Tra rigori, polemiche e social un’aria irrespirabile…

Che la semifinale di Coppa Italia fosse un campo minato, lo si sapeva già dal momento in cui si è composto l’accoppiamento: Juventus – Napoli non sarà mai un incontro banale, non sarà mai un incontro facile e sarà sempre accompagnato da polemiche.

Paolo Valeri Valeri Juventus Napoli

Che la semifinale di andata potesse trasformarsi in una gazzarra indegna fuori dal campo, tra tweet, dichiarazioni fuori luogo (Chiellini), silenzio stampa temporaneamente interrotti (Giuntoli) e social ingestibili, un po’ meno. Purtroppo, però, bisogna registrare questa tendenza verso il basso, tendenza verso il basso alle voci rispetto, correttezza ed educazione.

Cerchiamo di portare un minimo di chiarezza, sempre ricordando (soprattutto a beneficio di chi utilizza solo un neurone del proprio cervello) che si tratta di opinioni: sono un essere umano, esattamente come tutti gli arbitri (od ex arbitri, o moviolisti, od opinionisti, o ciarlatani), e posso avere una visione differente rispetto a chi legge.

Come spesso capita, partite di questo genere “esplodono” mediaticamente nel seconda frazione di gioco, quando cominciano a farsi sentire tensione, pressioni e, soprattutto, stanchezza.

Il primo episodio degno di nota accade all’inizio della gara, protagonista Dybala lanciato in area del Napoli. Solo davanti al portiere, in netto vantaggio sui difendenti, subisce una spinta da Strinic, il quale si disinteressa totalmente del pallone, occupandosi solo di intralciare l’azione dell’attaccante avversario.

Contatto Strinic Dybala

Obiezione letta anche sui mezzi di informazione: la spinta non è eccessiva. Tutto quel che volete ma dobbiamo intenderci sul concetto di fallo: va fischiato a seconda dell’intensità o sulla base del regolamento? Perchè chi afferma che questo non sia un rigore da assegnare, allora sarà autorizzato ad invocare il rigore solo per evidenti calcioni, declassando a “regolare” tutto il resto.

Strinic, nell’occasione, si lascia andare ad un gesto tanto sciocco quanto inconsapevolmente furbo. Inconsapevolmente perchè Valeri, per quanto in controllo dell’azione, non potrà mai essere in grado di valutare il contatto, al limite vedendo solo il braccio che si allunga alle spalle di Dybala. Rivisto (non troppe volte, oggettivamente non è necessario) la spinta è evidente. Inoltre, a quelle velocità, basta un tocco mediamente leggero per far perdere l’equilibrio all’avversario: nel caso specifico, infatti, si nota chiaramente che l’attaccante perda parte della coordinazione, non riuscendo a tirare in porta con la dovuta precisione. Merito anche a Reina per la copertura della propria porta ma fischiare il rigore non sarebbe stato un errore, tutt’altro.
Capitolo sanzione disciplinare. Nel caso in cui fosse stato fischiato il rigore a favore della Juventus, il cartellino avrebbe potuto essere solo ed esclusivamente rosso. Nel caso specifico, infatti, non può essere utilizzata la nuova lettura della fattispecie che, in sintesi, depenalizza la sanzione disciplinare da rosso a giallo nel caso in cui il difendente cerchi di intervenire “in modo onesto” (dizione orripilante) sul pallone. In questo contrasto Strinic non ha alcuna possibilità di intervenire sul pallone (dato che Dybala lo ha nettamente saltato) e si “limita” a spingere alle spalle l’avversario. In tal circostanza, dunque, il calciatore avrebbe dovuto essere punito con il calcio di rigore ed il cartellino rosso.

Arriviamo al gol del vantaggio del Napoli.
Per quanto la RAI ci abbia costretti ad aspettare intere mezz’ore prima di rivedere l’episodio, già in presa diretta i dubbi sulla posizione di partenza di Callejon erano parecchi.
Non scopro certo l’acqua calda, ad una dozzina di ore di distanza, sostenendo l’irregolarità della rete.

Napoli gol fuorigioco

Stiamo, naturalmente, parlando di una decisione di enorme difficoltà, sul filo dei centimetri in un’azione in velocità, con un inserimento dall’esterno dell’area di rigore e con l’attaccante che appare, per l’assistente, davanti al difensore. Difficile, difficilissimo. Qualsiasi decisione sarebbe stata sostenibile, sia l’annullamento (ovviamente, dato che il fotogramma evidenzia la posizione irregolare) sia la convalida della rete (proprio perché siamo veramente sul filo). Ciò che, al contrario, non convince è la posizione dell’assistente (che ho evidenziato nella foto sopra) il quale si trova disallineato rispetto al penultimo difendente. E’ vero che si tratta di un’azione dinamica ma è anche vero che non si trattava un’azione in campo aperto.

Il clima si guasta immediatamente all’inizio del secondo tempo. E, in questo caso, ci sono due aspetti da evidenziare: in primo luogo che il fallo di Koulibaly è tanto sciocco quanto netto, in seconda battuta che sono personalmente stanco di vedere calciatori che volano come se colpiti da un colpo di bazooka.

Dybala rigore assegnatoDybala accentua contattoRigore assegnato Dybala

L’azione.
Dybala entra in area di rigore, salta più o meno nettamente Koulibaly che, con negligenza evidente, non controlla a dovere il proprio movimento. La conseguenza, più o meno inevitabile, è quella di rifilare un pestone al piede dell’attaccante avversario, come può ben notarsi dai due fotogrammi relativi.
Rigore ineccepibile, molto bravo Valeri a notare il contatto irregolare.

Capitolo giocatori.
Credo che si debba mettere un freno a voli del genere ad ogni contatto. Il calcio è certamente un gioco di contrasti e di contatti ma, ultimamente, le aree di rigore sembrano esserci trasformate in zone nelle quali siano presenti tappeti elastici. Berardi a Sassuolo contro il Milan ha tratto in inganno l’arbitro, portandolo all’ammonizione per simulazione indotta proprio dal volo ad un metro di altezza per un contatto avvenuto SUL terreno. Lo stesso dicasi per questo episodio: Dybala subisce un pestone (indubbio, le immagini inchiodano Koulibaly, apparso ancora del tutto fuori forma) ma, subito dopo, si lancia in un volo tale da far pensare ad una fucilata.
So che la mia idea potrà sembrare balzana ma, con l’avvento della VAR, perché non introdurre anche l’ammonizione per i calciatori che esasperano contatti tutto sommato veniali? Non prendetemi per pazzo e riflettete: vi divertite a vedere calciatori che stramazzano al suolo per lievi contatti? Che si rotolano con le mani sulla faccia per essere stati sfiorati casualmente dall’unghia del mignolo destro dell’avversario? Che rimangono a terra due minuti per un colpo d’anca? Personalmente sono stufo marcio di vedere immagini del genere, di giocatori che ANTISPORTIVAMENTE cercano di evidenziare rudezza che non esiste, violenza inesistente e dolori inventati. Il tutto per ottenere un vantaggio, enfatizzando le conseguenze non solo per ingannare l’arbitro (e già ciò sarebbe sufficiente per la sanzione disciplinare) ma anche per fregare il collega di lavoro ed avversario di giornata. Ciò che di più antisportivo possa esserci nel mondo del calcio e non solo.
Il giorno in cui, per un episodio come quello ora sotto osservazione, vedrò l’assegnazione del calcio di rigore e l’ammonizione del calciatore per comportamento antisportivo, sarò un uomo felice…

Rigore reclamato dal Napoli.
Mi spiace dover apparire fors’anche troppo duro nei confronti di atteggiamenti di questo genere ma questo episodio rappresenta tutta la pochezza del nostro calcio attuale: non riuscendo ad arrivare alla rete, si cerca in ogni modo di ottenere un rigore.
Il rigore, l’ho detto e scritto mille volte, è una “roba” seria. Il fallo di Koulibaly su Dybala non è particolarmente grave ma è un fallo netto, indiscutibile, sciocco ma sul quale non è possibile sorvolare. Il contatto tra Albiol e Pjanic/Bonucci è semplicemente uno stratagemma per riuscire ad ottenere un rigore. Un rigore che non esiste.

Contatto Albiol Bonucci Contatto Albiol Bonucci 2 Albiol Pjanic contatto

La sequenza delle immagini ci mostra Pjanic che salta per aria per motivi ignoti e Bonucci che guarda sempre e solo il pallone. C’è un contatto? Probabilmente sì, c’è un contatto, quello che ho evidenziato nella terza fotografia. Pjanic tocca in modo totalmente CASUALE il polpaccio di Albiol che, ancora una volta, stramazza al suolo come se fosse stato investito da un TIR. La verità è che questo episodio non è discutibile, semplicemente non c’è assolutamente nulla di sanzionabile. Se dovessimo sanzionare contatti casuali come questo, dovremmo trasformare il gioco del calcio in un gioco con 150/180 falli a partita. Questo contatto, oltre che fortuito, è talmente leggero che non provocherebbe nemmeno la ritrazione di una gamba se ci trovassimo a centrocampo.

La sfiga vuole che, immediatamente dopo la protesta senza fondamento nell’area di rigore juventina, parta un contropiede micidiale che porta ad un contatto tra Reina e Cuadrado, contatto sul quale Valeri decide di assegnare il calcio di rigore con conseguente (e corretta, regolamento alla mano) cartellino giallo per il portiere napoletano.

Elimino subito qualsiasi tipo di dubbio: a mio parere (a mio parere…) concedere il rigore è un errore.

Cuadrado pallone a terra Cuadrado pallone si alza dopo deviazione

Poniamoci una domanda:
che cosa può/deve fare Reina in questa circostanza?

Risposta banale: deve uscire verso il calciatore lanciato a rete cercando di impedirgli di calciare. Come può farlo? Posto che sparargli una revolverata in mezzo agli occhi è vietato, l’unico modo è quello di andargli incontro, tentando di deviare il pallone.
Prendete due corpi solidi, lanciateli uno verso l’altro e ditemi come potrebbe essere possibile che i due corpi non si scontrino, prima o poi. Il teletrasporto, da quel che so, non esiste ancora.

Reina esce su Cuadrado, tocca nettamente il pallone e, successivamente, si scontra con l’avversario. Scontro inevitabile ma, come già affermato, il calcio è uno sport di contatto.

Reina colpisce nettamente il pallone, tanto che lo stesso cambia direzione oltre che altezza (Cuadrado gioca un pallone rasoterra, dopo la deviazione di Reina il pallone si alza). La decisione più apprezzabile, in questo caso, sarebbe stata quella del calcio d’angolo dato che Cuadrado sa benissimo che il portiere avversario ha toccato il pallone molto prima dello scontro (inevitabile, ripeto) con le sue gambe.

Ed eccoci al punto più importante: signori miei, mettetevi d’accordo!
Se questo è calcio di rigore, allora è da calcio di rigore anche il contrasto tra Mandzukic ed Icardi: in quell’occasione, infatti, il calciatore della Juventus toccò nettamente il pallone per poi finire contro l’attaccante, per una semplice e (per ora) ineludibile legge fisica. In questo caso Reina tocca il pallone e poi entra in contatto con l’attaccante del Napoli, sempre e solo per la già citata ed ineludibile legge fisica. Quando verrà inventato il teletrasporto ne riparleremo.

Ora, capisco che il tifo possa obnubilare l’obiettività ma, a più di dodici ore di distanza, un minimo di ragionevolezza la ritengo necessaria.

Per quanto mi riguarda rimarrò coerente. Così come ho affermato e sostenuto la non punibilità del contatto Mandzukic/Icardi, allo stesso modo sostengo che il contatto in oggetto non possa essere punibile. Anche perchè, in circostanze di questo genere, il contatto è assolutamente inevitabile. Se dovessimo punire tutti i portieri che toccano il pallone e po il calciatore avversario, ciò significherebbe comunicare a ‘sti poveri cristi che, per non essere puniti, dovranno solo sperare che l’attaccante sbagli il tiro.

Stendo un velo pietoso sul dopo gara. E’ meglio…

30 commenti
  1. Clesippo Geganio
    Clesippo Geganio dice:

    allora può liberamente cancellare l’ultima parte che presumo sia poco aderente al suo blog, ma pubblichi il resto.
    Grazie.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Ormai l’ho cancellato. Peraltro non ho ancora dimestichezza col blog, ho capito solo adesso che i post possono essere editati. La prossima volta sarò più attento.

  2. Clesippo Geganio
    Clesippo Geganio dice:

    se ho toccato la sua sensibilità poteva scrivermi al mio indirizzo e-mail, per chiarire, perchè bannare un commento senza motivazioni mi pare arbitrario!

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      La scelta di approvare i commenti è stata lungamente ponderata proprio per evitare che si potesse scrivere di tutto. Il suo post è stato cestinato perché conteneva valutazioni molto ma molto lontane dalla mia idea di “opinione”.
      E’ la prima volta che procedo alla cancellazione di un post e spero di non doverlo più fare ma, in questo caso, ci ho pensato veramente poco per non approvare il testo.
      Mi spiace ma non baratto due clicks in più con post che non hanno alcuna aderenza con il mio blog.
      Un abbraccio.

  3. Clesippo Geganio
    Clesippo Geganio dice:

    premetto, non sono un tifoso.
    Si dice che la moviola in campo sarebbe la morte del calcio, senza ipocrisie sostengo che: sarebbe la “morte” degli arbitri, in quanto non potrebbero più influire negativamente sull’andamento delle partite con errori, al di là che siano in buona fede o malafede, comunque sia il direttore di gare è soggetto ad errate valutazioni per svariati motivi, dal gioco moderno diventato rapido e convulso al piazzamento non corretto dell’arbitro, o peggio dalla parziale simulazione del giocatore per cui impossibile verificare la forza fisica impiegata nel contatto, quindi l’errore è umano “naturale”, dunque una moviola in campo eliminerebbe dubbi ma toglierebbe all’arbitro la possibilità di decidere di favorire o penalizzare una o l’altra parte, come successo ieri sera Juve-Milan con un rigore inesistente a tempo scaduto ma che arbitrariamente è stato assegnato.
    P.s. guardo il calcio perchè sport piacevolissimo nei gesti tecnici e agonistici atletici oltre che tattici, ma sempre più spesso rivolgo le mie attenzioni verso campionati stranieri dove comunque esistono errori arbitrali ma non pedissequi come in Italia.

    • Pier
      Pier dice:

      Leggo sempre con molto interesse gli articoli del sig. Marelli ma di solito non commento. In questo caso però, da ex arbitro di categorie inferiori, mi sento di scrivere la mia opinione. Perché non è vero che la VAR porterà alla “morte” degli arbitri, soprattutto in quell’accezione negativa che emerge dal commento.

      Forse porterà all’eliminazione del “giudizio insindacabile” del direttore di gara, ma questo dipenderà dal modo in cui verrà adottata e da quante volte potrà essere richiesta/utilizzata. Risolverà alcune situazioni, mettendo a tacere alcune proteste, ma non tutte per cui anche a distanza di giorni e con inquadrature e fermi immagine da ogni angolazione non si riesca a trovare la decisione corretta.

      Certo è che, a mio parere, si verrà a perdere quel naturale “diritto” di sbagliare che appartiene a tutti, che per tutti è accettato tranne che per l’arbitro in una partita di calcio.
      Tutto questo proprio per il continuo ricorso alla sudditanza, alla malafede per cui i direttori di gara vengono additati quando prendono una decisione.

      L’arbitro potrà anche decidere le sorti di una partita, ma solo in corrispondenza dei comportamenti (tecnici, tattici) dei giocatori e comunque non negativamente.
      Se si è in grado di perdonare o giustificare l’errore di un giocatore, senza costruirsi storie sulla natura dello sbaglio, si dovrebbe accettare con la stessa sportività la decisione del direttore di gara.

      A parte qualche rarissimo caso, non ho mai visto né sentito di una partita il cui risultato sia stato deciso, per favori o penalizzazioni, SOLO dall’arbitro né delle volontà chiara e lampante di favorire una o penalizzare l’altra formazione.

      E per quei rarissimi casi, io resto sempre convinto che una squadra che voglia definirsi forte o in grado di poter esprimere le proprie potenzialità sappia essere superiore anche agli episodi a sfavore che la vecchia terna o gli attuali sei arbitri possano decidere.

  4. pino
    pino dice:

    ciao sono un milanista sportivo e voglio (a malincuore)dire che la tua analisi e giusta tranne il rigore su quadrato mi sono visto il regolamento che alla fine e quello che conta e dice (in breve) che se il portiere tocca il pallone e frana addosso al giocatore non è rigore ma se la palla rimane giocabile che il giocatore atterrato può ancora segnare allora ci possono essere gli estremi x un rigore . e io vedendo le immagini quando quadrato viene atterrato il pallone era giocabile si vede che ci finisce addirittura quasi sopra e come già detto (a malincuore ) ma sta volta la juve non à tolto niente a nessuno e il napoli è i napoletani si mettessero l’anima in pace e possono solo dare la colpa alla loro squadra .

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Ciao Pino.
      In realtà nel regolamento non si parla mai di “disponibilità del pallone” ai fini della sanzione tecnica. Al limite vi è un accenno in merito alla sanzione disciplinare da applicare. Capisco che non siano concetti proprio facilissimi da comprendere per chi non passa ore sul regolamento ma è proprio questo il mio fine, portare un minimo di chiarezza su una materia che tutti pensano di conoscere ma che, in realtà, pochi conoscono.
      Sul rigore, in ogni caso, sono opinioni. Rispetto la tua sebbene ribadisca la mia idea ma il confronto è anche ricchezza.
      Sul risultato concordo, la Juventus è nettamente più forte e lo ha dimostrato per l’ennesima volta.

  5. Fabrizio Durante
    Fabrizio Durante dice:

    Molto ben detto, anche se qualche valutazione può non essere condivisibile, il tutto è esaustivamente e compiutamente argomentato. Chapeaux.
    Concordo sul provvedimento per antisportività a chi enfatizza un contatto.
    Very nice job.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Grazie, Fabrizio, sempre troppo gentile.
      Sul comportamento antisportivo bisogna insistere, la situazione comincia ad essere insopportabile per chi ama lo sport.

  6. mario
    mario dice:

    il presunto non-rigore su Cuadrado trae parecchio in inganno aldilà del regolamento (danno procurato) che è di difficile interpretazione:
    1. visto dalla tv a velocità regolare, è chiaro rigore e cartellino rosso
    2. l’arbitro è posizionato fuori area e simmetricamente in diagonale, perciò difficilmente può vedere il tocco sulla palla del portiere (che comunque non conta nulla nel caso della regola di danno procurato)
    3. il guardalinee al contrario vedrebbe una deviazione corta verso se stesso, praticamente impercettibile (che comunque conta nulla nel caso di danno procurato)
    4. l’arbitro anche se vede la palla toccata, può pensare che l’abbia toccata dopo perchè c’era di mezzo il corpo e l’uscita era irruenta
    5. il caso manzukic icardi non è la stessa cosa, icardi non può fare gol in quella situazione e in quella posizione, non c’è danno procurato
    6. qualunque arbitro al mondo dai più scarsi ai più bravi lo fischia
    saluti

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Vorrai perdonarmi se sono costretto a correggerti su alcune affermazioni.
      Per quanto concerne il rigore su Cuadrado, mi sono già espresso: rimango convinto della mia idea ma rispetto le opinioni differenti.
      Con ordine:
      – il danno procurato non esiste, nel regolamento non c’è traccia di questa dizione che è e rimane un’invenzione giornalistica;
      – in caso di rigore, non è previsto il cartellino rosso ma quello giallo. Il motivo è da ricercare nella modifica regolamentare in vigore da quest’anno che, sostanzialmente, depenalizza il calciatore che commetta fallo da rigore ma con un “intervento onesto”, cioè cercando di giocare il pallone;
      – l’assistente, non il guardalinee 😉
      – che un calciatore possa segnare o meno una rete non influisce sulla sanzione tecnica: o è fallo o non è fallo. Al limite la disponibilità del pallone ha rilevanza per la sanzione disciplinare eventuale;
      – io non lo avrei fischiato ma sono ancora più scarso degli arbitri scarsi 🙂

  7. Leevancleef
    Leevancleef dice:

    Dissento in parte solo sull’ultimo episodio in quanto il pallone rimane nella disponibilità di Cuadrado (mentre nel caso Mandzukic-Icardi la disponibilità si perde). Comunque complimenti per l’analisi.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Come detto in risposta all’utente precedente, la disponibilità del pallone è diventato un mantra di questi giorni, come sempre ingenerando una confusione pazzesca.
      Non ne faccio una colpa (il regolamento sembra semplice ma semplice non è per nulla), mi dolgo del fatto che gli addetti ai lavori inseriscano nella discussione concetti che non c’entrano veramente nulla con l’episodio specifico.

    • jsak
      jsak dice:

      Per gli addetti ai lavori la disponibilità non è altro lo stabilire quanto sia influente o meno il toccare la sfera da parte di un difensore o di un portiere (nell’ episodio Cuadrado-Reina abbiamo l’ attaccante lanciato a rete, nel caso Icardi-Mandzukic abbiamo il pallone che termina subito la sua corsa in calcio d’ angolo): come sottolineato da lei nell’ articolo è come paragonare il fallo e l’ entità del fallo, da regolamento la strattonata di maglia è un’ infrazione ma per stabilire se sia rigore si parla sempre dell’ intensità o meno della stessa, cosa che il regolamento non può misurare. Il penalty dato al Chievo contro il Milan ne è un esempio lampante, dove la quasi totalità delle opinioni era in disaccordo con la scelta di assegnarlo.

  8. Andrea
    Andrea dice:

    Concordo su tutto tranne che sulla valutazione dell’episodio Cuadrado Reina.
    Il contatto portiere-giocatore di movimento, successivo al tocco della palla da parte del portiere, non è da punire nel solo caso in cui la palla sia allontanata in maniera inequivocabile e netta dalla disponibilità del giocatore avversario. In questo caso Reina devia il pallone ma non lo allontana in maniera netta ed inequivocabile, infatti cuadrado può tranquillamente raggiungerlo ma è impossibilitato a farlo perché travolto dal portiere.

    • Luca
      Luca dice:

      Analisi perfetta l unica nota sul contatto tra Reina e quadrado ( premesso che sia una regola del cavolo assolutamente da eliminare) ma la differenza tra il contatto tra Reina e quadrado e Icardi e mandzu è la giocabilità della palla tutto qua una regola inutile … Aiutiamo gli arbitri semplificando le regole quello che li mette in difficoltà e la discrezionalità

    • Clesippo Geganio
      Clesippo Geganio dice:

      è tutto qui il problema, non si vogliono semplificare le regole perchè gli arbitri arbitrariamente (non è un gioco di parole) devono influire sull’esito della partita.
      Dato di fatto nel gioco del calcio gli unici “autorizzati” a sbagliare in campo sono i giocatori, arbitro e assistenti non sono giocatori ma “garanti” delle regole, poco chiare applicate con poca uniformità tra gli arbitri in gare diverse o nella stessa partita.

      Mi chiedo come esistano ancora imprenditori che investono nel calcio 100, 300 milioni di euro sapendo che le regole che governano i risultati sono nel fischietto di un arbitro.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      E’ una visione che non condivido minimamente ma voglio pubblicare e rispondere.
      Gli investimenti ci sono perchè chi investe sa, al di là delle polemiche, che l’arbitro incide nel breve periodo (cioè nella gara singola, magari con un errore decisivo) ma non nel lungo periodo (sulla competizione in generale).
      E’ chiaramente da respingere, senza alcuna esitazione, le sottintese volontà arbitrali di favorire una o l’altra squadra, questi sono discorsi inaccettabili e che, purtroppo, sono alimentati da incauti commentatori che non vogliono rendersi conto che tali affermazioni si diffondono a macchia d’olio tra persone che, in linea di massima, sono propense a seguire la massa prima ancora di ragionare.

    • Clesippo Geganio
      Clesippo Geganio dice:

      arbitri e assistenti in serie A sono più di 60, persone che in buonafede possono commettere più errori nella stessa giornata in diverse gare, procurando un danno ad una squadra o agevolando una altra inconsapevolmente, alla fine del campionato gli errori non si compensano perché trattasi di errori casuali non essendoci uniformità nell’applicazione delle norme, poco chiare e interpretabili o difficili da applicare.
      Ribadisco, non sono un tifoso ma appassionato del gioco del calcio.
      L’errore del giocatore danneggia se stesso e la propria squadra/società, ma l’errore (in buona fede) dell’arbitro danneggia terzi, ciò in considerazione del buon esisto dell’investimento economico collegato al buon risultato sul campo, il direttore di gioco si assume delle responsabilità gravose.
      Le pongo una domanda: perchè arbitri e federazione non desiderano farsi aiutare dalla moviola per non sbagliare?
      Sottinteso che la moviola in campo andrebbe utilizzata in alcuni casi specifici stabilendo un protocollo d’applicazione.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Perché, semplicemente, ti sbagli.
      Gli arbitri non vedono l’ora che la moviola venga introdotta, tanto che Nicchi sta cercando in ogni modo di anticipare di un anno la VAR online.
      Capisci che, di fronte ad un fatto appurato e certo come questo, cade ogni tesi complottista.
      Ciao.

    • jsak
      jsak dice:

      In Champions League abbiamo avuto partite e finali dove la decisione errata dell’ arbitro ha pesantemente condizionato il risultato finale, basti solo vedere nel 1985, 1997, 1998, 2009 e 2016 tanto per citare cinque esempi, poi solo il nome Ovrebo le dice qualcosa?Non dico che senza quegli errori la vittoria sarebbe andata sicuramente alla squadra perdente ma perlomeno la dinamica del match poteva prendere decisamente un’ altra piega; stesso discorso per i campionati, specialmente quelli che si decidono per pochi punti, dal 1996 al 2008 a mio modo di vedere ce ne sono 6-7 dove gli errori hanno fatto la loro differenza eccome, inutile avere le fette di salame negli occhi e trincerarsi dietro un rassicurante e confortante “gli errori si compensano”, a prescindere dal fatto che fu proprio un suo collega ex moviolista di mp ad ammettere in studio e in diretta tv la sudditanza psicologica, sebbene solo nella gestione dei cartellini: non penso proprio l’ abbia fatto anche qui per aumentare l’ audience come Cesari con la moviola, discorso questo inaccettabile quanto il fatto di affermare che un arbitro favorisce quella o l’ altra squadra (o usiamo due pesi e due misure ?). Il problema fondamentale è che nel calcio ma anche in altri sport sono venuti a mancare 2 elementi basilari, uno è la cultura sportiva e l’ altro la fiducia e credibilità degli organi giudicanti, naturalmente questi 2 pilastri sono stati minati da ormai un secolo di “scandali”, calcio scommesse incluso… quindi non posso di certo biasimare il “popolo” calciofilo che però incolpo di passare le settimane e i mesi a parlare di un episodio che gli porta “goduria” o “rodimento” a seconda se è a favore o sfavore della propria “amata”. I miei rispetti da un tifoso dell’ Udinese.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Credo che, con tutto il rispetto, debba cambiare sport. Mi pare evidente che ritenga il calcio deciso da persone terze e non dalle squadre. Se questo è il tuo percepito, non credo che sia una buona idea seguire uno sport che ritieni non veritiero.

    • jsak
      jsak dice:

      Io seguo principalmente sport come tennis, sci alpino, basket NBA, calcio e wrestling: nel calcio, da dopo i Mondiali del 2002 ho cominciato a rivolgere la mia attenzione solo nel puro e immacolato gesto tecnico tralasciando il risultato (come ho sempre fatto invece nel wrestling dove il fattore competitività è sempre venuto meno), ciononostante Bret Hart da una parte e Messi dall’ altra rimangono due atleti straordinari e da seguire sempre con estremo piacere. Per quanto riguarda il regolamento inutile dire come nello sport più seguito al mondo norme meno interpretabili e applicate in maniera più uniforme gioverebbero agli arbitri stessi, nei vari programmi tv si discuterebbe molto meno di moviola e si punterebbe più la discussione su argomenti tecnici e schemi tattici: l’ ultima perla che si è voluto inventare è la famosa espulsione da ultimo uomo, come conseguenza abbiamo tutta una serie di casi limiti dove un arbitro dice è più rosso, l’ altro più giallo, voglio dire una semplice doppia ammonizione non semplificava il tutto ? No, niente, beh, allora mi consenta, se tutti gli avventori del cosiddetto bar dello sport si divertono a sottolineare l’ aspetto folcloristico del calcio, che rispetto agli altri sport raggiunge vette incommensurabili, non può certo biasimarli. Una cosa positiva comunque riesco a trovarla: negli ultimi anni percepisco (come ha detto lei) un’ aria più pura e salutare rispetto al passato.

  9. Gabriele
    Gabriele dice:

    Da tifoso del Napoli ma soprattutto amante dello sport (abbiamo perso, amen, è solo colpa nostra) la tua analisi mi da un barlume di speranza in questo mondo che allontana i bambini dal vero senso dello sport più che avvicinarli alla bellezza dello stare insieme. Del giocare insieme.
    Grazie!

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Caro Gabriele,questo blog nasce proprio per cercare di portare nella discussione sportiva un minimo di equilibrio, con l’approfondimento tecnico basato sull’unica fonte esistente: il regolamento.
      Il vero problema è che quel regolamento non è conosciuto né dai calciatori (episodio Perisic in Inter-Roma ne è una dimostrazione deprimente) né dagli addetti ai lavori (che, su quest’episodio hanno invocato danno procurato [concetto inesistente nel regolamento], espulsione per Reina [interpretazione abbandonata da quest’estate] e punibilità per disponibilità del pallone [confondendo aspetto tecnico ed aspetto disciplinare]).
      E’ chiaro che, in mezzo a questo mare magnum di scomposte polemiche, lo sport perde la sua bellezza trasformandosi in una sorta di guerra tra bande, come dimostrato anche da (osceni) articoli su quotidiani nazionali usciti ieri.

      Ma la battaglia per uno sport migliore deve continuare, mai arrendersi…

  10. Claudio
    Claudio dice:

    Buongiorno, sono d’accordo su quasi tutto tranne che sul rigore di Reina su Cuadrado. Come dice lei Cuadrado anticipa l’uscita di Reina toccando il pallone che va sotto il braccio del portiere sfiorandolo: per me è rigore. cosa ne pensa?

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Caro Claudio, è un episodio su cui sarà impossibile trovarsi tutti d’accordo. Per alcuni il tocco di Reina è preponderante rispetto al successivo contatto con Cuadrado, per altri è superfluo, nel senso che non incide sull’assegnazione del rigore.
      E’ il gioco delle opinioni, se tutti la pensassero nello stesso modo sarebbe una noia tremenda, di che parleremmo?
      Ti ringrazio per il messaggio.

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