14esima giornata: la sciocchezza di De Rossi ed il rigore (netto) dell’Olimpico.

Dopo gli anticipi di sabato, connotati da una polemica decisamente eccessiva per l’episodio Perisic/Rafael (link per l’approfondimento completo), una domenica tutto sommato tranquilla, con pochi episodi degni di nota. Su tutti il rigore concesso al Napoli sugli cui sviluppi i partenopei hanno portato a casa una vittoria di grande importanza.

Mi auguro che, piano piano, si possa riuscire a discutere con serenità anche episodi di difficile lettura senza scadere nell’insulto becero o nell’offesa gratuita: mi rendo ben conto che sia un’impresa disperata ma voglio sperare che sia possibile. Eventualmente eliminando definitivamente dalle discussioni gli irrecuperabili imbecilli.

Valencia – Barcellona 1-1, arbitro Villanueva

Per una volta inizio dal campionato spagnolo. Al minuto 30 Messi tira debolmente verso la porta del Valencia. Neto interviene goffamente sul pallone che gli sfugge e finisce in porta:

Gol fantasma Valencia Barcellona Gol fantasma Valencia Barcellona 2

I calciatori del Barcellona esultano immediatamente, tanto netta è la segnatura della rete nonostante il disperato tentativo del portiere valenciano.
Tra la sorpresa generale, al contrario, l’arbitro Villanueva (con colpa evidente del suo secondo assistente) non interrompe il gioco ma lascia proseguire, tanto che il Valencia può costruire un’azione pericolosa d’attacco, andando vicinissimo alla rete. L’aspetto incredibile è che, nell’immediatezza, anche i difensori del Valencia si siano fermati, ben consci che il pallone fosse entrato in rete di almeno 30 centimetri (forse qualcuno in più).

La Spagna, dopo aver resistito alle innovazioni tecnologiche rifiutando Goal Line Technology, VAR ed anche gli addizionali, finalmente uscirà dal medioevo nella prossima stagione, quando verrà sperimentato il VAR.

A coronamento di una serata da incubo per la terna del Mestalla, manca un rigore netto ad inizio del secondo tempo a favore dei padroni di casa: il VAR avrebbe potuto facilmente modificare la scelta (incomprensibile) del direttore di gara.

Resta il fatto che appare veramente incredibile che, nel 2017, una delle nazioni più importanti del panorama calcistico non abbia optato per alcuna innovazione tecnologica, nonostante una classe arbitrale di pessimo livello medio (basti pensare che l’arbitro più importante è considerato Lahoz…).

Lazio – Fiorentina 1-1, arbitro Massa

Al minuto 93, con la Fiorentina proiettata in attacco alla ricerca del pareggio, viene effettuato un cross sul quale piombano il fiorentino Pezzella ed il laziale Caicedo:

Rigore Fiorentina

Già in presa diretta l’intervento aveva lasciato parecchi dubbi.
Massa lascia proseguire l’azione che si conclude alcuni secondi dopo con una gran parata di Strakosha su conclusione acrobatica dello stesso Pezzella.
Una volta uscito il pallone dal terreno di gioco, Massa viene richiamato dal VAR Fabbri che gli comunica di non far riprendere il gioco e, successivamente, gli consiglia (come da direttiva) di visionare personalmente le immagini a bordo campo.
Sono sufficienti pochi secondi a Massa per assumere la decisione definitiva, concedendo il calcio di rigore alla Fiorentina, la cui realizzazione frutterà il definitivo pareggio degli ospiti.
Sulla concessione del calcio di rigore pochi dubbi: il fallo (negligente) è netto.
Pezzella e Caicedo si lanciano sul pallone, il calciatore della Fiorentina anticipa l’attaccante della Lazio che lo colpisce al polpaccio. A nulla vale la giustificazione che Caicedo cerchi il pallone: al di là del fatto che lo stesso viene colpito da Pezzella, anche se lo avesse sfiorato l’azione sarebbe stata punibile dato che (come ripeto per l’ennesima volta) toccare il pallone o meno non implica alcuna conseguenza sulla regolarità o meno del contatto.

Due domande, a cui seguono due precisazioni.
1 – Per quale motivo Massa non fischia il rigore senza attendere l’intervento del collega VAR?
Per quanto possa sembrare inspiegabile, la dinamica può trarre in inganno. Una volta venuti a contatto i due calciatori, il pallone non rimane in zona ma viene allontanato, dando l’impressione di un intervento pulito del giocatore della Lazio. In presa diretta, onestamente, ho avuto la sensazione che qualcosa di poco chiaro fosse accaduto. Avere dubbi è differente dall’avere certezze, soprattutto in campo: un arbitro non può decidere sulla base di un’impressione.
Giusto anche non punire disciplinarmente Caicedo: si tratta di un contatto negligente ma senza alcun rischio per l’incolumità dell’avversario.
Inspiegabili, a mio parere, le proteste di Tare in campo (per le quali seguirà un’ovvia e doverosa squalifica) e di Inzaghi in sala stampa: davanti alle immagini è complesso rilevare un contrasto regolare. D’altro canto un calciatore che contrasta un avversario in questo modo si assume il rischio di un fallo, certamente non voluto ma punibile.

2 – E’ corretto fischiare dopo molti secondi e nonostante la Fiorentina abbia concluso l’azione chiamando alla grande parata il portiere Strakosha?
Nessun dubbio nemmeno per quanto concerne questo aspetto: il pallone non è mai uscito dal campo, il gioco non è stato fermato, la Fiorentina ha conservato e mantenuto il possesso fino al tiro in porta. Si tratta, pertanto, di un’unica azione, come tale valida ai fini della “on field review“.

Genoa – Roma 1-1, arbitro Giacomelli

Un solo episodio da rivedere ma decisivo.
Al minuto 68 Lapadula cade a terra dopo un contrasto con De Rossi:

Espulsione De Rossi 1 Rigore De Rossi 2 Manata

Giacomelli, posizionato correttamente sul vertice sinistro dell’area, è impallato dai tanti calciatori presenti in area di rigore sul calcio d’angolo calciato dal Genoa.
Negli anni passati abbiamo assistito a decine di episodi di questo tipo, perduti completamente dagli arbitri in campo proprio per la difficoltà di rilevazione in azioni concitate come i calci d’angolo: è impossibile controllare tutti i duelli che si sviluppano in area di rigore.
In questo caso il VAR Mazzoleni (ottimo nel ruolo, come già mostrato in precedenti occasioni) interviene con tempestività, isolando le immagini utili a Giacomelli per decidere.
Una precisazione: il pallone è in gioco, è già stato calciato l’angolo per il Genoa. Nel caso in cui l’azione fosse stata ancora “ferma”, Giacomelli avrebbe potuto ugualmente affidarsi al VAR ma solo per il provvedimento disciplinare.
Ad ogni buon conto, dopo aver rivisto le immagini a bordo campo, Giacomelli opta per la concessione del calcio di rigore e per l’espulsione di De Rossi:

Rigore De Rossi 4 Rigore De Rossi 3

Decisione ineccepibile: chiara condotta violenta di De Rossi che, in un primo momento, si limita a trattenere Lapadula e poi lo colpisce al volto con uno schiaffo. Lapadula, in tutta franchezza, esagera con l’accentuazione del contatto ma nulla toglie al gesto violento del capitano della Roma, purtroppo non nuovo a sciocchezze del genere, ancor più gravi considerando la presenza della tecnologia che, su questi episodi, è praticamente infallibile.

Altra precisazione: pur essendo il capitano della Roma, la squalifica non verrà aumentata per il ruolo in campo, è norma abbandonata (a mio parere giustamente) da tempo.
Basandosi sui precedenti (in particolare l’espulsione di Bonucci, capitano, sempre contro il Genoa ma a San Siro), probabile una squalifica per due giornate (non potranno essere di meno, da regolamento).

Udinese – Napoli 0-1, arbitro Di Bello

Anche in questa gara un solo episodio ma decisivo.
Al minuto 32 Maggio si impossessa del pallone, precedentemente giocato da Allan che si trova al suo fianco nel momento in cui Angella effettua un tackle tentando di colpire il pallone:

Rigore Napoli 3

Nonostante il VAR non sia intervenuto con una “on field review“, l’episodio è stato analizzato attentamente davanti al monitor e ciò è evidente dal tempo che si è reso necessario per la battuta del calcio di rigore assegnato da Di Bello (molto positiva, nel complesso, la sua prestazione).
Rigore? Non rigore?
Decisione enormemente complessa, ci può aiutare una diversa visuale:

Rigore Napoli 1 Rigore Napoli 2

Ci aiuta ma non elimina del tutto i dubbi.
Da un lato è molto ingenuo il difensore dell’Udinese che effettua un tackle molto in ritardo, con l’evidente rischio di commettere un fallo sull’avversario.
Contatto che si concretizza dato che Angella colpisce il piede sinistro di Maggio con il suo piede destro. D’altro canto Maggio tende a trascinare un po’ il piede per assicurarsi il contatto col difensore, contatto che (probabilmente) ci sarebbe stato ugualmente.
Non ha alcuna importanza il contatto tra i compagni di squadra Allan e Maggio: se anche un contatto ci fosse (e c’è, senza dubbio) ciò non annulla il fallo commesso dal difensore udinese.
Il rigore, in presa diretta, si concede ed è legittimo.

Perché il VAR non interviene?
Per il solito motivo, ricordato ormai in decine di occasioni: un contatto c’è, non si tratta di chiaro errore, è una valutazione dell’arbitro che, in mancanza di immagini che offrano un’interpretazione completamente differente, deve essere avallata e supportata dai VAR.
E’ corretto, perciò, il “silent check” dei VAR (Damato ed Illuzzi) che, in mancanza di certezze, non possono che confermare la decisione assunta in campo.

Un ultimo appunto: Angella non è stato ammonito.
Per quanto si tratti di intervento definito “onesto” (cerca, cioè, il pallone venendo anticipato dall’avversario diretto) Maggio avrebbe trovato l’opposizione del solo portiere, sebbene da posizione defilata. Un cartellino giallo non sarebbe stato sbagliato.

11 commenti
  1. Edoardo
    Edoardo dice:

    Pura curiosità per quanto riguarda il punto 2 di Lazio-Fiorentina: se il pallone l’avesse preso la Lazio, fosse uscito o, caso ancora più estremo (per cui sono anche più curioso), i minuti di recupero fossero terminati senza interruzioni di gioco e l’arbitro stesse fischiando la fine, il VAR non sarebbe potuto intervenire?

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      Devo rispondere per ipotesi.
      Probabilmente, non appena cambiato il possesso del pallone, i VAR avrebbero interrotto il gioco per valutare le immagini.
      Nel caso, invece, il tempo fosse scaduto e Massa avesse fischiato la fine della gara, i VAR avrebbero potuto analizzare ugualmente le immagini. Ricordiamo, infatti, che l’esecuzione del calcio di rigore è l’unica ipotesi che consente la prosecuzione del tempo oltre quello accordato di recupero. Considerando ch un eventuale fallo da rigore si sarebbe concretizzato prima del triplice fischio, la conseguenza è che tale episodio rientrerebbe nel tempo concesso di recupero.
      Peraltro questa è una specifica del protocollo VAR molto recente conseguenza di un episodio (da rigore netto) accaduto nella semifinale di Copa Libertadores tra Lanus e River Plate, alla fine della quale non è stato utilizzato il VAR nonostante un chiarissimo rigore a favore del River. L’eventuale realizzazione del rigore avrebbe portato in finale il River Plate.

  2. Emilio Ginanneschi
    Emilio Ginanneschi dice:

    l’episodio di Valencia ci conferma l’esigenza di avere la VAR in tutti i campionati.
    al momento gli unici limiti sono umani, ovvero se c’è molta disparità (a favore di uno o dell’altro) di esperienza e competenza tra l’arbitro VAR e quello di campo.

  3. giorgio
    giorgio dice:

    Ottimo Marelli, non può però lanciare il sasso e nascondere la mano: Nicchi, ci dica il perché!

  4. Dany
    Dany dice:

    Comunque,nel caso del rigore per la Lazio,il var non dovrebbe intervenire…non si tratta di chiaro errore…o sbaglio?

    • LUCA MARELLI
      LUCA MARELLI dice:

      In realtà è proprio ciò, un errore chiarissimo. Massa, probabilmente, ha pensato (non visto, pensato) che il pallone fosse stato allontanato dall’area da Caicedo, perdendosi totalmente l’anticipo (netto, dalle immagini) di Pezzella.
      Ripeto: capisco la delusione di aver perso 2 punti molto importanti al terzo minuto di recupero, non riesco proprio a capire come Inzaghi possa affermare che il rigore sia inesistente: il rigore è netto.

    • Raffaele Squizzato
      Raffaele Squizzato dice:

      Perché Inzaghi tira acqua al suo mulino: sta facendo un buon campionato, ha la stampa trasversalmente a suo favore, non perde occasione per far notare quanto lavorino per ottenere un certo tipo di risultato, ha anche una buona dose di fortuna… Inzaghi però dimentica che anche gli altri lavorano come, quanto e forse più di lui per preparare al meglio le partite e per cercare di vincerle… E, inoltre, quando il VAR gli da ragione, allora va bene, quando gli da torto no: ma non si era detto, soprattutto in avvio di stagione, che tutti accettavano serenamente e senza protestare le decisioni del VAR? Come mai adesso non è più così? Se siamo arrivati a questo e non siamo nemmeno a Natale, figuriamoci cosa toccherà vedere e sentire a Pasqua…

  5. Massimo
    Massimo dice:

    Una domanda che esula dagli episodi di giornata, volevo chiedere se nei prossimi anni sarà possibile utilizzare come Var arbitri che non possono più arbitrare sul campo per raggiunti limiti d’età. Possibilmente solo quelli più bravo, magari…

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