Anticipi 15esima giornata: gara complessa per Abisso a Roma, Orsato domina il San Paolo

Ci si aspettava una gara tesa e ad altissimo rischio/episodi a Napoli per Orsato.
Ci si aspettava una gara tranquilla a Roma per Abisso.
Come spesso capita è accaduto esattamente il contrario. Per motivi differenti.

Napoli – Juventus 0-1, arbitro Orsato

Nulla da segnalare.
O, meglio, nulla da segnalare per quanto concerne episodi da moviola/VAR.

Molto da commentare, al contrario, sulla prestazione di Orsato, semplicemente impeccabile.

Ma facciamo molta attenzione, e mi rivolgo in particolare ai giovani arbitri: Orsato NON deve essere imitato.
Non siate sorpresi.
Orsato non va imitato perché comportamenti come quelli osservati (ed applauditi) nella serata del San Paolo sono conseguenza di una figura costruita negli anni, arbitrando sempre le stesse 20 squadre.
Daniele lo conoscono tutti: dirigenti, allenatori, spettatori e, soprattutto, i calciatori.

Ieri sera, fin dal primo minuto, in campo non ha fiatato mai nessuno. Un po’ come accade quando scende in campo Rocchi: sono i due arbitri riconosciuti come numeri uno, impeccabili tecnicamente e rigidi quanto (e quando) serve a livello comportamentale/disciplinare. I calciatori sanno perfettamente che, in un confronto con questi arbitri, usciranno sempre e comunque “sconfitti” per l’autorevolezza dei due.

Nella serata del San Paolo c’era solo un calciatore che, fin dall’inizio (anzi prima, anche durante la fase di riscaldamento), ha mostrato un nervosismo superiore agli altri: non poteva essere che Higuain, grande ex della partita.
Orsato lo sapeva perfettamente (e le gare si cominciano a “vincere” fin dalla designazione, cominciando a riconoscere gli elementi di criticità che possono attendere l’arbitro). Nei primi minuti lo ha seguito da lontano, evitando il contatto diretto ma sempre utilizzando l’arma dell’occhiata.
Poi, in un momento ben preciso (verso la fine del primo tempo, con la Juventus in vantaggio proprio per una rete dell’argentino) ed in una situazione tecnica marginale (un calcio d’angolo esauritosi con un tiro altissimo sopra la traversa),

cazziatone Higuain

Orsato ha preso di petto l’attaccante della Juventus costringendolo ad ascoltare col le braccia raccolte dietro la schiena, dietro sua precisa richiesta.
Perché?
Perché c’era tutto il secondo tempo e, come gli arbitri sanno perfettamente, è il secondo tempo la parte più critica di una partita, di qualsiasi partita.
La postura di Orsato e la reazione di Higuain sono immagini da mostrare nelle sezioni per far comprendere l’importanza dell’autorevolezza:

Orsato cazziatone Higuain 2 Orsato cazziatone Higuain 3 Orsato cazziatone Higuain se ne va

Higuain porta le mani dietro la schiena, abbassa la testa e, infine, non ha nemmeno modo di continuare la sua protesta perché Orsato non gli consente di parlare ma se ne va. Il concetto è semplice: in campo si parla quando ce n’è bisogno, si decide in base a quel che si vede e nessuno può protestare. Fine.

Ma oltre a mostrare queste immagini per far comprendere il concetto fondamentale di autorevolezza, c’è un altro motivo importantissimo per soffermarsi su questo episodio: nessuno deve imitare Orsato.

Potrà sembrare un controsenso ma non lo è per nulla.
Come detto Orsato, da anni, dirige (in campo nazionale) sempre le stesse squadre ed Higuain sa perfettamente (anche per precedenti) che non può permettersi di esagerare con Daniele, ben conscio del fatto che ne uscirebbe sempre sconfitto per la straripante personalità del veneto.

Ciò non è possibile per tutti.
Questo episodio evidenzia come si debba essere fuoriclasse in due differenti prospettive:
1 – Orsato è un fuoriclasse che ha costruito negli anni la sua credibilità;
2 – i giovani arbitri devono dimostrarsi fuoriclasse nel capire che questo deve essere il punto di arrivo di una carriera e non il modo per costruirla.

Nei campionati giovanili, locali, regionali, dilettantistici ed anche in serie C assumere un atteggiamento del genere si traduce nel cercarsi problemi non da poco. I calciatori spesso non hanno mai visto prima l’arbitro di prima categoria o di Eccellenza, non sanno chi si trovano di fronte.
Allo stesso modo un arbitro non sa chi si troverà davanti e, soprattutto, non ha la minima idea di quale potrebbe essere la reazione di fronte ad un atteggiamento che vorrebbe essere autorevole ma potrebbe essere scambiato per aggressivo.

Higuain sa che davanti ha Orsato.
L’arbitro Rossi non sa come potrebbe reagire il calciatore Verdi davanti ad un comportamento del genere.

Il suggerimento, dunque, è di prendere Orsato come esempio tecnico e di osservarne le movenze prendendolo come modello per un obiettivo che non deve essere quello di copiarlo. Il rischio di trovarsi davanti giocatori che non abbassino la testa è altissimo: che si fa se un calciatore non ascolta? Che si fa se un calciatore non mette le mani dietro la schiena?

Ricordatevelo sempre, giovani arbitri: non siete Orsato. E davanti avrete raramente un Higuain che riconosca la vostra autorevolezza.

Tornando alla gara la direzione di gara non si presta ad alcuna critica: avevo un po’ di timore per le condizioni fisiche del veneto, apparsomi in difficoltà dopo il rientro dall’infortunio. Sono rimasto sorpreso dalla brillantezza non solo tecnica ma anche atletica.

Un’ultima chiosa.
Orsato non sarà presente ai Mondiali di Russia 2018. Non è stato nemmeno convocato al raduno premondiale di Abu Dhabi (occasione nella quale erano presenti 36 direttori di gara che scenderanno a 24/25 titolari). Erano presenti due rappresentanti degli Stati Uniti.
Pensare ad Orsato assente ai Mondiali per lasciare spazio a mediocri elementi come Lahoz, Brych o Turpin è oggettivamente incredibile, non vederlo nemmeno presente per il raduno premondiale è scandaloso. Il designatore della UEFA, checché se ne dica, ha gravissime responsabilità in merito, a maggior ragione pensando che la nostra nazionale sarà assente: privarsi di un arbitro del genere per “portare” colleghi palesemente inferiori è allucinante.

Roma – SPAL 3-1, arbitro Abisso

Voglio spazzar via fin da subito ogni dubbio: la prestazione del giovane siciliano, a mio parere, è stata tutt’altro che negativa. La gara, sulla carta, pareva una sorta di passeggiata di salute ma gli episodi l’hanno resa molto complessa a dimostrazione (ove ve ne fosse bisogno) che non esiste una partita facile.

Il primo episodio, decisivo, al minuto 11. Dzeko viene lanciato nello spazio con un lancio da centrocampo ed entra in contatto con il capitano della SPAL Felipe:

Dzeko 1

Sul fallo del difensore non c’è alcun dubbio: trattiene l’attaccante della Roma, poi lo tocca anche con la gamba sinistra.
Abisso fischia la punizione a favore della Roma ed estrae il cartellino giallo.

Prima di approfondire l’intervento del VAR, permettetemi una breve parentesi (polemica).
Dopo la gara abbiamo ascoltato la seguente affermazione:
“Le immagini parlano chiaro, sull’espulsione Felipe non mi sembrava l’ultimo uomo perché non penso che Dzeko potesse fare gol dal limite dell’area: non mi sembrava un gol inevitabile” (qui il testo completo, Gazzetta dello Sport).
In dieci parole c’è tutto il meglio delle leggende metropolitane in tema di regolamento (tutte le leggende le trovate a questo link).
Al di là del fatto che il fallo da ultimo uomo è concetto abbandonato ormai da secoli (e da un dirigente mi aspetto che, perlomeno, conosca il regolamento a grandi linee), in ogni caso le immagini lascerebbero pochi dubbi: chi c’è oltre Dzeko? Il portiere. Se non è ultimo uomo Felipe, sinceramente non so cosa volesse affermare.
Passiamo oltre.
Si afferma che l’espulsione non sarebbe corretta perché la rete non era inevitabile.
E dunque?
Se il regolamento esprime il concetto di “evitare una chiara occasione da rete” un motivo ci sarà o no? Oppure dobbiamo pensare che chi ha scritto il testo abbia usato parole e dizioni a caso?

Collina era il mio designatore.
Collina, come ben sapete, non incontra le mie simpatie.
Collina, però, è stato il designatore che, tecnicamente, mi ha insegnato di più. E di questo gli sarò sempre grato.

In una delle tante riunioni tecniche di Coverciano disse: “Per valutare, con le immagini, la legittimità o meno di un’espulsione bisogna fermare sempre le immagini ad un frame precedente alla caduta. La caduta è il momento topico dell’episodio ma è SEMPRE la conseguenza di un fallo commesso un frame prima“.

Anche in questo caso il suggerimento è fondamentale:

Chiara occasione da rete

Senza l’azione scorretta di Felipe l’attaccante della Roma avrebbe avuto possesso e controllo del pallone, tutto lo spazio per convergere verso il centro, il primo difendente a 10 metri di distanza, il solo portiere tra sé e la rete.
Tradotto: se non si tratta di chiara occasione da rete in questo caso, allora non esiste una chiara occasione da rete.

Poteva il VAR intervenire?
La domanda andrebbe capovolta: perché il VAR non avrebbe dovuto intervenire?

Andiamo al protocollo il quale, in merito alle espulsioni, afferma ciò:

red cards

La VAR, dunque, può intervenire nel caso in cui sia in discussione un episodio che possa comportare un’espulsione diretta (il testo completo a questo indirizzo).

E’, dunque, correttissima la segnalazione di Pairetto che chiama il collega Abisso davanti al monitor per consentirgli di rivedere le immagini, concedendogli la possibilità di valutare nuovamente l’azione nella sua dinamica, concentrando l’attenzione sul momento in cui si conclude l’azione scorretta di Felipe (e, lo ribadisco, tale momento è precedente alla caduta). E non escludo affatto che sia stato lo stesso Abisso a chiedere di effettuare una “on field review” (è nei suoi poteri).

Giusto, dunque, modificare la sanzione disciplinare: il giallo sarebbe stato (regolamento alla mano) un errore evidente.

Il secondo episodio al minuto 32.
Su un tiro da fuori area di Pellegrini respinto da Gomis, il pallone finisce ad El Shaarawy che controlla e serve Strootman. Il centrocampista della Roma segna la rete del 2-0.
Dubbi sulla posizione di El Shaarawy sul tiro iniziale di Pellegrini:

Secondo gol Roma

Torniamo al concetto affrontato nelle ultime settimane, prima sull’episodio Insigne in Napoli-Milan (qui il testo completo) e successivamente per la rete assegnata a Verde in Sassuolo-Verona (a questo link). La direttiva impartita ad arbitri, VAR ed assistenti è stata chiara: nel caso di dubbio sulla posizione regolare od irregolare, la decisione assunta in campo deve essere avallata e non modificata.
La domanda che dobbiamo porci in questo caso è la seguente: El Shaarawy è sicuramente in fuorigioco?
La risposta, per quanto possa apparire stupefacente ai cultori del sospetto, è NO.
Prendiamo il fermo immagine: l’ultimo difendente è il numero 29 della SPAL, Lazzari. Dove si trova il piede sinistro del giocatore? Non lo sappiamo, non lo vediamo.
Visivamente El Shaarawy pare in posizione irregolare ma ricordiamoci l’episodio di Napoli: da una telecamera Insigne sembrava nettamente in gioco, da un’altra chiaramente oltre la linea del penultimo difendente. In questa circostanza la telecamera è meno disallineata ma, ancora una volta, non possiamo avere certezze. Possiamo legittimamente avere una sensazione ma non una certezza.

Per tal motivo è corretto confermare la decisione assunta in campo: l’assistente Di Iorio non ha segnalato il fuorigioco e, pertanto, la sua scelta è stata giustamente avallata in mancanza di una certezza.

Ultimo episodio al minuto 55.
In area di rigore entrano in contatto Manolas e Mora:

rigore spal 1 Rigore Spal 2

Manolas pecca di ingenuità abbracciando il centrocampista della SPAL che induce Abisso a fischiare il calcio di rigore (giusto non intervenire a livello disciplinare).
Non si tratta di un rigore clamoroso ma è altrettanto vero che non si tratta di un chiaro errore (un contatto c’è). Corretto, dunque, che il VAR non intervenga, limitandosi ad un silent check di conferma.

Casualmente nessuna polemica da parte del dirigente suddetto…

33 commenti
  1. luca
    luca dice:

    Concordo pienamente sul tuo giudizio riguardo ad Orsato. La mia riflessione é la seguente, secondo me Orsato ha rendimenti diversi tra Italia e Europa proprio perché in Italia é visto come il miglior arbitro,con rocchi, al momento e quindi rispettato da tutti in Europa invece gli arbitri “temuti” e unanimemente riconosciuti come top sono altri e Orsato ne risente.
    Altra domanda é possibile leggere la lista degli arbitri del raduno pre mondiale al quale fai riferimento. Grazie

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Sì, sono d’accordo: in Europa Orsato non gode ancora della medesima stima che ha costruito in Italia. Il motivo è che Orsato NON è conosciuto come in Italia.
      Per quanto concerne la lista degli arbitri convocati per il preraduno mondiale ad Abu Dhabi, te li menziono qui sotto:
      AFC (6)
      Al Mirdasi, Fahad (Ksa)
      Faghani, Alireza (Irn)
      Irmatov, Ravshan (Uzb)
      Mohamed, Mohammed (Uae)
      Sato, Ryuji (Jpn)
      Shukralla, Nawaf (Bah)

      CAF (6)
      Abid Charef, Mehdi (Alg)
      Diedhiou, Malang (Sen)
      Gassama, Bakary (Gam)
      Grisha, Ghead (Egy)
      Sikazwe, Janny (Zam)
      Tessema, Bamlak (Eti)

      OFC (2)
      Conger, Mattew (Nzl)
      Hauata, Norbert (Tha)

      CONCACAF (6)
      Aguilar, Joel (Slv)
      Geiger, Mark (Usa)
      Marrufo, Jair (Usa)
      Montero, Ricardo (Crc)
      Piiti, John (Pan)
      Ramos, César (Mex)

      CONMEBOL (6)
      Bascuñán, Julio (Chi)
      Cáceres, Enrique (Par)
      Cunha, Andrés (Uru)
      Pitana, Néstor (Arg)
      Ricci, Sandro (Bra)
      Roldán, Wilmar (Col)

      UEFA (10)
      Felix Brych (Ger)
      Cüneyt Çakır (Tur)
      Sergey Karasev (Rus)
      Björn Kuipers (Ned)
      Antonio Mateu Lahoz (Esp)
      Szymon Marciniak (Pol)
      Milorad Mažić (Srb)
      Gianluca Rocchi (Ita)
      Damir Skomina (Svn)
      Clémet Turpin (Fra)

  2. Mattia
    Mattia dice:

    “Orsato è un fuoriclasse che ha costruito negli anni la sua credibilità” Lei scrive. Non le sembra di esagerare? In Roma-Lazio di aprile 2017 dunque, pochi mesi fa, combina dei disastri contro la Lazio (io sono della Roma).

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Orsato arbitra da 26 anni: pensi che una partita storta (come ne hanno avute tutti) di sei mesi fa possa influire su un giudizio complessivo? Di esseri perfetti ho sentito parlare solo relativamente a Dio ma sulla sua esistenza ci sono dubbi legittimi 😉

  3. Flavio Turro
    Flavio Turro dice:

    Prendo atto delle sue ultime osservazioni. Ritengo, anche supportato dal commento di un ex arbitro come Chiesa su CM: “Espulsione di Felipe tirata per i capelli, la valutazione della chiara occasione da gol qui è molto soggettiva”, che nel caso chi ha scritto il protocollo del VAR ha voluto strafare. Sarebbe stato più corretto prevedere l’intervento del VAR solo se l’arbitro non ha visto il fallo, altrimenti vale la valutazione iniziale.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Rispetto l’opinione di Chiesa ma non sono affatto d’accordo.
      Inutile continuare a discutere: tu rimani della tua idea (legittima sebbene non supportata dai fatti e, soprattutto, dal protocollo che non conosci a fondo), io della mia. Nulla di male.

    • Flavio Turro
      Flavio Turro dice:

      La sua affermazione riguardo la mia conoscenza del protocollo è del tutto gratuita. Nell’ultimo mio commento ho semplicemente sottolineato che, dal mio punto di vista ribadisco, sarebbe stato meglio intervenire come VAR solo se l’arbitro non avesse visto il fallo e non entrare nel merito di una decisione presa con tutti i pro e contro di questa decisione. In ogni caso ho preso atto che il protocollo è questo e bene mi sta.

  4. Giovanni
    Giovanni dice:

    Su una cosa sono d’accordo. Che Orsato non vada ai mondiali e’ un vero scandalo. E’ uno di quegli arbitri che appena lo vedi ti da’ quel senso di sicurezza che la partita non sarà decisa da una decisione arbitrale sbagliata, generosa o discutibile.

  5. Marco
    Marco dice:

    un altro quesito:
    Lei ha reputato giusta l’espulsione di Felipe, volevo chiederLe se nel caso lo stesso fallo, con le medesime distanze dai giocatori della Spal, fosse avvenuto in area di rigore, sarebbe stata espulsione ugualmente oppure per effetto della “depenalizzazione” della tripla sanzione, sarebbe stato solo rigore e cartellino giallo?

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Se il fallo fosse stato identico (cioè trattenuta senza tentare di giocare il pallone) la sanzione disciplinare sarebbe stata quella dell’espulsione. La depenalizzazione è prevista solo in caso di tentativo “onesto” di giocare il pallone.

  6. Marco
    Marco dice:

    il fermo immagine sul secondo goal della Roma per me andava portato un frame avanti…se notate si vede il giocatore romanista che sta ancora caricando il destro e, nonostante ciò, El Shaarawy pare già mezza figura oltre l’ultimo difendente.
    Complimenti a Lei Marelli per questo ottimo sito e per le sue analisi.

  7. Dimitri Dimitri
    Dimitri Dimitri dice:

    Aspettiamo DANIELE in sezione a Mestre per salutarlo e applaudirlo… purtroppo la vita a volte è strana e fa giri strani, …questo è uno di quei casi!
    Luca, hai scritto in maniera impeccabile: anche tu sei un grande, a modo tuo!

  8. Alessio
    Alessio dice:

    Buonasera Luca, a me dispiace sempre vedere una partita rovinata per un mezzo fallo. Sinceramente Dzeko poteva benissimo stare in piedi, un colosso come lui non può essere buttato a terra da una mano sulla spalla. Capisco che a termini di regolamento la decisione sia corretta, però vedere sempre premiate queste furbata degli attaccanti dispiace un po’. Ciao buona serata

  9. simone
    simone dice:

    Riguardo al suo commento sull’intervento del VAR e la conseguente espulsione di Felipe, perchè in questo caso non si può parlare di discrezionalità del direttore di gara (Abisso) che non giudica l’azione di Dzeko “chiara occasione da rete”? Grazie.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Perché dalle immagini si nota che Dzeko aveva una chiara occasione da rete mentre, nella percezione sul campo, Abisso aveva avuto un’impressione differente.
      La sua discrezionalità valutativa avrebbe potuto portare alla conferma dell’ammonizione nel caso in cui, rivedendo le immagini, avesse ritenuta corretta la sua prima valutazione (è previsto che l’arbitro non cambi idea). Una volta riviste le immagini era oggettivamente difficile (se non impossibile) derubricare l’azione ad un “stopping a promising attack” (acronimo SPA).

    • Flavio Turro
      Flavio Turro dice:

      Nel caso specifico si tende ad ignorare quella che è stata la prima impressione dell’arbitro che ha visto il fallo e la sua dinamica (secondo me poi Dzeko enfatizza la caduta perché vuole il rigore). Prima impressione che dovrebbe essere salvaguardata se come hanno ripetuto Rizzoli e Rosetti giorni fa spiegando il/la VAR si vuole che la figura dell’arbitro sia sempre centrale. Mi chiedo a questo punto: 1) Pairetto avrebbe chiamato l’attenzione dell’arbitro se questi era Orsato o Rocchi? 2) era certo che un arbitro giovane come Abisso avrebbe dato ragion a Pairetto visto che la percentuale delle volte che l’arbitro chiamato a validare l’osservazione della VAR ha negato tale osservazione è vicina allo zero.
      Grazie per l’attenzione

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Stai facendo una confusione colossale.
      Sull’episodio di Roma l’arbitro è stato chiamato a revisionare l’azione perché il VAR ha ritenuto che fosse fallo da espulsione e non da giallo. Dopo averlo rivisto si è convinto del fatto che fosse un DOGSO (ed era DOGSO, senza alcun dubbio), modificando una propria decisione ERRATA. L’impressione sul campo vale (come ripetuto cento volte) per il fuorigioco perché non abbiamo una tecnologia tridimensionale e, pertanto, nessuna certezza (in alcune fattispecie particolari) sull’effettiva posizione di partenza. Rizzoli e Rosetti hanno discusso proprio in merito al fuorigioco ed in alcune particolarissime circostanze. Quella tra Dzeko e Felipe NON rientra nella casistica particolare, è un errore commesso in campo e corretto grazie alla tecnologia.
      Sulla domanda 1 non rispondo nemmeno, solite congetture da bar (non me ne volere: rispondo sempre ma tendo ad evitare di trasformare anche qui le discussioni tecniche in sospettologia applicata).
      Sulla domanda 2: Abisso è un primo anno, Pairetto un secondo. Rientriamo nella casistica 1.

      Un consiglio: forse sarebbe il caso di approfondire i concetti di base sul VAR, hai le idee molto ma molto confuse.

    • Flavio Turro
      Flavio Turro dice:

      Non capisco quale confusione colossale abbia fatto visto che i miei dubbi sono stati gli stessi della moltitudine dei commentatori televisivi e di chi ha fatto la telecronaca.
      Riguardo alle mie congetture da bar devo ritenere che uno come Orsato o Rocchi avrebbero dato sicuramente il rosso perchè avrebbero subito valutato la chiara occasione da goal. In questo caso la VAR è stata usata per correggere una incapacità di giudizio dell’arbitro e non una sua “svista”. Ne prendo atto.
      In ogni caso grazie lo stesso

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Perché anche i commentatori televisivi fanno una confusione pazzesca.
      Per quanto concerne Orsato e Rocchi, può essere. Ma non ne abbiamo la controprova. E, soprattutto, sbagliano anche loro: Rocchi ha corretto con VAR un rigore non assegnato alla Lazio, Orsato assegnò un rigore per simulazione di Strootman nel derby della scorsa stagione.
      Mi spiace dover essere poco simpatico ma non mi interessa: sono discorsi da bar. Abisso ha sbagliato e, per dinamica, avrebbero sbagliato in molti. E si tratta di una valutazione errata, non di incapacità (che rientra a buon diritto come argomento tipico da bar).

  10. Dany
    Dany dice:

    Buongiorno….secondo lei Mertens non era da ammonizione,quindi rosso per la simulazione su un intervento in area di Chiellini? Oltretutto ha chiesto anche il rigore…

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Episodio al limite. Ci sta sorvolare sul provvedimento disciplinare, un contrasto c’è stato anche se Mertens allarga molto la gamba per trovare un contatto.

    • Michele
      Michele dice:

      La risposata dell’avv. Marelli non mi sembra in linea con le sue precedenti risposte….la simulazione c’è è da regolamento andava sanzionata con il giallo. E non capisco come si possa derubricare creando peraltro precedenti e lasciando quindi l’idea che la i discrezionalità sia nelle facoltà dell’arbitro…

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Perché la discrezionalità è una delle caratteristiche principali di un arbitro.
      Nel caso specifico il giallo per simulazione è un’ipotesi su cui discutere ma non così evidente. Un contrasto c’è, cadere non è vietato.

    • Giovanni
      Giovanni dice:

      Luca, sempre con molta stima…cadere non e’ vietato ma allargare la gamba a quel modo lo e’. La discrezionalità forse ci sta, sempre che non vada a scapito dell’uniformità.

    • Michele
      Michele dice:

      Cadere in quel modo mi sembra che comporti due valutazioni: o dai rigore o ammonisci per simulazione, perché non è una normale caduta da contrasto. Io vorrei che ci fosse più attenzione su questo tema perché ci sono giocatori che appena entrano in area cadono come fossero degli invalidi (con tutto il rispetto per gli invalidi) e spesso ingannando l’arbitro…

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Sulla questione “giocatori che cadono appena sfiorati” sono d’accordo.
      Meno sul fatto che, in area, debba essere sempre rigore o simulazione: cadere non è vietato. Nel caso specifico Mertens rischia molto, indubbiamente.

    • Enrigo
      Enrigo dice:

      Secondo me mertens simula, ma altrettanto dzeko. In entrambi i casi l’intervento del difensore non provoca DAVVERO la caduta.

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