30esima giornata: una buona vigilia di Pasqua con qualche pasticcio a Verona e Genova

30esima giornata di Serie A trascorsa senza grandi polemiche ma con qualche pasticcio nell’utilizzo del VAR su alcuni campi. In particolare risultano interessanti, sotto il profilo didattico, gli episodi di Verona e Genova. A Torino VAR chiamata in causa due volte in una gara pressoché perfetta di Mazzoleni.

Cagliari – Torino 0-4, arbitro la Penna

Altro positivo assaggio di Serie A per il talentuoso arbitro laziale, con un paio di sbavature. La seconda, però, evidenzia anche un’intelligenza non comune nella lettura del gioco.
Procediamo con ordine.

Al minuto 46 contatto in area di rigore tra Castan (in proiezione offensiva) e Burdisso:

Contatto Castan Burdisso 46esimo Contatto Castan Burdisso 46esimo 2

Subito dopo il contrasto, La Penna fischia la fine del primo tempo.
Si pone subito una domanda: in caso di chiusura con il duplice fischio dell’arbitro, è possibile una VAR review?
La risposta è positiva.
In qualunque circostanza prevista dal protocollo, gli episodi accaduti durante il gioco possono essere oggetto di review. Nel caso in cui, dopo revisione, La Penna avesse deciso di assegnare il calcio di rigore, il primo tempo sarebbe proseguito solo per l’esecuzione dello stesso. Ciò avrebbe significato interruzione immediata dopo la realizzazione della rete, dopo la respinta del portiere o dei pali oppure in caso di pallone calciato fuori. In sintesi: il tempo si sarebbe concluso immediatamente dopo l’esecuzione del calcio di rigore, senza opportunità di ribattere a rete in caso di respinta.

Per rimanere sull’episodio, La Penna non lascia il campo dopo il duplice fischio ma si consulta con il VAR Pasqua:

Contatto Castan Burdisso 46esimo silent check dopo la fine del primo tempo Contatto Castan Burdisso 46esimo 3

Nella prima immagine il colloquio tra arbitro e VAR, nella seconda l’episodio da altra inquadratura.
La decisione di non accordare il calcio di rigore è corretta. Allo stesso modo è condivisibile che Pasqua non abbia nemmeno invitato il collega alla “on field review“.
Erroneo, a mio parere, lasciar correre senza sanzionare il gioco pericoloso di Castan.
Ricordiamo la ratio del regolamento: abbassare la testa è considerato gioco pericoloso perché le regole non tutelano solo chi è possesso del pallone ma anche chi lo contende.
Nel caso specifico Burdisso non può essere colpevolizzato per aver tentato di calciare il pallone che, senza la testa di Castan abbassata all’altezza del bacino, sarebbe stata facilmente alla portata del difensore del Torino ed impossibile da raggiungere per il calciatore del Cagliari. In particolare ricordiamo quel che specifica il Regolamento, pagina 89, Regola 12:

Regolamento gioco pericoloso

La parte fondamentale è quella indicata dalle frecce: il gioco pericoloso si concretizza ANCHE nei confronti del calciatore che crei una minaccia per la propria incolumità. Abbassare la testa è considerato un gesto pericoloso per chi lo compie e, per tale motivo, punito con un calcio di punizione indiretto.

Il secondo episodio alla fine della gara. Alcuni lo hanno qualificato addirittura come un errore tecnico.
Nulla di più falso e, anzi, la dimostrazione di una grande lucidità nonostante la gara fosse arrivata nei secondi conclusivi.

Al minuto 87 Obi riceve un pallone da Belotti e lo spinge in rete. L’assistente Crispo (qualche imperfezione di troppo nelle ultime uscite) alza la bandierina per segnalare la posizione di fuorigioco di Belotti:

Quarto gol Torino posizione belotti regolare

Errore molto evidente: Belotti è tenuto in gioco da due difensori del Cagliari. Obi, al contrario, è sicuramente in posizione di fuorigioco passivo ma, al momento del passaggio di Belotti, si trova dietro alla linea del pallone. La rete è regolare.

La Penna raccoglie subito la segnalazione di Crispo ma solo a livello di gestualità.
Per chiarire l’episodio, nella prima immagine a seguire La Penna solleva il braccio ma fischia SOLO successivamente (esattamente nel momento rappresentato dal secondo frame):

Quarto gol Torino La Penna non fischia Quarto gol Torino La Penna fischia adesso

Sono questi piccoli particolari che differenziano un arbitro costruito da un arbitro di grande potenziale.
Sarebbe stato facilissimo per La Penna fischiare immediatamente, raccogliendo la segnalazione del proprio assistente. La reattività e la grande attenzione anche con un punteggio ormai largamente a favore di una delle squadre hanno consentito al giovane arbitro di attendere quel secondo in più che ha permesso ai VAR di correggere l’errore dell’assistente.

Ricordiamo un concetto già espresso in occasione della tanto discussa Inter-Udinese dello scorso 16 dicembre: la gestualità di un arbitro non ha alcun valore se non accompagnata da un fischio. Tutto ciò che accade prima che venga emesso un fischio da parte dell’arbitro è valido e può essere giudicato: perciò è corretto assegnare una rete, sanzionare un fallo di mano, concedere un calcio di rigore ecc.

Fiorentina – Crotone 2-0, arbitro Valeri

Partita molto complessa per Valeri: tanti scontri, tante sanzioni disciplinari, tanto nervosismo ben gestito dall’arbitro romano che ritroveremo (con ogni probabilità) anche al Mondiale di Russia 2018 nel ruolo di VAR. Stagione estremamente positiva a cui dovranno seguire altre annate di gran livello per poter perlomeno sperare nel Mondiale di Qatar 2022 per il quale, al momento, è favorito Massa. Anche se, per essere più realisti, il posto per un arbitro italiano è tutt’altro che scontato.

Un solo episodio degno di nota.
Al minuto 57 il Crotone rimane in inferiorità numerica per l’espulsione del difensore sinistro Capuano:

Seconda ammonizione di Capuano 57esimo Seconda ammonizione di Capuano 57esimo 2

Seconda ammonizione indiscutibile: Chiesa vince un contrasto sulla linea laterale allungandosi il pallone. Il difensore del Crotone, ormai impossibilitato a giocarlo, si preoccupa solo di ostacolare (irregolarmente) l’avversario. Ammonizione non solo legittima ma codificata: non sanzionare disciplinarmente questo contatto sarebbe stato un errore.
Menzione anche per l’assistente Santoro che, oltre a segnalare il fallo, ha anche “suggerito” il cartellino al collega. Valeri, con ogni probabilità, avrebbe ammonito ugualmente Capuano ma è fondamentale evidenziare la collaborazione tra arbitro ed assistente anche in questi momenti.

Genoa – SPAL 1-1, arbitro Giacomelli

Spiace dover tornare continuamente sulle prestazioni del triestino ma le circostanze lo impongono. Non è fortunatissimo (aspetto non proprio marginalissimo nell’attività arbitrale) ma non pare nemmeno lucidissimo.
Probabilmente non è ininfluente la diatriba con alcuni tifosi della Lazio che stanno trascinando Giacomelli (assieme al collega Di Bello) a dover sostenere un procedimento civile che definirei quantomeno avventuroso. Posto che una siffatta azione giudiziaria non abbia alcuna base normativa (e sarebbe ben grave se un arbitro dovesse pagare economicamente un errore: il giorno dopo non si troverebbe un singolo pazzo disposto a scendere in campo…), non escludo che un minimo di instabilità possa essere stata generata, anche solo inconsciamente.
Resta il fatto che, ieri a Genova, Giacomelli (in collaborazione con il VAR Mariani, non esente da colpe) è stato protagonista di un episodio che ritengo ai limiti dell’incredibile. Ci arriveremo.

Al sesto minuto Schiattarella e Meret scambiano il pallone al limite dell’area. Il portiere della SPAL incappa in un errore madornale, di fatto consegnando il possesso del pallone a Bertolacci, svelto (e furbo) ad approfittare della distrazione. Meret sgambetta Bertolacci che, per la verità, cade (accentuando) un attimo dopo il contatto:

Rigore Genoa quarto minuto Meret su Bertolacci

Per quanto sia risultato fastidioso dover prendere atto della caduta ritardata del centrocampista genoano, il fallo appare abbastanza evidente: una volta perso il possesso del pallone, Meret se ne disinteressa per ostacolare l’avversario. Furbo Bertolacci, molto ingenuo prima e dopo il giovane portiere della SPAL. Rigore corretto, giusto non sanzionare con cartellino giallo.

Al minuto 25 il pasticcio.
Lapadula approfitta dell’ennesimo errore della difesa della SPAL, salta il portiere e calcia verso la porta. Il pallone viene respinto a pochi centimetri dalla linea di porta.
Giacomelli, richiamato da Mariani, interrompe il gioco per valutare qualcosa che, in diretta, non si è capito:

Rigore ed espulsione Vicari 25esimo Rigore ed espulsione Vicari 25esimo 4

Review lunghissima, quasi quattro minuti, a dimostrazione del fatto che l’episodio risultasse ben lontano dall’essere chiaro.
Ma cosa ha segnalato Mariani?
E’ la seconda immagine che ci suggerisce la risposta: Mariani ha ritenuto come episodio da sottoporre all’attenzione del collega un presunto tocco col ginocchio di Vicari sullo scarpino destro di Lapadula:

Rigore ed espulsione Vicari 25esimo 2 Rigore ed espulsione Vicari 25esimo 3

Chiariamo subito un punto: questo non può mai essere considerato un grave errore. Non solo è necessaria parecchia fantasia per essere certi di un contatto tra Vicari e Lapadula ma lo stesso contatto appare del tutto fortuito.
Si dirà: “siamo di fronte ad un fallo negligente, dovuto ad un contatto non volontario da parte di Vicari ma punibile per aver danneggiato l’avversario“.
E torniamo, così, al concetto di danno procurato, una delle più malefiche invenzioni regolamentari: argomento già affrontato in questo approfondimento dedicato alle leggende metropolitane. Il danno procurato, lo ripeto per l’ennesima volta, NON ESISTE!
Approfitto, dunque, dell’episodio per delimitare anche il concetto di negligenza. E non c’è modo migliore che rifarsi al vocabolario della lingua italiana (screenshot tratto dal sito della Treccani):

Negligenza

Per quanto ci interessa, la negligenza è da definirsi come un atteggiamento di trascuratezza. Ma anche un atteggiamento di tal fatta necessita di un comportamento fattivo del reo.
Vicari, pertanto, può essere accusato di negligenza?
Ovviamente no, perché non solo non ha tentato in alcun modo di contrastare l’avversario ma non ha posto in essere alcun atteggiamento volto ad interferire con l’avversario.
Nel caso specifico, infatti, è Lapadula che (certamente in modo involontario), nel gesto di calciare, tocca il ginocchio dell’avversario il quale ha la solo colpa di non essere immateriale.
Questo episodio rientra nelle fattispecie che definisco “casuali”, non classificabile in alcuna casistica punibile con un calcio di punizione diretto o di rigore. Per lo stesso motivo Lapadula non andava sanzionato con un cartellino giallo poiché non si è trattato di simulazione ma, giova ripeterlo, di contatto totalmente fortuito.
La lunghissima review è la dimostrazione implicita che anche Giacomelli non fosse minimamente convinto della sua scelta, la cui concausa è da ricercare nella decisione di Mariani di chiamarlo a revisione. Ad ulteriore conferma di quanto affermato, il linguaggio del corpo dell’arbitro friulano:

Rigore ed espulsione Vicari 25esimo titubanza Giacomelli

Dopo aver visto le immagini per almeno due minuti, si riporta verso il terreno di gioco lanciando occhiate al monitor ed assumendo la decisione con un atteggiamento che tutto denota tranne certezze.
A mio parere il rigore non doveva essere concesso e, a maggior ragione, l’espulsione appare totalmente priva di fondamento: non essendoci stato alcun gesto del difensore volto ad ostacolare l’avversario, come può mai concretizzarsi la volontà di impedire il concretizzarsi di una chiara occasione da rete?
La review può anche essere giustificata: la decisione finale non ha alcun senso. Mi pare piuttosto evidente che, in questa occasione, siano stati mal intesi (o mal interpretati) sia il concetto di negligenza che quello di DOGSO.

Inter – Verona 3-0, arbitro Rocchi

Gara tranquilla per il fiorentino, fresco di ufficializzazione come arbitro titolare per il Mondiale in Russia. Ne approfitto per complimentarmi con lui e con i suoi assistenti Mauro Tonolini di Milano ed Elenito Di Liberatore di Teramo: avremo anche in questo appuntamento una terna di assoluto valore.

Al primo minuto l’Inter trova il vantaggio con Icardi servito direttamente da rimessa laterale dal compagno Perisic.
Rete che, però, appare viziata da un’evidente infrazione dello stesso Perisic.
Il pallone calciato dal portiere veronese Nicolas, infatti, esce più o meno ad una decina di metri dalla linea di centrocampo:

Primo gol Inter rimessa laterale battuta 15 metri avanti 2

Perisic rimette il pallone in gioco da una posizione molto avanzata rispetto al punto di uscita:

Primo gol Inter rimessa laterale battuta 15 metri avanti

Non si tratta dei soliti due/tre metri. Al contrario Perisic ha guadagnato almeno una decina di metri, acquisendo un vantaggio evidente. La scelta migliore avrebbe dovuto essere l’annullamento della rete e l’inversione della rimessa laterale.

Al minuto 90 Eder si invola completamente da solo verso la porta avversaria, scontrandosi con il portiere Nicolas:

Espulsione Nicolas 90esimo, saltato guarda avversario Espulsione Nicolas 90esimo, saltato guarda avversario 4

Queste immagini chiariscono poco o nulla se non fissare sul terreno di gioco il punto del contatto: fuori area di circa un metro. Oltre a ciò servono a togliere ogni dubbio sull’eventuale chiara occasione da rete: anche in tal caso nessun dubbio, Eder avrebbe avuto porta spalancata e primo avversario a circa dieci metri di distanza.
Le immagini successive ci consegnano la soluzione del piccolo interrogativo: legittimo il cartellino rosso per il portiere del Verona?

Espulsione Nicolas 90esimo, saltato guarda avversario 2 Espulsione Nicolas 90esimo, saltato guarda avversario 3

Una volta anticipato dall’attaccante dell’Inter, Nicolas non pone alcuna attenzione al pallone, preoccupandosi solo di ostacolare l’avversario. Fallo non violento e nemmeno particolarmente evidente ma, in caso di DOGSO, l’entità dell’infrazione non riveste alcuna importanza. Che l’irregolarità sia pericolosa o meno non conta nulla, rileva solo la qualificazione del fallo. Nicolas gioca d’esperienza ma l’espulsione è fuor di dubbio. Nulla importa, infine, che il risultato fosse già ampiamente deciso: il regolamento deve essere applicato a prescindere da cronometro e punteggio.

Lazio – Benevento 6-2, arbitro Calvarese

Al minuto 7 il Benevento rimane in inferiorità numerica per l’espulsione di Puggioni che così si oppone ad Immobile (in posizione perfettamente regolare):

Espulsione Puggioni sesto minuto Espulsione Puggioni sesto minuto 2

Poco da aggiungere: fallo di mano evidente, chiara occasione da rete, rosso automatico. Bene la collaborazione di Calvarese con l’assistente Vivenzi, puntuale nell’individuare il tocco fuori dall’area di rigore.

Al minuto 90 Nani cade a terra in area di rigore dopo un contatto con Costa:

Rigore Lazio 90esimo Nani Costa Rigore Lazio 90esimo Nani 2

Le immagini chiariscono poco. Sia dalle riprese laterali che da quelle alle spalle, si evidenzia che le gambe dei due calciatori non vengono a contatto. C’è forse un leggero contatto del braccio sinistro di Costa sulla spalla di Nani ma, francamente, trovo difficile individuare gli elementi minimi per concedere un calcio di rigore. Episodio ininfluente ma rigore che ritengo molto generoso.

Chievo – Sampdoria 2-1, arbitro Orsato

Un solo episodio ma decisivo. Spazziamo via ogni dubbio: giusto convalidare la rete del definitivo vantaggio clivense ma innegabile l’enorme pasticcio nell’utilizzo del VAR.

Al minuto 25 Zapata entra in contatto con Gobbi all’interno dell’area di rigore:

Rigore Sampdoria 25esimo su Zapata

Nessun dubbio per Orsato che indica immediatamente il calcio di rigore.
La decisione è corretta:

Rigore Sampdoria 25esimo su Zapata 2 Rigore Sampdoria 25esimo su Zapata 3

Zapata anticipa l’avversario che, nel tentativo di contrastare il pallone, oppone un ostacolo irregolare col proprio corpo. A differenza di quanto accaduto a Genova, in questo caso si tratta di negligenza: c’è un movimento del difensore ed un contrasto che porta ad una infrazione punibile ai danni di un avversario.
Veloce silent check di Di Bello che, giustamente, conferma la decisione assunta in campo.

Al minuto 79 Hetemaj crossa al centro dell’area cercando la deviazione del compagno di squadra Inglese il quale si muove in direzione del pallone, non lo tocca ma, col suo movimento, trae nettamente in inganno il portiere della Sampdoria Viviano:

Rete Hetemaj 79esimo FG Inglese Rete Hetemaj 79esimo FG Inglese 2

L’assistente Manganelli non segnala alcuna infrazione ed il check del VAR Di Bello non può che focalizzarsi sull’eventuale posizione di fuorigioco di Inglese.
Il primo frame ci mostra una posizione indecifrabile: fuorigioco di pochi millimetri oppure posizione regolare per il medesimo motivo. In circostanze del genere, come sappiamo, i VAR devono avallare la scelta assunta in campo.
Trattandosi di rilevazione la “on field review” non deve essere effettuata: è il VAR, sulla base delle immagini a disposizione, a dover decidere sulla sussistenza e sulla punibilità di una posizione irregolare.
Due, pertanto, le possibili evoluzioni della fattispecie:
– Di Bello ritiene avallabile la scelta di Manganelli e si limita ad un check di conferma;
– lo stesso Di Bello ritiene, al contrario, Inglese in posizione di fuorigioco ed invita Orsato alla review, ben consapevole che tale scelta avrebbe portato all’annullamento della rete dato che Inglese impatta in modo palese sul portiere avversario.
La rete è regolare.
Inglese non può essere considerato in posizione di fuorigioco, non essendoci alcuna certezza in merito. Di Bello ha sbagliato a richiamare Orsato alla review mentre l’arbitro ha correttamente interpretato la fattispecie confermando la scelta inizialmente assunta dal suo assistente.

Sassuolo – Napoli 1-1, arbitro Fabbri

Bene, molto bene il giovane ravennate, sempre più sicuro dei suoi mezzi.
Proteste (per la verità molto blande) del Sassuolo sulla rete del pareggio del Napoli ad opera di Callejon al minuto 80:

Pareggio Napoli 80esimo

Per quanto rimanga qualche dubbio sulla paternità della marcatura (Callejon od autorete di Rogerio?), l’attaccante del Napoli non commette alcuna infrazione nei confronti dell’avversario, semplicemente cerca il pallone contrastandolo nei limiti del regolamento. Per essere più preciso: non c’è alcun dubbio sulla correttezza dell’azione, le limitate rimostranze mi paiono prive di base.

Juventus – Milan 3-1, arbitro Mazzoleni

Gran direzione del bergamasco che sta attraversando un periodo di forma invidiabile. Dopo un’ottima prestazione in occasione della vittoriosa trasferta del Milan all’Olimpico contro la Roma, altra serata da incorniciare: quando decide di applicare il Regolamento risulta ancora un elemento che può offrire garanzie più che sufficienti per qualsiasi tipologia di gara.

Tre episodi, tutti nel primo tempo e due dei quali nel giro di un paio di minuti con protagonista il capitano milanista Bonucci.

Al minuto 15 è fortunatissimo Matuidi nel contrasto con André Silva:

Fortunato Matuidi 15esimo 2 Fortunato Matuidi 15esimo

La fortuna è dovuta al fatto che Matuidi, nonostante salti scomposto, fuori tempo ed in netto ritardo, non tocchi ma sfiori solamente il pallone, probabilmente mettendo fuori tempo l’attaccante del Milan che sprecherà l’occasione spedendo fuori da pochi metri.
Nessun dubbio nel caso in cui il centrocampista della Juventus avesse toccato il pallone: si sarebbe trattato di calcio di rigore ed ammonizione.

Al minuto 40, su un tentativo di cross di Higuain, Bonucci tocca il pallone con la mano destra:

40esimo tocco di mano di Bonucci 40esimo tocco di mano di Bonucci 2

Contatto totalmente casuale: la posizione del braccio di Bonucci è senza alcun dubbio naturale e, al momento del tocco, il difensore non sta guardando né avversario né tantomeno il pallone. Pallone che, peraltro, schizza sul braccio dopo aver incocciato il piede destro. In sintesi: non c’è un singolo elemento oggettivo che possa far propendere per la punibilità.

Sul calcio d’angolo scaturito proprio da questa azione, Massa richiama Mazzoleni alla “on field review” per un altro contatto del pallone sul braccio di Bonucci, in questo caso a contatto con Benatia:

Tocco di mano Bonucci 42esimo

Il contatto c’è ma, anche in questo caso, non risulta punibile. Pressato dall’avversario, il movimento appare assolutamente congruo e, peraltro, vi è un evidente fallo di Benatia.
Forse eccessivo il richiamo alla review ma utile per consentire a Mazzoleni di modificare parzialmente la sua decisione. Infatti non viene assegnato il rigore (ovviamente) ma nemmeno rinvio del portiere: Mazzoleni opta (correttamente) per un calcio di punizione diretto a favore della difesa. Scelta, peraltro, consentita dal protocollo: eventuali infrazioni emerse nel corso di una review per altri motivi possono essere punite dall’arbitro centrale.

44 commenti
  1. Michele
    Michele dice:

    A me sembra evidente il fallo di Callejon. Se si rivede l’azione da davanti, si vede chiaramente Callejon che con il braccio sinistro spinge Rogerio che cade e in caduta devia il pallone nella propria porta. Dalla visuale che lei ha inserito non si vede questo particolare.

  2. Federico
    Federico dice:

    Buongiorno Luca, se hai avuto modo di vederlo, cosa ne pensi del rigore per il Salisburgo di ieri sera?

  3. Mattia
    Mattia dice:

    Luca secondo te il gol del Bologna è regolare secondo me si perché il tocco e totalmente involontario

  4. Cristian Ventura
    Cristian Ventura dice:

    Per quanto non troppo pertinente con gli episodi dell’ultima giornata, potrei chiederle un chiarimento sull’applicazione del fallo di mano e sull’incongruenza, a mio vedere, delle scelte arbitrali avvenute?

    Cito tre episodi dove “non vi è movimento della mano verso il pallone” e “non vi è distanza rilevante tra calcio dell’attaccante e braccio del difensore (pallone inaspettato)”: criteri indicati per valutare l’atto intenzionale di colpire il pallone con il braccio da parte di un calciatore.

    29 Giornata
    Milan-Chievo
    Mano di Tomovic
    CONCESSO

    22 Giornata
    Napoli-Bologna
    Mano di Koulibaly
    NON CONCESSO

    15 Giornata
    Bologna-Cagliari
    Mano di Ceppitelli
    NON CONCESSO

    Grazie

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Tutti episodi che ho approfondito nelle scorse settimane: spiegare il mio punto di vista su ogni episodio sarebbe oltremodo lungo e ripetitivo. Se avessi voglia, li trovi nel blog.
      In sintesi: Milan-Chievo rigore corretto; Napoli-Bologna corretto non assegnare il rigore; Bologna-Cagliari rigore da assegnare.

    • Cristian Ventura
      Cristian Ventura dice:

      Avevo appunto letto con attenzione i suoi commenti dei sopracitati episodi, trovandoli molto interessanti.

      Applicando però “meccanicamente “ i due criteri per individuare il fallo di mano (mano verso pallone e distanza calcio/impatto) non vedo differenze tra l’episodio di Milano e quello di Napoli.

      Pertanto le espongo nuovamente i miei dubbi per definire una modalità oggettiva di individuazione della volontarietà del fallo di mano e non legata alla soggettività dell’arbitro

  5. Pier
    Pier dice:

    Solita esaustiva interpretazione della giornata arbitrale. Una solo puntualizzazione.. trovo grave la svista di Milano sulla rimessa laterale che ha condizionato la partita al primo minuto di gioco. Mi chiedo e ti chiedo il Var avrebbe potuto/dovuto intervenire? Se fosse rientrato nel protocollo si tratta di un errore di facile risoluzione. Saluti e Buona Pasqua a tutti.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Onestamente è domanda che mi son posto pure io.
      Credo che non rientri nella casistica ma è certamente un argomento che devo approfondire.

  6. Luca
    Luca dice:

    Ciao Luca,

    non trovi che il comportamento dei guardalinee in situazioni di fuorigioco dubbie sia difforme? Mi pare che alcuni attendano molto prima di alzare la bandierina, o addirittura evitino di farlo, probabilmente per evitare di interrompere un’azione che potrebbe poi essere rivalutata al Var; mentre altri segnalano comunque l’irregolarità. Non so quali siano le linee guida, ma penso che la situazione di Cagliari-Torino possa fare casistica: nel dubbio il guardalinee segnala, ma l’arbitro ha la discrezione di far terminare l’azione ed eventualmente ricontrollare. Che ne pensi? Grazie.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      E’ accaduto per molte giornate.
      Ultimamente no, vedo una maggiore uniformità su una direttiva che, in ogni caso, non è di immediata applicazione concreta. Un minimo di confusione era più che prevedibile ma noto un miglioramento generale in merito.

    • Enrigo
      Enrigo dice:

      È assolutamente decisivo che l’assistente segnali qual è la sua impressione dal campo, perché nei casi dubbi che il VAR non puo dirimere sarà quella la decisione finale. Poi sta all’arbitro di avere la lucidità di lasciar finire l’azione.

  7. Vincenzo
    Vincenzo dice:

    Tanti auguri di buona Pasqua a lei è famiglia , complimenti per aver commentato questa giornata di campionato nonostante sia un giorno di festa. Luca una mia curiosità in generale considero Rizzoli come il miglior designatore arbitrale da quando seguo il calcio, punta molto su arbitri che fino ad ora non andavano così bene ma che alla fine non deludono. Rizzoli punta più su questi arbitri perché li conosce personalmente oppure perché mal che vada ci sta la VAR che può correggere eventuali errori?

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Eccellente osservazione.
      Sicuramente la tecnologia ha aiutato il designatore a “rischiare” qualche designazione ma è anche vero che sta concedendo fiducia ad arbitri che, negli ultimi anni, erano stati accantonati ed utilizzati solo come “tappabuchi”.
      Per tornare ai fasti di dieci anni fa, l’Italia deve tornare ad avere almeno una decina di arbitri designabili per qualsiasi gara. Ad ora non ci sono, ne abbiamo forse 3 o 4 ma la direzione di Rizzoli è quella corretta.

  8. Gigi
    Gigi dice:

    Solo per augurarti buona Pasqua , ribadirti stima e la necessità di farti diventare capo e voce degli arbitri che spiega tecnicamente queste cose il lunedì in modo che le persone si tranquillizzino

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Ci stiamo lavorando.
      Tempo al tempo: per arrivare a certi risultati bisogna lavorare, lavorare, lavorare. Ed anche migliorare: questo blog sta aiutando anche me a comprendere certe dinamiche che mi erano oscure anche in campo.

  9. Anto
    Anto dice:

    Buongiorno,
    Una volta considerato erroneamente negligente il tocco del difensore della Spal, come è possibile valutarlo non onesto?
    Grazie mille e buone feste.

  10. Federico
    Federico dice:

    Buongiorno Luca, sul rigore per il Genoa che hai menzionato, per la prima volta da quando leggo il blog, non sono del tutto d’accordo: come tu hai detto in altre circostanze (se non ricordo male) non sussiste l’involontarietà per un fallo di gioco, a meno che non sia un fallo di mano. In questo caso è chiaro che Vicari non voglia commettere irregolarità, ma è altrettanto evidente come il tocco sullo scarpino di Lapadula ci sia. Secondo me il rigore non è un’invenzione di Giacomelli/Mariani. Detto questo, tanti auguri per una serena Pasqua!

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      E’ un concetto che, mi rendo conto, non è di facile assimilazione.
      La negligenza è certamente un fallo non voluto ma dovuto ad un comportamento attivo del calciatore (esempio: saltare per cercare il pallone ma spingere un avversario; effettuare un tackle ma prendere anche le gambe dell’avversario ecc.). Nel caso di Genova, Vicari non fa nulla per contrastare Lapadula. E’ al contrario, Lapadula stesso che, nel caricare il tiro, trova casualmente il ginocchio del difensore che non ha alcuna responsabilità, nemmeno colposa.
      Nel calcio (gioco di contatto) esistono anche contrasti regolari e casuali, come tali non punibili.

    • Boss Hogg
      Boss Hogg dice:

      Ciao Luca, ti stimo per la tua competenza ed imparzialità nelle disamine. Premetto che sono ferrarese, ma anche arbitro e ti vorrei fornire la mia interpretazione del rigore Vicari-Lapadula che, nonostante io sia ovviamente un simpatizzante della Spal, c’è. Primo: è vero che il calcio è uno sport che consente il contatto e che vi sono contrasti non punibili, ma secondo me il contrasto prevede che ci sia almeno la contesa del pallone. In questo caso il pallone è nella totale disponibilità di Lapadula, Vicari è dietro di lui, non glielo sta contendendo e, quindi, non si può parlare di vero e proprio contrasto. Secondo: credo che non sia necessario un intervento del difendente per poter accertare la sua “negligenza”, negligenza può essere in sè la decisione di fare un taglio dietro l’attaccante che sta correndo o calciando il pallone. Vicari sta correndo per posizionarsi sulla traiettoria del successivo tiro di Lapadula e per farlo deve fare quel movimento, ma deve anche sapere che se nel passargli cosi vicino e alle spalle tocca l’avversario lo sgambetta. Nel fare quel movimento è responsabile dell’eventuale contatto. Un difensore che fa quel movimento sa che può toccare l’attaccante, è un rischio che si assume, questa secondo me è di per sè la negligenza punibile. Terza cosa: si potrebbe ignorare il contatto etichettandolo come fortuito se entrambe i giocatori stessero andando l’uno verso l’altro con un movimento reciproco, ma in questo caso Lapadula NON sta andando verso Vicari, mentre quest’ultimo sta correndo verso/dietro il genoano. Lapadula non vede Vicari, Vicari vede benissimo Lapadula.
      Quarto: quel contatto, seppur minimo, è decisivo: Lapadula ha la porta spalancata e sguarnita, sarebbe (in assenza di contatto) nel pieno delle sue facoltà motorie e di coordinazione, è a due metri dalla porta, nessun calciatore di Serie A sbaglierebbe un gol del genere, eppure tira male, debolmente e cadendo a terra. Ed infatti il suo piede subito dopo essere toccato da Vicari va a calciare il terreno più che il pallone. In questo caso l’entità del contatto non conta, anche un minimo tocco basta a far cadere l’avversario. Quest’ultimo punto non è riferito a te direttamente ma alle proteste di miei concittadini che da ieri sento dire “il contatto è minimo ed ininfluente” (per non parlare di quelli che il contatto non lo vedeno nemmeno dopo decine di replay e fermo immagine).

      Dopo averti suggerito questa mia chiave di lettura, concludo con alcuni interrogativi.

      Poniamo l’esempio che Vicari, facendo quello stesso identico movimento (quindi senza un chiare tentativo di intervento), invece di sfiorare appena Lapadula che poi tira comunque in porta, lo avesse letteralmente travolto senza che lo stesso potesse calciare a rete. E supponiamo che Giacomelli e Mariani (VAR) non avessero concesso rigore perchè, come tu dici, Vicari non stava intervenendo sul genoano ma stava semplicemente correndo per la dua strada.
      Staremmo ancora sostenendo che il rigore non c’era o staremmo reclamando un rigore sacrosanto perchè Lapadula è stato travolto a due metri dalla porta vuota mentre calciava?
      Stessa dinamica, stesso movimento di vicari, ma contatto grossolano e lampante (per quanto apparentemente involontario) con difendente che travolge e atterra l’attaccante….come avremmo potuto sostenere l’inesistenza del rigore in quel caso (stessa dinamica ma diversa entità)?
      L’entità avrebbe cambiato le considerazioni? Io temo di sì.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Accolgo la tua opinione: non sono affatto d’accordo ma mi limito ad esprimere la mia opinione. La seconda parte, invece, non ha alcuna rilevanza: stai descrivendo un altro episodio, non quello accaduto a Genova.

  11. riccardo
    riccardo dice:

    Gentile Luca,
    la seguo da tempo e sarei curioso di capire come fa a dare delle valutazioni così precise su così tanti (a volte tutti) incontri del campionato. Ad esempio Fiorentina Crotone: la sua disamina sulla prestazione di Valeri (ottima ed equa nella gestione disciplinare) è precisa e corretta, ma dubito che il match abbia attirato il Suo interesse. Come è riuscito a selezionare i fatti salienti con così tanta precisione?
    I miei più sinceri auguri di Buona Pasqua

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Eh…
      Dovresti vedermi quando ci sono le partite: 4 schermi attivi ieri, tutti vicini per non perdermi azioni importanti od episodi particolari. Per esempio ieri ho seguito Firenze, Cagliari, Genova e Bergamo. Ho tralasciato Milano (gara che ritenevo scontata) ed altre gare di scarso (per me, ovviamente) interesse. Non ho visto l’anticipo di Bologna (ero fuori a pranzo), ho visto le gare di Reggio Emilia e Verona alle 18 ed il posticipo.
      Se si vuole offrire un servizio adeguato, bisogna seguire il maggior numero di gare possibili.
      Ho chiuso la giornata con un mal di testa fotonico ma contento per essere riuscito a farmi un’idea di quasi tutte le partite. Sugli altri incontri mi baso su segnalazioni di tanti amici che mi seguono con affetto, offrendomi un aiuto di fondamentale importanza.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      No.
      Come ho detto più volte bisogna costruire la categoria sulla base degli arbitri che escono dal campo adesso, non anni fa. E’ una questione di opportunità. Se me lo offrissero ci penserei ma non credo sia la strada migliore.
      Poi, per carità, potrei anche sbagliarmi…

  12. Iggiu
    Iggiu dice:

    Buongiorno, ho rivisto molte volte la posizione del pallone nell’occasione del calcio d’angolo da cui è scaturito il gol del Milan,ma non ho ancora capito se era ok o no, insomma era proprio al limite. Nel caso fosse stato posizionato male, sarebbe potuta intervenire la VAR e annullare il gol????

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Il pallone toccava l’area d’angolo con la proiezione esterna (ed è sufficiente). In caso di erroneo posizionamento il VAR NON avrebbe potuto essere utilizzato, non facendo parte tale fattispecie del protocollo.

  13. Mattia
    Mattia dice:

    Luca perché secondo te Mazzoleni non ha mai fatto quel salto di qualità che lo portava ad essere uno dei migliori arbitri internazionali
    Grazie e buona Pasqua

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Perché si è “seduto”.
      Solo in questi ultimi due mesi sta arbitrando bene dopo intere stagioni connotate da mediocrità tecnica e disciplinare.

    • Boss Hogg
      Boss Hogg dice:

      E mi permetto di aggiungere che quello che sta accadendo a Mazzoleni, capita spesso syl finire di cariera ad arbitri, non voglio arrivare a dire mediocri, ma quantomeno di medio livello. E secondo me ciò ha amche una spiegazione: l’arbitro ha un forte “stress da prestazione” in quanto dal livello delle stesse può dipendere ina promozione, una conferma o un avvicendamento. Ragion di più a quei livelli. Jn calciatore può permettersi di non essere all’altezza per un mese, un girone di andata o ritorno o addirittura per una stagione, il suo stipendio lo prende comunque e se non è all’altrzza può giocare un altro al suo posto. L’arbitro no, una prestazione molto negativa o una serie di prestazioni negative può comportare uno stop di alcuni turni (che vuol dire anche minor compensi) o, nella peggiore delle ipotesi, anche una definitiva interruzione di carriera (e quindi anche di guadagni). Succede così che alcuni arbitri, quando sono all’ultima o penultima stagione, quando non hanno quasi più niente da perdere, quando vanno in campo senza pensare a quello che potrebbero giocarsi, diano il proprio meglio. A questo aspetto uniamo anche il fattore esperienza che si accumula negli anni e raggiunge il culmine nel finale di carriera. Aggiungiamo anche l’ascendente sui calciatori che, dopo tanti anni in campo, tributano maggior rispetto ad un arbitro a fine carriera. Ed ecco spiegato perchè Mazzoleni stia facendo una buona stagione.

  14. Stav
    Stav dice:

    Come sempre bellissimo articolo. Buona Pasqua anche a te!

    PS un solo piccolissimo appunto. dire che Giacomelli è friulano è come dire che Fabbri è emiliano: “chiaro errore”! 😛

  15. Giovanni
    Giovanni dice:

    Ma su Bologna-Roma niente? Mi pare ci fosse un tocco di mano sul gol del Bologna.
    Saluti e complimenti per il blog.

    • Simone De Gennaro
      Simone De Gennaro dice:

      Mauro Bergonzi avrebbe fischiato fallo. Direi che forse è un po’ superficiale non considerarlo nemmeno un caso da analizzare.
      Detto questo ti faccio i complimenti per il tuo blog. Spiega molto bene e, regolamento alla mano, le scelte arbitrali.

      Ciao,
      Simone.

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Come ben sai, non commento le opinioni altrui.
      Da parte mia non l’ho nemmeno considerato perché si tratta di un rimpallo, con tocco totalmente casuale.

  16. Stefano
    Stefano dice:

    Ciao Luca, ottimo Mazzoleni ieri sera. Due appunti:
    1) manca un’ammonizione ad Andrea Silva per la trattenuta su Asamoah nel primo tempo?
    2) l’ammonizione di Biglia mi e’ sembrata eccessiva – il contatto e’ stato minimo e Dybala Cade facilmente
    Che ne pensi?
    Buona Pasqua

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Ciao.
      Sì, forse Andrè Silva avrebbe potuto essere ammonito ed il giallo a Biglia è stato severo ma sono veramente piccoli particolari visibili al terzo replay. La prestazione è stata nel complesso di gran livello.
      Buona Pasqua anche a te.

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