35esima giornata: qualche episodio dubbio e ancora un po’ di VAR virtuale su Inter-Juventus

No, non approfondirò altri episodi di Inter – Juventus ma mi soffermerò su alcune stupidaggini diffuse dai social con una premessa: non ci sarà alcun riferimento al lavoro della Procura Federale, è argomento che mi interessa pochino.

Inter – Juventus, approfondimento semiserio  (quello serio lo trovate qui)

Il fratello di Daniele Orsato è juventino.
Uno scoop clamoroso.
Domanda: quale importanza riveste questa notizia?
Risposta: nessuna.

Il fratello di Daniele Orsato è, semplicemente, il CUGINO di Daniele Orsato. Come tale ha tutto il diritto (e ci mancherebbe!) di vivere la sua esistenza come gli pare, tifando chi gli pare, postando sui social quel che gli pare.
Meno diritto hanno quei personaggi di discutibile intelligenza che hanno passato la domenica a diffondere sui social foto del soggetto impegnato nel divertirsi a seguire la sua squadra del cuore.
Ci sarebbe da ridere davanti a polemiche del genere se non ci fosse da piangere per il livello intellettivo di certa gente e di certi ragionamenti demenziali: pensare che una simpatia personale debba essere nascosta per la professione di un familiare assomiglia molto ad un delirio.

Il labiale di Tagliavento in campo.
Rasentiamo la stupidità diffusa.
Posso capire le polemiche su episodi interpretabili, capisco meno la lettura di un labiale interpretato con parole totalmente inconferenti con quel che si vede.
Il video diffuso è il seguente:

“Ora vinciamo!”

Non è necessaria una perizia tecnica per accorgersi che Tagliavento abbia detto “quanto recupero facciamo?“. Una comunicazione che viene effettuata due volte per ogni gara, 20 volte per ogni giornata, 760 volte nel corso dell’intero campionato.
Riuscire a vedere Tagliavento proferire la frase “Ora vinciamo!” lascia allibiti. Capisco l’interpretazione discorde di un episodio dubbio ma arrivare a questi livelli è sintomatico della società in cui viviamo, una società nella quale troppe persone credono a qualunque scemenza senza approfondire nulla.

Un ultimo inciso: quel labiale viene individuato come proferito al termine del secondo tempo. Altra falsità: è un’immagine relativa alla fine del primo tempo, subito dopo un tiro sparato alle stelle da Cuadrado sul punteggio di 1-0 per la Juventus…

Lo scambio di battute tra Tagliavento ed Allegri in zona mista.
Il video lo abbiamo visto tutti.
Una buona percentuale ha preso per vera l’interpretazione secondo cui Allegri avrebbe detto allo stesso Tagliavento “è stato proprio bravo, promosso!”, riferendosi ad Orsato.

Il video che è circolato è questo:

“E’ stato bravo, promosso!”

Non si capisce un granchè del video ma basta fare un paio di telefonate per capire quel che è successo realmente.

Perché Tagliavento passa da quelle parti?
Per un motivo semplice che, ovviamente, non può essere compreso da chi non è mai stato nella pancia di San Siro. Ci troviamo nella cosiddetta mixed zone, luogo dedicato alle interviste del post partita. E’ l’unica entrata per accedere dal garage di San Siro agli spogliatoi dello stadio.
Dopo la conclusione della gara gli arbitri devono dirigersi verso il garage per prendere il taxi che li riporterà all’albergo ed è capitato anche al sottoscritto di incrociare calciatori e dirigenti delle squadre impegnati nelle interviste di rito. Così come è normale scambiarsi quattro parole al volo. Se un allenatore (che Tagliavento conosce dai tempi della Serie C, quando era allenatore dell’Aglianese) saluta una persona, un arbitro che deve fare? Ignorarlo? Tirargli uno schiaffo? Ovviamente risponde al saluto.
Nel caso specifico Allegri, con un atteggiamento divertito (discutibile quanto si vuole ma tale è) si rivolge a Tagliavento dicendogli “sono andato proprio bene“, ricevendo come risposta la frase “è andato bene, promosso!“.
Non si riferiva alla prestazione di Orsato bensì al suo allontanamento dal campo.
Ma è più facile credere alle ricostruzioni fantasiose e strumentali, altrimenti che polemiche si potrebbero inventare?

“Oh Taglia”…
In campo venivo chiamato spesso “Oh Mare” oppure “Luca”.
E vi svelo un segreto: è del tutto normale! Le occasioni in cui si usa il “Lei” in campo o negli spogliatoi sono molto rare, soprattutto con giocatori e dirigenti che si conoscono ormai da tanti anni.
E’ un po’ come tra avvocati e giudici: due categorie differenti, che si rispettano nell’aula del tribunale ma che, al bar, sorseggiano un caffè dandosi del “tu”. Sarebbe veramente paradossale pensare che non possa esserci una certa familiarità con alcune persone che si incontrano da vent’anni.

La sigaretta nel bagno.
Adesso starete pensando: “è impazzito!”.
Invece no.
Proprio per farvi capire che arbitri, calciatori e dirigenti non sono nemici giurati ma persone che operano su due sponde differenti di uno stesso sport.
Prima di una partita di tanti anni fa, arrivai allo stadio con eccessivo anticipo. Fuori dagli spogliatoi c’era un giocatore, capitano di una delle squadre, che stava fumando (sì, alcuni giocatori fumano). Passando mi ha detto: “Ciao Mare, ne vuoi una?” ben sapendo che, ai tempi, fumavo molto (sì, anche alcuni arbitri fumano). Ho rifiutato dicendogli: “al massimo dopo la partita nel mio spogliatoio!”.
Quella gara si concluse con la vittoria degli avversari.
Quel capitano, a fine gara, venne nel mio spogliatoio con due sigarette. Che fumammo in bagno…
Potrei raccontare decine di curiosità simili.
Chi pensa che arbitri, calciatori e dirigenti si detestino, non ha capito nulla. Sono semplicemente due atleti impegnati in attività differenti che, finita la gara, si stimano (o detestano, come normale che sia) come persone normali.

Lo zaino Adidas.
E’ un regalo della Juventus.
Nello zaino ci sono (solitamente) una maglietta ufficiale, qualche gagliardetto, un asciugamani, qualche altro piccolo gadget.
Lo so perché, a casa, ho ancora alcuni zainetti griffati Inter, Juventus, Milan, Lazio, Roma, Torino, Genoa ecc. Altre decine di zaini li ho regalati nel corso degli anni.
Ma pensate veramente che Tagliavento possa pensare di passare con uno zainetto Adidas sulla spalla se non fosse una consuetudine più che normale?

Siate intelligenti…

Bologna – Milan 1-2, arbitro Giacomelli

Al minuto 38 il Bologna trova la rete del pareggio con Orsolini, servito da un assist di Palacio.
Dopo alcuni secondi Giacomelli viene richiamato dal VAR ad una “on field review” per un tocco di mano di Palacio stesso:

Rete annullata Orsolini tocco di mano Palacio 38esimo

Il tocco di mano è evidente ma, allo stesso tempo, è palese che si tratti di episodio molto al limite. Palacio tocca il pallone col braccio, di fatto servendo un assist perfetto ad Orsolini. D’altro canto il pallone gli arriva addosso da un metro e mezzo, scagliato da Calabria nel tentativo di liberare l’area di rigore.
Può essere ritenuto questo contatto come volontario e, pertanto, punibile? Difficile affermarlo, più semplice constatare quanto possa essere enormemente complesso concedere una rete realizzata con un tocco di braccio decisivo. Un po’ come accadde in Milan-Lazio, rete di Cutrone: è palese che la deviazione decisiva fosse stata con un tocco di braccio involontario ma è complesso ritenere il gol regolare. Quella rete venne concessa non per l’involontarietà del gesto ma per la mancata rilevazione dell’episodio. Se fosse stato visto da arbitro e/o VAR, sarebbe stata annullata.
Peraltro vige un principio, soprattutto a livello internazionale: una marcatura realizzata con l’aiuto delle mani non deve essere mai assegnata. E’ un principio discutibile (perché contraddice pesantemente il regolamento) ma comprensibile: più facile “far digerire” un annullamento per tocco di mano che la concessione.

Crotone – Sassuolo 4-1, arbitro Damato

Al minuto 45, al termine di una confusa azione in area crotonese, Politano finisce a terra dopo un contrasto con Faraoni. Damato lascia proseguire l’azione e, alla prima interruzione, viene richiamato dal VAR Di Bello:

Rigore Crotone VAR 45esimo fallo su politano Rigore Crotone VAR 45esimo fallo su politano di Faraoni

Intervento del difendente che, anticipato da Politano, lo colpisce alla gamba sinistra.
In tutta franchezza ho qualche dubbio sulla decisione finale di Damato e, soprattutto, sulla scelta di Di Bello di chiamare il collega alla “on field review“. La dinamica (impossibile da visionare con un fermo immagine) mostra Politano che colpisce il pallone e, successivamente, Faraoni che impatta l’avversario in un contrasto che pare fortuito più che negligente. Un contatto c’è ed è perciò più che sostenibile la scelta ma rimane più di qualche interrogativo sull’effettiva punibilità.

Benevento – Udinese 3-3, arbitro Maresca

Al minuto 72 Brignola entra in area di rigore dell’Udinese, vince un paio di contrasti prima di calciare debolmente il pallone verso la porta avversaria. Sulla traiettoria intercetta il difensore Pezzella, contatto sul quale protestano i giocatori del Benevento. Maresca lascia proseguire e solo successivamente (dopo aver concesso il calcio d’angolo) raccoglie il suggerimento del VAR Mariani di effettuare una “on field review“:

Rigore Benevento 72esimo mano Pezzella Brignola Rigore Benevento 72esimo mano Pezzella Brignola 3

Dopo aver visionato le immagini, Maresca decide di punire il tocco di mano di Pezzella con un calcio di rigore, sanzionando il calciatore con un cartellino giallo.
La decisione mi lascia molto perplesso: braccio immobile, distanza molto ravvicinata, posizione più che consona. A mio parere la scelta è erronea: ci sono tutti gli elementi per considerare il tocco totalmente involontario e non ravviso alcun comportamento colpevole da parte del difensore.

Verona – SPAL 1-3, arbitro Banti

Al minuto 54 Mattiello entra in area di rigore, cade a terra dopo un contatto con Fossati, si rialza e prosegue l’azione. I giocatori della SPAL si lamentano per un possibile calcio di rigore. Banti interrompe il gioco ed attende il responso del VAR Rocchi:

Rigore richiesto da SPAL 53esimo 2 Rigore richiesto da SPAL 53esimo

Rocchi, dopo pochi secondi, comunica a Banti di riprendere il gioco, non avendo ravvisato alcun chiaro errore.
Decisione corretta.
Al di là del fatto che questo episodio non avrebbe mai potuto essere qualificato come un chiaro errore, ho seri dubbi sul fatto che esista un contatto tra i due calciatori. Il tackle di Fossati è certamente rischioso ma è più che probabile che Mattiello si lasci andare e, resosi conto dell’inutilità del volo, prosegua l’azione ben conscio del fatto che il rigore non sarebbe stato assegnato oppure revocato in caso di fischio dell’arbitro.

Atalanta – Genoa 3-1, arbitro Fabbri

Al minuto 89 Fabbri sanziona con un calcio di rigore una respinta di Caldara, secondo il suo giudizio compiuto con un braccio in posizione punibile.
Dopo aver deciso per la massima punizione, Fabbri viene richiamato ad una “on field review” dal VAR La Penna:

VAR rigore revocato Genoa 88esimo 2 VAR rigore revocato Genoa 88esimo

Fabbri decide in pochi secondi di revocare il calcio di rigore e di riprendere la gara con una propria rimessa.
La decisione finale è corretta.
Molto bravo La Penna a rilevare il chiaro errore di Fabbri: Caldara colpisce effettivamente il pallone con il gomito destro ma non ci sono gli elementi minimi per considerarlo punibile. In particolare il braccio è attaccato al corpo (se non avesse colpito il gomito il pallone sarebbe finito sul corpo del difensore), il movimento è congruo, la distanza limitata, il tiro violento. Bravo La Penna a richiamare il collega, bene Fabbri a modificare la sua scelta.

Sampdoria – Cagliari 4-1, arbitro Abisso

Al minuto 39 Abisso concede un calcio di rigore alla Sampdoria per un contatto tra Barella e Torreira:

Rigore Sampdoria 40esimo Barella su Torreira Rigore Sampdoria 40esimo Barella su Torreira 2

Spinta evidente e piuttosto ingenua, rigore sul quale c’è poco da aggiungere. Giusto non sanzionare Barella col cartellino giallo, posizione molto defilata sulla parte sinistra dell’area di rigore.

Torino – Lazio 0-1, arbitro Irrati

Un solo episodio anche a Torino.
Al minuto 21 Irrati sanziona con un calcio di rigore un contrasto effettuato su Milinkovic-Savic:

Rigore Lazio 20esimo fallo 'Nkoulou Rigore Lazio 20esimo fallo 'Nkoulou 2

Anche in questa circostanza c’è poco da aggiungere: il centrocampista della Lazio anticipa nettamente sia il difensore N’koulou che il portiere Sirigu. Entrambi commettono fallo su Milinkovic Savic. Giusto non ammonire: posizione defilata e pallone direzionato verso la linea di fondo.

Fiorentina – Napoli 3-0, arbitro Mazzoleni

Due episodi da approfondire.
Il primo, decisivo, accade in apertura di gara, esattamente al minuto 5.
Simeone, scattato in posizione regolare e tenuto in gioco da Hysaj

Rigore Fiorentina quinto minuto posizione partenza

si invola verso la porta difesa da Reina.
Nei pressi dell’area di rigore l’attaccante della Fiorentina anticipa nettamente Koulibaly che, sullo slancio, atterra l’avversario:

Rigore Fiorentina quinto minuto Rigore Fiorentina quinto minuto 2

Fallo evidente: intervenire in questo modo, con una gamba ad altezza ascella, da tergo e non commettere un fallo è praticamente impossibile. Per quanto la dinamica sia leggermente differente, la gamba in quella posizione ricorda molto il fallo commesso da Benatia in Real Madrid-Juventus.
Mazzoleni opta per il calcio di rigore e per l’ammonizione di Koulibaly, valutando l’episodio come DOGSO genuino (cioè impedimento di una chiara occasione da rete tentando di giocare il pallone).
Scelta che condivido pienamente. Dal campo la sensazione è sempre quella di un episodio avvenuto all’interno dell’area.
Il calcio di rigore non viene battuto immediatamente: come ormai sappiamo tutti questi episodi vengono rivisti col VAR.
Dopo circa un minuto il VAR Massa corregge la scelta di Mazzoleni, trasformando il calcio di rigore in calcio di punizione diretto al limite dell’area.
Scelta, anche in questo caso, corretta:

Rigore Fiorentina quinto minuto 3

Il contatto tra la coscia di Koulibaly ed il fianco di Simeone avviene fuori dall’area di rigore.
La conseguenza è che il cartellino per Koulibaly da giallo diventa rosso poiché, come ormai sappiamo, la depenalizzazione per DOGSO genuino ha valore solo in area e non nel resto del terreno di gioco. Giusto non procedere alla “on field review“: si tratta di rilevazione della posizione geografica del fallo, non di valutazione (già effettuata correttamente dall’arbitro).

Al minuto 61 Chiesa si porta nei pressi dell’area di rigore del Napoli, tenta un cross al centro ma il pallone viene respinto da Albiol.
Chiesa si lamenta per un possibile tocco di mano:

Tocco mano Albiol 61esimo cross Chiesa Tocco mano Albiol 61esimo cross Chiesa 2

Protesta legittima.
Non importa minimamente che il pallone abbia incocciato prima sulla coscia destra di Albiol e poi sul braccio: non sempre un precedente tocco con altra parte del corpo consente di qualificare come non punibile una deviazione di mano.
In questo caso, pertanto, Mazzoleni avrebbe dovuto fischiare calcio di punizione o di rigore, senza alcuna sanzione disciplinare.
Per quale motivo Massa non è intervenuto a correggere l’errore di Mazzoleni? Ha forse ritenuto regolare il contrasto, facendo leva sul precedente tocco con la gamba destra?
Nulla di tutto ciò:

Tocco mano Albiol 61esimo cross Chiesa 3

Massa non ha potuto consigliare a Mazzoleni la “on field review” per il semplice motivo che il fallo di mano è avvenuto al di fuori dell’area di rigore. Episodio che ricorda molto il mancato intervento per il fallo di mano di Calabria in Milan-Sampdoria: anche in quel caso errore evidente dell’arbitro ma impossibilità di modificare la decisione perché l’episodio avvenne al di fuori dell’area di rigore.

78 commenti
  1. Luca
    Luca dice:

    Le scrivo per quanto riguarda i falli di mano, sia in particolare sull’episodio di Albiol, sia in generale su alcune sue considerazioni.
    Non sono molto d’accordo sulla sua opinione e certezza che il tocco di mano di Albiol sia falloso, io non vedo volontarietà nel gesto, trovo la posizione del braccio consona al gesto in scivolata del Giocatore, che va evidentemente per opporsi con le gabme al cross (e non usa il braccio) visto che effettivamente tocca il pallone con la coscia e solo dopo questo per un rimpallo sbatte sul braccio, che non ha nessun movimento diverso dopo l’impatto con la coscia.
    Vorrei sapere meglio la sua opinione a riguardo, che nell’articolo non è spiegata molto, in verità.
    Mentre in generale, visto anche le sue posizioni condivisibili su molto tocchi di mano in aerea non considerati falli (e aggiungo che detesto abbastanza l’abitudine di chiamare al fallo ogni tocco di mano, anche palesamente fortuito o involontario, e che purtroppo anche molti arbitri fischiano dei rigori per me inconcepibili e assurdi), come mai mi sembri che lei invece avalli questa sorta di principio non scritto che una marcatura realizzata con l’aiuto delle mani non deve essere mai assegnata, che invece io trovo assolutamente non condivisibile. vero che lo definisce anche discutibile, am subito dopo sembra accettarlo. Vorrei capire meglio la sua posizione su questo principio, che mi sembra anche in contraddizione con le sue analisi su tocchi di mano che ho letto in questi mesi.
    grazie

  2. Roberto
    Roberto dice:

    Caro luca complimenti per le disamine che fai,io ne faccio tesoro perché mi fanno scoprire sempre sfaccettature nuove del regolamento…Voglio fare due riflessioni su cui apprezzerei il tuo pensiero…1)La Juventus è una squadra molto fallosa,secondo le statistiche;secondo te è comprensibile che negli ultimi sette anni non abbia mai subito un rosso diretto da un qualsiasi arbitro,salvo buffon un lazio juve con rigore ed espulsione finita 1 a 1?non lo trovi come dato matematico contro le probabilità?
    2)tra le righe noto che ti infastidisci quando qualche utente mette in dubbio la buona fede degli arbitri e tu sposi sempre la tesi dell’errore,dello stato fisico insufficiente dei tuoi colleghi,della scarsa personalità.Ti faccio domanda diretta:cosa pensi di calciopoli a distanza di dodici anni e degli arbitri dell’epoca?????grazie e continua cosi

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      1 – dato che non conosco, approfondisco
      2 – su Calciopoli ti dico solo questo: è stato un casino, non un’inchiesta. Il risultato è che, a 12 anni di distanza, nessuno ci ha capito nulla ed ognuno può sostenere le proprie tesi con basi più o meno concrete.

  3. Donato
    Donato dice:

    Gentile Marelli, io una cosa sola vorrei chiederle, in quanto uomo di sport, più che in veste di (ex) arbitro (sono stato un arbitro anche io in un altro sport, quindi dovrebbe già immaginare come la pensi). Non trova fastidioso che si vogliano mettere a tacere, si vogliano silenziare polemiche – a conti fatti – giustificate su un arbitraggio non proprio esemplare, quando invece per settimane, ancora in questi giorni, il nome dell’arbitro inglese e l’eliminazione dalla CL della squadra bianconera sembrano essere un complotto ordito dagli arbitri a favore del Real nella migliore delle ipotesi, contro la juve per mano di collina nella peggiore?

  4. Alberto
    Alberto dice:

    Piccola considerazione tecnica…..nel primo fotogramma di Firenze si vede l assistente perfettamente in linea con l azione e la chiamata è perfetta….nel secondo fotogramma analizzando la colorazione dell’ erba si nota che l ufficiale di gara rimane indietro questo perché? Perché un assistente deve continuamente cambiare direzione in maniera imprevedibile e soprattutto ogni volta ripartire da fermo al contrario dei calciatori che sono invece già lanciati in corsa……..

  5. Giuseppe
    Giuseppe dice:

    Buongiorno e complimenti davvero per l’ottimo blog e la pazienza nelle risposte. Ho solo una domanda (spero che non sia già stata fatta): la prima ammonizione a Pjanic era corretta? Grazie!

    • Giuseppe
      Giuseppe dice:

      Mi rispondo da solo. Lo aveva già scritto nel suo articolo. Per lei è corretta.

    • Davide
      Davide dice:

      Sul primo giallo di Pjanic nessun dubbio. Tuttavia, non credi che il primo fallo di Vecino su Khedira però sia esattamente un fallo identico, e non è stato punito neanche con la punizione (è stato fischiato il fuorigioco ad Higuain, che riceve palla poco dopo)?

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Sì.
      Ma capirai che non avrebbe senso approfondire tutti gli episodi: ci vorrebbero due giorni e diventerebbe una noia mortale leggere tutto.

    • Davide
      Davide dice:

      Sì, assolutamente d’accordo. Il problema è che con la massa di haters e complottisti che girano è meglio analizzare episodi simili a volte. Cioè, se il metro di giudizio fosse stato lo stesso sui due episodi, adesso non staremmo parlando del mancato rosso a Pjanic per doppia ammonizione (secondo giallo sacrosanto). Detto questo, clima calcistico davvero pessimo in questo Paese.

  6. enrigo
    enrigo dice:

    Volevo fare una sola considerazione sui suoi primi commenti, quelli relativi ai labiali, filmati e parentele arbitrali. Sono d’accordo su tutte le sue risposte, diciamo, leggo tra le righe anche un po’ di riprovazione sull’atteggiamento compagnone e ridanciano di Allegri, che magari al termine di una partita così contestata e nervosa dal punto di vista arbitrale poteva essere fuori luogo.
    Una sola cosa non mi trova assolutamente d’accordo: l’interpretazione del labiale di Tagliavento. Premetto che non mi spiego perché dica quello che dice, siamo alla fine del primo tempo, pare, quindi di sicuro le interpretazioni complottistiche sono fantasiose, a meno che Tagliavento non abbia facoltà premonitrici fantasmagoriche. Però di una cosa sono sicuro: non dice affatto la parola “facciamo”. Basta guardare appena rallentato il labiale (punti il video che ha postato al secondo 10 ricliccando alla fine della parola, per fargliela “ripetere”) e la vocale “i” è nitidissima, come anche la chiusura delle labbra nella pronuncia della enne. La “a” successiva (quella di “iamo”) ha la normale netta apertura di questa vocale. Concordo che la parola facciamo avrebbe totalmente senso e la parola vinciamo (o fingiamo, unica alternativa che matchi quello che si vede) non ne ha, ma non accetto di essere ingannato su una cosa della quale mi intendo, ossia dell’articolazione di vocali e consonanti (lavoro in ambito teatrale). Tagliavento dovrebbe chiarire cosa ha detto e perché, e sono sicuro che ci sia una spiegazione ragionevole. Ma questa spiegazione non può partire dalla premessa che la parola pronunciata sia facciamo, perché non lo è. In velocità anche io avevo preso per scemi quelli che ripetevano questa bufala, ma il video rallentato è incontrovertibile.

    • Adelio
      Adelio dice:

      Gent. Luca Marelli nulla eccepire per tutte le sue puntualizzazioni. A parte le sciocchezze delle assurde interpretazioni dei labiali, che lasciano il tempo che trovano, non ho però visto un suo commento in merito al mancato doppio giallo per Pianic, che credo sia stato abbastanza grave. Non c’è stato il commento o me lo sono perso ?? Deve convenire che con il risultato di 1a1 e ancora 35 minuti di gara da giocare questa non decisione ha avuto un peso importante ai fini dello svolgimento della gara. Magari l’Inter perdeva ugualmente ma perché non applicare il regolamento come fatto nel caso del fallo di Vecino che è stato giustamente espulso ??
      Grazie per l’attenazione.

  7. Igor
    Igor dice:

    Ciao Luca, da arbitro volevo capire una cosa. Momentaneamente arbitro in promozione, dopo una cattiva prestazione dopo ormai 6 anni di attività sono in grado di capire gli errori e le dinamiche che hanno portato alla cattiva prestazione. Vediamo centinaia di video, situazioni, analizziamo qualsiasi cosa. Io non riesco a capire solo una cosa. Come è possibile che Orsato con il bagaglio di esperienza ed informazioni che possiede, non capisca che dopo il rosso a Vecino fare il secondo giallo a Pjanic è quello che tutto vogliono? Se è come dici tu ( calo per via dei mondiali..) mi viene da pensare che è umana come lo sono il resto degli arbitri nell’associazione?

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Hai centrato il punto.
      C’è una giustificazione sempre a tutto (o quasi) ma, da arbitro, l’episodio di Pjanic è veramente impossibile da comprendere.

  8. Carlo Passera
    Carlo Passera dice:

    Gentile Marelli,
    seguo sempre con forte interesse, e con sincera stima nei suoi confronti, le sue analisi. Le riconosco indipendenza di giudizio, serietà di intenti e anche penna brillante. Mi ha però sorpreso la parte iniziale di questo suo post.
    Mi spiego: ogni persona di buon senso capisce perfettamente come tutte quelle sciocchezze che girano in queste ore sui social, e che lei ridicolizza, siano appunto sciocchezze che possono trovar credito solo presso gli ingenui (molto ingenui). Ma: ridurre la questione sul tappeto a tali invenzioni significa, in primo luogo, sminuirne la portata, ridicolizzarla, renderla farsesca. Tutto ciò, insomma, finisce coll’essere in realtà funzionale a chi vuole che, come al solito… Come dire in modo elegante… Ecco, finisca tutto in vacca! Se ci fosse – non lo credo: è un paradosso – un burattinaio occulto mandante di certe decisioni arbitrali, sarebbe il primo interessato alla diffusione di certe belinate, che diventano armi di distrazione di massa. Per questo mi chiedo perché mai anche lei dia loro spazio: non sarebbe meglio non regalar loro alcuna visibilità?
    Anche perché, mi perdoni: questo è il paese di Ceccarini, che ancora 20 anni dopo non recupera un briciolo dignità almeno tacendo; è il paese di Calciopoli; è il paese in cui si sproloquia di sensibilità arbitrale, e i mass media fan sì sì con la testa… È, insomma, un paese in cui le questioni relative all’etica nel calcio (che è un gioco) sono drammaticamente (il gioco si fa dramma: dramma semiserio, per fortuna) presenti, da sempre.
    Credo che certe decisioni di Orsato siano inspiegabili; e proprio in quanto tali, tendano ad alimentare sospetti probabilmente impropri. D’altra parte, che spiegazione si può dare? Si rimane interdetti, specie per la reiterazione nel tempo di alcune condotte. Cosa che genera anche frustrazione e disamore, insomma tocca l’animo delle persone, oltre a determinare conseguenze importanti a livello economico, per i singoli club.
    E allora: perché contribuisce pure lei, che è persona seria, a dar spazio a quanto vorrebbe (e a quanti vorrebbero) rendere tutta questa questione una barzelletta? Non esiste forse un nocciolo della questione, irrisolto, che suggerirebbe di trattare la stessa senza scorciatoie farsesche? Dissento insomma sulla sua scelta, ribadendo comunque il rispetto e la considerazione per quanto fa. Buon Primo Maggio.

  9. Giorgio
    Giorgio dice:

    Buongiorno sig. Marelli,
    apprezzo molto la pacatezza e la competenza con cui espone le sue idee.
    Tuttavia non posso trovarmi completamente d’accordo con il ritenere corretti e normali rapporti eccessivamente amichevoli tra arbitri e giocatori/allenatori.
    L’esempio sui avvocati e giudici è interessante, ma gli avvocati non sono giudicati dai giudici, di fatto ci lavorano insieme.
    Se io fossi coinvolto in un processo e all’uscita dall’aula vedessi un giudice che famigliarizza con la parte avversa chiamandosi con nomignoli e scherzando come fossero grandi amici sinceramente non mi sentirei molto tutelato.
    L’amicizia (e i regalini vari) possono a livello psicologico rendere difficile un giudizio obbiettivo. Non è un caso che molte tecniche di vendita si basino su giochi psicologici di questo tipo e che a livello aziendale siano visti di cattivo occhio i rapporti personali con i fornitori.
    Con questo mi rendo conto che siamo umani e apprezzo l’esperienza che lei ha portato ad esempio, ma rimango perplesso su questo modus un po’ italiano. D’altra parte anche il suo giudizio è quello di una persona che, vivendo la cosa dall’interno, forse ha trovato normali cose che non dovrebbero esserlo.
    Spero di non essere sembrato scortese. Grazie ancora per il contributo.

    • Giorgio
      Giorgio dice:

      Eviti pure di pubblicare la mia risposta ma, dati alla mano, il problema della nostra società (italiana) purtroppo non è il sospetto ma la mancanza di onestà e di etica civile e professionale. Tutt’al più concorderà con me che la cultura del sospetto è una conseguenza di queste mancanze.
      Se il nostro paese e il nostro calcio avessero sempre dimostrato al mondo grande rettitudine concorderei con lei, ma sa meglio di me che non è affatto così.
      Comunque ripeto la mia stima nei suoi confronti, è una persona seria e lo ha sempre dimostrato. Purtroppo non è una dote così diffusa.
      Cordiali saluti.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Perché non dovrei pubblicare?
      In fondo sono d’accordo tranne nella parte in cui sottende la malafede degli arbitri: si sbaglia, e di tanto…

    • Cesare
      Cesare dice:

      NON metto in dubbio la buona fede dell’arbitro, però, abbiamo “Calciopoli” e una squadra, la Juve, alla quale hanno revocato due scudetti con retrocessione in serie B… quindi, quando capitano episodi come la mancata espulsione di Pjanic (che avrebbe riportato in parità numerica le due squadre), NON c’è da meravigliarsi che molti gridano al complotto e alla malafede degli arbitri…

      Ciao

    • Guglielmo
      Guglielmo dice:

      E’ sempre lei questo Luca Marelli?
      Luca Marelli dopo 17 anni di carriera arbitrale si è dimesso dall’Aia. Il trentanovenne ex arbitro di San Fermo della Battaglia ora è solo un avvocato con studio legale a Como. Dimissioni tristi. Dopo un’ultima stagione ricca di polemiche. «Mi ha fatto fuori Collina per incompatibilità caratteriale», tuona lui oggi. Ancora innamorato dell’Aia. Ma passato a fare l’opinionista tv.
      «Il motivo della mia fine è uno solo: non piacevo a Collina. Peccato. Io e Collina avevamo iniziato bene. Lui credeva in me. Poi i nostri rapporti sono diventati più freddi e alla fine non mi salutava nemmeno più».

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Sì, certo. Tranne il verbo “tuonare” che significa “parlare con rabbia”. In realtà ho superato piuttosto in fretta la rabbia, soprattutto perché avevo una mia vita professionale fuori dal campo.
      Sul resto confermo anche se ormai è passato remoto.

    • Guglielmo
      Guglielmo dice:

      E’ sempre lei che dice queste cose? “Non è certo un mistero che abbia chiesto di essere reintegrato ma Nicchi non ha alcuna intenzione di aprire la porta. Purtroppo questo è un gravissimo limite dell’attuale presidente dell’AIA: non tollera in alcun modo voci critiche e si circonda di persone che lo appoggino in qualunque decisione. Nessun problema: Nicchi non sarà per sempre il presidente dell’AIA, prima o poi rientrerò ma senza alcun rancore nei confronti delle persone che mi hanno costretto ad una decisione dolorosissima.”

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Confermo anche questo, come pure la richiesta (per due volte) di essere reintegrato. Richiesta a cui Nicchi non ha nemmeno risposto con un diniego. Sul fatto che Nicchi sia una persona con cui non sono mai andato d’accordo non c’è alcun mistero, come non c’è mistero sul fatto che l’ho anche sostenuto (sbagliando) nella sua prima elezione.
      Sulla volontà di rientrare, non sono più così convinto. Anzi, se proprio devo dirla tutta, non penso che lo farei, ormai è passato troppo tempo.
      Resta il fatto che la scelta sia stata molto dolorosa.

      Adesso una domanda te la pongo io: perché mi ricordi queste affermazioni di 7 anni e mezzo fa?

  10. Gabriele
    Gabriele dice:

    Forse in questa giornata abbiamo visto il primo errore di Rizzoli che secondo il mio punto di vista doveva cambiare facendo arbitrare Napoli Juve ad Orsato ed inter juve a Rocchi perché quest ultimo è più capace a gestire le situazioni rispetto al primo che arbitra più sul dono di natura

  11. Cristian Ventura
    Cristian Ventura dice:

    In merito alla punibilità del fallo di mano sull’episodio di Palacio in Bologna-Milan ritengo che sia stato commesso un errore, aggravato dal fatto che si tratta di una scelta mediante VAR e quindi “a bocce ferme”. Nella fattispecie non sussistono quei criteri per valutare la volontarietà, che lei ci ha precisamente illustrato su precedenti episodi (per es. Napoli-Bologna rigore non dato su mano di Koulibaly, Bologna-Cagliari rigore non dato su mano di Ceppitelli): non vi è infatti movimento della mano verso il pallone, non vi è distanza rilevante tra Calabria, che rinvia con violenza, e la mano di Palacio.
    Cosa ne pensa?

    • Cristian Ventura
      Cristian Ventura dice:

      Perlomeno quanto non punire una parata di mano sulla linea di un difensore (Ceppitelli) che nega un gol…

      Non per polemizzare ma per capire chi dei due arbitri ha sbagliato.

      Grazie ancora per il contributo.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Non mi pare di aver mai negato un errore di un arbitro o dell’altro.
      Diverso è pensare che Lei possa convincermi a cambiare idea sulla base di una Sua affermazione.
      Saluti

    • Michele Serra
      Michele Serra dice:

      Salve sig Marelli, questa sua ultima affermazione mi porta indietro ad un famoso derby di milano, e’ il gol di polso di adriano.
      Qualche mese dopo, incontrai un ex arbitro mio conterranio, e in modo dimesso disse: questo episodio non mette in buona luce la nostra categoria. Mi da l’impressione di essere tornati al medio evo. – https://www.youtube.com/watch?v=rkFuxlkjOIg
      – Se lo ricorda? Credo che sia successo prima che venisse dismesso da nicchi & collina.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Inutile commentare questa affermazione in mancanza di indicazione precisa di chi avrebbe proferito questa frase. Potrebbe essere sua, potrebbe essere di un arbitro, potrebbe essere di chiunque. In ogni caso perdo interesse per episodi di una settimana prima, figuriamoci per avvenimenti di dieci anni fa…

      Buon weekend.

  12. Enzo
    Enzo dice:

    Grazie per il suo autorevole contributo alla serenità e alla conoscenza del regolamento. Non sarebbe un ulteriore contributo alla chiarezza se gli arbitri potessero parlare a fine gara e spiegare le proprie decisioni? Non sarebbe un altro passo avanti? Magari in questo modo tutti potrebbero accettare con serenità la decisione arbitrale, giusta o sbagliata che sia. Il VAR ha fatto fare un primo passo in questa direzione, ma è necessario un salto culturale da parte dei tifosi e soprattutto da parte degli addetti ai lavori, che qualche volta sono più tifosi dei tifosi. Grazie

  13. Francesco Basini
    Francesco Basini dice:

    Mi risulta difficile capire che problema ci sarebbe se anche Allegri avesse voluto complimentarsi con Tagliavento della prestazione di Orsato. Capita in una terna che un dirigente si complimenti o si lamenti con un ufficiale delle decisioni assunte dagli altri, per il semplice fatto che lui era lì in quel momento

  14. Faber63
    Faber63 dice:

    Ciao Luca, una battuta a sdrammatizzare:
    ….” a casa, ho ancora alcuni zainetti griffati Inter, Juventus, Milan, Lazio, Roma, Torino, Genoa ecc. “…..
    Ora capisco perchè il Napoli non vince mai un piffero!! 🙂 🙂 🙂
    Un abbraccio

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Erano esempi ma apprezzo la battuta.
      In ogni caso il Napoli presentava sempre un omaggio, ho tante magliette azzurre che conservo gelosamente come ricordi del tempo che è stato.

    • Faber63
      Faber63 dice:

      Finale play-off Avellino-Napoli su tutte, prima della “grande” avventura in A/B 🙂

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Era un esempio per far comprendere che, anche tra arbitri e giocatori, ci può essere stima e simpatia, come è normale che sia in un mondo in cui arbitri e calciatori si incontrano varie volte.

  15. Gabriele
    Gabriele dice:

    Luca il fallo di vecino su Mandzukic è uguale a quello che fece all andata con la sola differenza che all ‘ andata venne ammonito e qui espulso

  16. Simone
    Simone dice:

    Buongiorno, volevo chiedere perché Albiol, nel caso Mazzoleni avesse notato il fallo di mano, non sarebbe stato ammonito. A mio parere sarebbe stato calcio di punzione e cartellino giallo per SPA. Cordiali saluti, Simone.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Perché, per espressa direttiva tecnica, non si deve ammonire per un cross al centro dell’area.
      Ma concordo sul fatto che questo episodio potrebbe consentire una lettura differente.

    • Simone
      Simone dice:

      Sono al corrente della direttiva però in questo caso, a mio avviso, non è un cross qualunque perché all’interno dell’area di rigore è presente solamente un giocatore viola. Grazie della risposta, Simone

  17. Giuseppe
    Giuseppe dice:

    Salve Luca apprezzo molto il tuo tentativo di farci comprendere dinamiche che spesso ignoriamo. Voglio farti una domanda senza vena polemica sulla questione fratello/cugino di Orsato; lo faccio con l’intento di capire ulteriormente. Da quantobemerso sembra che il cugino dell’arbitro abbia avuto la possibilità di fare foto esclusive, autografi su maglie regalate, posti riservati all’interno dello stadio e altro ancora. Ammesso che sia realmente cosi, sorge il dubbio che Orsato abbia potuto intercedere con la società Juventus per ottenere queste possibilità non alla portata di tutti i tifosi “normali”. Se così fosse è normale che un arbitro, che è comunque un giudice, intrattenga rapporti personali con società che deve poi giudicare? Lo stesso sarebbe valso anche se l’avesse fatto col mio Napoli, ma proprio non riesco a capire il perché di certe scelte pur sapendo che oggi con i social e tutto il resto è facile cadere in equivoci. Grazie mille se vorrai rispondere.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Ho decine di maglie autografate a casa.
      Dopo la gara può capitare di chiedere un ricordo.
      La vita è una sola e non c’è nulla di male a chiedere con garbo, correttezza ed educazione un ricordo.
      Nessun rapporto personale, ovviamente: quei gadget arrivano da gare arbitrate, non da incontri notturni.

  18. Raffaele
    Raffaele dice:

    Buongiorno Luca,
    perché non fischiare fallo per il tocco di mano di Albiol è un evidente errore dell’arbitro? Il giocatore entra in scivolata, colpendo la palla con la gamba e solo successivamente sbatte contro il braccio, per altro in posizione consona al movimento. Non capisco qual è la differenza con tante altre entrate in scivolata simili…
    P.S. se il problema è il braccio che seppur consono al movimento, risulta largo, allora il 99% di questi è sempre fallo…

  19. riccardo ric
    riccardo ric dice:

    a proposito del commento però di ieri, sull’uso “improprio” del var in occasione dell’espulsione di Vicino, ho letto che potrebbe essere stato lo stesso Orsato a decidere di visionare l’azione al var, e non Valeri a richiamarlo. In tal caso protocollo perfettamente rispettato

    • Riccardo Ric
      Riccardo Ric dice:

      Non lo so. Chiedevo un semplice chiarimento. Fosse stata iniziativa di Orsato di andare al Var, il protocollo sarebbe stato perfettamente rispettato?

    • Christian
      Christian dice:

      Riguardo a questo, non sarebbe meglio avere più trasparenza sull’utilizzo del VAR? La mia impressione è che si voglia secretare tutto mentre se fosse tutto alla luce del sole si eviterebbero molte polemiche. Nel caso in esame basterebbe sapere in maniera ufficiale chi ha chiamato il VAR e perché.

      Credo tra l’altro che la mancanza di trasparenza sia stata una delle motivazioni per cui hanno prolungato il periodo di prova prima di introdurre la VAR in Premier.

  20. pasquale
    pasquale dice:

    Buongiorno Luca.
    Mi sembra che Simeone, prima del fallo di Koulibaly, nel controllo si fosse allungato un po’ troppo la palla e quindi non ci fosse una chiara occasione con Reina che era prontamente uscito.
    Non pensi che sarebbe stato più opportuno un giallo ?

  21. Antonello
    Antonello dice:

    Buongiorno, una curiosità: in questo caso Albiol andava ammonito se l’arbitro avesse dato la punizione? E se invece avesse dato rigore? Grazie e buona giornata

  22. Federico
    Federico dice:

    Buongiorno, potrebbe spiegarmi cosa è successo per il primo cartellino giallo a pjanic? Perchè io ricordo (probabilmente male) che ci furono 2 falli in quell’azione, il primo di higuain, ma il giallo lo prese pjanic.

    • Piero
      Piero dice:

      Salve, mi trova d’accordo sul primo giallo di pianic anche se lo reputo fiscale in virtú del fatto che qualche minuto prima lo stesso identico fallo fatto da vecino su kedhira non é stato sanzionato….quindi la domanda è se chiudi un occhio prima e poi diventi fiscalissimo magari poi la partita ti sfugge di mano e cerchi poi di essere buonista dopo (sbagliando) non é meglio cercare all’inizio solo richiamare e reguardire su alcuni falli per poi essere più severo quando il match sale di tono dal punto di vista dell’agonismo? Grazie e saluti….. (ps C’era anche un fallo di candreva Su mandzukic non sanzionato con l’ammonizione neanche dopo che i 2 giocatori si sono messi testa a testa! Li orsato per me é stato bravo ma ha avuto un metro di giudizio diverso da come stava attirando. Scusi la lunghezza del commento ancora grazie e saluti

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Fiscale? Giallo lapalissiano, fallo imprudente evidente.
      Su Vecino è un errore non sanzionare con l’ammonizione, non nego l’evidenza…

I commenti sono chiusi.