziare che, in caso di mancato contatto, il movimento rimarrebbe fine a sé stesso, senza presupposti di punibilità.

Rigore Mbaye decimo minuto 2

Il secondo parametro preso in considerazione viene così specificato:
la distanza tra l’avversario e il pallone (pallone inaspettato).

Come potete notare, questo parametro può essere considerato anche per alcuni degli episodi appena approfonditi come esemplificativi: così possiamo ben definire come inaspettati quelli relativi all’episodio di Koulibaly (pallone calciato da un paio di metri e con grande forza), quello di Benatia (inaspettato poiché dovuto ad un “liscio” inatteso dell’attaccante di fronte a lui) ed anche l’episodio di Sassuolo (inatteso pallone calciato da meno di un metro dall’attaccante della Lazio).

Il terzo parametro, peraltro marginale, specifica che:
la posizione della mano non significa necessariamente che ci sia un’infrazione.
In realtà questa precisazione, presa singolarmente, non significa nulla. Si tratta di una frase ridondante che riprende i concetti sottesi ai due punti precedenti. E’ chiaro che, per essere interpretati correttamente, la posizione delle mani deve essere considerata in base alla dinamica della singola azione.

Come possiamo notare, il regolamento si ferma a queste semplici indicazioni.
E dove sono finite, perciò, quelle definizioni che spesso sentiamo utilizzare come “rimpallo tra corpo e braccio“, “volontarietà” e “congruità della posizione o del movimento“?
Queste precisazioni non sono contenute nel regolamento, non sono parte integrante dello stesso ma sono state elaborate nel corso degli anni per tracciare dei confini virtuali in un concetto che potremmo definire di “presunzione di volontarietà“.

In tal senso, proprio durante il raduno di Fiumicino del 2015 sopra citato, l’allora designatore Domenico Messina presentò a dirigenti, allenatori e calciatori alcune slides che rendevano trasparenti i processi decisionali degli arbitri in merito.

Fallo di mano 1

Le prime due righe ribadiscono un concetto noto: il tocco di mano, per essere punibile, deve essere volontario.
Come ben sapete, in realtà utilizzo due dizioni differenti: da una parte quella di “tocco di mano“, dall’altra quella di “fallo di mano“. Ciò perché ritengo non corretta la definizione di “fallo di mano non punibile”: un fallo implica già una scorrettezza (non a caso la Regola 12 è intitolata a “Falli e Scorrettezze“), pertanto un “fallo di mano non punibile ” è, in concreto, un controsenso: equivarrebbe a “fallo da rigore non punibile”, concetto che (ovviamente) non esiste.
Per tal motivo preferisco definire come tocchi di mano tutti gli episodi rientranti in questa casistica che diventano “falli di mano” solo quando la fattispecie assume i contorni della punibilità.
A mio parere questo è un concetto (marginale) ma di estrema importanza che sarebbe il caso di specificare.

Continuando nell’approfondimento della slide, è presente un passaggio di enorme importanza, spesso sottovalutato o non adeguatamente analizzato:

“Viene CONSIDERATO volontario un contatto in cui (…)”.
Il termine utilizzato (“considerato”) di fatto introduce un ulteriore parametro: posto che per un arbitro risulta impossibile avere la certezza che un calciatore sia intervenuto con la volontà di intercettare un pallone (ciò sarebbe possibile solo se un direttore di gara fosse provvisto di capacità extrasensoriali di lettura della mente altrui), il settore tecnico ha limitato i confini con alcune precisazioni che hanno, di fatto, trasformato la volontarietà (cioè un atto compiuto con piena consapevolezza dell’atto) in “presunzione di volontarietà”, ivi comprendendo il consequenziale atto colposo (cioè atti da considerarsi come indicativi della volontà di opporre una parte del corpo non utilizzabile).

In particolare si indica:
1 – muovere l’arto verso il pallone (già presente espressamente nel Regolamento);
2 – assumere una posizione innaturale, cioè non conferente col naturale movimento del corpo.

Il primo punto lo possiamo tralasciare, avendolo già interpretato precedentemente.
Più significativo, al contrario, il punto 2 che palesa la differenza tra un gesto naturale ed un gesto innaturale.
Ma cosa significa questa precisazione?
Ancora una volta, per approfondire le fattispecie, ci soccorrono le immagini:

Rigore Skriniar

Inter – Lazio, Skriniar.
In un primo momento l’arbitro Rocchi sanzionò il tocco di mano di Skriniar con un calcio di rigore. In questo caso fu corretto l’utilizzo del VAR per verificare che fosse presente il presupposto della posizione innaturale del braccio. Dopo la “on field review” venne assunta la decisione corretta: la carambola tra gamba e braccio (in questo caso) giustificava l’involontarietà poiché Skriniar intervenne col piede sul pallone e solo per una fortuita circostanza lo stesso carambolò successivamente sul braccio. Se, al contrario, Skriniar avesse colpito il pallone col braccio, ovviamente lo stesso tocco avrebbe assunto i connotati della volontarietà.

Rigore Milan Calhanoglu Tomovic 90esimo 4

Milan – Chievo, Tomovic.
Al contrario di quanto accaduto per Skriniar in Inter-Lazio, in questo caso il VAR è intervenuto per modificare la decisione iniziale dell’arbitro Mariani che aveva indicato il calcio d’angolo.
Perché questo episodio è differente?
Perché la postura di Tomovic è totalmente differente: le braccia (entrambe) sono posizionate in modo innaturale ed a nulla vale il concetto che il pallone abbia incocciato prima la coscia destra e successivamente il braccio. In realtà che il pallone abbia precedentemente toccato la coscia è semplicemente una casualità che non esime il difendente dal successivo fallo, commesso per un negligente (o volontario, non possiamo averne certezza) posizionamento.

Sempre prendendo spunto dal raduno di Fiumicino, Messina illustrò altri parametri da tener presenti:

Fallo di mano 3

In questo ambito poco altro da specificare: sono presenti anche nel regolamento.

Infine:

Fallo di mano 2

Pannello che non aggiunge nulla di fondamentale ma che si sofferma su un elemento spesso sottovalutato o, peggio, non conosciuto: non sempre un rimbalzo su altra parte del corpo funge da giustificazione per un successivo tocco di mano, mentre va considerata la congruità del gesto stesso e la posizione delle braccia in relazione al movimento del calciatore.

Un ultimo concetto che esula da spiegazioni tecniche ma che si basa sulla personale esperienza: i tocchi/falli di mano rappresentano, per un qualsiasi arbitro, la fattispecie più complessa in assoluto.
Per percentualizzare ulteriore la riflessione, il 90% dei tocchi/falli di mano (in assenza di VAR) venivano decisi (e vengono decisi, dalla Serie B in giù) secondo sensazioni.
Parrà una descrizione di incapacità degli arbitri ma, in realtà, è sufficiente ragionare sull’attività arbitrale. In qualsiasi occasione (che sia in area di rigore, nei pressi del calcio d’angolo od in qualsiasi zona del campo) l’attenzione dell’arbitro si concentra su quella parte dei corpi che possono essere utilizzate per il gioco del calcio. Per tal motivo gli arbitri concentrano la propria attenzione sulle gambe, per interpretare se i contrasti siano portati in modo regolare o meno. Ciò significa che un arbitro commetterebbe un errore se si focalizzasse sulle braccia per il semplice motivo che le braccia, gli avambracci e le mani non possono essere utilizzate per giocare il pallone.
Naturalmente questo è un concetto ben chiaro anche ai calciatori che, per quanto in buona parte non conoscano a fondo il regolamento, sono ben consapevoli di non poter giocare il pallone con gli arti superiori. Ecco, pertanto, spiegato il perché abbiamo visto, in questa stagione, una serie infinita di interruzioni VAR per tocchi di mano, sia per revocare calci di rigore erroneamente assegnati

Rigore revocato Kessie
(rigore revocato in Sampdoria-Milan)

sia per concederne altri per falli di mano non individuati in presa diretta

Rigore Cagliari mano Sandro 93esimo 2
(rigore assegnato in Benevento-Cagliari)

Per quanto possa sembrare paradossale, stanti le infinite discussioni in merito, i tocchi/falli di mano sono quasi impossibili da giudicare in presa diretta (trattandosi di eventi inattesi, che si concretizzano in una frazione di secondo e che impongono l’applicazione di tanti fattori presuntivi) ma piuttosto semplici con il mezzo televisivo. Chiaro che non posso sottacere alcuni errori clamorosi avvenuti in stagione, tre dei quali ho ritenuto inspiegabili. Credo non sia necessario specificare le gare di cui trattasi:

Rigore non assegnato 1Fallo di mano Mertens 1Fallo di mano Bernardeschi 78esimo

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23 commenti
  1. Frank77
    Frank77 dice:

    Una domanda:che ne pensi del rigore dato l’anno scorso per il tocco di mano di De Sciglio? Per quello che sapevo sul fallo di mano ero convinto che fosse rigore,ma leggendo quest’articolo mi sono venuti molti dubbi.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Era rigore: per quanto la distanza fosse ridotta (non minima ma ridotta) il movimento delle braccia di De Sciglio non può essere definita congrua e bisognerebbe forzare molto le direttive per ritenere involontario il contatto.
      Anche allora mi sono espresso per la punibilità.

  2. Giovanni R
    Giovanni R dice:

    Ciao Luca – OT ma qualcuno deve chiederlo 😉 Cosa pensi dell’intervento VAR e della concessione del CdR in Inghilterra – Italia. Ciao, Giovanni

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Non si trattava di episodio da VAR ma da moviola.
      Ma attenzione che, al Mondiale, il VAR sarà usato molto spesso per episodi del genere…

  3. Federico
    Federico dice:

    Buongiorno Luca, scusa l’off topic, ho una curiosità: tra gli arbitri UEFA, chi sono quelli mediamente giovani che ritieni più promettenti? Grazie come sempre per l’attenzione!

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      No ma è abbastanza facile individuarli. Per l’Italia ci sarà Rocchi, VAR Orsato, Irrati e Valeri. La lista completa la pubblicherò nelle prossime settimane.

  4. Faber63
    Faber63 dice:

    Ciao Luca, articolo molto esauriente e scritto veramente in maniera chiara e comprensibile, come al solito.
    Solo per equità, visto l’avvincente testa a testa tra Napoli e Juventus di quest’anno, che non vorrei fosse inquinato dalle solite stupide classifiche che periodicamente leggo qua e là sui punti tolti/regalati a questa o quella squadra dagli arbitri (e visto che c’è ancora chi non è convinto, ad esempio, che il tocco di Koulibaly non è punibile) , avrei citato esplicitamente, tra gli esempi di “tocchi di mano punibili con il calcio di rigore”, quello di Bernardeschi in Cagliari-Juventus, da te riportato solo tra gli errori clamorosi ed inspiegabili in chiusura dell’articolo.
    Un grande saluto e grazie di esistere.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      In realtà il tocco di Koulibaly NON è punibile, come ho scritto e come confermo. E il rigore di Cagliari è certamente presente tra gli errori più gravi in stagione.
      P.S.: quelle classifiche non le guardo nemmeno, sono idiozie buone per persone di scarso raziocinio.

    • Faber63
      Faber63 dice:

      Sottoscrivo tutto, e quelle “classifiche” a me fanno solo ridere (come se poi un possibile calcio di rigore non assegnato fosse una rete certa!!!). Eppure per tante persone di scarso raziocinio è come se leggessero la Bibbia.
      C’è ancora tanto da fare per far comprendere il regolamento e i principi di applicazione dello stesso, purtroppo anche tra gli “addetti ai lavori”.

  5. Luigi
    Luigi dice:

    Spettacolo di articolo! Complimenti!
    Letto d’un fiato perchè scritto benissimo.
    Per me che la leggo spesso è stato anche più semplice perchè ho “rivisto” tante sue spiegazioni date nei mesi scorsi, che racchiuse in questo “bignami” fanno definitivamente luce sui falli di mano.
    A questo punto mi viene da pensare che il famoso fallo di mano di Granqvist in un Juve-Genoa arbitrato da Guida anni fa sia stato preso erroneamente a simbolo della teoria “se tocca prima un’altra parte del corpo e poi la mano non è mai rigore”. E’ ciò che accadde a Granqvist, che però aveva le mani (anzi, le braccia) in posizione incongrua, alte, difatti impedì, in sostanza, un cross. Se volesse rispondermi le chiedo conferma di questo, perchè la teoria “mediatica”, a mia memoria, nasce da lì.
    Ancora grazie.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Grazie Luigi, molto gentile.
      Per quanto concerne il “famoso” tocco di mano di Granqvist mi sono sempre trovato in disaccordo con l’allora designatore Collina. In realtà ho sempre avuto la sensazione che quella spiegazione fosse strumentale per difendere un giovane arbitro appena affacciatosi alla CAN A, con ben pochi elementi a supporto di una tesi forzatissima.
      Chiaro che, poi, si è molto ricamato sulla vicenda: Guida (e questo posso assicurartelo con assoluta certezza) non disse mai “non me la son sentita” ma, al limite espresse un concetto differente, riassumibile con “non avendo certezze non potevo fischiarlo”. Spiegazione perfetta in un periodo nel quale il VAR non era neppure un’idea.

  6. Sergio Franceschini
    Sergio Franceschini dice:

    Io rivedrei volentieri il tocco di mano di Koulibaly in Napoli Bologna che a parte la violenza del tiro (non tanto la vicinanza) il giocatore muove il braccio verso il pallone e per me a sensazione è rigore netto deviando il pallone in maniera molto decisa cosa che non sarebbe avvenuta col braccio rilassato

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Le immagini dicono tutt’altro: il braccio di Koulibaly non si muove nemmeno impercettibilmente verso il pallone e che fosse non rilassato è normale: non era a passeggio con la moglie ma in campo, nel suo ruolo e nella posizione corretta per frapporsi al tiro. Peraltro, dopo il tiro, il braccio sinistro schizza verso la schiena proprio per il colpo subito, a dimostrazione che probabilmente non fosse nemmeno così rigido.

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