Gli episodi della sesta giornata: non un weekend indimenticabile…

Tanti gli episodi di questa giornata che, a livello arbitrale, non è stata particolarmente brillante, partendo dal derby di Torino, passando per Genova e chiudendo con la pessima prestazione di Pairetto (e non solo…) a Firenze.

Crotone – Benevento 2 – 0

Il primo episodio che analizzo velocemente riguarda il rigore assegnato da Orsato a Crotone a favore degli ospiti. Ceccherini (lo stesso giocatore che causò il rigore a favore del Milan alla prima giornata), entra in contrasto con Lombardi in piena area di rigore:

Rigore Benevento

Orsato non ci pensa su un attimo e fischia il calcio di rigore. Dal momento stesso in cui Orsato sanziona l’episodio, i VAR cominciano a verificare la bontà della decisione.
La particolarità di questo episodio è in due osservazioni:
– La VAR non avrebbe dovuto intervenire: non si tratta di chiaro errore (il contatto c’è, la valutazione deve essere solo ed unicamente dell’arbitro);
– Orsato viene convinto da Calvarese (VAR) a rivedere le immagini dell’episodio a bordo campo. Orsato le osserva e, per la prima volta, NON cambia la decisione, confermando il calcio di rigore (senza alcuna sanzione disciplinare, correttamente). In tutte le altre circostanze, fino a ieri, tutte le decisioni assunte davanti al monitor erano state contrarie alla prima scelta del campo.
Resta da capire per quale motivo Calvarese abbia richiamato l’attenzione di Orsato.

Inter – Genoa 1 – 0

Guida, autore di una gara tutto sommato positiva, si trova a dover decidere su due episodi non decisivi ma importanti a fine gara.
Al 91esimo minuto, su un contropiede veloce, Eder cade a terra per un leggero tocco di Omeonga:

Espulsione Genoa

Sul contatto evito di dilungarmi troppo: per quanto mi riguarda un buffetto sulla mano non può mai provocare una caduta rovinosa come questa. Ripeto: un colpo sulla mano, non c’è alcun contatto tra altre parti dei corpi. A mio parere questa deve essere sempre considerata simulazione dell’attaccante.
No, non è la medesima situazione di Bologna: in quel caso fu evidente un contatto tra Mbaye ed Eder, c’era senza dubbio negligenza nel contatto. In questo caso Omeonga cerca di ostacolare Eder ma non ci riesce se non con un insignificante buffetto sulla mano dell’avversario.

Approfitto di questo episodio per evidenziare un particolare: nel caso in cui ci fosse stato un fallo (nel caso in cui…) l’espulsione sarebbe stata assolutamente corretta. Non conta nulla, infatti, la distanza dalla porta, conta il fatto che un calciatore abbia una chiara opportunità di segnare una rete. Nel regolamento non c’è scritto che la chiara occasione da rete sia ipotizzabile entro una distanza prestabilita e la ratio è semplice: una chiara occasione da rete può concretizzarsi a 70 metri dalla porta e può non essere tale a 50 centimetri, dipende dalla dinamica. In questo caso, se ci fosse stato un fallo reale, Eder avrebbe avuto davanti a sé campo totalmente libero, col primo avversario ad un paio di metri.
Questa è sempre una chiara occasione da rete.

Secondo episodio al 94esimo, Taarabt affonda in tackle (malamente) sul giovane (e promettentissimo) Karamoh:

Espulsione Taarabt 2

Elimino ogni dubbio: questa espulsione mi piace pochissimo. Non c’è velocità (Taarabt non corre in velocità verso l’avversario, il tackle avviene quasi da fermo), non c’è pericolosità eccessiva (le gambe sono larghe e rimangono larghe anche dopo il contatto irregolare), il pallone passa oltre il difendente per la bravura del giovane francese ma Taarabt non interviene per colpire l’avversario. Questo episodio andava punito con un cartellino giallo, più che sufficiente mancando tutti i presupposti di un intervento caratterizzato da vigoria sproporzionata.

Sampdoria – Milan 2 – 0

VAR in azione su un solo episodio, ad inizio gara. Al secondo minuto Valeri fischia (tra la sorpresa generale) un rigore a favore della Sampdoria per un presunto fallo di mano di Kessie su cross di Strinic:

Rigore revocato Kessie

Già in presa diretta la decisione è apparsa totalmente fuori luogo, essendo evidente che il braccio sinistro fosse in posizione congrua, perdipiù attaccata al corpo.
Tutto sommato accettabile che Valeri decida di visionare il monitor, si tratta pur sempre di una valutazione.
Nel resto della gara accade poco di rilevante dal punto di vista degli episodi, un paio di proteste dei giocatori del Milan (contatti su Bonucci e Suso) ma nulla da eccepire sulla decisione dell’arbitro di lasciar correre: troppo poco per un rigore.

Più difficile la valutazione per il contatto al 73esimo minuto: Kalinic salta Strinic ed entra in contatto con l’avversario che lo trascina a terra.
I VAR non intervengono (giustamente, si tratta di episodio non qualificabile come chiaro errore) ma il fallo c’è. Il rigore non sarebbe stato un errore.

Juventus – Torino 4 – 0

Mi soffermo solo sull’episodio dell’espulsione di Baselli.
Evito qualsiasi altra valutazione perché non ho alcuna intenzione di rinfocolare polemiche sulla prestazione di Giacomelli nel complesso. Mi limito a ribadire che, dal mio punto di vista, la prestazione è stata pessima, in particolar modo durante il primo tempo, costellato da una miriade di errori soprattutto disciplinari.

Ho letto ed ascoltato, in questi due giorni, teorie secondo cui l’ammonizione sarebbe corretta perché Baselli ha ritratto le gambe oppure perché non ha preso in pieno Pjanic.
Forse sarebbe il caso di comprendere il regolamento prima di lanciarsi in certe affermazioni.
Che cos’è il fallo connotato da vigoria sproporzionata?

Vigoria sproporzionataSalvare

In sintesi: per parlarsi di vigoria sproporzionata non è necessario né provocare fratture scomposte all’avversario e nemmeno entrate con una mossa di karatè.
L’entrata di Baselli è completamente fuori luogo per due motivi:
1 – Arriva a contatto con Pjanic in volo e ad alta velocità. Una volta perso il contatto col terreno il suo corpo è come un proiettile: si muove in avanti e conta nulla che ritragga o meno le gambe. Anzi, eventualmente diventa una massa ancor più pericolosa per l’avversario…

Rosso Baselli Rosso Baselli 2

2 – Il fatto che Pjanic non sia stato vittima di un infortunio è totalmente casuale. Non oso immaginare quali avrebbero potuto essere le conseguenze se Baselli avesse colpito in pieno l’avversario.

L’aspetto più grave, però, è l’atteggiamento di Giacomelli.
Prima di estrarre il secondo giallo (e conseguente espulsione), Giacomelli di limita a fischiare il fallo, camminando senza dare alcun segno di voler intervenire a livello disciplinare:

Rosso Baselli 3 Rosso Baselli 4

Nella prima immagine Pjanic è già a terra dopo il contatto. Nella seconda immagini, finalmente, Giacomelli si ricorda di essere l’arbitro della partita e non uno spettatore, mettendo mano ai cartellini.

Giacomelli non voleva nemmeno ammonire il calciatore ed è questo il punto focale della prestazione: il pressapochismo è giustificabile in gare poco sentite, con poca tensione e con tradizione limitata. In una gara come un derby è inconcepibile avere un atteggiamento del genere, passivo e volto a risparmiare sanzioni disciplinari.
Solo in un secondo momento Giacomelli si porta nei pressi del fallo per sanzionare il calciatore colpevole, molto probabilmente sollecitato dal quarto ufficiale Damato che ha visto perfettamente l’azione. Opta per un incomprensibile (a mio parere) cartellino giallo che, nella sostanza, è una non decisione, dato che il rosso arriva ugualmente per somma di ammonizioni.

Il tutto a coronamento di un primo tempo in cui ammonisce Baselli per fallo tattico su Dybala (giusto), lascia correre un fallo imprudente chiaro di Matuidi, non ammonisce Pjanic per un fallo identico a quello di Baselli, consente a Mihajlovic di protestare per mezz’ora, per chiudere con la chicca di Ljajic che chiede ironicamente il giallo per sé stesso.
Come possa essere piaciuto a qualcuno Giacomelli nel primo tempo, è un mistero. Da parte mia gradirei evitare direzioni pressapochiste come questa.

Avrà certamente altre occasioni e le merita pure. Ma promuovere Giacomelli per questa direzione significa accontentarsi di un arbitro che finisce i 90 minuti di una partita. E le polemiche non ci sono state solo ed esclusivamente perché il derby è stato stravinto dalla Juventus.
Proviamo ad immaginare una prestazione del genere in un derby finito in parità, poi ne discutiamo…

Verona – Lazio 0 – 3

Un solo episodio per Irrati che, dopo 23 minuti, concede un calcio di rigore alla Lazio per un fallo di Souprayen ai danni di Marusic.

Poco da commentare, contatto netto giusta la concessione del rigore senza ricorrere né al VAR né a sanzioni disciplinari.

Rigore Lazio

Fiorentina – Atalanta 1 – 1

Come si dice spesso, il veleno sta nella coda.
Ed è proprio l’ultima gara di giornata a “regalare” proteste molto vibrate da parte della Fiorentina.
Proteste, lo anticipo, fondate.

In questa gara succede di tutto ma è soprattutto l’ultimo episodio ad evidenziare un chiaro errore di Pairetto, inspiegabilmente non corretto dal VAR Manganiello.

Andiamo con ordine.

Al minuto 60 Ilicic entra in area di rigore, si allunga il pallone e viene affrontato da Pezzella ed Astori. Quest’ultimo cerca il pallone ma finisce per centrare in pieno l’attaccante dell’Atalanta:

Rigore Atalanta

Rigore ineccepibile, giusto non sanzionare a livello disciplinare il difensore.

Il secondo episodio avviene in area atalantina al minuto 77:

Rigore trattenuta non fischiato

In mezzo all’area, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, Astori viene trattenuto per la maglia da un difensore avversario. Pezzella colpisce il pallone mandandolo oltre la traversa.

Sull’episodio bisogna evidenziare due aspetti.
1 – E’ giusto che la VAR non sia intervenuta. Chi sostiene il contrario non ha evidentemente compreso molto del protocollo. Pairetto è in pieno controllo dell’azione, sta guardando proprio in area di rigore. La trattenuta c’è ma, come capita in centinaia di altri episodi simili, a volte l’arbitro fischia, altre volte no. Perché accade questo? Perché la trattenuta viene valutata soggettivamente dall’arbitro come meritevole o meno di sanzione.
2 – E’ un errore? Non c’è alcun dubbio, una trattenuta di questo genere va ben oltre la tollerabilità, Astori non è stato solo trattenuto per la maglia ma ha avuto impedita qualsiasi opportunità di partecipare all’azione. In questo caso è giusto che i VAR non intervengano dato che non devono entrare nelle valutazioni soggettive dell’arbitro che, nel caso specifico, è l’unico responsabile (e deve rimanere l’unico responsabile) dell’errore commesso.

L’ultimo episodio avviene al minuto 86 Berisha esce su Dias, lanciato in area di rigore:

Rigore non assegnato Dias

In questo caso non si tratta di semplice valutazione soggettiva.
Non stiamo, infatti, parlando dell’intensità di un contatto, di una spintarella, di una maglia più o meno trattenuta.
In questo caso si tratta di una mano che aggancia chiaramente la caviglia sinistra del calciatore della Fiorentina e che né Pairetto né l’assistente hanno visto.
Nulla di particolare, può capitare.
Quel che non può capitare è che i due VAR (per la precisione Manganiello e Marini), avendo a disposizione immagini ben chiare, non siano intervenuti perlomeno per consigliare a Pairetto perlomeno di valutare l’episodio con l’ausilio della tecnologia.
Questo è sicuramente un chiaro errore, il rigore per la Fiorentina è evidente, il mancato intervento dei VAR una mancanza molto grave.


Un’ultima riflessione.
Rispetto alle prime giornate l’intervento delle VAR è molto diminuito.
Personalmente ritengo che nelle prime giornate si sia molto esagerato ma, allo stesso tempo, penso che nelle ultime due giornate si sia esagerato al contrario. Il mancato intervento dei VAR a Firenze mi pare più una conseguenza delle indicazioni restrittive che un abbaglio generalizzato.
Come detto in altre circostanze, ci vorrà tempo anche per gli arbitri sebbene errori come quello di Firenze siano difficili da spiegare…

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